- PROVERBI - ora



1. Chi è lungo a mangiare, lo è anche a lavorare.
2. Chi fa del bene agli ignoranti, fa onta a Cristo.
3. Chi ha coraggio, ha vantaggio.
4. A cattivo lavoratore ogni zappa dà dolore.
5. A lavoratore trascurato, i sorci mangiano il seminato.
6. A veste logorata, poca fede vien prestata.
7. Affaticati per sapere e lavora per avere.
8. Agli amanti fiora non gli creder mai.
9. Al cattivo lavoratore or gli casca la zappa ora il marrone.
10. Altro che fischio vuol la pecora.
11. Amante non sia chi coraggio non ha.
12. Ambo lavorar, terno seguitar, quaderna e cinquinalavorar dalla sera alla mattina.
13. Amore onorato né vergogna né peccato.
14. Anno pecoraio, anno pecchiaio.
15. Batti il buono, e' megliora; batti il cattivo, e' peggiora.
16. Beata chi di vecchio pazzo s'innamora.
17. Beato chi porta il giogo a buon'ora.
18. Casa per suo abitare, vigna per suo lavorare, terren quanto si può guardare.
19. Chi assai pone (ed anche Chi lavora e Chi semina) e non custode, assai tribola e poco gode.
20. Chi d'estate non lavora, nell'inverno perde la coda.
21. Chi lavora da beffe, stenta daddovero.
22. Chi lavora di settembre, fa bel solco e poco rende.
23. Chi lavora fa la gobba, e chi ruba fa la robba.
24. Chi lavora guadagna la vita; chi non lavora, la ruba.
25. Chi lavora la terra colle vacche, va al mulino colla pulledra (o colle somare).
26. Chi lavora lustra, e chi non lavora mostra.
27. Chi lavora non pecca.
28. Chi lavora si rimpannuccia, chi non lavora si gratta la buccia.
29. Chi lavora, Dio gli dona.
30. Chi lavora, fa la roba a chi si sta.
31. Chi non ha coraggio, abbia gambe.
32. Chi non ha coraggio, non faccia l'amante.
33. Chi non ha pane lavorato, agosto diventa maggio.
34. Chi non ha voglia di lavorare perde l'ago e il ditale.
35. Chi non lavora non mangia.
36. Chi non sa orare, vada in mare a navigare.
37. Chi non vuol lavorare, si adatti a mendicare.
38. Chi pecora si fa, il lupo se la mangia.
39. Chi per altri òra, per sé lavora.
40. Chi semina a buon'ora, qualche volta falla, e chi semina tardi, falla quasi sempre.
41. Chi si vergogna di lavorare, abbia vergogna di mangiare.
42. Chi tiene il cavallo e non ha strame, in capo all'anno si gratta il forame.
43. Ci sono tre specie di ignoranza: sapere niente, sapere male, sapere quello che non vale.
44. Con la disperazione degli innamorati mai non la volse Orlando.
45. Con l'amor proprio è sempre l'ignoranza.
46. Coraggio e risoluzione sono lo spirito e l'anima della virtu'.
47. Corte romana non vuol pecora sana.
48. Delizie temporali portano mille mali.
49. Di tutte le malattie, l'ignoranza è la piú pericolosa.
50. Dire a nuora perché suocera intenda.
51. Dove ci son ragazze innamorate, è inutile tener porte serrate.
52. Dove son donne innamorate morte, è inutile serrar finestre e porte.
53. E' l' ignoranza e sono i pregiudizi, difesa e scudo ai piú nefasti vini.
54. E' ignorante chi sempre parla.
55. E' meglio dar la lana che la pecora.
56. E' meglio indarno stare, che indarno lavorare.
57. E' meglio vestir cencio con leanza che broccato con disonoranza
58. E' più fatica voler fare il signore senza sostanze che lavorar tutto il giorno.
59. Fa forame il can per fame.
60. Fare e disfare è tutt'un lavorare.
61. Fiume, grondaia e donna parlatora, mandan l'uom di casa fuora.
62. Giovane invidiato, o virtuoso o innamorato.
63. Guai a chi dell'alchimia si innamora, perde il tempo, il cervello, e va in malora.
64. Hai bisogno? Ricorri, implora, prega; con il bisogno il silenzio non fa lega.
65. I giuramenti degli innamorati sono come quelli dei marinari.
66. I segreti più importanti non son pasto da ignoranti.
67. I temporali più grossi sfogan più presto.
68. II bisogno genera coraggio.
69. Il buon lavoratore rompe il cattivo annuale.
70. Il campanile non migliora la cornacchia.
71. Il coraggio copre l'eroe meglio che lo scudo il codardo.
72. Il coraggio non deve mai essere scompagnato dalla ragione.
73. Il corvo piange la pecora e poi la mangia.
74. Il dotto molto pensa e poco parla, non pensa l'ignorante e sempre ciarla.
75. Il lavorare è un mezzo orare.
76. Il male del parto è un male smemorato.
77. Il ministro di Sicilia rode, quel di Napoli mangia, e quel di Milano divora.
78. Il semplice sbaglia per ignoranza, il furbo per malizia.
79. Il silenzio è il velo sotto cui l'ignorante si nasconde.
80. Il silenzio è la più bella qualità dell'ignorante, ma possederla non significa essere ignorante.
81. Il sole che nasce ha più adoratori di quel che tramonta.
82. Il tempo fa le pietre e poi le divora.
83. Il temporale vende merce.
84. La bocca gli puzza ancora di latte.
85. La Corte Romana non vuol pecora senza lana.
86. La giustizia catalana, mangia la pecora e la lana.
87. La meraviglia è figlia dell'ignoranza (e madre del sapere).
88. La paura può tener l'uomo fuori dal pericolo, ma il coraggio solo può aiutarlo in esso.
89. La pecora e l'ape, nell'aprile danno la pelle.
90. La pecora è per il povero, non il povero per la pecora.
91. La pecora guarda sempre se ha dietro l'agnello.
92. La pecora ha l'oro sotto la coda.
93. La pecora per far bé, perde il boccone.
94. La pecora sarebbe buona se la bocca l'avesse in montagna ed il c... in campagna.
95. La pecora sul c. . . è benedetta e nella bocca maledetta.
96. La presunzione è figlia dell'ignoranza e madre della mala creanza.
97. La superbia è figlia dell'ignoranza.
98. La superbia mostra l'ignoranza.
99. L'acqua d'aprile, il bue ingrassa, il porco uccide, e la pecora se ne ride.
100. L'amor del mariner non dura un'ora, per tuto dove 'l va lu s'innamora.
101. L'amore del soldato non dura un'ora, dove egli va trova la sua signora.
102. L'ape e la pecora in april danno la pelle.
103. L'armi dei poltroni non tagliano né forano.
104. Lavora come avessi a campare ognora; adora come avessi a morire allora.
105. Lavora o abborraccia, ma semina finché non diaccia.
106. Lavoratore buono, d'un podere ne fa due; cattivo ne fa un mezzo.
107. Le non si foran tutte diritte.
108. L'ignorante cammina sempre al buio.
109. L'ignorante fra i dotti è come la bestia fra gli uomini.
110. L'ignoranza é ingiusta verso tutti.
111. L'ignoranza é la madre della miseria.
112. L'ignoranza è la madre dell'impudenza.
113. L'ignoranza è la notte dell'intelletto, senza luna nè stelle.
114. L'ignoranza é la peggiore delle povertà.
115. L'ígnoranza è volontaria sciagura.
116. L'ignoranza spesso nuoce piú della malizia.
117. L'impazienza è il carattere dell'ignoranza.
118. L'innamorato vuol essere solo, savio, sollecito e segreto.
119. L'ora del desinare, pe' ricchi quand'hanno appetito, pei poveri, quand'hanno da mangiare.
120. L'uomo piú ha coraggio, píú è magnanimo.
121. Marito disamorato, matrimonio rammaricato.
122. Mascherarsi non può l'uomo ignorante, se parla è conosciuto al primo istante.
123. Matta è quella pecora che si confessa al lupo.
124. Meglio mendicante che ignorante.
125. Moglie grassa, marito allegro; moglie magra, marito addolorato.
126. Moglie perfidiosa e marito pertinace, non vivono mai (o non vivono un'ora) in pace.
127. Morso di pecora non passa mai la pelle.
128. Nel campo lavorato non crescono le ortiche.
129. Nobile coraggio fa il bene senza esserci costretto.
130. Non chiamar coraggio lo stolto ardimento.
131. Non fu mai sacco si pieno, che non v'entrasse ancora un grano.
132. Non ha più carta l'agnello che la pecora.
133. Non si sa mai per chi si lavora.
134. Non vale levarsi a buon'ora, bisogna aver ventura.
135. Onora il buono perché t'onori, onora il tristo perché non ti disonori.
136. Onora il senno antico.
137. Pecora mal guardata, da ogni angello è poppata.
138. Pecore e donne a casa a buon'ora.
139. Per debiti non s'è ancora impiccato nessuno.
140. Per il cattivo lavoratore ogni ascia è senza filo.
141. Per la pecora è lo stesso che la mangi il lupo o che la scanni il beccaio.
142. Per la Santa Candelòra, se nevica o se plora, dell'inverno siamo fuora; ma s'è sole e solicello, noi siam sempre a mezzo il verno.
143. Per San Bastiano, un'ora abbiamo.
144. Piú grande è il coraggio, piú tranquillo è il sangue.
145. Piuttosto pecora giusta, che lupo grasso.
146. Poeti si nasce, oratori si diventa.
147. Qual è la signora tal è la cagnola.
148. Quando canta il cucco (cioè di primavera), un giorno molle e l'altro asciutto (ovvero un'ora bagna e l'altra è asciutto).
149. Quando il gallo canta fuor d'ora o vuol piovere, o piove, allora il bel tempo va in malora.
150. Quando il sole la neve indora, neve, neve e neve ancora.
151. Quando la festa viene, dimora; quando la va via, lavora.
152. Quando la mora è nera, un fuso per sera; quando l'è nera affatto, filane tre o quattro.
153. Quando la saggina rossa mostra il muso, è ora da tor su la rocca e il fuso.
154. Quando le braccia lavorano assai, l'immaginazione riposa.
155. Quando piove alla buon'ora, prendi i bovi, va e lavora.
156. Quando una pecora è alla guida le altre la seguono.
157. Quando vien la Candelora, de l'inverno semo fora; ma se piove o tira vento, de l'inverno semo drento.
158. Ragione insegna che c'è gran divario tra l'uomo coraggioso e il temerario.
159. San Tommaso non sarai guardato, né da pan né da bucato, né da Santo affacendato, né da tessitora di sul Prato, ma sarai ben digiunato, tu ci vieni troppo a lato.
160. San Tommè non è guardato né da pan né da bucato né da tessitora di sul Prato, ma sarà ben digiunato.
161. Se il coltivatore non è più forte della su' terra, questa finisce col divorarlo.
162. Se il lupo sapesse come sta la pecora, guai a lei.
163. Se la pillola avesse buon sapore, dorata non sarebbe per di fuore.
164. Se vuoi fra i vivi far lunga dimora, i genitori tuoi ama e onora.
165. Se vuoi vedere il buon temporale, la mane tramontana e il giorno maestrale
166. Senza il pastore non va la pecora.
167. Solo allora conosciamo il male e il bene, quando l'uno parte da noi e l'altro viene.
168. Suocera cieca, nuora avventurata.
169. Suocera e nuora, tempesta e gragnuola.
170. Tal pare Orlando, che poi è una pecora.
171. Tale è la sorte del libro prestato: spesso è perduto ed ognora guastato.
172. Temporal di notte, molto fracasso e nulla di rotto.
173. Tre asini e un ignorante fanno quattro bestie.
174. Tre cose vuole il campo: buon lavoratore, buon seme e buon tempo.
175. Trista a quella pecora che ritorna al branco.
176. Tristo a quel soldo che peggiora il ducato.
177. Tutti adorano il sole che nasce.
178. Uccellin che mette coda, mangia ogn'ora ogn'ora.
179. Un bel morir tutta la vita onora.
180. Un ignorante trova sempre un altro ignorante che lo ammira.
181. Una morte onorata è vita etema.
182. Una pecora infetta n' ammorba una setta.
183. Una pecora marcia (o rognosa) ne guasta un branco.
184. Un'ora di buon sole rasciuga molti bucati.
185. Un'ora di contento sconta cent'anni di tormento.
186. Un'ora di contento sconta cento anni di tormento.
187. Uomo senza roba è una pecora senza lana.
188. Vendetta di cent'anni ha ancora i lattaioli.







Proverbi Italiani

orbo (4690)
ore (943)
orecchi (3465)
orecchie (3708)
oro (12932)





AVG: 624.5695 (2006)






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