- AFORISMI E CITAZIONI - 'man'

1. A buon cavallo non gli manca sella. (G. Verga)
2. A mio parere, studiando i disturbi più gravi potremo illuminare anche ciò che rimane oscuro nella spiegazione dei disturbi più leggeri. (S. Freud)
3. A nulla giova un'azione esterna compiuta senza amore; invece, qualunque cosa, per quanto piccola e disprezzata essa sia, se fatta con amore, diventa tutta piena di frutti. In verità Iddio non tiene conto dell'azione umana in sé e per sé, ma dei moventi di ciascuno. (T. da Kempis)
4. A volte domandiamo insistentemente cose che rifiuteremmo se qualcuno ce le offrisse. (Seneca)
5. Accanto agli uomini ed alle società agiate e sazie, viventi nell'abbondanza, soggette al consumismo e al godimento, non mancano nella stessa famiglia umana né gli individui né i gruppi sociali che soffrono la fame. Non mancano i bambini che muoiono di fame sotto gli occhi delle loro madri. Non mancano in varie parti del mondo, in vari sistemi socioeconomici, intere aree di miseria, di deficienza e di sottosviluppo. Tale fatto è universalmente noto. (Giovanni Paolo II)
6. Accetta di buon grado le cose nell'aspetto e nel gusto in cui ti si presentano, giorno per giorno; il rimanente è fuori della tua conoscenza. (M. de Montaigne)
7. Agisci in modo da considerare l'umanità, sia nella tua persona, sia nella persona di ogni altro, sempre anche come scopo e mai come semplice mezzo. (Kant)
8. Agli esami gli sciocchi fanno spesso domande a cui i saggi non sanno rispondere. (Wilde)
9. Agli uomini in generale manca la costanza nei propositi, e ciò fa si che le loro imprese quasi sempre rovinino. Il difetto di costanza si manifesta in due maniere: o col mutar disegno appena scelto, o col mancare di coraggio alle prime contrarietà (F. D. Guerrazzi)
10. Ai non sposati e alle vedove dico: è cosa buona per loro rimanere come sono io; ma se non sanno vivere in continenza, si sposino; è meglio sposarsi che ardere. (S. Paolo)
11. Al giorno d'oggi per conoscere un uomo bisogna mangiare sette salme di sale. (G. Verga)
12. Al povero stendi la tua mano, perché sia perfetta la tua benedizione. (Siracide)
13. Alla natura si comanda solo ubbidendole (F. Bacone)
14. Alla povertà mancano molte cose, all'avarizia tutte. (Publilio Siro)
15. Alla vostra anima non manchi l'àncora della speranza in mezzo ai flutti delle tribolazioni. (S. Pio da Pietrelcina)
16. All'abbondanza di beni e di servizi disponibili in alcune parti del mondo, soprattutto nel Nord sviluppato, corrisponde nel Sud un inammissibile ritardo, ed è proprio in questa fascia geo-politica che vive la maggior parte del genere umano. (Giovanni Paolo II)
17. All'avaro manca sempre qualcosa: poni un limite fermo alle tue voglie. (Orazio)
18. All'avaro manca tanto quello che ha quanto quello che non ha (Publilio Siro)
19. All'avvocato bisogna raccontare le cose chiare: a lui tocca poi imbrogliarle.(Manzoni)
20. Amano davvero, quelli che tremano a dire che amano. (P. Sidney)
21. Amate i figli che la Provvidenza vi manda; ma amateli di vero, profondo, severo amore; non dell'amore snervato, irragionevole, cieco, ch'è egoismo per voi, rovina per essi. (G. Mazzini)
22. Ambasciatore: un onest'uomo mandato a mentire all'estero per il bene del suo Paese. (Izaak Walton)
23. Amiamo la franchezza di quelli che ci amano. La franchezza degli altri la chiamiamo insolenza (André Maurois)
24. Anche la stupidità è bella, se perfetta. (Thomas Mann)
25. Anche la vita, se manca il coraggio di morire, è una schiavitù. (Seneca)
26. Anche se tu vedessi un altro cadere manifestamente in peccato, o commettere alcunché di grave, pur tuttavia non dovresti crederti migliore di lui; infatti non sai per quanto tempo tu possa persistere nel bene. Tutti siamo fragili; ma tu non devi ritenere nessuno più fragile di te. (T. da Kempis)
27. Animo abbattuto e volto triste e ferita al cuore è una donna malvagia; mani inerti e ginocchia infiacchite, tale colei che non rende felice il proprio marito. (Siracide)
28. Appare molto allarmante costatare in molti Paesi il lancio di campagne sistematiche contro la natalità per iniziativa dei loro governi, in contrasto non solo con l'identità culturale e religiosa degli stessi Paesi, ma anche con la natura del vero sviluppo. Avviene spesso che tali campagne sono dovute a pressioni e sono finanziate da capitali provenienti dall'estero e, in qualche caso, ad esse sono addirittura subordinati gli aiuti e l'assistenza economico-finanziaria. (Giovanni Paolo II)
29. Avete inteso che fu detto: Occhio per occhio e dente per dente; ma io vi dico di non opporvi al malvagio; anzi se uno ti percuote la guancia destra, tu porgigli anche l'altra; e a chi ti vuol chiamare in giudizio per toglierti la tunica, tu lascia anche il mantello. E se uno ti costringerà a fare un miglio, tu fanne con lui due. (Gesù)
30. Bada a quello che ti è stato comandato, poiché tu non devi occuparti delle cose misteriose. (Siracide)
31. Basta una stilla di male per gettare un'ombra infamante su qualunque virtù. (Shakespeare)
32. Beati gli occhi, che, chiusi alle cose esteriori, sono attenti alle interiori. Beati coloro che sanno penetrare ciò che è interiore e si preoccupano di prepararsi sempre più, con sforzo quotidiano, a comprendere le cose arcane del cielo. Beati coloro che bramano di dedicarsi a Dio, sciogliendosi da ogni impaccio temporale. (T. da Kempis)
33. Ben presto la morte sarà qui, presso di te. Considera, del resto, la tua condizione: l'uomo oggi c'è e domani è scomparso; e quando è sottratto alla vista, rapidamente esce anche dalla memoria. (T. da Kempis)
34. Bisogna mangiare per vivere, non vivere per mangiare. (Socrate)
35. Bisogna prima guardare con chi si beve e si mangia e poi cosa si beve e si mangia: mangiare senza un amico è vivere come i leoni o i lupi. (Epicuro)
36. Bisogna sempre andare avanti e mai indietreggiare nella vita spirituale; sennò succede come alla barca, la quale se invece di avanzare si ferma, il vento la rimanda indietro. (S. Pio da Pietrelcina)
37. Cammina allegramente e con cuore sincero ed aperto al più che puoi, e quando non si possa mantenere sempre questa santa allegrezza, almeno non ti perdere mai di coraggio e di confidenza in Dio. (S. Pio da Pietrelcina)
38. Causa prima di ogni perversa tentazione è la mancanza di stabilità spirituale e la scarsezza di fiducia in Dio; giacché, come una nave senza timone viene spinta qua e là dalle onde, così l'uomo infiacchito, che abbandona i suoi propositi, viene in vario modo tentato. (T. da Kempis)
39. Cerca il tempo adatto per pensare a te e rifletti frequentemente sui benefici che vengono da Dio. Tralascia ogni cosa umanamente attraente; medita argomenti che ti assicurino una compunzione di spirito, piuttosto che un modo qualsiasi di occuparti. (T. da Kempis)
40. Cercar, sì, la solitudine, ma con il prossimo non mancar di carità. (S. Pio da Pietrelcina)
41. Certe donne amano talmente il loro marito che per non sciuparlo, prendono quello delle loro amiche. (Alexandre figlio Dumas)
42. Certe persone mentono in modo tale che non si può credere nemmeno il contrario di quanto affermano. (Franz Fischer)
43. Certi animali, per non essere scovati, confondono le loro orme intorno alla tana: devi fare lo stesso, altrimenti non mancheranno i seccatori. (Seneca)
44. Che cosa è la felicità se non il possedimento di ogni sorta di bene, che rende l'uomo del tutto pago? Ma su questa terra si trova mai qualcuno che sia pienamente felice? No, certamente. L'uomo sarebbe stato tale, se si fosse mantenuto fedele al suo Dio. Ma giacché l'uomo è pieno di delitti, cioè pieno di peccati, non può mai essere pienamente felice. Quindi solo in cielo si trova la felicità: ivi non pericoli di perdere Dio, non patimenti, non morte, ma sempiterna vita con Gesù Cristo. (S. Pio da Pietrelcina)
45. Chi comanda il mare, guida la storia (Horathio Nelson)
46. Chi è diligente e saggio, anche se ha da imparare qualcosa, già insegna ponendo la sua domanda con avvedutezza. (S. Girolamo)
47. Chi falsifica i pesi, le misure o i sigilli, o fa scritture false, o altera atti pubblici, è condannato al taglio della mano. (Antica legge egiziana)
48. Chi ha tempo non aspetti tempo. Non rimandiamo al domani ciò che oggi possiamo fare. Del bene di poi sono riboccanti le fosse...; e poi chi dice a noi che domani vivremo? Ascoltiamo la voce della nostra coscienza, la voce del real profeta: Oggi se udirete la voce del Signore, non vogliate otturare il vostro orecchio. Sorgiamo e tesoreggiamo, che solo l'istante che fugge è in nostro dominio. Non frapponiamo tempo fra istante ed istante, ché questo non è in nostro possesso. (S. Pio da Pietrelcina)
49. Chi manca di valore e tuttavia esalta le sue opere, inganna chi non lo conosce, ma viene deriso da chi sa valutarlo. (Fedro)
50. Chi maneggia la pece si sporca, chi frequenta il superbo diviene simile a lui. (Siracide)
51. Chi meglio spiega ed applica ai casi umani la legge di Dio, è vostro capo legittimo: amatelo e seguitelo. (G. Mazzini)
52. Chi mettesse in un fascio un sufficiente mucchio delle asinerie della sapienza umana, direbbe meraviglie. (M. de Montaigne)
53. Chi non bada a ciò che mangia difficilmente baderà a qualsiasi altra cosa. (Samuel Johnson)
54. Chi non punisce il male, comanda che si faccia. (Leonardo Da Vinci)
55. Chi pratica la misericordia concede prestiti al prossimo, chi lo soccorre di propria mano osserva i comandamenti. (Siracide)
56. Chi rimanda la carità a dopo la morte è, se ben si riflette, generoso del bene altrui più che del proprio (Bacone)
57. Chi tra di voi al figlio che gli chiede un pane darà una pietra? O se gli chiede un pesce, darà una serpe? Se voi dunque che siete cattivi sapete dare cose buone ai vostri figli, quanto più il Padre vostro che è nei cieli darà cose buone a quelli che gliele domandano! (Gesù)
58. Chi va in man dell'avvocato spende l'ultimo ducato. (Proverbio)
59. Chi vuol bene alla gente, le proibisca qualcosa affinché goda della trasgressione. (Norman Mailer)
60. Ci sono alcuni che stanno, essi, nella pace e mantengono pace anche con gli altri. Ci sono invece alcuni che non stanno in pace essi, né lasciano pace agli altri: pesanti con il prossimo, e ancor più con se stessi. Ci sono poi alcuni che stanno essi nella pace e si preoccupano di condurre alla pace gli altri. La verità è che la vera pace, in questa nostra misera vita, la dobbiamo far consistere nel saper sopportare con umiltà, piuttosto che nel non avere contrarietà. Colui che saprà meglio sopportare, conseguirà una pace più grande. (T. da Kempis)
61. Ci sono corde nel cuore umano che sarebbe meglio non fare vibrare. (Charles Dickens)
62. Ci sono quelli -- i pochi che possiedono molto -- che non riescono veramente ad "essere", perché, per un capovolgimento della gerarchia dei valori, ne sono impediti dal culto dell'"avere"; e ci sono quelli -- i molti che possiedono poco o nulla --, i quali non riescono a realizzare la loro vocazione umana fondamentale, essendo privi dei beni indispensabili. (Giovanni Paolo II)
63. Ciò che veramente desidera colui che chiede la mano di una donna, è il resto del corpo. (Enrique J. de Poncela)
64. Ciò di cui ha bisogno l'uomo è la memoria dell'asino che mai scorda dove mangia. (Sòfocle)
65. Circa la vostra lettura c'è poco da ammirare e quasi niente da edificarsi. Vi è assolutamente necessario che a simili letture aggiungiate quella dei Libri santi (Sacra Scrittura), tanto raccomandata da tutti i santi padri. Ed io non posso esimervi da queste letture spirituali, troppo premendomi la vostra perfezione. Conviene che deponiate il pregiudizio che avete (se volete da simili letture ricavare il tanto insperato frutto) intorno allo stile ed alla forma con cui questi Libri sono esposti. Sforzatevi nel far questo e raccomandate la cosa al Signore. In questo vi è un grave inganno ed io non posso nascondervelo. (S. Pio da Pietrelcina)
66. Colui che ama può fare ogni cosa, e molte cose compie e manda ad effetto; mentre colui che non ama viene meno e cade. L'amore vigila; anche nel sonno, non s'abbandona; affaticato, non è prostrato; legato, non si lascia costringere; atterrito, non si turba: erompe verso l'alto e procede sicuro, come fiamma viva, come fiaccola ardente. (T. da Kempis)
67. Come acque profonde sono i consigli nel cuore umano, l'uomo accorto le sa attingere. (Salomone)
68. Come alla vista del serpente fuggi il peccato: se ti avvicini, ti morderà. Denti di leone sono i suoi denti, capaci di distruggere vite umane. (Siracide)
69. Come ascoltiamo, così vogliamo essere ascoltati. (Von Hofmannsthal)
70. Come debbo chiamarti, vergine? Non hai aspetto mortale e la tua voce non è umana. (Virgilio)
71. Come è insensato disporre della propria vita, se non siamo padroni neppure del domani! (Seneca)
72. Come il popolo, attraverso schiavitù, patimenti e miserie, conquista a grado a grado coscienza, forza, emancipazione, il nome santo di Dio sorge dalle rovine dei culti corrotti a splendere, circondato d'un culto più puro, più fervido e più ragionevole. (G. Mazzini)
73. Come la vita fisica, organica, non può crescere e svolgersi senza alimenti, così la vita morale, intellettuale, ha bisogno per ampliarsi e manifestarsi, delle influenze esterne e d'assimilarsi parte almeno delle idee, degli effetti, delle altrui tendenze. (G. Mazzini)
74. Come sentiamo, così vogliamo essere sentiti. (H. von Hofmannsthal)
75. Come son belli i tuoi piedi nei sandali, figlia di principe! Le curve dei tuoi fianchi sono come monili, opera di mani d'artista. Il tuo ombelico è una coppa rotonda che non manca mai di vino drogato. Il tuo ventre è un mucchio di grano, circondato da gigli. (Cantico dei Cantici)
76. Con una moglie malvagia è opportuno il sigillo, dove ci sono troppe mani usa la chiave. (Siracide)
77. Concedete al corpo solo quanto basta a mantenerlo in salute. (Seneca)
78. Confortatevi poi, brava signora, confortatevi, poiché la mano del Signore a sorreggervi non si é abbreviata. Oh! Sì, egli è il Padre di tutti, ma in modo singolarissimo egli lo è per gl'infelici, ed in modo assai più singolare lo è per voi che siete vedova, e vedova madre. (S. Pio da Pietrelcina)
79. Conviene addomesticarsi coi patimenti, che piacerà a Gesù mandarvi. Gesù, che non può soffrire a lungo di tenervi in afflizione, verrà a sollecitarvi ed a confortarvi con l'infondere al vostro spirito nuovo coraggio. (S. Pio da Pietrelcina)
80. Cos'è una amante? Una donna, presso la quale ci si scorda di ciò che si sa a memoria, vale a dire di tutti i difetti del suo sesso. (N. de Chamfort)
81. Così vanno le cose umane: nella vittoria anche ai vigliacchi è lecito vantarsi, mentre le sconfitte infangano anche i valorosi. (Sallustio)
82. Dà a chi ti domanda e a chi desidera da te un prestito non volgere le spalle. (Gesù)
83. Dammi e conservami quella fede viva che mi faccia credere ed operare per tuo solo amore. E questo è il primo dono che ti presento, ed unito ai santi magi, ai tuoi piedi prostrato, ti confesso senza alcun umano rispetto dinanzi al mondo intero per vero ed unico nostro Dio. (S. Pio da Pietrelcina)
84. Datemi della materia, e con essa io creerò un mondo. (Immanuel Kant)
85. Del frutto della sua bocca l'uomo mangia ciò che è buono; l'appetito dei perfidi si soddisfa con i soprusi. (Salomone)
86. Deve anche preoccupare il declino di molti valori fondamentali che costituiscono un bene incontestabile non soltanto della morale cristiana, ma semplicemente della morale umana, della cultura morale, quali il rispetto per la vita umana sin dal momento del concepimento, il rispetto per il matrimonio nella sua unità indissolubile, il rispetto per la stabilità della famiglia. Il permissivismo morale colpisce soprattutto questo ambito più sensibile della vita e della convivenza umana. (Giovanni Paolo II)
87. Di libri ne basta uno per volta, quando non è d'avanzo. (Alessandro Manzoni)
88. Di solito, a coloro che domandano ragione dei miei viaggi, rispondo che so bene quello che fuggo, ma non quello che cerco. (M. de Montaigne)
89. Diceva Solone che il mangiare era, come altri farmaci, una medicina contro la malattia della fame. (M. de Montaigne)
90. Dieci anni prima del suo tempo una moda è indecente; dieci anni dopo, è orrenda; ma un secolo dopo, è romantica. (James Laver)
91. Dimmi che cosa mangi e ti dirò che cosa sei (Anthelme Brillat-Savarin)
92. Dimmi cosa mangi e ti dirò chi sei. (Anthelme Brillat Savarin)
93. Dinanzi a Dio, il quale mi giudicherà per le mie azioni, che mi gioverebbe se io anche possedessi tutta la scienza del mondo, ma non avessi l'amore? Datti pace da una smania eccessiva di sapere: in essa, infatti, non troverai che sviamento grande ed inganno. (T. da Kempis)
94. Dio - L'Universo lo manifesta coll'ordine, coll'armonia, colla intelligenza dei suoi moti e delle sue leggi. (G. Mazzini)
95. Dio v'ha dato la vita; Dio v'ha dunque data la legge; Dio è l'unico Legislatore della razza umana. La sua legge è l'unica alla quale voi dobbiate ubbidire. (G. Mazzini)
96. Dio vive nella nostra coscienza, nella coscienza dell'Umanità, e nell'Universo che ci circonda. La nostra coscienza lo invoca nei momenti più solenni di dolore e di gioia. (G. Mazzini)
97. Dirti di amar tua madre, tuo padre, tua moglie, tuo figlio, i tuoi fratelli, sarebbe offenderti mortalmente, ti dirò solo che queste persone ti devono esser sante e che un dolore recato da te ad alcuna di esse deve pungerti più di un pugnale che ti venisse inflitto nel cuore (P. Mantegazza)
98. Dolce è il sonno del lavoratore, poco o molto che mangi; ma la sazietà del ricco non lo lascia dormire. (Ecclesiaste)
99. Domandiamo anche noi al nostro caro Gesù l'umiltà, la fiducia e la fede della nostra cara santa Chiara; come lei preghiamo Gesù fervorosamente, abbandonandoci a lui, distaccandoci da questo menzognero apparato del mondo ove tutto è follia e vanità, tutto passa, solo Dio resta all'anima, se avrà saputo bene amarlo. (S. Pio da Pietrelcina)
100. Dopo l'amore di nostro Signore, ti raccomando, o figliuola, quello della Chiesa, sua Sposa, di questa cara e dolce colomba, che sola può far le uova e far nascere i colombini e le colombine dello Sposo. Ringrazia Dio continuamente di essere figliuola della Chiesa, ad esempio di tante anime che ci hanno preceduto nel felice passaggio. Abbi gran compassione di tutti i pastori, predicatori e guidatori di anime, e vedi come sono sparsi sopra tutta la faccia della terra, poiché non vi è al mondo provincia dove non ve ne siano molti. Prega Dio per essi, acciocché salvando loro medesimi, procurino fruttuosamente la salute delle anime. (S. Pio da Pietrelcina)
101. Dove fanno il deserto lo chiamano pace. (Tacito)
102. Dove non c'è credo, non c'è bestemmia. (Salman Rushdie)
103. Dove non c'è ubbidienza, non c'è virtù. Dove non c'è virtù, non c'è bene, non c'è amore e dove non c'è amore non c'è Dio e senza Dio non si va in paradiso. Queste formano come una scala e se manca uno scalino della scala, si casca giù. (S. Pio da Pietrelcina)
104. Dovunque e comunque si manifesti l'eccellenza, subito la generale mediocrità si allea e congiura per soffocarla. (Schopenhauer)
105. Dovunque il grido della vostra coscienza è ratificato dal consenso dell'Umanità, ivi è Dio, ivi siete certi di avere in pugno la verità: l'uno è la verificazione dell'altro. (G. Mazzini)
106. Dunque non temere affatto, ma stimati fortunatissima per essere stata fatta degna e partecipe ai dolori dell'Uomo-Dio. Non è abbandono, dunque, cotesto, ma amore e amore grande che Dio ti va addimostrando. Non è punizione cotesto stato, ma amore ed amore finissimo. Benedicine perciò il Signore e rassegnati a bere al calice del Getsemani. (S. Pio da Pietrelcina)
107. E' ben noto il quadro della civiltà consumistica, che consiste in un certo eccesso dei beni necessari all'uomo, alle società intere, e qui si tratta proprio delle società ricche e molto sviluppate, mentre le rimanenti società, almeno larghi strati di esse, soffrono la fame, e molte persone muoiono ogni giorno di denutrizione e di inedia. Di pari passo va per gli uni un certo abuso della libertà, che è legato proprio ad un atteggiamento consumistico non controllato dall'etica, ed esso limita contemporaneamente la libertà degli altri, cioè di coloro che soffrono rilevanti deficienze e vengono spinti verso condizioni di ulteriore miseria ed indigenza. (Giovanni Paolo II)
108. E' bene per noi che incontriamo talvolta difficoltà e contrarietà; queste, infatti, richiamano l'uomo a se stesso, nel profondo, fino a che comprenda che quaggiù egli è in esilio e che la sua speranza non va riposta in alcuna cosa di questo mondo. (T. da Kempis)
109. E' impossibile essere giusti, se non si è umani. (L. de Clapiers)
110. E' imprudenza pensare che l'umana saggezza possa rimpiazzare il posto della fortuna. (M. de Montaigne)
111. E' meglio diventare imbecilli che vivere una vita di paura (Freeman Dyson)
112. E' men male l'agitarsi nel dubbio, che il riposar nell'errore (Alessandro Manzoni)
113. E' necessario denunciare l'esistenza di meccanismi economici, finanziari e sociali, i quali, benché manovrati dalla volontà degli uomini, funzionano spesso in maniera quasi automatica, rendendo più rigide le situazioni di ricchezza degli uni e di povertà degli altri. Tali meccanismi, azionati--in modo diretto o indiretto --dai Paesi più sviluppati, favoriscono per il loro stesso funzionamento gli interessi di chi li manovra, ma finiscono per soffocare o condizionare le economie dei Paesi meno sviluppati. (Giovanni Paolo II)
114. E' ridicolo e ingiusto che l'ozio delle nostre mogli sia mantenuto dal nostro sudore e dal nostro lavoro. (M. de Montaigne)
115. E' una vita squisita quella che si mantiene in ordine fin nel suo intimo. (M. de Montaigne)
116. E' veramente felice e padrone di sé chi aspetta il domani senza preoccupazione: se uno dice: "Ho vissuto", ogni giorno alzarsi al mattino gli appare come un guadagno. (Seneca)
117. Epicuro diceva delle leggi, che le peggiori ci erano così necessarie che senza di esse gli uomini si mangerebbero gli uni con gli altri. (M. de Montaigne)
118. Era sempre innamorata di qualcuno e, dato che la sua passione non era mai corrisposta, aveva mantenute intatte tutte le sue illusioni. (O. Wilde)
119. Ero un eroinomane. Ora sono un metadonomane (Woody Allen)
120. Errare è umano, dare la colpa a un altro ancora di più (Max Jacob)
121. Errare è umano, ma per incasinare veramente tutto ci vuole un computer (A.Bloch)
122. Errare è umano; dar la colpa a un altro ancora di più. (A. Bloch)
123. Esiste già un reale e percettibile pericolo che, mentre progredisce enormemente il dominio da parte dell'uomo sul mondo delle cose, di questo suo dominio egli perda i fili essenziali, e in vari modi la sua umanità sia sottomessa a quel mondo, ed egli stesso divenga oggetto di multiforme, anche se spesso non direttamente percettibile, manipolazione, mediante tutta l'organizzazione della vita comunitaria, mediante il sistema di produzione, mediante la pressione dei mezzi di comunicazione sociale. (Giovanni Paolo II)
124. Essere adorati è una seccatura. Le donne ci trattano proprio come gli esseri umani trattano i loro dei. Ci adorano e non fanno altro che seccarci chiedendoci di fare qualcosa per loro. (O. Wilde)
125. Essere naturali è una posa difficilissima da mantenere. (Oscar Wilde)
126. Fa che non turbi l'anima tua il triste spettacolo della giustizia umana; anche questa, nella economia delle cose, ha il suo valore. È su di essa che vedrai sorgere un giorno l'immancabile trionfo della giustizia di Dio! (S. Pio da Pietrelcina)
127. Facendo noi la volontà degli altri, dobbiamo far conto di fare la volontà di Dio, che ci viene manifestata in quella dei nostri superiori e del nostro prossimo. (S. Pio da Pietrelcina)
128. Felice colui che viene ammaestrato direttamente dalla verità, così come essa è, e non per mezzo di immagini o di parole umane; ché la nostra intelligenza e la nostra sensibilità spesso ci ingannano, e sono di corta veduta. (T. da Kempis)
129. Figlio mio, osserva il comando di tuo padre, non disprezzare l'insegnamento di tua madre. (Salomone)
130. Figliuolo, tu non sai cosa produce l'obbedienza. Ecco: per un sì, per un solo sì, fiat secundum verbum tuum, per fare la volontà di Dio, Maria divenne madre dell'Altissimo, professandosi sua ancella, ma conservando la verginità che tanto a Dio ed a lei era cara. Per quel sì, pronunciato da Maria santissima, il mondo ottenne la salvezza, l'umanità fu redenta. Facciamo anche noi sempre la volontà di Dio e diciamo anche al Signore sempre sì. (S. Pio da Pietrelcina)
131. Finché portiamo questo fragile corpo, non possiamo essere esenti dal peccato, né vivere senza molestie e dolori. Ben vorremmo aver tregua da ogni miseria; ma avendo perduto, a causa del peccato, la nostra innocenza, abbiamo perduto quaggiù anche la vera felicità. Perciò occorre che manteniamo in noi una ferma pazienza, nell'attesa della misericordia divina, "fino a che sia scomparsa l'iniquità di questo mondo" e le cose mortali "siano assunte dalla vita eterna". (T. da Kempis)
132. Fratello, non perdere la speranza di progredire spiritualmente; ecco, ne hai il tempo e l'ora. Perché, dunque, vuoi rimandare a domani il tuo proposito? Alzati, e comincia all'istante, dicendo: è questo il momento di agire; è questo il momento di combattere; è questo il momento giusto per correggersi. (T. da Kempis)
133. Fu domandato ad uno Spartano chi l'aveva fatto vivere tanto tempo: "L'ignoranza della medicina", rispose quello. (M. de Montaigne)
134. Gesù chiama i poveri e semplici pastori per mezzo degli angeli per manifestarsi ad essi. Chiama i sapienti per mezzo della stessa loro scienza. E tutti, mossi dall'interiore influsso della sua grazia, corrono a lui per adorarlo. Chiama tutti noi con le divine ispirazioni e si comunica a noi con la sua grazia. Quante volte egli ha amorosamente invitato anche noi? E noi con quale prontezza gli abbiamo corrisposto? Mio Dio, mi arrossisco e mi sento ripieno di confusione nel dover rispondere a sì fatta interrogazione. (S. Pio da Pietrelcina)
135. Gesù mio, salva tutti; io mio offro vittima per tutti; rafforzami, prendi questo cuore, riempilo del tuo amore e poi comandami ciò che vuoi. (S. Pio da Pietrelcina)
136. Gesù nella vita non ti chiede di portare con lui la pesante croce, ma un piccolo pezzo della sua croce; pezzo che si compendia nei dolori umani. (S. Pio da Pietrelcina)
137. Gesù, che regnava in cielo con l'umanità santissima che aveva preso dalle viscere della Vergine, volle pure che la Madre sua non solo con l'anima, ma bene anche col corpo si riunisse a lui e dividesse appieno la sua gloria. E ciò era ben giusto e doveroso. Quel corpo che neppure un istante era stato schiavo del demonio e del peccato, non lo doveva essere neppure della corruzione. (S. Pio da Pietrelcina)
138. Gettate in Dio solo ogni vostra sollecitudine, poiché egli ha cura grandissima di voi e di quei tre angioletti di figliuoli dei quali ha voluto che foste adorna. Detti figliuoli vi saranno, per la loro condotta, di conforto e di consolazione nel corso della vita. Siate sempre sollecita per la loro educazione, non tanto scientifica quanto morale. Il tutto vi stia a cuore ed abbiatelo caro più della pupilla dell'occhio vostro. All'educazione della mente, mediante i buoni studi, procurate che vada sempre accoppiata l'educazione del cuore e della nostra santa religione; quella senza di questa, mia buona signora, dà una ferita mortale al cuore umano. (S. Pio da Pietrelcina)
139. Già da un pezzo, da quando non usiamo più vendere i voti, il popolo non si preoccupa più di nulla; una volta distribuiva comandi, fasci, legioni, tutto. Ora se ne infischia e due cose soltanto desidera ansiosamente: pane e giochi. (Giovenale)
140. Gli abusi nascono dove gli uomini li desiderano; e gli uomini li desiderano quando sono corrotti. (A. Manzoni)
141. Gli animali sono amici così simpatici:non fanno domande, non muovono critiche (G.Eliot)
142. Gli uomini bramano sempre essere il primo amore di una donna, e questo è un effetto della loro stupida vanità. Le donne hanno un istinto più sottile. Ciò che a loro piace essere... è l'ultima storia d'amore di un uomo. (Oscar Wilde)
143. Gli uomini guardano le donne per vederle; le donne guardano gli uomini per essere viste. (Normand)
144. Gli uomini odiano coloro che chiamano avari solo perché non ne possono cavare nulla. (Voltaire)
145. Gl'individui muoiono; ma quel tanto di vero che essi hanno pensato, quel tanto di buono ch'essi hanno operato non va perduto con essi: l'Umanità lo raccoglie e gli uomini che passeggiano sulla loro sepoltura ne fanno lor pro. (G. Mazzini)
146. Guai a coloro che non si mantengono onesti! Essi non solo perdono ogni rispetto umano, ma quanto non possono occupare nessuna carica civile... Perciò siamo sempre onesti, scacciando ogni cattivo pensiero dalla nostra mente, e stiamo col cuore sempre rivolto a Dio, il quale ci ha creati e posti sulla terra per conoscerlo, amarlo e servirlo in questa vita e poi goderlo eternamente nell'altra. (S. Pio da Pietrelcina)
147. Guai a quelli che non riconoscono la loro miseria. Guai, ancor più, a quelli che amano questa vita miserabile e destinata a finire; una vita alla quale tuttavia certa gente - anche se, lavorando o elemosinando, mette insieme appena appena il necessario - si abbarbica, come se potesse restare quaggiù in eterno, senza darsi pensiero del regno di Dio. Gente pazza, interiormente priva di fede; gente sommersa dalle cose terrene, tanto da gustare solo ciò che è materiale. (T. da Kempis)
148. Guai al mondo per gli scandali! E' inevitabile che avvengano scandali, ma guai all'uomo per colpa del quale avviene lo scandalo! Se la tua mano o il tuo piede ti è occasione di scandalo, taglialo e gettalo via da te; è meglio per te entrare nella vita monco o zoppo, che avere due mani o due piedi ed essere gettato nel fuoco eterno. (Gesù)
149. Guarda bene chi raccomandi, per non doverti vergognare subito di colpe altrui. (Orazio)
150. Guardiamo con sentimento di commossa riconoscenza a quel sublime mistero che potentemente attrae il Cuore di Gesù verso la sua creatura; guardiamo alla grande degnazione con cui assunse le nostre medesime carni per vivere in mezzo a noi la misera vita della terra; raccogliamo le forze tutte dell'intelletto per considerare degnamente il tenace fervore e la durezza del suo apostolato, per rievocare gli orrori della sua passione e del suo martirio, per adorare il sangue suo... regalmente offerto fino all'ultima stilla per la redenzione del genere umano: e poi con umile fede, con lo stesso ardente amore ond'egli circonfonde e persegue la anime nostre, pieghiamo al suo piede la nostra fronte impura. (S. Pio da Pietrelcina)
151. Ho considerato l'occupazione che Dio ha dato agli uomini, perché si occupino in essa. Egli ha fatto bella ogni cosa a suo tempo, ma egli ha messo la nozione dell'eternità nel loro cuore, senza però che gli uomini possano capire l'opera compiuta da Dio dal principio alla fine. Ho concluso che non c'è nulla di meglio per essi, che godere e agire bene nella loro vita; ma che un uomo mangi, beva e goda del suo lavoro è un dono di Dio. Riconosco che qualunque cosa Dio fa è immutabile; non c'è nulla da aggiungere, nulla da togliere. Dio agisce così perché si abbia timore di lui. (Ecclesiaste)
152. Ho considerato tutte le opere fatte dalle mie mani e tutta la fatica che avevo durato a farle: ecco, tutto mi è apparso vanità e un inseguire il vento: non c'è alcun vantaggio sotto il sole. (Ecclesiaste)
153. I bisticci degli amanti rinnovano l'amore. (Terenzio)
154. I figli da piccoli amano i genitori. Una volta cresciuti li giudicano. Raramente, per non dire mai, li perdonano. (O. Wilde)
155. I filantropi perdono ogni senso di umanità: è la loro caratteristica distintiva. (O. Wilde)
156. I guai dell'umanità: questi sono i pensieri per tutti. (S. Pio da Pietrelcina)
157. I mali del corpo appaiono con l'aumentare. Troviamo che la gotta è quella che chiamiamo reuma o contusione. I mali dell'anima si oscurano nel loro rafforzarsi; il più malato li sente meno. Ecco perché bisogna mescolarli alla luce, con mano spietata, portarli fuori e strapparli dal profondo del nostro petto. (M. de Montaigne)
158. I mariti non sono mai amanti così meravigliosi come quando stanno tradendo la moglie (Marilyn Monroe)
159. I pesci del mare son destinati a chi se l'ha da mangiare. (G. Verga)
160. I preti si consolano di non essere sposati, quando ascoltano le confessioni delle donne. (Armand Salacrou)
161. Il campo della lotta tra Dio e satana è l'anima umana. È in essa che si svolge in ogni momento della vita. È necessario che l'anima dia libero accesso al Signore e sia da lui, in tutte le parti, fortificata con ogni sorta di armi; che la sua luce la irradi onde combattere le tenebre dell'errore; che sia rivestita di Gesù Cristo, della sua verità e giustizia, dello scudo della fede, della parola di Dio per vincere sì potenti nemici. Per essere rivestiti di Gesù Cristo è necessario morire a se stessi. (S. Pio da Pietrelcina)
162. Il conto corrente è un'offerta volontaria al mantenimento della vostra banca (Ambrose Bierce)
163. Il demonio ha un'unica porta per entrare nell'animo nostro: la volontà; delle porte segrete non ve ne sono. Nessun peccato è tale, se non è stato commesso colla volontà. Quando non c'entra la volontà, non c'entra il peccato, ma debolezza umana. (S. Pio da Pietrelcina)
164. Il desiderio di accrescere la saggezza e la scienza fu la prima rovina del genere umano. (M. de Montaigne)
165. Il dolore senza dubbio ci è assegnato per divina disposizione al pari della gioia ed è un educatore molto più efficace. Esso purifica e rende più mite l'indole umana; insegna ad aver pazienza e rassegnazione, e suscita così i più profondi come i più alti pensieri. (S. Smiles).
166. Il dono di uno stolto non ti gioverà, perché i suoi occhi bramano ricevere più di quanto ha dato. (Siracide)
167. Il giorno di S. Valentino è la festa di ogni cretino che crede di essere amato e invece rimane fregato! (Anonimo)
168. Il milionario non goderebbe niente se gli mancasse l'invidia del popolo. (Alfredo Panzini)
169. Il mio migliore amico è fuggito con mia moglie e, lasciamelo dire, mi manca tanto. Lui. (Leopold Fechtner)
170. Il nemico è assai forte, e tutto calcolato sembra che la vittoria dovrebbe arridere al nemico. Ahimè, chi mi salverà dalle mani di un nemico sì forte e sì potente, che non mi lascia libero un istante né di giorno né di notte? È possibile mai che il Signore permetterà la mia caduta? Purtroppo lo meriterei, ma sarà vero che la bontà del celeste Padre debba essere vinta dalla mia cattiveria? Giammai, giammai questo, padre mio. (S. Pio da Pietrelcina)
171. Il nobile amore di Gesù spinge ad operare grandi cose e suscita desideri di sempre maggiore perfezione. L'amore aspira a salire in alto, senza essere trattenuto da alcunché di terreno. Esige di essere libero e staccato da ogni affetto umano, cosicché non abbia ostacoli a scrutare nell'intimo, non subisca impacci per interessi temporali, non sia sopraffatto da alcuna difficoltà. (T. da Kempis)
172. Il nostro desiderio disprezza e trascura ciò che ha fra le mani, per correre appresso a quello che non ha. (M. de Montaigne)
173. Il peccatore somiglia ad un deserto che nulla produce e ricetta solo insetti nocivi o animali selvaggi. Com'è tutto squallido dove manca Iddio! Quale arsura ove non cade la rugiada celeste! Quale sterilità ove il sole non feconda! (S. Tommaso da Villanova).
174. Il pensiero successivo è immancabilmente più saggio (Euripide a.C.)
175. Il pigro è simile a una palla di sterco, chi la raccoglie scuote la mano. (Siracide)
176. Il più sicuro mezzo di trovarsi pago del proprio stato è quello di paragonarsi ad altri più infelici; cosi, quando penso al numero prodigioso di malattie terribili alle quali il corpo umano è soggetto, ho per gran ventura che a me non ne siano toccate in sorte che tre (B. Franklin).
177. Il problema dell'umanità è che gli stupidi sono strasicuri, mentre gli intelligenti sono pieni di dubbi.(Bertrand Russell)
178. Il Savio loda la donna forte: "Le dita sue, dice, maneggiano il fuso" Volentieri vi dirò qualche cosa sopra queste parole. La vostra conocchia è il cumulo dei vostri desideri; filate, perciò, ogni giorno un poco, tirate filo a filo i vostri disegni fino all'esecuzione e ne verrete infallibilmente a capo; ma avvertite di non affettarvi, perché attorcigliereste il filo coi nodi ed imbrogliereste il vostro fuso. Camminate, perciò, sempre e, sebbene andrete lentamente avanzando, farete però gran viaggio. (S. Pio da Pietrelcina)
179. Il segreto per rimanere giovani sta nell'avere una sregolata passione per il piacere. (O. Wilde)
180. Il Signore ha creato la sapienza; l'ha vista e l'ha misurata, l'ha diffusa su tutte le sue opere, su ogni mortale, secondo la sua generosità, la elargì a quanti lo amano. (Siracide)
181. Il Signore talvolta ti fa sentire il peso della croce. Questo peso ti sembra intollerabile, ma tu lo porti perché il Signore nel suo amore e nella sua misericordia ti stende la mano e ti dà la forza. (S. Pio da Pietrelcina)
182. Il tempo è l'unico, vero capitale che un essere umano ha, e l'unico che non può permettersi di perdere. (Thomas Edison)
183. Il tempo manca solo a chi non ne sa approfittare. (G.M. de Jovellanos)
184. Il tuo regno non è lontano e tu facci partecipare al tuo trionfo sulla terra per poi partecipare al tuo regno nel cielo. Fa che, non potendo contenere la comunicazione della tua carità, predichiamo con l'esempio e con le opere la tua divina regalità. Prendi possesso dei nostri cuori nel tempo per possederli nell'eternità. Che mai ci togliamo da sotto il tuo scettro, né la vita né la morte valga a separarci da te. La vita sia vita attinta da te a larghi sorsi d'amore per spandersi sull'umanità e ci faccia morire ad ogni istante per vivere solo di te e spandere te nei nostri cuori. (S. Pio da Pietrelcina)
185. Il valore non serve a nulla, la sorte domina su tutto, e i più coraggiosi spesso cadono per mano dei codardi. (Tacito)
186. Il vero sviluppo non può consistere nella semplice accumulazione di ricchezza e nella maggiore disponibilità dei beni e servizi, se ciò si ottiene a prezzo del sottosviluppo delle moltitudini, e senza la dovuta considerazione per le dimensioni sociali, culturali e spirituali dell'essere umano. (Giovanni Paolo II)
187. Immagina di abbracciare l'immensità del tempo e l'universo, e poi paragona all'infinito quella che chiamiamo vita umana: vedrei come è poca cosa questa vita che desideriamo e cerchiamo di prolungare. (Seneca)
188. In molte case un amante ha salvato un matrimonio in crisi (Giovenale)
189. In politica la saggezza è non rispondere alle domande. L'arte, non lasciarsele fare. (André Suarès)
190. In primo luogo tengo a dirti che Gesù ha bisogno di chi gema con lui per l'umana empietà, e per questo mi conduce per le vie dolorose di cui mi tieni parola nella tua. Ma sia sempre benedetta la sua carità, che sa mescolare il dolce con l'amaro e convertire in premio eterno le opere transitorie della vita. (S. Pio da Pietrelcina)
191. In quanto al tuo spirito stai tranquilla ed affida sempre più tutta te stessa a Gesù. Sforzati di uniformarti sempre ed in tutto alla divina volontà, sia nelle cose favorevoli che avverse, e non essere sollecita per il domani. (S. Pio da Pietrelcina)
192. In questi tempi così tristi di morta fede, di empietà trionfante, il mezzo più sicuro per mantenersi esente dal pestifero morbo che ci circonda, è quello di fortificarsi con questo cibo eucaristico. Il che non si potrà facilmente ottenere da chi vive mesi e mesi senza satollarsi delle carni immacolate del divino Agnello. (S. Pio da Pietrelcina)
193. In tutti gli umani eventi imparate a riconoscere e ad adorare la divina volontà. (S. Pio da Pietrelcina)
194. In una convivenza ordinata e feconda va posto come fondamento il principio che ogni essere umano è persona, cioè una natura dotata di intelligenza e di volontà libera; e quindi è soggetto di diritti e di doveri che scaturiscono immediatamente e simultaneamente dalla sua stessa natura: diritti e doveri che sono perciò universali, inviolabili, inalienabili. (Giovanni XXIII)
195. Incuriosita de sapé che 'era / una Colomba scese in un pantano, / s'inzaccherò le penne e ... buonasera. / Un Rospo disse: - Commarella mia, / vedo che pure te caschi nel fango... / - Però non ci rimango... - / rispose la Colomba. E volò via. (Trilussa)
196. Invero noi facciamo inganno a noi stessi amando le cose carnali, contro l'ordine stabilito da Dio. Che altro divorerà, quel fuoco, se non i tuoi peccati? Perciò, quanto più indulgi a te stesso quaggiù, seguendo la carne, tanto più duramente pagherai poi, preparando fin d'ora materiale più abbondante per quelle fiamme. Ciascuno sarà più gravemente punito in ciò in cui ebbe a peccare. (T. da Kempis)
197. Io non ho paura dei computer, ma delle loro mancanze (Isaac Asimov)
198. Io non ho, di mio, nulla se non me, e invero il possesso ne è in parte manchevole e preso a prestito. (M. de Montaigne)
199. Io non posso patire il criticare e il dir male dei fratelli. È vero, a volte, mi diverto a punzecchiarli, ma la mormorazione mi mette nausea. Abbiamo tanti difetti da criticare in noi, perché perdersi contro i fratelli? E noi, mancando alla carità, si intacca la radice dell'albero della vita, col pericolo di farlo seccare. (S. Pio da Pietrelcina)
200. Io sono la vera vite e il Padre mio è il vignaiolo. Ogni tralcio che è in me e non porta frutto, Egli lo recide, e ogni tralcio che porta frutto lo rimonda, perché ne produca ancora di più. Come il tralcio non può portare frutto da sé medesimo, se non rimane unito alla vite, così neppure voi se non rimanete in me. (Gesù)
201. Io sono la vite e voi i tralci. Colui che dimora in me e nel quale io dimoro, porta abbondanti frutti, perché, senza di me, non potete far nulla. Chi non rimane in me, è gettato via come un tralcio sterile e inaridisce: e vien raccolto poi e gettato ad ardere nel fuoco. (Gesù)
202. Io sono un uomo: non considero nulla che sia umano estraneo a me (Terenzio)
203. Io veggo che tutte le stagioni dell'anno si trovano nelle anime vostre; che talora sentite l'inverno di molte sterilità, distrazioni, svogliatezze e noie; ora le rugiade del mese di maggio con l'odore dei santi fioretti; tra i calori del desiderio di piacere al nostro Sposo divino. Non rimane, dunque, se non l'autunno del quale non vedete voi gran frutti; però occorre bene spesso che al tempo di battere le biade e di premere le uve, si trovino raccolte maggiori di quelle che promettevano le mietiture e le vendemmie. Voi vorreste che tutto fosse nella primavera e nell'estate; ma no, mie dilettissime figliuole, bisogna che sia questa vicissitudine così nell'interno come nell'esterno. Nel cielo tutto sarà di primavera quanto alla bellezza, tutto di autunno quanto al godimento, tutto di estate quanto all'amore. Non vi sarà alcun inverno; ma qui l'inverno è necessario per esercizio dell'abnegazione e di mille piccole ma belle virtù che si esercitano nel tempo della sterilità. (S. Pio da Pietrelcina)
204. La bellezza ci può trafiggere come un dolore (Thomas Mann)
205. La bellezza è la miglior lettera di raccomandazione per una donna. (Aristotele)
206. La bellezza è una lettera aperta di raccomandazione che conquista subito i cuori (Arthur Schopenhauer)
207. La bellezza è una manifestazione del genio. In realtà è più elevata del genio, perché non ha bisogno di spiegazioni. (O. Wilde)
208. La cultura è ciò che rimane quando ciò che è stato appreso è stato dimenticato. (Burrhus Frederich Skinner)
209. La disumanita' del computer sta nel fatto che, una volta programmato e messo in funzione, si comporta in maniera perfettamente onesta. (I. Asimov)
210. La donna amante davvero mi parve sempre una benedizione di Dio, e credo si deva trovare discreta, modesta, casta, chiusa nelle domestiche pareti, esultante nell'amore del suo cuore e dei suoi figli (F. D. Guerrazzi)
211. La donna rassomiglia a una valigia senza manico: non si sa bene come tenerla e c'è il pericolo permanente che ti sfugga. (Paul Morand)
212. La educazione dell'Umanità progredisce come si innalzano in Oriente quelle piramidi alle quali ogni viandante aggiunge una pietra. (G. Mazzini)
213. La fama è come un fiume che porta a galla le cose leggere e gonfie e manda a fondo quelle pesanti e massicce. (Francis Bacon)
214. La fame delle ricchezze è più acuta quando se ne usa che quando esse mancano. (M. de Montaigne)
215. La fede degli amanti è come l'araba fenice: che vi sia ciascuno lo dice, dove sia nessuno lo sa (Pietro Metastasio)
216. La felicità è una salute buona e una memoria cattiva. (Ingrid Bergmann)
217. La fortuna è una donna; se voi la lasciate sfuggire oggi non crediate di ritrovarla domani. (Napoleone Bonaparte)
218. La gente cambia, ma dimentica di comunicarlo agli altri (Lillian Hellman)
219. La gente che lavora, che pensa con la propria testa, che si forma da sé sola e laboriosamente un piccolo patrimonio di cognizioni positive e sicure, acquista quasi sempre anche quel preziosissimo di tutti i tesori, che è il buon senso: armonia di cuore e di testa, altissima ed utilissima fra le umane virtù (P. Mantegazza)
220. La gente che non ride mai non è seria. (Robert Schuman)
221. La libertà non fondata sulla giustizia è una parola vuota, buona per nascondere illusioni. Proprio i più grandi tiranni del genere umano hanno glorificato a voce più alta la libertà. (S. Staszic)
222. La mano pigra fa impoverire, la mano operosa arricchisce. (Salomone)
223. La medicina è una delle arti greche, che, malgrado il guadagno che se ne può trarre, non è praticata da un romano veramente serio... Disgraziatamente non esiste una legge che punisca i medici ignoranti, né per essi è prevista la pena capitale. Eppure essi imparano l'arte sulle nostre sofferenze e fanno esperimenti mandandoci a morte! (Plinio il Vecchio)
224. La moglie è un po' più in su della serva e un po' più in giù dell'amante. (Giuseppe Prezzolini)
225. La morte di un uomo è meno affar suo che di chi gli sopravvive. (Thomas Mann)
226. La morte ingrata ha ucciso anche me, che ero medico, dimenticando quanti malati io le consegnai... (Iscrizione funeraria romana)
227. La morte ti viene incontro: la dovresti temere se potesse rimanere con te: ma necessariamente o non è ancora arrivata o passa oltre. (Seneca)
228. La musica è il linguaggio universale dell'umanità. (Henry Wadsworth Longfellow)
229. La natura ci ha mandato il dolore per la gloria e servizio del piacere e della mancanza di dolore. (M. de Montaigne)
230. La negazione o la limitazione dei diritti umani--quali, ad esempio, il diritto alla libertà religiosa, il diritto di partecipare alla costruzione della società, la libertà di associarsi, o di costituire sindacati, o di prendere iniziative in materia economica-- non impoveriscono forse la persona umana altrettanto, se non maggiormente della privazione dei beni materiali? (Giovanni Paolo II)
231. La passione amorosa presta bellezze e grazie all'oggetto che abbraccia, e fa che coloro i quali ne sono presi trovino, con un giudizio offuscato e alterato, ciò che amano, diverso e più perfetto che non sia. (M. de Montaigne)
232. La passione è distruggitrice; vero creatore non è che l'affetto; la passione inaridisce l'anima e la tormenta; l'affetto la solleva e la scalda; la passione è cieca, imprudente, provocatrice; l'affetto è costante, umano, magnanimo; la passione è torrente che assorda, strascina, e, per vincere, devasta; l'affetto scorre quieto, ma inesauribile, e per vari rivi discende a portare nei luoghi più riposti le gioie della vita. (N. Tommaseo)
233. La più pericolosa sorta di stupidità è l'intelligenza. (Hugo von Hofmannsthal)
234. La preghiera è l'effusione del nostro cuore in quello di Dio... Quando essa è fatta bene, commuove il Cuore divino e lo invita sempre più ad esaudirci. Cerchiamo di effondere tutto l'animo nostro quando ci mettiamo a pregare Iddio. Egli rimane avvinto dalle nostre preghiere per poterci venire in aiuto. (S. Pio da Pietrelcina)
235. La presente generazione avverte di essere privilegiata, perché il progresso le offre molte possibilità, appena qualche decennio fa insospettate. L'attività creatrice dell'uomo, la sua intelligenza e il suo lavoro, hanno causato profondi cambiamenti sia nel campo della scienza e della tecnica, come nella vita sociale e culturale. L'uomo ha esteso il suo potere sulla natura ed ha acquistato una conoscenza più approfondita delle leggi del proprio comportamento sociale. Egli ha visto crollare o restringersi gli ostacoli e le distanze che separano uomini e nazioni, grazie ad un accresciuto senso universalistico, ad una più chiara coscienza dell'unità del genere umano e all'accettazione della reciproca dipendenza in un'autentica solidarietà, e grazie infine al desiderio--e alla possibilità--di venire a contatto con i propri fratelli e sorelle al di là delle divisioni artificialmente create dalla geografia o dalle frontiere nazionali o razziali.(Giovanni Paolo II)
236. La psicologia è una scoperta meravigliosa: fa sentire complicate anche le persone più semplici. (S. N. Behrman)
237. La ragione e il torto non si dividono mai con un taglio così netto che ogni parte abbia soltanto dell'uno e del l'altra (Alessandro Manzoni)
238. La ragione vera per cui non sempre riesci a fare bene le tue meditazioni, io la rinvengo in questo e non mi sbaglio. Tu ti accosti a meditare con una certa specie di alterazione, congiunta con una grande ansietà, di trovare qualche oggetto che possa far rimanere contento e consolato il tuo spirito; e questo basta per far che tu non trovi mai quel che cerchi e non posi la tua mente nella verità che mediti. Figlia mia, sappi che quando uno cerca con grande fretta ed avidità una cosa perduta, la toccherà con le mani, la vedrà con gli occhi cento volte, e non se ne accorgerà mai. Da questa vana ed inutile ansietà non ti può derivare altro che una grande stanchezza di spirito ed impossibilità di mente; di fermarsi sull'oggetto che tiene presente; e da questo, poi, come da sua propria causa, una certa freddezza e stupidità dell'anima specificatamente nella parte affettiva. Non conosco altro rimedio al riguardo all'infuori di questo: uscire da questa ansietà, perché essa è uno dei maggiori traditori che la vera virtù e la soda devozione possa mai avere; finge di riscaldarsi al ben operare, ma non lo fa se non per raffreddarsi e ci fa correre per farci inciampare. (S. Pio da Pietrelcina)
239. La razza umana finirà per eccesso di civiltà. (Ralph Waldo Emerson)
240. La religione non è altro che l'ombra gettata dall'universo sull'intelligenza umana. (Victor Hugo)
241. La ricchezza è una buona serva ma è la peggiore delle amanti (Bacone)
242. La salvezza del mondo risiede nella sofferenza umana. (William Faulkner)
243. La scienza di oggi è la tecnologia di domani. (Edward Teller)
244. La scoperta di un piatto nuovo è più preziosa per il genere umano che la scoperta di una nuova stella. (Brillant Savarin)
245. La semplicità è una virtù, però fino ad un certo punto. A questa non deve mai mancare la prudenza; la furberia e la scaltrezza, invece, sono diaboliche e fanno tanto male. (S. Pio da Pietrelcina)
246. La soddisfazione sessuale è senza dubbio il miglior soporifico, e quasi sempre l'insonnia è dovuta alla mancanza di soddisfazione. (S. Freud)
247. La storia della civiltà umana mostra, al di fuori d'ogni dubbio, che esiste un intimo rapporto tra la crudeltà e l'istinto sessuale. (S. Freud)
248. La storia nostra è storia della nostra anima; e storia dell'anima umana è la storia del mondo. (Croce)
249. La terra senza l'uomo non è che un vasto deserto, o per dir meglio un sepolcro; ella abbisogna delle mani di lui per esser coltivata; cosicché a ragione lo riguarda come un signore e sovrano, ed, attenta in riconoscerne le cure e il dominio, secondo il corso delle stagioni ora gli offre i più vaghi fiori ora i frutti più delicati ed eccellenti. (Ganganelli)
250. La tua mano non sia tesa per prendere e chiusa invece nel restituire. (Siracide)
251. La vera beneficenza, oggi, non consiste nel far l'elemosina. Consiste nell'ispirare all'uomo delle classi inferiori il rispetto di sé stesso, il sentimento della dignità umana; consiste nell'ispirargli, e più che con le parole con l'esempio, l'amor del lavoro, il culto del vero, il gusto del bello, l'abito del risparmio che mena all'indipendenza, il più prezioso di tutti i beni. (M. Lessona)
252. La vita non deve essere un romanzo impostoci, bensì un romanzo fatto da noi. (Novalis)
253. La vita non è che una perpetua reazione contro se stessi e non si schiude in bellezza, che a prezzo del dolore. Tenete sempre compagnia a Gesù nel Getsemani ed egli saprà confortarvi nelle ore angosciose che verranno. (S. Pio da Pietrelcina)
254. La vita umana nel suo insieme, non è che un gioco, il gioco della pazzia. (Erasmo da Rotterdam)
255. La vita vi fu data da Dio perché ne usiate a benefizio dell'Umanità, perché dirigiate le vostre facoltà individuali allo sviluppo delle facoltà dei vostri fratelli, perché aggiungiate con l'opera vostra un elemento qualunque all'opera collettiva di miglioramento e di scoperta del vero, che le generazioni, lentamente ma continuamente promuovono. (G. Mazzini)
256. L'affabilità coi suoi di famiglia, con gli amici e conoscenti non dev'essere mai scurrile, ché dimostra cuor villano. L'affabile bontà è sempre uguale a sé medesima e sta di mezzo alla grossolanità e alla smanceria; mentreché gli ostentatori della familiarità più sgarbata spesso rimbalzano dalle più esose rozzezze alle più svenevoli cerimonie. (A. Alfani)
257. L'amor di padre e di madre, perché sia vero, deve, come ogni altro amore, essere forte e comandare a sé stesso. (N. Tommaseo).
258. L'amore è un frutto che matura in ogni stagione ed è sempre alla portata di ogni mano. (Madre Teresa di Calcutta)
259. L'animale più intelligente non è l'uomo, ma la marmotta. Infatti dorme nei mesi più brutti dell'anno (J.Normand)
260. L'animo umano è fin troppo pronto a scusare le proprie colpe. (Livio)
261. L'arte di educare vuole che chiunque la professa vi spenda tutto il suo tempo, vi adoperi ogni suo potere, vi faccia uno studio speciale; e alla squisitezza e sagacità dell'ingegno, alla bontà ed opportunità della dottrina, alla destrezza delle maniere aggiunga una pazienza ed una vigilanza indicibili (V. Gioberti).
262. L'arte è la mano destra della natura (F. Schiller).
263. L'arte rivela i popoli e ne manifesta i costumi (G. Carducci)
264. L'arte umana non è meno opera di Dio che la natura: camminando di conserva colla sua sorella sotto l'impulso onnipotente e il magistero del primo motore, cospira seco a produrre le meravigliose vicende della civiltà e della storia e il concetto mirabile dell'universo. (V. Gioberti).
265. Lascia le vanità alla gente vana; e tu attendi invece a quello che ti ha comandato Iddio. Chiudi dietro di te la tua porta, chiama a te Gesù, il tuo diletto, e resta con lui nella cella; ché una sì grande pace altrove non la troverai. Se tu non uscirai e nulla sentirai dal chiasso mondano, resterai più facilmente in una pace perfetta. (T. da Kempis)
266. L'assennato accetta i comandi, il linguacciuto va in rovina. (Salomone)
267. L'avere oggetti e beni non perfeziona di per sé il soggetto umano, se non contribuisce alla maturazione e all'arricchimento del suo "essere", cioè alla realizzazione della vocazione umana in quanto tale. (Giovanni Paolo II)
268. Le buone maniere richiedono tempo, e nulla è più volgare della fretta. (Ralph Waldo Emerson)
269. Le discordie fraterne sono la prima pietra di distruzione gettata contro l'edificio della società, una delle maggiori nequizie della famiglia. Peggio ancora se le contese tra fratelli non fossero solo dissidenze di carattere, ma fossero prodotte da calcoli d'interesse. (P. Mantegazza)
270. Le disgrazie sono la pietra di paragone del carattere. Come avviene di alcune erbe che bisogna pestarle, acciocché mandino il loro buon odore; così è di certe nature d'uomini, che non mostrano la bontà di cui sono dotate, se non messe a cimento dal dolore. Non di rado le traversie della vita fanno apparire virtù e grazie, che altrimenti resterebbero nascoste (S. Smile)
271. Le domande non sono mai indiscrete. Le risposte, talvolta, lo sono (Oscar Wilde)
272. Le donne apprezzano la crudeltà più di qualunque altra cosa. E amano esserne dominate (Oscar Wilde)
273. Le donne ci amano per i nostri difetti. Se ne abbiamo abbastanza, ci perdonano tutto, persino di essere intelligenti (Oscar Wilde)
274. Le donne sono amanti per gli uomini giovani, compagne per la mezza età, infermiere per i vecchi. (Francis Bacon)
275. Le donne sopportano il dolore meglio degli uomini. Vivono delle loro emozioni. Quando si prendono un amante lo fanno semplicemente per avere qualcuno cui fare scenate. (O. Wilde)
276. Le infedeli al marito, sono capaci di essere fedeli all'amante. (S. Freud)
277. Le mie preghiere, delle quali mi fai istanza, non ti mancano mai, perché non mi posso dimenticare di te che mi costi tanti sacrifici. Ti ho partorito a Dio nell'estremo dolore del cuore. Confido nella carità che nelle tue preghiere non ti dimentichi di chi porta la croce per tutti. (S. Pio da Pietrelcina)
278. Le moltitudini umane prive dei beni e dei servizi, offerti dallo sviluppo, sono assai più numerose di quelle che ne dispongono. Siamo, dunque, di fronte a un grave problema di diseguale distribuzione dei mezzi di sussistenza, destinati in origine a tutti gli uomini, e così pure dei benefici da essi derivanti. (Giovanni Paolo II)
279. Le opinioni non possono sopravvivere se uno non ha occasione di combattere per esse (Thomas Mann)
280. Le parole fanno un effetto in bocca e un altro negli orecchi (Alessandro Manzoni)
281. Le persone cambiano e si dimenticano di avvisare gli altri (Lillian Hellman)
282. Le tentazioni non ti sgomentino; sono la prova dell'anima che Dio vuole sperimentare quando la vede nelle forze necessarie a sostenere il combattimento ed interessarsi con le proprie mani il serto della gloria. Finora la tua vita fu d'infante; adesso il Signore vuole trattarti da adulta. E poiché le prove della vita adulta sono molto superiori a quella di chi è infante, ecco perché ti trovi in principio disorganizzata; ma la vita dell'anima acquisterà la sua calma e la tua calma ritornerà, non tarderà. Abbi pazienza ancora un poco; tutto andrà per il tuo meglio. (S. Pio da Pietrelcina)
283. L'elemosina, anziché sollevare dalla necessità gli accattoni, li mantiene nel vizio. (F. D. Guerrazzi)
284. L'esperienza degli anni più recenti dimostra che, se tutta la massa delle risorse e delle potenzialità, messe a disposizione dell'uomo, non è retta da un intendimento morale e da un orientamento verso il vero bene del genere umano, si ritorce facilmente contro di lui per opprimerlo. (Giovanni Paolo II)
285. L'esperienza del passato e del nostro tempo dimostra che la giustizia da sola non basta e che, anzi, può condurre alla negazione e all'annientamento di se stessa, se non si consente a quella forza più profonda, che è l'amore, di plasmare la vita umana nelle sue varie dimensioni. (Giovanni Paolo II)
286. L'idea di chi vorrebbe, in nome della libertà, fondare l'anarchia e cancellar la società per non lasciare che l'individuo coi suoi diritti, non ha bisogno di confutazioni da me: tutto il mio lavoro combatte quel sogno colpevole che rinnega progresso, doveri, fratellanza umana, solidarietà di nazioni (G. Mazzini).
287. L'individuo si ammala allorché, a causa di ostacoli esterni o per mancanza interiore di adattamento, gli viene negato il soddisfacimento dei bisogni erotici nel mondo reale. (S. Freud)
288. L'ingegno di un uomo si giudica meglio dalle sue domande che dalle sue risposte (Duca di Lévis)
289. L'ingordo che mangia e beve a crepapancia finisce col mangiare meno degli altri, perché si abbrevia la vita andandosene prima del tempo a far terra da pentole. (F. Ghedini Bortolotti)
290. L'iniquo accetta regali di sotto il mantello per deviare il corso della giustizia. (Salomone)
291. L'insalata vuole il sale da un sapiente, l'aceto da un avaro, l'olio da un prodigo, essere mescolata da un matto e mangiata da un affamato. (Proverbio)
292. L'intelligenza è una delle poche cose che finora non sono state tassate. Non ne varrà la pena. (Heinz Ruhman)
293. L'interesse per la malattia e la morte è sempre e soltanto un'altra espressione dell'interesse per la vita (Thomas Mann)
294. L'istante che ci separa dall'oggetto che noi amiamo è terribile; esso ci distacca dal rimanente del mondo. (Napoleone Bonaparte)
295. Lo psicanalista è un uomo che, dopo molte sedute con i propri pazienti, sa dirti che cosa gli manca. (Peter Sellers)
296. Lo scienziato non è l'uomo che fornisce le vere risposte: è quello che pone le vere domande. (Claude Lévi Strauss)
297. Lo spirito di Dio è spirito di pace, ed anche nelle mancanze più gravi ci fa sentire un dolore tranquillo, umile, confidente, e ciò dipende appunto dalla sua misericordia. Lo spirito del demonio, invece, eccita, esaspera e ci fa provare, nello stesso dolore, quasi l'ira contro noi stessi, mentre invece la prima carità la dobbiamo appunto usare verso di noi. Quindi se alcuni pensieri ti agitano, pensa che questa agitazione non viene mai da Dio, che ti dona la tranquillità, essendo spirito di pace, ma dal diavolo. (S. Pio da Pietrelcina)
298. Lo spirito umano senza la fiamma del divino amore è portato a raggiungere la fila delle bestie, mentre per il contrario la carità, l'amore di Dio lo innalza tant'alto da raggiungere fino al trono di Dio. Ringraziate senza mai stancarvi la liberalità di un sì buon Padre e pregatelo che accresca sempre più la santa carità nel vostro cuore. (S. Pio da Pietrelcina)
299. Lo sviluppo della tecnica e lo sviluppo della civiltà del nostro tempo, che è contrassegnato dal dominio della tecnica stessa, esigono un proporzionale sviluppo della vita morale e dell'etica. Intanto quest'ultimo sembra, purtroppo, rimanere sempre arretrato. (Giovanni Paolo II)
300. L'operare senza regole è il più faticoso e difficile mestiere di questo mondo. (Alessandro Manzoni)
301. L'ozio è nemico dell'anima; e quindi i fratelli devono in alcune determinate ore occuparsi nel lavoro manuale e in altre ore, anche esse ben fissate, nello studio delle cose divine. (Regola di S. Benedetto)
302. L'umanità avrà la sorte che saprà meritarsi. (Albert Einstein)
303. L'umanità geme, per metà schiacciata sotto il peso dei progressi che ha fatto. (Henri Louis Bergson)
304. L'umanità non si propone che quei problemi che non può risolvere. (Karl Marx)
305. L'umanità si prende troppo sul serio. È il peccato originale del mondo. Se l'uomo delle caverne fosse stato capace di ridere, la storia sarebbe stata diversa. (O. Wilde)
306. L'umanità soffre, per metà schiacciata sotto il peso dei progressi che ha fatto (Henri Bergson)
307. L'umanità vuole la sua parte. Anche Maria, la Madre di Gesù, sapeva che attraverso la morte di lui si operava la redenzione del genere umano, eppure ella stessa ha pianto e sofferto, e quanto sofferto. (S. Pio da Pietrelcina)
308. L'unica cosa immutabile della natura umana , è la sua mutevolezza. (Wilde)
309. L'unica cosa imperfetta in natura e' la razza umana. (Fowler)
310. L'uomo contemporaneo ha dunque paura che, con l'uso dei mezzi inventati da questo tipo di civiltà, i singoli individui ed anche gli ambienti, le comunità, le società, le nazioni, possano rimanere vittima del sopruso di altri individui, ambienti, società. La storia del nostro secolo ne offre esempi in abbondanza. Malgrado tutte le dichiarazioni sui diritti dell'uomo nella sua dimensione integrale, cioè nella sua esistenza corporea e spirituale, non possiamo dire che questi esempi appartengano soltanto al passato. (Giovanni Paolo II)
311. L'uomo d'oggi sembra essere sempre minacciato da ciò che produce, cioè dal risultato del lavoro delle sue mani e, ancor più, del lavoro del suo intelletto, delle tendenze della sua volontà. I frutti di questa multiforme attività dell'uomo, troppo presto e in modo spesso imprevedibile, sono non soltanto e non tanto oggetto di "alienazione", nel senso che vengono semplicemente tolti a colui che li ha prodotti; quanto, almeno parzialmente, in una cerchia conseguente e indiretta dei loro effetti, questi frutti si rivolgono contro l'uomo stesso.(Giovanni Paolo II)
312. L'uomo è nato a vivere per gli altri e solo in ciò può ritrovare la sua felicità; esso è fatto dalla natura in maniera che tutto quello che nella sua vita intellettuale e morale non riesca a santificar col dovere resta profanato e decade. (P. Villari)
313. L'uomo mangia anche con gli occhi, specie se la cameriera è carina. (Ugo Tognazzi)
314. L'uomo potrà sfuggire alla giustizia umana ma non a quella divina. (S. Pio da Pietrelcina)
315. L'uomo vano ed ignorante gongola di piacere alle lodi che voi date al suo cappello, alla sua giubba, al suo abito, mentre un uomo di spirito ne rimane offeso (M. Gioia)
316. Ma ciò che dice una donna all'amante appassionato, scrivilo nel vento e nell'acqua rapida (Catullo)
317. Madre, sposa, sorella, la donna è la carezza della vita, la soavità dell'affetto diffusa sulle sue fatiche, un riflesso sullo individuo della Provvidenza amorevole che veglia sull'umanità: sono in essa tesori di dolcezza consolatrice che bastano ad ammorzare qualunque dolore. (G. Mazzini)
318. Man mano che aumenta la saggezza diminuiscono le occasioni di utilizzarla. (Alessandro Morandotti)
319. Mancare di carità è come ferire Iddio nella pupilla del suo occhio. Che cosa è più delicato della pupilla dell'occhio? Mancare di carità è come peccare contro natura. (S. Pio da Pietrelcina)
320. Mangia da uomo ciò che ti è posto innanzi; non masticare con voracità per non renderti odioso. (Siracide)
321. Mangiare, bere, star sveglio, dormire, riposare, lavorare, e dover soggiacere alle altre necessità che ci impone la nostra natura, tutto ciò, in realtà, è una miseria grande e un dolore per l'uomo religioso; il quale amerebbe essere sciolto e libero da ogni peccato. In effetti l'uomo che vive interiormente si sente schiacciato, come sotto un peso, dalle esigenze materiali di questo mondo; ed è perciò che il profeta prega fervorosamente di essere liberato, dicendo: "Signore, toglimi da queste necessità" (T. da Kempis)
322. Mantenere i propositi fatti richiede più impegno che concepire onesti propositi. (Seneca)
323. Manteniamo senza vacillare la professione della nostra speranza, perché è fedele colui che ha promesso. (S. Paolo)
324. Mantieni una religiosa riverenza dinanzi al giudizio divino, dinanzi allo sdegno dell'Onnipotente. Non volere, dunque, sondare l'operato dell'Altissimo. Esamina invece le tue iniquità: in quante cose hai errato e quante cose buone hai tralasciato. (T. da Kempis)
325. Mantieniti, su questa terra, come uno che è di passaggio; come un ospite, che non ha a che fare con le faccende di questo mondo. Mantieni libero il tuo cuore, e rivolto al cielo, perché non hai stabile dimora quaggiù. (T. da Kempis)
326. Maria infiori e profumi la tua anima di sempre nuove virtù e ponga la sua mano materna sul tuo capo. Tieniti sempre più stretta alla Mamma celeste, perché essa è il mare attraverso cui si raggiungono i lidi degli splendori eterni nel regno dell'aurora. (S. Pio da Pietrelcina)
327. Meglio una manciata con riposo che due manciate con fatica. (Ecclesiaste)
328. Meglio uno che lavora e abbonda di tutto che chi va in giro vantandosi e manca di cibo. (Siracide)
329. Menù di 2000 anni fa - Portate principali: Daino arrosto con salsa di cipolla, ruta, datteri, uova, olio e miele. Ostriche bollite in salsa dolce. Tortora al cartoccio. Pappagallo arrosto. Prosciutto bollito con fichi e mandorle e cotto al forno in un involucro di pasta. Fenicottero bollito con datteri. (Apicio)
330. Mi abbiano in odio, purché mi temano. (Cicerone)
331. Mi domandi quale sia la giusta misura della ricchezza? Primo avere il necessario, secondo quanto basta. (Seneca)
332. Mi domando chi ha mai detto che l'uomo è un animale ragionevole. È stata la definizione più prematura che sia stata data. L'uomo è molte cose, ma non è ragionevole. (O. Wilde)
333. Mi sento proprio schiantarmi il cuore dal petto nel sentire le tue sofferenze, e non so cosa farei per vederti sollevata. Ma perché agitarti tanto? Perché smani? E via, figliuola mia, mai ho visto regalarti tanti gioielli da Gesù come adesso. Mai ti ho vista così cara a Gesù come adesso. Dunque di che temi, tremi e paventi? Il tuo timore e tremore è simile a quello di un bambino che sta in braccio alla mamma. Dunque è timore sciocco ed inutile il tuo. (S. Pio da Pietrelcina)
334. Mia moglie, o Gallo, mi scongiura di consentirle di avere un amante, uno solo, non due. Ma io non cavo a questo un occhio solo, ma tutti e due. (Marziale)
335. Molti organi del corpo umano sono doppi: specie la lingua. (Gerhard Uhlembruck)
336. Molti politici arrivano in alto per la totale mancanza di qualità per le quali li si vorrebbe tenere in basso. (Peter Ustinov)
337. Molti, pensando di aver messo su casa, scoprono di non aver fatto che aprire una taverna per i propri amici. (Norman Douglas)
338. Motivo di sdegno, di rimprovero e di grande disprezzo è una donna che mantiene il proprio marito. (Siracide)
339. Nel molto parlare non manca la colpa, chi frena le labbra è prudente. (Salomone)
340. Nel nostro mondo aumenta il senso di minaccia. Aumenta quel timore esistenziale collegato soprattutto con la prospettiva di un conflitto che, in considerazione degli odierni arsenali atomici, potrebbe significare la parziale autodistruzione dell'umanità. Tuttavia, la minaccia non concerne soltanto ciò che gli uomini possono fare agli uomini, servendosi dei mezzi della tecnica militare; essa riguarda anche molti altri pericoli che sono il prodotto di una civiltà materialistica, la quale--nonostante dichiarazioni "umanistiche"--accetta il primato delle cose sulla persona. (Giovanni Paolo II)
341. Nella sua prima passione la donna ama il suo amante, in tutte le altre ciò che ama è il suo amore (Lord Byron)
342. Nelle tentazioni combatti da forte con le anime forti e combatti assieme col supremo duce; nelle cadute non te ne stare lì prostrata di spirito e di corpo; umiliati molto, ma senza perderti d'animo; abbassati, senza degradarti; lava le tue imperfezioni e le tue cadute con sincere lacrime di contrizione, senza mancare di fiducia nella divina bontà, che rimarrà sempre più grande della tua ingratitudine; proponi di emendarti, senza presumere di te stessa, ma la tua fortezza deve essere riposta in Dio solo; confessa sinceramente, in ultimo, che se Dio non fosse la tua corazza ed il tuo scudo, tu saresti incautamente trafitta da ogni specie di peccato. (S. Pio da Pietrelcina)
343. Nell'ora che pel bruno firmamento / comincia un tremolio / di punti d'oro, d'atomi d'argento, / guardo e dimando: "Dite, o luci belle, / ditemi, cosa è Dio?" / Ordine, mi rispondono le stelle. (A. Aleardi)
344. Nell'umile è pace indefettibile; nel cuore del superbo sono, invece, continua smania e inquietudine. (T. da Kempis)
345. Nessun artista ha intenti morali.In un artista un intento morale è un imperdonabile manierismo stilistico. (O. Wilde)
346. Nessuna domanda è più difficile di quella la cui risposta è ovvia. (George Bernard Shaw)
347. Nessuno ha concluso niente: rimandiamo sempre tutto al futuro. (Seneca)
348. Nessuno patisce danno se non per propria mano. (Diogene il Cinico)
349. Niente come tornare in un luogo rimasto immutato ci fa scoprire quanto siamo cambiati (Nelson Mandela)
350. Niente resiste tranne le qualità della persona. (Walt Whitman)
351. Non affannatevi dicendo: Che cosa mangeremo? Che cosa berremo? Che cosa indosseremo? Di tutte queste cose si preoccupano i pagani; il Padre vostro celeste infatti sa che ne avete bisogno. Cercate prima il regno di Dio e la sua giustizia, e tutte queste cose vi saranno date in aggiunta. (Gesù)
352. Non affannatevi per il domani, perché il domani avrà già le sue inquietudini. A ciascun giorno basta la sua pena. (Gesù)
353. Non aspettare a convertirti al Signore e non rimandare di giorno in giorno, poiché improvvisa scoppierà l'ira del Signore e al tempo del castigo sarai annientato. (Siracide)
354. Non badare ai sogni: ciò che la mente umana desidera, quando è sveglia lo spera, nel sogno lo vede realizzato. (Catone)
355. Non bisogna badare a ciò che si mangia, quanto con chi si mangia. (M. de Montaigne)
356. Non c'è di meglio per l'uomo che mangiare e bere e godersela nelle sue fatiche; ma mi sono accorto che anche questo viene dalle mani di Dio. Difatti, chi può mangiare e godere senza di lui? Egli concede a chi gli è gradito sapienza, scienza e gioia, mentre al peccatore dà la pena di raccogliere e d'ammassare per colui che è gradito a Dio. Ma anche questo è vanità e un inseguire il vento! (Ecclesiaste)
357. Non c'è istituzione per quanto cattiva che non sia resa tollerabile dai buoni costumi, e non ce n'è una tanto buona che non rimanga guasta dai cattivi (A. Gabelli).
358. Non c'è peggior furia di una donna in cerca d'un nuovo amante. (Cyril Vernon Connolly)
359. Non c'è vera ricchezza all'infuori dell'umano lavoro. (P. B. Shelley)
360. Non cercar di sapere quel che avverrà domani. (Orazio Flacco)
361. Non cercare di divenire giudice, che poi ti manchi la forza di estirpare l'ingiustizia; altrimenti temeresti alla presenza del potente e getteresti una macchia sulla tua dirittura. (Siracide)
362. Non consigliarti con lo stolto, perché non saprà mantenere un segreto. (Siracide)
363. Non coricatevi senza che la coscienza renda testimonianza di un servizio reso al prossimo. (G. Cusmano)
364. Non credere di poter rimandare a un tempo futuro la tua salvezza, facendo affidamento sui suffragi degli amici e dei parenti; tutti costoro ti dimenticheranno più presto di quanto tu non creda. Perciò, più che sperare nell'aiuto di altri, è bene provvedere ora, fin che si è in tempo, mettendo avanti un po' di bene. Ché, se non ti prendi cura di te stesso ora, chi poi si prenderà cura di te? (T. da Kempis)
365. Non dar mai ad alcuno il diritto di essere tuo nemico. L'essere amato da tutti è una delle maggiori gioie della vita (P. Mantegazza)
366. Non debbo poi mai far passare il primo mese dell'anno senza portare alla tua anima, o mia carissima figliuola, il saluto della mia ed assicurarti sempre più dell'affetto che il mio cuore nutre pel tuo, al quale non cesso mai di desiderare ogni sorta di benedizione e di felicità spirituale. Ma, mia buona figliuola, cotesto tuo povero [cuore] io te lo raccomando vivamente: abbi cura di renderlo di giorno in giorno grato sempre più al nostro dolcissimo Salvatore, e fare in modo che il presente anno sia più fertile di quello scorso in buone opere, giacché a misura che gli anni scorrono e che l'eternità si appressa, bisogna raddoppiare il coraggio ed innalzare il nostro spirito a Dio, servendolo con maggior diligenza in tutto ciò che la nostra vocazione e professione cristiana ci obbliga. (S. Pio da Pietrelcina)
367. Non dire al tuo prossimo: "Và, ripassa, te lo darò domani", se tu hai ciò che ti chiede. (Salomone)
368. Non dite: l'Umanità è troppo vasta, e noi troppo deboli. Dio non misura le forze, ma le intenzioni. Amate l'Umanità. (G. Mazzini)
369. Non domandare al Signore il potere né al re un posto di onore. (Siracide)
370. Non domandare: "Come mai i tempi antichi erano migliori del presente?", poiché una tale domanda non è ispirata da saggezza. (Ecclesiaste)
371. Non è necessario che abbia molto da dire chi può comandare con un gesto. (Stanislaw J. Lec)
372. Non è proprio che la stupidità e la mancanza di timore da parte dell'uomo comune gli dà quella sopportazione per i mali presenti e quella profonda noncuranza dei sinistri accidenti? (M. de Montaigne)
373. Non esiste un uomo tanto povero da non poter donare qualcosa agli altri. (Romano Battaglia)
374. Non essere avidi è una ricchezza, non avere la smania di comprare è una rendita (Cicerone)
375. Non fare il forte con il vino, perché ha mandato molti in rovina. (Siracide)
376. Non ho mai mancato di convincere un pubblico che la cosa migliore che potevano fare era andarsene. (Thomas Love Peacock)
377. Non lasciarti colpire dal nome dello scrittore, di minore o maggiore risonanza; quel che ci deve indurre alla lettura deve essere il puro amore della verità. Non cercar di sapere chi ha detto una cosa, ma bada a ciò che è stato detto. Infatti gli uomini passano, "invece la verità del Signore resta per sempre" ; e Dio ci parla in varie maniere, "senza tener conto delle persone". (T. da Kempis)
378. Non litigare con un uomo potente per non cadere poi nelle sue mani. (Siracide)
379. Non maltrattate le bestie, ma abbiatene cura, ché potete cosi esercitare qualche facoltà e del corpo e della mente e dell'animo vostro: potete anche osservare e imparare. Ma non prendete ad allevarle e mantenerle per mero trastullo, ch'è perditempo e spesa non tanto dì denaro quanto d'affetto, il quale poi è negato alle persone a cui più si deve: onde la passione per le bestie diventa insieme ingiustizia e ridicolezza (N. Tommaseo).
380. Non mancar di fiducia nella tua preghiera e non trascurare di fare elemosina. (Siracide)
381. Non possiamo fare troppo affidamento su noi stessi, perché spesso ci manca la grazia e la capacità di sentire rettamente. Scarsa è la luce che è in noi, e subitamente la perdiamo per la nostra negligenza. Spesso poi non ci accorgiamo neppure di essere così ciechi interiormente: facciamo il male e, cosa ancora peggiore, ci andiamo scusando. (T. da Kempis)
382. Non posso, poi, affatto credere e quindi dispensarti dal meditare solo perché a te sembra di non ricavarne nulla. Il sacro dono dell'orazione, mia buona figliuola, sta posto nella mano destra del Salvatore, ed a misura che tu sarai vuota di te stessa, cioè dell'amore del corpo e della tua propria volontà, e che ti andrai ben radicando nella santa umiltà, il Signore lo andrà comunicando al tuo cuore. (S. Pio da Pietrelcina)
383. Non rimandare a domani quello che potresti fare oggi. (Benjamin Franklin)
384. Non rinviamo niente: chiudiamo ogni giorno il bilancio con la vita. Il difetto maggiore dell'esistenza è di essere sempre incompiuta e che sempre se ne rimanda una parte. (Seneca)
385. Non sempre ciò che vien dopo è progresso. (Alessandro Manzoni)
386. Non sforzarti in ciò che trascende le tue capacità, poiché ti è stato mostrato più di quanto comprende un'intelligenza umana. (Siracide)
387. Non sono affatto contrario al baciamano alle signore. Bisogna pur cominciare da qualche parte (Sacha Guitry)
388. Non temete coloro che uccidono il corpo e non possono uccidere l'anima, ma temete colui che può mandare l'anima e il corpo all'inferno. (Gesù)
389. Non ti curare del domani, pensa a fare il bene oggi. (S. Pio da Pietrelcina)
390. Non ti vantare del domani, perché non sai neppure che cosa genera l'oggi. (Salomone)
391. Non vedo alcuna qualità così agevole da fingere come la devozione, se non vi si conformano i costumi e la vita: la sua essenza è astrusa e occulta; le apparenze, facili e pompose. (M. de Montaigne)
392. Non veniamo mai meno ai disegni della divina provvidenza, che, miscens gaudia fletibus, alternando nella vita dell'individuo e delle nazioni le gioie e le lacrime, li conduce al conseguimento del nostro ultimo fine. Guardiamo, dietro la mano dell'uomo che così si manifesta, la mano di Dio che si occulta. (S. Pio da Pietrelcina)
393. Non vi dico amatevi gli uni gli altri: questa raccomandazione sarebbe superflua. Vi dico piuttosto abbiate cura gli uni degli altri e ciascuno stia attento alla salute di tutti. (E. de Mazenod)
394. Non volendo pensare a quello che mi porterà il domani, mi sento libero come un uccello (Mohandas Karamchand Gandhi)
395. Non volerti gonfiare, dunque, per alcuna arte o scienza, che tu possegga, ma piuttosto abbi timore del sapere che ti è dato. Anche se ti pare di sapere molte cose; anche se hai buona intelligenza, ricordati che sono molte di più le cose che non sai. Non voler apparire profondo (Rm 11, 20;12, 16); manifesta piuttosto la tua ignoranza. (T. da Kempis)
396. Nulla è più pericoloso del potere nelle mani di chi non sa farne uso (Rousseau)
397. Nulla sarà più benefico per la salute umana e aumenterà le possibilità di sopravvivenza della terra, dell'evoluzione verso una dieta vegetariana. (Albert Einstein)
398. Numerosi sono coloro che ascoltano più volentieri il mondo che Dio, e seguono più facilmente i desideri della carne che la volontà di Dio. Il mondo promette cose da poco e che durano ben poco; eppure ci si fa schiavi del mondo, con grande smania. Io prometto cose grandissime ed eterne; eppure il cuore degli uomini resta torbido. (T. da Kempis)
399. O Maria, mamma dolcissima dei sacerdoti, mediatrice e dispensatrice di tutte le grazie, dal profondo del mio cuore ti prego, ti supplico e ti scongiuro a ringraziare oggi, domani, sempre, Gesù il frutto benedetto del tuo seno. (S. Pio da Pietrelcina)
400. O passeggero, ciò che tu sei, io fui; ciò che io sono anche tu sarai ... (Iscrizione funeraria romana)




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Sinonimi


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