- AFORISMI E CITAZIONI - 'chi'

1. "Respice finem" = Bada al fine, alle conseguenze! E' massima, questa, che ha la barba bianca: e sempre sarà necessaria, sempre utile per chi ama operare da saggio (L. A. Muratori)
2. A chi compra non bastano cent'occhi, a chi vende ne basta uno solo. (Proverbio)
3. A chi giova un'ampia e sottile discussione intorno a cose oscure e nascoste all'uomo; cose per le quali, anche se le avremo ignorate, non saremo tenuti responsabili, nel giudizio finale? Grande nostra stoltezza: trascurando ciò che ci è utile, anzi necessario, ci dedichiamo a cose che attirano la nostra curiosità e possono essere causa della nostra dannazione. (T. da Kempis)
4. A chi non vuol far fatiche, il terren produce ortiche. (Proverbio)
5. A chi nulla è stato dato, nulla può essere richiesto. (H. Fielding)
6. A chi un segreto? A un bugiardo o ad un muto. Questi non parla e quei non è creduto. (F. Pananti)
7. A lui devi far ricorso negli assalti del nemico, in lui devi sperare e da lui ti devi aspettare ogni bene. Non ti fermare volontariamente su ciò che il nemico ti presenta. Ricordati che vince chi fugge; e tu devi ai primi movimenti di avversione contro di quelle persone ritrarne il pensiero e far ricorso a Dio. Davanti a lui piega il tuo ginocchio e con umiltà grandissima ripeti questa breve preghiera: "Abbi misericordia di me, che sono una povera inferma". Di poi alzati e con santa indifferenza prosegui le tue faccende. (S. Pio da Pietrelcina)
8. A me la storia piace immaginarla; così ho proprio la certezza che non ci siano trucchi, e sia veramente falsa. (V. G. Rossi)
9. A meno che un uomo non senta di avere una memoria abbastanza buona, è meglio che non s'arrischi mai a mentire. (M. de Montaigne)
10. A quel tempo visse Gesù, un uomo santo, se pure uomo può essere chiamato, perché egli fece cose meravigliose, insegnò agli uomini e in letizia ricevette la verità: fu seguito da molti Ebrei e da molti Greci. Egli era il Messia.(Giuseppe Flavio)
11. A questo mondo non si diventa ricchi per quello che si guadagna, ma per quello a cui si rinuncia (Henry Ward Beecher)
12. A tavola perdonerei chiunque. Anche i miei parenti (Oscar Wilde)
13. A un ricco faccia garanzia un ricco; a un povero chiunque può fare garanzia. (Dalle leggi delle XII tavole)
14. A un uomo gretto non conviene la ricchezza, a che servono gli averi a un uomo avaro? Chi accumula a forza di privazioni accumula per altri, con i suoi beni faran festa gli estranei. (Siracide)
15. A volte l'uomo inciampa nella verità, ma nella maggior parte dei casi, si rialza e continua per la sua strada (W. Churchill)
16. Abbi ben chiara la cosa da dire: le parole verranno. (Catone il Censore)
17. Abbi pazienza nel perseverare in questo santo esercizio del meditare e contentati di cominciare a piccoli passi, finché abbi gambe per correre, e meglio ali per volare; contentati di fare l'ubbidienza, la quale non è mai una piccola cosa per un'anima, la quale ha scelto Dio per sua porzione e rassegnati di essere per ora una piccola ape di nido che ben presto diventerà una grande ape abile a fabbricare il miele. Umiliati sempre ed amorosamente davanti a Dio ed agli uomini, perché Dio parla veramente a chi tiene il suo cuore umile dinanzi a Lui. (S. Pio da Pietrelcina)
18. Abbiamo due orecchie e una sola bocca proprio perché dobbiamo ascoltare di più e parlare di meno. (Zenone)
19. Abitua il fanciullo alla buona condotta, e pur invecchiando, non l'abbandonerà. (Salomone)
20. Accanto agli uomini ed alle società agiate e sazie, viventi nell'abbondanza, soggette al consumismo e al godimento, non mancano nella stessa famiglia umana né gli individui né i gruppi sociali che soffrono la fame. Non mancano i bambini che muoiono di fame sotto gli occhi delle loro madri. Non mancano in varie parti del mondo, in vari sistemi socioeconomici, intere aree di miseria, di deficienza e di sottosviluppo. Tale fatto è universalmente noto. (Giovanni Paolo II)
21. Agli esami gli sciocchi fanno spesso domande a cui i saggi non sanno rispondere. (Wilde)
22. Ai temperamenti delicati e complicati succede sempre così: le forti passioni, li schiacciano o ne vengono schiacciate, li uccidono o ne vengono uccise. (O. Wilde)
23. Alla gente le chiacchiere non piacciono soltanto quando si parla di loro. (Will Rogers)
24. Alla schiavitù più pulita è preferibile la morte più sozza. (Seneca)
25. Alla vostra anima non manchi l'àncora della speranza in mezzo ai flutti delle tribolazioni. (S. Pio da Pietrelcina)
26. All'avvocato bisogna raccontare le cose chiare: a lui tocca poi imbrogliarle.(Manzoni)
27. Allora tutto il film della mia vita mi è passato davanti agli occhi in un momento! E io non ero nel cast! (Woody Allen)
28. Ama l'amico e sii a lui fedele, ma se hai svelato i suoi segreti, non seguirlo più, perché come chi ha perduto un defunto, così tu hai perduto l'amicizia del tuo prossimo. (Siracide)
29. Amare e disamare non sta a chi lo vuol fare. (G. Verga)
30. Amiamo la franchezza di quelli che ci amano. La franchezza degli altri la chiamiamo insolenza (André Maurois)
31. Amore, amore, che schiavitù l'amore. (La Fontaine)
32. Anche la vita, se manca il coraggio di morire, è una schiavitù. (Seneca)
33. Anche se uno è schiavo, è di carne come noi; nessuno infatti nacque mai schiavo per legge di natura; fu il caso che fece schiavo il suo corpo. (Filemone)
34. Animo abbattuto e volto triste e ferita al cuore è una donna malvagia; mani inerti e ginocchia infiacchite, tale colei che non rende felice il proprio marito. (Siracide)
35. Anticamente migliaia di dei parevano pochi, oggi uno è di troppo. (Carlo Dossi)
36. Arricchiamoci delle nostre reciproche differenze. (P. Valery)
37. Ascolta i vecchi e non la sbagli. (G. Verga)
38. Assai acquista chi perdendo impara. (Michelangelo Buonarroti)
39. Attento come parli, di chi parli e con chi parli. (Orazio)
40. Aurea cosa è la mediocrità, e chi la sceglie vivrà sempre sereno. (Orazio)
41. Aurelio, martire di Cristo, qui riposa. Patì sotto Diocleziano. La moglie Petronia si fece forza a seppellir le mie ossa in questo luogo. Cessate, o figlie, di piangere con la madre e credete che non è bello piangere chi vive in Dio. (Antica epigrafe cristiana)
42. Avete inteso che fu detto: Non commettere adulterio; ma io vi dico: chiunque guarda una donna per desiderarla, ha già commesso adulterio con lei nel suo cuore. (Gesù)
43. Avete inteso che fu detto: Occhio per occhio e dente per dente; ma io vi dico di non opporvi al malvagio; anzi se uno ti percuote la guancia destra, tu porgigli anche l'altra; e a chi ti vuol chiamare in giudizio per toglierti la tunica, tu lascia anche il mantello. E se uno ti costringerà a fare un miglio, tu fanne con lui due. (Gesù)
44. Bada di non perdere la sostanza quando cerchi di afferrare l'ombra. (Esopo)
45. Beata l'anima che ascolta il Signore che le parla dentro, e accoglie dalla sua bocca la parola di consolazione. Beate le orecchie che colgono la preziosa e discreta voce di Dio, e non tengono alcun conto dei discorsi di questo mondo. Veramente beate le orecchie che danno retta, non alla voce che risuona dal di fuori, ma alla verità, che ammaestra dal di dentro. (T. da Kempis)
46. Beati gli occhi, che, chiusi alle cose esteriori, sono attenti alle interiori. Beati coloro che sanno penetrare ciò che è interiore e si preoccupano di prepararsi sempre più, con sforzo quotidiano, a comprendere le cose arcane del cielo. Beati coloro che bramano di dedicarsi a Dio, sciogliendosi da ogni impaccio temporale. (T. da Kempis)
47. Beati gli operatori di pace, perché saranno chiamati figli di Dio. (Gesù)
48. Beato chi muore nel proprio letto. (G. Verga)
49. Beato chi non ha nulla da rimproverarsi e chi non ha perduto la sua speranza. (Siracide)
50. Beato chi non si aspetta nulla, perché non sarà mai deluso (Alexander Pope)
51. Ben pochi scrittori sono capaci di servirsi dell'inchiostro senza insudiciare o insudiciarsi (P.Veron)
52. Benedico di cuore Iddio che mi ha fatto conoscere delle anime veramente buone ed anche ad esse ho annunziato che le loro anime sono la vigna di Dio; la cisterna è la fede; la torre è la speranza; il torchio è la santa carità; la siepe è la legge di Dio che le separa dai figli del secolo. (S. Pio da Pietrelcina)
53. Bisogna diffidare dei tecnici; cominciano con la macchina da cucire e finiscono con la bomba atomica. (Marcel Pagnol)
54. Bisogna prima guardare con chi si beve e si mangia e poi cosa si beve e si mangia: mangiare senza un amico è vivere come i leoni o i lupi. (Epicuro)
55. Bisogna stare attenti agli ingegneri: cominciano mettendo insieme delle macchine e finiscono con la bomba atomica. (Marcel Pagnol)
56. Bisogna uscire dalla sacrestia, entrare nelle famiglie, stabilire dei contatti con l'umile gente lontana dalla Chiesa, in situazioni sociali di estrema miseria con orari di lavoro massacranti e salari da fame. (L. Dehon)
57. Can vecchio non s'avvezza a portar collare. (Proverbio)
58. Capisci che stai invecchiando quando le candeline costano di più della torta. (Bob Hope)
59. Causa prima di ogni perversa tentazione è la mancanza di stabilità spirituale e la scarsezza di fiducia in Dio; giacché, come una nave senza timone viene spinta qua e là dalle onde, così l'uomo infiacchito, che abbandona i suoi propositi, viene in vario modo tentato. (T. da Kempis)
60. C'è chi compra molte cose con poco, e chi le paga sette volte il loro valore. (Siracide)
61. C'è chi si tiene così ben nascosto che gli sembra tempesta tutto ciò che succede sotto il sole. (Pomponio)
62. C'è chi tace ed è ritenuto saggio, e c'è chi è odiato per la sua loquacità. (Siracide)
63. C'è sempre qualche cosa di infinitamente meschino nelle tragedie degli altri. (O. Wilde)
64. C'è una generosità, che non ti arreca vantaggi e c'è chi dall'umiliazione alza la testa. (Siracide)
65. Cerchiamo di servire il Signore con tutto il cuore e con tutta la volontà. Ci darà sempre più di quanto meritiamo. (S. Pio da Pietrelcina)
66. Certe carezze ai sinceri fanno schifo, ai cauti paura (N. Tommaseo).
67. Che altro ti dirò? La grazia e pace dello Spirito Santo sia sempre nel mezzo del tuo cuore. Metti questo cuore nel costato aperto del Salvatore ed uniscilo a questo re dei nostri cuori, che in essi sta come in suo trono reale per ricevere l'omaggio e l'obbedienza di tutti gli altri cuori, tenendo così la porta aperta, acciocché ciascuno possa accostarsi per avere sempre ed a qualunque ora udienza; e quando il tuo gli parlerà, non ti dimenticare, mia carissima figliuola, di fargli parlare ancora in favore del mio, acciocché la sua divina e cordiale maestà lo renda buono, ubbidiente, fedele e meno meschino di quello che è. (S. Pio da Pietrelcina)
68. Che cosa e', allora, il tempo? Se nessuno me lo chiede, lo so; se dovessi spiegarlo a chi me ne chiede, non lo so (Sant'Agostino)
69. Che diano o che rifiutino, godono tuttavia d'esser richieste. (Ovidio)
70. Che differenza c'è se ci cade addosso il casotto delle sentinelle o un monte? Nessuna. Eppure c'è chi teme di più quest'ultima evenienza, sebbene entrambe siano ugualmente mortali: abbiamo più paura delle cause che degli effetti. (Seneca)
71. Che faccenda maledettamente pazza è l'amore. (E. Schikaneder)
72. Che succede quando la forza detta la legge? La risposta è semplice: logicamente, i grandi attaccano i piccoli, i forti spogliano i deboli, la maggioranza maltratta la minoranza, i nobili disprezzano i plebei, i ricchi disdegnano i poveri, i giovani scherniscono i vecchi. (Mo-Tseu)
73. Chi abbandona il padre è come un bestemmiatore, chi insulta la madre è maledetto dal Signore. (Siracide)
74. Chi abbraccerebbe la virtù per se stessa, se anch'essa non riservasse dei vantaggi? (Giovenale)
75. Chi accoglie anche uno solo di questi bambini in nome mio, accoglie me. Chi invece scandalizza anche uno solo di questi piccoli che credono in me, sarebbe meglio per lui che gli fosse appesa al collo una macina girata da asino, e fosse gettato negli abissi del mare. (Gesù)
76. Chi accoglie un beneficio con animo grato paga la prima rata del suo debito. (Seneca)
77. Chi acquista la scienza, acquista travaglio e tormento. (M. de Montaigne)
78. Chi affida un segreto a un servitore ne fa il proprio padrone. (John Dryden)
79. Chi aiuta i malvagi, alla fine avrà a dolersi. (Fedro)
80. Chi ama crede tutto ciò che spera. (Ovidio)
81. Chi ama davvero ama il mondo intero, non soltanto un individuo in particolare. (E. Fromm)
82. Chi ama il proprio figlio usa spesso la frusta, per gioire di lui alla fine. (Siracide)
83. Chi ama l'oro non sarà esente da colpa, chi insegue il denaro per esso peccherà. Molti sono andati in rovina a causa dell'oro, il loro disastro era davanti a loro. E' una trappola per quanti ne sono entusiasti, ogni insensato vi resta preso. (Siracide)
84. Chi ama vola, corre lietamente; è libero, e non trattenuto da nulla; dà ogni cosa per il tutto, e ha il tutto in ogni cosa, perché trova la sua pace in quell'uno supremo, dal quale discende e proviene tutto ciò che è buono; non guarda a ciò che gli viene donato, ma, al di là dei doni, guarda a colui che dona. (T. da Kempis)
85. Chi ammaestra il proprio figlio renderà geloso il nemico, mentre davanti agli amici potrà gioire. (Siracide)
86. Chi ammonisce il derisore, se ne attira lo scherno, e chi rimprovera l'empio se ne guadagna l'insulto (Salomone)
87. Chi arrossisce è già colpevole; l'innocenza vera non si vergogna di nulla. (Rousseau)
88. Chi ascolta voi ascolta me, e chi disprezza voi disprezza me. (Gesù)
89. Chi assai ciarla spesso falla. (Proverbio)
90. Chi aumenta sapienza, aumenta dolore. (Giordano Bruno)
91. Chi ben comincia è a metà dell'opera. (Orazio Flacco)
92. Chi cade nell'acqua è forza che si bagni. (G. Verga)
93. Chi cammina nell'integrità va sicuro, chi rende tortuose le sue vie sarà scoperto. (Salomone)
94. Chi chiude un occhio causa dolore, chi riprende a viso aperto procura pace. (Salomone)
95. Chi ci stimerà per le nostre azioni e per i nostri atteggiamenti, troverà maggior numero di eccellenti tra gli ignoranti che fra i sapienti, dico in ogni specie di virtù. (M. de Montaigne)
96. Chi comanda il mare, guida la storia (Horathio Nelson)
97. Chi comincia ad amare deve essere pronto a soffrire. (S. Pio da Pietrelcina)
98. Chi comincia ad amare deve prepararsi a soffrire (Chevalier de Méré)
99. Chi commette un'ingiustizia è sempre più infelice di quello che la subisce. (Platone)
100. Chi corregge il proprio figlio ne trarrà vantaggio e se ne potrà vantare con i suoi conoscenti. (Siracide)
101. Chi costruisce la sua casa con ricchezze altrui è come chi ammucchia pietre per l'inverno. (Siracide)
102. Chi crede di stare in piedi, guardi di non cadere. (S. Paolo)
103. Chi crederà e sarà battezzato si salverà; chi non crederà sarà condannato. (Gesù)
104. Chi d'altrui parlar vorrà, guardi se stesso e tacerà. (Proverbio)
105. Chi davvero aiutar vuole, abbia fatti e non parole. (Proverbio)
106. Chi desidera eccellere deve misurarsi in ciò che è di per sé eccellente. (Epitteto)
107. Chi desidera la pace, si prepari alla guerra. (Vegezio)
108. Chi di voi, per quanto si dia da fare, può aggiungere un'ora sola alla sua vita? (Gesù)
109. Chi diffida dei propri lumi è più vicino a conoscere la verità, che un dotto superbo il quale si crede infallibile. Il primo, nel timore d'errare, non errerà; il secondo è già nell'errore, non credendo fallibili le sue cognizioni. (La Bruyère)
110. Chi disprezza vuol comprare. (Proverbio)
111. Chi dona al povero riceve da Dio. (L. Guanella)
112. Chi è bravo a scusarsi raramente è buono a qualcos'altro. (Benjamin Franklin)
113. Chi è cattivo con se stesso con chi si mostrerà buono? Non sa godere delle sue ricchezze. (Siracide)
114. Chi è diligente e saggio, anche se ha da imparare qualcosa, già insegna ponendo la sua domanda con avvedutezza. (S. Girolamo)
115. Chi è fornito di argomenti pecuniari convincerà il proprio antagonista molto prima di chi trae argomenti dalla ragione e dalla filosofia (Joseph Addison)
116. Chi è forte nell'amore, regge alle tentazioni e non crede alla suadente furbizia del nemico. Come gli sono caro nella prosperità, così gli sono caro nelle avversità. Chi è saggio nell'amore non guarda tanto al pregio del dono, quanto all'amore di colui che dona. Guarda più all'affetto che al prezzo, e pone tutti i doni al di sotto della persona amata. (T. da Kempis)
117. Chi è impreparato, teme anche le piccolezze. (Seneca)
118. Chi è indolente nel lavoro è fratello del dissipatore. (Salomone)
119. Chi è innamorato di se stesso ha il grande vantaggio di avere pochi concorrenti. (Georg C. Lichtenberg)
120. Chi è morto non sente nessun male: se lo sente non è morto. (Seneca)
121. Chi è nato per obbedire, obbedirebbe anche sul trono. (Luc de Clapiers Vauvenargues)
122. Chi è nobile? Chi dalla natura è stato ben disposto alla virtù. (Seneca)
123. Chi è onorato nella povertà, quanto più lo sarà nella ricchezza? Chi è disprezzato nella ricchezza, quanto più lo sarà nella povertà? (Siracide)
124. Chi è padrone di sé non perde niente. (Seneca)
125. Chi è pienamente nella pace non sospetta di alcuno. Invece chi è inquieto e turbato sta sempre in agitazione per vari sospetti. Non è tranquillo lui, né permette agli altri di esserlo; dice sovente cose che non dovrebbe dire e tralascia cose che più gli converrebbe fare; sta attento a ciò che dovrebbero fare gli altri, e trascura ciò a cui sarebbe tenuto lui stesso. Sii dunque zelante, innanzi tutto , con te stesso; solo così potrai essere giustamente zelante con il tuo prossimo. (T. da Kempis)
126. Chi è più infelice dell'uomo che dimentica i benefici e ricorda i torti? (Seneca)
127. Chi è povero, essendo amato? (Oscar Wilde)
128. Chi è sereno non turba se medesimo nè gli altri. (Epicuro)
129. Chi è sleale verso la verità lo è anche verso la menzogna. (M. de Montaigne)
130. Chi è stato trovato bugiardo una volta, anche se dice il vero non è creduto. (Fedro)
131. Chi fa credenza senza pegno, perde l'amico, la roba e l'ingegno. (G. Verga)
132. Chi falsifica i pesi, le misure o i sigilli, o fa scritture false, o altera atti pubblici, è condannato al taglio della mano. (Antica legge egiziana)
133. Chi far dei fatti vuole, suol fare poche parole. (Proverbio)
134. Chi gode di sentirsi esaltare con parole adulatrici, ne porta poi la pena con tardo pentimento e con vergogna. (Fedro)
135. Chi ha carico di casa non può dormire quando vuole. (G. Verga)
136. Chi ha il pensiero rivolto a prendere non l'ha più a ciò che ha preso. (M. de Montaigne)
137. Chi ha imparato a morire ha disimparato a servire. (M. de Montaigne)
138. Chi ha la sapienza è parco di parole. (27 Proverbi 17)
139. Chi ha mai amato, se non ha amato a prima vista? (Christopher Marlowe)
140. Chi ha meno ragione grida più forte. (Proverbio)
141. Chi ha orecchie per intendere, intenda. (Vangelo)
142. Chi ha pazienza può avere ciò che vuole. (Benjamin Franklin)
143. Chi ha provocato una frecciata spiritosa non si deve lamentare se ne sente il bruciore. (Samuel Johnson)
144. Chi ha roba in mare non ha nulla. (G. Verga)
145. Chi ha tempo non aspetti tempo. Non rimandiamo al domani ciò che oggi possiamo fare. Del bene di poi sono riboccanti le fosse...; e poi chi dice a noi che domani vivremo? Ascoltiamo la voce della nostra coscienza, la voce del real profeta: Oggi se udirete la voce del Signore, non vogliate otturare il vostro orecchio. Sorgiamo e tesoreggiamo, che solo l'istante che fugge è in nostro dominio. Non frapponiamo tempo fra istante ed istante, ché questo non è in nostro possesso. (S. Pio da Pietrelcina)
146. Chi ha timore di soffrire, soffre già perché teme. (M. de Montaigne)
147. Chi ha un vero amico può dire di avere due anime (Arturo Graf)
148. Chi ha viaggiato conosce molte cose, chi ha molta esperienza parlerà con intelligenza. (Siracide)
149. Chi in un'arte è diventato maestro, può senza danno scordarsi le regole (Arturo Graf)
150. Chi indaga la legge ne sarà appagato, ma l'ipocrita vi troverà motivo di scandalo. (Siracide)
151. Chi insegnasse agli uomini a morire, insegnerebbe loro a vivere. (M. de Montaigne)
152. Chi invecchia giovane può godersi una lunga vecchiaia. (Cristian Bruhn)
153. Chi la tua vana ambizion fomenta, spesso a tuo danno i suoi vantaggi tenta. (A. Bertola)
154. Chi legge sa molto; chi osserva sa molto di più (Alexandre Dumas figlio)
155. Chi loda tutti non loda nessuno. (Samuel Johnson)
156. Chi mal si marita non esce mai di fatica. (Proverbio)
157. Chi manca di valore e tuttavia esalta le sue opere, inganna chi non lo conosce, ma viene deriso da chi sa valutarlo. (Fedro)
158. Chi maneggia la pece si sporca, chi frequenta il superbo diviene simile a lui. (Siracide)
159. Chi meglio spiega ed applica ai casi umani la legge di Dio, è vostro capo legittimo: amatelo e seguitelo. (G. Mazzini)
160. Chi mettesse in un fascio un sufficiente mucchio delle asinerie della sapienza umana, direbbe meraviglie. (M. de Montaigne)
161. Chi mi avrà confessato davanti agli uomini, anch'io lo confesserò davanti al Padre mio, che è nei cieli; chi mi avrà rinnegato davanti agli uomini, anch'io lo rinnegherò davanti al Padre mio, che è nei cieli. (Gesù)
162. Chi molto legge prima di comporre, ruba senza avvedersene e perde originalità, se ne avea. (Vittorio Alfieri)
163. Chi muore sereno come è nato ha conquistato la saggezza. (Seneca)
164. Chi nei discorsi suoi non vuoi errare, pensi tre volte prima di parlare. (Proverbio)
165. Chi nel caso si confida, prende un cieco per sua guida. (Pagnone)
166. Chi non accetta consiglio non può essere aiutato. (Benjamin Franklin)
167. Chi non ammette l'insondabile mistero non può essere neanche uno scienziato (Albert Einstein)
168. Chi non bada a ciò che mangia difficilmente baderà a qualsiasi altra cosa. (Samuel Johnson)
169. Chi non conosce il male non ne sospetta alcuno. (Ben Jonson)
170. Chi non conosce le leggi si priva del piacere di violarle. (Jean Genet)
171. Chi non crede nelle coincidenze, le perde. (Alessandro Morandotti)
172. Chi non è in grado di vivere il presente, è in balia del futuro. (Seneca)
173. Chi non è più capace di fermarsi a considerare con meraviglia e venerazione è come morto: i suoi occhi sono chiusi. (Albert Einstein)
174. Chi non è pronto a morire per la sua fede non è degno di professarla. (Benito Mussolini)
175. Chi non ha avuto delle prove, poco conosce; chi ha viaggiato ha accresciuto l'accortezza. (Siracide)
176. Chi non ha bisogni propri, difficilmente si ricorda di quelli degli altri. (Mateo Alemàn)
177. Chi non medita può fare come colui che non si specchia mai, e che quindi non si cura di uscire ordinato, poiché può essere imbrattato senza saperlo. La persona che medita e rivolge il suo pensiero a Dio, che è lo specchio della sua anima, cerca di conoscere i suoi difetti, tenta di correggerli, si modera negli impulsi, e rimette la sua coscienza a posto. (S. Pio da Pietrelcina)
178. Chi non punisce il male, comanda che si faccia. (Leonardo Da Vinci)
179. Chi non ricorda il passato è condannato a ripeterlo. (George Santayana)
180. Chi non ride non è una persona seria (Chopin)
181. Chi non sa l'arte chiuda bottega, e chi non sa nuotare che si anneghi. (G. Verga)
182. Chi non sa popolare la propria solitudine, nemmeno sa esser solo in mezzo alla folla affaccendata. (Baudelaire)
183. Chi non sa tacere non sa parlare. (Pittaco)
184. Chi non sente il suo male è tanto più malato. (Pierre Corneille)
185. Chi non si adatta alla gentilezza, per lo più paga il fio della propria superbia. (Fedro)
186. Chi non si ritiene molto felice, anche se è padrone del mondo, è un poveretto. (Seneca)
187. Chi non trascura il soldo e il quattrino, adagio adagio arriva allo zecchino. (Filippo Pananti)
188. Chi non vive in nessun modo per gli altri, non vive in nessun modo per sé. (M. de Montaigne)
189. Chi onora il padre avrà gioia dai propri figli e sarà esaudito nel giorno della sua preghiera. (Siracide)
190. Chi onora il padre espia i peccati; chi riverisce la madre è come chi accumula tesori. (Siracide)
191. Chi ora fugge, presto inseguirà, chi non accetta doni, ne offrirà, e se non ama, presto comunque amerà. (Saffo)
192. Chi per timore di miseria si priva della libertà, più preziosa dell'oro, per ingordigia, perché del poco non si appaga, si porterà un padrone sulle spalle. (Orazio)
193. Chi perde soldi, perde tanto. Chi perde un amico, perde ancora di più. Chi perde la fede, perde tutto. (Eleanor Roosevelt)
194. Chi perdona un delitto ne diventa complice. (Voltaire)
195. Chi piglia bellezze piglia corna. (G. Verga)
196. Chi poco sa, vada sempre per la strada maestra. (Baltasar Gracián y Morales)
197. Chi pratica la misericordia concede prestiti al prossimo, chi lo soccorre di propria mano osserva i comandamenti. (Siracide)
198. Chi preferisce di donare a Lino solo la metà, piuttosto che prestargli l'intera somma, certo preferisce di perdere la metà. (Marziale)
199. Chi punge un occhio lo farà lacrimare; chi punge un cuore ne scopre il sentimento. (Siracide)
200. Chi raccoglie d'estate è previdente; chi dorme al tempo della mietitura si disonora. (Salomone)
201. Chi ragion vuol tutta gelo, senza slanci, senza affetto, tarpa l'ali all'intelletto, non s'innalza fino al ver. (S. Pellico)
202. Chi ricambia il bene provvede all'avvenire, al momento della sua caduta troverà un sostegno. (Siracide)
203. Chi rimanda la carità a dopo la morte è, se ben si riflette, generoso del bene altrui più che del proprio (Bacone)
204. Chi rimpiange la vecchia civiltà contadina, non l'ha mai conosciuta da vicino. (Cesare Marchi)
205. Chi risparmia il bastone fa il figlio birbone. (Proverbio)
206. Chi risparmia il bastone odia suo figlio, chi lo ama è pronto a correggerlo. (Salomone)
207. Chi risponde prima di avere ascoltato mostra stoltezza a propria confusione. (Salomone)
208. Chi riverisce il padre vivrà a lungo; chi obbedisce al Signore dà consolazione alla madre. (Siracide)
209. Chi russa si addormenta per primo. (Arthur Bloch)
210. Chi sa ascoltare non soltanto è simpatico a tutti, ma dopo un po' finisce con l'imparare qualcosa. (Wilson Mizner)
211. Chi sa esercitare autorità facendone sentire il peso il meno possibile, ottiene rispetto affettuoso, obbedienza più spontanea e più pronta (G. Fanti).
212. Chi sa se il soffio vitale dell'uomo salga in alto e se quello della bestia scenda in basso nella terra? Mi sono accorto che nulla c'è di meglio per l'uomo che godere delle sue opere, perché questa è la sua sorte. Chi potrà infatti condurlo a vedere ciò che avverrà dopo di lui? (Ecclesiaste)
213. Chi sa tutto soffrire, può tutto osare. (L. de Clapiers)
214. Chi scava una fossa ci casca dentro e chi disfà un muro è morso da una serpe. (Ecclesiaste)
215. Chi scava una fossa vi cadrà dentro, chi tende un laccio vi resterà preso. (Siracide)
216. Chi semina nella sua carne, dalla carne raccoglierà corruzione; chi semina nello Spirito, dallo Spirito raccoglierà vita eterna. (S. Paolo)
217. Chi semina vento, raccoglie tempesta. (7 Osea 8)
218. Chi semina virtù fama raccoglie. (Proverbio)
219. Chi sempre da canto si fa, tutti i cani gli pisciano addosso. (Proverbio)
220. Chi si accorge che le cose lasciate erano meglio di ciò che desidera, torni indietro senza pensarci e riprenda la sua vita di sempre. (Orazio)
221. Chi si adatta bene alla povertà è ricco. (Seneca)
222. Chi si affida per aiuto all'improbo, mentre cerca soccorso, trova la sua rovina. (Fedro)
223. Chi si attacca alla terra, ad essa resta attaccato. È meglio staccarsi poco per volta, anziché tutto una volta. Pensiamo sempre al cielo. (S. Pio da Pietrelcina)
224. Chi si compiace troppo della sua buona fortuna, si sentirà sconvolto se questa muta. (Orazio)
225. Chi si confessa colpevole evita l'umiliazione. (Siracide)
226. Chi si contenta del poco trova posto in ogni loco. (Proverbio)
227. Chi si fa compatire senza ragione è un uomo da non essere compatito quando ce ne sarà bisogno. (M. de Montaigne)
228. Chi si fa morto quando è vivo è soggetto ad essere ritenuto vivo da moribondo. (M. de Montaigne)
229. Chi si fida con troppa facilità è di animo leggero, chi pecca danneggia se stesso. (Siracide)
230. Chi si fida di un ladro armato che corre di città in città? Così dell'uomo che non ha un nido e che si corica là dove lo coglie la notte. (Siracide)
231. Chi si indebita rinuncia alla sua libertà e si prepara mille mortificazioni (Benjamin Franklin)
232. Chi si lamenta che qualcuno sia morto, si lamenta che costui fosse un uomo. (Seneca)
233. Chi si procura una sposa, possiede il primo dei beni, un aiuto adatto a lui e una colonna d'appoggio. (Siracide)
234. Chi si ricorderà di te, dopo che sarai scomparso, e chi pregherà per te? Fai, o mio caro, fai ora tutto quello che sei in grado di fare, perché non conosci il giorno della tua morte; né sai che cosa sarà di te dopo. (T. da Kempis)
235. Chi si sposa, almeno sa chi è il suo avversario. (Peter Ustinov)
236. Chi si vendica avrà la vendetta dal Signore ed egli terrà sempre presenti i suoi peccati. (Siracide)
237. Chi sia padrone di sé può porre temine a una sofferenza con la stessa facilità con cui inventa un piacere. (O. Wilde)
238. Chi sradicasse la sensazione del male, estirperebbe contemporaneamente la sensazione del piacere e infine annienterebbe l'uomo. (M. de Montaigne)
239. Chi sta fermo in casi avversi buon amico è da tenersi. (Proverbio)
240. Chi sterilmente crede / non ha verace fede. / Uom, la tua fede è morta, / se frutto alcun non dà, se non le son di scorta / speranza e carità (G. Rossetti).
241. Chi suo figlio troppo accarezza non ne sentirà allegrezza. (Proverbio)
242. Chi t'accarezza più di quel che suole, o t'ha ingannato o ingannar ti vuole. (Proverbio)
243. Chi teme il Signore accetterà la correzione, coloro che lo ricercano troveranno il suo favore. (Siracide)
244. Chi teme il Signore non incorre in alcun male, se subisce tentazioni, ne sarà liberato di nuovo. (Siracide)
245. Chi teme il Signore rispetta il padre e serve come padroni i genitori. (Siracide)
246. Chi teme l'insuccesso non si muove. (Orazio)
247. Chi tra di voi al figlio che gli chiede un pane darà una pietra? O se gli chiede un pesce, darà una serpe? Se voi dunque che siete cattivi sapete dare cose buone ai vostri figli, quanto più il Padre vostro che è nei cieli darà cose buone a quelli che gliele domandano! (Gesù)
248. Chi trascura di imparare in giovinezza perde il passato ed è morto per il futuro. (Euripide)
249. Chi va a letto coi cani, si leva con le pulci. (Proverbio)
250. Chi va col lupo allupa. (G. Verga)
251. Chi va in giro sparlando rivela un segreto, non associarti a chi ha sempre aperte le labbra. (Salomone)
252. Chi va in man dell'avvocato spende l'ultimo ducato. (Proverbio)
253. Chi vince non si sente vincitore se non lo ammette chi è vinto. (Ennio)
254. Chi vive più di una vita muore più di una morte. (Oscar Wilde)
255. Chi vive solo per compiacere se stesso fa un piacere al mondo quando muore. (Tertulliano)
256. Chi vive sperando, muore digiuno. (Benjamin Franklin)
257. Chi volge altrove l'orecchio per non ascoltare la legge, anche la sua preghiera è in abominio. (Salomone)
258. Chi vuol bene alla gente, le proibisca qualcosa affinché goda della trasgressione. (Norman Mailer)
259. Chi vuol governare deve imparare a dire di no. (Benito Mussolini)
260. Chi vuol guarire dall'ignoranza, occorre che la confessi. (M. de Montaigne)
261. Chi vuol muovere il mondo, prima muova se stesso (Socrate)
262. Chi vuol viver tranquillo i giorni sui, / non conti quanti son di lui più lieti, / ma quanti son più miseri di lui (L. Pignotti).
263. Chi vuol vivere in pace vede, soffre e tace con pazienza. (S. Pio da Pietrelcina)
264. Chi vuole che il suo giudizio sia creduto lo pronunci freddamente e senza passione (Arthur Schopenhauer)
265. Chi vuole comprendere pienamente e gustare le parole di Cristo deve fare in modo che tutta la sua vita si modelli su Cristo. Che ti serve saper discutere profondamente della Trinità, se non sei umile, e perciò alla Trinità tu dispiaci? Invero, non sono le profonde dissertazioni che fanno santo e giusto l'uomo; ma è la vita virtuosa che lo rende caro a Dio. Preferisco sentire nel cuore la compunzione che saperla definire. (T. da Kempis)
266. Chi vuole sentire la voce di Dio si ritiri in solitudine. (San Bernardo)
267. Chi, potendo trasgredire, non ha trasgredito, e potendo compiere il male, non lo ha fatto? Si consolideranno i suoi beni e l'assemblea celebrerà le sue beneficenze. (Siracide)
268. Chiamo imbecille chi ha paura di godere. (Albert Camus)
269. Chiaramente ognun discerne / la festuca in gli occhi altrui, / ma la trave poi non scerne / che attraversa i passi sui. (G. Pozzi)
270. Chiede il giudice le spese del processo, l'avvocato chiede l'onorario: penso, o Sesto, che convenga pagare il creditore. (Marziale)
271. Chiedere scusa significa stendere le fondamenta per un'offesa futura. (Ambrose Gwinnett Bierce)
272. Chiedete e vi sarà dato; cercate e troverete; bussate e vi sarà aperto; perché chiunque chiede riceve, e chi cerca trova e a chi bussa sarà aperto. (Gesù)
273. Chiedi perché questa fuga non ti sia di aiuto? Tu fuggi con te stesso. (Seneca)
274. Chiudete i ruscelli, o fanciulli, i prati hanno bevuto abbastanza. (Virgilio)
275. Chiudi la porta dei sensi, affinché tu possa udire quello che ti dice interiormente Iddio, tuo signore. Questo dice il tuo diletto: "Io sono la tua salvezza, la tua pace, la tua vita; stai accanto a me e troverai la pace; lascia tutte le cose che passano, cerca le cose eterne. Che altro sono le cose corporali, se non illusioni? E a che gioveranno tutte le creature, se sarai abbandonata dal Creatore?". Oh, anima mia, rinuncia a tutto e fatti cara e fedele al tuo Creatore, così da poter raggiungere la vera beatitudine. (T. da Kempis)
276. Chiunque ami crede nell'impossibile. (Elizabeth Barret Browning)
277. Chiunque ami soprattutto l'approccio nell'amore non conoscerà mai la gioia di raggiungerlo. (Antoine de Saint Exupéry)
278. Chiunque combatte contro la Patria è un figlio che vuole uccidere la madre (Napoleone)
279. Chiunque ha degli antenati; il solo problema è andare abbastanza indietro nel tempo per trovarne uno buono. (Howard Kenneth Nixon)
280. Chiunque occupa un posto più o meno eminente o crede di occuparlo, se è ignorante inorgoglisce e ne abusa. (Epitetto)
281. Chiunque può arrabbiarsi, questo è facile. Ma arrabbiarsi con la persona giusta, e nel grado giusto, ed al momento giusto, e per lo scopo giusto, e nel modo giusto, questo non è nelle possibilità di chiunque e non è facile. (Aristotele)
282. Chiunque può essere ragionevole, ma esser sani di mente è raro (Oscar Wilde)
283. Chiunque sia in grado di penetrare le cause determinanti delle malattie nervose si convincerà presto che il loro aumento nella nostra società deriva dall'intensificazione delle restrizioni sessuali. (S. Freud)
284. Chiunque sia un po' specialista è, a rigor di termini, un idiota. (Shaw)
285. Ci disturba una ampia libertà degli altri; mentre non sappiamo negare a noi stessi ciò che desideriamo. Vogliamo che gli altri siano stretti entro certe regole; mentre noi non ammettiamo di essere un po' più frenati. In tal modo, dunque, è chiaro che raramente misuriamo il prossimo come noi stessi. (T. da Kempis)
286. Ci sono degli sciocchi che sfruttano abilmente la loro stupidità. (François de La Rochefoucauld)
287. Ci sono due specie di sciocchi: quelli che non dubitano di niente e quelli che dubitano di tutto (Charles-Joseph de Ligne)
288. Ci sono quelli -- i pochi che possiedono molto -- che non riescono veramente ad "essere", perché, per un capovolgimento della gerarchia dei valori, ne sono impediti dal culto dell'"avere"; e ci sono quelli -- i molti che possiedono poco o nulla --, i quali non riescono a realizzare la loro vocazione umana fondamentale, essendo privi dei beni indispensabili. (Giovanni Paolo II)
289. Ciascuno chiama idee chiare quelle che hanno lo stesso grado di confusione delle sue. (Marcel Proust)
290. Cinna, quando ti chiamo signore, non gonfiartene tutto: spesso così io rispondo al saluto anche del tuo servo. (Marziale)
291. Ciò che è crimine per la moltitudine, è solo vizio per i pochi. (Benjamin Disraeli)
292. Ciò che il volgo chiama tempo perso è spesso tempo guadagnato. (Alexis de Tocqueville)
293. Ciò che veramente desidera colui che chiede la mano di una donna, è il resto del corpo. (Enrique J. de Poncela)
294. Coloro che sanno desiderano apparire ed essere chiamati sapienti. Ma vi sono molte cose, la cui conoscenza giova ben poco, o non giova affatto, all'anima. Ed è tutt'altro che sapiente colui che attende a cose diverse da quelle che servono alla sua salvezza. I molti discorsi non appagano l'anima; invece una vita buona rinfresca la mente e una coscienza pura dà grande fiducia in Dio. (T. da Kempis)
295. Colui che non è pronto a soffrire ogni cosa e ad ubbidire al suo Diletto, non è degno di essere chiamato uomo d'amore; questi deve abbracciare con slancio tutte le avversità e le amarezze per il suo Diletto, senza da ciò deflettere, qualsiasi evidenza si frapponga. (T. da Kempis)
296. Colui che sposa la sua vergine fa bene, e chi non la sposa fa meglio. (S. Paolo)
297. Come ai raggi del sole si scorgono moltissimi atomi, che senza quella luce non si vedono, così agli occhi d Dio appaiono di gran peso e da castigare severamente i peccati veniali, che a noi sembrano neppure peccato. (S. Giovanni Crisostomo)
298. Come debbo chiamarti, vergine? Non hai aspetto mortale e la tua voce non è umana. (Virgilio)
299. Come giustificare il fatto che ingenti somme di danaro che potrebbero e dovrebbero essere destinate a incrementare lo sviluppo dei popoli, sono invece utilizzate per l'arricchimento di individui o di gruppi, ovvero assegnate all'ampliamento degli arsenali di armi, sia nei Paesi sviluppati sia in quelli in via di sviluppo, sconvolgendo così le vere priorità? (Giovanni Paolo II)
300. Come il popolo, attraverso schiavitù, patimenti e miserie, conquista a grado a grado coscienza, forza, emancipazione, il nome santo di Dio sorge dalle rovine dei culti corrotti a splendere, circondato d'un culto più puro, più fervido e più ragionevole. (G. Mazzini)
301. Come l'aceto ai denti e il fumo agli occhi così è il pigro per chi gli affida una missione. (Salomone)
302. Come l'acqua, che scorre tra i sassi, limpida e pura, produce buoni pesci, mentre l'acqua stagnante imputridisce e non produce che rospi ed altri insetti schifosi; così l'anima sempre occupata produce frutti di opere virtuose, invece quella oziosa marcisce nei vizi e in opere abominevoli (S. Bernardo).
303. Come le api, che senza esitare attraversano talvolta le ampie distese dei campi, pur di raggiungere l'aiuola prediletta, e poi stanche, ma soddisfatte e cariche di polline, tornano al favo per ivi compiere in feconda opera silenziosa la sapiente trasformazione del nettare dei fiori in nettare di vita: così voi, dopo averla raccolta, tenete ben chiusa nel vostro cuore la parola di Dio; tornate all'alveare, cioè meditatela con attenzione, scanditene gli elementi, ricercatene il significato profondo. Essa vi apparirà allora nel suo luminoso splendore, acquisterà la potenza di annientare le vostre naturali inclinazioni verso la materia, avrà la virtù di trasformarle in ascensioni pure e sublimi dello spirito, di avvincere più strettamente il vostro al Cuore divino del vostro Signore. (S. Pio da Pietrelcina)
304. Come s'addice il giudicare ai capelli bianchi, e agli anziani intendersi di consigli! (Siracide)
305. Come sei bella, amica mia, come sei bella! Gli occhi tuoi sono colombe, dietro il tuo velo. Le tue chiome sono un gregge di capre, che scendono dalle pendici del Gàlaad. I tuoi denti come un gregge di pecore tosate, che risalgono dal bagno; tutte procedono appaiate, e nessuna è senza compagna. Come un nastro di porpora le tue labbra e la tua bocca è soffusa di grazia; come spicchio di melagrana la tua gota attraverso il tuo velo. (Cantico dei Cantici)
306. Come son belli i tuoi piedi nei sandali, figlia di principe! Le curve dei tuoi fianchi sono come monili, opera di mani d'artista. Il tuo ombelico è una coppa rotonda che non manca mai di vino drogato. Il tuo ventre è un mucchio di grano, circondato da gigli. (Cantico dei Cantici)
307. Come uno che afferra le ombre e insegue il vento, così chi si appoggia ai sogni. (Siracide)
308. Come uno è di dentro, così giudica di fuori. Chi è puro di cuore è tutto preso dalla gioia, per quanta gioia è nel mondo. Se, invece, da qualche parte, ci sono tribolazioni ed angustie, queste le avverte di più chi ha il cuore perverso. (T. da Kempis)
309. Come uno stallone è un amico beffardo, nitrisce sotto chiunque lo cavalca. (Siracide)
310. Comprendo che le tentazioni sembrano piuttosto macchiare che purificare lo spirito, ma sentiamo qual è il linguaggio dei santi, e a tal proposito vi basti sapere, fra tanti, quello che dice san Francesco di Sales: che le tentazioni sono come il sapone, il quale diffuso sui panni sembra imbrattarli ed in verità li purifica. (S. Pio da Pietrelcina)
311. Con una moglie malvagia è opportuno il sigillo, dove ci sono troppe mani usa la chiave. (Siracide)
312. Considerando l'enorme quantità di libri già esistenti, il non leggere è un'autodifesa pienamente legittima. (Carlo Franchi)
313. Conta più lo stato d'animo che il luogo dove tu arrivi, perciò l'animo non va reso schiavo di nessun posto. (Seneca)
314. Coraggio, coraggio, i figli non sono chiodi! (S. Pio da Pietrelcina)
315. Corona dei vecchi sono i figli dei figli, onore dei figli i loro padri. (Salomone)
316. Corteggiare significa inseguire una donna finché questa vi acchiappa (J.G.Pollard)
317. Cosa difficile concittadini miei, discutere con il ventre, perché non ha orecchie (Catone il Censore)
318. Così vanno le cose umane: nella vittoria anche ai vigliacchi è lecito vantarsi, mentre le sconfitte infangano anche i valorosi. (Sallustio)
319. Critici si nasce, artisti si diventa, pubblico si muore (Achille Bonito Oliva)
320. Cultura è quella cosa che i più ricevono, molti trasmettono e pochi hanno (Karl Kraus)
321. Dà a chi ti domanda e a chi desidera da te un prestito non volgere le spalle. (Gesù)
322. Dà al povero due volte chi dà con prontezza. (Publilio Siro)
323. Da chi ti chiede non distogliere lo sguardo, non offrire a nessuno l'occasione di maledirti, perché se uno ti maledice con amarezza, il suo creatore esaudirà la sua preghiera. (Siracide)
324. Dal cicalar son nati molti errori, / molti scandali usciti e molto male: / pochi si son del silenzio pentiti, dell'aver troppo parlato infiniti (F. Berni)
325. Dal punto di vista del diritto civile, gli schiavi non contano nulla. Tuttavia non è così per il diritto naturale, secondo il quale tutti gli uomini sono uguali. (Ulpiano)
326. Datemi un punto d'appoggio e vi solleverò il mondo. (Archimede)
327. Dei mali del corpo tutti vorrebbero guarire, ma molti non possono; di quelli dell'anima potrebbero molti, ma pochi vogliono (A. Caro).
328. Dello schiavo, che è uno strumento vivente, bisogna aver cura nella misura in cui è buono al lavoro. (Aristotele)
329. Devi avere sempre prudenza ed amore. La prudenza ha gli occhi, l'amore le gambe. L'amore che ha le gambe vorrebbe correre a Dio, ma il suo impulso di slanciarsi verso di lui è cieco, e qualche volta potrebbe inciampare se non fosse guidato dalla prudenza che ha gli occhi. La prudenza, quando vede che l'amore potrebbe essere sfrenato, gli presta gli occhi. (S. Pio da Pietrelcina)
330. Di che dovete affannarvi se Gesù vuol farvi pervenire alla patria celeste per i deserti o per i campi, quando e per gli uni e per gli altri si perverrà lo stesso alla beata eternità? Allontanate da voi ogni soverchia preoccupazione che nasce dalle prove con le quali il buon Dio vuole visitarvi; e se ciò non è possibile, allontanatene il pensiero ed in tutto vivete rassegnati ai divini voleri. (S. Pio da Pietrelcina)
331. Di chi non si fida non ti fidare. (Proverbio)
332. Di fronte ai casi di bisogno, non si possono preferire gli ornamenti superflui delle chiese e la suppellettile preziosa del culto divino; al contrario, potrebbe essere obbligatorio alienare questi beni per dar pane, bevanda, vestito e casa a chi ne è privo. (Giovanni Paolo II)
333. Di là da certo segno, la ricchezza e la povertà hanno comune questa maledizione, che fanno dell'uomo uno schiavo (Arturo Graf)
334. Di mezzo ai patimenti, alla miseria, alla schiavitù, voi potete rivolgervi a Dio, e santificarvi nell'adorazione di Lui, nella preghiera, nella fede in un avvenire che vi compenserà largamente, e nel disprezzo delle cose mondane. (G. Mazzini)
335. Dimmi chi ti ammira e ti dirò chi sei (Charles-Augustin de Sainte-Beuve)
336. Dimmi cosa mangi e ti dirò chi sei. (Anthelme Brillat Savarin)
337. Dio apre il paradiso a tutti, entra chi vuole. (Caterina da Genova)
338. Dio arricchisce l'anima, che tutto di tutto si spoglia. (S. Pio da Pietrelcina)
339. Dio è l'Essere perfettissimo, Creatore e Signore del cielo e della terra. (Catechismo di S. Pio X)
340. Dio è sempre stato e sempre sarà: Egli è l'Eterno. (Catechismo di S. Pio X)
341. Dio ha dato intelletto a ciascun di voi, perché lo educhiate a conoscere la sua Legge. (G. Mazzini)
342. Dio non ci ha chiamati all'impurità, ma alla santificazione. (S. Paolo)
343. Dio non può fare anche il male, perché non può volerlo, essendo bontà infinita; ma lo tollera per lasciar libere le creature, sapendo poi ricavare il bene anche dal male. (Catechismo di S. Pio X)
344. Distacchiamoci dal mondo in cui tutto è follia e vanità. (S. Pio da Pietrelcina)
345. Distogli l'occhio da una donna bella, non fissare una bellezza che non ti appartiene. Per la bellezza di una donna molti sono periti; per essa l'amore brucia come fuoco. (Siracide)
346. Diventa buon vino quello che, nuovo, sembrava acerbo e aspro; mentre il vino gradevole già nella botte non regge all'invecchiamento. (Seneca)
347. Dobbiamo indirizzare la nostra stima verso un uomo onesto e averlo sempre davanti agli occhi per vivere come se lui ci guardasse, e agire sempre come se ci vedesse. (Epicuro)
348. Domandiamo anche noi al nostro caro Gesù l'umiltà, la fiducia e la fede della nostra cara santa Chiara; come lei preghiamo Gesù fervorosamente, abbandonandoci a lui, distaccandoci da questo menzognero apparato del mondo ove tutto è follia e vanità, tutto passa, solo Dio resta all'anima, se avrà saputo bene amarlo. (S. Pio da Pietrelcina)
349. Dopo l'amore di nostro Signore, ti raccomando, o figliuola, quello della Chiesa, sua Sposa, di questa cara e dolce colomba, che sola può far le uova e far nascere i colombini e le colombine dello Sposo. Ringrazia Dio continuamente di essere figliuola della Chiesa, ad esempio di tante anime che ci hanno preceduto nel felice passaggio. Abbi gran compassione di tutti i pastori, predicatori e guidatori di anime, e vedi come sono sparsi sopra tutta la faccia della terra, poiché non vi è al mondo provincia dove non ve ne siano molti. Prega Dio per essi, acciocché salvando loro medesimi, procurino fruttuosamente la salute delle anime. (S. Pio da Pietrelcina)
350. Dove fanno il deserto lo chiamano pace. (Tacito)
351. Dove gli occhi van volentieri, anche il cuore va, né il piede tarda a seguirli. (C. Dossi)
352. Dovrebbe essere altamente istruttiva una sconcertante constatazione del più recente periodo: accanto alle miserie del sottosviluppo, che non possono essere tollerate, ci troviamo di fronte a una sorta di supersviluppo, egualmente inammissibile, perché, come il primo, è contrario al bene e alla felicità autentica. Tale supersviluppo, infatti, consistente nell'eccessiva disponibilità di ogni tipo di beni materiali in favore di alcune fasce sociali, rende facilmente gli uomini schiavi del "possesso" e del godimento immediato, senza altro orizzonte che la moltiplicazione o la continua sostituzione delle cose, che già si posseggono, con altre ancora più perfette. E' la cosiddetta civiltà dei "consumi", o consumismo, che comporta tanti "scarti" e "rifiuti". (Giovanni Paolo II)
353. Due volte sciocco è colui che svelando un segreto a un altro, gli chiede caldamente di non svelarlo a nessuno (Miguel de Cervantes)
354. E' bene che talvolta soffriamo contraddizione e che la gente ci giudichi male e ingiustamente, anche se le nostre azioni e le nostre intenzioni sono buone. Tutto ciò suol favorire l'umiltà, e ci preserva dalla vanagloria. Invero, proprio quando la gente attorno a noi ci offende e ci scredita, noi aneliamo con maggior forza al testimone interiore, Iddio. (T. da Kempis)
355. E' bene per noi che incontriamo talvolta difficoltà e contrarietà; queste, infatti, richiamano l'uomo a se stesso, nel profondo, fino a che comprenda che quaggiù egli è in esilio e che la sua speranza non va riposta in alcuna cosa di questo mondo. (T. da Kempis)
356. E chi di voi può, con tutto il suo ingegnarsi, aggiungere un solo cubito alla sua statura? (Vangelo secondo Luca)
357. E' cosa molto misera e rischiosa dipendere da un altro. (M. de Montaigne)
358. E' davvero un ingrato chi, quando perde qualcosa, non si sente debitore per averla avuta. (Seneca)
359. E' debole e vile chi si dà la morte per paura del dolore, e insensato chi vive per soffrire. (Seneca)
360. E' grandemente utile per noi, e ci dà sicurezza di spirito, non ricevere molte gioie in questa vita; particolarmente gioie materiali. Comunque, è colpa nostra se non riceviamo consolazioni divine o ne proviamo raramente; perché non cerchiamo la compunzione del cuore e non respingiamo del tutto le vane consolazioni che vengono dal di fuori. (T. da Kempis)
361. E' malvagio l'uomo dall'occhio invidioso; volge altrove lo sguardo e disprezza la vita altrui. (Siracide)
362. E' meglio andare in una casa in pianto che andare in una casa in festa; perché quella è la fine d'ogni uomo e chi vive ci rifletterà. (Ecclesiaste)
363. E' meglio morire in piedi che vivere in ginocchio (Emiliano Zapata)
364. E' necessario denunciare l'esistenza di meccanismi economici, finanziari e sociali, i quali, benché manovrati dalla volontà degli uomini, funzionano spesso in maniera quasi automatica, rendendo più rigide le situazioni di ricchezza degli uni e di povertà degli altri. Tali meccanismi, azionati--in modo diretto o indiretto --dai Paesi più sviluppati, favoriscono per il loro stesso funzionamento gli interessi di chi li manovra, ma finiscono per soffocare o condizionare le economie dei Paesi meno sviluppati. (Giovanni Paolo II)
365. È proprio all'interno dell'uomo che molti elementi si contrastano a vicenda. Da una parte infatti, come creatura, egli sperimenta in mille modi i suoi limiti; d'altra parte, si accorge di essere senza confini nelle sue aspirazioni e chiamato ad una vita superiore. Sollecitato da molte attrattive, è costretto sempre a sceglierne qualcuna ed a rinunciare alle altre. Inoltre, debole e peccatore, non di rado fa quello che non vorrebbe e non fa quello che vorrebbe. Per cui soffre in se stesso una divisione, dalla quale provengono anche tante e così gravi discordie nella società". (Giovanni Paolo II)
366. E' sincero il dolore di chi piange in segreto (Marziale)
367. E' tanto difficile ai ricchi di acquistare saggezza, quanto ai saggi di acquistare ricchezza. (Epitetto)
368. E' un infame chi pretende dalla moglie il pudore, ma seduce le donne altrui. (Seneca)
369. E' una cosa ben schifosa, il successo. La sua falsa somiglianza con il merito inganna gli uomini (Victor Hugo)
370. E' veramente felice e padrone di sé chi aspetta il domani senza preoccupazione: se uno dice: "Ho vissuto", ogni giorno alzarsi al mattino gli appare come un guadagno. (Seneca)
371. E' vivo chi è utile a molti, è vivo chi fa buon uso di sé stesso; quelli che si nascondono, immobili nel loro torpore, stanno in casa loro come in una tomba. (Seneca)
372. Entrate per la porta stretta, perché larga è la porta e spaziosa la via che conduce alla perdizione, e molti sono quelli che entrano per essa; quanto stretta invece è la porta e angusta la via che conduce alla vita, e quanto pochi sono quelli che la trovano! (Gesù)
373. Esercitate la carità, esercitatela con entusiasmo: non fatevi chiamare due volte, siate solleciti. Interrompete qualsiasi occupazione, anche santissima e volate in aiuto dei poveri. (C. Cottolengo)
374. Essendo l'uomo capace di abitudini regolatrici degli istinti, e operatrici di ordini superiori di atti, è chiaro che la perfezione caratteristica dell'uomo è nelle sue abitudini. Senza abitudini un uomo non è un uomo fatto; con abitudini perverse un uomo è un essere pervertito; con abitudini buone è un essere compiuto secondo l'ideale del suo essere. (R. Ardigò)
375. Essere adorati è una seccatura. Le donne ci trattano proprio come gli esseri umani trattano i loro dei. Ci adorano e non fanno altro che seccarci chiedendoci di fare qualcosa per loro. (O. Wilde)
376. Essere ciechi non è una sventura: è una sventura essere incapaci di sopportare la cocità (John Milton)
377. Evita la gente curiosa: è pettegola, ha orecchie aperte, ma poca discrezione per le tue confidenze, e una parola detta prende il volo senza rimedio. (Orazio)
378. Fa il mestiere che sai, che se non arricchisci camperai. (G. Verga)
379. Fatti coraggio: il colmo della sventura non durerà a lungo. (Eschilo)
380. Felice chi conosce gli dei agresti. (Virgilio)
381. Felice chi ha potuto conoscere le cause delle cose. (Virgilio)
382. Felice chi sta lontano dagli affari. (Orazio)
383. Felice colui che riesce a liberarsi da ogni impaccio dovuto a dispersione spirituale, concentrando tutto se stesso in una perfetta compunzione. Felice colui che sa allontanare tutto ciò che può macchiare o appesantire il suo spirito. Tu devi combattere da uomo: l'abitudine si vince con l'abitudine. (T. da Kempis)
384. Figli, custodite l'istruzione in pace; ma sapienza nascosta e tesoro invisibile, l'una e l'altro a che servono? Meglio chi nasconde la sua stoltezza di chi nasconde la sua sapienza. (Siracide)
385. Figlio, non seminare nei solchi dell'ingiustizia per non raccoglierne sette volte tanto. (Siracide)
386. Figlio, soccorri tuo padre nella vecchiaia, non contristarlo durante la sua vita. Anche se perdesse il senno, compatiscilo e non disprezzarlo, mentre sei nel pieno vigore. (Siracide)
387. Forza di giovane e consiglio di vecchio. (G. Verga)
388. Frena gl'impeti del core / nell'età più fresca e gaia, / se trovar vuoi qualche fiore / sul sentier della vecchiaia (A. Bertola)
389. Fu domandato ad uno Spartano chi l'aveva fatto vivere tanto tempo: "L'ignoranza della medicina", rispose quello. (M. de Montaigne)
390. Fu troppo audace, è vero, / chi primo il mar solcò / e incogniti cercò / lidi remoti. / Me senza quel nocchiero, / sì temerario allor, / quanti tesori ancor / sariano ignoti (P. Metastasio).
391. Fuggite la fornicazione! Qualsiasi peccato l'uomo commetta, è fuori del suo corpo; ma chi si dà alla fornicazione, pecca contro il proprio corpo. (S. Paolo)
392. Gelosia e ira accorciano i giorni, la preoccupazione anticipa la vecchiaia. (Siracide)
393. Gesù chiama i poveri e semplici pastori per mezzo degli angeli per manifestarsi ad essi. Chiama i sapienti per mezzo della stessa loro scienza. E tutti, mossi dall'interiore influsso della sua grazia, corrono a lui per adorarlo. Chiama tutti noi con le divine ispirazioni e si comunica a noi con la sua grazia. Quante volte egli ha amorosamente invitato anche noi? E noi con quale prontezza gli abbiamo corrisposto? Mio Dio, mi arrossisco e mi sento ripieno di confusione nel dover rispondere a sì fatta interrogazione. (S. Pio da Pietrelcina)
394. Gesù nella vita non ti chiede di portare con lui la pesante croce, ma un piccolo pezzo della sua croce; pezzo che si compendia nei dolori umani. (S. Pio da Pietrelcina)
395. Gesù solo può comprendere che pena sia per me, allorché mi si prepara davanti la scena dolorosa del Calvario. È parimenti incomprensibile che sollievo si dà a Gesù non solo col compatirlo nei suoi dolori, ma quando trova un'anima che per amor suo gli chiede non consolazioni, ma sibbene di essere fatta partecipe dei suoi medesimi dolori. (S. Pio da Pietrelcina)
396. Gesù vide un uomo, chiamato Matteo, seduto al banco delle imposte, e gli disse: "Seguimi". Ed egli si alzò e lo seguì. (S. Matteo Apostolo)
397. Gesù, che regnava in cielo con l'umanità santissima che aveva preso dalle viscere della Vergine, volle pure che la Madre sua non solo con l'anima, ma bene anche col corpo si riunisse a lui e dividesse appieno la sua gloria. E ciò era ben giusto e doveroso. Quel corpo che neppure un istante era stato schiavo del demonio e del peccato, non lo doveva essere neppure della corruzione. (S. Pio da Pietrelcina)
398. Gettate in Dio solo ogni vostra sollecitudine, poiché egli ha cura grandissima di voi e di quei tre angioletti di figliuoli dei quali ha voluto che foste adorna. Detti figliuoli vi saranno, per la loro condotta, di conforto e di consolazione nel corso della vita. Siate sempre sollecita per la loro educazione, non tanto scientifica quanto morale. Il tutto vi stia a cuore ed abbiatelo caro più della pupilla dell'occhio vostro. All'educazione della mente, mediante i buoni studi, procurate che vada sempre accoppiata l'educazione del cuore e della nostra santa religione; quella senza di questa, mia buona signora, dà una ferita mortale al cuore umano. (S. Pio da Pietrelcina)
399. Già da un pezzo, da quando non usiamo più vendere i voti, il popolo non si preoccupa più di nulla; una volta distribuiva comandi, fasci, legioni, tutto. Ora se ne infischia e due cose soltanto desidera ansiosamente: pane e giochi. (Giovenale)
400. Giogo di buoi sconnesso è una donna malvagia, colui che la domina è come chi acchiappa uno scorpione. (Siracide)




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