- AFORISMI E CITAZIONI - 'sei'

1. Accogli frequentemente il consiglio di altri, quando sei nella tentazione; e non essere aspro con colui che è tentato, ma dagli conforto, come desidereresti fosse fatto a te. (T. da Kempis)
2. Accumula, ora, ricchezze eterne, mentre sei in tempo. Non pensare a nient'altro che alla tua salvezza; preoccupati soltanto delle cose di Dio. Fatti ora degli amici, venerando i santi di Dio e imitando le loro azioni, affinché ti ricevano nei luoghi eterni, quando avrai lasciato questa vita. (T. da Kempis)
3. Che c'è di tanto ridicolo quanto cercare la morte, se proprio per paura della morte ti sei reso la vita impossibile? (Seneca)
4. Chi si ricorderà di te, dopo che sarai scomparso, e chi pregherà per te? Fai, o mio caro, fai ora tutto quello che sei in grado di fare, perché non conosci il giorno della tua morte; né sai che cosa sarà di te dopo. (T. da Kempis)
5. Chi vuole comprendere pienamente e gustare le parole di Cristo deve fare in modo che tutta la sua vita si modelli su Cristo. Che ti serve saper discutere profondamente della Trinità, se non sei umile, e perciò alla Trinità tu dispiaci? Invero, non sono le profonde dissertazioni che fanno santo e giusto l'uomo; ma è la vita virtuosa che lo rende caro a Dio. Preferisco sentire nel cuore la compunzione che saperla definire. (T. da Kempis)
6. Come sei bella, amica mia, come sei bella! Gli occhi tuoi sono colombe, dietro il tuo velo. Le tue chiome sono un gregge di capre, che scendono dalle pendici del Gàlaad. I tuoi denti come un gregge di pecore tosate, che risalgono dal bagno; tutte procedono appaiate, e nessuna è senza compagna. Come un nastro di porpora le tue labbra e la tua bocca è soffusa di grazia; come spicchio di melagrana la tua gota attraverso il tuo velo. (Cantico dei Cantici)
7. Dimmi che cosa mangi e ti dirò che cosa sei (Anthelme Brillat-Savarin)
8. Dimmi chi ti ammira e ti dirò chi sei (Charles-Augustin de Sainte-Beuve)
9. Dimmi cosa mangi e ti dirò chi sei. (Anthelme Brillat Savarin)
10. Dio, tu che sei la verità stessa, fa' che io sia una cosa sola con te, in un amore senza fine. Spesso mi stanco di leggere molte cose, o di ascoltarle: quello che io voglio e desidero sta tutto in te. Tacciano tutti i maestri, tacciano tutte le creature, dinanzi a te: tu solo parlami. (T. da Kempis)
11. Dovunque il guardo io giro, / immenso Dio ti vedo; / nell'opre tue t'ammiro, / ti riconosco in me. / La terra, il mar, le sfere parlan del tuo potere: / tu sei per tutto e noi / tutti viviamo in te (P. Metastasio).
12. Dovunque tu sia e dovunque ti volga, sei sempre misera cosa; a meno che tu non ti volga tutto a Dio. (T. da Kempis)
13. Figlio, soccorri tuo padre nella vecchiaia, non contristarlo durante la sua vita. Anche se perdesse il senno, compatiscilo e non disprezzarlo, mentre sei nel pieno vigore. (Siracide)
14. Il dolore - Se ti posso sopportare, sei leggero; se non posso, durerai poco. (Seneca)
15. Il mio dottore mi diede sei mesi di vita, ma quando non potei pagare il conto, me ne diede altri sei. (Walther Matthau)
16. Impara ad obbedire, tu che sei polvere; impara ad umiliarti, tu che sei terra e fango; impara a piegarti sotto i piedi di tutti, a disprezzare i tuoi desideri e a metterti in totale sottomissione. Insorgi infiammato contro te stesso, e non permettere che in te si annidi la tumefazione della superbia. Dimostrati così basso e così piccolo che tutti possano camminare sopra di te e possano calpestarti come il fango della strada. (T. da Kempis)
17. La Fortuna giace in letto, aspettando che il postino le porti la notizia di un'eredità; il Lavoro si leva alle sei e coll'opera della penna o del martello pone le fondamenta dell'agiatezza. La Fortuna piagnucola; il Lavoro zufola. La Fortuna fa assegnamento sul caso, il Lavoro sul carattere (S. Smiles).
18. La moda è una forma di bruttezza così intollerabile che siamo costretti a cambiarla ogni sei mesi. (Oscar Wilde)
19. La vecchiaia è come un aereo che punta in una tempesta. Una volta che sei a bordo non puoi più fare niente (Golda Meir)
20. Le tue labbra stillano miele vergine, o sposa, c'è miele e latte sotto la tua lingua e il profumo delle tue vesti è come il profumo del Libano. Giardino chiuso tu sei, sorella mia, sposa, giardino chiuso, fontana sigillata. (Cantico dei Cantici)
21. Mammina bella, Mammina cara, sì sei bella. Se non ci fosse la fede, gli uomini ti direbbero dea. Gli occhi tuoi sono più risplendenti del sole; sei bella Mammina, me ne glorio, ti amo, deh! Aiutami. (S. Pio da Pietrelcina)
22. Mi è dispiaciuto moltissimo nel sapere che sei stata ammalata, ma ho goduto moltissimo nel sapere che ti vai rimettendo e più ancora ho goduto nel vedere rifiorire in mezzo a voi la vera pietà e cristiana carità addimostrata nella tua infermità. (S. Pio da Pietrelcina)
23. Mi piace fare jogging, eccetto la parte che viene dopo che ti sei messo le scarpe. (Milton Berle)
24. Non c'è peggiore e più insidioso nemico dell'anima tua, di te stesso, quando il corpo non si accorda con lo spirito. Per avere vittoria sulla carne e sul sangue, devi assumere un totale e vero disprezzo di te. Tu hai ancora invece un eccessivo e disordinato amore di te stesso; per questo sei tanto esitante a rimetterti interamente alla volontà degli altri. (T. da Kempis)
25. Non essere precipitoso con la bocca e il tuo cuore non si affretti a proferir parola davanti a Dio, perché Dio è in cielo e tu sei sulla terra; perciò le tue parole siano parche, poiché dalle molte preoccupazioni vengono i sogni e dalle molte chiacchiere il discorso dello stolto. (Ecclesiaste)
26. Non hai veramente capito qualcosa fino a quando non sei in grado di spiegarlo a tua nonna (Albert Einstein)
27. Non servirti mai d'una scusa per difenderti finché non sei accusato. (Carlo I)
28. Non ti meraviglierai affatto delle tue debolezze ma, riconoscendoti per quella che sei, ti arrossirai della tua infedeltà a Dio ed in lui confiderai, abbandonandoti tranquillamente sulle braccia del celeste Padre, come un bambino su quelle della propria madre. (S. Pio da Pietrelcina)
29. Non ti sconfortare se non ti riesce a fare il tutto come tu desideri, sforzati di praticare ciò che sei tenuto a praticare e non venir meno in nulla a riguardo, nulla curandoti se in questo esperimenti conforto o noia e fastidio. Il tuo fine in questo sia sempre retto. (S. Pio da Pietrelcina)
30. Non troverai mai la verità se non sei disposto ad accettare anche ciò che non ti aspettavi. (Eraclito)
31. O passeggero, ciò che tu sei, io fui; ciò che io sono anche tu sarai ... (Iscrizione funeraria romana)
32. O sei roso dai morsi della coscienza o da quelli della fame. (Totò)
33. Ora sei gladiatore e cavi gli occhi, prima eri oculista. Quello che ora fai da gladiatore, da medico l'hai fatto. (Marziale)
34. Orsù, mia diletta figliuola, bisogna attentamente coltivare questo cuore ben formato, e niente risparmiare di ciò che può essere utile alla di lui felicità; e, sebbene in ogni stagione, cioè in ogni età, ciò può e deve farsi, questa, però, nella quale tu sei, è la più adatta. (S. Pio da Pietrelcina)
35. Principalmente devi insistere sulla base della giustizia cristiana e sul fondamento della bontà, sulla virtù, ossia, di cui esplicitamente Gesù si porge a modello, voglio dire: l'umiltà (Mt. 11, 29). Umiltà interna ed esterna, ma più interna che esterna, più sentita che mostrata, più profonda che visibile. Stimati, o mia dilettissima figliuola, quale sei in verità: un nulla, una miseria, una debolezza, una fonte di perversità senza limiti od attenuanti, capace di convertire il bene in male, di abbandonare il bene per il male, di attribuirti il bene o giustificarti nel male e, per amor dello stesso male, di disprezzare il sommo Bene. (S. Pio da Pietrelcina)
36. Qualunque ora lieta ti concedano gli dei, prendila con riconoscenza, non rimandarne di anno in anno le gioie, e si possa dire che in ogni situazione sei vissuto volentieri. (Orazio)
37. Quando sei caduto una volta, è colpa tua se cadi di nuovo (Publilio Siro)
38. Quanto più sei grande, tanto più umìliati; così troverai grazia davanti al Signore; perché grande è la potenza del Signore e dagli umili egli è glorificato. (Siracide)
39. Quanto sei bella e quanto sei graziosa, o amore, figlia di delizie! La tua statura rassomiglia a una palma e i tuoi seni ai grappoli. (Cantico dei Cantici)
40. Ripensa con grande, amaro dolore, ai tuoi peccati, e non credere mai di valere qualcosa, per opere buone che tu abbia compiuto. In realtà sei un peccatore, irretito da molte passioni e schiavo di esse. Da te non giungi a nulla: subitamente cadi e sei vinto; subitamente vieni sconvolto e dissolto. Non hai nulla di che ti possa vantare; hai molto, invece, di che ti debba umiliare, giacché sei più debole assi di quanto tu possa capire. (T. da Kempis)
41. Ritirati in te soprattutto quando sei costretto a stare tra la folla. (Seneca)
42. Sarebbe meglio star lontano dal peccato che sfuggire alla morte. Se oggi non sei preparato a morire, come lo sarai domani? Il domani è una cosa non sicura: che ne sai tu se avrai un domani? A che giova vivere a lungo, se correggiamo così poco noi stessi? (T. da Kempis)
43. Se fai attenzione a quello che tu sei in te stesso, interiormente, non baderai a ciò che possano dire di te gli uomini. (T. da Kempis)
44. Se il dottore mi dicesse che ho non più di sei minuti di vita, non brontolerei. Solo batterei a macchina più velocemente. (Isaac Asimov)
45. Se sarai tutto intento a te stesso e a Dio, ben poco ti scuoterà quello che sentirai dal di fuori. Sei forse da qualche parte, quando non sei presente in te? E se, dimenticando te stesso, tu avessi anche percorso il mondo intero, che giovamento ne avresti ricavato? Se vuoi avere pace e spirituale solidità, devi lasciar andare ogni cosa, e avere dinanzi agli occhi solamente te stesso. (T. da Kempis)
46. Se sei nei guai, quanti vengono a offrirti la loro comprensione in realtà sono soltanto curiosi di sapere i particolari. (Edgar Watson Howe)
47. Se sei o diventerai ricco col tuo lavoro, sappi che dovrai rendere conto al Signore anche del buon uso delle ricchezze; quindi sii generoso coi poveri e con le opere di bene, procurandoti seriamente di accumulare tesori non per la terra ma per il cielo. (G. Nardi)
48. Se sei pigro e indolente nelle cose spirituali, rinforzati con questo Cibo celeste, e diventerai fervoroso. (S. Cirillo)
49. Se sei sapiente, lo sei a tuo vantaggio, se sei beffardo, tu solo ne porterai la pena. (Salomone)
50. Se terrai conto massimamente dell'interiorità, non darai molto peso a parole che volano; giacché, nei momenti avversi, è prudenza, e non piccola, starsene in silenzio, volgendo l'animo a me, senza lasciarsi turbare dal giudizio della gente. La tua pace non riposi nella parola degli uomini. Che questi ti abbiano giudicato bene o male, non per ciò sei diverso. (T. da Kempis)
51. Sei bella, Fabulla, lo sappiamo, e giovane, e questo è pure vero, e ricca: chi potrebbe negarlo? Ma quando tu ti lodi di soverchio, né ricca sei, né giovane, né bella. (Marziale)
52. Sei molto migliore di ciò che pretendi di essere. (O. Wilde)
53. Sei per dare alcun giudizio? / Prendi norma dall'arciero. / Troppo andrai lungi dal vero / se tu fai con precipizio. / Ma cautela usa ed ingegno, / se vuoi cogliere nel segno. (G. Perego).
54. Signore mio Dio, tu sei tutto il mio bene. E io, chi sono per osare di rivolgermi a te? Sono il tuo miserabile piccolo servo, un abietto vermiciattolo, molto più misero e disprezzabile di quanto io stesso non capisca e non osi confessare. Tuttavia, Signore, ricordati di me, che sono un nulla, nulla ho e nulla valgo. Tu solo sei buono, giusto e santo; tutto puoi e ogni cosa viene da te; tutto tu colmi, soltanto il peccatore tu lasci a mani vuote. (T. da Kempis)
55. Sii benedetto, o mio Dio, perché, quantunque io non sia degno di alcun dono, la tua magnanimità e la tua infinita bontà non cessano di largire benefici anche agli ingrati, che si sono allontanati da te. Portaci di nuovo a te, affinché siamo pieni di gratitudine, di umiltà e di devozione. Tu sei infatti il nostro sostegno, la nostra forza, la nostra salvezza. (T. da Kempis)
56. Sovvengati che tu non sei qui altro che attore di un dramma, il quale sarà o breve o lungo, secondo la volontà del poeta (Epitteto)
57. Stolto, perché vai pensando di vivere a lungo, mentre non sei sicuro di avere neppure una giornata? (T. da Kempis)
58. Tanto è fragile la natura umana che essa pende sempre verso il vizio. Ti accusi oggi dei tuoi peccati e domani commetti di nuovo proprio ciò di cui ti sei accusato. Ti proponi oggi di guardarti dal male, e dopo un'ora agisci come se tu non ti fossi proposto nulla. Ben a ragione, dunque, possiamo umiliarci; né mai possiamo avere alcuna buona opinione di noi stessi, perché siamo tanto deboli e instabili. (T. da Kempis)
59. Tu non sei maggiormente santo se ricevi delle lodi, né maggiormente cattivo se ricevi dei rimproveri; sei quello che sei, e non puoi essere ritenuto più grande di quanto tu non sia agli occhi di Dio. (T. da Kempis)
60. Tu sei molto abile nel trovare giustificazioni per quello che fai e nel farlo apparire sotto una certa luce, mentre rifiuti di accettare le giustificazioni negli altri. Sarebbe invece più giusto che tu accusassi te stesso e scusassi il tuo fratello. Se vuoi essere sopportato, sopporta gli altri anche tu. (T. da Kempis)
61. Tu vorresti avere per sposo Prisco; non mi stupisco, Paola: sei saggia. Ma Prisco di te non vuol sentirne: ed è saggio anche lui. (Marziale)
62. Tutta bella tu sei, amica mia, in te nessuna macchia. (Cantico dei Cantici)
63. Tutte vecchiotte sono le tue amiche, o brutte o più brutte delle vecchie. Sono queste le compagne che tu ti tiri dietro nei conviti, pei portici, nei teatri. Solo così, Fabulla, tu sei bella, solo così tu appari giovane. (Marziale)
64. Tutto ciò che trovi da fare, fallo finché ne sei in grado, perché non ci sarà né attività, né ragione, né scienza, né sapienza giù negli inferi, dove stai per andare. (Ecclesiaste)
65. Vedi quanto sei ancora lontano dal vero amore e dalla umiltà di chi non sa adirarsi e indignarsi con alcuno, fuor che con se stesso. Non è grande merito stare con persone buone e miti; è cosa, questa, che fa naturalmente piacere a tutti, e nella quale tutti troviamo facile contentezza, giacché amiamo di più quelli che ci danno ragione. E' invece grande virtù, e lodevole comportamento, degno di un uomo, riuscire a vivere in pace con le persone dure e cattive, che si comportano senza correttezza e non hanno condiscendenza verso di noi. (T. da Kempis)
66. Vi sono uomini che non hanno mai ucciso, eppure sono mille volte più cattivi di chi ha assassinato sei persone. (Fëdor Dostoevskij)
67. I giorni indimenticabili della vita di un uomo sono cinque o sei in tutto. Gli altri fanno volume. (Ennio Flaiano)
68. Sei stato condannato alla pena di vivere. La domanda di grazia, respinta. (Ennio Flaiano)
69. Matrimonio! Che bruttissima parola! Di quelle che ti fanno capire in che guaio ti sei ficcato! (George Bernard Shaw)
70. Se colpisci un bambino, bada di farlo quando sei arrabbiato, anche a costo di storpiarlo per tutta la vita: uno schiaffo a sangue freddo non può, né dovrebbe, essere perdonato. (George Bernard Shaw)
71. Se proprio lo vuoi sapere, non uso nessuna crema di bellezza; sei stai bene dentro, stai bene fuori! (Una bella donna cinquantenne)




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