- AFORISMI E CITAZIONI - 'abbi'

1. A lui devi far ricorso negli assalti del nemico, in lui devi sperare e da lui ti devi aspettare ogni bene. Non ti fermare volontariamente su ciò che il nemico ti presenta. Ricordati che vince chi fugge; e tu devi ai primi movimenti di avversione contro di quelle persone ritrarne il pensiero e far ricorso a Dio. Davanti a lui piega il tuo ginocchio e con umiltà grandissima ripeti questa breve preghiera: "Abbi misericordia di me, che sono una povera inferma". Di poi alzati e con santa indifferenza prosegui le tue faccende. (S. Pio da Pietrelcina)
2. A noi tutti piace pensare bene degli altri perché abbiamo paura di noi stessi. La base dell'ottimismo è il puro terrore. (O. Wilde)
3. Abbi ben chiara la cosa da dire: le parole verranno. (Catone il Censore)
4. Abbi pazienza nel perseverare in questo santo esercizio del meditare e contentati di cominciare a piccoli passi, finché abbi gambe per correre, e meglio ali per volare; contentati di fare l'ubbidienza, la quale non è mai una piccola cosa per un'anima, la quale ha scelto Dio per sua porzione e rassegnati di essere per ora una piccola ape di nido che ben presto diventerà una grande ape abile a fabbricare il miele. Umiliati sempre ed amorosamente davanti a Dio ed agli uomini, perché Dio parla veramente a chi tiene il suo cuore umile dinanzi a Lui. (S. Pio da Pietrelcina)
5. Abbi pur fiorini e troverai cugini. (Proverbio)
6. Abbi un cuore retto e sii costante, non ti smarrire nel tempo della seduzione. (Siracide)
7. Abbiamo bisogno dell'amicizia sempre, proprio come abbiamo bisogno dei proverbiali fondamenti della vita: il fuoco e l'acqua. (Cicerone)
8. Abbiamo due orecchie e una sola bocca proprio perché dobbiamo ascoltare di più e parlare di meno. (Zenone)
9. Abbiate fiducia nel progresso, che ha sempre ragione anche quando ha torto (F. T. Marinetti)
10. Ama e tienti amico colui che, quando tutti se ne andranno, non ti abbandonerà, né permetterà che, alla fine, tu abbia a perire. Che tu lo voglia oppure no, dovrai un giorno separarti da tutti; tienti dunque stretto, in vita e in morte, a Gesù, e affidati alla fedeltà di lui, che solo ti potrà aiutare allorché gli altri ti verranno meno. (T. da Kempis)
11. Amiamo Gesù per la sua grandezza divina, per la sua potenza nel cielo e sulla terra, per i suoi meriti infiniti, ma anche e soprattutto per ragioni di gratitudine. Se egli fosse stato con noi meno buono, più severo; quanto meno avremmo peccato!... Ma il peccato, quando è seguito dal dolore profondo di averlo commesso, dal proponimento reale di non ripeterlo più, dalla sensazione viva del gran male che con esso abbiamo arrecato alla misericordia di Dio; quando, lacerate le più dure fibre del cuore, riesce a far scaturire da queste lacrime cocenti di pentimento e di amore, il peccato stesso, figliuolo mio, diventa allora un gradino che si avvicina, che ci innalza, che più sicuramente ci conduce a lui. (S. Pio da Pietrelcina)
12. Camminiamo, dunque, sempre anche nel nostro passo lento; purché abbiamo l'affetto buono e risoluto, non possiamo se non camminare bene. No, mie carissime figliuole, non è necessario per l'esercizio della virtù stare sempre attualmente attente a tutte; questo veramente imbroglierebbe troppo i vostri pensieri ed effetti. (S. Pio da Pietrelcina)
13. Che differenza c'è se ci cade addosso il casotto delle sentinelle o un monte? Nessuna. Eppure c'è chi teme di più quest'ultima evenienza, sebbene entrambe siano ugualmente mortali: abbiamo più paura delle cause che degli effetti. (Seneca)
14. Chi davvero aiutar vuole, abbia fatti e non parole. (Proverbio)
15. Chiunque può arrabbiarsi, questo è facile. Ma arrabbiarsi con la persona giusta, e nel grado giusto, ed al momento giusto, e per lo scopo giusto, e nel modo giusto, questo non è nelle possibilità di chiunque e non è facile. (Aristotele)
16. Coccola il figlio ed egli ti incuterà spavento, scherza con lui, ti procurerà dispiaceri. Non ridere con lui per non doverti con lui rattristare, che non debba digrignare i denti alla fine. Non concedergli libertà in gioventù, non prendere alla leggera i suoi difetti. Piegagli il collo in gioventù e battigli le costole finché è fanciullo, perché poi intestardito non ti disobbedisca e tu ne abbia un profondo dolore. (Siracide)
17. Con un uomo qualsiasi non aprire il tuo cuore ed egli non abbia a portar via il tuo bene. (Siracide)
18. Confessiamo i piccoli difetti solo per far credere che non ne abbiamo di più grandi (F. de la Rochefoucauld)
19. Democrazia è il nome che diamo al popolo ogni volta che abbiamo bisogno di lui. (G. A. de Caillavet)
20. Dopo l'amore di nostro Signore, ti raccomando, o figliuola, quello della Chiesa, sua Sposa, di questa cara e dolce colomba, che sola può far le uova e far nascere i colombini e le colombine dello Sposo. Ringrazia Dio continuamente di essere figliuola della Chiesa, ad esempio di tante anime che ci hanno preceduto nel felice passaggio. Abbi gran compassione di tutti i pastori, predicatori e guidatori di anime, e vedi come sono sparsi sopra tutta la faccia della terra, poiché non vi è al mondo provincia dove non ve ne siano molti. Prega Dio per essi, acciocché salvando loro medesimi, procurino fruttuosamente la salute delle anime. (S. Pio da Pietrelcina)
21. Dunque, vi pare che io abbia recitato bene la farsa della vita? Se siete contenti, applaudite l'attore. (Augusto prima di morire)
22. E dov'è quel sì perfetto che non abbia alcun difetto? (Perego).
23. Fanno più disastri gli scienziati di quanti ne abbiano combinati gli ignoranti. (Giovanni Arpino)
24. Finché portiamo questo fragile corpo, non possiamo essere esenti dal peccato, né vivere senza molestie e dolori. Ben vorremmo aver tregua da ogni miseria; ma avendo perduto, a causa del peccato, la nostra innocenza, abbiamo perduto quaggiù anche la vera felicità. Perciò occorre che manteniamo in noi una ferma pazienza, nell'attesa della misericordia divina, "fino a che sia scomparsa l'iniquità di questo mondo" e le cose mortali "siano assunte dalla vita eterna". (T. da Kempis)
25. Fra speranza e affanni, fra timori e rabbia, immagina che l'alba di ogni giorno sia l'ultima per te: le ore che seguiranno e non speravi più saranno tutte un incanto. (Orazio)
26. Gabbia di matti è il mondo. (Tommaso Campanella)
27. Gesù chiama i poveri e semplici pastori per mezzo degli angeli per manifestarsi ad essi. Chiama i sapienti per mezzo della stessa loro scienza. E tutti, mossi dall'interiore influsso della sua grazia, corrono a lui per adorarlo. Chiama tutti noi con le divine ispirazioni e si comunica a noi con la sua grazia. Quante volte egli ha amorosamente invitato anche noi? E noi con quale prontezza gli abbiamo corrisposto? Mio Dio, mi arrossisco e mi sento ripieno di confusione nel dover rispondere a sì fatta interrogazione. (S. Pio da Pietrelcina)
28. Gettate in Dio solo ogni vostra sollecitudine, poiché egli ha cura grandissima di voi e di quei tre angioletti di figliuoli dei quali ha voluto che foste adorna. Detti figliuoli vi saranno, per la loro condotta, di conforto e di consolazione nel corso della vita. Siate sempre sollecita per la loro educazione, non tanto scientifica quanto morale. Il tutto vi stia a cuore ed abbiatelo caro più della pupilla dell'occhio vostro. All'educazione della mente, mediante i buoni studi, procurate che vada sempre accoppiata l'educazione del cuore e della nostra santa religione; quella senza di questa, mia buona signora, dà una ferita mortale al cuore umano. (S. Pio da Pietrelcina)
29. Gli unici artisti dotati di fascino personale che io abbia conosciuto sono i cattivi artisti: quelli buoni esistono solamente per quello che fanno e di conseguenza, sono assolutamente privi di interesse per quello che sono. (O. Wilde)
30. Gli uomini, quando si arrabbiano, si danno da fare per cambiare le cose. (Malcolm X)
31. Grande saggezza, non essere precipitosi nell'agire e, d'altra parte, non restare ostinatamente alle nostre prime impressioni. Grande saggezza, perciò, non andare dietro a ogni discorso della gente e non spargere subito all'orecchio di altri quanto abbiamo udito e creduto. (T. da Kempis)
32. Guàrdati da can rabbioso e da uomo sospettoso. (Proverbio)
33. Guardati dalle ansietà ed inquietudini perché non vi è cosa che maggiormente impedisca il camminare nella perfezione. Poni, figliuola mia, dolcemente il tuo cuore nelle piaghe di nostro Signore, ma non a forza di braccia. Abbi una gran confidenza nella sua misericordia e bontà, ch'egli non ti abbandonerà mai, ma non lasciare per questo di abbracciare bene la sua santa croce. (S. Pio da Pietrelcina)
34. Ho considerato l'occupazione che Dio ha dato agli uomini, perché si occupino in essa. Egli ha fatto bella ogni cosa a suo tempo, ma egli ha messo la nozione dell'eternità nel loro cuore, senza però che gli uomini possano capire l'opera compiuta da Dio dal principio alla fine. Ho concluso che non c'è nulla di meglio per essi, che godere e agire bene nella loro vita; ma che un uomo mangi, beva e goda del suo lavoro è un dono di Dio. Riconosco che qualunque cosa Dio fa è immutabile; non c'è nulla da aggiungere, nulla da togliere. Dio agisce così perché si abbia timore di lui. (Ecclesiaste)
35. Il coraggio ha abbandonato la nostra specie, o forse non lo abbiamo mai realmente avuto. (O. Wilde)
36. Il demonio è come un cane rabbioso alla catena; oltre il limite della catena egli non può azzannare alcuno. E tu allora stattene lontano. Se ti avvicini troppo, ti fai prendere. (S. Pio da Pietrelcina)
37. Il matrimonio - Accade quello che si vede nelle gabbie: gli uccelli che ne sono fuori si disperano per entrarvi; e con lo stesso impegno di uscirne quelli che ne son dentro. (M. de Montaigne)
38. Il nobile amore di Gesù spinge ad operare grandi cose e suscita desideri di sempre maggiore perfezione. L'amore aspira a salire in alto, senza essere trattenuto da alcunché di terreno. Esige di essere libero e staccato da ogni affetto umano, cosicché non abbia ostacoli a scrutare nell'intimo, non subisca impacci per interessi temporali, non sia sopraffatto da alcuna difficoltà. (T. da Kempis)
39. Il pensiero della presenza di Dio ovunque abbilo sempre scolpito nella tua mente: sarà per te un freno potente nell'ora della tentazione ed un forte incoraggiamento a fare il bene. (G. Nardi)
40. Il Signore per allettarci, ci fa tante grazie e noi crediamo di toccare il cielo con un dito. Non sappiamo, invece, che per crescere abbiamo bisogno di pan duro: le croci, le umiliazioni, le prove, le contraddizioni. (S. Pio da Pietrelcina)
41. Il tempo e la pazienza possono più della forza o della rabbia. (Jean de La Fontaine)
42. In realtà non c'è nessun male che non abbia qualcosa di buono (Plinio il vecchio)
43. Io non posso patire il criticare e il dir male dei fratelli. È vero, a volte, mi diverto a punzecchiarli, ma la mormorazione mi mette nausea. Abbiamo tanti difetti da criticare in noi, perché perdersi contro i fratelli? E noi, mancando alla carità, si intacca la radice dell'albero della vita, col pericolo di farlo seccare. (S. Pio da Pietrelcina)
44. La mente si lascia sempre abbindolare dal cuore. (F. de la Rochefoucauld)
45. La noia è uno dei mali più gravi che abbiamo da sopportare. (Marcel Proust)
46. La preghiera è la migliore arma che abbiamo; è una chiave che apre il cuore di Dio. Devi parlare a Gesù anche col cuore, oltre che col labbro; anzi, in certi contingenti, devi parlargli soltanto col cuore. (S. Pio da Pietrelcina)
47. La ragione e il torto non si dividono mai con un taglio così netto che ogni parte abbia soltanto dell'uno e del l'altra (Alessandro Manzoni)
48. La sabbia del mare, le gocce della pioggia e i giorni del mondo chi potrà contarli? L'altezza del cielo, l'estensione della terra, la profondità dell'abisso chi potrà esplorarle? Prima di ogni cosa fu creata la sapienza e la saggia prudenza è da sempre. (Siracide)
49. La terra senza l'uomo non è che un vasto deserto, o per dir meglio un sepolcro; ella abbisogna delle mani di lui per esser coltivata; cosicché a ragione lo riguarda come un signore e sovrano, ed, attenta in riconoscerne le cure e il dominio, secondo il corso delle stagioni ora gli offre i più vaghi fiori ora i frutti più delicati ed eccellenti. (Ganganelli)
50. L'abbigliamento è l'espressione della società. (Balzac)
51. L'amore è come la febbre. Nasce e si spegne senza che la volontà vi abbia la minima parte (Stendhal)
52. Le donne ci amano per i nostri difetti. Se ne abbiamo abbastanza, ci perdonano tutto, persino di essere intelligenti (Oscar Wilde)
53. Le tentazioni non ti sgomentino; sono la prova dell'anima che Dio vuole sperimentare quando la vede nelle forze necessarie a sostenere il combattimento ed interessarsi con le proprie mani il serto della gloria. Finora la tua vita fu d'infante; adesso il Signore vuole trattarti da adulta. E poiché le prove della vita adulta sono molto superiori a quella di chi è infante, ecco perché ti trovi in principio disorganizzata; ma la vita dell'anima acquisterà la sua calma e la tua calma ritornerà, non tarderà. Abbi pazienza ancora un poco; tutto andrà per il tuo meglio. (S. Pio da Pietrelcina)
54. L'uomo d'azione è l'unica persona che abbia più illusioni del sognatore. (Oscar Wilde)
55. L'uomo è un nulla Che è l'uomo? E a che può servire? Qual è il suo bene e qual è il suo male? Quanto al numero dei giorni dell'uomo, cento anni sono gia molti. Come una goccia d'acqua nel mare e un grano di sabbia così questi pochi anni in un giorno dell'eternità. (Siracide)
56. Ma perché andiamo parlando e chiacchierando così volentieri con altri, anche se poi è raro che, quando torniamo a star zitti, non abbiamo qualche guasto alla coscienza? (T. da Kempis)
57. Mi abbiano in odio, purché mi temano. (Cicerone)
58. Molte volte ci crediamo poco felici, perché non abbiamo tutti quei beni che desideriamo; e non riflettiamo ai molti mali di cui siamo esenti, dei quali se uno ci sopravvenisse, stimeremmo felicità somma essere liberati. (R. Lambruschini).
59. Noi abbiamo creduto che Giove regnava in cielo, quando l'abbiamo sentito tuonare. (Orazio)
60. Noi abbiamo più buon senso quando le cose vanno male: quando vanno a gonfie vele, ci tolgono la capacità di intendere. (Seneca)
61. Noi non abbiamo la libertà vera, se non quando vi sia una podestà che faccia rispettare le leggi e i diritti di tutti, che provveda agl'interessi comuni e che freni o punisca le esorbitanze da qualunque parte vengano (L. Palma)
62. Non abbiamo il diritto di consumare felicità senza produrne, proprio come non abbiamo il diritto di consumare ricchezza senza guadagnare. (G. B. Shaw)
63. Non abbiamo tanto bisogno dell'aiuto degli amici, quanto della certezza del loro aiuto. (Epicuro)
64. Non ammiro il coraggio dei domatori: chiusi in gabbia sono al riparo dagli uomini (G.B.Shaw)
65. Non aspirare a ciò che non ti è stato dato, affinché la tua speranza delusa non abbia motivo di lamentarsi. (Fedro)
66. Non c'è bellezza eccellente che non abbia qualche stranezza nelle proporzioni. (F. Bacon)
67. Non c'è belva tanto feroce che non abbia un briciolo di pietà. Ma io non ne ho alcuno, quindi non sono una belva. (Shakespeare)
68. Non c'è niente di inutile in natura; neppure la stessa inutilità; niente s'è intromesso in questo universo che non abbia posto adatto. (M. de Montaigne)
69. Non c'è persona al mondo, anche se è un re o un papa, che non abbia qualche tribolazione o afflizione. E chi è dunque che ha la parte migliore? Senza dubbio colui che è capace di sopportare qualche male per amore di Dio. (T. da Kempis)
70. Non debbo poi mai far passare il primo mese dell'anno senza portare alla tua anima, o mia carissima figliuola, il saluto della mia ed assicurarti sempre più dell'affetto che il mio cuore nutre pel tuo, al quale non cesso mai di desiderare ogni sorta di benedizione e di felicità spirituale. Ma, mia buona figliuola, cotesto tuo povero [cuore] io te lo raccomando vivamente: abbi cura di renderlo di giorno in giorno grato sempre più al nostro dolcissimo Salvatore, e fare in modo che il presente anno sia più fertile di quello scorso in buone opere, giacché a misura che gli anni scorrono e che l'eternità si appressa, bisogna raddoppiare il coraggio ed innalzare il nostro spirito a Dio, servendolo con maggior diligenza in tutto ciò che la nostra vocazione e professione cristiana ci obbliga. (S. Pio da Pietrelcina)
71. Non è che io abbia paura di morire, è solo che non voglio esserci quando succederà. (Woody Allen)
72. Non è detto che la maggioranza abbia sempre torto. (Ivy Compton Burnett)
73. Non è la vittoria che conta, bensì la tenacia e il coraggio con i quali abbiamo lottato. (Madre Teresa)
74. Non è necessario che abbia molto da dire chi può comandare con un gesto. (Stanislaw J. Lec)
75. Non fare gran conto di chi ti sia favorevole o contrario; piuttosto preoccupati assai che, in ogni cosa che tu faccia, Dio sia con te. Abbi retta coscienza; Dio sicuramente ti difenderà. Non ci sarà cattiveria che possa nuocere a colui che Dio vorrà aiutare. (T. da Kempis)
76. Non incontrarti con una donna cortigiana, che non abbia a cadere nei suoi lacci. (Siracide)
77. Non leggere mai un libro che abbia meno di un anno. (Ralph Waldo Emerson)
78. Non lodare un uomo prima che abbia parlato, poiché questa è la prova degli uomini. (Siracide)
79. Non maltrattate le bestie, ma abbiatene cura, ché potete cosi esercitare qualche facoltà e del corpo e della mente e dell'animo vostro: potete anche osservare e imparare. Ma non prendete ad allevarle e mantenerle per mero trastullo, ch'è perditempo e spesa non tanto dì denaro quanto d'affetto, il quale poi è negato alle persone a cui più si deve: onde la passione per le bestie diventa insieme ingiustizia e ridicolezza (N. Tommaseo).
80. Non rievocare nella tua mente ciò che tuo fratello può aver detto in un momento di acredine, sia che t'abbia insultato faccia a faccia, sia che abbia sparlato di te con un altro e quest'altro sia venuto a riferirtelo. Se ti abbandoni al rancore, dal rancore all'odio il passo è breve. (Massimo il Confessore)
81. Non vi dico amatevi gli uni gli altri: questa raccomandazione sarebbe superflua. Vi dico piuttosto abbiate cura gli uni degli altri e ciascuno stia attento alla salute di tutti. (E. de Mazenod)
82. Non vi dolete di essere trascurati e dimenticati dagli uomini, perché molte volte i dimenticati da loro vivono più sicuri e quieti, e certe ammirazioni passionate, certo affetto prepotente e trafficante sono tentazioni pericolose, persecuzione molesta. Ma voi degli abbandonati dagli uomini abbiate rispettosa pietà; essi ne rimeriteranno con gratitudine più preziosa di ogni ricchezza e di ogni gloria del mondo; e, se non essi, Dio buono ve ne rimeriterà certamente. (N. Tommaseo)
83. Non vi sforzate di vincere le vostre tentazioni perché questo sforzo le fortificherebbe; disprezzatele e non vi ci trattenete sopra; rappresentate nelle vostre immaginazioni Gesù Cristo crocifisso tra le vostre braccia e sopra i vostri petti, e dite baciando più volte il suo costato: "Ecco la mia speranza, ecco la viva sorgente della mia felicità! Io vi terrò stretto, o mio Gesù, e non vi lascerò finché non mi abbiate posto in luogo di sicurezza" (S. Pio da Pietrelcina)
84. Non volerti gonfiare, dunque, per alcuna arte o scienza, che tu possegga, ma piuttosto abbi timore del sapere che ti è dato. Anche se ti pare di sapere molte cose; anche se hai buona intelligenza, ricordati che sono molte di più le cose che non sai. Non voler apparire profondo (Rm 11, 20;12, 16); manifesta piuttosto la tua ignoranza. (T. da Kempis)
85. Nulla è più pericoloso di un'idea, quando è l'unica che abbiamo. (Alain)
86. Ogni giorno non dimenticare di rivolgere alla Madonna la tua preghiera, invocala in ogni momento della tua vita ed abbi verso di lei una fiducia grande. (G. Nardi)
87. Ogni malizia è nulla, di fronte alla malizia di una donna, possa piombarle addosso la sorte del peccatore! Come una salita sabbiosa per i piedi di un vecchio, tale la donna linguacciuta per un uomo pacifico. (Siracide)
88. Oh Padre Iddio! Padre d'immenso amore, / abbi di noi pietà! Deh, me tapino / accogli a contemplar l'alto splendore / del volto tuo divino! (C. Ferrini)
89. Operiamo il bene, mentre abbiamo a nostra disposizione del tempo, e daremo gloria al nostro Padre celeste, santificheremo noi stessi e daremo buon esempio agli altri. (S. Pio da Pietrelcina)
90. Per certo, quando sarà giunto il giorno del giudizio, non ci verrà chiesto che cosa abbiamo studiato, ma piuttosto che cosa abbiamo fatto; né ci verrà chiesto se abbiamo saputo parlare bene, ma piuttosto se abbiamo saputo vivere devotamente. (T. da Kempis)
91. Per il companatico degli schiavi si abbia cura di conservare le olive cadute dall'albero e quelle raccolte, che rendono poco olio; e si badi che durino a lungo. (Catone)
92. Per me è veramente necessario saper soffrire, giacché in questo mondo accadono tante avversità. Invero, comunque io abbia disposto per la mia tranquillità, la mia vita non può essere esente dalla lotta e dal dolore. (T. da Kempis)
93. Perdona sempre i tuoi nemici. Nulla li fa arrabbiare di più. (O. Wilde)
94. Quando abbiamo di che mangiare e di che coprirci, contentiamoci di questo. (S. Paolo)
95. Quando ci sembra che si avvicini un pericolo di morte, consideriamo quanto ci sono vicini altri pericoli di cui non abbiamo paura. (Seneca)
96. Quando non abbiamo cose di maggiore importanza, giochiamo con la penna. (Fedro)
97. Quando non riesci a camminare a gran passi per la via che a Dio conduce, contentati dei piccoli passi ed aspetta pazientemente che abbi gambe per correre, o meglio ali per volare. Contentati, mia buona figliuola, di essere per ora una piccola ape di nido che ben presto diventerà una grand'ape abile a fabbricare il miele. (S. Pio da Pietrelcina)
98. Quanta virtù ciascuno di noi abbia, ciò appare al momento delle avversità: non sono le occasioni che fanno fragile l'uomo, ma esse mostrano quale esso è. (T. da Kempis)
99. Quanto uno abbia progredito si dimostra nella tentazione e nella tribolazione; qui sta il suo maggior merito; qui appare più chiaramente la sua virtù. Non è gran cosa esser devoti e fervorosi quando non si hanno difficoltà; sapere invece sopportare se stessi nel momento dell'avversità dà a sperare in un grande avanzamento spirituale. (T. da Kempis)
100. Ricordatevi che Dio è in noi, quando siamo in stato di grazia, e fuori, per così dire, di noi quando siamo in stato di peccato; ma il suo angelo non ci abbandona mai... È il nostro amico più sincero e sicuro, quando non abbiamo il torto di rattristarlo con la nostra cattiva condotta. (S. Pio da Pietrelcina)
101. Riflettete ed abbiate sempre innanzi all'occhio della mente la grande umiltà della Madre di Dio e nostra, la quale, a misura che in lei crescevano i doni celesti, sempre più si sprofondava nell'umiltà. (S. Pio da Pietrelcina)
102. Ripensa con grande, amaro dolore, ai tuoi peccati, e non credere mai di valere qualcosa, per opere buone che tu abbia compiuto. In realtà sei un peccatore, irretito da molte passioni e schiavo di esse. Da te non giungi a nulla: subitamente cadi e sei vinto; subitamente vieni sconvolto e dissolto. Non hai nulla di che ti possa vantare; hai molto, invece, di che ti debba umiliare, giacché sei più debole assi di quanto tu possa capire. (T. da Kempis)
103. Se ci strappassimo via un solo vizio all'anno diventeremmo presto perfetti. Invece spesso ci accorgiamo del contrario; troviamo cioè che quando abbiamo indirizzata la nostra vita a Dio eravamo più buoni e più puri di ora, dopo molti anni di vita religiosa. Il fervore e l'avanzamento spirituale dovrebbe crescere di giorno in giorno; invece già sembra gran cosa se uno riesce a tener viva una particella del fervore iniziale. (T. da Kempis)
104. Se la guerra si conclude disastrosamente, si domanda chi abbia " colpa " della guerra, se finisce con la vittoria, si esalta chi l'ha provocata. (Friedrick Nietzsche)
105. Se terrai conto massimamente dell'interiorità, non darai molto peso a parole che volano; giacché, nei momenti avversi, è prudenza, e non piccola, starsene in silenzio, volgendo l'animo a me, senza lasciarsi turbare dal giudizio della gente. La tua pace non riposi nella parola degli uomini. Che questi ti abbiano giudicato bene o male, non per ciò sei diverso. (T. da Kempis)
106. Se un servo avrà osato unire a sé in matrimonio una donna o una fanciulla libera, incorrerà nella pena di morte. Nei riguardi di quella, che fu consenziente al servo, i parenti abbiano la potestà di ucciderla o venderla e di fare quel che vogliono delle cose di lei. (Editto di Rotari)
107. Sono certo che desiderate sapere quali sono le migliori abbiezioni, ed io vi dico essere quelle che noi non abbiamo elette, oppure essere quelle che ci sono meno grate o, per meglio dire, quelle alle quali non abbiamo grand'inclinazione; e, per parlar chiaro, quella della nostra vocazione e professione. Chi mi farà la grazia, mie carissime figliuole, che noi amiamo bene la nostra abbiezione? Nessun altro lo può fare che colui il quale amò tanto la sua, che per conservarla volle morire. E questo basti. (S. Pio da Pietrelcina)
108. Sorgi dunque, o Signore, e conferma nella tua grazia coloro che mi hai affidato e non permettere che qualcuno abbia a perdersi, disertando l'ovile. Oh, Dio, oh Dio!... Non permettere che vada in perdizione la tua eredità. (S. Pio da Pietrelcina)
109. Temo che le donne apprezzino la crudeltà, la crudeltà brutale, più di ogni altra cosa. Hanno istinti meravigliosamente primitivi. Le abbiamo emancipate, ma loro rimangono egualmente delle schiave alla ricerca del padrone. Amano essere dominate. (O. Wilde)
110. Tu chiedi quali progressi abbia fatto? Ho cominciato ad essere amico di me stesso. (Ecatone)
111. Tutti abbiamo dei desideri che preferiremmo non svelare ad altre persone e desideri che non ammettiamo nemmeno di fronte a noi stessi. (S. Freud)
112. Tutti i nostri sogni possono diventare veri, se abbiamo il coraggio di perseguirli. (Walt Disney)
113. Un uomo che cede benchè abbia ragione, o è saggio o è sposato. (J. Cummings)
114. Una pernice da richiamo in gabbia, tale il cuore del superbo; come una spia egli attende la tua caduta. (Siracide)
115. Vi dico, inoltre, di amare la vostra abbiezione; ed amare la propria abbiezione consiste in questo, o figliuole, se voi siete umili, tranquille, dolci, confidenti nel tempo dell'oscurità e dell'impotenza, se voi, dico, non v'inquietate, non v'angustiate, se non vi turbate per tutto questo, ma di buon cuore, non dico già allegramente, ma dico già allegramente, ma dico francamente e costantemente abbracciate queste croci e state in queste tenebre, così facendo amerete la vostra abbiezione, perché che cosa è l'essere abbietto se non l'essere oscuro e impotente? (S. Pio da Pietrelcina)
116. Vi è qualche differenza tra la virtù dell'umiltà e dell'abbiezione, perché l'umiltà è la ricognizione della propria abbiezione; ora il grado sublime dell'umiltà è il non solamente riconoscere la propria abbiezione, ma amarla; questo dunque è ciò a che vi ho esortato. (S. Pio da Pietrelcina)
117. Voi che avete in sorte un ingegno perspicace, una mente alta e sagace, non abbiate invidia ai forte, né all'illustre né al potente: basta a voi l'eccelsa mente (G. C. Passeroni).
118. Appartengo alla minoranza silenziosa. Sono di quei pochi che non hanno più nulla da dire e aspettano. Che cosa? Che tutto si chiarisca? L'età mi ha portato la certezza che niente si può chiarire: in questo paese che amo non esiste semplicemente la verità. Paesi molto più piccoli e importanti del nostro hanno una loro verità, noi ne abbiamo infinite versioni. Le cause? Lascio agli storici, ai sociologi, agli psicanalisti, alle tavole rotonde il compito di indicarci le cause, io ne subisco gli effetti. E con me pochi altri: perché quasi tutti hanno una soluzione da proporci: la loro verità, cioè qualcosa che non contrasti i loro interessi. Alla tavola rotonda bisognerà anche invitare uno storico dell'arte per fargli dire quale influenza può avere avuto il barocco sulla nostra psicologia. In Italia infatti la linea più breve tra due punti è l'arabesco. Viviamo in una rete d'arabeschi. (Ennio Flaiano)
119. I sovrani abbisognano talora di appoggiarsi a una vittoria per tentare una novella impresa. (Napoleone Bonaparte)
120. Sulla terra c’è ancora da promuovere una grande e incontenibile opera di giustizia perché ognuno abbia il suo pane e lo mangi insieme con gli altri. (Don Tonino Bello)
121. La vita familiare come la concepiamo noi non ci è più naturale di quanto lo sia una gabbia per un cacatoa. (George Bernard Shaw)
122. Noi abbiamo bisogno di qualcosa di più alto del nazionalismo: abbiamo bisogno d'un cattolicesimo veramente politico e sociale. (George Bernard Shaw)
123. Non è che abbiamo perso la fede: l'abbiamo semplicemente trasferita da Dio alla professione medica. (George Bernard Shaw)
124. Quando vedete la moglie di un uomo ricco (o chiunque altro) scuotere la testa per deplorare la prodigalità dei poveri e lamentare che non tutti fanno economia, abbiate pietà per l'ignoranza di quella signora, ma non irritate i poveri ripetendo loro le sciocchezze di questa donna. (George Bernard Shaw)
125. Se colpisci un bambino, bada di farlo quando sei arrabbiato, anche a costo di storpiarlo per tutta la vita: uno schiaffo a sangue freddo non può, né dovrebbe, essere perdonato. (George Bernard Shaw)
126. Se tu hai una mela, e io ho una mela, e ce le scambiamo, allora tu ed io abbiamo sempre una mela per uno. Ma se tu hai un'idea, ed io ho un'idea, e ce le scambiamo, allora abbiamo entrambi due idee. (George Bernard Shaw)




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