- PROVERBI - ver



1. Chi è diverso nell'oprare, non può molto amico stare.
2. Chi è vergognoso, vada straccioso.
3. Chi educa governa.
4. Chi fa la carità, se non la trova, la troverà.
5. Chi fa tutte le feste, povero si veste.
6. Chi getta la sua roba al popolazzo,si trova vecchio poi, povero e pazzo.
7. Chi gli ha da avere, li vuole.
8. Chi ha ad aver bene, dormendo gli viene.
9. Chi ha casa e podere, ha più del suo dovere.
10. Chi ha da avere può tirare uno zero.
11. A Firenze per avere ufizii, bisogna avere bel palazzo e stare a bottega.
12. A grassa cucina povertà vicina.
13. A primavera vengon fuori tutte le magagne.
14. A San Martino la sementa del poverino.
15. A Santa Reparata (8 ottobre) ogni oliva olivata (ovvero inoliata).
16. A tempo di guerra con le bugie si governa.
17. A tutti i poeti manca un verso.
18. Abbi pur fiorini, che troverai cugini.
19. Accattare e non rendere, è vivere senza spendere.
20. Affaticati per sapere e lavora per avere.
21. Al gran vivere la morte è beneficio.
22. Al litigante ci voglion tre cose: aver ragione, saperla dire, e trovar chi la faccia.
23. Al sarto povero gli si torce l'ago.
24. Alla prim'acqua d'agosto pover'omo ti conosco (ovvero il caldo s'è riposto).
25. Alle prime rinfrescate si mette a prova la sanità. Ma pure s'intende a quest'altro modo, almeno in montagna dov'è più freddo: io ti conosco pover'uomo che non hai panni d'inverno da porti indosso.
26. Alle tre si cuoce il pane (ovvero si corre il palio, o si dà il cavallo).
27. Alleva i tuoi figli poveretti, se tu li vuoi ricchi e benedetti.
28. All'inverno piovoso, l'estate abbondante.
29. All'uom dabbene avanza la metà del cervello, al tristo non sta tutto (ovvero non basta quello che ha).
30. All'uomo moglie, al putto verga.
31. Amici a scelta, e parenti come sono (ovvero come uno gli ha).
32. Amicizia di genero, sole d'inverno.
33. Amore e tosse (ovvero amore, sonno e rogna) non si nascondono.
34. Amore onorato né vergogna né peccato.
35. Animo e cera, vivanda vera.
36. Aria a fette, lampi e saette; aria a scalelli, acqua a pozzatelli; aria pecorina, se non piove la sera piove alla mattina; aria a pane, se non piove oggi, pioverà domane.
37. Assai sa chi viver sa.
38. Aver cura de' putti, non è mestier da tutti.
39. Aver fame e non gradire, aver sonno e non dormire, aver fretta e non venire, son tre cose da morire.
40. Aver più ritortole che fastelli.
41. Avere l'anello di Salomone.
42. Avere un occhio alla gatta e uno alla padella.
43. Barba canuta non è creduta, s'egli è rapà e' dice la verità.
44. Basta un padre a governare cento figliuoli, e cento figliuoli non bastano a governare un padre.
45. Ben morire non è morire, ma un rivivere nella vita eterna.
46. Bisogna far lo sciocco per non pagar il sale (ovvero il minchione per non pagar gabella).
47. Bisogna star con lui un verno e un'està, chi vuol saper di quel ch'e' sa.
48. Brescia, può e non vuole; Verona vuole e non può; Vicenza può e vuole; Padova né può né vuole.
49. Buona via non può tenere, quel che serve senza avere.
50. Burlando si dice il vero.
51. Castagne verdi per Natale sanno molto e poi vanno a male.
52. C'è il povero di Dio, e quello del diavolo.
53. Chi affoga s'appiccherebbe alle funi del cielo (ovvero s'attaccherebbe ai rasoi).
54. Chi ama, il ver non vede.
55. Chi ara il campo innanzi la vernata, avanza di ricolta la brigata..
56. Chi cade in povertà, perde ogni amico.
57. Chi coi poveri è sgarbato, sarà sempre tribolato.
58. Chi comincia a aver buon tempo, l'ha per tutta la vita.
59. Chi confessa il proprio errore è sulla strada della verità.
60. Chi dà per ricevere, non dà nulla.
61. Chi davvero aiutar vuole, abbia più fatti che parole.
62. Chi d'estate non lavora, nell'inverno perde la coda.
63. Chi di verde si veste, di sua beltà si fida.
64. Chi dice a un povero uom dabbene, gli fa una grande ingiuria.
65. Chi è a governo d'altri né avaro né libertino.
66. Chi imita la formica la state, non va pel pane in presto il verno.
67. Chi l'uomo soccorre in povertà ridotto, presta il denaro a Dio con grosso frutto.
68. Chi lavora da beffe, stenta daddovero.
69. Chi nasce bella, non è in tutto povera.
70. Chi non ha coscienza, non ha vergogna né scienza.
71. Chi non ha poveri o matti nel parentato, è nato o di lampo o di tuono.
72. Chi non può viver dopo morto, non è mai vissuto.
73. Chi non sa soffrire, non sa vivere.
74. Chi pensa di viver sempre, vive male.
75. Chi per amor si piglia, per rabbia si lascia (ovvero per rabbia si scapiglia).
76. Chi pon suo naso a consiglio, l'un dice bianco e l'altro vermiglio.
77. Chi rompe paga, e porta via i ciottoli (ovvero i cocci son sua).
78. Chi semina nella polvere, faccia i granaj di rovere.
79. Chi sempre mente, vergogna non sente.
80. Chi si fida, è l'ingannato (ovvero rimane ingannato).
81. Chi si governa per consiglio di donne, non può durare.
82. Chi si vergogna di lavorare, abbia vergogna di mangiare.
83. Chi si vuol riaver, non giochi più.
84. Chi sta fermo in casi avversi, buon amico può tenersi.
85. Chi visita nelle nozze e non nell'infermità, non è amico in verità.
86. Chi vuol provar le pene dell'inferno, d'estate il fabbro e l'ortolan d'inverno.
87. Chi vuol provar le pene dell'Inferno, la state in Puglia e all'Aquila di verno.
88. Chi vuol saper la verità, lo domandi alla purità.
89. Chi vuol sapere quel che il suo sia non faccia malleverìa.
90. Chi vuol viver sano e lesto, mangi poco e ceni presto.
91. Chi vuol viver senza pensieri, ne ha più degli altri.
92. Chi vuol vivere e star bene, prenda il mondo come viene.
93. Chi vuol vivere e star sano, dalle donne (o dai parenti) stia lontano.
94. Chi vuole aver del mosto, zappi le viti d'agosto.
95. Cicisbei e ganzerini fanno vita da facchini (ovvero fan la vita de' facchini).
96. Ciò ch'è utile, non è vergogna.
97. Colui è provvisto di poco sapere,che s'ammazza per quel che non può avere.
98. Con poco cervello si governa il mondo.
99. Con un po' di cervello si governa il mondo.
100. Contro sorte avversa ogni buon carrettier versa.
101. Conversazione in giovinezza, fraternità in vecchiezza.
102. Credesi il falso al verace, negasi il vero al mendace.
103. Cuor sincero, amico vero.
104. Da dare a avere ci corre.
105. Da ricchi impoveriti e da poveri arricchiti, prega Dio che t'aiti.
106. Da San Martino a Natale, ogni povero sta male.
107. Dal detto al fatto c'è un gran tratto (ovvero c'è un bel tratto).
108. Dal falso bene viene il vero male.
109. Dalla neve o cotta o pesta, non caverai altro che acqua.
110. Danari di poveri e arme di poltroni si veggono spesso.
111. Del cervello ognuno si pensa d'averne più che parte.
112. Della superbia de' poveri il diavolo se ne netta il sedere.
113. D'estate ogni buco fa latte, d'inverno nemmen le buone vacche.
114. Dicembre, davanti t'agghiaccia e di dietro t'offende (o viceversa).
115. D'inverno fornaio, d'estate tavernaio.
116. Disegno di pover uomo, mai non riesce.
117. Donna vecchia, donna proverbiosa.
118. Dove la donna domina e governa, ivi sovente la pace non sverna.
119. Dove non può entrare il diavolo, c'entra la versiera.
120. E' meglio pagare e poco avere che molto avere e sempre dovere.
121. E' bene aver degli amici per tutto.
122. E' gran pazzia il viver poco per morir ricco.
123. E' male avere il male, ma esser burlato è peggio.
124. E' meglio aver la paura, che la paura e il danno.
125. E' meglio dare che avere a dare.
126. E' meglio dir poveretto me, che poveretti noi.
127. E' meglio educare i bambini con le parole che con la verga.
128. E' meglio morir con onore, che viver con vergogna.
129. E' meglio non avere legge che non farla osservare.
130. E' meglio puzzar di porco, che di povero.
131. E' meglio servire un ricco avaro, che un povero liberale.
132. E' meglio viver da massai che da prodighi.
133. E' meglio viver piccolo che morir grande.
134. E' peggio la vergogna che il danno.
135. E' vero (o chiaro, evidente) come due e due fanno quattro (o come quattro e quattro fanno otto).
136. Errare è umano, perseverare è diabolico.
137. Fa il dovere, e non temere.
138. Fammi fattore un anno, se sarò povero mio danno.
139. Fammi povera, ti farò ricco.
140. Fatica e diverrai savio.
141. Fatto un certo che, la roba si fa da sé (ovvero la roba vien da sé).
142. Fidati più de' poveri poveretti che dei signori.
143. Figlie da maritare, fastidiose da governare, ovvero, ossi duri da rosicare.
144. Fiorentini innanzi al fatto; veneziani sul fatto; senesi dopo il fatto; tedeschi alla stalla; francesi alla cucina; spagnoli alla camera; italiani ad ogni cosa; pisantin pesa l'uovo; milanese spanchiarol; veronese cavoso; fiorentin cieco; bolognese matto; mantuan bulhar; ferrarese gambamarze; romagnuolo d'ogni pelo; spagnolo bianco; lombardo rosso; tedesco negro; schiavone piccolo; genovese guercio; veneziano gobbo.
145. Gambe mie, non è vergogna camminar (o il fuggir) quando bisogna.
146. Gennaio fa il peccato, e maggio è il condannato (ovvero e maggio n'è incolpato).
147. Guardati da alchimista povero.
148. Guardati dalla primavera del gennaio.
149. I danari servono al povero di beneficio, e all'avaro di supplicio.
150. I debiti dei poveri fanno un gran fracasso.
151. I denari son come le brache degli stufaioli; cuoprono le vergogne.
152. I don di Spagna, i conti d'Alemagna, i monsieurs di Francia, i vescovi d'Italia, i cavalier di Napoli, i lordi di Scozia, i fidalghi di Portogallo, i minori fratelli d'Inghilterra e i nobili d'Ungheria, fanno una povera compagnia.
153. I favori delle corti sono come sereni d'inverno e nuvoli di state.
154. I fichi bodoloni, fanno di grandi poveroni.
155. I Giudei in Pasqua, i Mori in nozze, i Cristiani in piatire, sanno impoverire.
156. I nostri vecchi istavan cent'anni col culo a la piova prima di fare un proverbio.
157. I poveri cercano il mangiare per lo stomaco, ed i ricchi lo stomaco per il cibo.
158. I poveri hanno le braccia corte.
159. I poveri mantengono la giustizia.
160. I poveri non hanno parenti.
161. I poveri s'ammazzano, e i signori s'abbracciano.
162. I poveri sono i primi alle forche, e gli ultimi a tavola.
163. I proverbi li facevano i vecchi, e stavan cent'anni e li facevan sulla comoda.
164. I sogni non son veri, e i disegni non riescono.
165. I soldati fanno come i cavalli che annitriscono a chi li governa, e tiran calci al padrone.
166. I vecchi vanno verso la morte e ai giovani la gli va incontro.
167. I veri amici sono come le mosche bianche.
168. Il bene de' poveri dura poco.
169. Il bene va preso quando si può avere (ovvero quando Iddio lo manda).
170. Il bugiardo deve avere buona memoria.
171. Il buono ufficiale vuol aver due cose, mano larga e brachetta stretta.
172. Il campanello di camera è il peggio suono che si possa avere negli orecchi.
173. Il ciel ne guardi dalla tosse e da quei che ha il pelo rosso e dal verme di finocchio e da quei ch'hanno un solo occhio.
174. Il credere e il bevere inganna le donne e i cani.
175. Il fabbricare è un dolce impoverire.
176. Il generoso arricchisce donando e l'avaro impoverisce serbando.
177. Il generoso si crede ricco e l'avaro povero.
178. Il governo che arricchisce, sempre a' sudditi gradisce.
179. Il gran rado non fa vergogna all'aja.
180. Il medico pietoso fa la piaga verminosa (o puzzolente).
181. Il mondo paga chi ha da avere.
182. Il pane del povero è sempre duro.
183. Il povero mantiene il ricco.
184. Il povero non guasta il galantuomo.
185. Il pover'uomo non fa mai ben: se muor la vacca, gli avanza il fien; se la vacca scampa, il fien gli manca.
186. Il soverchio rompe il coperchio.
187. Il verosimile, è nemico del vero.
188. Il vino fa dire la verità.
189. In casa dell'amico ricco sempre ammonito; in quella dell'amico povero, sempre lodato.
190. In povertà è sospetta la lealtà.
191. L' elemosina non fa impoverire.
192. La buona fama e' come il cipresso che, una volta tronco, non rinverdisce mai più.
193. La cicala sulla pianta in estate canta e non pensa a conservare cibo per l'inverno.
194. La fatica promette il premio, la perseveranza lo porge.
195. La menzogna sempre resta con vergogna.
196. La pecora è per il povero, non il povero per la pecora.
197. La peggior soma è il non averne alcuna.
198. La perversità fa l'uomo guercio.
199. La più stretta è la via del vero.
200. La povertà è fedel servitore.
201. La povertà è il più leggero di tutti i mali.
202. La povertà gastiga il ghiotto.
203. La povertà mantiene la carità.
204. La prosperità ti nasconde la verità.
205. La pulce salta, perché l'è vergognosa.
206. La segale nella polverina e il grano nella pantanina.
207. La vergogna in un giovane è buon segno.
208. La verità è come l'olio, torna sempre a galla.
209. La verità si fa strada da sé.
210. La verità viene sempre a galla.
211. La vipera (o la biscia) morde il ciarlatano (ovvero si rivolta al ciarlatano).
212. L'ago e la pezzetta mantien la poveretta.
213. L'allegria è di ogni male il rimedio universale.
214. L'allegria fa vivere, la passione morire.
215. L'altissimo di sopra ne manda la tempesta, l'altissimo di sotto ne mangia quel che resta, e in mezzo a due altissimi restiamo poverissimi.
216. L'asino, per tristo che sia, se tu lo batti più del dovere tira calci.
217. Le avversità non adulano nessuno.
218. Le avversità riducono a segno.
219. Le donne dicono sempre il vero; ma non lo dicono tutto intero.
220. Le fave nel motaccio, e il gran nel polveraccio.
221. Le nazioni smaltiscono diversamente il dolore: il Tedesco lo beve, il Francese lo mangia, lo Spagnolo lo piange, e l'Italiano lo dorme.
222. L'errore è un guidatore che conduce verso una falsa rada.
223. L'estate è la madre de' poveri.
224. L'ignoranza é ingiusta verso tutti.
225. L'ignoranza é la peggiore delle povertà.
226. L'intelletto deve governar la testa, il cuore e la volontà.
227. L'intelletto deve governare, e la volontà ubbidire.
228. L'inverno mangia la primavera e l'estate l'autunno.
229. L'ira fa il ricco odiato e il povero disprezzato.
230. L'ora del desinare, pe' ricchi quand'hanno appetito, pei poveri, quand'hanno da mangiare.
231. Ma se inalza, non le aver fidanza.
232. Mal non fare e paura non avere.
233. Mal non fare, paura non avere.
234. Mamma mia sempre, ricca o povera che tu sia.
235. Meglio assolvere un reo che condannare un innocente.
236. Meglio aver delle corna che delle croci.
237. Meglio aver regola che rendita.
238. Meglio è vedova sedere, ch'essere maritata e male avere.
239. Meglio vendere che viver senza spendere.
240. Mente intera, virtù vera.
241. Mentre gli altri si sollazzano nel carnevale, a' poveri tocca faticare per vivere.
242. Mercante di vino, mercante poverino; mercante d'olio, mercante d'oro.
243. Né cavalli né giardini, non son pe' poverini.
244. Ne' pericoli si vede chi d'amico ha vera fede.
245. Nel bisogno si riconosce il vero amico.
246. Nel governo più importa saper comandare che obbedire.
247. Nessuno si pentì mai d'aver taciuto.
248. Non bisogna aver paura che de' suoi peccati.
249. Non è amico in verità chi ti visita nelle nozze e non nelle infermità .
250. Non è il più bel mestiere, che non aver pensiere.
251. Non è viaggio senza polvere, né guerra senza lacrime.
252. Non nevica tutto il verno.
253. Non ogni verde fa fiore, non ogni fiore fa frutto.
254. Non può aver cosa buona chi non liscia la padrona.
255. Non ricever la rondine sotto il tetto.
256. Non si può avere de' pesci senza immollarsi.
257. Non si può avere i pani a piccie.
258. Non si può avere il miele senza le mosche (o non c'è miele senza mosche).
259. Non si può avere la botte piena e la moglie briaca.
260. Non si può avere le pere monde.
261. Non si può avere le viti legate colle salsiccie.
262. Non si può dire a uno peggio che dirgli povero.
263. Non vale levarsi a buon'ora, bisogna aver ventura.
264. Non v'è pensier penoso, quanto onore e povertà.
265. Nutrisci il corbo, e' ti caverà gli occhi.
266. Nuvoli verdi o scuretti son tempesta con saette.
267. O sassi o pani, bisogna aver qualcosa in man pei cani.
268. Ogni cosa va presa per il suo verso.
269. Ogni vero non è ben detto.
270. Ordine, mezzo e ragione, governi ogni magione.
271. Pallidezza nel nocchiero, di burrasca segno vero.
272. Per ben parlare e assai sapere, non sei stimato senza l'avere.
273. Per la ragion di Stato e di confini, son rovinati ricchi e poverini.
274. Per la Santa Candelòra, se nevica o se plora, dell'inverno siamo fuora; ma s'è sole e solicello, noi siam sempre a mezzo il verno.
275. Per parlare di giuoco, bisogna aver tenute le carte in mano.
276. Per San Clemente il verno mette un dente (23 novembre).
277. Per San Donato (7 agosto), l'inverno è nato; per San Lorenzo, gli è grosso come un giovenco; per Santa Maria, quanto una Badia.
278. Per San Valentino (14 febbraio), primavera sta vicino.
279. Per Santa Caterina (25 novembre), la neve alla collina (ovvero o neve o brina o tira fuori la fascina).
280. Perché verrà tempo che ti pagherà.
281. Piatire, dolce impoverire.
282. Piccola pietra gran carro riversa.
283. Porta teco, se vuoi viver meco.
284. Povera la donna che si pente d'essere stata buona!
285. Povera quella bocca che mangia con la rocca.
286. Povera quella casa dove non rientra cappello.
287. Povero è chi ha bisogno.
288. Povero è quello che desidera assai.
289. Povero né minchione non ti far mai.
290. Povero quell'uomo che sa quanto sale vuole la pentola.
291. Povertà non è vizio.
292. Povertà non fa vergogna.
293. Povertà, fa viltà (ovvero fa l'uomo vile).
294. Povertà, madre di sanità.
295. Prima di scegliere l'amico bisogna averci mangiato il sale sett'anni.
296. Prima di vender la pelle bisogna aver ferito l'orso.
297. Prima il dovere poi il piacere.
298. Quando canta il botto (cioè la state, quando canta il ranocchio), rasciuga un dì quanto non piove in otto (ovvero rasciuga più in un dì che il verno in otto).
299. Quando canta il cucco (cioè di primavera), un giorno molle e l'altro asciutto (ovvero un'ora bagna e l'altra è asciutto).
300. Quando canta il merlo siamo fuori dell'inverno.
301. Quando è su' granai (o solai) non se ne può aver senza denai.
302. Quando il gallo canta fuor d'ora o vuol piovere, o piove, allora il bel tempo va in malora.
303. Quando il povero dona al ricco, il diavolo se la ride.
304. Quando il verno è nella state, e la state nell'invernata, non avrai buona derrata.
305. Quando la neve s'inverna in piano, val più il sacco che non vale il grano.
306. Quando la superbia galoppa, la vergogna siede in groppa.
307. Quando le noci vengono a mucchiarelli, la va bene pei richi e i poverelli.
308. Quando piove per San Filippo (26 maggio) il povero non ha bisogno del ricco.
309. Quando puoi aver del bene, pigliane.
310. Quando rabbrusca verso levante, se non t'immolla vedrai avante.
311. Quando Siena piange, Firenze ride (e viceversa).
312. Quando vien la Candelora, de l'inverno semo fora; ma se piove o tira vento, de l'inverno semo drento.
313. Quand'uno per bugiardo è conosciuto, anche se dice il ver non è creduto.
314. Quanto minor bisogno ha di denaro, tanto piú gode averne il vecchio avaro.
315. Questo proverbio fu notato anche dal Galilei.
316. Ricchezza mal disposta, a povertà s'accosta.
317. Riso di signore, sereno d'inverno, cappello di matto, e trotto di mula vecchia, fanno una primiera di pochi punti.
318. Sacco rotto non tien miglio, pover'uom non va a consiglio;
319. Sapienza di pover uomo, bellezza di p... e forza di facchino non valgono un quattrino.
320. Sdegno e vergogna son pien d'ardire.
321. Se d'aprile a potar vai, contadino, molt'acqua beverai e poco vino.
322. Se i desiderii bastassero, i poveri anderebbero in carrozza.
323. Se i signori avessero giudizio, i poveri morirebbero di fame.
324. Se lodi il buono, diverrà migliore; biasima il tristo; e' diverrà peggiore.
325. Se lodi il tristo diverrà migliore, biasima il tristo, e diverrà peggiore.
326. Se non vuoi viver vecchio appiccati giovane.
327. Se ti trovi dal bisogno stretto, prima che dagli altri vai dal poveretto.
328. Se tu vuoi viver lieto, non ti guardare innanzi ma di dietro.
329. Segui la formica se vuoi viver senza fatica.
330. Seren d'inverno e pioggia d'estate, e vecchia prosperitate, non durano tre giornate.
331. Servi il nobile ancorché sia povero.
332. Servire e non gradire, aspettare e non venire, stare a letto e non dormire, aver cavallo che non vuol ire e servitore che non vuole obbedire, esser in prigione e non poter fuggire, essere ammalato e non poter guarire, smarrir la strada quando un vuol ire, stare alla porta quando un non vuol aprire, avere un amico che ti vuol tradire, son dieci doglie da morire.
333. Si mangia per vivere, non si vive per mangiare.
334. Si muore giovani per disgrazia e vecchi per dovere.
335. Si può amar la salsa verde, senza mangiar le biade in erba.
336. Si può vivere senza fratelli ma non senza amici.
337. S'impara a vivere sino alla morte
338. Sogni de' Principi, ricchezze di poveri.
339. Soldati buoni si vuole avere intorno all'insegna o bandiera, che perduta fa sbandare l'esercito.
340. Sta' sul fuoco quando è sera, a grattar la sonagliera, se aver vuoi la pelle intera.
341. Superbia senza avere, mala via suol tenere.
342. Tanti ha fastidi chi dee avere, che chi deve dare.
343. Tanto mangia il povero quanto il ricco.
344. Tanto muore chi ha da avere, che chi ha da dare.
345. Tempo verrà che il tristo varrà.
346. Tevere non cresce, se Nera non mesce.
347. Tra gente sospettosa, conversare è mala cosa.
348. Tre cose rovinano la famiglia: moglie giovane, legna verde e pane caldo.
349. Tristo a quell'avere che il suo signor non vede.
350. Troppo dormire fa impoverire.
351. Trova un amico e troverai un tesoro, dice la Bibbia e son parole d'oro.
352. Trulli trulli, chi se li è fatti, se li culli (ovvero chi gli ha fatti gli trastulli).
353. Tutti i liberi sono ricchi e tutti gli schiavi sono poveri.
354. Tutti non possono aver la casa in piazza.
355. Tutto basta per vivere.
356. Un furfante governa cento poltroni, e cento poltroni non governano un furfante.
357. Un labbro menzognero è in odio al Sommo Vero.
358. Un ricco solo impoverisce molti.
359. Un sacco di disegni verdi non tornano una libbra secchi.
360. Un signor che il tuo ti toglie, mal francese con le doglie, assassin che ti dispoglie, è men mal che l'aver moglie.
361. Una ne paga cento (ovvero una le paga tutte).
362. Una ne pensa il ghiotto, un'altra il tavernaio (o l'oste).
363. Una rondine non fa primavera.
364. Uomo poltrone, uomo poverone.
365. Val più aver due soldi di minchione che di molti: bravo.
366. Val più avere amici in piazza, che danari nella cassa.
367. Vangami nella polvere, incalzami nel fango, io ti darò buon vino.
368. Vecchio in amore, inverno in fiore.
369. Veneziani, gran Signori, Padovani, gran dottori, Vicentini, magna gatti, Veronesi tutti matti, Udinesi castellani, col cognome di Furlani, Trevisani, pane e trippe, Rovigotti, Bacco e pippe, Cremaschi, fa cogioni, i Brescian, tagliacantoni, ne volete de' più tristi?
370. Vergogna è a far male.
371. Vergogna fa perder piacere.
372. Verità e bugie non vanno in compagnia.
373. Veronese, bella mano.
374. Viver parcamente arricchisce la gente.
375. Vivi e lascia vivere.
376. Vuoi vendicarti de' tuoi nemici? governati bene.







Proverbi Italiani

veri (1867)
vero (1638)
vespe (1613)
vestiti (1193)
vicentini (2282)





AVG: 623.5304 (1570)






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