- PROVERBI - san



1. Chi è sano e non è in prigione, se si rammarica, non ha ragione.
2. Chi ha il santo ha anche il miracolo.
3. Chi ha la sanità è ricco e non lo sa.
4. A buona seconda (o alla china) ogni santo aiuta.
5. A San Barnabà (11 giugno) la falce al prà, o piglia la falce, e in Maremma va.
6. A san Donato falli sempre buon viso.
7. A San Marco (25 aprile) il baco a processione.
8. A San Marco le vacche passano il varco.
9. A San Marco nato, a San Giovanni assetato.
10. A San Martino (11 novembre) ogni mosto è vino, (o è vecchio ogni vino).
11. A San Martino la sementa del poverino.
12. A San Martino la si porta al mulino.
13. A san Martino ogni mosto è vino.
14. A san Martino si veste il grande e il piccino.
15. A San Martino, si veste il grande e il piccino.
16. A San Mattè (21 settembre) l'uccellator salta in piè.
17. A San Mattia (24 febbraio) la neve per la via.
18. A San Michele (29 settembre) il calore va in cielo.
19. A San Miniato o tira vento o suona a magistrato.
20. A San Simone (28 ottobre) il ventaglio si ripone; a Ognissanti, manicotto e guanti.
21. A sangue rimescolato il bambin non va addormentato.
22. A Santa Reparata (8 ottobre) ogni oliva olivata (ovvero inoliata).
23. A usanza nuova non correre.
24. Ai santi vecchi non gli si dà più incenso.
25. Al fin pensa sovente, avrai sana la mente.
26. Alla scesa tutti i santi aiutano.
27. Alle prime rinfrescate si mette a prova la sanità. Ma pure s'intende a quest'altro modo, almeno in montagna dov'è più freddo: io ti conosco pover'uomo che non hai panni d'inverno da porti indosso.
28. Avuta la grazia (o passata la festa) gabbato lo santo.
29. Befania, tutte le feste manda via; e Santa Maria, tutte le ravvia.
30. Bel parlare non scortica ma sana.
31. Bello, sano, in corte, ed eccoti la morte.
32. Beni di fortuna passano come la luna.
33. Bisogna essere più furbi che santi.
34. Buon sangue non mente.
35. Buon vino fa buon sangue.
36. Can che molto lecca succhia sangue.
37. Castagne verdi per Natale sanno molto e poi vanno a male.
38. Chi cambia terra, dee cambiare usanza.
39. Chi in corte è destinato, se non muor santo, muor disperato.
40. Chi loda San Pietro, non biasima San Paolo.
41. Chi mette il suo in sangue, la sera ride e la mattina piange.
42. Chi passa Stra e non v'inciampa, va sano sino in Francia.
43. Chi si taglia il naso s'insanguina la bocca.
44. Chi sta a' marmi di Santa Maria del Fiore, o è pazzo o sente d'amore.
45. Chi tocca con mano, va sano.
46. Chi troppo mugne, ne cava il sangue.
47. Chi va a San Biagio, perde l'agio; chi va a Santa Maria Nuova, lo ritrova.
48. Chi va piano va sano e va lontano.
49. Chi vuol viver sano e lesto, mangi poco e ceni presto.
50. Chi vuol vivere e star sano, dalle donne (o dai parenti) stia lontano.
51. Chi vuole il buon bacato, per San Marco o posto o nato.
52. Chi vuole un'oca fina, a ingrassare la metta a Santa Caterina.
53. Con la pelle del cane si sana la morditura.
54. Corte romana non vuol pecora sana.
55. Da Lodi (paese) passan tutti volentieri.
56. Da Natale a Carnevale non c'è vigilia da osservare, se San Mattia non appare.
57. Da Ognissanti a Natale i fornai perdono il capitale.
58. Da San Gallo (16 ottobre) ara il monte e semina la valle.
59. Da San Martino a Natale, ogni povero sta male.
60. Da San Martino a Sant'Andrè settimane tre, da Sant'Andrè a Natal un mese egual.
61. Da San Michele guarda il ciel se gli è sereno.
62. Da Santa Lucia a Natale il dì allunga un passo di cane.
63. Dai sessanta in su non si contan più.
64. Dalla rapa non si cava sangue.
65. Danari e santità, metà della metà.
66. Denari e santità, metà della metà.
67. Dura più una pentola (o conca) vecchia (o fessa) che una nuova (o sana).
68. E' assai comune usanza, il credersi persona d'importanza.
69. E' meglio ammazzare uno (o E' meglio ardere una città) che mettere una cattiva usanza.
70. E' più facile far le piaghe che sanarle.
71. Egoista e misantropo si chiama chi, fuor che se stesso, altri non ama.
72. Fino a San Martino sta meglio il grano al campo che al mulino.
73. Fino a Santa Margherita (20 luglio) il gran cresce nella bica.
74. Fiorentini ciechi, Senesi matti, Pisani traditori, Lucchesi signori.
75. Fiorentini innanzi al fatto; veneziani sul fatto; senesi dopo il fatto; tedeschi alla stalla; francesi alla cucina; spagnoli alla camera; italiani ad ogni cosa; pisantin pesa l'uovo; milanese spanchiarol; veronese cavoso; fiorentin cieco; bolognese matto; mantuan bulhar; ferrarese gambamarze; romagnuolo d'ogni pelo; spagnolo bianco; lombardo rosso; tedesco negro; schiavone piccolo; genovese guercio; veneziano gobbo.
76. Frenesia, gelosia, eresia, mai son sanate per alcuna via.
77. Giocare e perdere lo sanno far tutti.
78. Giovane chi è sano.
79. Gli anni sanno più dei libri.
80. Gran vittoria è quella che si vince senza sangue.
81. I danari sono il secondo sangue.
82. I Giudei in Pasqua, i Mori in nozze, i Cristiani in piatire, sanno impoverire.
83. I più savi, meno sanno.
84. I principi sono come i contadini, ogni anno ingrassano un porco e poi se lo mangiano.
85. I Sanesi hanno sei nasi.
86. I santi non mangiano.
87. I santi nuovi metton da parte i vecchi.
88. I santi vecchi non fanno più miracoli.
89. Il lino per San Bernardino (20 maggio) vuol fiorire alto o piccino.
90. Il lupo d'esser frate ha voglia ardente mentre è infermo; ma sano se ne pente.
91. Il malato porta il sano.
92. Il male previsto è mezza sanità.
93. Il miracolo non fa il santo.
94. Il padrone in villa è febbre al contadino, e sanità al podere.
95. Il perdere fa cattivo sangue.
96. Il riso fa buon sangue.
97. Il sangue de' poltroni non si muove.
98. Il sangue non è acqua.
99. Il sano consiglia bene il malato.
100. Il santo è grande e il miracolo è piccolo.
101. Il sugo non è santo, ma dove casca fa miracoli.
102. Il tempo ferisce e sana.
103. Il tempo risana ogni piaga.
104. Il tempo sana ogni cosa.
105. In capo all'anno mangia più il morto che il sano.
106. In chiesa co' santi, e all'osteria co' ghiottoni.
107. La legge deve cedere alle usanze e alle circostanze.
108. La mala compagnia fa cattivo sangue.
109. La malattia de' sani è una festa che non si trova nel lunario.
110. La neve Sant'Andrea l'aspetta; se non a Sant'Andrea, a Natale; se non a Natale, più non l'aspettare.
111. La pazienza è la virtù degli asini o de' Santi.
112. La salsa di San Bernardo (cioè la fame) fa buona ogni vivanda.
113. La santa Epifania tutte le feste si porta via.
114. La vendetta non sana piaga.
115. L'acqua lava, e il sangue stringe.
116. L'acqua per San Giuan, porta via il vino e non dà pan. (Prov. Spagnolo.)
117. Lascia fare a Dio, ch'è Santo vecchio.
118. Lavoro è sanità.
119. Le buone usanze van tutte a perdersi.
120. Le buone usanze vanno rispettate.
121. Le donne ne sanno una più del diavolo.
122. Le donne son sante in chiesa, angele in istrada, diavole in casa, civette alla finestra, e gazze alla porta.
123. Le donne tacciono quello che non sanno.
124. Le insofferenze passano, ma l'impazienza le inacerbisce.
125. Le mosche si posano sopra alle carogne.
126. L'estate di San Martino dura tre giorni e un pocolino.
127. L'uomo libero, di corpo e mente sano, è nel suo stato un libero sovrano.
128. L'usanza è legge.
129. Meglio un morto in casa che un Pisano all'uscio.
130. Mente sana in corpo sano.
131. Milano la grande, Vinegia la ricca, Genova la superba, Bologna la grassa, Firenze la bella, Padova la dotta, Ravenna l'antica, Roma la santa.
132. Molte cose il tempo cura che la ragione non sana.
133. Molti san tutto, e di se stessi nulla.
134. Monaca di San Pasquale due capi sopra un guanciale.
135. Né il medico né l'avvocato, sanno regolare il fatto proprio.
136. Ne sanno più due villani che un dottore.
137. Non è peggior lite, che tra sangue e sangue.
138. Non si crede al santo finché non ha fatto il miracolo.
139. Non si può veder Pasqua, né dopo San Marco, né prima di San Benedetto.
140. Non v'è sabato santo al mondo, che la luna non sia al tondo.
141. O molle o asciutto, per San Luca (18 ottobre) semina.
142. Ogni gravidanza ha la sua usanza.
143. Ognissanti, manicotti e guanti.
144. Ognuno loda il proprio santo.
145. Paese che vai usanza che trovi.
146. Per la Santa Candelòra, se nevica o se plora, dell'inverno siamo fuora; ma s'è sole e solicello, noi siam sempre a mezzo il verno.
147. Per San Bastiano (20 gennaio), sali il monte e guarda il piano; se vedi molto, spera poco; se vedi poco, spera assai.
148. Per San Bastiano, un'ora abbiamo.
149. Per San Clemente il verno mette un dente (23 novembre).
150. Per San Cosimo e Damiano (27 settembre), ogni male fia lontano.
151. Per San Donato (7 agosto), l'inverno è nato; per San Lorenzo, gli è grosso come un giovenco; per Santa Maria, quanto una Badia.
152. Per San Gallo (16 ottobre) para via e non fai fallo.
153. Per San Luca chi non ha seminato si speluca.
154. Per San Michele (29 settembre), la succiola (o la giuggiola) nel paniere.
155. Per San Piero (29 giugno), o paglia o fieno.
156. Per San Simone (28 ottobre), la nespola ripone.
157. Per San Tomè, piglia il porco per lo piè.
158. Per San Valentino (14 febbraio), primavera sta vicino.
159. Per sant' Urbano (25 maggio) il frumento è fatto grano (o ha granito).
160. Per Santa Caterina (25 novembre), la neve alla collina (ovvero o neve o brina o tira fuori la fascina).
161. Per Santa Cristina (24 luglio), la sementa della saggina.
162. Per Santa Croce (14 settembre), pane e noce.
163. Per Santa Croce e San Cipriano semina in costa e semina in piano.
164. Per Santa Maria Maddalena (22 luglio) si taglia la vena.
165. Per Santa Maria, il marrone fa la cria.
166. Per Santa Teresa prepara la tesa (degli uccelli).
167. Per Sant'Andrea piglia il porco per la sèa (setola); se tu non lo puoi pigliare, fino a Natale lascialo andare.
168. Per Sant'Ansano (1 dicembre), uno sotto e uno in mano.
169. Per Sant'Urbano (25 maggio) tristo quel contadino che ha l'agnello in mano.
170. Piú grande è il coraggio, piú tranquillo è il sangue.
171. Più vale il cuore che il sangue.
172. Poco cacio (o poco pane) poco Sant'Antonio.
173. Povertà, madre di sanità.
174. Quando cadono i maccheroni in bocca tutti li sanno mangiare.
175. Quando Dio non vuole, i Santi non possono.
176. Quando il grano è ne' campi, è di Dio e de' Santi; (o è di tutti quanti).
177. Quando nascono (i figliuoli) son tutti belli, quando si maritano, tutti buoni, e quando muoiono son tutti santi.
178. Quando passano i Canonici, la processione è finita.
179. Quando piove il giorno di San Vito (15 giugno) il prodotto dell'uva va sempre fallito.
180. Quando piove per San Filippo (26 maggio) il povero non ha bisogno del ricco.
181. Quando San Giorgio (23 aprile), viene in Pasqua, per il mondo c'è gran burrasca.
182. Salamanca, alcuni sana e ad altri manca.
183. San Benedetto, la rondine sotto il tetto.
184. San Geminiano dalle belle torri e dalle belle campane,gli uomini brutti, e le donne befane.
185. San Giovanni non vuole inganni.
186. San Luca ( 18 ottobre) il tordo trabuca.
187. San Luca, cava la rapa e metti la zucca.
188. San Magno supera San Giusto.
189. San Marco evangelista, maggio alla vista.
190. San Niccolò di Bari (6 maggio), la festa degli scolari.
191. San Tommaso non sarai guardato, né da pan né da bucato, né da Santo affacendato, né da tessitora di sul Prato, ma sarai ben digiunato, tu ci vieni troppo a lato.
192. San Tommè (21 dicembre), cresce il dì quando il gallo alza un piè.
193. San Tommè non è guardato né da pan né da bucato né da tessitora di sul Prato, ma sarà ben digiunato.
194. Sanità e libertà vaglion più d'una città.
195. Sanità senza quattrini è mezza malattia.
196. Sanno più un savio e un matto, che un savio solo.
197. Santa Croce tutte le feste rimette in luce.
198. Santa Lucia, il giorno più corto che ci sia.
199. Sant'Agata (5 febbraio), conduce la festa a casa.
200. Sant'Agnese (21 gennaio), il freddo è per le siepi.
201. Sant'Agnese le lucertole van per le siepi.
202. Sant'Antonio (17 gennaio), gran freddura, San Lorenzo gran caldura, l'uno e l'altro poco dura.
203. Sant'Antonio dalla barba bianca, se non piove, la neve non manca.
204. Sant'Antonio fa il ponte e San Paolo lo rompe.
205. Scherza coi fanti e lascia stare i santi.
206. Se piove il venerdì Santo, piove maggio tutto quanto.
207. Se piove per San Gorgonio (9 settembre), tutto l'ottobre è un demonio.
208. Se va tutto il dì di San Gal, lo fa bello fino a Natal.
209. Se vuoi la buona rapa, per Santa Maria (15 agosto) sia nata.
210. Tanti paesi tante usanze.
211. Tanto pane, tanto Sant'Antonio.
212. Tedeschi intendono più che non sanno esprimere.
213. Tutti i fiori non sanno di buono.
214. Un asin di vent'anni è più vecchio d'un uomo di sessanta.
215. Una buona risata si trasforma tutta in buon sangue.
216. Uomini, sanità e fuori.
217. Uta muta Cananea, pane, pesce, sanguea, uliva e Pasqua fiorita (le domeniche di quaresima).
218. Veneziani, gran Signori, Padovani, gran dottori, Vicentini, magna gatti, Veronesi tutti matti, Udinesi castellani, col cognome di Furlani, Trevisani, pane e trippe, Rovigotti, Bacco e pippe, Cremaschi, fa cogioni, i Brescian, tagliacantoni, ne volete de' più tristi?







Proverbi Italiani

sangue (4659)
sano (1605)
sant (4669)
santi (9337)
santo (1787)





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