- PROVERBI - men



1. Chi è misero o mendico, provi tutti e poi l'amico.
2. Chi ha ad aver bene, dormendo gli viene.
3. Chi ha beni di fortuna in abbondanza puo facilmente fare ciò che gli piace.
4. Chi ha buona cappa, facilmente scappa.
5. Chi ha del panno, può menar la coda.
6. Chi ha fatto il più, può fare il meno.
7. Chi ha fatto il saggio del mèle non può dimenticare il lecco.
8. Chi ha meno ragione, grida più forte,
9. Chi ha poco, spenda meno.
10. A paragon del molto che ignoriamo, è men di un niente quanto noi sappiamo.
11. A primiera i due assi, menano a spasso.
12. A San Martino la sementa del poverino.
13. A sangue rimescolato il bambin non va addormentato.
14. Accade in un momento quel che non è accaduto in anni.
15. Al fin pensa sovente, avrai sana la mente.
16. Alla morte e al pagamento indugia quanto puoi.
17. Alle prime rinfrescate si mette a prova la sanità. Ma pure s'intende a quest'altro modo, almeno in montagna dov'è più freddo: io ti conosco pover'uomo che non hai panni d'inverno da porti indosso.
18. Anche lui era di quella "gente che non hanno nemmeno un padrone."
19. Anco il cane col dimenar la coda si guadagna le spese .
20. Ara a fondo, mentre gli altri dormono, e avrai grasso da vendere e da conservare.
21. Aria rossa da sera, buon tempo mena.
22. Artigiano che non mente, non ha mestier fra la gente.
23. Bando bolognese, dura trenta giorni meno un mese.
24. Buon sangue non mente.
25. Cento testamenti e una sola donazione.
26. Chi all'onor suo manca un momento, non vi ripara poi in anni cento.
27. Chi ben istrumenta, ben s'addormenta.
28. Chi bene istrumenta, ben s'addormenta.
29. Chi bene istrumenta, dorme sicuro
30. Chi casca nel fango, più ci si dimena e più s'imbratta.
31. Chi d'altri è sospettoso, è di sé mal mendoso.
32. Chi dice parlamento, dice guastamento.
33. Chi divide la pera (o il mèl) coll'orso, n'ha sempre men che parte.
34. Chi ingiustamente tiene, d'ogni cosa teme.
35. Chi la fa, se la dimentica; ma non chi la riceve.
36. Chi lascia il vicin per un mancamento, va più in là e ne trova cento.
37. Chi mai non andò fuori dal guscio ov'è nato diventa facilmente superbo; non trova il buono che in casa sua, e si crede essere sopra gli altri.
38. Chi mangia la semenza, caca il pagliaio.
39. Chi mena la sua moglie a ogni festa, e dà bere al cavallo a ogni fontana, in capo all'anno il cavallo è bolso, e la moglie...
40. Chi mente, ruba e chi ruba, mente.
41. Chi non ama le bestie non ama nemmeno gli uomini.
42. Chi non c'è non c'entri; e chi c'è, non si sgomenti.
43. Chi non è savio, paziente e forte, si lamenti di sé, non della sorte.
44. Chi non ha sentimento, riman senza frumento.
45. Chi non rispetta sé, non rispetta nemmeno gli altri.
46. Chi non sa rammendare (o rassettare) non sa partorire né rilevare.
47. Chi non vuol lavorare, si adatti a mendicare.
48. Chi parla per udita, aspetti la mentita.
49. Chi più fa meno fa.
50. Chi più fa, meno presume.
51. Chi più fascia meno sfascia.
52. Chi più guarda, meno vede.
53. Chi più spende meno spende.
54. Chi più vuole, meno adopera.
55. Chi ride di venerdì (o di sabato) piange di domenica.
56. Chi sa menare tutt'e due le mani, è da più degli altri.
57. Chi semina sulla strada, stanca i buoi e perde la semenza.
58. Chi sempre mente, vergogna non sente.
59. Chi si lamenta, non può guarire.
60. Chi si marita con parenti, corta vita e lunghi tormenti.
61. Chi sveglia una tigre addormentata rischia la vita.
62. Chi tollera il mentire, insegna a rubare.
63. Chi troppo in alto sal, cade repente precipitevolissimevolmente.
64. Chi va a letto senza cena , tutta notte si dimena.
65. Chi va al mercato e mente, la borsa sua lo sente.
66. Chi veste il domenicale, o bene bene, o male male.
67. Chi vuole un buon potato, più un occhio e meno un capo.
68. Complimenti e inchini, costano poco e rendono milioni.
69. Con lacrime e lamenti non si cura il mal di denti.
70. Credesi il falso al verace, negasi il vero al mendace.
71. Credi al vantatore, come al mentitore.
72. Debitore, mentitore.
73. Del tessere; ma può stare anche figuratamente.
74. D'estate ogni buco fa latte, d'inverno nemmen le buone vacche.
75. Dio dice a camparvi non mi sgomento, a contentarvi sì.
76. Doglia passata, comare dimenticata.
77. Domeneddio fece bene a non fare i denti a' ranocchi.
78. Domeneddio non paga a giornate.
79. E più disperatamente: Ed anche si dice che Specificando i mali guadagni con quest'altro dettato: cioè, far la spia-- Far grippe vale rubare.
80. E' meglio che mentisca io che il pane.
81. E' meglio mendicare, che sulla forca sgambettare.
82. Errore non fa pagamento.
83. Fa' bene a' putti se lo dimenticano, fa' bene a' vecchi muoiono.
84. Faccia rara, mente avara.
85. Figli d'un ventre, non tutti d'una mente.
86. Folle ardimento dá pentimento.
87. Formento, fava e fieno non si volsero mai bene.
88. Frate che fu soldato è più sperimentato.
89. Gli amori nuovi fanno dimenticare i vecchi.
90. Gli avari e i falliti facilmente stanno uniti.
91. Grassa cucina (o grasso piatto), magro testamento.
92. Guardati in tua vita, di non dare a niun mentita.
93. I camini più alti sono quelli che fanno meno fumo.
94. I complimenti son fatti per la bocca, non per il cuore.
95. I giuramenti degli innamorati sono come quelli dei marinari.
96. I libri sono per l'anima ciò che gli alimenti sono per il corpo.
97. I morti e gli andati presto sono dimenticati.
98. I paperi menano a bere le oche.
99. I più savi, meno sanno.
100. I più tirano i meno.
101. Il bue magro serve malamente da vivo, quello grasso serve da vivo e da morto.
102. Il debito porta in groppa la menzogna.
103. Il gran signor non ode, se non adulazion, menzogna e frode.
104. Il lupo d'esser frate ha voglia ardente mentre è infermo; ma sano se ne pente.
105. Il mendicante può cantare dinanzi al ladro.
106. Il miglior condimento è l'appetito.
107. Il momento sfuggito più non torna.
108. Il più conosce il meno.
109. Il più tira il meno.
110. Il silenzio dei popoli è l'insegnamento del re.
111. Il tempo non ha un momento di tempo.
112. La dimenticanza è il rimedio dell'ingiuria.
113. La domenica dell'ulivo, ogni uccello fa il suo nido.
114. La fatica genera la scienza, come l'ozio la demenza.
115. La gelosia é una passione che cerca avidamente quel che tormenta.
116. La menzogna sempre resta con vergogna.
117. La morte non guarda solamente al libro de' vecchi.
118. La morte viene, quando meno s'aspetta.
119. La ragazza è come la perla, men che si vede e più è bella.
120. La virtù sta di casa dove meno si crede.
121. L'avaro più che possiede più è mendico.
122. Le nazioni smaltiscono diversamente il dolore: il Tedesco lo beve, il Francese lo mangia, lo Spagnolo lo piange, e l'Italiano lo dorme.
123. L'errore di un istante può diventar tormento per tutta la vita.
124. Lo sbadiglio non vuol mentire,
125. L'uomo libero, di corpo e mente sano, è nel suo stato un libero sovrano.
126. Meglio mendicante che ignorante.
127. Meno male i calci d'un frate, che le carezze d'un cortigiano.
128. Meno siamo a tavola, e più si mangia.
129. Mente intera, virtù vera.
130. Mente sana in corpo sano.
131. Mente sicura, banchetto continuo.
132. Mentre gli altri si sollazzano nel carnevale, a' poveri tocca faticare per vivere.
133. Mercante di frumento, mercante di tormento.
134. Mille piacer non vagliono un tormento.
135. Molte volte i nocumenti sono agli uomini documenti.
136. Molti hanno insegnato a ingannare temendo d'essere ingannati.
137. Molti parenti, molti tormenti.
138. Natale in venerdì, vale due poderi: se viene in domenica, vendi i bovi e compa la melica.
139. Nei complimenti la parsimonia è cortesia.
140. Non chiamar coraggio lo stolto ardimento.
141. Non dar del pane al cane ogni volta che dimena la coda.
142. Non rammentar la croce al diavolo.
143. Non si rammentano i morti a tavola.
144. Non si sazia meno una formica per un granel di grano, che si faccia un leofante per dieci staia.
145. Non ti fidare se puoi farne a meno o (se puoi far di meno).
146. Non v'è sabato senza sole, non v'è donna senza amore, né domenica senza sapore, (o senza credo) né vecchio senza dolore.
147. Non v'è termine più certo e meno inteso della morte.
148. Ogni momento è grazia.
149. Ogni prete può menare il cherico.
150. Parole da sera, il vento se le mena.
151. Parole di complimento non obbligano.
152. Per dimenar la pasta il pan s'affina.
153. Per San Clemente il verno mette un dente (23 novembre).
154. Per sant' Urbano (25 maggio) il frumento è fatto grano (o ha granito).
155. Per Santa Cristina (24 luglio), la sementa della saggina.
156. Poca barba e men colore, sotto il ciel non è il peggiore.
157. Prima d'essere con altri discreto, arrendevole, prima di usar troppo delicatamente seco, guarda ch'egli non ne abusi.
158. Quando è sole e piove, il diavolo mena moglie.
159. Quando il mandorlo non frutta, la samenta si perde tutta.
160. Quando l'angelo vuole diventare demonio, impara a mentire.
161. Quando Natale viene in domenica, vendi la tonica per comprar la melica.
162. Quando odi altrui mancamenti, chiudi la lingua fra i denti.
163. Quando Venezia comandava, si desinava e si cenava, coi Francesi, buona gente, si desinava solamente.
164. Quanto più s'ama, meno si conosce.
165. Quanto più si vede, e meno si crede.
166. Quattrini e fede, meno ch'un si crede.
167. Quello che s'impara da fanciulli, non si dimentica piú.
168. Rammentare il boia, rammenta la fune.
169. Se ciascuno volesse emendare uno, tutti sarebbero emendati.
170. Se lo strumento non è tocco, non si sa che voce abbia.
171. Se maggio va fresco va ben la fava e anco il formento.
172. Se non viene ai venti, egli è perso fra i formenti.
173. Se piove per l'Ascensa, metti un pane di meno in sulla mensa.
174. Se si pagasse dazio di parole, e' se n'avrebbe meno e manco.
175. Se tu vedi del formento per Natale, ammazza il cane; se non lo vedi dagli del pane.
176. Soli non si starebbe bene nemmeno in Paradiso.
177. Sonno mena sonno.
178. Temperanza t'affreni, e prudenza ti meni.
179. Terra nera buon grano mena.
180. Tosto o tardi, al fine bisogna che si scopra la menzogna.
181. Tra galantuomini, una parola è un istrumento.
182. Tradimento piace assai, traditor non piacque mai.
183. Un labbro menzognero è in odio al Sommo Vero.
184. Un signor che il tuo ti toglie, mal francese con le doglie, assassin che ti dispoglie, è men mal che l'aver moglie.
185. Una buona famiglia è l'ornamento della cittá.
186. Un'ora di contento sconta cent'anni di tormento.
187. Un'ora di contento sconta cento anni di tormento.
188. Uta muta Cananea, pane, pesce, sanguea, uliva e Pasqua fiorita (le domeniche di quaresima).
189. Val più una buona faccia che un carro di complimenti.
190. Viver parcamente arricchisce la gente.







Proverbi Italiani

mercante (1405)
merlo (3004)
messaggero (906)
mette (3193)
miele (4874)





AVG: 623.4292 (433)






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