- AFORISMI E CITAZIONI - 'siamo'

1. Anche se tu vedessi un altro cadere manifestamente in peccato, o commettere alcunché di grave, pur tuttavia non dovresti crederti migliore di lui; infatti non sai per quanto tempo tu possa persistere nel bene. Tutti siamo fragili; ma tu non devi ritenere nessuno più fragile di te. (T. da Kempis)
2. Anche sul più altro trono della terra non siamo seduti che sul nostro culo. (M. de Montaigne)
3. Bisogna essere forti per diventare grandi: ecco il nostro dovere. La vita è una lotta dalla quale non possiamo ritrarci, ma bisogna trionfarvi. (S. Pio da Pietrelcina)
4. Camminiamo, dunque, sempre anche nel nostro passo lento; purché abbiamo l'affetto buono e risoluto, non possiamo se non camminare bene. No, mie carissime figliuole, non è necessario per l'esercizio della virtù stare sempre attualmente attente a tutte; questo veramente imbroglierebbe troppo i vostri pensieri ed effetti. (S. Pio da Pietrelcina)
5. Certe dolcezze interiori sono roba da bambini! Non sono segno di perfezione. Non dolcezze, dolore ci vuole. Le aridità, la svogliatezza, l'impotenza, questi sono i segni di un amore vero. Il dolore è piacevole. L'esilio è bello, perché si soffre e possiamo così dare a Dio qualche cosa. Il dono del nostro dolore, delle nostre sofferenze è una gran cosa, che non possiamo fare in paradiso. (S. Pio da Pietrelcina)
6. Chi ha tempo non aspetti tempo. Non rimandiamo al domani ciò che oggi possiamo fare. Del bene di poi sono riboccanti le fosse...; e poi chi dice a noi che domani vivremo? Ascoltiamo la voce della nostra coscienza, la voce del real profeta: Oggi se udirete la voce del Signore, non vogliate otturare il vostro orecchio. Sorgiamo e tesoreggiamo, che solo l'istante che fugge è in nostro dominio. Non frapponiamo tempo fra istante ed istante, ché questo non è in nostro possesso. (S. Pio da Pietrelcina)
7. Chi si attacca alla terra, ad essa resta attaccato. È meglio staccarsi poco per volta, anziché tutto una volta. Pensiamo sempre al cielo. (S. Pio da Pietrelcina)
8. Come è insensato disporre della propria vita, se non siamo padroni neppure del domani! (Seneca)
9. Confessiamo i piccoli difetti solo per far credere che non ne abbiamo di più grandi (F. de la Rochefoucauld)
10. Coraggio, mia dilettissima figliuola! Proferisco questa parola con un grande sentimento ed, in Gesù, coraggio, dico: non bisogna temere, mentre che possiamo dire con risoluzione, sebbene senza sentimento: Viva Gesù! (S. Pio da Pietrelcina)
11. Dio non vuole che tu senti sensibilmente il sentimento della fede, speranza e carità, né che tu ne goda, se non quanto basta per servirsene nelle occasioni. Ahimè! Quanto siamo felici di essere noi tenuti sì strettamente dal nostro celeste tutore! Non dobbiamo fare altro che ciò che facciamo, cioè di amare la divina provvidenza ed abbandonarci nelle sue braccia e nel suo seno. No, mio Dio, io non desidero maggior godimento della mia fede, della mia speranza, della mia carità, solo per poter dire sinceramente, quantunque senza gusto e senza sentimento, che vorrei piuttosto morire che abbandonare queste virtù. (S. Pio da Pietrelcina)
12. Essere buoni significa essere in armonia con noi stessi. Siamo in disaccordo invece, quando siamo costretti ad essere in armonia con gli altri. (O. Wilde)
13. Finché portiamo questo fragile corpo, non possiamo essere esenti dal peccato, né vivere senza molestie e dolori. Ben vorremmo aver tregua da ogni miseria; ma avendo perduto, a causa del peccato, la nostra innocenza, abbiamo perduto quaggiù anche la vera felicità. Perciò occorre che manteniamo in noi una ferma pazienza, nell'attesa della misericordia divina, "fino a che sia scomparsa l'iniquità di questo mondo" e le cose mortali "siano assunte dalla vita eterna". (T. da Kempis)
14. Già da un pezzo, da quando non usiamo più vendere i voti, il popolo non si preoccupa più di nulla; una volta distribuiva comandi, fasci, legioni, tutto. Ora se ne infischia e due cose soltanto desidera ansiosamente: pane e giochi. (Giovenale)
15. Guai a coloro che non si mantengono onesti! Essi non solo perdono ogni rispetto umano, ma quanto non possono occupare nessuna carica civile... Perciò siamo sempre onesti, scacciando ogni cattivo pensiero dalla nostra mente, e stiamo col cuore sempre rivolto a Dio, il quale ci ha creati e posti sulla terra per conoscerlo, amarlo e servirlo in questa vita e poi goderlo eternamente nell'altra. (S. Pio da Pietrelcina)
16. I più grandi dolori sono quelli di cui siamo causa noi stessi (Sofocle)
17. Il godimento della vita non ci può essere veramente gradevole, se siamo in timore di perderla. (M. de Montaigne)
18. Il Signore ci fa conoscere chi siamo un poco per volta. In verità, mi sembra inconcepibile come uno, che ha intelligenza e coscienza, possa insuperbirsi. (S. Pio da Pietrelcina)
19. Il tempo scorre velocissimo e ce ne accorgiamo soprattutto quando guardiamo indietro: mentre siamo intenti al presente, passa inosservato, tanto vola leggero nella sua fuga precipitosa. (Seneca)
20. In ogni istante della nostra vita siamo ciò che saremo non meno di ciò che siamo stati (Oscar Wilde)
21. Io non cesso d'implorarvi da Gesù le benedizioni, e pregare il Signore di trasfigurarvi intieramente in lui. O figliuole mie! Quanto è bello il suo volto e dolci i suoi occhi, e quanto buona cosa è lo stare accanto a lui sul monte della sua gloria! Ivi dobbiamo collocare i nostri desideri tutti e le nostre affezioni. Noi siamo, contro ogni nostro merito, sui gradini del Tabor, avendo ferma risoluzione di ben servire ed amare la sua divina bontà. (S. Pio da Pietrelcina)
22. Io non sono come mi ha fatto il Signore, ma sento che mi dovrei sforzare di più a fare un atto di superbia che un atto di umiltà. Perché l'umiltà è la verità, e la verità è che io sono nulla, e tutto quello che di buono è in me, è di Dio. E spesso noi sciupiamo anche quello che di buono Dio ha messo in noi. Quando vedo che la gente a me chiede qualche cosa, non penso a quello che posso dare, ma a quello che non so dare, e per cui tante anime restano sitibonde, per non avere io saputo dare loro il dono di Dio. Pensare che ogni mattina Gesù fa l'innesto di sé in noi, ci pervade tutti, ci dona tutto, dovrebbe dunque spuntare in noi il ramo o il fiore dell'umiltà. Viceversa, il diavolo, che non può innestarsi in noi così profondamente come Gesù, ecco che fa subito germogliare i suoi virgulti di superbia. Questo non ci fa onore. Bisogna dunque combattere e sforzarci di salire. È vero: in cima non arriveremo mai senza un incontro con Dio. Per incontrarci, noi dobbiamo salire e lui scendere. Ma quando non ne possiamo più, allora, nella fermata, umiliamoci e in questa umiltà ci incontreremo con Dio, perché egli discende nel cuore umile. (S. Pio da Pietrelcina)
23. La buona educazione consiste nel nascondere quanto bene pensiamo di noi stessi e quanto male degli altri (Mark Twain)
24. La civiltà progredisce aumentando il numero di operazioni importanti che possiamo compiere senza pensarci. (Alfred North Whitehead)
25. La cosa più bella con cui possiamo entrare in contatto è il mistero. E' la sorgente di tutta la vera arte e di tutta la vera scienza (Albert Einstein)
26. La mattina, quando il sole si leva, tutti gli uomini dovrebbero lodare Dio, che creò quello per nostra utilità: perché per esso i nostri occhi hanno lume di giorno. E la sera, quando si fa notte, tutti gli uomini dovrebbero lodare Dio per la creazione del nostro fratello fuoco che dà luce ai nostri occhi durante l'oscurità! Perché, per nascita siamo tutti come ciechi, ma Dio dà luce ai nostri occhi per mezzo di questi due fratelli! (S. Francesco di Assisi)
27. La metà della vita la passiamo dormendo. (Seneca)
28. La moda è una forma di bruttezza così intollerabile che siamo costretti a cambiarla ogni sei mesi. (Oscar Wilde)
29. La novità ha un fascino a cui difficilmente possiamo resistere. (William Makepeace Thackeray)
30. La più bella e profonda emozione che possiamo provare è il senso del mistero; sta qui il seme di ogni arte, di ogni vera scienza (Albert Einstein)
31. La vita di colui che si è dato a Dio deve essere rigogliosa di ogni virtù, cosicché, quale egli appare esteriormente alla gente, tale sia anche interiormente. Anzi, e a ragione, di dentro vi deve essere molto più di quanto appare di fuori; giacché noi siamo sotto gli occhi di Dio, e a lui dobbiamo sommo rispetto, ovunque ci troviamo; Dio, dinanzi al quale dobbiamo camminare puri come angeli. (T. da Kempis)
32. L'amore è la punizione per il fatto che non ci siamo accontentati della sola procreazione. (H. Nahr)
33. L'avarizia in età avanzata è insensata: cosa c'è di più assurdo che accumulare provviste per il viaggio quando siamo prossimi alla meta? (Cicerone)
34. Le moltitudini umane prive dei beni e dei servizi, offerti dallo sviluppo, sono assai più numerose di quelle che ne dispongono. Siamo, dunque, di fronte a un grave problema di diseguale distribuzione dei mezzi di sussistenza, destinati in origine a tutti gli uomini, e così pure dei benefici da essi derivanti. (Giovanni Paolo II)
35. Le nostre motivazioni più deboli sono quelle di cui siamo consapevoli, di cui conosciamo la natura. (O. Wilde)
36. L'inconscio è qualcosa che noi realmente non conosciamo, ma di cui siamo obbligati a prendere atto perché spinti da deduzioni irrefutabili. (S. Freud)
37. Loda ciò che fummo, se non ti piace ciò che siamo. (Fedro)
38. L'uomo contemporaneo ha dunque paura che, con l'uso dei mezzi inventati da questo tipo di civiltà, i singoli individui ed anche gli ambienti, le comunità, le società, le nazioni, possano rimanere vittima del sopruso di altri individui, ambienti, società. La storia del nostro secolo ne offre esempi in abbondanza. Malgrado tutte le dichiarazioni sui diritti dell'uomo nella sua dimensione integrale, cioè nella sua esistenza corporea e spirituale, non possiamo dire che questi esempi appartengano soltanto al passato. (Giovanni Paolo II)
39. Ma questo lungo termine è una guida fallace per gli affari correnti: nel lungo termine siamo tutti morti. (John Maynard Keynes)
40. Molte volte ci crediamo poco felici, perché non abbiamo tutti quei beni che desideriamo; e non riflettiamo ai molti mali di cui siamo esenti, dei quali se uno ci sopravvenisse, stimeremmo felicità somma essere liberati. (R. Lambruschini).
41. Molti, di fronte alle tentazioni, cercano di fuggire, ma cadono poi in esse anche più gravemente. Non possiamo vincere semplicemente con la fuga; ma è con la sopportazione e con la vera umiltà che saremo più forti di ogni nemico. Ben poco progredirà colui che si allontana un pochino e superficialmente dalle tentazioni, senza sradicarle: tosto ritorneranno ed egli sarà ancor peggio. Vincerai più facilmente, a poco a poco, con una generosa pazienza e con l'aiuto di Dio; più facilmente che insistendo cocciutamente nel tuo sforzo personale. (T. da Kempis)
42. Moriamo peggiori di quando siamo nati. La colpa è nostra, non della natura. (Seneca)
43. Nessun bene ci può recare piacere se non è quello alla perdita del quale siamo preparati. (M. de Montaigne)
44. Nessuno è così avanzato nella perfezione e così santo da non aver talvolta delle tentazioni. Andare esenti del tutto da esse non possiamo. Tuttavia, per quanto siano moleste e gravose, le tentazioni spesso sono assai utili; perché, a causa delle tentazioni, l'uomo viene umiliato, purificato e istruito. (T. da Kempis)
45. Niente come tornare in un luogo rimasto immutato ci fa scoprire quanto siamo cambiati (Nelson Mandela)
46. Noi per divina grazia siamo all'alba di un nuovo anno; quest'anno, di cui solo Dio sa se vedremo la fine, deve essere tutto impiegato a riparare il passato, a proporre per l'avvenire; e a pari passi coi buoni propositi vadano le sante operazioni. (S. Pio da Pietrelcina)
47. Noi siamo capaci di fare molti sacrifici nelle cose grandi, ma raramente siamo capaci di sacrificare le piccole. (Wolfgang Goethe)
48. Noi siamo facili a chiedere, ma non a ringraziare. (S. Pio da Pietrelcina)
49. Noi siamo i soli [animali] che dobbiamo appartarci, nelle nostre azioni naturali, dai nostri simili. (M. de Montaigne)
50. Noi siamo il solo animale abbandonato nudo sulla terra nuda, legato, incatenato, senza aver nulla di cui armarsi e proteggersi se non le spoglie degli altri. (M. de Montaigne)
51. Noi tutti siamo rassegnati alla morte: è alla vita che non siamo rassegnati. (Graham Greene)
52. Noi vegliamo quando dormiamo e dormiamo quando siamo svegli. (M. de Montaigne)
53. Non c'è nulla di così umiliante come vedere gli sciocchi riuscire nelle imprese in cui noi siamo falliti. (Gustave Flaubert)
54. Non dobbiamo passare il nostro tempo in ozio, ma in vigilie e in orazioni; e, se possiamo o dobbiamo parlare, dire cose edificanti. (T. da Kempis)
55. Non ho alcun miracolo da offrirvi. Però, attraverso l'addestramento della mente e grazie a uno sforzo costante, possiamo cambiare le nostre percezioni e attitudini mentali. E questo può realmente fare la differenza nelle nostre vite. (Dalai Lama)
56. Non insultare un uomo convertito dal peccato, ricòrdati che siamo tutti degni di pena. (Siracide)
57. Non possiamo eliminare la guerra. Possiamo solo rinviarla a vantaggio di altre persone. (Niccolò Macchiavelli)
58. Non possiamo essere tutti frati, e molte sono le vie per le quali Dio conduce i suoi prescelti al paradiso. (Miguel de Cervantes y Saavedra)
59. Non possiamo fare troppo affidamento su noi stessi, perché spesso ci manca la grazia e la capacità di sentire rettamente. Scarsa è la luce che è in noi, e subitamente la perdiamo per la nostra negligenza. Spesso poi non ci accorgiamo neppure di essere così ciechi interiormente: facciamo il male e, cosa ancora peggiore, ci andiamo scusando. (T. da Kempis)
60. Non siamo tenuti, per evitare lo scandalo farisaico, ad astenerci dal bene. (S. Pio da Pietrelcina)
61. Non tutti possiamo fare ogni cosa. (Virgilio)
62. Non viene dall'esterno il nostro male: è dentro di noi, sta nelle stesse nostre viscere e, perciò, difficilmente possiamo guarire: ignoriamo di essere malati. (Seneca)
63. Oggi forse più che in passato, gli uomini si rendono conto di essere legati da un comune destino, da costruire insieme, se si vuole evitare la catastrofe per tutti. Dal profondo dell'angoscia, della paura e dei fenomeni di evasione come la droga, tipici del mondo contemporaneo, emerge via via l'idea che il bene, al quale siamo tutti chiamati, e la felicità, a cui aspiriamo, non si possono conseguire senza lo sforzo e l'impegno di tutti, nessuno escluso, e con la conseguente rinuncia al proprio egoismo. (Giovanni Paolo II)
64. Pensiamo di essere generosi perché attribuiamo al nostro prossimo le virtù che ci potrebbero essere utili. (O. Wilde)
65. Per saggiare la realtà dobbiamo farla camminare sulla corda tesa. Quando le verità si fanno acrobati, possiamo darne un giudizio. (O. Wilde)
66. Perché ci possiamo mantenere in una più grande umiltà, è sovente assai utile che altri conosca i nostri difetti, e che ce li rimproveri. Quando uno si umilia per i propri difetti facilmente fa tacere gli altri, e acquieta senza difficoltà coloro che si sono adirati contro di lui. (T. da Kempis)
67. Perché il male nel mondo? Sta bene a sentire... C'è una mamma che sta ricamando. Il suo figliuolo, seduto su uno sgabelletto basso, vede il lavoro di lei; ma alla rovescia. Vede i nodi del ricamo, i fili confusi... E dice: "Mamma si può sapere che fai? È così poco chiaro il tuo lavoro?!". Allora la mamma abbassa il telaio, e mostra la parte buona del lavoro. Ogni colore è al suo posto e la varietà dei fili si compone nell'armonia del disegno. Ecco, noi vediamo il rovescio del ricamo. Siamo seduti sullo sgabello basso. (S. Pio da Pietrelcina)
68. Perché mai alcuni santi furono così perfetti e pieni di spirito contemplativo? Perché si sforzarono di spegnere completamente in sé ogni desiderio terreno, cosicché - liberati e staccati da se stessi - potessero stare totalmente uniti a Dio, con tutto il cuore. Noi, invece, siamo troppo presi dai nostri sfrenati desideri, e troppo preoccupati delle cose di quaggiù; di rado riusciamo a vincere un nostro difetto, anche uno soltanto, e non siamo ardenti nel tendere al nostro continuo miglioramento. E così restiamo inerti e tiepidi. (T. da Kempis)
69. Poiché non possiamo raggiungerla, vendichiamoci inveendole contro. (M. de Montaigne)
70. Possiamo essere martiri anche senza che la spada ci trafigga, purché sinceramente decisi a conservare la pazienza nel cuore. (S. Gregorio Magno)
71. Prendersi cura del pianeta è come curare la propria casa e poichè noi esseri umani viviamo e siamo immersi nella natura, è assurdo distruggerla e rovinarla. (Dalai Lama)
72. Purtroppo, degli altri spesso pensiamo e parliamo più facilmente male che bene: tale è la nostra miseria. Quelli che vogliono essere perfetti non credono scioccamente all'ultimo che parla, giacché conoscono la debolezza umana, portata alla malevolenza e troppo facile a blaterare. (T. da Kempis)
73. Quando siamo felici, siamo sempre buoni, ma quando siamo buoni non sempre siamo felici. (O. Wilde)
74. Quanto alla morte, non la possiamo provare che una sola volta; siamo tutti principianti quando ci arriviamo. (M. de Montaigne)
75. Ricordatevi che Dio è in noi, quando siamo in stato di grazia, e fuori, per così dire, di noi quando siamo in stato di peccato; ma il suo angelo non ci abbandona mai... È il nostro amico più sincero e sicuro, quando non abbiamo il torto di rattristarlo con la nostra cattiva condotta. (S. Pio da Pietrelcina)
76. Saliamo con generosità il Calvario per amore di colui che s'immolò per nostro amore e siamo pazienti, certi di spiccare il volo pel Tabor. (S. Pio da Pietrelcina)
77. Se fossimo totalmente morti a noi stessi e avessimo una perfetta semplicità interiore, potremmo perfino avere conoscenza delle cose di Dio, e fare esperienza, in qualche misura, della contemplazione celeste. Il vero e più grande ostacolo consiste in ciò, che non siamo liberi dalle passioni e dalle brame, e che non ci sforziamo di entrare nella via della perfezione, che fu la via dei santi: anzi, appena incontriamo una difficoltà, anche di poco conto, ci lasciamo troppo presto abbattere e ci volgiamo a consolazioni terrene. (T. da Kempis)
78. Se noi siamo calmi e pazienti, troveremo non solo noi stessi, ma anche l'anima nostra e con essa Dio. (S. Pio da Pietrelcina)
79. Siamo derubati meno offensivamente in un bosco che in un luogo sicuro. (M. de Montaigne)
80. Siamo quasi tutti buoni, finché non ci costa niente. (Franz Fischer)
81. Siamo schiavi delle leggi per poter essere liberi. (Cicerone)
82. Siamo tutti schiavi dello stesso destino; se uno nasce, deve morire. (Seneca)
83. Siamo votati alla morte noi e tutte le nostre cose. (Orazio)
84. Sii benedetto, o mio Dio, perché, quantunque io non sia degno di alcun dono, la tua magnanimità e la tua infinita bontà non cessano di largire benefici anche agli ingrati, che si sono allontanati da te. Portaci di nuovo a te, affinché siamo pieni di gratitudine, di umiltà e di devozione. Tu sei infatti il nostro sostegno, la nostra forza, la nostra salvezza. (T. da Kempis)
85. Solo gli imbecilli sono sicuri di quello che dicono... e noi di questo siamo certi! (Nino Frassica)
86. Sono i nostri peccati e i nostri vizi a fornire materia di giusto dolore e di profonda compunzione; peccato e vizi dai quali siamo così avvolti e schiacciati che raramente riusciamo a guardare alle cose celesti. Se il nostro pensiero andasse frequentemente alla morte, più che alla lunghezza della vita, senza dubbio ci emenderemmo con maggior fervore. (T. da Kempis)
87. Spesso accade che quando pensiamo di condurre esperimenti sugli altri, in realtà stiamo sperimentando noi stessi. (O. Wilde)
88. Talora siamo mossi dalla passione, e la prendiamo per zelo; rimproveriamo negli altri piccole cose e passiamo sopra a quelle più grosse, commesse da noi. Avvertiamo con prontezza, e pesiamo ben bene ciò che gli altri ci fanno soffrire, ma non ci accorgiamo di quanto gli altri soffrono per causa nostra. Chi riflettesse bene e a fondo su se stesso, non giudicherebbe severamente gli altri. (T. da Kempis)
89. Tanto è fragile la natura umana che essa pende sempre verso il vizio. Ti accusi oggi dei tuoi peccati e domani commetti di nuovo proprio ciò di cui ti sei accusato. Ti proponi oggi di guardarti dal male, e dopo un'ora agisci come se tu non ti fossi proposto nulla. Ben a ragione, dunque, possiamo umiliarci; né mai possiamo avere alcuna buona opinione di noi stessi, perché siamo tanto deboli e instabili. (T. da Kempis)
90. Tutti siamo chiamati dal Signore a salvare anime e preparare la sua gloria. L'anima può e deve propagare la gloria di Dio e lavorare per la salute degli uomini, menando una vita cristiana, pregando incessantemente il Signore "che venga il suo regno e non ci induca in tentazioni e ci liberi dal male". Questo è quello che dovete fare ancora voi, offrendo tutta voi stessa e continuamente al Signore a questo fine. (S. Pio da Pietrelcina)
91. Tutti siamo di una stoffa nella quale la prima piega non scompare più. (Massimo D'Azeglio)
92. Tutti siamo nati per aiutarci l'uno con l'altro, come i piedi, le mani, le palpebre e i denti di sopra e di sotto. Per questo, è contro natura farsi del male reciprocamente. (Marco Aurelio)
93. Una cosa buona non ci piace, se non ne siamo all'altezza (Nietzsche)
94. Vedete quanti dispregi e quanti sacrilegi si commettono dai figliuoli degli uomini verso l'umanità sacrosanta del suo Figliuolo nel sacramento dell'Amore? A noi tocca, giacché dalla bontà del Signore siamo stati prescelti nella sua Chiesa, al dir di san Pietro, a regale sacerdozio (1 Pt. 2, 9) a noi tocca, dico, difendere l'onore di questo mansuetissimo Agnello, sempre sollecito quando si tratta di patrocinare la causa delle anime, sempre muto allorché trattasi della propria causa. (S. Pio da Pietrelcina)
95. I nomi collettivi servono a far confusione. Popolo, pubblico.... Un bel giorno ti accorgi che siamo noi. Invece, credevi fossero gli altri. (Ennio Flaiano)
96. Il pensare ai buoni momenti del passato non ci conforta perché siamo convinti che oggi li sapremmo affrontare con maggiore intelligenza e trarne migliore profitto. (Ennio Flaiano)
97. Vedete! Gesù Cristo ha disarmato per sempre gli eserciti quando ha detto: "rimetti la spada nel fodero, perché chi di spada ferisce, di spada perisce". Ma noi cristiani non siamo stati capaci di fare entrare nelle coscienze questo insegnamento di Gesù. Diventate voi la coscienza critica del mondo. Diventate sovversivi. (Don Tonino Bello)
98. Noi siamo le tombe viventi di bestie assassinate macellate per soddisfare i nostri appetiti. Noi giammai ci fermiamo a domandare nei nostri banchetti se gli animali, come gli uomini, possano in qualche modo avere dei diritti. (George Bernard Shaw)
99. Noi siamo nauseati dalla guerra, noi non desideriamo combattere. Il pensiero di essa riempie ora di spavento i nostri cuori, eppure noi ci rimpianziamo di cadaveri. Simili a corvi, noi viviamo e ci nutriamo di carne, indifferenti alla sofferenza e al dolore che noi così facendo causiamo: se così noi trattiamo per sport o per profitto, animali privi di difesa, come possiamo sperare in questo modo di conseguire la pace di cui diciamo di essere così ansiosi? Noi preghiamo per essa, sopra ecatombi di massacrati, Dio, mentre oltraggiamo la legge morale. Così, la crudeltà genera la sua progenie: la guerra. (George Bernard Shaw)
100. Se siamo tombe viventi di animali, come possiamo aspettarci condizioni di vita ideali sulla terra? (George Bernard Shaw)




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