- AFORISMI E CITAZIONI - 'quanto'

1. A nulla giova un'azione esterna compiuta senza amore; invece, qualunque cosa, per quanto piccola e disprezzata essa sia, se fatta con amore, diventa tutta piena di frutti. In verità Iddio non tiene conto dell'azione umana in sé e per sé, ma dei moventi di ciascuno. (T. da Kempis)
2. Accetta quanto ti capita, sii paziente nelle vicende dolorose, perché con il fuoco si prova l'oro, e gli uomini ben accetti nel crogiuolo del dolore. (Siracide)
3. Ah! signori, bisogna essere padre di dieci figli per sentire quanto sia grave il conto da rendere a Dio! (Avv. Tovini)
4. Alessandro, re dei Macedoni, aveva incominciato a studiare la geometria per sapere, infelice, quanto fosse piccola la terra di cui aveva occupato una minima parte. (Seneca)
5. Alla fine, non vieni misurato per quanto intraprendi ma per quanto realizzi. (Donald Trump)
6. All'avaro manca tanto quello che ha quanto quello che non ha (Publilio Siro)
7. Amiamo Gesù per la sua grandezza divina, per la sua potenza nel cielo e sulla terra, per i suoi meriti infiniti, ma anche e soprattutto per ragioni di gratitudine. Se egli fosse stato con noi meno buono, più severo; quanto meno avremmo peccato!... Ma il peccato, quando è seguito dal dolore profondo di averlo commesso, dal proponimento reale di non ripeterlo più, dalla sensazione viva del gran male che con esso abbiamo arrecato alla misericordia di Dio; quando, lacerate le più dure fibre del cuore, riesce a far scaturire da queste lacrime cocenti di pentimento e di amore, il peccato stesso, figliuolo mio, diventa allora un gradino che si avvicina, che ci innalza, che più sicuramente ci conduce a lui. (S. Pio da Pietrelcina)
8. Amoreggiate con le idee finché vi piace; ma quanto a sposarle, andateci cauti (Arturo Graf)
9. Anche se tu vedessi un altro cadere manifestamente in peccato, o commettere alcunché di grave, pur tuttavia non dovresti crederti migliore di lui; infatti non sai per quanto tempo tu possa persistere nel bene. Tutti siamo fragili; ma tu non devi ritenere nessuno più fragile di te. (T. da Kempis)
10. Camminate con semplicità nella via del Signore e non tormentate il vostro spirito. Bisogna che odiate i vostri difetti ma con odio tranquillo e non già fastidioso ed inquieto; fa d'uopo avere con essi pazienza e ritrarne vantaggio mediante un santo abbassamento. In difetto di tal pazienza, mie buone figliuole, le vostre imperfezioni, invece di scemare, crescono sempre più, non essendovi cosa che unisca tanto i nostri difetti quanto l'inquietudine e la sollecitudine di volerli allontanare. (S. Pio da Pietrelcina)
11. Cerchiamo di servire il Signore con tutto il cuore e con tutta la volontà. Ci darà sempre più di quanto meritiamo. (S. Pio da Pietrelcina)
12. Certe persone mentono in modo tale che non si può credere nemmeno il contrario di quanto affermano. (Franz Fischer)
13. Certe volte si è diversi da se stessi quanto dagli altri. (La Rochefoucauld)
14. Che c'è di tanto ridicolo quanto cercare la morte, se proprio per paura della morte ti sei reso la vita impossibile? (Seneca)
15. Chi di voi, per quanto si dia da fare, può aggiungere un'ora sola alla sua vita? (Gesù)
16. Chi è forte nell'amore, regge alle tentazioni e non crede alla suadente furbizia del nemico. Come gli sono caro nella prosperità, così gli sono caro nelle avversità. Chi è saggio nell'amore non guarda tanto al pregio del dono, quanto all'amore di colui che dona. Guarda più all'affetto che al prezzo, e pone tutti i doni al di sotto della persona amata. (T. da Kempis)
17. Chi è onorato nella povertà, quanto più lo sarà nella ricchezza? Chi è disprezzato nella ricchezza, quanto più lo sarà nella povertà? (Siracide)
18. Chi tra di voi al figlio che gli chiede un pane darà una pietra? O se gli chiede un pesce, darà una serpe? Se voi dunque che siete cattivi sapete dare cose buone ai vostri figli, quanto più il Padre vostro che è nei cieli darà cose buone a quelli che gliele domandano! (Gesù)
19. Colui che dice tutto, ci sazia e ci disgusta; colui che teme di esprimersi ci guida a pensare più di quanto non ci sia. (M. de Montaigne)
20. Concedete al corpo solo quanto basta a mantenerlo in salute. (Seneca)
21. Devi preferire di farti guidare da uno migliore di te, piuttosto che andare dietro alle tue fantasticherie; prima di agire, devi consigliarti con persona saggia e di retta coscienza. Giacché è la vita virtuosa che rende l'uomo l'uomo saggio della saggezza di Dio, e buon giudice in molti problemi. Quanto più uno sarà inutilmente umile e soggetto a Dio, tanto più sarà saggio, e pacato in ogni cosa. (T. da Kempis)
22. Di quanto il parlar falso è meno socievole del silenzio! (M. de Montaigne)
23. Di tutto quello che fai, niente ti sembri grande, prezioso e ammirevole; niente ti sembri meritevole di stima. Alto, lodevole e desiderabile davvero ti sembri soltanto ciò che è eterno. Più di ogni altra cosa, ti sia cara la verità eterna; e sempre ti dispiaccia la tua estrema pochezza. Nulla devi temere, disprezzare e fuggire quanto i tuoi vizi e i tuoi peccati; cose che ti debbono affliggere più di ogni danno materiale. (T. da Kempis)
24. Diffido alquanto delle cose che desidero. (M. de Montaigne)
25. Dio non vuole che tu senti sensibilmente il sentimento della fede, speranza e carità, né che tu ne goda, se non quanto basta per servirsene nelle occasioni. Ahimè! Quanto siamo felici di essere noi tenuti sì strettamente dal nostro celeste tutore! Non dobbiamo fare altro che ciò che facciamo, cioè di amare la divina provvidenza ed abbandonarci nelle sue braccia e nel suo seno. No, mio Dio, io non desidero maggior godimento della mia fede, della mia speranza, della mia carità, solo per poter dire sinceramente, quantunque senza gusto e senza sentimento, che vorrei piuttosto morire che abbandonare queste virtù. (S. Pio da Pietrelcina)
26. Dio può essere meglio immaginato che descritto, e Lui esiste ancor più sicuramente di quanto possa essere immaginato. (Sant'Agostino)
27. Dio v'ha fatti sociali e progressivi. Voi, dunque, avete il dovere d'associarvi e di progredire quanto comporta la sfera d'attività nella quale le circostanze vi collocarono, e avete diritto che la società alla quale appartenete non vi impedisca nella vostra opera di associazione e di progresso (G. Mazzini).
28. E' inevitabile tanto perdere la vita, quanto perdere i beni e, se lo comprendiamo, questo è proprio un conforto. Impara a perdere tutto serenamente: dobbiamo morire. (Seneca)
29. E' tanto difficile ai ricchi di acquistare saggezza, quanto ai saggi di acquistare ricchezza. (Epitetto)
30. E' uguale follia piangere del fatto che di qui a cento anni non vivremo, quanto piangere del fatto che cento anni fa non eravamo vivi. (M. de Montaigne)
31. Entrate per la porta stretta, perché larga è la porta e spaziosa la via che conduce alla perdizione, e molti sono quelli che entrano per essa; quanto stretta invece è la porta e angusta la via che conduce alla vita, e quanto pochi sono quelli che la trovano! (Gesù)
32. Fratelli, non comportatevi da bambini nei giudizi; siate come bambini quanto a malizia, ma uomini maturi quanto ai giudizi. (S. Paolo)
33. Gettate in Dio solo ogni vostra sollecitudine, poiché egli ha cura grandissima di voi e di quei tre angioletti di figliuoli dei quali ha voluto che foste adorna. Detti figliuoli vi saranno, per la loro condotta, di conforto e di consolazione nel corso della vita. Siate sempre sollecita per la loro educazione, non tanto scientifica quanto morale. Il tutto vi stia a cuore ed abbiatelo caro più della pupilla dell'occhio vostro. All'educazione della mente, mediante i buoni studi, procurate che vada sempre accoppiata l'educazione del cuore e della nostra santa religione; quella senza di questa, mia buona signora, dà una ferita mortale al cuore umano. (S. Pio da Pietrelcina)
34. Grande saggezza, non essere precipitosi nell'agire e, d'altra parte, non restare ostinatamente alle nostre prime impressioni. Grande saggezza, perciò, non andare dietro a ogni discorso della gente e non spargere subito all'orecchio di altri quanto abbiamo udito e creduto. (T. da Kempis)
35. Guai a coloro che non si mantengono onesti! Essi non solo perdono ogni rispetto umano, ma quanto non possono occupare nessuna carica civile... Perciò siamo sempre onesti, scacciando ogni cattivo pensiero dalla nostra mente, e stiamo col cuore sempre rivolto a Dio, il quale ci ha creati e posti sulla terra per conoscerlo, amarlo e servirlo in questa vita e poi goderlo eternamente nell'altra. (S. Pio da Pietrelcina)
36. I libri mi sono serviti non tanto di istruzione quanto di esercitazione. (M. de Montaigne)
37. I privati servono la virtù più difficilmente e francamente di quanto non fanno coloro che rivestono cariche pubbliche. (M. de Montaigne)
38. Il cielo è minaccioso prima che si scateni la tempesta, gli edifici scricchiolano prima di crollare, un incendio lo preannuncia il fumo: il danno che proviene dall'uomo è improvviso e si mimetizza con più cura quanto più è vicino. (Seneca)
39. Il dono di uno stolto non ti gioverà, perché i suoi occhi bramano ricevere più di quanto ha dato. (Siracide)
40. Il male non consiste nell'"avere" in quanto tale, ma nel possedere in modo irrispettoso della qualità e dell'ordinata gerarchia dei beni che si hanno. Qualità e gerarchia che scaturiscono dalla subordinazione dei beni e dalla loro disponibilità all'"essere" dell'uomo ed alla sua vera vocazione. (Giovanni Paolo II)
41. Il medico saggio deve essere esperto tanto per prescrivere un rimedio quanto per non prescrivere nulla (Baltasar Graciàn)
42. Il peccatore, col commettere la colpa mortale, fa come un contadino, il quale piantò una vigna, la coltivò studiosamente finché fece frutto: ne fece il vino e lo pose in botti aperte, cosicché tutto il vino si disperse. Così col peccato si perde quanto si è fatto di bene. (S. Efrem).
43. Il saggio vivrà non quanto può, ma quanto deve. (Seneca)
44. Il superfluo, cosa quanto mai necessaria. (Voltaire)
45. Il traguardo si allontana sempre da noi. Quanto più progrediamo tanto più conosciamo la nostra indegnità. La soddisfazione sta nello sforzo, non nel conseguimento. Lo sforzo totale è vittoria totale. (Gandhi)
46. Il tuo agire sarà tanto più saggio, e tanto più grande sarà il tuo merito, quanto meglio ti sarai disposto al patire; anzi lo troverai anche più lieve, se, intimamente e praticamente, sarai pronto e sollecito. (T. da Kempis)
47. In particolare non tengo nulla a rimprovare in te, all'infuori di questa agitazione alquanto amara in te, che non ti fa gustare tutta la dolcezza della croce. Emendati di questa e continua a fare come hai fatto sinora, ché fai bene. (S. Pio da Pietrelcina)
48. In quanto al tuo spirito stai tranquilla ed affida sempre più tutta te stessa a Gesù. Sforzati di uniformarti sempre ed in tutto alla divina volontà, sia nelle cose favorevoli che avverse, e non essere sollecita per il domani. (S. Pio da Pietrelcina)
49. In quanto alle prove spirituali, alle quali la paterna bontà del celeste Padre ti va assoggettando, ti prego di star rassegnata e possibilmente tranquilla alle assicurazioni di chi tiene il luogo di Dio, in cui ti ama e ti desidera ogni bene e nel cui nome di parla. Soffri, è vero, ma rassegnata; soffri, ma non temere, perché Dio è con te e tu non l'offendi, ma l'ami; soffri, ma credi pure che Gesù stesso soffre in te e per te e con te. Gesù non ti ha abbandonata quando fuggivi da lui, molto meno ti abbandonerà adesso, ed in seguito, che vuoi amarlo. Dio tutto può rigettare in una creatura, perché tutto sa di corruzione, ma non può giammai rigettare in essa il desiderio sincero di volerlo amare. Quindi se non vuoi convincerti ed essere sicura della celeste pietà per altri motivi, devi assicurarti almeno per questo e star tranquilla e lieta. (S. Pio da Pietrelcina)
50. In quanto poi a ciò che mi dite di sentire quando fate la meditazione, sappiate che l'artificio è diabolico. Perciò state attenta e siate vigilante. Non tralasciate la meditazione giammai per questo, altrimenti persuadetevi che rimarrete sconfitta in seguito su tutta la linea. (S. Pio da Pietrelcina)
51. In questa vita ogni nostra opera, per quanto buona, è commista a qualche imperfezione; ogni nostro ragionamento, per quanto profondo, presenta qualche oscurità. Perciò la constatazione della tua bassezza costituisce una strada che conduce a Dio più sicuramente che una dotta ricerca filosofica. (T. da Kempis)
52. In un pericolo, non penso tanto come fuggirò, quanto come poco importi che io ne scampi. (M. de Montaigne)
53. Invero noi facciamo inganno a noi stessi amando le cose carnali, contro l'ordine stabilito da Dio. Che altro divorerà, quel fuoco, se non i tuoi peccati? Perciò, quanto più indulgi a te stesso quaggiù, seguendo la carne, tanto più duramente pagherai poi, preparando fin d'ora materiale più abbondante per quelle fiamme. Ciascuno sarà più gravemente punito in ciò in cui ebbe a peccare. (T. da Kempis)
54. Io non cesso d'implorarvi da Gesù le benedizioni, e pregare il Signore di trasfigurarvi intieramente in lui. O figliuole mie! Quanto è bello il suo volto e dolci i suoi occhi, e quanto buona cosa è lo stare accanto a lui sul monte della sua gloria! Ivi dobbiamo collocare i nostri desideri tutti e le nostre affezioni. Noi siamo, contro ogni nostro merito, sui gradini del Tabor, avendo ferma risoluzione di ben servire ed amare la sua divina bontà. (S. Pio da Pietrelcina)
55. Io trovo che gli spiriti elevati non sono affatto meno adatti alle cose basse quanto gli spiriti bassi non lo siano a quelle elevate. (M. de Montaigne)
56. Io veggo che tutte le stagioni dell'anno si trovano nelle anime vostre; che talora sentite l'inverno di molte sterilità, distrazioni, svogliatezze e noie; ora le rugiade del mese di maggio con l'odore dei santi fioretti; tra i calori del desiderio di piacere al nostro Sposo divino. Non rimane, dunque, se non l'autunno del quale non vedete voi gran frutti; però occorre bene spesso che al tempo di battere le biade e di premere le uve, si trovino raccolte maggiori di quelle che promettevano le mietiture e le vendemmie. Voi vorreste che tutto fosse nella primavera e nell'estate; ma no, mie dilettissime figliuole, bisogna che sia questa vicissitudine così nell'interno come nell'esterno. Nel cielo tutto sarà di primavera quanto alla bellezza, tutto di autunno quanto al godimento, tutto di estate quanto all'amore. Non vi sarà alcun inverno; ma qui l'inverno è necessario per esercizio dell'abnegazione e di mille piccole ma belle virtù che si esercitano nel tempo della sterilità. (S. Pio da Pietrelcina)
57. La buona educazione consiste nel nascondere quanto bene pensiamo di noi stessi e quanto male degli altri (Mark Twain)
58. La fantasia è tanto più robusta quanto più debole è il raziocinio. (Giambattista Vico)
59. La generosità consiste nel dare più di quel che si potrebbe, l'orgoglio nel prendere meno di quanto si avrebbe bisogno. (Kahlil Gibran)
60. La gentilezza consiste nell'amare la gente più di quanto essa non meriti. (Joseph Joubert)
61. La grandezza dell'animo non è tanto andare in alto, e andare avanti, quanto saper tenersi al proprio posto e limitarsi. (M. de Montaigne)
62. La lucerna del corpo è l'occhio; se dunque il tuo occhio è chiaro, tutto il tuo corpo sarà nella luce; ma se il tuo occhio è malato, tutto il tuo corpo sarà tenebroso. Se dunque la luce che è in te è tenebra, quanto grande sarà la tenebra! (Gesù)
63. La pazienza è maggiormente perfetta, quanto è meno mescolata di sollecitudine e di disturbi. Se il buon Dio vuole prolungare l'ora della prova, non vogliate lamentarvi ed investigare il perché, ma tenete sempre presente questo che i figli di Israele stettero a viaggiare per quarant'anni nel deserto prima di mettere piede nella terra promessa. (S. Pio da Pietrelcina)
64. La preghiera deve essere insistente, in quanto la insistenza denota la fede. (S. Pio da Pietrelcina)
65. La propria vita: questa è la cosa importante.E per quanto riguarda la vita del prossimo, se uno vuol fare il saccente o il puritano, può sfoggiare il punto di vista morale che ha su di lui, però la cosa non lo riguarda. (O. Wilde)
66. La ricchezza somiglia all'acqua di mare: quanto più se ne beve, tanto più si ha sete. (Arthur Schopenhauer)
67. La ruggine del peccato scompare tanto più completamente, quanto più il fuoco dell'amore arde con forza nel cuore del penitente. (S. Gregorio)
68. La scienza, figlio mio, per quanto grande, è sempre una povera cosa; è meno che nulla a paragone del formidabile mistero della divinità. Altre vie devi tenere. Monda il tuo cuore da ogni passione terrena, umiliati nella polvere e prega! Così troverai sicuramente Dio, il quale ti darà la serenità e la pace in questa vita e l'eterna beatitudine in quell'altra. (S. Pio da Pietrelcina)
69. La sola differenza che c'è tra schiavo e animale è che gli animali obbediscono non indotti dalla ragione, ma dalle percosse; tuttavia l'utilità che si ricava sia dagli uni che dagli altri è poco diversa, perché tanto gli schiavi quanto gli animali domestici ci aiutano col corpo a soddisfare i nostri bisogni. (Aristotele)
70. La verginità: una roccaforte che vien difesa con tanto più accanimento quanto meno c'è pericolo. (D. Gay)
71. La via migliore che conduce alla saggezza è quella che vi mette per mezzo delle avversità; e il dito esperto della sventura indica agli uomini i loro errori, come non saprebbe mai farlo quanto ci viene dalla fortuna, la quale nasconde sempre il vero aspetto delle cose. (Danici).
72. La vita di colui che si è dato a Dio deve essere rigogliosa di ogni virtù, cosicché, quale egli appare esteriormente alla gente, tale sia anche interiormente. Anzi, e a ragione, di dentro vi deve essere molto più di quanto appare di fuori; giacché noi siamo sotto gli occhi di Dio, e a lui dobbiamo sommo rispetto, ovunque ci troviamo; Dio, dinanzi al quale dobbiamo camminare puri come angeli. (T. da Kempis)
73. La vita è come un dramma: non conta quanto è lunga, ma se viene rappresentata bene. (Seneca)
74. La vita è come una commedia: non importa quanto è lunga, ma come è recitata (Lucio Anneo Seneca)
75. L'amore del denaro cresce tanto quanto cresce il denaro (Giovenale)
76. L'amore solo può domare ciò che vi è in noi d'indomabile e il linguaggio dell'amore è la persuasione della confidenza. L'amore quanto è bello se si riceve in dono, è altrettanto deforme se si ricerca e si pretende. (S. Pio da Pietrelcina)
77. L'arte è sempre più astratta di quanto immaginiamo. (O. Wilde)
78. L'avere oggetti e beni non perfeziona di per sé il soggetto umano, se non contribuisce alla maturazione e all'arricchimento del suo "essere", cioè alla realizzazione della vocazione umana in quanto tale. (Giovanni Paolo II)
79. Le buone arti bene esercitate ingentiliscono i costumi, introducono nell'anima una certa misura e armonia che l'assuefà a pensare rettamente; e, se non la rendono in effetto migliore quanto alla virtù, almeno la dispongono ad una certa compostezza e ad un certo ordine, che più facilmente alla virtù può adattarsi. (Bacone)
80. Le prove a cui il Signore vi sottopone e vi sottoporrà sono tutti contrassegni della divina dilezione e gemme per l'anima. Passerà, mie care, l'inverno e verrà l'interminabile primavera tanto più ricca di bellezze, quanto furono più dure le tempeste. (S. Pio da Pietrelcina)
81. Le sole persone di cui oggi ascolto le opinioni con un certo rispetto sono molto più giovani di me. Mi pare che siano più avanti di me.La vita ha rivelato loro le sue più recenti meraviglie.Quanto ai vecchi, li contraddico sempre. Per motivi di principio. (O. Wilde)
82. L'elemosina avvilisce tanto chi la riceve quanto chi la fa. (Anatole France)
83. L'infelicità di ciascun uomo è assolutamente eguale a quella di ciascun altro, in qualunque condizione o situazione si trovi questo o quello. E perciò, esattamente parlando, tanto gode e tanto pena il povero, il vecchio, il debole, il brutto, l'ignorante, quanto il ricco, il giovane, il forte, il bello, il dotto: perché ciascuno nel suo stato si fabbrica i suoi beni e i suoi mali (G. Leopardi).
84. L'orrore della crudeltà mi spinge più innanzi nella clemenza di quanto qualsiasi modello di clemenza non potrebbe attrarmi. (M. de Montaigne)
85. L'umanità vuole la sua parte. Anche Maria, la Madre di Gesù, sapeva che attraverso la morte di lui si operava la redenzione del genere umano, eppure ella stessa ha pianto e sofferto, e quanto sofferto. (S. Pio da Pietrelcina)
86. L'uomo d'oggi sembra essere sempre minacciato da ciò che produce, cioè dal risultato del lavoro delle sue mani e, ancor più, del lavoro del suo intelletto, delle tendenze della sua volontà. I frutti di questa multiforme attività dell'uomo, troppo presto e in modo spesso imprevedibile, sono non soltanto e non tanto oggetto di "alienazione", nel senso che vengono semplicemente tolti a colui che li ha prodotti; quanto, almeno parzialmente, in una cerchia conseguente e indiretta dei loro effetti, questi frutti si rivolgono contro l'uomo stesso.(Giovanni Paolo II)
87. L'uomo è un nulla Che è l'uomo? E a che può servire? Qual è il suo bene e qual è il suo male? Quanto al numero dei giorni dell'uomo, cento anni sono gia molti. Come una goccia d'acqua nel mare e un grano di sabbia così questi pochi anni in un giorno dell'eternità. (Siracide)
88. L'uomo retto, ben trova motivo di pianto doloroso. Sia che rifletta su di sé o che vada pensando agli altri, egli comprende che nessuno vive quaggiù senza afflizioni; e quanto più severamente si giudica, tanto maggiormente si addolora. (T. da Kempis)
89. Mai si può veramente ben conoscere il pregio e l'utilità di un amico verace, quanto nel dolore (V. Alfieri).
90. Mi domandi quale sia la giusta misura della ricchezza? Primo avere il necessario, secondo quanto basta. (Seneca)
91. Molti, non appena accade qualcosa di male, si fanno tosto impazienti e perdono la buona volontà. Ma le vie dell'uomo non dipendono sempre da lui. E' Dio che può dare e consolare, quando vuole e quanto vuole e a chi egli vuole; nella misura che gli piacerà e non di più. (T. da Kempis)
92. Nella simpatia odierna per il dolore c'è qualcosa di tremendamente morboso. Si dovrebbe solidarizzare con il colore, con la bellezza, con la gioia di vivere.Quanto meno si parla dei dolori della vita, tanto meglio. (O. Wilde)
93. Nelle azioni degli uomini insensati noi vediamo quanto propriamente la follia si conformi con le più gagliarde opere della nostra anima. (M. de Montaigne)
94. Nessuna confessione religiosa ha tanto peccato per abuso di espressioni metafisiche quanto la matematica. (Ludwig Joseph Wittgenstein)
95. Nessuna passione priva la mente così completamente delle sue capacità di agire e ragionare quanto la paura. (Edmund Burke)
96. Nessuno è così avanzato nella perfezione e così santo da non aver talvolta delle tentazioni. Andare esenti del tutto da esse non possiamo. Tuttavia, per quanto siano moleste e gravose, le tentazioni spesso sono assai utili; perché, a causa delle tentazioni, l'uomo viene umiliato, purificato e istruito. (T. da Kempis)
97. Niente come tornare in un luogo rimasto immutato ci fa scoprire quanto siamo cambiati (Nelson Mandela)
98. Niente ha bisogno di essere cambiato quanto le abitudini degli altri (Mark Twain)
99. Niente rafforza l'autorità quanto il silenzio. (Charles De Gaulle)
100. Non abbiamo tanto bisogno dell'aiuto degli amici, quanto della certezza del loro aiuto. (Epicuro)
101. Non appoggiarti alle tue forze, ma salda la tua speranza in Dio: se farai tutto quanto sta in te, Iddio aderirà al tuo buon volere. Non confidare nel sapere tuo o nella capacità di un uomo purchessia, ma piuttosto nella grazia di Dio, che sostiene gli umili e atterra i presuntuosi. (T. da Kempis)
102. Non bisogna badare a ciò che si mangia, quanto con chi si mangia. (M. de Montaigne)
103. Non c'è bestia al mondo tanto da temersi dall'uomo, quanto l'uomo. (M. de Montaigne)
104. Non c'è istituzione per quanto cattiva che non sia resa tollerabile dai buoni costumi, e non ce n'è una tanto buona che non rimanga guasta dai cattivi (A. Gabelli).
105. Non c'è niente che giovi quanto starsene tranquilli e parlare pochissimo con gli altri e il più possibile con sé stessi. (Seneca)
106. Non c'è uomo, per quanto decrepito, che non pensi di avere ancora in corpo venti anni. (M. de Montaigne)
107. Non credere di poter rimandare a un tempo futuro la tua salvezza, facendo affidamento sui suffragi degli amici e dei parenti; tutti costoro ti dimenticheranno più presto di quanto tu non creda. Perciò, più che sperare nell'aiuto di altri, è bene provvedere ora, fin che si è in tempo, mettendo avanti un po' di bene. Ché, se non ti prendi cura di te stesso ora, chi poi si prenderà cura di te? (T. da Kempis)
108. Non dire: "Ho quanto mi occorre; che cosa potrà ormai capitarmi di male?". Nel tempo della prosperità si dimentica la sventura; nel tempo della sventura non si ricorda la prosperità. (Siracide)
109. Non dobbiamo cercare di vivere a lungo, ma di vivere abbastanza; vivere a lungo dipende dal destino, dalla nostra anima vivere quanto basta. (Seneca)
110. Non è già che uno debba in quanto possa, ma può in quanto deve (Blaise Pascal)
111. Non è tanto l'aiuto dei nostri amici ad aiutarci, quanto la consapevolezza che essi ci aiuteranno. (Epicuro)
112. Non importa quanto costa qualcosa, ma quanto forte e' lo sconto. (Arthur Bloch)
113. Non maltrattate le bestie, ma abbiatene cura, ché potete cosi esercitare qualche facoltà e del corpo e della mente e dell'animo vostro: potete anche osservare e imparare. Ma non prendete ad allevarle e mantenerle per mero trastullo, ch'è perditempo e spesa non tanto dì denaro quanto d'affetto, il quale poi è negato alle persone a cui più si deve: onde la passione per le bestie diventa insieme ingiustizia e ridicolezza (N. Tommaseo).
114. Non potrò mai dire abbastanza quanto io stimi la bellezza qualità possente e utile. Egli [Socrate] la chiamava una piccola tirannia, e Platone privilegio di natura. (M. de Montaigne)
115. Non sforzarti in ciò che trascende le tue capacità, poiché ti è stato mostrato più di quanto comprende un'intelligenza umana. (Siracide)
116. Non siate più saggi di quanto occorre, ma siate saggi con sobrietà. (M. de Montaigne)
117. Non ti perdere di coraggio se ti tocca lavorare molto e raccogliere poco. Se pensassi quanto costa un'anima sola a Gesù, non faresti lamento alcuno. (S. Pio da Pietrelcina)
118. Nove situazioni io ritengo felici nel mio cuore, la decima la dirò con le parole: un uomo allietato dai figli, chi vede da vivo la caduta dei suoi nemici; felice chi vive con una moglie assennata, colui che non pecca con la sua lingua, chi non deve servire a uno indegno di lui; fortunato chi ha trovato la prudenza, chi si rivolge a orecchi attenti; quanto è grande chi ha trovato la sapienza, ma nessuno supera chi teme il Signore. Il timore del Signore è più di ogni cosa; chi lo possiede a chi potrà esser paragonato? (Siracide)
119. Nulla accelera tanto la guarigione quanto le parcelle periodiche del medico. (Sir Alec Guinness)
120. Odio la televisione. La odio quanto odio le noccioline: però non posso fare a meno di mangiare noccioline. (Orson Welles)
121. Ognuno vale quanto le cose a cui dà importanza. (Marco Aurelio)
122. Ognuno vale tanto quanto le cose a cui dà importanza. (Marc'Aurelio)
123. Oh quanto è prezioso il tempo! Beati coloro che ne sanno bene approfittare, perché tutti, il giorno del giudizio, ne dovremo rendere uno strettissimo conto al supremo Giudice. Oh se tutti arrivassero a comprendere la preziosità del tempo, certamente ognuno si sforzerebbe di spenderlo lodevolmente! (S. Pio da Pietrelcina)
124. Oh, quanto rapidamente passa la gloria di questo mondo! (T. da Kempis)
125. Onora tuo padre con tutto il cuore e non dimenticare i dolori di tua madre. Ricorda che essi ti hanno generato; che darai loro in cambio di quanto ti hanno dato? (Siracide)
126. Parere non è essere, ma per essere bisogna anche parere. Nulla contribuisce tanto a fare il monaco quanto l'abito. (Ugo Bernasconi)
127. Penso tra me e me quanti sono gli uomini che esercitano il corpo e quanto pochi quelli che esercitano la mente; quanta gente accorre a un passatempo inconsistente e vano, e che deserto intorno alle scienze; che animo debole hanno quegli atleti di cui ammiriamo i muscoli e le spalle. (Seneca)
128. Per quanto i beneficati vi divengano nemici, è certo che essi non giungeranno mai a portarvi via la più grande ricompensa concessa quaggiù all'uomo benefico, la quale consiste nella santa compiacenza di aver compiuta una nobile azione (F. G. Bortolotti).
129. Per quanto le leggi della matematica si riferiscano alla realta', esse non sono certe, e per quanto siano certe, esse non si riferiscono alla realta'. (Albert Einstein)
130. Per quanto male un uomo possa pensare delle donne, non c'è donna che non ne pensi ancor peggio di lui. (Nicolas-Sébastien Roch de Chamfort)
131. Per quanto possibile, stai lontano dall'agitarsi che fa la gente. Infatti, anche se vi si attende con purezza di intenzione, l'occuparsi delle faccende del mondo è un grosso impaccio, perché ben presto si viene inquinati dalle vanità, e fatti schiavi. Più di una volta vorrei essere stato zitto, e non essere andato in mezzo alla gente. (T. da Kempis)
132. Per quanto riguarda il matrimonio, evidentemente sarebbe una stupidaggine, ma un uomo e una donna possono stringere altri e più interessanti legami. (O. Wilde)
133. Per quanto siano sgradevoli i nemici, non diventeranno mai tanto noiosi quanto i seguaci. (Elias Canetti)
134. Per quanto tu cammini, ed anche percorrendo ogni strada, non potrai mai raggiungere i confini dell'anima; tanto profonda è la sua vera essenza. (Eraclito)
135. Per riuscire la gente abusa tanto delle proprie qualità quanto dei propri difetti (Charles Regismanset)
136. Poco importa che adoriate nell'anima nostra la Verità: se l'errore governa i vostri fratelli in un altro angolo di questa terra che ci è madre comune, e voi non desiderate e non tentate, per quanto le forze vostre ve lo concedono, rovesciarlo, tradite i vostri doveri. (G. Mazzini)
137. Predicate il Dovere agli uomini delle classi che vi stanno sopra, e compite, per quanto è possibile, i doveri vostri: predicate la virtù, il sacrifizio, l'amore; e siate virtuosi e pronti al sacrifizio e all'amore. (G. Mazzini)
138. Quando ci sembra che si avvicini un pericolo di morte, consideriamo quanto ci sono vicini altri pericoli di cui non abbiamo paura. (Seneca)
139. Quando gioco con il mio gatto, chi può dire s'egli non si diverte con me più di quanto io mi diverta con lui. (M. de Montaigne)
140. Quando mi sono applicato a conoscere la sapienza e a considerare l'affannarsi che si fa sulla terra - poiché l'uomo non conosce riposo né giorno né notte - allora ho osservato tutta l'opera di Dio, e che l'uomo non può scoprire la ragione di quanto si compie sotto il sole; per quanto si affatichi a cercare, non può scoprirla. Anche se un saggio dicesse di conoscerla, nessuno potrebbe trovarla. (Ecclesiaste)
141. Quanto alla fedeltà, non c'è animale al mondo traditore quanto l'uomo. (M. de Montaigne)
142. Quanto alla morte, non la possiamo provare che una sola volta; siamo tutti principianti quando ci arriviamo. (M. de Montaigne)
143. Quanto è insensato l'oratore che si allontana felice per gli applausi di un pubblico ignorante! (Seneca)
144. Quanto è meglio rimproverare che covare l'ira! (Siracide)
145. Quanto é saggio e prudente l'uomo che, durante la vita, si sforza di essere quale desidera esser trovato al momento della morte! (T. da Kempis)
146. Quanto grande è la nostra miseria: il nostro corpo va soggetto a tutte le infermità, dolori e debolezze della vita; la nostra anima non riesce sempre ad avere slanci nel bene! Sono queste le conseguenze del peccato originale! Sii umile di cuore e sempre pronto a dominare le tue cattive inclinazioni. (G. Nardi)
147. Quanto grandi sono la stoltezza e la durezza di cuore dell'uomo: egli pensa soltanto alle cose di oggi e non piuttosto alle cose future. In ogni azione, in ogni pensiero, dovresti comportarti come se tu dovessi morire oggi stesso; ché, se avrai retta la coscienza, non avrai molta paura di morire. (T. da Kempis)
148. Quanto più amaro avrai, tanto più amore riceverai. (S. Pio da Pietrelcina)
149. Quanto più grande è il potere tanto più pericoloso è l'abuso (Edmund Burice)
150. Quanto più la coscienza umana, soccombendo alla secolarizzazione, perde il senso del significato stesso della parola "misericordia", quanto più, allontanandosi da Dio, si distanzia dal mistero della misericordia, tanto più la Chiesa ha il diritto e il dovere di far appello al Dio della misericordia "con forti grida". (Giovanni Paolo II)
151. Quanto più sei grande, tanto più umìliati; così troverai grazia davanti al Signore; perché grande è la potenza del Signore e dagli umili egli è glorificato. (Siracide)
152. Quanto più si estende la grande conoscenza dei buoni libri, tanto più si restringe la cerchia degli uomini di cui ci è gradita la compagnia (Ludwig Feuerbach)
153. Quanto più uno desidera elevarsi spiritualmente, tanto più la vita presente gli appare amara, perché constata pienamente le deficienze dovute alla corrotta natura umana. (T. da Kempis)
154. Quanto poca è la terra che da morti ci ospiterà, noi che da vivi, ambiziosi aspiriamo al mondo intero. (Filippo II)
155. Quanto poco c'è da fidarsi di una donna che si fa cogliere in flagrante fedeltà ! Oggi fedele a te, domani ad un altro. (Karl Kraus)
156. Quanto sai non deve impedirti di sapere quanto dovresti (Carlo Dossi)
157. Quanto sei bella e quanto sei graziosa, o amore, figlia di delizie! La tua statura rassomiglia a una palma e i tuoi seni ai grappoli. (Cantico dei Cantici)
158. Quanto si ingannano quegli uomini che bramano di spingere il loro dominio al di là del mare e pensano di essere veramente felici se occupano militarmente molte regioni e alle vecchie ne aggiungono di nuove, e sono ignari di quale sia quello straordinario potere, pari al potere degli dei: il dominio di sé stessi è il più grande dominio. (Seneca)
159. Quanto tempo risparmia chi non sta a guardare quello che dice o fa o pensa il suo vicino (Marco Aurelio)
160. Quanto un artista crea, costituisce nello stesso tempo uno sfogo per il desiderio sessuale. (S. Freud)
161. Quanto uno abbia progredito si dimostra nella tentazione e nella tribolazione; qui sta il suo maggior merito; qui appare più chiaramente la sua virtù. Non è gran cosa esser devoti e fervorosi quando non si hanno difficoltà; sapere invece sopportare se stessi nel momento dell'avversità dà a sperare in un grande avanzamento spirituale. (T. da Kempis)
162. Quelli che sanno non devono indagare, in quanto essi sanno: né quelli che non sanno, in quanto per indagare bisogna sapere che cosa s'indaga. (M. de Montaigne)
163. Questo progresso, il cui autore e fautore è l'uomo, rende la vita umana sulla terra, in ogni suo aspetto, "più umana"? La rende più "degna dell'uomo"? Non ci può esser dubbio che, sotto vari aspetti, la renda tale. Quest'interrogativo, però, ritorna ostinatamente per quanto riguarda ciò che è essenziale in sommo grado: se l'uomo, come uomo, nel contesto di questo progresso, diventi veramente migliore, cioè più maturo spiritualmente, più cosciente della dignità della sua umanità, più responsabile, più aperto agli altri, in particolare verso i più bisognosi e più deboli, più disponibile a dare e portare aiuto a tutti. (Giovanni Paolo II)
164. Riconobbi che tanto la saviezza precede la stoltezza, quanto la luce è distante dalle tenebre. (Salomone)
165. Ripensa con grande, amaro dolore, ai tuoi peccati, e non credere mai di valere qualcosa, per opere buone che tu abbia compiuto. In realtà sei un peccatore, irretito da molte passioni e schiavo di esse. Da te non giungi a nulla: subitamente cadi e sei vinto; subitamente vieni sconvolto e dissolto. Non hai nulla di che ti possa vantare; hai molto, invece, di che ti debba umiliare, giacché sei più debole assi di quanto tu possa capire. (T. da Kempis)
166. Se hai trovato il miele, mangiane quanto ti basta, per non esserne nauseato e poi vomitarlo. (Salomone)
167. Se lo stare in piedi dipendesse da noi, sicuramente al primo soffio noi cadremmo nelle mani dei nemici di nostra salute. Confidiamo sempre nella divina pietà e così esperimenteremo sempre più quanto buono sia il Signore. (S. Pio da Pietrelcina)
168. Se una donna si guarda spesso allo specchio, può darsi che non sia tanto un segno di vanità, quanto di coraggio. (Mark Twain)
169. Se uno è un gentiluomo, ne sa quanto basta, e se non lo è, tutto quello che sa va a suo demerito. (O. Wilde)
170. Se uno vuole quanto basta, ha ciò che vuole. (Seneca)
171. Se vogliamo raccogliere è necessario non tanto il seminare, quanto spargere il seme in un buon campo, e quando questo seme diventerà pianta, ci stia molto a cuore di vegliare a che la zizzania non soffochi le tenere pianticelle. (S. Pio da Pietrelcina)
172. Secondo me, una persona vale quanto tutto il popolo e il popolo quanto una sola persona. (Democrito)
173. Signore mio Dio, tu sei tutto il mio bene. E io, chi sono per osare di rivolgermi a te? Sono il tuo miserabile piccolo servo, un abietto vermiciattolo, molto più misero e disprezzabile di quanto io stesso non capisca e non osi confessare. Tuttavia, Signore, ricordati di me, che sono un nulla, nulla ho e nulla valgo. Tu solo sei buono, giusto e santo; tutto puoi e ogni cosa viene da te; tutto tu colmi, soltanto il peccatore tu lasci a mani vuote. (T. da Kempis)
174. Signore, fa che io possa sempre desiderare più di quanto riesca a realizzare (Michelangelo Buonarroti)
175. Solo gli operai sanno quanto vale il tempo; per questo se lo fanno pagare. (Voltaire)
176. Spesso l'amore non conosce misura, in un fervore che oltrepassa ogni confine. L'amore non sente gravezza, non tiene conto della fatica, anela a più di quanto non possa raggiungere, non adduce a scusa la sua insufficienza, perché ritiene che ogni cosa gli sia possibile e facile. (T. da Kempis)
177. Spesso mi pare che l'arte nasconda l'artista molto più di quanto non lo riveli. (O. Wilde)
178. Sul piano interno di ogni Nazione, assume grande importanza il rispetto di tutti i diritti: specialmente il diritto alla vita in ogni stadio dell'esistenza; i diritti della famiglia, in quanto comunità sociale di base, o "cellula della società"; la giustizia nei rapporti di lavoro; i diritti inerenti alla vita della comunità politica in quanto tale; i diritti basati sulla vocazione trascendente dell'essere umano, a cominciare dal diritto alla libertà di professare e di praticare il proprio credo religioso. (Giovanni Paolo II)
179. Talora siamo mossi dalla passione, e la prendiamo per zelo; rimproveriamo negli altri piccole cose e passiamo sopra a quelle più grosse, commesse da noi. Avvertiamo con prontezza, e pesiamo ben bene ciò che gli altri ci fanno soffrire, ma non ci accorgiamo di quanto gli altri soffrono per causa nostra. Chi riflettesse bene e a fondo su se stesso, non giudicherebbe severamente gli altri. (T. da Kempis)
180. Tanto le più elevate quanto le più infime forme di critica sono una sorta di autobiografia. (O. Wilde)
181. Ti affanni, mia buona figliuola, a cercare il sommo Bene. Ma, in verità, è dentro di te e ti tiene distesa sulla nuda croce alitando forza per sostenere il martirio insostenibile e amore per amare amaramente l'Amore. Quindi il timore di vederlo perduto e disgustato senza avvedertene è tanto vano, quanto egli è vicino e stretto a te. Vana è parimenti l'ansia dell'avvenire, giacché il presente stato è una crocifissione dell'amore. (S. Pio da Pietrelcina)
182. Ti prego poi a non angustiarti per quello che io vado ed andrò soffrendo, poiché il soffrire, per quanto grande sia, messo di fronte al bene che ci aspetta, riesce di diletto per l'anima. (S. Pio da Pietrelcina)
183. Tieni fermo che quanto più crescono gli assalti del nemico, tanto più Dio è vicino all'anima. Pensa e compenetrati bene di questa grande e confortante verità. (S. Pio da Pietrelcina)
184. Tieni per fermo che quanto più un'anima è a Dio gradita, tanto più dovrà essere provata. Perciò coraggio ed avanti sempre. (S. Pio da Pietrelcina)
185. Tu mi hai rapito il cuore, sorella mia, sposa, tu mi hai rapito il cuore con un solo tuo sguardo, con una perla sola della tua collana! Quanto sono soavi le tue carezze, sorella mia, sposa, quanto più deliziose del vino le tue carezze. L'odore dei tuoi profumi sorpassa tutti gli aromi. (Cantico dei Cantici)
186. Tu non sei maggiormente santo se ricevi delle lodi, né maggiormente cattivo se ricevi dei rimproveri; sei quello che sei, e non puoi essere ritenuto più grande di quanto tu non sia agli occhi di Dio. (T. da Kempis)
187. Tutte le conquiste, finora raggiunte, e quelle progettate dalla tecnica per il futuro, vanno d'accordo col progresso morale e spirituale dell'uomo? In questo contesto l'uomo, in quanto uomo, si sviluppa e progredisce, oppure regredisce e si degrada nella sua umanità? Prevale negli uomini, "nel mondo dell'uomo", che in se stesso è un mondo di bene e di male morale, il bene sul male? (Giovanni Paolo II)
188. Tutte le riforme politiche in ogni paese irreligioso, o non curante di religione, dureranno quanto il capriccio o l'interesse degli individui vorranno e non più. (G. Mazzini)
189. Tutto quanto volete che gli uomini facciano a voi, anche voi fatelo a loro: questa infatti è la Legge ed i Profeti. (Gesù)
190. Umiliati amorosamente avanti a Dio ed agli uomini, perché Iddio parla a chi tiene le orecchie basse. Sii amante del silenzio, perché il molto parlare non è mai senza colpa. Tieniti in ritiro per quanto ti sarà possibile, perché nel ritiro il Signore parla liberamente all'anima e l'anima è più in grado di ascoltare la sua voce. Diminuisci le tue visite e sopportale cristianamente quando ti vengono fatte. (S. Pio da Pietrelcina)
191. Un brutto stile di lingua migliora il mio più di quanto non fa quello buono. (M. de Montaigne)
192. Un giorno ho scoperto con grande stupore che la concezione dei sogni più vicina alla verità non era quella medica, bensì quella popolare, per quanto fosse ancora per metà implicata nella superstizione. (S. Freud)
193. Un grande poeta, un poeta davvero grande, è la meno poetica delle creature. Ma i poeti di scarso valore sono pieni di fascino. Quanto peggiori sono i loro versi, tanto più pittoreschi appaiono. (O. Wilde)
194. Un oggetto posseduto, e già superato da un altro più perfetto, è messo da parte, senza tener conto del suo possibile valore permanente per sé o in favore di un altro essere umano più povero. Tutti noi tocchiamo con mano i tristi effetti di questa cieca sottomissione al puro consumo: prima di tutto, una forma di materialismo crasso, e al tempo stesso una radicale insoddisfazione, perché si comprende subito che --se non si è premuniti contro il dilagare dei messaggi pubblicitari e l'offerta incessante e tentatrice dei prodotti --quanto più si possiede tanto più si desidera mentre le aspirazioni più profonde restano insoddisfatte e forse anche soffocate. (Giovanni Paolo II)
195. Un progresso nella vita spirituale non lo avrai raggiunto quando avrai avuto la grazia della consolazione, ma quando, con umiltà, abnegazione e pazienza, avrai saputo sopportare che essa ti sia tolta. Cosicché, neppure allora, tu sia pigro nell'amore alla preghiera o lasci cadere del tutto le abituali opere di pietà; anzi, tu faccia volenterosamente tutto quanto è in te, come meglio potrai e saprai, senza lasciarti andare del tutto a causa dell'aridità e dell'ansietà spirituale che senti. (T. da Kempis)
196. Un sufficiente spazio di tempo, adatto per dedicarti a buone meditazioni, lo troverai rinunciando a fare discorsi inutilmente oziosi e ad ascoltare chiacchiere sugli avvenimenti del giorno. I più grandi santi evitavano, per quanto possibile, di stare con la gente e preferivano stare appartati, al servizio di Dio. E' stato detto: ogni volta che andai tra gli uomini ne ritornai meno uomo di prima. E ne facciamo spesso esperienza, quando stiamo a lungo a parlare con altri. (T. da Kempis)
197. Un tetto di foglie copre bene quanto uno d'oro. (Seneca)
198. Una legge d'aggregazione governa i minerali: una legge di sviluppo governa le piante: una legge di moto governa gli astri: una legge governa voi e la vostra vita: legge tanto più nobile ed alta quanto più voi siete superiori a tutte le cose create sulla terra. (G. Mazzini)
199. Una volta mostrai al Padre un bellissimo ramo di biancospino fiorito e mostrando al Padre i bei fiori bianchissimi esclamai: "Quanto sono belli!...". "Sì, - disse il Padre - ma più dei fiori sono belli i frutti." E mi fece capire che più dei santi desideri sono belle le opere. (S. Pio da Pietrelcina)
200. Un'osservazione veramente buona sorprende il suo autore quanto il suo pubblico (Joseph Joubert)
201. Vedi quanto sei ancora lontano dal vero amore e dalla umiltà di chi non sa adirarsi e indignarsi con alcuno, fuor che con se stesso. Non è grande merito stare con persone buone e miti; è cosa, questa, che fa naturalmente piacere a tutti, e nella quale tutti troviamo facile contentezza, giacché amiamo di più quelli che ci danno ragione. E' invece grande virtù, e lodevole comportamento, degno di un uomo, riuscire a vivere in pace con le persone dure e cattive, che si comportano senza correttezza e non hanno condiscendenza verso di noi. (T. da Kempis)
202. Vi può essere bellezza tanto nelle cose umili quanto nelle più preziose. (Marcel Proust)
203. Coltivate le amicizie, incontrate la gente. Voi crescete quanto più numerosi sono gli incontri con la gente, quante più sono le persone a cui stringete la mano. Coltivate gli interessi della pace, della giustizia, della solidarietà, della salvaguardia dell’ambiente. (Don Tonino Bello)
204. La divisione del lavoro porta alla perfezione nell'attività meccanica, ma è funesta e negativa nella creazione mentale; ogni prodotto dello spirito è tanto superiore quanto più la mente che lo produce è universale. (Napoleone Bonaparte)
205. Le razze esistono in quanto esseri umani nascono con attitudini ereditarie diverse e trasmettono ai loro eredi queste attitudini; che diventano filosofia, comportamento, modo di intendere la vita, la passione e il prossimo; e che di fronte a ogni situazione reagisce secondo la memoria ereditaria inconscia. (Ennio Flaiano)
206. L'egoismo è sempre stata la peste della società, e quanto è stato maggiore, tanto peggiore è stata la condizione della società. (Giacomo Leopardi)
207. L'esistenza, per sua natura ed essenza propria e generale, è un'imperfezione, un'irregolarità, una mostruosità. Ma questa imperfezione è una piccolissima cosa, un vero neo, perché tutti i mondi che esistono, per quanti e quanto grandi che essi sieno, non essendo però certamente infiniti né di numero né di grandezza, sono per conseguenza infinitamente piccoli a paragone di ciò che l'universo potrebbe essere se fosse infinito; e il tutto esistente è infinitamente piccolo a paragone della infinità vera, per dir così, del non esistente, del nulla. (Giacomo Leopardi)
208. L'immaginazione è il primo fonte della felicità umana. Quanto più questa regnerà nell'uomo, tanto più l'uomo sarà felice. (Giacomo Leopardi)
209. L'uomo è quasi sempre tanto malvagio quanto gli bisogna. Se si conduce dirittamente, si può giudicare che la malvagità non gli è necessaria. Ho visto persone di costumi dolcissimi, innocentissimi, commettere azioni delle più atroci, per fuggire qualche danno grave, non evitabile in altra guisa. (Giacomo Leopardi)
210. Nulla è tanto funesto alla felicità dei popoli quanto l'instabilità delle loro istituzioni. (Napoleone Bonaparte)
211. Quando mai uno stupido è stato innocuo? Lo stupido più innocuo trova sempre un'eco favorevole nel cuore e nel cervello dei suoi contemporanei che sono almeno stupidi quanto lui: e sono sempre parecchi. Inutile poi aggiungere che niente è più pericoloso di uno stupido che afferra un'idea, il che succede con una frequenza preoccupante. Se uno stupido afferra un'idea, è fatto: su quella costruirà un sistema e obbligherà gli altri a condividerlo. (Ennio Flaiano)
212. Quanto più del tempo si tiene a conto, tanto più si dispera d'averne che basti, quanto più se ne gitta, tanto par che n'avanzi. (Giacomo Leopardi)
213. Quasi tutti gli uomini grandi sono modesti: perché si paragonano continuamente, non cogli altri, ma con quell'idea del perfetto che hanno dinanzi allo spirito, infinitamente più chiara e maggiore di quella che ha il volgo; e considerano quanto sieno lontani dal conseguirla. (Giacomo Leopardi)
214. Sogliono essere odiatissimi i buoni e i generosi perché ordinariamente sono sinceri, e chiamano le cose coi loro nomi. Colpa non perdonata dal genere umano, il quale non odia mai tanto chi fa male, né il male stesso, quanto chi lo nomina. (Giacomo Leopardi)
215. Un uomo tanto meno o tanto più difficilmente sarà grande quanto più sarà dominato dalla ragione. (Giacomo Leopardi)
216. Conosco la mia miseria e la mia debolezza, ma so anche quanto piaccia ai cuori nobili, generosi, far del bene, perciò, vi supplico, beati abitanti del cielo, vi supplico di adottarmi come figlia. (Santa Teresa di Gesù Bambino)
217. Gli uomini non sono saggi in proporzione tanto all'esperienza, quanto alla loro capacità di fare esperienza. (George Bernard Shaw)
218. La vita familiare come la concepiamo noi non ci è più naturale di quanto lo sia una gabbia per un cacatoa. (George Bernard Shaw)
219. L'uomo vive per stupire molto più di quanto lo faccia per stupirsi. (George Bernard Shaw)
220. Non è colpa dei dottori, se il servizio medico nella comunità è, nella sua organizzazione attuale, un assurdo criminale. Che una nazione ragionevole, avendo osservato che ci si può procurare il pane offrendo un interesse economico ai fornai che ce lo fabbricano, seguiti ad offrire a un chirurgo un interesse per le gambe che ci amputa, è quanto basta per farci disperare dell'umanità politica. (George Bernard Shaw)
221. Se i genitori riuscissero soltanto a capire quanto annoiano i loro figli. (George Bernard Shaw)




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