- AFORISMI E CITAZIONI - 'ore'

1. A noi tutti piace pensare bene degli altri perché abbiamo paura di noi stessi. La base dell'ottimismo è il puro terrore. (O. Wilde)
2. A nulla giova un'azione esterna compiuta senza amore; invece, qualunque cosa, per quanto piccola e disprezzata essa sia, se fatta con amore, diventa tutta piena di frutti. In verità Iddio non tiene conto dell'azione umana in sé e per sé, ma dei moventi di ciascuno. (T. da Kempis)
3. A stento un commerciante sarà esente da colpe, un rivenditore non sarà immune dal peccato. (Siracide)
4. Abbi ben chiara la cosa da dire: le parole verranno. (Catone il Censore)
5. Abbi pazienza nel perseverare in questo santo esercizio del meditare e contentati di cominciare a piccoli passi, finché abbi gambe per correre, e meglio ali per volare; contentati di fare l'ubbidienza, la quale non è mai una piccola cosa per un'anima, la quale ha scelto Dio per sua porzione e rassegnati di essere per ora una piccola ape di nido che ben presto diventerà una grande ape abile a fabbricare il miele. Umiliati sempre ed amorosamente davanti a Dio ed agli uomini, perché Dio parla veramente a chi tiene il suo cuore umile dinanzi a Lui. (S. Pio da Pietrelcina)
6. Abbi un cuore retto e sii costante, non ti smarrire nel tempo della seduzione. (Siracide)
7. Abbiamo due orecchie e una sola bocca proprio perché dobbiamo ascoltare di più e parlare di meno. (Zenone)
8. Accendi tu, Gesù, quel fuoco che venisti a portare sulla terra, affinché consumato da esso m'immoli sull'ara della tua carità, quale olocausto d'amore, perché tu regni nel mio cuore e nel cuore di tutti, e da tutti e dappertutto si levi un sol cantico di lode, di benedizione, di ringraziamento a te per l'amore che nel mistero della tua nascita di divine tenerezze ci hai addimostrato. (S. Pio da Pietrelcina)
9. Accetta ogni dolore ed incomprensione che viene dall'Alto. Così ti perfezionerai e ti santificherai. (S. Pio da Pietrelcina)
10. Accetta quanto ti capita, sii paziente nelle vicende dolorose, perché con il fuoco si prova l'oro, e gli uomini ben accetti nel crogiuolo del dolore. (Siracide)
11. Adora il Signore Dio tuo e a lui solo rendi culto. (Gesù)
12. Agire bene, sempre, e avere poca stima di se medesimi, è segno di umiltà di spirito; non cercare conforto da alcuna creatura è segno di grande libertà e di fiducia interiore. (T. da Kempis)
13. Agli Dei parve opportuno che il dolore seguisse, come compagno, al piacere (Plauto)
14. Ah! Che è una grande grazia, mia brava figliola, l'incominciare a servire questo buon Dio mentre che la floridezza dell'età ci rende suscettibili di qualunque impressione! Oh! Come il dono è gradito, quando si offrono i fiori coi primi frutti dell'albero. E quale cosa potrà trattenerti dal fare una totale offerta di tutta te stessa al buon Dio col deciderti una buona volta per sempre a dare un calcio al mondo, al demonio ed alla carne, ciò che con tanta risolutezza fecero per noi i nostri padrini al battesimo? Forse che il Signore non merita da te questo sacrificio? (S. Pio da Pietrelcina)
15. Al campo sono necessarie tre cose: buon seme, buon tempo, buon lavoratore. (Proverbio)
16. Al cielo rivolgi continue preghiere e sospiri e lacrime, affinché, dopo la morte, la tua anima sia degna di passare felicemente al Signore. (T. da Kempis)
17. Al giorno che promise si conosce il buon pagatore. (G. Verga)
18. Al giorno d'oggi la maggior parte della gente muore come se fosse subdolamente colpita da un attacco di buon senso. Solo quando è troppo tardi si accorge che le uniche cose che non si rimpiangono sono le proprie follie. (O. Wilde)
19. Al posto dell'iniziativa creativa nasce la passività, la dipendenza e la sottomissione all'apparato burocratico che, come unico organo "disponente" e "decisionale"--se non addirittura "possessore"--della totalità dei beni e mezzi di produzione, mette tutti in una posizione di dipendenza quasi assoluta, che è simile alla tradizionale dipendenza dell'operaio-proletario dal capitalismo. (Giovanni Paolo II)
20. Allegria del cuore e gioia dell'anima è il vino bevuto a tempo e a misura. (Siracide)
21. Allora quale profitto c'è per l'uomo in tutta la sua fatica e in tutto l'affanno del suo cuore con cui si affatica sotto il sole? Tutti i suoi giorni non sono che dolori e preoccupazioni penose; il suo cuore non riposa neppure di notte. Anche questo è vanità! (Ecclesiaste)
22. Ama Gesù, amalo tanto, ma per questo ama di più il sacrificio. Amore vuole essere amaro. (S. Pio da Pietrelcina)
23. Amate i figli che la Provvidenza vi manda; ma amateli di vero, profondo, severo amore; non dell'amore snervato, irragionevole, cieco, ch'è egoismo per voi, rovina per essi. (G. Mazzini)
24. Amate! L'amore è l'ala dell'anima a Dio e al grande, al bello, al sublime, che sono l'ombra di Dio sulla terra. Amate la famiglia, gli uomini presti a dividere dolori e gioie con voi, gli estinti che vi furono cari e vi ebbero cari (G. Mazzini).
25. Ambasciatore: un onest'uomo mandato a mentire all'estero per il bene del suo Paese. (Izaak Walton)
26. America: il risultato di un errore di navigazione. (L.L. Levinson)
27. Amiamo Gesù per la sua grandezza divina, per la sua potenza nel cielo e sulla terra, per i suoi meriti infiniti, ma anche e soprattutto per ragioni di gratitudine. Se egli fosse stato con noi meno buono, più severo; quanto meno avremmo peccato!... Ma il peccato, quando è seguito dal dolore profondo di averlo commesso, dal proponimento reale di non ripeterlo più, dalla sensazione viva del gran male che con esso abbiamo arrecato alla misericordia di Dio; quando, lacerate le più dure fibre del cuore, riesce a far scaturire da queste lacrime cocenti di pentimento e di amore, il peccato stesso, figliuolo mio, diventa allora un gradino che si avvicina, che ci innalza, che più sicuramente ci conduce a lui. (S. Pio da Pietrelcina)
28. Amo citarmi spesso; aggiunge sapore alla conversazione. (G. B. Shaw)
29. Amo il tradimento, ma odio il traditore (Giulio Cesare)
30. Amore di soldato poco dura, a tocco di tamburo addio signora. (G. Verga)
31. Amore e cor gentile sono una cosa (Dante).
32. Amore è credula creatura. (Ovidio)
33. Amore e tosse non si possono nascondere. (Ovidio)
34. Amore non è guardarsi a vicenda; è guardare insieme nella stessa direzione. (A. de Saint-Exupery)
35. Amore! Ecco un volume in una parola, un oceano in una lacrima, un turbine in un sospiro, un millennio in un secondo. (Tupper)
36. Amore, amore, che schiavitù l'amore. (La Fontaine)
37. Amore, impossibile a definirsi! (Giacomo Casanova)
38. Amoreggiate con le idee finché vi piace; ma quanto a sposarle, andateci cauti (Arturo Graf)
39. Anche Dio ha il suo inferno : è il suo amore per gli uomini. (Nietzsche)
40. Anche i Re e i filosofi defecano, e anche le signore. (M. de Montaigne)
41. Anche se tu vedessi un altro cadere manifestamente in peccato, o commettere alcunché di grave, pur tuttavia non dovresti crederti migliore di lui; infatti non sai per quanto tempo tu possa persistere nel bene. Tutti siamo fragili; ma tu non devi ritenere nessuno più fragile di te. (T. da Kempis)
42. Anche voi - medici - siete venuti al mondo, come sono venuto io, con una missione da compiere. Badate: vi parlo di doveri in un momento in cui tutti parlano di diritti... Voi avete la missione di curare il malato; ma se al letto del malato non portare l'amore, non credo che i farmaci servano molto... L'amore non può fare a meno della parola. Voi come potreste esprimerlo se non con parole che sollevino spiritualmente il malato?... Portate Dio ai malati; varrà di più di qualsiasi altra cura. (S. Pio da Pietrelcina)
43. Animo abbattuto e volto triste e ferita al cuore è una donna malvagia; mani inerti e ginocchia infiacchite, tale colei che non rende felice il proprio marito. (Siracide)
44. Argento pregiato è la lingua del giusto, il cuore degli empi vale ben poco. (Salomone)
45. Avete inteso che fu detto: Non commettere adulterio; ma io vi dico: chiunque guarda una donna per desiderarla, ha già commesso adulterio con lei nel suo cuore. (Gesù)
46. Beata l'anima che ascolta il Signore che le parla dentro, e accoglie dalla sua bocca la parola di consolazione. Beate le orecchie che colgono la preziosa e discreta voce di Dio, e non tengono alcun conto dei discorsi di questo mondo. Veramente beate le orecchie che danno retta, non alla voce che risuona dal di fuori, ma alla verità, che ammaestra dal di dentro. (T. da Kempis)
47. Beati gli occhi, che, chiusi alle cose esteriori, sono attenti alle interiori. Beati coloro che sanno penetrare ciò che è interiore e si preoccupano di prepararsi sempre più, con sforzo quotidiano, a comprendere le cose arcane del cielo. Beati coloro che bramano di dedicarsi a Dio, sciogliendosi da ogni impaccio temporale. (T. da Kempis)
48. Beati i puri di cuore, perché vedranno Dio. (Gesù)
49. Beato chi muore nel proprio letto. (G. Verga)
50. Beato colui che comprende che cosa voglia dire amare Gesù e disprezzare se stesso per Gesù. Si deve lasciare ogni persona amata, per colui che merita tutto il nostro amore: Gesù esige di essere amato, lui solo, sopra ogni cosa. (T. da Kempis)
51. Benedico di cuore Iddio che mi ha fatto conoscere delle anime veramente buone ed anche ad esse ho annunziato che le loro anime sono la vigna di Dio; la cisterna è la fede; la torre è la speranza; il torchio è la santa carità; la siepe è la legge di Dio che le separa dai figli del secolo. (S. Pio da Pietrelcina)
52. Bere senza sete e fare l'amore in ogni stagione sono le uniche cose che distinguono l'uomo dagli altri animali. (C. De Beaumarchais)
53. Bisogna badare che la pena non sia maggiore della colpa. (Cicerone)
54. Cammina allegramente e con cuore sincero ed aperto al più che puoi, e quando non si possa mantenere sempre questa santa allegrezza, almeno non ti perdere mai di coraggio e di confidenza in Dio. (S. Pio da Pietrelcina)
55. Camminate con semplicità nella via del Signore e non tormentate il vostro spirito. Bisogna che odiate i vostri difetti ma con odio tranquillo e non già fastidioso ed inquieto; fa d'uopo avere con essi pazienza e ritrarne vantaggio mediante un santo abbassamento. In difetto di tal pazienza, mie buone figliuole, le vostre imperfezioni, invece di scemare, crescono sempre più, non essendovi cosa che unisca tanto i nostri difetti quanto l'inquietudine e la sollecitudine di volerli allontanare. (S. Pio da Pietrelcina)
56. C'è chi compra molte cose con poco, e chi le paga sette volte il loro valore. (Siracide)
57. C'è sempre un grano di pazzia nell'amore, così come c'è sempre un grano di logica nella follia (Friedrich W. Nietzsche, "Così parlò Zarathustra")
58. C'è solo una cosa al mondo peggiore del fatto che si parli di te e questa è che non se ne parli. (Oscar Wilde)
59. Cerchiamo di servire il Signore con tutto il cuore e con tutta la volontà. Ci darà sempre più di quanto meritiamo. (S. Pio da Pietrelcina)
60. Certamente un umile contadino che serva il Signore è più apprezzabile di un sapiente che, montato in superbia e dimentico di ciò che egli è veramente, vada studiando i movimenti del cielo. Colui che si conosce a fondo sente di valere ben poco in se stesso e non cerca l'approvazione degli uomini. (T. da Kempis)
61. Certe dolcezze interiori sono roba da bambini! Non sono segno di perfezione. Non dolcezze, dolore ci vuole. Le aridità, la svogliatezza, l'impotenza, questi sono i segni di un amore vero. Il dolore è piacevole. L'esilio è bello, perché si soffre e possiamo così dare a Dio qualche cosa. Il dono del nostro dolore, delle nostre sofferenze è una gran cosa, che non possiamo fare in paradiso. (S. Pio da Pietrelcina)
62. Certi libri sembrano scritti non perché leggendoli si impari, ma perché si sappia che l'autore sapeva qualcosa. (Wolfgang Goethe)
63. Che altro ti dirò? La grazia e pace dello Spirito Santo sia sempre nel mezzo del tuo cuore. Metti questo cuore nel costato aperto del Salvatore ed uniscilo a questo re dei nostri cuori, che in essi sta come in suo trono reale per ricevere l'omaggio e l'obbedienza di tutti gli altri cuori, tenendo così la porta aperta, acciocché ciascuno possa accostarsi per avere sempre ed a qualunque ora udienza; e quando il tuo gli parlerà, non ti dimenticare, mia carissima figliuola, di fargli parlare ancora in favore del mio, acciocché la sua divina e cordiale maestà lo renda buono, ubbidiente, fedele e meno meschino di quello che è. (S. Pio da Pietrelcina)
64. Che cosa vi può essere in comune tra il lupo e l'agnello? Lo stesso accade fra il peccatore e il pio. (Siracide)
65. Che cos'è il piacere, se non un dolore straordinariamente dolce? (H. Heine)
66. Che cos'era la gioventù, nel migliore dei casi? Un'età verde, acerba, un'età di amori superficiali e di pensieri morbosi. (O. Wilde)
67. Che faccenda maledettamente pazza è l'amore. (E. Schikaneder)
68. Chi abbandona il padre è come un bestemmiatore, chi insulta la madre è maledetto dal Signore. (Siracide)
69. Chi affida un segreto a un servitore ne fa il proprio padrone. (John Dryden)
70. Chi ammonisce il derisore, se ne attira lo scherno, e chi rimprovera l'empio se ne guadagna l'insulto (Salomone)
71. Chi aumenta sapienza, aumenta dolore. (Giordano Bruno)
72. Chi chiude un occhio causa dolore, chi riprende a viso aperto procura pace. (Salomone)
73. Chi diffida dei propri lumi è più vicino a conoscere la verità, che un dotto superbo il quale si crede infallibile. Il primo, nel timore d'errare, non errerà; il secondo è già nell'errore, non credendo fallibili le sue cognizioni. (La Bruyère)
74. Chi è forte nell'amore, regge alle tentazioni e non crede alla suadente furbizia del nemico. Come gli sono caro nella prosperità, così gli sono caro nelle avversità. Chi è saggio nell'amore non guarda tanto al pregio del dono, quanto all'amore di colui che dona. Guarda più all'affetto che al prezzo, e pone tutti i doni al di sotto della persona amata. (T. da Kempis)
75. Chi è indolente nel lavoro è fratello del dissipatore. (Salomone)
76. Chi ha orecchie per intendere, intenda. (Vangelo)
77. Chi ha provocato una frecciata spiritosa non si deve lamentare se ne sente il bruciore. (Samuel Johnson)
78. Chi ha tempo non aspetti tempo. Non rimandiamo al domani ciò che oggi possiamo fare. Del bene di poi sono riboccanti le fosse...; e poi chi dice a noi che domani vivremo? Ascoltiamo la voce della nostra coscienza, la voce del real profeta: Oggi se udirete la voce del Signore, non vogliate otturare il vostro orecchio. Sorgiamo e tesoreggiamo, che solo l'istante che fugge è in nostro dominio. Non frapponiamo tempo fra istante ed istante, ché questo non è in nostro possesso. (S. Pio da Pietrelcina)
79. Chi ha timore di soffrire, soffre già perché teme. (M. de Montaigne)
80. Chi manca di valore e tuttavia esalta le sue opere, inganna chi non lo conosce, ma viene deriso da chi sa valutarlo. (Fedro)
81. Chi muore sereno come è nato ha conquistato la saggezza. (Seneca)
82. Chi per timore di miseria si priva della libertà, più preziosa dell'oro, per ingordigia, perché del poco non si appaga, si porterà un padrone sulle spalle. (Orazio)
83. Chi punge un occhio lo farà lacrimare; chi punge un cuore ne scopre il sentimento. (Siracide)
84. Chi riverisce il padre vivrà a lungo; chi obbedisce al Signore dà consolazione alla madre. (Siracide)
85. Chi si vendica avrà la vendetta dal Signore ed egli terrà sempre presenti i suoi peccati. (Siracide)
86. Chi teme il Signore accetterà la correzione, coloro che lo ricercano troveranno il suo favore. (Siracide)
87. Chi teme il Signore non incorre in alcun male, se subisce tentazioni, ne sarà liberato di nuovo. (Siracide)
88. Chi teme il Signore rispetta il padre e serve come padroni i genitori. (Siracide)
89. Chi vince non si sente vincitore se non lo ammette chi è vinto. (Ennio)
90. Chi vive più di una vita muore più di una morte. (Oscar Wilde)
91. Chi vive solo per compiacere se stesso fa un piacere al mondo quando muore. (Tertulliano)
92. Chi vive sperando, muore digiuno. (Benjamin Franklin)
93. Chi volge altrove l'orecchio per non ascoltare la legge, anche la sua preghiera è in abominio. (Salomone)
94. Chi vuole comprendere pienamente e gustare le parole di Cristo deve fare in modo che tutta la sua vita si modelli su Cristo. Che ti serve saper discutere profondamente della Trinità, se non sei umile, e perciò alla Trinità tu dispiaci? Invero, non sono le profonde dissertazioni che fanno santo e giusto l'uomo; ma è la vita virtuosa che lo rende caro a Dio. Preferisco sentire nel cuore la compunzione che saperla definire. (T. da Kempis)
95. Chiede il giudice le spese del processo, l'avvocato chiede l'onorario: penso, o Sesto, che convenga pagare il creditore. (Marziale)
96. Chiudi la porta dei sensi, affinché tu possa udire quello che ti dice interiormente Iddio, tuo signore. Questo dice il tuo diletto: "Io sono la tua salvezza, la tua pace, la tua vita; stai accanto a me e troverai la pace; lascia tutte le cose che passano, cerca le cose eterne. Che altro sono le cose corporali, se non illusioni? E a che gioveranno tutte le creature, se sarai abbandonata dal Creatore?". Oh, anima mia, rinuncia a tutto e fatti cara e fedele al tuo Creatore, così da poter raggiungere la vera beatitudine. (T. da Kempis)
97. Chiunque ami soprattutto l'approccio nell'amore non conoscerà mai la gioia di raggiungerlo. (Antoine de Saint Exupéry)
98. Ci hanno tenuti tanto legati con lacci, che non sappiamo più camminare da soli. Sono spenti ogni nostro vigore e ogni nostra libertà. (M. de Montaigne)
99. Ci si deve moderare tra l'odio del dolore e l'amore del piacere. (M. de Montaigne)
100. Ci sono corde nel cuore umano che sarebbe meglio non fare vibrare. (Charles Dickens)
101. Ci sono molti che stanno sottomessi per forza, più che per amore: da ciò traggono sofferenza, e facilmente se ne lamentano; essi non giungono a libertà di spirito, se la loro sottomissione non viene dal profondo del cuore e non ha radice in Dio. Corri pure di qua e di là; non troverai pace che nell'umile sottomissione sotto la guida di un superiore. (T. da Kempis)
102. Ci sono persone che non sarebbero mai state innamorate se non avessero mai sentito parlare dell'amore (François de la Rochefoucauld)
103. Ci sono solo due tipi di donne, quelle semplici e quelle che si truccano. Le donne semplici sono molto utili. Se vuoi farti la reputazione di persona rispettabile, devi solo uscire con loro a cena. Le altre donne sono molto affascinanti, ma commettono un errore: si truccano per cercare di essere e di apparire giovani. (O. Wilde)
104. Ci vogliono il tuo nemico e il tuo amico insieme per colpirti al cuore: il primo per calunniarti, il secondo per venirtelo a dire (Mark Twain)
105. Cinna, quando ti chiamo signore, non gonfiartene tutto: spesso così io rispondo al saluto anche del tuo servo. (Marziale)
106. Ciò che rende gli uomini socievoli è la loro incapacità di sopportare la solitudine e se stessi. Sono il vuoto interiore, la noia a spingerli a frequentare la società. (Schopenhauer)
107. Ciò che si fa per amore lo si fa sempre al di là del bene e del male. (Friedrich Wilhelm Nietzsche)
108. Ciò che si odia, lo si prende a cuore. (M. de Montaigne)
109. Circa la vostra lettura c'è poco da ammirare e quasi niente da edificarsi. Vi è assolutamente necessario che a simili letture aggiungiate quella dei Libri santi (Sacra Scrittura), tanto raccomandata da tutti i santi padri. Ed io non posso esimervi da queste letture spirituali, troppo premendomi la vostra perfezione. Conviene che deponiate il pregiudizio che avete (se volete da simili letture ricavare il tanto insperato frutto) intorno allo stile ed alla forma con cui questi Libri sono esposti. Sforzatevi nel far questo e raccomandate la cosa al Signore. In questo vi è un grave inganno ed io non posso nascondervelo. (S. Pio da Pietrelcina)
110. Coccola il figlio ed egli ti incuterà spavento, scherza con lui, ti procurerà dispiaceri. Non ridere con lui per non doverti con lui rattristare, che non debba digrignare i denti alla fine. Non concedergli libertà in gioventù, non prendere alla leggera i suoi difetti. Piegagli il collo in gioventù e battigli le costole finché è fanciullo, perché poi intestardito non ti disobbedisca e tu ne abbia un profondo dolore. (Siracide)
111. Col peccato mortale l'uomo perde la bellezza soprannaturale dell'anima e diviene affatto impuro dinanzi a Dio. Come la putrefazione toglie alla mela il colore, l'odore, il sapore ed ogni bellezza di pregio, così il peccato grave toglie all'anima ogni valore di bellezza. (S. Bonaventura).
112. Col pensiero e nella confessione non si deve tornare sulle colpe accusate nelle confessioni precedenti. Per la nostra contrizione Gesù le ha perdonate al tribunale di penitenza. Là egli si è trovato dinanzi a noi e alle nostre miserie come un creditore di fronte a un debitore insolvibile. Con un gesto d'infinita generosità ha lacerato, ha distrutto le cambiali da noi sottoscritte peccando, e che non avremo certo potuto pagare senza il soccorso della sua clemenza divina. Tornare su quelle colpe, volerle riesumare soltanto per averne ancora il perdono, soltanto per il dubbio che non siano state realmente e largamente rimesse, non sarebbe forse da considerare come un atto di diffidenza verso la bontà della quale aveva dato prova, lacerando egli stesso ogni titolo del debito da noi contratto col peccare?... Torni, se ciò può essere motivo di conforto alle anime nostre, torni pure il pensiero alle offese arrecate alla giustizia, alla sapienza, alla infinita misericordia di Dio: ma solo per piangere su di esse le lacrime redentrici del pentimento e dell'amore. (S. Pio da Pietrelcina)
113. Coloro che vivono d'amore vivono d'eterno. (E. Verhaeren)
114. Colui al quale il delitto porta giovamento, quello ne è l'autore. (Seneca)
115. Colui che ama può fare ogni cosa, e molte cose compie e manda ad effetto; mentre colui che non ama viene meno e cade. L'amore vigila; anche nel sonno, non s'abbandona; affaticato, non è prostrato; legato, non si lascia costringere; atterrito, non si turba: erompe verso l'alto e procede sicuro, come fiamma viva, come fiaccola ardente. (T. da Kempis)
116. Colui che non è pronto a soffrire ogni cosa e ad ubbidire al suo Diletto, non è degno di essere chiamato uomo d'amore; questi deve abbracciare con slancio tutte le avversità e le amarezze per il suo Diletto, senza da ciò deflettere, qualsiasi evidenza si frapponga. (T. da Kempis)
117. Colui che non si sottopone lietamente e spontaneamente al suo superiore, dimostra che la carne non gli obbedisce ancora perfettamente, ma spesso recalcitra e mormora. Impara dunque a sottometterti prontamente al tuo superiore, se vuoi soggiogare la tua carne. Infatti, il nemico di fuori lo si vincerà più presto, se sarà stato sconfitto l'uomo interiore. (T. da Kempis)
118. Come acque profonde sono i consigli nel cuore umano, l'uomo accorto le sa attingere. (Salomone)
119. Come il cervo assetato desidera la fonte delle acque, così l'anima mia desidera Te, o Signore. (Salmi)
120. Come il ferro, messo nel fuoco, lasciando cadere la ruggine, si fa tutto splendente, così colui che si dà totalmente a Dio si spoglia del suo torpore e si muta in un uomo nuovo. (T. da Kempis)
121. Come la vita non è migliore se è lunga, la morte non è migliore perché non è lunga. (M. de Montaigne)
122. Come le api, che senza esitare attraversano talvolta le ampie distese dei campi, pur di raggiungere l'aiuola prediletta, e poi stanche, ma soddisfatte e cariche di polline, tornano al favo per ivi compiere in feconda opera silenziosa la sapiente trasformazione del nettare dei fiori in nettare di vita: così voi, dopo averla raccolta, tenete ben chiusa nel vostro cuore la parola di Dio; tornate all'alveare, cioè meditatela con attenzione, scanditene gli elementi, ricercatene il significato profondo. Essa vi apparirà allora nel suo luminoso splendore, acquisterà la potenza di annientare le vostre naturali inclinazioni verso la materia, avrà la virtù di trasformarle in ascensioni pure e sublimi dello spirito, di avvincere più strettamente il vostro al Cuore divino del vostro Signore. (S. Pio da Pietrelcina)
123. Come sei bella, amica mia, come sei bella! Gli occhi tuoi sono colombe, dietro il tuo velo. Le tue chiome sono un gregge di capre, che scendono dalle pendici del Gàlaad. I tuoi denti come un gregge di pecore tosate, che risalgono dal bagno; tutte procedono appaiate, e nessuna è senza compagna. Come un nastro di porpora le tue labbra e la tua bocca è soffusa di grazia; come spicchio di melagrana la tua gota attraverso il tuo velo. (Cantico dei Cantici)
124. Come uno è di dentro, così giudica di fuori. Chi è puro di cuore è tutto preso dalla gioia, per quanta gioia è nel mondo. Se, invece, da qualche parte, ci sono tribolazioni ed angustie, queste le avverte di più chi ha il cuore perverso. (T. da Kempis)
125. Com'è vuoto il cuore dell'uomo, e pieno di spazzatura! (B. Pascal)
126. Comportati con il tuo inferiore come vorresti che il tuo superiore agisse con te. (Seneca)
127. Con ogni cura vigila sul cuore perché da esso sgorga la vita. (Salomone)
128. Con un uomo qualsiasi non aprire il tuo cuore ed egli non abbia a portar via il tuo bene. (Siracide)
129. Con una scintilla di fuoco si riempie il braciere, il peccatore sta in agguato per spargere sangue. (Siracide)
130. Confesso innanzi tutto che per me è una grande disgrazia il non saper esprimere e mettere fuori tutto questo vulcano sempre acceso che mi brucia e che Gesù ha immesso in questo cuore così piccolo. Il tutto si compendia in questo: sono divorato dall'amore di Dio e dall'amore del prossimo. (S. Pio da Pietrelcina)
131. Confidenza torno ad inculcarvi sempre; nulla può temere un'anima che confida nel suo Signore ed in lui pone la propria speranza. Il nemico della nostra salute è pur anche sempre intorno a noi per strapparci dal nostro cuore l'àncora che deve condurci a salvezza, voglio dire la confidenza in Dio nostro Padre; teniamo stretta, stretta quest'àncora, non permettiamo giammai che ci abbandoni un solo istante, altrimenti tutto sarebbe perduto. (S. Pio da Pietrelcina)
132. Confortatevi poi, brava signora, confortatevi, poiché la mano del Signore a sorreggervi non si é abbreviata. Oh! Sì, egli è il Padre di tutti, ma in modo singolarissimo egli lo è per gl'infelici, ed in modo assai più singolare lo è per voi che siete vedova, e vedova madre. (S. Pio da Pietrelcina)
133. Conoscendo io stesso il dolore, so venire in aiuto agli infelici. (Virgilio)
134. Conosco i sintomi dell'antico amore. (Virgilio)
135. Conosco troppo gli uomini per ignorare che spesso l'offeso perdona, ma l'offensore non perdona mai. (Jean Jacques Rousseau)
136. Corona dei vecchi sono i figli dei figli, onore dei figli i loro padri. (Salomone)
137. Corona della sapienza è il timore del Signore; fa fiorire la pace e la salute. (Siracide)
138. Cosa difficile concittadini miei, discutere con il ventre, perché non ha orecchie (Catone il Censore)
139. Crescono davvero negli uomini, fra gli uomini, l'amore sociale, il rispetto dei diritti altrui, per ogni uomo, nazione, popolo, o, al contrario, crescono gli egoismi di varie dimensioni, i nazionalismi esagerati, al posto dell'autentico amore di patria, ed anche la tendenza a dominare gli altri al di là dei propri legittimi diritti e meriti, e la tendenza a sfruttare tutto il progresso materiale e tecnico-produttivo esclusivamente allo scopo di dominare sugli altri o in favore di tale o talaltro imperialismo? (Giovanni Paolo II)
140. Critici si nasce, artisti si diventa, pubblico si muore (Achille Bonito Oliva)
141. Da chi ti chiede non distogliere lo sguardo, non offrire a nessuno l'occasione di maledirti, perché se uno ti maledice con amarezza, il suo creatore esaudirà la sua preghiera. (Siracide)
142. Dai soltanto a Dio la lode e non agli uomini, onora il Creatore e non la creatura. Durante la tua esistenza sappi tu sostenere le amarezze per poter partecipare alle sofferenze di Cristo. (S. Pio da Pietrelcina)
143. Dal cuore della fonte di delizie sgorga un rivolo amaro che tra i fiori stessi ci tortura. (Lucrezio)
144. Dal mattino alla sera il tempo cambia; e tutto è effimero davanti al Signore. (Siracide)
145. Dammi e conservami quella fede viva che mi faccia credere ed operare per tuo solo amore. E questo è il primo dono che ti presento, ed unito ai santi magi, ai tuoi piedi prostrato, ti confesso senza alcun umano rispetto dinanzi al mondo intero per vero ed unico nostro Dio. (S. Pio da Pietrelcina)
146. Davanti alla bellezza del creato, effondi il tuo spirito in calde effusioni d'amore e canta a Dio l'inno di gloria e di riconoscenza. (G. Nardi)
147. Dell'amicizia a prima vista, come dell'amore a prima vista, va detto che è la sola vera. (H. Melville)
148. Dell'ignoranza è figlio, / di lei spesso peggiore, / o giovani, l'errore. (Perego)
149. Devi avere sempre prudenza ed amore. La prudenza ha gli occhi, l'amore le gambe. L'amore che ha le gambe vorrebbe correre a Dio, ma il suo impulso di slanciarsi verso di lui è cieco, e qualche volta potrebbe inciampare se non fosse guidato dalla prudenza che ha gli occhi. La prudenza, quando vede che l'amore potrebbe essere sfrenato, gli presta gli occhi. (S. Pio da Pietrelcina)
150. Devi preferire di farti guidare da uno migliore di te, piuttosto che andare dietro alle tue fantasticherie; prima di agire, devi consigliarti con persona saggia e di retta coscienza. Giacché è la vita virtuosa che rende l'uomo l'uomo saggio della saggezza di Dio, e buon giudice in molti problemi. Quanto più uno sarà inutilmente umile e soggetto a Dio, tanto più sarà saggio, e pacato in ogni cosa. (T. da Kempis)
151. Di due cose dobbiamo supplicare di continuo il dolcissimo Signor nostro: che cresca in noi l'amore ed il timore, poiché quello ci farà volare nelle vie del Signore, questo ci farà guardare dove mettiamo il piede; quello ci fa guardare le cose di questo mondo per quelle che sono, questo ci fa riguardare ogni trascuratezza. Allorché poi amore e timore si daranno un bacio, non è più in poter nostro il concedere affetto alle cose di quaggiù. (S. Pio da Pietrelcina)
152. Di quei mezzi di fortuna che hai sii saviamente economico; fuggi egualmente l'avarizia, che incrudelisce il cuore e mutua l'intelletto, e la prodigalità, che guida a vergognosi prestiti e a non lodevoli stenti (S. Pellico).
153. Di sé stesso il lodatore trova presto un derisore. (Proverbio)
154. Di tutto conosciamo il prezzo, di niente il valore (F.Nietzsche)
155. Dinanzi a Dio, il quale mi giudicherà per le mie azioni, che mi gioverebbe se io anche possedessi tutta la scienza del mondo, ma non avessi l'amore? Datti pace da una smania eccessiva di sapere: in essa, infatti, non troverai che sviamento grande ed inganno. (T. da Kempis)
156. Dio è l'Essere perfettissimo, Creatore e Signore del cielo e della terra. (Catechismo di S. Pio X)
157. Dio me l'ha data la povera sorella mia e Dio me l'ha tolta. Sia benedetto il suo santo nome. In queste esclamazioni ed in questa rassegnazione trovo la forza sufficiente di non soccombere sotto il peso del dolore. A questa rassegnazione nella divina volontà esorto anche voi e troverete, al pari di me, l'alleviamento del dolore. (S. Pio da Pietrelcina)
158. Dio non vuole che tu senti sensibilmente il sentimento della fede, speranza e carità, né che tu ne goda, se non quanto basta per servirsene nelle occasioni. Ahimè! Quanto siamo felici di essere noi tenuti sì strettamente dal nostro celeste tutore! Non dobbiamo fare altro che ciò che facciamo, cioè di amare la divina provvidenza ed abbandonarci nelle sue braccia e nel suo seno. No, mio Dio, io non desidero maggior godimento della mia fede, della mia speranza, della mia carità, solo per poter dire sinceramente, quantunque senza gusto e senza sentimento, che vorrei piuttosto morire che abbandonare queste virtù. (S. Pio da Pietrelcina)
159. Dio v'ha dato la vita; Dio v'ha dunque data la legge; Dio è l'unico Legislatore della razza umana. La sua legge è l'unica alla quale voi dobbiate ubbidire. (G. Mazzini)
160. Dio vive nella nostra coscienza, nella coscienza dell'Umanità, e nell'Universo che ci circonda. La nostra coscienza lo invoca nei momenti più solenni di dolore e di gioia. (G. Mazzini)
161. Dio, tu che sei la verità stessa, fa' che io sia una cosa sola con te, in un amore senza fine. Spesso mi stanco di leggere molte cose, o di ascoltarle: quello che io voglio e desidero sta tutto in te. Tacciano tutti i maestri, tacciano tutte le creature, dinanzi a te: tu solo parlami. (T. da Kempis)
162. Dirti di amar tua madre, tuo padre, tua moglie, tuo figlio, i tuoi fratelli, sarebbe offenderti mortalmente, ti dirò solo che queste persone ti devono esser sante e che un dolore recato da te ad alcuna di esse deve pungerti più di un pugnale che ti venisse inflitto nel cuore (P. Mantegazza)
163. Distogli l'occhio da una donna bella, non fissare una bellezza che non ti appartiene. Per la bellezza di una donna molti sono periti; per essa l'amore brucia come fuoco. (Siracide)
164. Distrai la tua anima, consola il tuo cuore, tieni lontana la malinconia. (Siracide)
165. Divenire lo spettatore della propria vita, significa sfuggire i fatti dell'esistenza che ci fanno soffrire. (O. Wilde)
166. Dolce è il sonno del lavoratore, poco o molto che mangi; ma la sazietà del ricco non lo lascia dormire. (Ecclesiaste)
167. Dolce riposo sarà il tuo, se il cuore non avrà nulla da rimproverarti. Non rallegrarti se non quando avrai fatto del bene. I cattivi non godono mai di una vera letizia e non sentono mai la pace dell'anima, giacché "non c'è pace per gli empi", dice il Signore. (T. da Kempis)
168. Dopo l'amore di nostro Signore, ti raccomando, o figliuola, quello della Chiesa, sua Sposa, di questa cara e dolce colomba, che sola può far le uova e far nascere i colombini e le colombine dello Sposo. Ringrazia Dio continuamente di essere figliuola della Chiesa, ad esempio di tante anime che ci hanno preceduto nel felice passaggio. Abbi gran compassione di tutti i pastori, predicatori e guidatori di anime, e vedi come sono sparsi sopra tutta la faccia della terra, poiché non vi è al mondo provincia dove non ve ne siano molti. Prega Dio per essi, acciocché salvando loro medesimi, procurino fruttuosamente la salute delle anime. (S. Pio da Pietrelcina)
169. Dopo l'ascensione di Gesù Cristo al cielo, Maria ardeva continuamente del più vivo desiderio di riunirsi a lui. Senza del suo divin Figliuolo, a lei sembrava di trovarsi nel più duro esilio. Quegli anni in cui dovette stare divisa da lui, furono per lei il più lento e penoso martirio, martirio d'amore che la consumava lentamente. (S. Pio da Pietrelcina)
170. Dove gli occhi van volentieri, anche il cuore va, né il piede tarda a seguirli. (C. Dossi)
171. Dove non c'è ubbidienza, non c'è virtù. Dove non c'è virtù, non c'è bene, non c'è amore e dove non c'è amore non c'è Dio e senza Dio non si va in paradiso. Queste formano come una scala e se manca uno scalino della scala, si casca giù. (S. Pio da Pietrelcina)
172. Dovrebbe essere altamente istruttiva una sconcertante constatazione del più recente periodo: accanto alle miserie del sottosviluppo, che non possono essere tollerate, ci troviamo di fronte a una sorta di supersviluppo, egualmente inammissibile, perché, come il primo, è contrario al bene e alla felicità autentica. Tale supersviluppo, infatti, consistente nell'eccessiva disponibilità di ogni tipo di beni materiali in favore di alcune fasce sociali, rende facilmente gli uomini schiavi del "possesso" e del godimento immediato, senza altro orizzonte che la moltiplicazione o la continua sostituzione delle cose, che già si posseggono, con altre ancora più perfette. E' la cosiddetta civiltà dei "consumi", o consumismo, che comporta tanti "scarti" e "rifiuti". (Giovanni Paolo II)
173. Dunque non temere affatto, ma stimati fortunatissima per essere stata fatta degna e partecipe ai dolori dell'Uomo-Dio. Non è abbandono, dunque, cotesto, ma amore e amore grande che Dio ti va addimostrando. Non è punizione cotesto stato, ma amore ed amore finissimo. Benedicine perciò il Signore e rassegnati a bere al calice del Getsemani. (S. Pio da Pietrelcina)
174. Dunque, vi pare che io abbia recitato bene la farsa della vita? Se siete contenti, applaudite l'attore. (Augusto prima di morire)
175. E' ben noto il quadro della civiltà consumistica, che consiste in un certo eccesso dei beni necessari all'uomo, alle società intere, e qui si tratta proprio delle società ricche e molto sviluppate, mentre le rimanenti società, almeno larghi strati di esse, soffrono la fame, e molte persone muoiono ogni giorno di denutrizione e di inedia. Di pari passo va per gli uni un certo abuso della libertà, che è legato proprio ad un atteggiamento consumistico non controllato dall'etica, ed esso limita contemporaneamente la libertà degli altri, cioè di coloro che soffrono rilevanti deficienze e vengono spinti verso condizioni di ulteriore miseria ed indigenza. (Giovanni Paolo II)
176. E' bene che talvolta soffriamo contraddizione e che la gente ci giudichi male e ingiustamente, anche se le nostre azioni e le nostre intenzioni sono buone. Tutto ciò suol favorire l'umiltà, e ci preserva dalla vanagloria. Invero, proprio quando la gente attorno a noi ci offende e ci scredita, noi aneliamo con maggior forza al testimone interiore, Iddio. (T. da Kempis)
177. E' buona abitudine ringraziare l'autore di un libro prima di averlo letto. Ciò dispensa dal dire delle bugie. (G. Santayana)
178. E' davvero strano che un indovino non rida quando incontra un altro indovino (Catone il Censore)
179. E' davvero un ingrato chi, quando perde qualcosa, non si sente debitore per averla avuta. (Seneca)
180. E' debole e vile chi si dà la morte per paura del dolore, e insensato chi vive per soffrire. (Seneca)
181. E' facile vedere come ciò che acuisce in noi il dolore e il piacere sia l'acutezza del nostro intelletto. (M. de Montaigne)
182. E' grandemente utile per noi, e ci dà sicurezza di spirito, non ricevere molte gioie in questa vita; particolarmente gioie materiali. Comunque, è colpa nostra se non riceviamo consolazioni divine o ne proviamo raramente; perché non cerchiamo la compunzione del cuore e non respingiamo del tutto le vane consolazioni che vengono dal di fuori. (T. da Kempis)
183. E' il povero che conta le sue pecore. (Seneca)
184. E' men male l'agitarsi nel dubbio, che il riposar nell'errore (Alessandro Manzoni)
185. E' preferibile la mestizia al riso, perché sotto un triste aspetto il cuore è felice. (Ecclesiaste)
186. E' preferibile l'aver amato e aver perso l'amore al non aver amato affatto. (Lord Tennyson)
187. È proprio all'interno dell'uomo che molti elementi si contrastano a vicenda. Da una parte infatti, come creatura, egli sperimenta in mille modi i suoi limiti; d'altra parte, si accorge di essere senza confini nelle sue aspirazioni e chiamato ad una vita superiore. Sollecitato da molte attrattive, è costretto sempre a sceglierne qualcuna ed a rinunciare alle altre. Inoltre, debole e peccatore, non di rado fa quello che non vorrebbe e non fa quello che vorrebbe. Per cui soffre in se stesso una divisione, dalla quale provengono anche tante e così gravi discordie nella società". (Giovanni Paolo II)
188. E' ridicolo e ingiusto che l'ozio delle nostre mogli sia mantenuto dal nostro sudore e dal nostro lavoro. (M. de Montaigne)
189. E' sincero il dolore di chi piange in segreto (Marziale)
190. E' solo il banditore di aste che si può permettere di ammirare imparzialmente e in egual misura tutte le scuole artistiche (Oscar Wilde)
191. E' tanta la stupidità, anzi la follia degli uomini, che alcuni sono spinti alla morte dal timore della morte. (Seneca)
192. E' un dono del Signore una donna silenziosa, non c'è compenso per una donna educata. (Siracide)
193. E' un infame chi pretende dalla moglie il pudore, ma seduce le donne altrui. (Seneca)
194. E' vivo chi è utile a molti, è vivo chi fa buon uso di sé stesso; quelli che si nascondono, immobili nel loro torpore, stanno in casa loro come in una tomba. (Seneca)
195. E' vizio nostro di guardare più a malincuore ciò che è davanti a noi che di buona voglia quello che è dietro. (M. de Montaigne)
196. Evita la gente curiosa: è pettegola, ha orecchie aperte, ma poca discrezione per le tue confidenze, e una parola detta prende il volo senza rimedio. (Orazio)
197. Fa che non turbi l'anima tua il triste spettacolo della giustizia umana; anche questa, nella economia delle cose, ha il suo valore. È su di essa che vedrai sorgere un giorno l'immancabile trionfo della giustizia di Dio! (S. Pio da Pietrelcina)
198. Fa del tuo amore una pioggia di baci sulle mie labbra. (Shelley)
199. Fai la penitenza di pensare con dolore alle offese fatte a Dio; la penitenza di essere costante nel bene; la penitenza di combattere i tuoi difetti. (S. Pio da Pietrelcina)
200. Fare l'amore con la propria moglie è come sparare ad un'anatra morta. (Groucho Marx)
201. Figlio, soccorri tuo padre nella vecchiaia, non contristarlo durante la sua vita. Anche se perdesse il senno, compatiscilo e non disprezzarlo, mentre sei nel pieno vigore. (Siracide)
202. Figliolo, così tu devi dire in ogni cosa: Signore, se questa è la tua volontà, così si faccia. Signore, se questo è per tuo amore, così si faccia, nel tuo nome. Signore, se questo ti parrà necessario per me, e lo troverai utile, fa' che io ne usi per il tuo onore; se invece comprenderai che questo è male per me e non giova alla mia salvezza, toglimi questo desiderio. (T. da Kempis)
203. Figliuolo, tu non sai cosa produce l'obbedienza. Ecco: per un sì, per un solo sì, fiat secundum verbum tuum, per fare la volontà di Dio, Maria divenne madre dell'Altissimo, professandosi sua ancella, ma conservando la verginità che tanto a Dio ed a lei era cara. Per quel sì, pronunciato da Maria santissima, il mondo ottenne la salvezza, l'umanità fu redenta. Facciamo anche noi sempre la volontà di Dio e diciamo anche al Signore sempre sì. (S. Pio da Pietrelcina)
204. Finiscila con queste vane apprensioni. Ricordati che non è il sentimento che costituisce la colpa ma il consenso a siffatti sentimenti. La sola volontà libera è capace di bene o di male. Ma quando la volontà geme sotto la prova del tentatore e non vuole ciò le viene presentato, non solo non vi è colpa, ma vi è la virtù. (S. Pio da Pietrelcina)
205. Fra il dolore e il nulla io scelgo il dolore (William Faulkner)
206. Fra speranza e affanni, fra timori e rabbia, immagina che l'alba di ogni giorno sia l'ultima per te: le ore che seguiranno e non speravi più saranno tutte un incanto. (Orazio)
207. Fratelli uccelli, voi dovete lodar tanto il Signore, che v'ha vestiti di sì belle piume e vi nutrisce. (S. Francesco di Assisi)
208. Frena gl'impeti del core / nell'età più fresca e gaia, / se trovar vuoi qualche fiore / sul sentier della vecchiaia (A. Bertola)
209. Fu il tuo bacio, amore, a rendermi immortale. (M. Fuller)
210. Fuggi le passioni giovanili; cerca la giustizia, la fede, la carità, la pace, insieme a quelli che invocano il Signore con cuore puro. (S. Paolo)
211. Gesù chiama i poveri e semplici pastori per mezzo degli angeli per manifestarsi ad essi. Chiama i sapienti per mezzo della stessa loro scienza. E tutti, mossi dall'interiore influsso della sua grazia, corrono a lui per adorarlo. Chiama tutti noi con le divine ispirazioni e si comunica a noi con la sua grazia. Quante volte egli ha amorosamente invitato anche noi? E noi con quale prontezza gli abbiamo corrisposto? Mio Dio, mi arrossisco e mi sento ripieno di confusione nel dover rispondere a sì fatta interrogazione. (S. Pio da Pietrelcina)
212. Gesù mio, dolcezza mia, amor mio, amore che mi sostiene. (S. Pio da Pietrelcina)
213. Gesù mio, dolcezza, mia, e come posso vivere senza di te? Vieni sempre, Gesù mio, vieni, possiedi tu solo il mio cuore. (S. Pio da Pietrelcina)
214. Gesù mio, salva tutti; io mio offro vittima per tutti; rafforzami, prendi questo cuore, riempilo del tuo amore e poi comandami ciò che vuoi. (S. Pio da Pietrelcina)
215. Gesù, ti voglio bene assai... È inutile che te lo ripeta, ti voglio bene, Amore, Amore! Tu solo!... A te solo lode... (S. Pio da Pietrelcina)
216. Gesù, tu vieni sempre in me. Con quale cibo ti devo alimentare?... Con l'amore! Ma il mio amore è fallace. Gesù, ti voglio bene assai. Supplisci al mio amore. (S. Pio da Pietrelcina)
217. Gettate in Dio solo ogni vostra sollecitudine, poiché egli ha cura grandissima di voi e di quei tre angioletti di figliuoli dei quali ha voluto che foste adorna. Detti figliuoli vi saranno, per la loro condotta, di conforto e di consolazione nel corso della vita. Siate sempre sollecita per la loro educazione, non tanto scientifica quanto morale. Il tutto vi stia a cuore ed abbiatelo caro più della pupilla dell'occhio vostro. All'educazione della mente, mediante i buoni studi, procurate che vada sempre accoppiata l'educazione del cuore e della nostra santa religione; quella senza di questa, mia buona signora, dà una ferita mortale al cuore umano. (S. Pio da Pietrelcina)
218. Giustamente può essere deriso chi, privo di valore, fa lo spaccamontagne. (Fedro)
219. Gli angioli di una cosa sola sono invidiosi di noi: non poter soffrire per Iddio. Soltanto il dolore permette ad un'anima di dire con certezza: "Mio Dio, vedete bene che io vi amo!" (S. Pio da Pietrelcina)
220. Gli dei hanno voluto che il dolore seguisse sempre come compagno il piacere (Plauto)
221. Gli infanti, i fanciulli, i pazzi non temono la morte; e allora è proprio vergognoso che la ragione non sia in grado di darci quella serenità interiore a cui porta l'assenza di raziocinio. (Seneca)
222. Gli schiavi e gli animali domestici sono quasi uguali e rendono su per giù gli stessi servizi. La natura stessa vuole la schiavitù, perché fa differenti i corpi degli uomini liberi da quelli degli schiavi: gli schiavi col vigore che richiedono i lavori a cui sono predestinati, gli uomini liberi incapaci di curvare la loro diritta statura a opere servili e adatti, invece, alla vita politica e alle occupazioni guerresche o pacifiche. Dunque gli uomini sono liberi o schiavi per diritto di natura: la cosa è evidente. Utile agli stessi schiavi, la schiavitù è giusta. (Aristotele)
223. Gli uomini bramano sempre essere il primo amore di una donna, e questo è un effetto della loro stupida vanità. Le donne hanno un istinto più sottile. Ciò che a loro piace essere... è l'ultima storia d'amore di un uomo. (Oscar Wilde)
224. Gli uomini credono di più ai loro occhi che alle loro orecchie. (Seneca)
225. Gli uomini più saggi e più religiosi hanno vissuto fuggendo ogni fatto esteriore. (M. de Montaigne)
226. Gli uomini si fidano delle orecchie meno che degli occhi. (Erodoto)
227. Godo immensamente nel sentire che il Signore è sempre prodigo delle sue carezze con la tua anima. Lo so che soffri, ma la sofferenza non è forse il segno certo che Dio ti ama? Lo so che soffri, ma non è forse questa sofferenza il distintivo di ogni anima che ha scelto per sua porzione ed eredità un Dio ed un Dio crocifisso? Lo so che il tuo spirito è sempre avvolto nelle tenebre della prova, ma ti basti, mia buona figliola, il sapere che Gesù è con te ed in te. (S. Pio da Pietrelcina)
228. Gran parte dei nostri sogni li viviamo con assai maggiore intensità della nostra esistenza da svegli. (H. Hesse)
229. Grande cosa è l'amore. Un bene grande, veramente. Un bene che, solo, rende leggera ogni cosa pesante e sopporta tranquillamente ogni cosa difficile; porta il peso, senza fatica, e rende dolce e gustosa ogni cosa amara. (T. da Kempis)
230. Grande è, in verità, colui che ha grande amore; colui che si ritiene piccolo e non tiene in alcun conto anche gli onori più alti. Prudente è, in verità, colui che considera sterco ogni cosa terrena, al fine di guadagnarsi Cristo. Dotto, nel giusto senso della parola, è, in verità, colui che fa la volontà di Dio, buttando in un canto la propria volontà. (T. da Kempis)
231. Grande saggezza, non essere precipitosi nell'agire e, d'altra parte, non restare ostinatamente alle nostre prime impressioni. Grande saggezza, perciò, non andare dietro a ogni discorso della gente e non spargere subito all'orecchio di altri quanto abbiamo udito e creduto. (T. da Kempis)
232. Guai a coloro che non si mantengono onesti! Essi non solo perdono ogni rispetto umano, ma quanto non possono occupare nessuna carica civile... Perciò siamo sempre onesti, scacciando ogni cattivo pensiero dalla nostra mente, e stiamo col cuore sempre rivolto a Dio, il quale ci ha creati e posti sulla terra per conoscerlo, amarlo e servirlo in questa vita e poi goderlo eternamente nell'altra. (S. Pio da Pietrelcina)
233. Guardatevi dai falsi profeti che vengono a voi in veste di pecore, ma dentro son lupi rapaci. Dai loro frutti li riconoscerete. Si raccoglie forse uva dalle spine, o fichi dai rovi? Così ogni albero buono produce frutti buoni e ogni albero cattivo produce frutti cattivi; un albero buono non può produrre frutti cattivi, né un albero cattivo produrre frutti buoni. Ogni albero che non produce frutti buoni viene tagliato e gettato nel fuoco. Dai loro frutti dunque li potrete riconoscere. (Gesù)
234. Guardati dalle ansietà ed inquietudini perché non vi è cosa che maggiormente impedisca il camminare nella perfezione. Poni, figliuola mia, dolcemente il tuo cuore nelle piaghe di nostro Signore, ma non a forza di braccia. Abbi una gran confidenza nella sua misericordia e bontà, ch'egli non ti abbandonerà mai, ma non lasciare per questo di abbracciare bene la sua santa croce. (S. Pio da Pietrelcina)
235. Guardiamo con sentimento di commossa riconoscenza a quel sublime mistero che potentemente attrae il Cuore di Gesù verso la sua creatura; guardiamo alla grande degnazione con cui assunse le nostre medesime carni per vivere in mezzo a noi la misera vita della terra; raccogliamo le forze tutte dell'intelletto per considerare degnamente il tenace fervore e la durezza del suo apostolato, per rievocare gli orrori della sua passione e del suo martirio, per adorare il sangue suo... regalmente offerto fino all'ultima stilla per la redenzione del genere umano: e poi con umile fede, con lo stesso ardente amore ond'egli circonfonde e persegue la anime nostre, pieghiamo al suo piede la nostra fronte impura. (S. Pio da Pietrelcina)
236. Ha più valore superare le difficoltà che moderare le gioie. (Seneca)
237. Hai una moglie secondo il tuo cuore? Non ripudiarla; ma di quella odiata non fidarti. (Siracide)
238. Ho considerato l'occupazione che Dio ha dato agli uomini, perché si occupino in essa. Egli ha fatto bella ogni cosa a suo tempo, ma egli ha messo la nozione dell'eternità nel loro cuore, senza però che gli uomini possano capire l'opera compiuta da Dio dal principio alla fine. Ho concluso che non c'è nulla di meglio per essi, che godere e agire bene nella loro vita; ma che un uomo mangi, beva e goda del suo lavoro è un dono di Dio. Riconosco che qualunque cosa Dio fa è immutabile; non c'è nulla da aggiungere, nulla da togliere. Dio agisce così perché si abbia timore di lui. (Ecclesiaste)
239. Ho trovato spesso persone belle ma pessime di cuore, e molte ne ho trovate di ottime, sebbene avessero brutto volto. (Fedro)
240. I bisticci degli amanti rinnovano l'amore. (Terenzio)
241. I cieli per la loro altezza, la terra per la sua profondità e il cuore dei re sono inesplorabili. (Salomone)
242. I giovani d'oggi soprattutto sanno che il progresso della scienza e della tecnica può procurare non solo nuovi beni materiali, ma anche una più vasta partecipazione alla reciproca conoscenza. Ad esempio, lo sviluppo dell'informatica moltiplicherà le capacità creatrici dell'uomo e gli permetterà di accedere alle ricchezze intellettuali e culturali degli altri popoli. Le nuove tecniche di comunicazione favoriranno una maggiore partecipazione agli avvenimenti e un crescente scambio di idee. Le acquisizioni della scienza biologica, psicologica o sociale aiuteranno l'uomo a penetrare meglio nelle ricchezze del proprio essere. (Giovanni Paolo II)
243. I mondani, ingolfati nei loro affari, vivono nell'oscurità e nell'errore, né si danno pensiero di conoscere le cose di Dio, né alcun pensiero della loro salvezza eterna, né alcuna premura di conoscere la venuta di quel Messia atteso e sospirato dalle genti, profetizzato e predetto dai profeti. (S. Pio da Pietrelcina)
244. I morti non li piango affatto, e piuttosto li invidierei; ma piango assai i morenti. (M. de Montaigne)
245. I sogni cedono il posto alle impressioni di un nuovo giorno come lo splendore delle stelle cede alla luce del sole. (S. Freud)
246. Iddio si Sente e non si spiega: si sente come l'amore infinito, come il motore dell'universo; si sente come una protezione, come un rifugio; si sente buono, si sente autore per noi d'un avvenire eterno, inesplicato, chiuso ai mortali (S. Pellico).
247. Il buon pastore deve tosare le pecore, non scorticarle. (Svetonio)
248. Il caffè, per esser buono, deve essere nero come la notte, dolce come l'amore e caldo come l'inferno. (Bakunin)
249. Il campo della lotta tra Dio e satana è l'anima umana. È in essa che si svolge in ogni momento della vita. È necessario che l'anima dia libero accesso al Signore e sia da lui, in tutte le parti, fortificata con ogni sorta di armi; che la sua luce la irradi onde combattere le tenebre dell'errore; che sia rivestita di Gesù Cristo, della sua verità e giustizia, dello scudo della fede, della parola di Dio per vincere sì potenti nemici. Per essere rivestiti di Gesù Cristo è necessario morire a se stessi. (S. Pio da Pietrelcina)
250. Il cristianesimo ha fatto molto per l'amore facendone un peccato. (Anatole France)
251. Il cuore buono è sempre forte; egli soffre, ma cela le sue lacrime e si consola sacrificandosi per il prossimo e per Dio. (S. Pio da Pietrelcina)
252. Il cuore dei saggi è in una casa in lutto e il cuore degli stolti in una casa in festa. (Ecclesiaste)
253. Il Cuore del nostro divin Maestro non ha legge più amabile di quella della dolcezza, dell'umiltà e della carità. (S. Pio da Pietrelcina)
254. Il cuore di Gesù sia il centro di tutte le tue ispirazioni. (S. Pio da Pietrelcina)
255. Il cuore di una madre è un abisso in fondo al quale si trova sempre un perdono. (Honoré de Balzac)
256. Il cuore è come una puttana: quando smette di battere è finita. (Anatolij Balàsz)
257. Il cuore è un viaggiatore solitario. (Carson McCullers)
258. Il cuore ha delle ragioni che la ragione non conosce. (Blaise Pascal)
259. Il cuore non ha rughe. (M. me de Sevignè)
260. Il cuore sente, la testa confronta. (Chateaubriand)
261. Il demonio si serve di coloro che fanno discorsi impuri, come un cacciatore avveduto, il quale, del canto di un uccello preso, si serve per attirare nella rete gli altri (S. Efrem).
262. Il denaro è inodore. (Tito Flavio Vespasiano)
263. Il denaro fa l'uomo ricco, l'educazione lo fa signore. (Proverbio)
264. Il dentista è un prestigiatore che, dopo aver messo del metallo nella tua bocca, tira fuori monete dalle tue tasche. (Ambrose Bierce)
265. Il Dio dei cristiani è il Dio della metamorfosi; voi gettate nel suo seno il dolore e ne ritraete la pace; voi gettate la disperazione e vedrete galleggiare la speranza. (S. Pio da Pietrelcina)
266. Il dire è cosa diversa dal fare: bisogna considerare da una parte la predica e dall'altra il predicatore. (M. de Montaigne)
267. Il dolore - Se ti posso sopportare, sei leggero; se non posso, durerai poco. (Seneca)
268. Il dolore è leggero se non lo accresci con la tua suggestione. (Seneca)
269. Il dolore è stato amato con voluttà dalle anime grandi. Esso è l'ausiliario della creazione dopo la sventura della caduta; è la leva più potente per rialzarlo; è il secondo braccio dell'amore infinito per la nostra rigenerazione. (S. Pio da Pietrelcina)
270. Il dolore senza dubbio ci è assegnato per divina disposizione al pari della gioia ed è un educatore molto più efficace. Esso purifica e rende più mite l'indole umana; insegna ad aver pazienza e rassegnazione, e suscita così i più profondi come i più alti pensieri. (S. Smiles).
271. Il favore di un amico potente lusinga chi è inesperto. Chi ha esperienza, invece, lo teme. (Orazio)
272. Il favore di un amico potente lusinga l'inesperto; chi ne ha esperienza lo teme. (Orazio)
273. Il godimento della vita non ci può essere veramente gradevole, se siamo in timore di perderla. (M. de Montaigne)
274. Il lavoro mi affascina. Potrei starmene seduto per ore a guardarlo. (Jerome K. Jerome)
275. Il letto è il posto più pericoloso del mondo. L'ottanta per cento della gente vi muore.(Mark Twain)
276. Il linguaggio di chi giura spesso fa rizzare i capelli, e le loro questioni fan turare gli orecchi. (Siracide)
277. Il lupo non si preoccupa mai di quante siano le pecore. (Virgilio)
278. Il maestro del piccolo villaggio io lo vorrei agronomo, igienista, perito nelle questioni di giurisprudenza, filosofo e moralista, tanto moralista da non lasciar mai sfuggire un'occasione senza o insegnare una verità o bandire un errore (F. Veniali).
279. Il materialismo, struggendo ogni dignità d'origine e di destino nell'uomo, dissecca la vite del cuore (G. Mazzini).
280. Il medico ha spesso occasione di notare che il dolore del figlio per la perdita del padre non riesce a soffocare la soddisfazione per aver infine conseguito la sua libertà. (S. Freud)
281. Il miglior odore del corpo è non averne nessuno. (Seneca)
282. Il miglior scrittore sarà colui che ha vergogna di essere un letterato. (Nietzsche)
283. Il minimo dolore del nostro dito mignolo ci preoccupa e ci turba molto di più del massacro di milioni dei nostri simili (William Hazlitt)
284. Il mio dottore mi diede sei mesi di vita, ma quando non potei pagare il conto, me ne diede altri sei. (Walther Matthau)
285. Il mio giudice è il Signore! Non vogliate perciò giudicare nulla prima del tempo, finché venga il Signore. (S. Paolo)
286. Il mio migliore amico è fuggito con mia moglie e, lasciamelo dire, mi manca tanto. Lui. (Leopold Fechtner)
287. Il modo migliore per perdere un amico è ricoprirlo di favori e di benefici (Baltasar Graciàn)
288. Il modo più efficace per far cessare l'amore è quello di soddisfarlo. (P. Marivaux)
289. Il nemico è assai forte, e tutto calcolato sembra che la vittoria dovrebbe arridere al nemico. Ahimè, chi mi salverà dalle mani di un nemico sì forte e sì potente, che non mi lascia libero un istante né di giorno né di notte? È possibile mai che il Signore permetterà la mia caduta? Purtroppo lo meriterei, ma sarà vero che la bontà del celeste Padre debba essere vinta dalla mia cattiveria? Giammai, giammai questo, padre mio. (S. Pio da Pietrelcina)
290. Il nemico ha il dolce sulle labbra, ma in cuore medita di gettarti in una fossa. (Siracide)
291. Il nobile amore di Gesù spinge ad operare grandi cose e suscita desideri di sempre maggiore perfezione. L'amore aspira a salire in alto, senza essere trattenuto da alcunché di terreno. Esige di essere libero e staccato da ogni affetto umano, cosicché non abbia ostacoli a scrutare nell'intimo, non subisca impacci per interessi temporali, non sia sopraffatto da alcuna difficoltà. (T. da Kempis)
292. Il numero degli uomini che accettano la civiltà da ipocriti è infinitamente superiore a quello degli uomini veramente civili (Sigmund Freud)
293. Il pastore cerca sempre di convincere il gregge che gli interessi del bestiame e i suoi sono gli stessi (Stendhal)
294. Il peccato è l'unica nota di colore che sussiste nella vita moderna. (Oscar Wilde)
295. Il peccatore somiglia ad un deserto che nulla produce e ricetta solo insetti nocivi o animali selvaggi. Com'è tutto squallido dove manca Iddio! Quale arsura ove non cade la rugiada celeste! Quale sterilità ove il sole non feconda! (S. Tommaso da Villanova).
296. Il peccatore, col commettere la colpa mortale, fa come un contadino, il quale piantò una vigna, la coltivò studiosamente finché fece frutto: ne fece il vino e lo pose in botti aperte, cosicché tutto il vino si disperse. Così col peccato si perde quanto si è fatto di bene. (S. Efrem).
297. Il piacere non è altro che una tregua del dolore. (John Selden)
298. Il piacere sta sul filo, e si muta in dolore se non ha misura. (Seneca)
299. Il piacere stesso cerca di acuirsi col dolore. (M. de Montaigne)
300. Il pittoresco ci ha fregati per tre secoli. (Mussolini)
301. Il più bel credo è quello che prorompe dal tuo labbro nel buio, nel sacrificio, nel dolore, nello sforzo supremo di una infallibile volontà di bene; è quello che, come una folgore, squarcia le tenebre dell'anima tua; è quello che, nel balenar della tempesta, ti innalza e ti conduce a Dio. (S. Pio da Pietrelcina)
302. Il più importante di tutti è il popolo, poi viene lo Stato: l'imperatore è quello che conta di meno. (Meng Tzu)
303. Il popolo che fu sempre vincitore assomigliava più a un vinto che a un vincitore. (Sant'Agostino)
304. Il primo bacio materno insegna al bambino l'amore. (G. Mazzini)
305. Il primo santo bacio d'amica insegna all'uomo la speranza, la fede nella vita; e l'amore e la fede creano il desiderio del meglio, la potenza di raggiungerlo a grado a grado, l'avvenire insomma, il cui simbolo vivente è il bambino, legame tra noi e le generazioni future. (G. Mazzini)
306. Il profumo è un odore adoperato per nascondere un odore peggiore (E.Hubbard)
307. Il ricordo della felicità non è più felicità; il ricordo del dolore è ancora dolore. (Byron)
308. Il ridere non è un brutto modo per iniziare un'amicizia, ed è senz'altro il migliore per terminarla. (O. Wilde)
309. Il Signore ci fa conoscere chi siamo un poco per volta. In verità, mi sembra inconcepibile come uno, che ha intelligenza e coscienza, possa insuperbirsi. (S. Pio da Pietrelcina)
310. Il Signore creò l'uomo dalla terra e ad essa lo fa tornare di nuovo. (Siracide)
311. Il Signore fa vedere e chiama; ma non si vuol vedere e rispondere, perché piacciono i propri interessi. Capita anche, a volte, per il fatto che la voce si è sempre udita, che non la si avverte più; ma il Signore illumina e chiama. Sono gli uomini che si mettono nella posizione di non poter udire più. (S. Pio da Pietrelcina)
312. Il Signore ha creato la sapienza; l'ha vista e l'ha misurata, l'ha diffusa su tutte le sue opere, su ogni mortale, secondo la sua generosità, la elargì a quanti lo amano. (Siracide)
313. Il Signore ha creato medicamenti dalla terra, l'uomo assennato non li disprezza. (Siracide)
314. Il Signore non può darmi un cireneo. Devo fare soltanto la volontà di Dio e, se piacerò a lui, il resto non conta. (S. Pio da Pietrelcina)
315. Il Signore per allettarci, ci fa tante grazie e noi crediamo di toccare il cielo con un dito. Non sappiamo, invece, che per crescere abbiamo bisogno di pan duro: le croci, le umiliazioni, le prove, le contraddizioni. (S. Pio da Pietrelcina)
316. Il Signore soltanto è riconosciuto giusto. A nessuno è possibile svelare le sue opere e chi può indagare le sue grandezze? La potenza della sua maestà chi potrà misurarla? Chi riuscirà a narrare le sue misericordie? Non c'è nulla da togliere e nulla da aggiungere; non è possibile indagare le meraviglie del Signore. (Siracide)
317. Il Signore talvolta ti fa sentire il peso della croce. Questo peso ti sembra intollerabile, ma tu lo porti perché il Signore nel suo amore e nella sua misericordia ti stende la mano e ti dà la forza. (S. Pio da Pietrelcina)
318. Il Signore vi benedica e vi renda meno pesante il giogo della famiglia. Siate sempre buoni. Ricordate che il matrimonio porta dei doveri difficili che solo la divina grazia può rendere facili. Meritate sempre questa grazia ed il Signore vi conservi sino alla terza e alla quarta generazione. (S. Pio da Pietrelcina)
319. Il Signore vuole che il padre sia onorato dai figli, ha stabilito il diritto della madre sulla prole. (Siracide)
320. Il sole con il suo splendore illumina tutto, della gloria del Signore è piena la sua opera. (Siracide)
321. Il sole risplende sulle montagne del Signore, la bellezza di una donna virtuosa adorna la sua casa. (Siracide)
322. Il soverchio degli studi procrea orrore, confusione, malinconia, collera e sazietà. (Aretino)
323. Il timore del Signore allieta il cuore e dà contentezza, gioia e lunga vita. (Siracide)
324. Il timore del Signore è gloria e vanto, gioia e corona di esultanza. (Siracide)
325. Il timore della società, che è il fondamento della morale, il terrore di Dio, che è il segreto della religione, sono le due cose che ci governano. (O. Wilde)
326. Il trattamento psicoanalitico poggia sulla sincerità. In essa risiede gran parte dell'effetto educativo e del valore etico della psicoanalisi, ed è pericoloso allontanarsi da questo fondamento. (S. Freud)
327. Il tuo amore è per me come le stelle del mattino e della sera, tramonta dopo il sole e prima del sole risorge. (V. Goethe)
328. Il tuo regno non è lontano e tu facci partecipare al tuo trionfo sulla terra per poi partecipare al tuo regno nel cielo. Fa che, non potendo contenere la comunicazione della tua carità, predichiamo con l'esempio e con le opere la tua divina regalità. Prendi possesso dei nostri cuori nel tempo per possederli nell'eternità. Che mai ci togliamo da sotto il tuo scettro, né la vita né la morte valga a separarci da te. La vita sia vita attinta da te a larghi sorsi d'amore per spandersi sull'umanità e ci faccia morire ad ogni istante per vivere solo di te e spandere te nei nostri cuori. (S. Pio da Pietrelcina)
329. Il tuo zelo non sia amaro, non sia puntiglioso; ma sia libero da ogni difetto; sia dolce, benigno, grazioso, pacifico e sollevante. Ah, chi non vede, mia buona figliuola, il caro piccolo Bambino di Betlemme, all'avvento del quale ci andiamo preparando, chi non vede, dico, essere il suo amore per le anime incomparabile? Egli viene per morire al fine di salvare, ed è sì umile, sì dolce e sì amabile. (S. Pio da Pietrelcina)
330. Il valore di un'idea non ha nulla a che vedere con la sincerità di chi la espone. (O. Wilde)
331. Il valore di un'opera d'arte si misura dalla quantità di lavoro fornita dall'artista. (Guillaume Apollinaire)
332. Il valore genera l'invidia nelle menti meschine e l'emulazione nelle anime grandi. (Henry Fielding)
333. Il valore non serve a nulla, la sorte domina su tutto, e i più coraggiosi spesso cadono per mano dei codardi. (Tacito)
334. Il valore, quando è sfidato, si moltiplica. (Seneca)
335. Il vero amore è come l'apparizione degli spiriti: tutti ne parlano, quasi nessuno li ha visti. (F. de la Rochefoucauld)
336. Il vero amore non ha mai conosciuto misura. (Properzio)
337. Il vero bene, saggezza e virtù, non muore, è sicuro ed eterno; è l'unica cosa immortale che tocca ai mortali. (Seneca)
338. Il vero signore è lento nel parlare e rapido nell'agire. (Confucio)
339. Il vero sognatore è colui che sogna l'impossibile. (Elsa Triolet)
340. Il vero sviluppo non può consistere nella semplice accumulazione di ricchezza e nella maggiore disponibilità dei beni e servizi, se ciò si ottiene a prezzo del sottosviluppo delle moltitudini, e senza la dovuta considerazione per le dimensioni sociali, culturali e spirituali dell'essere umano. (Giovanni Paolo II)
341. Il viaggiatore con le tasche vuote al ladro canterà in faccia. (Giovenale)
342. In amore bisogna essere senza scrupoli, non rispettare nessuno. All'occorrenza essere capaci di andare a letto con la propria moglie (Ennio Flaiano)
343. In amore chi arde non ardisce e chi ardisce non arde. (N. Tommaseo)
344. In amore non amare troppo è un mezzo sicuro per essere amati. (François de La Rochefoucauld)
345. In amore, i veleni più amari stanno nascosti sotto i mieli più dolci. (Ovidio)
346. In molta saggezza molto dolore. (M. de Montaigne)
347. In molte cose ho taciuto, molto ho condonato, molte ho sistemato con mio dolore. (Cicerone)
348. In ogni cosa e sempre, più rettitudine di intenzione, più esattezza, più puntualità, più generosità nel servizio del Signore e allora sarai quale il Signore vuole che tu sia. (S. Pio da Pietrelcina)
349. In qualunque terra voi siate, dovunque un uomo combatte pel diritto, pel giusto, pel vero, ivi è un vostro fratello: dovunque un uomo soffre, tormentato dall'errore, dall'ingiustizia, dalla tirannide, ivi è un vostro fratello, liberi e schiavi SIETE TUTTI FRATELLI. (G. Mazzini)
350. In quanto al tuo spirito stai tranquilla ed affida sempre più tutta te stessa a Gesù. Sforzati di uniformarti sempre ed in tutto alla divina volontà, sia nelle cose favorevoli che avverse, e non essere sollecita per il domani. (S. Pio da Pietrelcina)
351. In questo mondo nessuno di noi merita nulla; è il Signore che è benevolo nei nostri confronti, ed è la sua infinita bontà che concede, perché tutto perdona. (S. Pio da Pietrelcina)
352. Ingannevole e incostante è l'amore della creatura; fedele e durevole è l'amore di Gesù. Chi s'attacca alla creatura cadrà con la creatura, che facilmente vien meno; chi abbraccia Gesù troverà saldezza per sempre. (T. da Kempis)
353. Innalza spesso al Signore la tua mente, le tue lodi e le tue adorazioni! Trova slanci per queste elevazioni ovunque ed in ogni occasione. Tutto deve parlarti di Lui: il cielo, il mare, i fiori dei campi e le creature viventi sono opera Sua. (G. Nardi)
354. Invero noi facciamo inganno a noi stessi amando le cose carnali, contro l'ordine stabilito da Dio. Che altro divorerà, quel fuoco, se non i tuoi peccati? Perciò, quanto più indulgi a te stesso quaggiù, seguendo la carne, tanto più duramente pagherai poi, preparando fin d'ora materiale più abbondante per quelle fiamme. Ciascuno sarà più gravemente punito in ciò in cui ebbe a peccare. (T. da Kempis)
355. Io desidero, e voi non l'ignorate, il morire e l'amare Iddio, o la morte o l'amore, giacché la vita senza questo amore è peggiore della morte. O figliuole mie, aiutatemi! Io muoio ed agonizzo in ogni istante. Tutto mi sembra un sogno e non so dove mi aggiro. Dio mio! Quando verrà l'ora in cui anch'io possa cantare: Questa è la mia requie, o Dio, in eterno? (S. Pio da Pietrelcina)
356. Io fo punto, perché la campana mi chiama e mi sollecita; ed io me ne vado al torchio della chiesa, al santo altare, dove continuamente stilla il vino sacro del sangue di quell'uva deliziosa e singolare di cui a soli pochi fortunati è permesso inebriarsi. Là - come voi sapete, non posso fare altrimenti - io vi presenterò al celeste Padre nell'unione del suo Figlio, il quale, pel quale e mediante il quale io sono tutto vostro nel Signore. (S. Pio da Pietrelcina)
357. Io non altro desidero se non che o morire o amare Dio: o la morte o l'amore; giacché la vita senza quest'amore è peggiore della morte: per me sarebbe più insostenibile di quella che l'è presentemente. (S. Pio da Pietrelcina)
358. Io non cesso d'implorarvi da Gesù le benedizioni, e pregare il Signore di trasfigurarvi intieramente in lui. O figliuole mie! Quanto è bello il suo volto e dolci i suoi occhi, e quanto buona cosa è lo stare accanto a lui sul monte della sua gloria! Ivi dobbiamo collocare i nostri desideri tutti e le nostre affezioni. Noi siamo, contro ogni nostro merito, sui gradini del Tabor, avendo ferma risoluzione di ben servire ed amare la sua divina bontà. (S. Pio da Pietrelcina)
359. Io non sono come mi ha fatto il Signore, ma sento che mi dovrei sforzare di più a fare un atto di superbia che un atto di umiltà. Perché l'umiltà è la verità, e la verità è che io sono nulla, e tutto quello che di buono è in me, è di Dio. E spesso noi sciupiamo anche quello che di buono Dio ha messo in noi. Quando vedo che la gente a me chiede qualche cosa, non penso a quello che posso dare, ma a quello che non so dare, e per cui tante anime restano sitibonde, per non avere io saputo dare loro il dono di Dio. Pensare che ogni mattina Gesù fa l'innesto di sé in noi, ci pervade tutti, ci dona tutto, dovrebbe dunque spuntare in noi il ramo o il fiore dell'umiltà. Viceversa, il diavolo, che non può innestarsi in noi così profondamente come Gesù, ecco che fa subito germogliare i suoi virgulti di superbia. Questo non ci fa onore. Bisogna dunque combattere e sforzarci di salire. È vero: in cima non arriveremo mai senza un incontro con Dio. Per incontrarci, noi dobbiamo salire e lui scendere. Ma quando non ne possiamo più, allora, nella fermata, umiliamoci e in questa umiltà ci incontreremo con Dio, perché egli discende nel cuore umile. (S. Pio da Pietrelcina)
360. Io ti ringrazio, Amore, d'ogni pena e tormento, e son contento ormai d'ogni dolore. (Poliziano)
361. Io veggo che tutte le stagioni dell'anno si trovano nelle anime vostre; che talora sentite l'inverno di molte sterilità, distrazioni, svogliatezze e noie; ora le rugiade del mese di maggio con l'odore dei santi fioretti; tra i calori del desiderio di piacere al nostro Sposo divino. Non rimane, dunque, se non l'autunno del quale non vedete voi gran frutti; però occorre bene spesso che al tempo di battere le biade e di premere le uve, si trovino raccolte maggiori di quelle che promettevano le mietiture e le vendemmie. Voi vorreste che tutto fosse nella primavera e nell'estate; ma no, mie dilettissime figliuole, bisogna che sia questa vicissitudine così nell'interno come nell'esterno. Nel cielo tutto sarà di primavera quanto alla bellezza, tutto di autunno quanto al godimento, tutto di estate quanto all'amore. Non vi sarà alcun inverno; ma qui l'inverno è necessario per esercizio dell'abnegazione e di mille piccole ma belle virtù che si esercitano nel tempo della sterilità. (S. Pio da Pietrelcina)
362. Io vi supplico, mie care figliole, per l'amore di Dio, non temete Dio perché egli non vuole farvi male alcuno; amatelo assai perché vi vuole fare gran bene. Camminate semplicemente con sicurezza delle vostre risoluzioni, e rigettate le riflessioni di spirito che fate sopra i vostri mali come crudeli tentazioni. (S. Pio da Pietrelcina)
363. La bellezza ci può trafiggere come un dolore (Thomas Mann)
364. La bellezza è come una gemma preziosa, per la quale la migliore montatura è la più semplice (Bacone)
365. La bellezza è il fiore, ma la virtù è il frutto della vita. (Proverbio)
366. La benedizione di Dio vi sia di scorta, sostegno e guida! Formate una famiglia cristiana, se volete un po' di tranquillità in questa vita. Il Signore vi dia figli e poi la grazia di indirizzarli sulla via del cielo. (S. Pio da Pietrelcina)
367. La bontà è l'unico investimento che non fallisce mai. (Henry David Thoreau)
368. La carità è il metro col quale il Signore ci giudicherà tutti. (S. Pio da Pietrelcina)
369. La carità non verrà meno in eterno: i doni profetici cesseranno, la facoltà delle lingue verrà meno, la scienza sarà distrutta. Noi, infatti, conosciamo e profetiamo solo ciò che è particolare. Quando si compirà ciò che è perfetto ed eterno, tutto ciò che è particolare diventerà privo di valore. (S. Paolo)
370. La casa è dove si trova il cuore. (Plinio il Vecchio)
371. La cattiva arte è molto peggiore dell'assenza d'arte. (Oscar Wilde)
372. La censura è una buona cosa, poiché in tal modo ad ogni libro è garantito almeno un lettore attento. (Alan Ayckbourn)
373. La certezza d'un castigo, benché moderato, farà sempre maggiore impressione che non il timore di un altro più terribile, ma unito con la speranza dell'impunità. (C. Beccaria)
374. La coscienza di aver ben distribuito le altre ore è un giusto e saporoso condimento delle tavole. (M. de Montaigne)
375. La coscienza non impedisce di commettere un peccato, impedisce solo di goderne in pace. (Theodore Dreiser)
376. La democrazia è la forma di governo che dà ad ogni uomo il diritto di essere il proprio oppressore. (Henry Louis Mencken)
377. La diplomazia consiste nel fare la cosa peggiore nel modo migliore. (Isaac Goldberg)
378. La distinzione delle classi sociali, come la intendono i nobili che danno un valore al titolo, non esiste più. L'intelligenza governa e governerà irresistibilmente per l'avvenire (M. Lesiona)
379. La donna amante davvero mi parve sempre una benedizione di Dio, e credo si deva trovare discreta, modesta, casta, chiusa nelle domestiche pareti, esultante nell'amore del suo cuore e dei suoi figli (F. D. Guerrazzi)
380. La donna non è capace di amicizia, conosce solo l'amore. (Nietzsche)
381. La famiglia è la Patria del cuore. (G. Mazzini)
382. La forza interiore cresce con la propria preghiera. (Gandhi)
383. La gelosia nasce con l'amore, ma non muore con lui. (F. de la Rochefoucauld)
384. La gelosia spegne l'amore come le ceneri spengono il fuoco. (N. de Lencios)
385. La gente che lavora, che pensa con la propria testa, che si forma da sé sola e laboriosamente un piccolo patrimonio di cognizioni positive e sicure, acquista quasi sempre anche quel preziosissimo di tutti i tesori, che è il buon senso: armonia di cuore e di testa, altissima ed utilissima fra le umane virtù (P. Mantegazza)
386. La gioia del cuore è vita per l'uomo, l'allegria di un uomo è lunga vita. (Siracide)
387. La Grecia conquistata conquistò il suo fiero vincitore introducendo le arti nel Lazio contadino. (Orazio)
388. La liturgia deve parlare al cuore di tutti i fedeli, ma, purtroppo, molti per ignoranza restano indifferenti ed inerti spettatori delle azioni liturgiche, che si svolgono sull'altare! Impara a gustare lo spirito della Chiesa e troverai una sorgente limpida e potente di elevazioni spirituali. (G. Nardi)
389. La lontananza è il fascino dell'amore. (Corrado Alvaro)
390. La maggior parte di noi nasce con l'aiuto del medico e muore allo stesso modo. (George Bernard Shaw)
391. La magia del primo amore sta nel non sapere che esso può finire. (Benjamin Disraeli)
392. La mente non è un vaso da riempire ma un legno da far ardere perché s'infuochi il gusto della ricerca e l'amore della verità . (Plutarco)
393. La mente si lascia sempre abbindolare dal cuore. (F. de la Rochefoucauld)
394. La migliore bontà che ho ha un aspetto vizioso. (M. de Montaigne)
395. La natura ci ha mandato il dolore per la gloria e servizio del piacere e della mancanza di dolore. (M. de Montaigne)
396. La natura del dolore è eccellente, perché, se si protrae, non può essere grande, e se è grande, non può protrarsi. (Seneca)
397. La parola dell'arte è luccicante, ma di luce fredda; le parole del cuore brilla meno, ma arde (N. Tommaseo).
398. La parola non è che un rumore e i libri non sono altro che carta (Paul Claudel)
399. La passione è distruggitrice; vero creatore non è che l'affetto; la passione inaridisce l'anima e la tormenta; l'affetto la solleva e la scalda; la passione è cieca, imprudente, provocatrice; l'affetto è costante, umano, magnanimo; la passione è torrente che assorda, strascina, e, per vincere, devasta; l'affetto scorre quieto, ma inesauribile, e per vari rivi discende a portare nei luoghi più riposti le gioie della vita. (N. Tommaseo)
400. La pazienza cresce col crescere dell'amore. Il prossimo lo sopportiamo nella misura in cui lo amiamo. Se smetti di amare, smetterai di sopportare. Chi meno amiamo, meno lo sopportiamo. (S. Gregorio Magno)




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dare     delusa     desiderio     



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Sinonimi


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