- AFORISMI E CITAZIONI - 'mal'

1. A mali estremi, estremi rimedi. (Ippocrate)
2. A parte l'uomo, tutti gli animali sanno che lo scopo principale della vita è godersela (Samuel Butler)
3. Ama Gesù, amalo tanto, ma per questo ama di più il sacrificio. Amore vuole essere amaro. (S. Pio da Pietrelcina)
4. Amiamo Gesù per la sua grandezza divina, per la sua potenza nel cielo e sulla terra, per i suoi meriti infiniti, ma anche e soprattutto per ragioni di gratitudine. Se egli fosse stato con noi meno buono, più severo; quanto meno avremmo peccato!... Ma il peccato, quando è seguito dal dolore profondo di averlo commesso, dal proponimento reale di non ripeterlo più, dalla sensazione viva del gran male che con esso abbiamo arrecato alla misericordia di Dio; quando, lacerate le più dure fibre del cuore, riesce a far scaturire da queste lacrime cocenti di pentimento e di amore, il peccato stesso, figliuolo mio, diventa allora un gradino che si avvicina, che ci innalza, che più sicuramente ci conduce a lui. (S. Pio da Pietrelcina)
5. Anche voi - medici - siete venuti al mondo, come sono venuto io, con una missione da compiere. Badate: vi parlo di doveri in un momento in cui tutti parlano di diritti... Voi avete la missione di curare il malato; ma se al letto del malato non portare l'amore, non credo che i farmaci servano molto... L'amore non può fare a meno della parola. Voi come potreste esprimerlo se non con parole che sollevino spiritualmente il malato?... Portate Dio ai malati; varrà di più di qualsiasi altra cura. (S. Pio da Pietrelcina)
6. Animo abbattuto e volto triste e ferita al cuore è una donna malvagia; mani inerti e ginocchia infiacchite, tale colei che non rende felice il proprio marito. (Siracide)
7. Ascolta la voce della tua coscienza, che ti dice di fare il bene e di evitare il male. Prima di agire, interroga questo giudice infallibile, che hai dentro di te. (G. Nardi)
8. Avete inteso che fu detto: Amerai il tuo prossimo e odierai il tuo nemico; ma io vi dico: amate i vostri nemici e pregate per i vostri persecutori, perché siate figli del Padre vostro celeste, che fa sorgere il suo sole sopra i malvagi e sopra i buoni, e fa piovere sopra i giusti e sopra gli ingiusti. (Gesù)
9. Avete inteso che fu detto: Occhio per occhio e dente per dente; ma io vi dico di non opporvi al malvagio; anzi se uno ti percuote la guancia destra, tu porgigli anche l'altra; e a chi ti vuol chiamare in giudizio per toglierti la tunica, tu lascia anche il mantello. E se uno ti costringerà a fare un miglio, tu fanne con lui due. (Gesù)
10. Basta una stilla di male per gettare un'ombra infamante su qualunque virtù. (Shakespeare)
11. Beati voi quando vi insulteranno, vi perseguiteranno e, mentendo, diranno ogni sorta di male contro di voi per causa mia. Rallegratevi ed esultate, perché grande è la vostra ricompensa nei cieli. (Gesù)
12. Bere senza sete e fare l'amore in ogni stagione sono le uniche cose che distinguono l'uomo dagli altri animali. (C. De Beaumarchais)
13. Buon tempo e mal tempo non dura tutto il tempo. (G. Verga)
14. Carcere, malattie e necessità, si conosce l'amistà. (G. Verga)
15. C'è conforto ad evitare or l'uno or l'altro dei mali che ci perseguono e colpiscono altrove intorno a noi. (M. de Montaigne)
16. C'è malvagità in un'intenzione malvagia, anche se l'atto non viene perpetrato. (Marco Tullio Cicerone)
17. C'è un solo bene: il sapere. E un solo male: l'ignoranza (Socrate)
18. C'era qualche cosa di animalesco nell'anima mentre il corpo aveva i suoi momenti di spiritualità. (O. Wilde)
19. Certi animali, per non essere scovati, confondono le loro orme intorno alla tana: devi fare lo stesso, altrimenti non mancheranno i seccatori. (Seneca)
20. Che faccenda maledettamente pazza è l'amore. (E. Schikaneder)
21. Che succede quando la forza detta la legge? La risposta è semplice: logicamente, i grandi attaccano i piccoli, i forti spogliano i deboli, la maggioranza maltratta la minoranza, i nobili disprezzano i plebei, i ricchi disdegnano i poveri, i giovani scherniscono i vecchi. (Mo-Tseu)
22. Chi abbandona il padre è come un bestemmiatore, chi insulta la madre è maledetto dal Signore. (Siracide)
23. Chi aiuta i malvagi, alla fine avrà a dolersi. (Fedro)
24. Chi è morto non sente nessun male: se lo sente non è morto. (Seneca)
25. Chi mal si marita non esce mai di fatica. (Proverbio)
26. Chi non conosce il male non ne sospetta alcuno. (Ben Jonson)
27. Chi non punisce il male, comanda che si faccia. (Leonardo Da Vinci)
28. Chi non sente il suo male è tanto più malato. (Pierre Corneille)
29. Chi sradicasse la sensazione del male, estirperebbe contemporaneamente la sensazione del piacere e infine annienterebbe l'uomo. (M. de Montaigne)
30. Chi teme il Signore non incorre in alcun male, se subisce tentazioni, ne sarà liberato di nuovo. (Siracide)
31. Chi, potendo trasgredire, non ha trasgredito, e potendo compiere il male, non lo ha fatto? Si consolideranno i suoi beni e l'assemblea celebrerà le sue beneficenze. (Siracide)
32. Chiunque sia in grado di penetrare le cause determinanti delle malattie nervose si convincerà presto che il loro aumento nella nostra società deriva dall'intensificazione delle restrizioni sessuali. (S. Freud)
33. Ci sono caratteri che per star bene devono far star male gli altri. (Alessandro Morandotti)
34. Ci sono malattie così strane che, per capirne la natura, è necessario subirne personalmente il decorso. (O. Wilde)
35. Ciò che può la virtù di un uomo non va misurato dai suoi sforzi ma dalla sua normalità. (Pascal)
36. Ciò che si fa per amore lo si fa sempre al di là del bene e del male. (Friedrich Wilhelm Nietzsche)
37. Colui che sorride quando le cose vanno male ha pensato a qualcuno cui dare la colpa. (Jones)
38. Colui che sorride quando le cose vanno male, ha già trovato qualcuno cui dare la colpa (Arthur Bloch)
39. Con una moglie malvagia è opportuno il sigillo, dove ci sono troppe mani usa la chiave. (Siracide)
40. Correre qua e là non ti servirà a niente: tu vai in giro con le tue passioni, i tuoi mali ti seguono. (Seneca)
41. Da chi ti chiede non distogliere lo sguardo, non offrire a nessuno l'occasione di maledirti, perché se uno ti maledice con amarezza, il suo creatore esaudirà la sua preghiera. (Siracide)
42. Dal cicalar son nati molti errori, / molti scandali usciti e molto male: / pochi si son del silenzio pentiti, dell'aver troppo parlato infiniti (F. Berni)
43. Dei mali del corpo tutti vorrebbero guarire, ma molti non possono; di quelli dell'anima potrebbero molti, ma pochi vogliono (A. Caro).
44. Dei piaceri e dei beni che possediamo non ce n'è alcuno esente da qualche mescolanza di male e di danno. (M. de Montaigne)
45. Della nostra esistenza buona parte si dilegua nel fare il male, la maggior parte nel non far niente e tutta quanta nell'agire diversamente dal dovuto. (Seneca)
46. Di là da certo segno, la ricchezza e la povertà hanno comune questa maledizione, che fanno dell'uomo uno schiavo (Arturo Graf)
47. Dice molta gente, debole e malata nello spirito: guarda che vita beata conduce quel tale; come è ricco e grande, come è potente e come è salito in alto! Ma, se poni mente ai beni eterni, vedrai che tutte queste cose passeggere sono un nulla, anzi qualcosa di molto insicuro e particolarmente gravoso, giacché le cose temporali non si possono avere senza preoccupazioni e paure. (T. da Kempis)
48. Diceva Solone che il mangiare era, come altri farmaci, una medicina contro la malattia della fame. (M. de Montaigne)
49. Dio non può fare anche il male, perché non può volerlo, essendo bontà infinita; ma lo tollera per lasciar libere le creature, sapendo poi ricavare il bene anche dal male. (Catechismo di S. Pio X)
50. Distrai la tua anima, consola il tuo cuore, tieni lontana la malinconia. (Siracide)
51. Dopo essersi accoppiato ogni animale è triste. (Aristotele)
52. E' bene che talvolta soffriamo contraddizione e che la gente ci giudichi male e ingiustamente, anche se le nostre azioni e le nostre intenzioni sono buone. Tutto ciò suol favorire l'umiltà, e ci preserva dalla vanagloria. Invero, proprio quando la gente attorno a noi ci offende e ci scredita, noi aneliamo con maggior forza al testimone interiore, Iddio. (T. da Kempis)
53. E' debolezza cedere ai mali ma è follia alimentarli. (M. de Montaigne)
54. È lecito pensare che la volontà di guarire o il desiderio di morire non siano irrilevanti per l'esito di casi gravi ed incerti di malattia. (S. Freud)
55. E' malvagio l'uomo dall'occhio invidioso; volge altrove lo sguardo e disprezza la vita altrui. (Siracide)
56. E' men male l'agitarsi nel dubbio, che il riposar nell'errore (Alessandro Manzoni)
57. E' un divertimento per lo stolto compiere il male, come il coltivar la sapienza per l'uomo prudente. (Salomone)
58. E' vizio nostro di guardare più a malincuore ciò che è davanti a noi che di buona voglia quello che è dietro. (M. de Montaigne)
59. Ecco una delle cause dei nostri mali: viviamo imitando il prossimo e non ci facciamo regolare dalla ragione, ma trascinare dall'abitudine. (Seneca)
60. Figlio, non sopportare di mal animo se certuni danno un cattivo giudizio su di te e dicono, nei tuoi confronti, parole che non ascolti con piacere. Il tuo giudizio su te stesso deve essere ancora più grave; devi credere che non ci sia nessuno più debole di te. (T. da Kempis)
61. Figliolo, così tu devi dire in ogni cosa: Signore, se questa è la tua volontà, così si faccia. Signore, se questo è per tuo amore, così si faccia, nel tuo nome. Signore, se questo ti parrà necessario per me, e lo troverai utile, fa' che io ne usi per il tuo onore; se invece comprenderai che questo è male per me e non giova alla mia salvezza, toglimi questo desiderio. (T. da Kempis)
62. Finiscila con queste vane apprensioni. Ricordati che non è il sentimento che costituisce la colpa ma il consenso a siffatti sentimenti. La sola volontà libera è capace di bene o di male. Ma quando la volontà geme sotto la prova del tentatore e non vuole ciò le viene presentato, non solo non vi è colpa, ma vi è la virtù. (S. Pio da Pietrelcina)
63. Fra suocera e nuora ci si sta in malora. (G. Verga)
64. Fratelli, non comportatevi da bambini nei giudizi; siate come bambini quanto a malizia, ma uomini maturi quanto ai giudizi. (S. Paolo)
65. Giogo di buoi sconnesso è una donna malvagia, colui che la domina è come chi acchiappa uno scorpione. (Siracide)
66. Giusto vanto dell'uomo retto è la testimonianza della buona coscienza. Se sarai certo, in coscienza, di aver agito rettamente, sarai sempre nella gioia. La buona coscienza permette di sopportare tante cose ed è piena di letizia, anche nelle avversità. Al contrario, se sentirai in coscienza di aver fatto del male, sarai sempre timoroso ed inquieto. (T. da Kempis)
67. Gli animali non sono stupidi come si crede: non hanno né dottori, né avvocati. (L. Douquier)
68. Gli animali sono amici così simpatici:non fanno domande, non muovono critiche (G.Eliot)
69. Gli Dei, dice Platone, ci hanno fornito di un membro disobbediente e tirannico; il quale, come un animale furioso, si mette, per la sua virulenza del suo desiderare, a sottomettere tutto a sé. (M. de Montaigne)
70. Gli schiavi e gli animali domestici sono quasi uguali e rendono su per giù gli stessi servizi. La natura stessa vuole la schiavitù, perché fa differenti i corpi degli uomini liberi da quelli degli schiavi: gli schiavi col vigore che richiedono i lavori a cui sono predestinati, gli uomini liberi incapaci di curvare la loro diritta statura a opere servili e adatti, invece, alla vita politica e alle occupazioni guerresche o pacifiche. Dunque gli uomini sono liberi o schiavi per diritto di natura: la cosa è evidente. Utile agli stessi schiavi, la schiavitù è giusta. (Aristotele)
71. Gli uomini, quando si arrabbiano, si danno da fare per cambiare le cose. (Malcolm X)
72. Ho poi considerato tutte le oppressioni che si commettono sotto il sole. Ecco il pianto degli oppressi che non hanno chi li consoli; da parte dei loro oppressori sta la violenza, mentre per essi non c'è chi li consoli. Allora ho proclamato più felici i morti, ormai trapassati, dei viventi che sono ancora in vita; ma ancor più felice degli uni e degli altri chi ancora non è e non ha visto le azioni malvagie che si commettono sotto il sole. (Ecclesiaste)
73. I buoni e i grandi cercano il bene nel male; i tristi e i mediocri cercano il male nel bene. (N. Tommaseo)
74. I mali che non hai, considerali altrettanti beni, e sarai lieto (Niccolò Tommaseo)
75. I mali del corpo appaiono con l'aumentare. Troviamo che la gotta è quella che chiamiamo reuma o contusione. I mali dell'anima si oscurano nel loro rafforzarsi; il più malato li sente meno. Ecco perché bisogna mescolarli alla luce, con mano spietata, portarli fuori e strapparli dal profondo del nostro petto. (M. de Montaigne)
76. I nevrotici si ammalano degli stessi complessi contro cui lottiamo noi sani. (S. Freud)
77. I parenti sono come le scarpe: più sono stretti e più fanno male. (Totò)
78. I politici fanno già tanto di buono quando non fanno nulla di male. (Henri Troyat)
79. Il bisogno è un male, ma non c'è alcun bisogno di vivere nel bisogno (Epicuro)
80. Il buon senso è come un cannocchiale che fa vedere da lontano il bene e il male (Cesare Cantù)
81. Il guardare con occhio tranquillo i beni trae con sé che si guardino con occhio tranquillo i mali. (M. de Montaigne)
82. Il malcontento è il primo passo verso il progresso (Oscar Wilde)
83. Il maldicente danneggia se stesso e sarà detestato dal suo ambiente. (Siracide)
84. Il male è talvolta un bene per l'uomo. (M. de Montaigne)
85. Il male non consiste nell'"avere" in quanto tale, ma nel possedere in modo irrispettoso della qualità e dell'ordinata gerarchia dei beni che si hanno. Qualità e gerarchia che scaturiscono dalla subordinazione dei beni e dalla loro disponibilità all'"essere" dell'uomo ed alla sua vera vocazione. (Giovanni Paolo II)
86. Il male si riverserà su chi lo fa, egli non saprà neppure da dove gli venga. (Siracide)
87. Il male sopportato con ragionevolezza e calma è già diminuito della metà, mentre l'impazienza raddoppia tutti i pesi, infistolisce tutte le piaghe (C. Cantù).
88. Il medico si trova un passo avanti al malato. I due si inseguono lungo il medesimo sentiero, finché non si incontreranno alla meta prefissata. (S. Freud)
89. Il non avere alcun male è il maggior bene che l'uomo possa sperare. (M. de Montaigne)
90. Il nostro benessere non è che la privazione del malessere. (M. de Montaigne)
91. Il peccatore somiglia ad un deserto che nulla produce e ricetta solo insetti nocivi o animali selvaggi. Com'è tutto squallido dove manca Iddio! Quale arsura ove non cade la rugiada celeste! Quale sterilità ove il sole non feconda! (S. Tommaso da Villanova).
92. Il più sicuro mezzo di trovarsi pago del proprio stato è quello di paragonarsi ad altri più infelici; cosi, quando penso al numero prodigioso di malattie terribili alle quali il corpo umano è soggetto, ho per gran ventura che a me non ne siano toccate in sorte che tre (B. Franklin).
93. Il più vecchio e più noto male è sempre più sopportabile del male recente e non messo alla prova. (M. de Montaigne)
94. Il silenzio e le lacrime sono il più vivo sermone dell'innocenza oppressa e della virtù maltrattata (F. Pananti).
95. Il soverchio degli studi procrea orrore, confusione, malinconia, collera e sazietà. (Aretino)
96. Il tempo speso per la gloria di Dio e per la salute dell'anima, non è mai malamente speso. (S. Pio da Pietrelcina)
97. In casa stringi, in viaggio spendi, in malattia spandi. (Proverbio)
98. In realtà non c'è nessun male che non abbia qualcosa di buono (Plinio il vecchio)
99. In tutte le azioni sii moderato e nessuna malattia ti coglierà. (Siracide)
100. In un tempo in cui è così comune l'agire malvagiamente, il non agire solo inutilmente è quasi lodevole. (M. de Montaigne)
101. Io non posso patire il criticare e il dir male dei fratelli. È vero, a volte, mi diverto a punzecchiarli, ma la mormorazione mi mette nausea. Abbiamo tanti difetti da criticare in noi, perché perdersi contro i fratelli? E noi, mancando alla carità, si intacca la radice dell'albero della vita, col pericolo di farlo seccare. (S. Pio da Pietrelcina)
102. Io vi supplico, mie care figliole, per l'amore di Dio, non temete Dio perché egli non vuole farvi male alcuno; amatelo assai perché vi vuole fare gran bene. Camminate semplicemente con sicurezza delle vostre risoluzioni, e rigettate le riflessioni di spirito che fate sopra i vostri mali come crudeli tentazioni. (S. Pio da Pietrelcina)
103. La benedizione del padre consolida le case dei figli, la maledizione della madre ne scalza le fondamenta. (Siracide)
104. La buona educazione consiste nel nascondere quanto bene pensiamo di noi stessi e quanto male degli altri (Mark Twain)
105. La carità non è ambiziosa, non rivendica ciò che non è suo, non è iraconda, non pensa male. Non gode del trionfo sull'iniquità, si rallegra invece del trionfo della verità. Tutto sopporta, tutto crede, tutto spera, tutto si addossa. (S. Paolo)
106. La cattiveria è rara, la maggior parte degli uomini si occupa troppo di se stessa per essere malvagia. (Friedrich Nietzsche)
107. La coscienza ci rende tutti malati di egotismo. (O. Wilde)
108. La democrazia funziona quando a decidere sono in due e uno è malato.(Winston Churchill)
109. La donna è sempre un male, se sciocca o, peggio, se intelligente. (Euripide)
110. La donna è un male necessario. (Aulo Gellio)
111. La fortuna dei malvagi è una brutta seduzione per molti. (Fedro)
112. La gelosia è il più grande di tutti i mali e quello che fa meno pietà alle persone che ne sono la causa (François de la Rochefoucauld)
113. La lucerna del corpo è l'occhio; se dunque il tuo occhio è chiaro, tutto il tuo corpo sarà nella luce; ma se il tuo occhio è malato, tutto il tuo corpo sarà tenebroso. Se dunque la luce che è in te è tenebra, quanto grande sarà la tenebra! (Gesù)
114. La malattia si avverte, la salute poco o punto. (M. de Montaigne)
115. La maldicenza è come la ferita: lascia sempre la cicatrice. (Proverbio)
116. La malizia ingozza la maggior parte del suo proprio veleno e se ne avvelena. (M. de Montaigne)
117. La malvagità di una donna ne àltera l'aspetto, ne rende il volto tetro come quello di un orso. (Siracide)
118. La malvagità è sempre più facile della virtù, perché in tutto prende sempre una scorciatoia. (Samuel Johnson)
119. La malvagità, si dice, la si sconta nell'altro mondo; ma la stupidità in questo (Arthur Schopenhauer)
120. La medicina crea persone malate, la matematica persone tristi e la teologia peccatori. (Martin Lutero)
121. La medicina è una delle arti greche, che, malgrado il guadagno che se ne può trarre, non è praticata da un romano veramente serio... Disgraziatamente non esiste una legge che punisca i medici ignoranti, né per essi è prevista la pena capitale. Eppure essi imparano l'arte sulle nostre sofferenze e fanno esperimenti mandandoci a morte! (Plinio il Vecchio)
122. La morte è la ricetta per tutti i mali. E' un porto troppo sicuro, che non c'è mai da temerlo ed è spesso da ricercare. (M. de Montaigne)
123. La morte è l'ultimo medico delle malattie. (Sofocle)
124. La morte ingrata ha ucciso anche me, che ero medico, dimenticando quanti malati io le consegnai... (Iscrizione funeraria romana)
125. La natura non conosce pause nel suo progresso e sviluppo, e maledice ogni genere d'inattività. (Wolfgang Goethe)
126. La noia è una malattia di cui il lavoro è un rimedio; il piacere è soltanto un palliativo. (Duca di Lévis)
127. La noia è uno dei mali più gravi che abbiamo da sopportare. (Marcel Proust)
128. La pena che i buoni devono scontare per l'indifferenza alla cosa pubblica è quella di essere governati da uomini malvagi. (Platone)
129. La perdita degli schiavi è una perdita patrimoniale. Quindi i luoghi malsani è meglio coltivarli con operai liberi salariati che con gli schiavi. (Varrone)
130. La psicanalisi è quella malattia mentale in cui si ritiene di essere la terapia (Karl Kraus)
131. La psicoanalisi è quella malattia mentale di cui ritiene di esserne la terapia (Karl Kraus)
132. La ragione è per l'uomo un male necessario. (N. de Chamfort)
133. La semplicità è una virtù, però fino ad un certo punto. A questa non deve mai mancare la prudenza; la furberia e la scaltrezza, invece, sono diaboliche e fanno tanto male. (S. Pio da Pietrelcina)
134. La sofferenza dei mali fisici e morali è la più degna offerta che puoi fare a colui che ci ha salvato soffrendo. (S. Pio da Pietrelcina)
135. La sola differenza che c'è tra schiavo e animale è che gli animali obbediscono non indotti dalla ragione, ma dalle percosse; tuttavia l'utilità che si ricava sia dagli uni che dagli altri è poco diversa, perché tanto gli schiavi quanto gli animali domestici ci aiutano col corpo a soddisfare i nostri bisogni. (Aristotele)
136. La sventura non guarisce il superbo, perché la pianta del male si è radicata in lui. (Siracide)
137. La vecchiaia è una malattia inguaribile. (Seneca)
138. La vecchiaia non è così male se considerate l'alternativa. (Maurice Chevalier)
139. La vita è un male a cui il sonno dà sollievo per otto ore al giorno. (Nicolas-Sébastien Roch de Chamfort)
140. La vita e' una malattia a trasmissione sessuale; ed ha un tasso di mortalità del 100 per cento! (R.D. Laing)
141. La vita per sé stessa non è né bene, né male: è il posto del bene e del male secondo che voi ad essi lo diate. (M. de Montaigne)
142. L'allegria è d'ogni male il rimedio universale. (G. Perego)
143. L'amor proprio, figlio della superbia è più malizioso della madre stessa. (S. Pio da Pietrelcina)
144. L'amore è una malattia inesorabile, per di più contagiosa. (Disraeli)
145. L'animale più intelligente non è l'uomo, ma la marmotta. Infatti dorme nei mesi più brutti dell'anno (J.Normand)
146. Le bestie ci mostrano a sufficienza quante malattie ci procuri l'agitazione del nostro spirito. (M. de Montaigne)
147. Le carezze dell'uomo malvagio nascondono inganni. (Fedro)
148. Le cose di prima necessità per la vita dell'uomo sono: acqua, fuoco, ferro, sale, farina di frumento, latte, miele, succo di uva, olio e vestito. Tutte queste cose per i pii sono beni, ma per i peccatori diventano mali. (Siracide)
149. Le nostre malattie sono nuove, come nuovo è il nostro genere di vita. (Seneca)
150. L'esercizio fisico, anche quando è imposto, non fa nessun male al corpo, ma la conoscenza acquisita per forza non ha presa sulla mente (Platone)
151. L'individuo si ammala allorché, a causa di ostacoli esterni o per mancanza interiore di adattamento, gli viene negato il soddisfacimento dei bisogni erotici nel mondo reale. (S. Freud)
152. L'infelicità di ciascun uomo è assolutamente eguale a quella di ciascun altro, in qualunque condizione o situazione si trovi questo o quello. E perciò, esattamente parlando, tanto gode e tanto pena il povero, il vecchio, il debole, il brutto, l'ignorante, quanto il ricco, il giovane, il forte, il bello, il dotto: perché ciascuno nel suo stato si fabbrica i suoi beni e i suoi mali (G. Leopardi).
153. L'interesse per la malattia e la morte è sempre e soltanto un'altra espressione dell'interesse per la vita (Thomas Mann)
154. L'istruzione, come la ricchezza, può essere sorgente di bene e di male, a seconda delle intenzioni colle quali s'adopera: consacrata al progresso di tutti, è mezzo d'incivilimento e di libertà; rivolta all'utile proprio, diventa mezzo di tirannide e di corruttela (G. Mazzini).
155. Lo spavento è un male peggiore del male medesimo. (S. Pio da Pietrelcina)
156. Lo stolto, tra gli altri mali, ha anche questo: incomincia sempre a vivere. (Seneca)
157. L'ostinazione è la parente povera della volontà (Malcom de Chazal)
158. L'uomo contemporaneo ha dunque paura che, con l'uso dei mezzi inventati da questo tipo di civiltà, i singoli individui ed anche gli ambienti, le comunità, le società, le nazioni, possano rimanere vittima del sopruso di altri individui, ambienti, società. La storia del nostro secolo ne offre esempi in abbondanza. Malgrado tutte le dichiarazioni sui diritti dell'uomo nella sua dimensione integrale, cioè nella sua esistenza corporea e spirituale, non possiamo dire che questi esempi appartengano soltanto al passato. (Giovanni Paolo II)
159. L'uomo è l'unico animale per il quale la sua stessa esistenza è un problema che deve risolvere. (Erich Fromm)
160. L'uomo è per natura un animale politico. (Aristotele)
161. L'uomo è un animale sociale che detesta i suoi simili. (Delacroix)
162. L'uomo è un nulla Che è l'uomo? E a che può servire? Qual è il suo bene e qual è il suo male? Quanto al numero dei giorni dell'uomo, cento anni sono gia molti. Come una goccia d'acqua nel mare e un grano di sabbia così questi pochi anni in un giorno dell'eternità. (Siracide)
163. L'uomo perfetto non cerca soltanto di astenersi dal male. E neanche di fare il bene per timore del castigo. Né di avere un buon comportamento per la speranza della ricompensa promessa. L'uomo perfetto fa il bene per amore. (Clemente Alessandrino)
164. L'uomo può, ossia è capace di fare anche il male; ma non lo deve fare, appunto perché è male; la libertà deve usarsi solo per il bene. (Catechismo di S. Pio X)
165. Mai si fa il male così pienamente e con allegria, come quando lo si fa per coscienza (Blaise Pascal)
166. Maldicente, poni un freno / alla lingua serpentina, / se non vuoi col tuo veleno / fabbricar la tua rovina. (A. M. Pagnone)
167. Meglio la morte che una vita amara, il riposo eterno che una malattia cronica. (Siracide)
168. Meglio un povero di aspetto sano e forte che un ricco malato nel suo corpo. (Siracide)
169. Mi domando chi ha mai detto che l'uomo è un animale ragionevole. È stata la definizione più prematura che sia stata data. L'uomo è molte cose, ma non è ragionevole. (O. Wilde)
170. Mi è dispiaciuto moltissimo nel sapere che sei stata ammalata, ma ho goduto moltissimo nel sapere che ti vai rimettendo e più ancora ho goduto nel vedere rifiorire in mezzo a voi la vera pietà e cristiana carità addimostrata nella tua infermità. (S. Pio da Pietrelcina)
171. Mi piace la convalescenza: è la cosa per cui vale la pena ammalarsi. (George Bernard Shaw)
172. Molte volte ci crediamo poco felici, perché non abbiamo tutti quei beni che desideriamo; e non riflettiamo ai molti mali di cui siamo esenti, dei quali se uno ci sopravvenisse, stimeremmo felicità somma essere liberati. (R. Lambruschini).
173. Molti vanno spesso fuori della buona strada e non danno frutto alcuno, o scarso frutto, di bene, proprio perché si preoccupano più della loro scienza che della santità della loro vita. Che se la gente mettesse tanta attenzione nell'estirpare i vizi e nel coltivare le virtù, quanta ne mette nel sollevare sottili questioni filosofiche, non ci sarebbero tanti mali e tanti scandali tra la gente; e nei conviventi non ci sarebbe tanta dissipazione. (T. da Kempis)
174. Molti, non appena accade qualcosa di male, si fanno tosto impazienti e perdono la buona volontà. Ma le vie dell'uomo non dipendono sempre da lui. E' Dio che può dare e consolare, quando vuole e quanto vuole e a chi egli vuole; nella misura che gli piacerà e non di più. (T. da Kempis)
175. Né ti devi confondere a saper conoscere se hai consentito o no. Il tuo studio e la tua vigilanza siano rivolti alla rettitudine d'intenzioni che devi tenere nell'operare e nel combattere sempre valorosamente e generosamente le arti maligne del cattivo spirito. (S. Pio da Pietrelcina)
176. Nella patologia nervosa, un medico che non dice troppe stupidaggini è un malato guarito per metà. (Marcel Proust)
177. Nella realtà di ogni giorno i malvagi non vengono puniti, né i buoni ricompensati: il successo premia i forti, il fallimento schiaccia i deboli. Nient'altro. (O. Wilde)
178. Nessun male è grande se è l'ultimo. (Seneca)
179. Nessun male è onorevole: la morte lo è, essa dunque non è un male! (Zenone)
180. Nessun piacere è di per sé un male, ma i mezzi con cui gli uomini si procurano certi piaceri portano più dolori che gioie. (Epicuro)
181. Nessun uomo è giustificato a fare il male per motivi di convenienza. (Theodore Roosevelt)
182. Nessuno è esente dal dir sciocchezze. Il male è dirle con pretenzione. (M. de Montaigne)
183. Nessuno è peggiore di chi tormenta se stesso; questa è la ricompensa della sua malizia. (Siracide)
184. Noi abbiamo più buon senso quando le cose vanno male: quando vanno a gonfie vele, ci tolgono la capacità di intendere. (Seneca)
185. Noi siamo i soli [animali] che dobbiamo appartarci, nelle nostre azioni naturali, dai nostri simili. (M. de Montaigne)
186. Noi siamo il solo animale abbandonato nudo sulla terra nuda, legato, incatenato, senza aver nulla di cui armarsi e proteggersi se non le spoglie degli altri. (M. de Montaigne)
187. Noi tutti ci affatichiamo contro la nostra stessa cura, perché la morte è la cura di tutti i mali. (Sir Thomas Browne)
188. Non attendere una circostanza straordinaria per fare del bene: cerca di far uso delle situazioni normali. (Jean Paul Richter)
189. Non c'è deserto peggiore che una vita senza amici: l'amicizia moltiplica i beni e ripartisce i mali. (Gracian)
190. Non c'è male all'infuori della colpa. (Marco Tullio Cicerone)
191. Non c'è niente di male nella vita per colui che ha capito che la privazione della vita non è male. (M. de Montaigne)
192. Non c'è persona al mondo, anche se è un re o un papa, che non abbia qualche tribolazione o afflizione. E chi è dunque che ha la parte migliore? Senza dubbio colui che è capace di sopportare qualche male per amore di Dio. (T. da Kempis)
193. Non ci sono libri morali o immorali. Ci sono libri scritti bene o scritti male (Oscar Wilde)
194. Non dare all'acqua un'uscita né libertà di parlare a una donna malvagia. (Siracide)
195. Non dire: "Ho quanto mi occorre; che cosa potrà ormai capitarmi di male?". Nel tempo della prosperità si dimentica la sventura; nel tempo della sventura non si ricorda la prosperità. (Siracide)
196. Non è difficile per un uomo fare qualche buona azione; il difficile è agir bene tutta la vita, senza mai far nulla di male (Mao Tse-Tung)
197. Non è proprio che la stupidità e la mancanza di timore da parte dell'uomo comune gli dà quella sopportazione per i mali presenti e quella profonda noncuranza dei sinistri accidenti? (M. de Montaigne)
198. Non è solo dei ricchi il piacere di vivere, e chi è nato e morto sconosciuto non per questo ha vissuto male. (Orazio)
199. Non esistono libri morali o immorali. I libri sono scritti bene o scritti male. Questo è tutto. (O. Wilde)
200. Non essere geloso della sposa amata, per non inculcarle malizia a tuo danno. (Siracide)
201. Non essere ingordo per qualsiasi ghiottoneria, non ti gettare sulle vivande, perchè l'abuso dei cibi causa malattie, l'ingordigia provoca coliche. (Siracide)
202. Non fare attenzione a tutte le dicerie che si fanno, per non sentir che il tuo servo ha detto male di te, perché il tuo cuore sa che anche tu hai detto tante volte male degli altri. (Ecclesiaste)
203. Non fare il male, perché il male non ti prenda. (Siracide)
204. Non fidarti delle donne quando ammettono il male. (Cesare Pavese)
205. Non giurate affatto: né per il cielo, perché è il trono di Dio; né per la terra, perché è lo sgabello per i suoi piedi; né per Gerusalemme, perché è la città del gran re. Non giurare neppure per la tua testa, perché non hai il potere di rendere bianco o nero un solo capello. Sia invece il vostro parlare sì, sì; no, no; il di più viene dal maligno. (Gesù)
206. Non gonfiarti per la prestanza e la bellezza del tuo corpo; alla minima malattia esse si guastano e si deturpano. (T. da Kempis)
207. Non importa morire presto o tardi, ma morire bene o male; morire bene significa sfuggire al pericolo di vivere male. (Seneca)
208. Non indugiare a visitare un malato, perché per questo sarai amato. (Siracide)
209. Non maltrattate le bestie, ma abbiatene cura, ché potete cosi esercitare qualche facoltà e del corpo e della mente e dell'animo vostro: potete anche osservare e imparare. Ma non prendete ad allevarle e mantenerle per mero trastullo, ch'è perditempo e spesa non tanto dì denaro quanto d'affetto, il quale poi è negato alle persone a cui più si deve: onde la passione per le bestie diventa insieme ingiustizia e ridicolezza (N. Tommaseo).
210. Non mostri la sua bellezza a qualsiasi uomo, non segga a ciarlare insieme con le altre donne, perché dagli abiti esce fuori la tignola e dalla donna malizia di donna. (Siracide)
211. Non possiamo fare troppo affidamento su noi stessi, perché spesso ci manca la grazia e la capacità di sentire rettamente. Scarsa è la luce che è in noi, e subitamente la perdiamo per la nostra negligenza. Spesso poi non ci accorgiamo neppure di essere così ciechi interiormente: facciamo il male e, cosa ancora peggiore, ci andiamo scusando. (T. da Kempis)
212. Non si fa mai il male così pienamente e così allegramente come quando lo si fa per coscienza. (Blaise Pascal)
213. Non ti lamenterai mai delle offese, da qualunque parte ti vengono fatte, ricordandoti che Gesù venne saturato di obbrobri dalla malizia degli uomini che egli stesso aveva beneficato. Scuserai tutti con la carità cristiana, tenendo innanzi gli occhi l'esempio del divino Maestro che scusò persino i suoi crocifissori dinanzi al Padre suo. (S. Pio da Pietrelcina)
214. Non tramare il male contro il tuo prossimo mentre egli dimora fiducioso presso di te. (Salomone)
215. Non viene dall'esterno il nostro male: è dentro di noi, sta nelle stesse nostre viscere e, perciò, difficilmente possiamo guarire: ignoriamo di essere malati. (Seneca)
216. Normalità altro non è che la media d'infinite anormalità. (Tito Baldan)
217. Ogni malizia è nulla, di fronte alla malizia di una donna, possa piombarle addosso la sorte del peccatore! Come una salita sabbiosa per i piedi di un vecchio, tale la donna linguacciuta per un uomo pacifico. (Siracide)
218. Ogni uomo la cui libido, come risultato di pratiche sessuali masturbatorie o perverse, si sia abituata alle situazioni e alle condizioni di soddisfazione anormali, sviluppa nel matrimonio minore potenza. (S. Freud)
219. Oh!, sciagurato e stolto peccatore, come potrai rispondere a Dio, il quale conosce tutto il male che hai fatto; tu che tremi talvolta alla vista del solo volto adirato di un uomo? Perché non pensi a quel che avverrà di te nel giorno del giudizio, quando nessuno potrà essere scagionato e difeso da altri, e ciascuno costituirà per se stesso un peso anche troppo grave? E' adesso che la tua fatica è producente; è adesso che il tuo pianto e il tuo sospiro possono piacere a Dio ed essere esauditi; è adesso che il tuo dolore può ripagare il male compiuto e renderti puro. (T. da Kempis)
220. Osserva bene: sempre che la tentazione ti dispiacerà, non vi è cosa da temere. Ma perché ti dispiace ella, se non perché non vorresti sentirla? Queste tentazioni sì importune vengono dalla malizia del demonio, ma il dispiacere e la sofferenza che ne risentiamo vengono dalla misericordia di Dio, il quale, contro la volontà del nemico nostro, ritrae dalla sua malizia la santa tribolazione, per mezzo della quale egli purifica l'oro che vuol mettere nei suoi tesori. Dico ancora: le tentazioni sono del demonio e dell'inferno, ma le tue pene ed afflizioni sono di Dio e del paradiso; le madri sono di Babilonia, ma le figlie sono di Gerusalemme. Disprezza le tentazioni ed abbraccia le tribolazioni. No, no, mia figliuola, lascia soffiare il vento e non pensare che lo squillo delle foglie sia il rumore delle armi. (S. Pio da Pietrelcina)
221. Per cinque ragioni Dio permette che veniamo tentati: perché gli attacchi e i contrattacchi ci allenino nel discernimento del bene e del male; perché la nostra virtù, grazie allo sforzo e alla lotta, diventi più stabile; perché evitiamo la presunzione e impariamo l'umiltà anche se progrediamo nella virtù; perché l'esperienza del male, fatta in questi casi, ci ispiri un odio illimitato per esso; soprattutto perché, giunti alla libertà interiore, ci convinciamo della debolezza nostra e della potenza di colui che ci ha soccorsi. (Massimo il Confessore)
222. Per l'uomo non c'è altro inferno che la stupidità o la malvagità dei suoi simili. (Marchese de Sade)
223. Per quanto male un uomo possa pensare delle donne, non c'è donna che non ne pensi ancor peggio di lui. (Nicolas-Sébastien Roch de Chamfort)
224. Perché il male nel mondo? Sta bene a sentire... C'è una mamma che sta ricamando. Il suo figliuolo, seduto su uno sgabelletto basso, vede il lavoro di lei; ma alla rovescia. Vede i nodi del ricamo, i fili confusi... E dice: "Mamma si può sapere che fai? È così poco chiaro il tuo lavoro?!". Allora la mamma abbassa il telaio, e mostra la parte buona del lavoro. Ogni colore è al suo posto e la varietà dei fili si compone nell'armonia del disegno. Ecco, noi vediamo il rovescio del ricamo. Siamo seduti sullo sgabello basso. (S. Pio da Pietrelcina)
225. Perché il male trionfi basta che i brav'uomini non facciano niente. (Edmund Burke)
226. Perché una pena ottenga il suo effetto, basta che il male della pena ecceda il bene del delitto (C.Beccaria)
227. Praticare il bene è un affare. Se l'uomo non lo persegue è solo perché non ha la minima idea di dove si trovi il bene. Pertanto non è malvagio ma ignorante. (Socrate)
228. Preferirei abitare con un leone e con un drago piuttosto che abitare con una donna malvagia. (Siracide)
229. Prima di parlare, impara; curati ancor prima di ammalarti. (Siracide)
230. Principalmente devi insistere sulla base della giustizia cristiana e sul fondamento della bontà, sulla virtù, ossia, di cui esplicitamente Gesù si porge a modello, voglio dire: l'umiltà (Mt. 11, 29). Umiltà interna ed esterna, ma più interna che esterna, più sentita che mostrata, più profonda che visibile. Stimati, o mia dilettissima figliuola, quale sei in verità: un nulla, una miseria, una debolezza, una fonte di perversità senza limiti od attenuanti, capace di convertire il bene in male, di abbandonare il bene per il male, di attribuirti il bene o giustificarti nel male e, per amor dello stesso male, di disprezzare il sommo Bene. (S. Pio da Pietrelcina)
231. Purtroppo, degli altri spesso pensiamo e parliamo più facilmente male che bene: tale è la nostra miseria. Quelli che vogliono essere perfetti non credono scioccamente all'ultimo che parla, giacché conoscono la debolezza umana, portata alla malevolenza e troppo facile a blaterare. (T. da Kempis)
232. Qualunque cosa vada male, c'è sempre qualcuno che l'aveva detto. (A. Bloch)
233. Qualunque ferita, ma non la ferita del cuore; qualunque malvagità, ma non la malvagità di una donna; qualunque sventura, ma non la sventura causata dagli avversari; qualunque vendetta, ma non la vendetta dei nemici. (Siracide)
234. Quando ci vengono a mancare i nostri mali veri, la scienza ci presta i suoi. (M. de Montaigne)
235. Quando gli animali sbadigliano hanno un volto umano. (Karl Kraus)
236. Quando stai bene, la messa l'ascolti. Quando stai male, e non puoi assistervi, la messa la dici. (S. Pio da Pietrelcina)
237. Quando un empio maledice l'avversario, maledice se stesso. (Siracide)
238. Quando un uomo di buona volontà soffre tribolazioni e tentazioni, o è afflitto da pensieri malvagi, allora egli sente di aver maggior bisogno di Dio, e di non poter fare nulla di bene senza di lui. (T. da Kempis)
239. Quanto alla fedeltà, non c'è animale al mondo traditore quanto l'uomo. (M. de Montaigne)
240. Quasi tutti i dottori hanno la loro malattia preferita. (Henry Fielding)
241. Quelli che impiegano male il loro tempo sono i primi a lamentarsi che passi troppo in fretta. (Jean de La Bruyère)
242. Quelli che vivono nel male trasformano in strumenti di malizia anche i cosiddetti beni. Quelli che amano la virtù trasformano i supposti mali in mezzi di autentica sapienza. (Teodoreto)
243. Questa immagine del mondo d'oggi, in cui esiste tanto male sia fisico che morale, tale da farne un mondo aggrovigliato in contraddizioni e tensioni e, in pari tempo, pieno di minacce dirette contro la libertà umana, la coscienza e la religione, spiega l'inquietudine a cui va soggetto l'uomo contemporaneo. Tale inquietudine è avvertita non soltanto da coloro che sono svantaggiati od oppressi, ma anche da coloro che fruiscono dei privilegi della ricchezza, del progresso, del potere. (Giovanni Paolo II)
244. Questo è il male in tutto ciò che avviene sotto il sole: una medesima sorte tocca a tutti e anche il cuore degli uomini è pieno di male e la stoltezza alberga nel loro cuore mentre sono in vita, poi se ne vanno fra i morti. (Ecclesiaste)
245. Radice d'ogni male è la cupidigia: essa commette i sacrilegi e i furti, compie le rapine e le prede, cagiona le guerre e gli omicidi, chiede e riceve iniquamente, ingiustamente negozia, dà o riceve ad usura, presiede alle frodi, scioglie il patto, viola il giuramento, corrompe la testimonianza, perverte il giudizio (S. Innocenzo).
246. Riceviamo dalla nostra famiglia così le idee di cui viviamo come la malattia di cui moriremo. (Marcel Proust)
247. Ricordalo: è più vicino a Dio il malfattore che ha vergogna di operare il male che l'uomo onesto il quale arrossisce di operare il bene. (S. Pio da Pietrelcina)
248. Se gli dei esaudissero le preghiere degli uomini, l'umanità verrebbe dissolta a causa di tutti i mali che gli uomini si invocano l'un l'altro. (Epicuro)
249. Se terrai conto massimamente dell'interiorità, non darai molto peso a parole che volano; giacché, nei momenti avversi, è prudenza, e non piccola, starsene in silenzio, volgendo l'animo a me, senza lasciarsi turbare dal giudizio della gente. La tua pace non riposi nella parola degli uomini. Che questi ti abbiano giudicato bene o male, non per ciò sei diverso. (T. da Kempis)
250. Se ti amo così male, è perché ti amo troppo. (P. Geraldy)
251. Se tra i genitori avvengono liti o se il matrimonio è infelice, per i bambini sarà preparato il terreno per la più grave predisposizione ai disturbi dello sviluppo sessuale o alle malattie nevrotiche. (S. Freud)
252. Se uno, ammonito una volta e un'altra ancora, non si acquieta, cessa di litigare con lui; rimetti invece ogni cosa in Dio, affinché in tutti noi, suoi servi, si faccia la volontà e la gloria di Lui, che ben sa trasformare il male in bene. (T. da Kempis)
253. Se vuoi liberarti da ogni preoccupazione, pensa che avverrà senz'altro quello che temi e, qualunque sia quel male, misuralo con te stesso e poi valuta attentamente la tua paura: sicuramente ti renderai conto che il male temuto o non è grave o non durerà a lungo. (Seneca)
254. Se, in primo luogo, manterrai te stesso nella pace, potrai dare pace agli altri; ché l'uomo di pace è più utile dell'uomo di molta dottrina. Colui che è turbato dalla passione trasforma anche il bene in male, pronto com'è a vedere il male dappertutto; mentre colui che ama il bene e la pace trasforma ogni cosa in bene. (T. da Kempis)
255. Sempre la confusion delle persone / principio fu del mal delle cittadi. (Dante).
256. Sia maledetto chi per primo inventò la guerra. (Christopher Marlowe)
257. Sii fedele alla preghiera, perché essa è di ostacolo al peccato e al male (Corano)
258. So che il Signore permette questi assalti al demonio perché la sua misericordia vi rende a sé care e vuole che voi pure lo rassomigliate nelle angosce del deserto, dell'orto, della croce; ma vi dovete difendere allontanandolo e disprezzando le sue maligne insinuazioni in nome di Dio e della santa ubbidienza. (S. Pio da Pietrelcina)
259. Solo con lo studio del patologico si arriva a comprendere il normale. (S. Freud)
260. Spesso si fa del bene solo per poter fare impunemente del male. (François de La Rochefoucauld)
261. Su dieci persone che parlano di noi, nove ne dicono male, e spesso la sola persona che ne dice bene lo dice male (Antoine de Rivarol)
262. Tanto è fragile la natura umana che essa pende sempre verso il vizio. Ti accusi oggi dei tuoi peccati e domani commetti di nuovo proprio ciò di cui ti sei accusato. Ti proponi oggi di guardarti dal male, e dopo un'ora agisci come se tu non ti fossi proposto nulla. Ben a ragione, dunque, possiamo umiliarci; né mai possiamo avere alcuna buona opinione di noi stessi, perché siamo tanto deboli e instabili. (T. da Kempis)
263. Ti stupisci che fuggire non ti serva? I mali che fuggi sono in te. (Seneca)
264. Tra due mali, non sceglierne nessuno; tra due cose buone, scegli tutt'e due. (Tryon Edwards)
265. Tu hai costruito male. Distruggi e ricostruisci bene. (S. Pio da Pietrelcina)
266. Tutte le conquiste, finora raggiunte, e quelle progettate dalla tecnica per il futuro, vanno d'accordo col progresso morale e spirituale dell'uomo? In questo contesto l'uomo, in quanto uomo, si sviluppa e progredisce, oppure regredisce e si degrada nella sua umanità? Prevale negli uomini, "nel mondo dell'uomo", che in se stesso è un mondo di bene e di male morale, il bene sul male? (Giovanni Paolo II)
267. Tutte le malattie son prese per peste: non ci si dà la briga di esaminarle. (M. de Montaigne)
268. Tutti diamo facilmente consigli agli ammalati, quando ci sentiamo bene (Terenzio)
269. Tutti gli animali diffidano dell'uomo, e non a torto: ma una volta sicuri che non gli si vuol nuocere, la loro fiducia diventa così assoluta che bisogna essere un barbaro per abusarne. (J. J. Rousseau)
270. Tutti gli animali sono eguali, ma alcuni sono più eguali di altri. (George Orwell)
271. Tutti i malati ossessivi sono superstiziosi e in genere contro la loro stessa convinzione. (S. Freud)
272. Tutti siamo chiamati dal Signore a salvare anime e preparare la sua gloria. L'anima può e deve propagare la gloria di Dio e lavorare per la salute degli uomini, menando una vita cristiana, pregando incessantemente il Signore "che venga il suo regno e non ci induca in tentazioni e ci liberi dal male". Questo è quello che dovete fare ancora voi, offrendo tutta voi stessa e continuamente al Signore a questo fine. (S. Pio da Pietrelcina)
273. Tutti siamo nati per aiutarci l'uno con l'altro, come i piedi, le mani, le palpebre e i denti di sopra e di sotto. Per questo, è contro natura farsi del male reciprocamente. (Marco Aurelio)
274. Tutto devi lietamente sopportare, per amore di Dio: fatiche e dolori; tentazioni e tormenti; angustie, miserie e malanni; ingiurie, biasimi e rimproveri; umiliazioni e sbigottimenti; ammonizioni e critiche sprezzanti. Cose, queste, che aiutano nella via della virtù e costituiscono una prova per chi si è posto al servizio di Cristo; cose, infine, che preparano la corona del cielo. (T. da Kempis)
275. Umìliati, prima di cadere malato, e quando hai peccato, mostra il pentimento. (Siracide)
276. Un caso che finisca bene è Provvidenza, un caso che termini male è destino. (Knut Hamsun)
277. Un cuore ostinato alla fine cadrà nel male; chi ama il pericolo in esso si perderà. (Siracide)
278. Un malfattore può avere la fortuna di rimanere nascosto; ma non ne ha mai la certezza. (Seneca)
279. Un po' di salute ogni tanto è il miglior rimedio per l'ammalato. (Friedrich Nietzsche)
280. Un uomo che parla male del matrimonio o non ha avuto la donna che desiderava o l'ha avuta. (Jacques Marchand)
281. Un uomo di buoni costumi può avere opinioni errate, e un malvagio può predicare la verità, anche colui che non la crede. (M. de Montaigne)
282. Una gran parte di quello che i medici sanno è insegnato loro dai malati. (Proust)
283. Una passione malvagia rovina chi la possiede e lo fa oggetto di scherno per i nemici. (Siracide)
284. Una volta che conosciamo le nostre debolezze esse cessano di farci del male. (Georg C. Lichtenberg)
285. Un'attesa troppo prolungata fa male al cuore, un desiderio soddisfatto è albero di vita. (Salomone)
286. Uno assiste l'amico ammalato: bravo! Ma lo fa per ereditare: è un avvoltoio, aspetta il cadavere. Le stesse azioni possono essere oneste o disoneste: quello che conta è il perché o il modo in cui sono fatte. (Seneca)
287. Veniva riferito ad Aristotele che qualcuno aveva detto male di lui: "Che faccia di più", rispose, "che mi frusti, purché io non ci sia". (M. de Montaigne)
288. Vera pazienza è sopportare con animo imperturbato il male fattoci dagli altri e non provare risentimento. E' sopportare questi altri amandoli. Sopportare odiandoli non ha nulla a che vedere con la mansuetudine. (S. Gregorio Magno)
289. Vergogna per un padre avere un figlio maleducato, se si tratta di una figlia, è la sua rovina. (Siracide)
290. Vero paziente non è colui che vuole sopportare soltanto quel che gli sarà sembrato giusto, e da chi gli sarà piaciuto. Vero paziente, invece, è colui che non guarda da quale persona egli venga messo alla prova: se dal superiore, oppure da un suo pari, o da un inferiore; se da un uomo buono o santo, oppure da un malvagio, o da persona che non merita nulla. (T. da Kempis)
291. Vi è una sorte unica per tutti, per il giusto e l'empio, per il puro e l'impuro, per chi offre sacrifici e per chi non li offre, per il buono e per il malvagio, per chi giura e per chi teme di giurare. (Ecclesiaste)
292. Vi sono gioie tanto sublimi e dolori così profondi, che la parola mal saprebbe esprimere. Il silenzio è l'ultimo espediente dell'animo, nella ineffabile felicità come nelle supreme pressure. (S. Pio da Pietrelcina)
293. Vivere nel bisogno è un male, ma non c'è nessuna necessità di vivere nel bisogno. (Epicuro)
294. Vivono male quelle persone che cominciano sempre a vivere. (Epicuro)
295. Voi avete per monastero le case degli ammalati e quelle in cui risiede la superiora, per cella una camera in affitto, per clausura l'obbedienza, per grata il timore di Dio e per velo la castità. (L. de Marillac)
296. Volete nuocere a qualcuno? Non ditene male, ditene troppo bene (André Siegfried)
297. Bisogna saper vincere il malumore. (Napoleone Bonaparte)
298. Eventualità, caso, sorte, chiamatela come vi pare, mentre è un mistero per gli uomini normali, diventa una realtà per gli uomini dotati di intelligenza superiore. (Napoleone Bonaparte)
299. I migliori momenti dell'amore sono quelli di una quieta e dolce malinconia dove tu piangi e non sai di che, e quasi ti rassegni riposatamente a una sventura e non sai quale. (Giacomo Leopardi)
300. Il corpo può essere in mano ai malvagi, lo spirito spazia ovunque: anche dal fondo di un carcere può innalzarsi al cielo. (Napoleone Bonaparte)
301. Il male, in guerra come in politica, non è scusabile se non è assolutamente necessario. (Napoleone Bonaparte)
302. La morte non è male: perché libera l'uomo da tutti i mali, e insieme coi beni gli toglie i desiderii. La vecchiezza è male sommo: perché priva l'uomo di tutti i piaceri, lasciandogliene gli appetiti; e porta seco tutti i dolori. Nondimeno gli uomini temono la morte, e desiderano la vecchiezza. (Giacomo Leopardi)
303. L'amore reca più male che bene. (Napoleone Bonaparte)
304. L'uomo è quasi sempre tanto malvagio quanto gli bisogna. Se si conduce dirittamente, si può giudicare che la malvagità non gli è necessaria. Ho visto persone di costumi dolcissimi, innocentissimi, commettere azioni delle più atroci, per fuggire qualche danno grave, non evitabile in altra guisa. (Giacomo Leopardi)
305. Mandate indietro la tentazione di sentirvi incompresi. Non chiudetevi in voi stessi, ma sprizzate gioia da tutti i pori. Bruciate... perché quando sarete grandi potrete scaldarvi ai carboni divampati nella vostra giovinezza. Incendiate.., non immalinconitevi. Perché se voi non avete fiducia, gli adulti che vi vedono saranno più infelici di voi. (Don Tonino Bello)
306. Mordete la vita! Non accantonate i vostri giorni, le vostre ore, le vostre tristezze con quegli affidi malinconici ai diari. Non coltivate pensieri di afflizione, di chiusura, di precauzioni. (Don Tonino Bello)
307. Pena e sospetto che suscitano le persone normali in un mondo dove interessa soltanto l'Eccezionale, in tutte le sue varietà. Così nell'uomo probo si è portati a vedere la canaglia di domani, o una canaglia che si nasconde, mentre nella canaglia di oggi si scopre un motivo di emozione. Abele viene sottoposto all'autopsia del cervello, Caino è invitato a scrivere le sue memorie. (Ennio Flaiano)
308. Quando conosciamo la nostra malattia morale, dobbiamo curare l'anima come si cura un braccio o una gamba. (Napoleone Bonaparte)
309. Sogliono essere odiatissimi i buoni e i generosi perché ordinariamente sono sinceri, e chiamano le cose coi loro nomi. Colpa non perdonata dal genere umano, il quale non odia mai tanto chi fa male, né il male stesso, quanto chi lo nomina. (Giacomo Leopardi)
310. Tutto è male. Cioè tutto quello che è, è male; che ciascuna cosa esista è un male; ciascuna cosa esiste per fin di male; l'esistenza è un male e ordinata al male; il fine dell'universo è il male; l'ordine e lo stato, le leggi, l'andamento naturale dell'universo non sono altro che male, né diretti ad altro che al male.
311. La crudeltà sarebbe deliziosa se si potesse trovare qualche tipo di crudeltà che non facesse veramente male. (George Bernard Shaw)
312. Noi siamo le tombe viventi di bestie assassinate macellate per soddisfare i nostri appetiti. Noi giammai ci fermiamo a domandare nei nostri banchetti se gli animali, come gli uomini, possano in qualche modo avere dei diritti. (George Bernard Shaw)
313. Noi siamo nauseati dalla guerra, noi non desideriamo combattere. Il pensiero di essa riempie ora di spavento i nostri cuori, eppure noi ci rimpianziamo di cadaveri. Simili a corvi, noi viviamo e ci nutriamo di carne, indifferenti alla sofferenza e al dolore che noi così facendo causiamo: se così noi trattiamo per sport o per profitto, animali privi di difesa, come possiamo sperare in questo modo di conseguire la pace di cui diciamo di essere così ansiosi? Noi preghiamo per essa, sopra ecatombi di massacrati, Dio, mentre oltraggiamo la legge morale. Così, la crudeltà genera la sua progenie: la guerra. (George Bernard Shaw)
314. Se i malvagi prosperano e i più adatti sopravvivono, la natura è il dio dei mascalzoni. (George Bernard Shaw)
315. Se siamo tombe viventi di animali, come possiamo aspettarci condizioni di vita ideali sulla terra? (George Bernard Shaw)




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