- AFORISMI E CITAZIONI - 'leo'

1. Bisogna prima guardare con chi si beve e si mangia e poi cosa si beve e si mangia: mangiare senza un amico è vivere come i leoni o i lupi. (Epicuro)
2. Chi non punisce il male, comanda che si faccia. (Leonardo Da Vinci)
3. Chiunque combatte contro la Patria è un figlio che vuole uccidere la madre (Napoleone)
4. Colui il quale teme di perdere la gloria, è sicuro che la perderà (Napoleone Buonaparte)
5. Come alla vista del serpente fuggi il peccato: se ti avvicini, ti morderà. Denti di leone sono i suoi denti, capaci di distruggere vite umane. (Siracide)
6. Dal sublime al ridicolo non c'è che un passo. (Napoleone Bonaparte)
7. Derisione e insulto per il superbo, la vendetta, come un leone, lo attende al varco. (Siracide)
8. Dove la pelle del leone non può bastare, bisogna cucirvi un pezzo di quella della volpe. (M. de Montaigne)
9. E' meglio la piccola certezza che la grande bugia. (Leonardo)
10. Gli uomini generalmente non sono altro che fanciulli adulti (Napoleone)
11. Gl'italiani non hanno costumi: essi hanno delle usanze. (Giacomo Leopardi)
12. I beni si disprezzano quando si possiedono sicuramente, e si apprezzano quando sono perduti o si corre pericolo di perderli (Giacomo Leopardi)
13. I pagani attribuiscono ai Cristiani la responsabilità di ogni pubblica sventura. Se il Tevere inonda la città, se il Nilo non irriga i campi, se vi è siccità, carestia, peste, terremoto, tutta la colpa è dei Cristiani che disprezzano gli dei, e sorge subito il grido: "I Cristiani siano dati ai leoni!". (Tertulliano)
14. I più forti non trattano, ma dettano le condizioni e sono obbediti (Napoleone)
15. Il consiglio è rifiutato da coloro che ne hanno più bisogno, cioè dagli ignoranti. (Leonardo Da Vinci)
16. Il fine può giustificare i mezzi purché ci sia qualcosa che giustifichi il fine. (Leone Trotsky)
17. Il futuro appartiene a coloro che credono nella bellezza dei propri sogni. (Eleonor Roosevelt)
18. Il genio delle grandi imprese e i grandi risultati consistono nell'arte di indovinare (Napoleone)
19. Il mio migliore amico è fuggito con mia moglie e, lasciamelo dire, mi manca tanto. Lui. (Leopold Fechtner)
20. Il Papa Bonifacio VIII entrò nella sua dignità come una volpe, vi si condusse come un leone e morì come un cane. (M. de Montaigne)
21. Il piacere è sempre o passato o futuro, e non è mai presente (Giacomo Leopardi)
22. Il sonno, e tutto ciò che induce il sonno, è di per se stesso piacevole (Giacomo Leopardi)
23. La fortuna è una donna; se voi la lasciate sfuggire oggi non crediate di ritrovarla domani. (Napoleone Bonaparte)
24. La morte può essere l'espiazione delle colpe, ma non può mai ripararle (Napoleone)
25. La pace generale è una chimera. (Napoleone)
26. La pallottola che mi ucciderà non è ancora stata forgiata. (Napoleone Bonaparte)
27. La pazienza è la più eroica delle virtù giusto perchè non ha nessuna apparenza d'eroico. (G. Leopardi)
28. La povertà è gratis. (Leo Longanesi)
29. La vendetta non ha preveggenza. (Napoleone Bonaparte)
30. La vita bene spesa, lunga è. (Leonardo Da Vinci)
31. L'abilità non serve a molto senza l'opportunità. (Napoleone Bonaparte)
32. L'abuso e la disobbedienza alla legge non possono essere impediti da nessuna legge (Giacomo Leopardi)
33. L'acqua che tocchi de' fiumi è l'ultima di quelle che andò e la prima di quella che viene. Così il tempo presente. (Leonardo da Vinci)
34. L'amore per il denaro è il più grave pericolo per la moralità (Napoleone Buonaparte)
35. L'autorità sovrana, per sé, non è di necessità legata a nessuna forma di governo in particolare: è in poter suo l'assumere or l'una or l'altra, purché capaci di cooperare al benessere e all'utilità pubblica (Leone XIII).
36. Le feste dovrebbero essere solenni e rare, altrimenti cessano di essere feste. (Aldous Leonard Huxley)
37. Le rivoluzioni sono paragonabili ai letami: i più ributtanti promuovono la crescita dei più bei vegetali. (Napoleone Bonaparte)
38. L'immaginazione governa il mondo. (Napoleone Bonaparte)
39. L'infelicità di ciascun uomo è assolutamente eguale a quella di ciascun altro, in qualunque condizione o situazione si trovi questo o quello. E perciò, esattamente parlando, tanto gode e tanto pena il povero, il vecchio, il debole, il brutto, l'ignorante, quanto il ricco, il giovane, il forte, il bello, il dotto: perché ciascuno nel suo stato si fabbrica i suoi beni e i suoi mali (G. Leopardi).
40. L'intellettuale è un signore che fa rilegare i libri che non ha letto. (Leo Longanesi)
41. L'istante che ci separa dall'oggetto che noi amiamo è terribile; esso ci distacca dal rimanente del mondo. (Napoleone Bonaparte)
42. L'unica persona che sia più saggia di uno qualsiasi è la massa. (Napoleone Bonaparte)
43. Nei guai non ci vuol pianto ma consiglio. (Giacomo Leopardi)
44. Non basta che lo scrittore sia padrone del proprio stile. Bisogna che lo stile sia padrone delle cose. (Leopardi)
45. Non ci sono cattivi reggimenti, ma solo colonnelli incapaci (Napoleone Bonaparte)
46. Ogni nostra cognizione prencipia da sentimenti. (Leonardo da Vinci)
47. Ogni soldato francese porta nella sua giberna il bastone di maresciallo di Francia. (attribuito a Napoleone Bonaparte)
48. Per gli stomaci vuoti non esistono né obbedienza né timore (Napoleone)
49. Preferirei abitare con un leone e con un drago piuttosto che abitare con una donna malvagia. (Siracide)
50. Può ben dire la sua un leone, quando a dir la loro c'è tanti asini in giro. (William Shakespeare)
51. Quale pace può esservi fra la iena e il cane? Quale intesa tra il ricco e il povero? Sono preda dei leoni gli ònagri nel deserto; così pascolo dei ricchi sono i poveri. (Siracide)
52. Quanti uomini superiori sono fanciulli parecchie volte al giorno. (Napoleone)
53. Riconosci, o cristiano, la tua dignità, e dopo d'esser diventato partecipe della natura divina, non ricadere nella bassezza della tua prima condizione! (S. Leone Magno)
54. Riprendi l'amico in segreto e lodalo in palese. (Leonardo da Vinci)
55. Se c'è una cosa in Italia che funziona è il disordine. (Leo Longanesi)
56. Se il naso di Cleopatra fosse stato più corto, sarebbe cambiata l'intera faccia della terra. (Blaise Pascal)
57. Se si vuole riuscire in questo mondo non bisogna essere molto più intelligenti degli altri; bisogna solo essere in anticipo di un giorno. (Leo Szilard)
58. Siccome il mangiare senza voglia si muta in fastidioso nutrimento, così lo studio senza desiderio guasta la materia. (Leonardo Da Vinci)
59. Sii avido di ascoltare e non di parlare (Cleobulo)
60. So che bisogna dare a Dio ciò che è di Dio, ma il Papa non è Dio (Napoleone Bonaparte)
61. Su questa terra è possibile conoscere a fondo le anime e i sentimenti solo dopo le grandi prove. (Napoleone Bonaparte)
62. Tristo è quel discepolo che non supera il suo maestro. (Leonardo Da Vinci)
63. Tutte le idee che hanno enormi conseguenze sono sempre idee semplici. (Leone Tolstoj)
64. Tutti pensano a cambiare il mondo, ma nessuno pensa a cambiar se stesso. (Leone Tolstoj)
65. Un vero carattere riesce sempre a emergere nei grandi momenti (Napoleone)
66. A fare le cose a mezzo si perde sempre. (Napoleone Bonaparte)
67. Agli occhi del costruttore di imperi, gli uomini non sono uomini ma strumenti. (Napoleone Bonaparte)
68. Bella ed amabile illusione è quella per la quale i dì anniversari di un avvenimento, che per verità non ha a fare con essi più che con qualunque altro dì dell'anno, paiono avere con quello un'attinenza particolare, e che quasi un'ombra del passato risorga e ritorni sempre in quei giorni, e ci sia davanti: onde è medicato in parte il tristo pensiero dell'annullamento di ciò che fu, e sollevato il dolore di molte perdite, parendo che quelle ricorrenze facciano che ciò che è passato, e che più non torna, non sia spento né perduto del tutto. (Giacomo Leopardi)
69. Ben di rado si vedono i grandi uomini fallire nelle loro più grandi imprese. (Napoleone Bonaparte)
70. Bisogna non vedere, ma quando si è visto, è necessario saper punire. (Napoleone Bonaparte)
71. Bisogna parlar agli occhi per persuadere il popolo. (Napoleone Bonaparte)
72. Bisogna saper vincere il malumore. (Napoleone Bonaparte)
73. Bisogna sempre lasciar trascorrere la notte sulle ingiurie del giorno innanzi. (Napoleone Bonaparte)
74. Bisogna servire il popolo e non cercare di piacergli; il miglior modo di guadagnarsene il favore è fargli del bene. (Napoleone Bonaparte)
75. Che calamità la mia caduta! Ero riuscito a chiudere la bufera in un otre: le baionette straniere l'hanno squarciato. (Napoleone Bonaparte)
76. Che cosa è la storia se non un gioco su cui tutti si sono messi d'accordo? (Napoleone Bonaparte)
77. Che cosa è un governo? Nulla, se non è sostenuto dall'opinione. (Napoleone Bonaparte)
78. Chi comunica poco cogli uomini, rade volte è misantropo. Veri misantropi non si trovano nella solitudine, ma nel mondo: perché l'uso pratico della vita, e non già la filosofia, è quello che fa odiare gli uomini. E se uno che sia tale, si ritira dalla società, perde nel ritiro la misantropia. (Giacomo Leopardi)
79. Chi ha paura d'essere battuto sia certo della sconfitta. (Napoleone Bonaparte)
80. Chi non ha uno scopo non prova quasi mai diletto in nessuna operazione. (Giacomo Leopardi)
81. Chi più si ama meno può amare. (Giacomo Leopardi)
82. Chi s'abbandona al dolore senza resistenza o si uccide per evitarlo abbandona il campo di battaglia prima di aver vinto. (Napoleone Bonaparte)
83. Ci sono due modi per far muovere gli uomini: l'interesse e la paura. (Napoleone Bonaparte)
84. Ci sono ferite alle quali sarebbe preferibile la morte. (Napoleone Bonaparte)
85. Ci vuole più coraggio nella sofferenza che nella morte. (Napoleone Bonaparte)
86. Coloro che vogliono ingannare i popoli e governarli ad esclusivo loro vantaggio hanno interesse a mantenerli nell'ignoranza. (Napoleone Bonaparte)
87. Come le nostre rivoluzioni sono meschine e insignificanti nell'ordine dell'universo!. (Napoleone Bonaparte)
88. Con gli esperti non è facile ottenere la semplicità. (Napoleone Bonaparte)
89. Con l'audacia si può intraprendere tutto, ma non fare tutto. (Napoleone Bonaparte)
90. Cosa rarissima nella società, un uomo veramente sopportabile. (Giacomo Leopardi)
91. È curioso a vedere, che gli uomini di molto merito hanno sempre le maniere semplici, e che sempre le maniere semplici sono prese per indizio di poco merito. (Giacomo Leopardi)
92. È la causa e non semplicemente la morte che crea un martire. (Napoleone Bonaparte)
93. È meglio avere un nemico conosciuto che un amico forzato. (Napoleone Bonaparte)
94. È molto meglio per un popolo avere un ordinamento cattivo che non essere ordinato affatto. (Napoleone Bonaparte)
95. Essere pessimisti circa le cose del mondo e la vita in generale è un pleonasmo, ossia anticipare quello che accadrà. (Ennio Flaiano)
96. Eventualità, caso, sorte, chiamatela come vi pare, mentre è un mistero per gli uomini normali, diventa una realtà per gli uomini dotati di intelligenza superiore. (Napoleone Bonaparte)
97. Gli eserciti che restano all'interno delle proprie fortificazioni sono finiti. (Napoleone Bonaparte)
98. Gli uomini di genio sono meteore destinate a bruciare per illuminare il loro secolo. (Napoleone Bonaparte)
99. Gli uomini si guidano con trastulli. (Napoleone Bonaparte)
100. Gli uomini si vergognano non delle ingiurie che fanno, ma di quelle che ricevono. (Giacomo Leopardi)
101. Gli uomini sono rari. (Napoleone Bonaparte)
102. Grande tra gli uomini e di gran terrore è la potenza del riso: contro il quale nessuno nella sua coscienza trova se munito da ogni parte. Chi ha coraggio di ridere, è padrone del mondo, poco altrimenti di chi è preparato a morire. (Giacomo Leopardi)
103. Ho portato il mondo sulle mie spalle, e questo mestiere, dopotutto, non lascia che stanchezza. (Napoleone Bonaparte)
104. I fanciulli trovano il tutto nel nulla, gli uomini il nulla nel tutto. (Giacomo Leopardi)
105. I grandi uomini sono simili alle meteore che splendono e si consumano per rischiarar la Terra. (Napoleone Bonaparte)
106. I migliori momenti dell'amore sono quelli di una quieta e dolce malinconia dove tu piangi e non sai di che, e quasi ti rassegni riposatamente a una sventura e non sai quale. (Giacomo Leopardi)
107. I ministeri sono lebbrosari: nessuno sfugge al contagio. Gli onesti possono aspirare ai posti ministeriali, ma non ne verranno fuori senza esserne contaminati. (Napoleone Bonaparte)
108. I nemici che possono riuscir pericolosi sono sempre abbastanza scaltri per non esporsi al pericolo. (Napoleone Bonaparte)
109. I popoli si vendicano volentieri degli omaggi che tributano ai re. (Napoleone Bonaparte)
110. I preti ripetono continuamente che il loro regno non è di questo mondo, e si impadroniscono di tutto ciò che è a tiro. (Napoleone Bonaparte)
111. I sovrani abbisognano talora di appoggiarsi a una vittoria per tentare una novella impresa. (Napoleone Bonaparte)
112. Il buon esito dei mezzi dipende dall'unità di azione. (Napoleone Bonaparte)
113. Il corpo può essere in mano ai malvagi, lo spirito spazia ovunque: anche dal fondo di un carcere può innalzarsi al cielo. (Napoleone Bonaparte)
114. Il credere di rigenerare un popolo in un istante è un atto di demenza. (Napoleone Bonaparte)
115. Il dolore ha certi limiti che non conviene oltrepassare. (Napoleone Bonaparte)
116. Il dolore o la disperazione che nasce dalle grandi passioni o illusioni o da qualunque sventura della vita non è paragonabile all'affogamento che nasce dalla certezza e dal sentimento vivo della nullità di tutte le cose, e dell'impossibilità di essere felice in questo mondo, e dalla immensità del vuoto che si sente nell'anima. (Giacomo Leopardi)
117. Il governare per opera di un partito equivale a porsi tosto o tardi in sua balia. (Napoleone Bonaparte)
118. Il governo, i ministri e i principali agenti della Repubblica non devono ascoltare altra voce che quella dei posteri. (Napoleone Bonaparte)
119. Il male, in guerra come in politica, non è scusabile se non è assolutamente necessario. (Napoleone Bonaparte)
120. Il mezzo più efficace di ottener fama è quello di far creder al mondo di esser già famoso. (Giacomo Leopardi)
121. Il modo d'influire maggiormente sulle determinazioni di principi sta sempre nell'offenderne l'amor proprio. (Napoleone Bonaparte)
122. Il momento più critico giunge sempre con la vittoria. (Napoleone Bonaparte)
123. Il nome d'imperatore è una parola come ogni altra; quegli che lo porta deve avere altri titoli per presentarsi ai posteri. (Napoleone Bonaparte)
124. Il nostro corpo è una macchina, è un organismo che tende alla vita; si difende da sé; ha la forza e i rimedi per guarire senza bisogno di impiastri. (Napoleone Bonaparte)
125. Il più certo modo di celare agli altri i confini del proprio sapere, è di non trapassarli. (Giacomo Leopardi)
126. Il più solido piacere di questa vita è il piacer vano delle illusioni. (Giacomo Leopardi)
127. Il possesso ne diminuisce il valore. (Napoleone Bonaparte)
128. Il primo dovere del principe è quello senza dubbio di fare ciò che vuole il popolo, ma il popolo non sa quasi mai ciò che vuole. (Napoleone Bonaparte)
129. Il senso di inferiorità aiuta l'eroismo. (Napoleone Bonaparte)
130. Il silenzio è il linguaggio di tutte le forti passioni, dell'amore (Giacomo Leopardi)
131. Il tormento delle precauzioni è peggio del pericolo che si vuole evitare: meglio affidarsi al destino. (Napoleone Bonaparte)
132. Il trono è un pezzo di legno coperto di velluto. (Napoleone Bonaparte)
133. Impossibilità: una parola che si trova solo nel vocabolario degli stupidi. (Napoleone Bonaparte)
134. In genere i soldati vincono le battaglie e i generali se ne prendono il merito. (Napoleone Bonaparte)
135. In guerra come in amore bisogna guardarsi da vicino. (Napoleone Bonaparte)
136. In guerra, le considerazioni morali contano per i tre quarti, il rapporto delle forze reali solo per l'altro quarto. (Napoleone Bonaparte)
137. In politica, un'assurdità non è uno svantaggio. (Napoleone Bonaparte)
138. In tutti i paesi la religione è utile per il governo; e bisogna servirsene per agire sugli uomini. (Napoleone Bonaparte)
139. In un ministro le idee devono andar più rapide che la sua mano. (Napoleone Bonaparte)
140. Intendo per innocente non uno incapace di peccare, ma di peccare senza rimorso. (Giacomo Leopardi)
141. Io do un ordine, o taccio. (Napoleone Bonaparte)
142. Io non sono fatto per le mezze misure. (Napoleone Bonaparte)
143. La civiltà agisce unicamente a pro dello spirito e lo favorisce a spese della forza fisica. (Napoleone Bonaparte)
144. La divisione del lavoro porta alla perfezione nell'attività meccanica, ma è funesta e negativa nella creazione mentale; ogni prodotto dello spirito è tanto superiore quanto più la mente che lo produce è universale. (Napoleone Bonaparte)
145. La felicità è impossibile a chi la desidera. (Giacomo Leopardi)
146. La felicità o infelicità non si misura dall'esterno ma dall'interno. (Giacomo Leopardi)
147. La mia fede si è trovata inceppata da quando ho cominciato a ragionare; e questo mi è accaduto assai presto, a tredici anni. (Napoleone Bonaparte)
148. La moglie è fatta per suo marito; e il marito è fatto per la patria, per la famiglia e per la gloria. (Napoleone Bonaparte)
149. La moltitudine che mi guarda con ammirazione farebbe lo stesso se mi vedesse salire sul patibolo. (Napoleone Bonaparte)
150. La morte non è male: perché libera l'uomo da tutti i mali, e insieme coi beni gli toglie i desiderii. La vecchiezza è male sommo: perché priva l'uomo di tutti i piaceri, lasciandogliene gli appetiti; e porta seco tutti i dolori. Nondimeno gli uomini temono la morte, e desiderano la vecchiezza. (Giacomo Leopardi)
151. La morte non è nulla, ma vivere sconfitti e privi di gloria è come morire ogni giorno. (Napoleone Bonaparte)
152. La morte sola può rescindere l'unione formata dalla simpatia, dal sentimento e dall'amore. (Napoleone Bonaparte)
153. La noia è il desiderio della felicità, lasciato, per così dir, puro. (Giacomo Leopardi)
154. La noia è in qualche modo il più sublime dei sentimenti umani. (Giacomo Leopardi)
155. La noia è la più sterile delle passioni umane. Com'ella è figlia della nullità, così è madre del nulla: giacché non solo è sterile per se, ma rende tale tutto ciò a cui si mesce o avvicina. (Giacomo Leopardi)
156. La noia non è se non di quelli in cui lo spirito è qualche cosa. (Giacomo Leopardi)
157. La pace è il primo bisogno, come è la prima gloria. (Napoleone Bonaparte)
158. La religione è ciò che trattiene il povero dall'ammazzare il ricco. (Napoleone Bonaparte)
159. La ricchezza fu sempre il primo titolo alla stima. (Napoleone Bonaparte)
160. La sola vittoria contro l'amore è la fuga. (Napoleone Bonaparte)
161. La sovranità non si lascia e si riprende come un mantello. (Napoleone Bonaparte)
162. La stima non è prezzo di ossequi: oltre che essa, non diversa in ciò dall'amicizia, è come un fiore, che pesto una volta gravemente, o appassito, mai più non ritorna. (Giacomo Leopardi)
163. La vera libertà civile dipende dalla sicurezza della proprietà. (Napoleone Bonaparte)
164. La virtù delle donne fu posta in dubbio sin dal cominciar del mondo e lo sarà sempre. (Napoleone Bonaparte)
165. La vita di un uomo è uno specchio in cui si può leggere ed istruirsi con frutto. (Napoleone Bonaparte)
166. L'amicizia non è altro che un nome. (Napoleone Bonaparte)
167. L'amore dev'essere un piacere, non un tormento. (Napoleone Bonaparte)
168. L'amore diventa l'unico scopo della vita quando la società languisce nell'ozio. (Napoleone Bonaparte)
169. L'amore reca più male che bene. (Napoleone Bonaparte)
170. L'anarchia è il primo gradino del potere assoluto. (Napoleone Bonaparte)
171. L'arte non può mai uguagliare la ricchezza della natura. (Giacomo Leopardi)
172. L'azione di polizia richiede fermezza e soprattutto rapidità. (Napoleone Bonaparte)
173. Le assemblee deliberanti si compongono sempre d'intriganti e di gente più o meno illuminata; questi ultimi quasi sempre ingannati divengono per lo più gli strumenti e i complici di primi. (Napoleone Bonaparte)
174. Le circostanze più irrilevanti producono i massimi avvenimenti. (Napoleone Bonaparte)
175. Le cose non fruttano se non quando sono operate a tempo. (Napoleone Bonaparte)
176. Le leggi che in teoria sono il tipo della chiarezza, nell'applicazione loro divengono troppo sovente un vero caos; gli uomini e le passioni guastano tutto ciò che toccano. (Napoleone Bonaparte)
177. Le pene dell'altro mondo furono immaginate per supplire alle insufficienti attrattive che ci si offrono in esso. (Napoleone Bonaparte)
178. Le pene dell'inferno furono inventate per supplire alle insufficienti attrattive che ci si offrono in Paradiso. (Napoleone Bonaparte)
179. Le persone non sono ridicole se non quando vogliono parere o essere ciò che non sono. (Giacomo Leopardi)
180. Le rivoluzioni meglio condotte distruggono tutto in un istante e non ricostruiscono se non col lungo avvenire. (Napoleone Bonaparte)
181. L'egoismo è sempre stata la peste della società, e quanto è stato maggiore, tanto peggiore è stata la condizione della società. (Giacomo Leopardi)
182. L'epiteto di sciocco è sempre un brevetto di persona onesta. (Napoleone Bonaparte)
183. L'esistenza può essere maggiore senza che lo sia la vita. (Giacomo Leopardi)
184. L'esistenza, per sua natura ed essenza propria e generale, è un'imperfezione, un'irregolarità, una mostruosità. Ma questa imperfezione è una piccolissima cosa, un vero neo, perché tutti i mondi che esistono, per quanti e quanto grandi che essi sieno, non essendo però certamente infiniti né di numero né di grandezza, sono per conseguenza infinitamente piccoli a paragone di ciò che l'universo potrebbe essere se fosse infinito; e il tutto esistente è infinitamente piccolo a paragone della infinità vera, per dir così, del non esistente, del nulla. (Giacomo Leopardi)
185. L'idea di dedicare monumenti agli uomini che si sono resi utili ai popoli è onorevole per le nazioni; converrebbe solo lasciare ai secoli a venire la cura d'innalzarli, quando essi confermano la buona opinione che si formò dapprima degli eroi. (Napoleone Bonaparte)
186. L'ignoranza dei preti è il più grande flagello del mondo. (Napoleone Bonaparte)
187. L'immaginazione è il primo fonte della felicità umana. Quanto più questa regnerà nell'uomo, tanto più l'uomo sarà felice. (Giacomo Leopardi)
188. L'Inghilterra è una nazione di bottegai. (Napoleone Bonaparte)
189. L'irresoluzione è peggio della disperazione. (Giacomo Leopardi)
190. Lo spettacolo di un campo di battaglia dopo la pugna è utile per ispirare ai principi l'amore della pace e l'orrore della guerra. (Napoleone Bonaparte)
191. Lo splendore è un nulla senza la durata. (Napoleone Bonaparte)
192. L'uomo è quasi sempre tanto malvagio quanto gli bisogna. Se si conduce dirittamente, si può giudicare che la malvagità non gli è necessaria. Ho visto persone di costumi dolcissimi, innocentissimi, commettere azioni delle più atroci, per fuggire qualche danno grave, non evitabile in altra guisa. (Giacomo Leopardi)
193. Mettete un delinquente alla ribalta, e questo agirà da uomo onesto. (Napoleone Bonaparte)
194. Nessun maggior segno d'essere poco filosofo e poco savio, che volere savia e filosofica tutta la vita. (Giacomo Leopardi)
195. Nessuna opinione vera o falsa, ma contraria all'opinione dominante e generale, si è mai stabilita nel mondo istantaneamente, e in forza di una dimostrazione lucida e palpabile, ma a forza di ripetizioni e quindi di assuefazione. (Giacomo Leopardi)
196. Nessuna professione è sì sterile come quella delle lettere. (Giacomo Leopardi)
197. Nessuno può garantire del suo ultimo sentimento, né del proprio cervello. (Napoleone Bonaparte)
198. Nessuno può garantire del suo ultimo sentimento, né del proprio cervello. (Napoleone Bonaparte)
199. Non bisogna essere severo e debole nello stesso tempo. (Napoleone Bonaparte)
200. Non c'è nulla di grande nel terminare la propria vita come chi ha perduto ogni suo avere al gioco. (Napoleone Bonaparte)
201. Non ci fu dato un cuore per vedere impassibilmente piangere altrui. (Napoleone Bonaparte)
202. Non ci si arrampica mai tanto in alto come quando non si sa dove si sta andando. (Napoleone Bonaparte)
203. Non devi combattere troppo spesso con un nemico, altrimenti gli insegnerai tutta la tua arte bellica. (Napoleone Bonaparte)
204. Non sempre dipende dal maestro fare buoni allievi. (Napoleone Bonaparte)
205. Non si sente mai tanto di amare come quando si rivede l'oggetto amato. (Napoleone Bonaparte)
206. Non sono ateo, ma non posso credere in quel che mi vogliono insegnare contro la mia intelligenza senza sentirmi falso e ipocrita. (Napoleone Bonaparte)
207. Non v'è rivoluzione senza furore popolare, non v'è furore di popolo scatenato senza disordine e vittime. (Napoleone Bonaparte)
208. Non vi è nulla di più tirannico di un governo che pretende di essere paterno. (Napoleone Bonaparte)
209. Nulla è tanto funesto alla felicità dei popoli quanto l'instabilità delle loro istituzioni. (Napoleone Bonaparte)
210. Ogni albero produce il suo frutto, e si raccoglie solo ciò che venne seminato. (Napoleone Bonaparte)
211. Ogni felicità si trova falsa e vana, quando l'oggetto suo giunge ad essere conosciuto nella sua realtà e verità. (Giacomo Leopardi)
212. Ogni ora del tempo perduto è una probabilità di danno per l'avvenire. (Napoleone Bonaparte)
213. Per non piangere degli uomini conviene riderne. (Napoleone Bonaparte)
214. Più si è grandi e meno si deve avere volontà: si dipende dagli avvenimenti e dalle circostanze. (Napoleone Bonaparte)
215. Prima m'impegno e poi sto a vedere. (Napoleone Bonaparte)
216. Quando conosciamo la nostra malattia morale, dobbiamo curare l'anima come si cura un braccio o una gamba. (Napoleone Bonaparte)
217. Quando non si dà veruna importanza all'opinione pubblica si mostra che non se ne meritano i suffragi. (Napoleone Bonaparte)
218. Quando un cortigiano fa l'elogio al suo re senza che questo lo meriti, gli rende un cattivissimo servigio. (Napoleone Bonaparte)
219. Quando un nemico è in nostro potere bisogna far sì che non ci possa mai più nuocere. (Napoleone Bonaparte)
220. Quando un sovrano conosce gli uomini che vogliono disfarsi di lui, dovrebbe prima d'ogni cosa disfarsi di loro. (Napoleone Bonaparte)
221. Quando uno è solo cammina più rapidamente. (Napoleone Bonaparte)
222. Quando voglio interrompere un lavoro, chiudo il cassetto, apro quello di un altro lavoro. Essi non si mischiano, non mi impacciano, non mi affaticano. Voglio dormire? Chiudo tutti i cassetti ed ecco il sonno. (Napoleone Bonaparte)
223. Quanto più del tempo si tiene a conto, tanto più si dispera d'averne che basti, quanto più se ne gitta, tanto par che n'avanzi. (Giacomo Leopardi)
224. Quasi tutte le principali scoperte che servono alla vita civile sono state opere del caso. (Giacomo Leopardi)
225. Quasi tutti gli uomini grandi sono modesti: perché si paragonano continuamente, non cogli altri, ma con quell'idea del perfetto che hanno dinanzi allo spirito, infinitamente più chiara e maggiore di quella che ha il volgo; e considerano quanto sieno lontani dal conseguirla. (Giacomo Leopardi)
226. Quei soli che capiscono tutta l'amarezza dei dolori di spirito possono consolare gli afflitti. (Napoleone Bonaparte)
227. Quello che non può la riflessione, può e fa l'irriflesione. (Giacomo Leopardi)
228. Se la miglior compagnia è quella dalla quale noi partiamo più soddisfatti di noi medesimi, segue ch'ella è appresso a poco quella che noi lasciamo più annoiata. (Giacomo Leopardi)
229. Se un sultano fa tagliare teste a capriccio rischia di perdere la propria. (Napoleone Bonaparte)
230. Signore, dai forza al mio nemico e fallo vivere a lungo, affinché possa assistere al mio trionfo. (Napoleone Bonaparte)
231. Sogliono essere odiatissimi i buoni e i generosi perché ordinariamente sono sinceri, e chiamano le cose coi loro nomi. Colpa non perdonata dal genere umano, il quale non odia mai tanto chi fa male, né il male stesso, quanto chi lo nomina. (Giacomo Leopardi)
232. Soldati, considerate che dall'alto di queste piramidi quaranta secoli vi guardano. (Napoleone Bonaparte)
233. Sono d'accordo col dare a Dio quel ch'è di Dio, ma il Papa non è Dio. (Napoleone Bonaparte)
234. Strapazzando un uomo so, da come reagisce, che cosa pensare di lui. Vedo a quale tono è salita la sua anima: se colpite un bronzo con un guanto, non vi darà alcun suono; ma colpitelo con un martello e risuonerà. (Napoleone Bonaparte)
235. Tutte le persone celebri viste da vicino perdono di dignità. (Napoleone Bonaparte)
236. Tutto è follia in questo mondo fuorché il folleggiare. Tutto è degno di riso fuorché il ridersi di tutto. Tutto è vanità fuorché le belle illusioni e le dilettevoli frivolezze. (Giacomo Leopardi)
237. Tutto si è perfezionato da Omero in poi, ma non la poesia. (Giacomo Leopardi)
238. Un esercito marcia sul suo stomaco. (Napoleone Bonaparte)
239. Un soldato combatterà a lungo e duramente per un pezzo di nastro colorato. (Napoleone Bonaparte)
240. Un sovrano ha sempre torto a parlare in collera. (Napoleone Bonaparte)
241. Un sovrano può con una condotta retta, sincera e semplice rendere felici i suoi popoli e se stesso. (Napoleone Bonaparte)
242. Un uomo che non presta attenzione alle necessità dei soldati non dovrebbe comandarli. (Napoleone Bonaparte)
243. Un uomo di Stato non dovrebbe mai introdurre una donna nel suo gabinetto. (Napoleone Bonaparte)
244. Un uomo non dipende più da altri quando non vuole dipenderne più. (Napoleone Bonaparte)
245. Un uomo tanto meno o tanto più difficilmente sarà grande quanto più sarà dominato dalla ragione. (Giacomo Leopardi)
246. Una Costituzione dovrebbe essere breve e oscura. (Napoleone Bonaparte)
247. Una poesia ragionevole, è lo stesso che dire una bestia ragionevole. (Giacomo Leopardi)
248. Una rivoluzione è un'opinione appoggiata dalle baionette. (Napoleone Bonaparte)
249. Una testa senza memoria è una piazzaforte senza guarnigione. (Napoleone Bonaparte)
250. Vi sono in me due uomini: l'uomo di cervello e l'uomo di cuore. (Napoleone Bonaparte)




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