- AFORISMI E CITAZIONI - 'ero'

1. A certe persone farebbe bene se potessero allontanarsi da se stesse (Seneca)
2. A lui devi far ricorso negli assalti del nemico, in lui devi sperare e da lui ti devi aspettare ogni bene. Non ti fermare volontariamente su ciò che il nemico ti presenta. Ricordati che vince chi fugge; e tu devi ai primi movimenti di avversione contro di quelle persone ritrarne il pensiero e far ricorso a Dio. Davanti a lui piega il tuo ginocchio e con umiltà grandissima ripeti questa breve preghiera: "Abbi misericordia di me, che sono una povera inferma". Di poi alzati e con santa indifferenza prosegui le tue faccende. (S. Pio da Pietrelcina)
3. A un ricco faccia garanzia un ricco; a un povero chiunque può fare garanzia. (Dalle leggi delle XII tavole)
4. Abbiamo bisogno dell'amicizia sempre, proprio come abbiamo bisogno dei proverbiali fondamenti della vita: il fuoco e l'acqua. (Cicerone)
5. Accendi tu, Gesù, quel fuoco che venisti a portare sulla terra, affinché consumato da esso m'immoli sull'ara della tua carità, quale olocausto d'amore, perché tu regni nel mio cuore e nel cuore di tutti, e da tutti e dappertutto si levi un sol cantico di lode, di benedizione, di ringraziamento a te per l'amore che nel mistero della tua nascita di divine tenerezze ci hai addimostrato. (S. Pio da Pietrelcina)
6. Ad un albero caduto accetta! accetta! (G. Verga)
7. Ah! Che è una grande grazia, mia brava figliola, l'incominciare a servire questo buon Dio mentre che la floridezza dell'età ci rende suscettibili di qualunque impressione! Oh! Come il dono è gradito, quando si offrono i fiori coi primi frutti dell'albero. E quale cosa potrà trattenerti dal fare una totale offerta di tutta te stessa al buon Dio col deciderti una buona volta per sempre a dare un calcio al mondo, al demonio ed alla carne, ciò che con tanta risolutezza fecero per noi i nostri padrini al battesimo? Forse che il Signore non merita da te questo sacrificio? (S. Pio da Pietrelcina)
8. Al povero stendi la tua mano, perché sia perfetta la tua benedizione. (Siracide)
9. Alcuni si immergono nei piaceri e, abituatisi, non ne possono più fare a meno e sono davvero infelici perché arrivano al punto che per loro il superfluo diventa necessario. (Seneca)
10. Alla casa del povero ognuno ha ragione. (G. Verga)
11. Allora tutto il film della mia vita mi è passato davanti agli occhi in un momento! E io non ero nel cast! (Woody Allen)
12. Amano davvero, quelli che tremano a dire che amano. (P. Sidney)
13. Amate i figli che la Provvidenza vi manda; ma amateli di vero, profondo, severo amore; non dell'amore snervato, irragionevole, cieco, ch'è egoismo per voi, rovina per essi. (G. Mazzini)
14. Amate! L'amore è l'ala dell'anima a Dio e al grande, al bello, al sublime, che sono l'ombra di Dio sulla terra. Amate la famiglia, gli uomini presti a dividere dolori e gioie con voi, gli estinti che vi furono cari e vi ebbero cari (G. Mazzini).
15. Ambasciatore: un onest'uomo mandato a mentire all'estero per il bene del suo Paese. (Izaak Walton)
16. Amiamo Gesù per la sua grandezza divina, per la sua potenza nel cielo e sulla terra, per i suoi meriti infiniti, ma anche e soprattutto per ragioni di gratitudine. Se egli fosse stato con noi meno buono, più severo; quanto meno avremmo peccato!... Ma il peccato, quando è seguito dal dolore profondo di averlo commesso, dal proponimento reale di non ripeterlo più, dalla sensazione viva del gran male che con esso abbiamo arrecato alla misericordia di Dio; quando, lacerate le più dure fibre del cuore, riesce a far scaturire da queste lacrime cocenti di pentimento e di amore, il peccato stesso, figliuolo mio, diventa allora un gradino che si avvicina, che ci innalza, che più sicuramente ci conduce a lui. (S. Pio da Pietrelcina)
17. Anche il povero ha una precisa funzione nella vita sociale: permettere al ricco l'esercizio della generosità. (Jean Paul Sartre)
18. Anche se il mondo cadesse a pezzi, le sue rovine mi colpirebbero impavido. (Orazio)
19. Appare molto allarmante costatare in molti Paesi il lancio di campagne sistematiche contro la natalità per iniziativa dei loro governi, in contrasto non solo con l'identità culturale e religiosa degli stessi Paesi, ma anche con la natura del vero sviluppo. Avviene spesso che tali campagne sono dovute a pressioni e sono finanziate da capitali provenienti dall'estero e, in qualche caso, ad esse sono addirittura subordinati gli aiuti e l'assistenza economico-finanziaria. (Giovanni Paolo II)
20. Beato il marito di una donna virtuosa; il numero dei suoi giorni sarà doppio. (Siracide)
21. Ben pochi scrittori sono capaci di servirsi dell'inchiostro senza insudiciare o insudiciarsi (P.Veron)
22. Bisogna avere l'appetito del povero per godere appieno la ricchezza del ricco (A.Rivarol)
23. Bisogna badare che la pena non sia maggiore della colpa. (Cicerone)
24. Cammina allegramente e con cuore sincero ed aperto al più che puoi, e quando non si possa mantenere sempre questa santa allegrezza, almeno non ti perdere mai di coraggio e di confidenza in Dio. (S. Pio da Pietrelcina)
25. C'è malvagità in un'intenzione malvagia, anche se l'atto non viene perpetrato. (Marco Tullio Cicerone)
26. C'è una generosità, che non ti arreca vantaggi e c'è chi dall'umiliazione alza la testa. (Siracide)
27. Certe dolcezze interiori sono roba da bambini! Non sono segno di perfezione. Non dolcezze, dolore ci vuole. Le aridità, la svogliatezza, l'impotenza, questi sono i segni di un amore vero. Il dolore è piacevole. L'esilio è bello, perché si soffre e possiamo così dare a Dio qualche cosa. Il dono del nostro dolore, delle nostre sofferenze è una gran cosa, che non possiamo fare in paradiso. (S. Pio da Pietrelcina)
28. Che cos'è la filosofia, se non un dono degli dei? (Cicerone)
29. Che i vermi roderanno il mio corpo è un pensiero che posso sopportare; ma che i professori di filosofia rodano la mia filosofia, è un'idea che mi fa venire i brividi. (Schopenhauer)
30. Chi ama davvero ama il mondo intero, non soltanto un individuo in particolare. (E. Fromm)
31. Chi ama vola, corre lietamente; è libero, e non trattenuto da nulla; dà ogni cosa per il tutto, e ha il tutto in ogni cosa, perché trova la sua pace in quell'uno supremo, dal quale discende e proviene tutto ciò che è buono; non guarda a ciò che gli viene donato, ma, al di là dei doni, guarda a colui che dona. (T. da Kempis)
32. Chi ci stimerà per le nostre azioni e per i nostri atteggiamenti, troverà maggior numero di eccellenti tra gli ignoranti che fra i sapienti, dico in ogni specie di virtù. (M. de Montaigne)
33. Chi davvero aiutar vuole, abbia fatti e non parole. (Proverbio)
34. Chi dona al povero riceve da Dio. (L. Guanella)
35. Chi è pienamente nella pace non sospetta di alcuno. Invece chi è inquieto e turbato sta sempre in agitazione per vari sospetti. Non è tranquillo lui, né permette agli altri di esserlo; dice sovente cose che non dovrebbe dire e tralascia cose che più gli converrebbe fare; sta attento a ciò che dovrebbero fare gli altri, e trascura ciò a cui sarebbe tenuto lui stesso. Sii dunque zelante, innanzi tutto , con te stesso; solo così potrai essere giustamente zelante con il tuo prossimo. (T. da Kempis)
36. Chi è povero, essendo amato? (Oscar Wilde)
37. Chi è stato trovato bugiardo una volta, anche se dice il vero non è creduto. (Fedro)
38. Chi ha il pensiero rivolto a prendere non l'ha più a ciò che ha preso. (M. de Montaigne)
39. Chi ha un vero amico può dire di avere due anime (Arturo Graf)
40. Chi non ammette l'insondabile mistero non può essere neanche uno scienziato (Albert Einstein)
41. Chi non medita può fare come colui che non si specchia mai, e che quindi non si cura di uscire ordinato, poiché può essere imbrattato senza saperlo. La persona che medita e rivolge il suo pensiero a Dio, che è lo specchio della sua anima, cerca di conoscere i suoi difetti, tenta di correggerli, si modera negli impulsi, e rimette la sua coscienza a posto. (S. Pio da Pietrelcina)
42. Chi rimanda la carità a dopo la morte è, se ben si riflette, generoso del bene altrui più che del proprio (Bacone)
43. Chi si fida con troppa facilità è di animo leggero, chi pecca danneggia se stesso. (Siracide)
44. Chi vuole comprendere pienamente e gustare le parole di Cristo deve fare in modo che tutta la sua vita si modelli su Cristo. Che ti serve saper discutere profondamente della Trinità, se non sei umile, e perciò alla Trinità tu dispiaci? Invero, non sono le profonde dissertazioni che fanno santo e giusto l'uomo; ma è la vita virtuosa che lo rende caro a Dio. Preferisco sentire nel cuore la compunzione che saperla definire. (T. da Kempis)
45. Ci sono molte cose che getteremmo via se non temessimo che altri, se ne impadronissero. (O. Wilde)
46. Ci sono persone che non sarebbero mai state innamorate se non avessero mai sentito parlare dell'amore (François de la Rochefoucauld)
47. Ci sono più uomini resi nobili dallo studio di quanti lo siano dalla natura. (Marco Tullio Cicerone)
48. Ci sono solo due tipi di persone davvero affascinanti: quelle che sanno tutto e quelle che non sanno assolutamente nulla. (O. Wilde)
49. Ciascuna delle tre qualità, avarizia, pedanteria e ostinatezza, discende da fonti erotiche anali o per esprimerla più cautamente e più completamente - ricava forti contributi da quelle fonti. (S. Freud)
50. Ciascuno molto facilmente frequenta i suoi simili. (Cicerone)
51. Ciascuno si foggia la sua fortuna. (Cicerone)
52. Col pensiero e nella confessione non si deve tornare sulle colpe accusate nelle confessioni precedenti. Per la nostra contrizione Gesù le ha perdonate al tribunale di penitenza. Là egli si è trovato dinanzi a noi e alle nostre miserie come un creditore di fronte a un debitore insolvibile. Con un gesto d'infinita generosità ha lacerato, ha distrutto le cambiali da noi sottoscritte peccando, e che non avremo certo potuto pagare senza il soccorso della sua clemenza divina. Tornare su quelle colpe, volerle riesumare soltanto per averne ancora il perdono, soltanto per il dubbio che non siano state realmente e largamente rimesse, non sarebbe forse da considerare come un atto di diffidenza verso la bontà della quale aveva dato prova, lacerando egli stesso ogni titolo del debito da noi contratto col peccare?... Torni, se ciò può essere motivo di conforto alle anime nostre, torni pure il pensiero alle offese arrecate alla giustizia, alla sapienza, alla infinita misericordia di Dio: ma solo per piangere su di esse le lacrime redentrici del pentimento e dell'amore. (S. Pio da Pietrelcina)
53. Colui che ama può fare ogni cosa, e molte cose compie e manda ad effetto; mentre colui che non ama viene meno e cade. L'amore vigila; anche nel sonno, non s'abbandona; affaticato, non è prostrato; legato, non si lascia costringere; atterrito, non si turba: erompe verso l'alto e procede sicuro, come fiamma viva, come fiaccola ardente. (T. da Kempis)
54. Come giustificare il fatto che ingenti somme di danaro che potrebbero e dovrebbero essere destinate a incrementare lo sviluppo dei popoli, sono invece utilizzate per l'arricchimento di individui o di gruppi, ovvero assegnate all'ampliamento degli arsenali di armi, sia nei Paesi sviluppati sia in quelli in via di sviluppo, sconvolgendo così le vere priorità? (Giovanni Paolo II)
55. Come si troverebbero bene certe persone se si staccassero da sé stesse! E invece si opprimono, si affliggono, si guastano, si spaventano, tutto da soli. (Seneca)
56. Con un avventuriero non metterti in viaggio, per paura che ti diventi insopportabile; egli agirà secondo il suo capriccio e andrai con lui in rovina per la sua insipienza. (Siracide)
57. Crescono davvero negli uomini, fra gli uomini, l'amore sociale, il rispetto dei diritti altrui, per ogni uomo, nazione, popolo, o, al contrario, crescono gli egoismi di varie dimensioni, i nazionalismi esagerati, al posto dell'autentico amore di patria, ed anche la tendenza a dominare gli altri al di là dei propri legittimi diritti e meriti, e la tendenza a sfruttare tutto il progresso materiale e tecnico-produttivo esclusivamente allo scopo di dominare sugli altri o in favore di tale o talaltro imperialismo? (Giovanni Paolo II)
58. Dà al povero due volte chi dà con prontezza. (Publilio Siro)
59. Dal mattino alla sera il tempo cambia; e tutto è effimero davanti al Signore. (Siracide)
60. Dall'impuro che cosa potrà uscire di puro? E dal falso che cosa potrà uscire di vero? Oracoli, auspici e sogni sono cose vane, come vaneggia la mente di una donna in doglie. (Siracide)
61. Dammi e conservami quella fede viva che mi faccia credere ed operare per tuo solo amore. E questo è il primo dono che ti presento, ed unito ai santi magi, ai tuoi piedi prostrato, ti confesso senza alcun umano rispetto dinanzi al mondo intero per vero ed unico nostro Dio. (S. Pio da Pietrelcina)
62. D'arte o scienza i vasti / spazi cercar dovete? / Giovani, vincerete / di leggiero i contrasti, / se pur cura vi prenda / d'aiutarvi a vicenda. (G. Perego)
63. Davanti a uno straniero non fare nulla di riservato, perché non sai che cosa ne seguirà. (Siracide)
64. Dei mali del corpo tutti vorrebbero guarire, ma molti non possono; di quelli dell'anima potrebbero molti, ma pochi vogliono (A. Caro).
65. Devi darti da fare adesso, e piangere i tuoi peccati, per poter essere senza pensiero nel giorno del giudizio. (T. da Kempis)
66. Di che dovete affannarvi se Gesù vuol farvi pervenire alla patria celeste per i deserti o per i campi, quando e per gli uni e per gli altri si perverrà lo stesso alla beata eternità? Allontanate da voi ogni soverchia preoccupazione che nasce dalle prove con le quali il buon Dio vuole visitarvi; e se ciò non è possibile, allontanatene il pensiero ed in tutto vivete rassegnati ai divini voleri. (S. Pio da Pietrelcina)
67. Di sessi ne conosco solo due: uno che si dice ragionevole, l'altro che ci dimostra che ciò non è vero. (Marivaux)
68. Di tutto quello che fai, niente ti sembri grande, prezioso e ammirevole; niente ti sembri meritevole di stima. Alto, lodevole e desiderabile davvero ti sembri soltanto ciò che è eterno. Più di ogni altra cosa, ti sia cara la verità eterna; e sempre ti dispiaccia la tua estrema pochezza. Nulla devi temere, disprezzare e fuggire quanto i tuoi vizi e i tuoi peccati; cose che ti debbono affliggere più di ogni danno materiale. (T. da Kempis)
69. Diffido alquanto delle cose che desidero. (M. de Montaigne)
70. Dio ha dato agli uomini la scienza perché potessero gloriarsi delle sue meraviglie. (Siracide)
71. Dio non vuole che tu senti sensibilmente il sentimento della fede, speranza e carità, né che tu ne goda, se non quanto basta per servirsene nelle occasioni. Ahimè! Quanto siamo felici di essere noi tenuti sì strettamente dal nostro celeste tutore! Non dobbiamo fare altro che ciò che facciamo, cioè di amare la divina provvidenza ed abbandonarci nelle sue braccia e nel suo seno. No, mio Dio, io non desidero maggior godimento della mia fede, della mia speranza, della mia carità, solo per poter dire sinceramente, quantunque senza gusto e senza sentimento, che vorrei piuttosto morire che abbandonare queste virtù. (S. Pio da Pietrelcina)
72. Dio, tu che sei la verità stessa, fa' che io sia una cosa sola con te, in un amore senza fine. Spesso mi stanco di leggere molte cose, o di ascoltarle: quello che io voglio e desidero sta tutto in te. Tacciano tutti i maestri, tacciano tutte le creature, dinanzi a te: tu solo parlami. (T. da Kempis)
73. Domandiamo anche noi al nostro caro Gesù l'umiltà, la fiducia e la fede della nostra cara santa Chiara; come lei preghiamo Gesù fervorosamente, abbandonandoci a lui, distaccandoci da questo menzognero apparato del mondo ove tutto è follia e vanità, tutto passa, solo Dio resta all'anima, se avrà saputo bene amarlo. (S. Pio da Pietrelcina)
74. Dove c'è più sacrificio, c'è più generosità. (S. Pio da Pietrelcina)
75. E' bene che talvolta soffriamo contraddizione e che la gente ci giudichi male e ingiustamente, anche se le nostre azioni e le nostre intenzioni sono buone. Tutto ciò suol favorire l'umiltà, e ci preserva dalla vanagloria. Invero, proprio quando la gente attorno a noi ci offende e ci scredita, noi aneliamo con maggior forza al testimone interiore, Iddio. (T. da Kempis)
76. E' davvero strano che un indovino non rida quando incontra un altro indovino (Catone il Censore)
77. E' davvero un ingrato chi, quando perde qualcosa, non si sente debitore per averla avuta. (Seneca)
78. E fine a quando ...? (Cicerone)
79. E' il povero che conta le sue pecore. (Seneca)
80. E' impossibile godere a fondo l'ozio se non si ha una quantità di lavoro da fare.(Jerome K. Jerome)
81. E' sincero il dolore di chi piange in segreto (Marziale)
82. Epicuro diceva delle leggi, che le peggiori ci erano così necessarie che senza di esse gli uomini si mangerebbero gli uni con gli altri. (M. de Montaigne)
83. Ero un eroinomane. Ora sono un metadonomane (Woody Allen)
84. Far il proprio dovere val meglio dell'eroismo. (Cantù)
85. Farsi beffe della filosofia vuol dire essere un vero filosofo. (Blaise Pascal)
86. Fatti animo e non temere le fosche ire di Lucifero. Rammentati per sempre di questo: che è buon segno allorché il nemico strepita e ruggisce all'intorno della tua volontà, poiché questo dimostra che egli non è al di dentro. (S. Pio da Pietrelcina)
87. Figlio, ai benefici non aggiungere il rimprovero, e a ogni dono parole amare. (Siracide)
88. Figlio, non rifiutare il sostentamento al povero, non essere insensibile allo sguardo dei bisognosi. (Siracide)
89. Figliuola, per tendere alla perfezione bisogna fare la più grande attenzione ad agire in tutto per piacere a Dio e cercare di evitare i più piccoli difetti; fare il proprio dovere e tutto il resto con più generosità. (S. Pio da Pietrelcina)
90. Finche' c'è vita c'è speranza. (Cicerone)
91. Fra le armi, tacciono le leggi. (Marco Tullio Cicerone)
92. Fu troppo audace, è vero, / chi primo il mar solcò / e incogniti cercò / lidi remoti. / Me senza quel nocchiero, / sì temerario allor, / quanti tesori ancor / sariano ignoti (P. Metastasio).
93. Gesù, che regnava in cielo con l'umanità santissima che aveva preso dalle viscere della Vergine, volle pure che la Madre sua non solo con l'anima, ma bene anche col corpo si riunisse a lui e dividesse appieno la sua gloria. E ciò era ben giusto e doveroso. Quel corpo che neppure un istante era stato schiavo del demonio e del peccato, non lo doveva essere neppure della corruzione. (S. Pio da Pietrelcina)
94. Giova più un rimprovero all'assennato che cento percosse allo stolto. (Salomone)
95. Gli italiani perdono le partite di calcio come se fossero guerre e perdono le guerre come se fossero partite di calcio.(Winston Churchill)
96. Gli onesti da nessun guadagno sono indotti all'inganno, i disonesti anche da uno piccolo. (Cicerone)
97. Gli studi alimentano la giovinezza e rallegrano la vecchiaia. (Cicerone)
98. Gli uomini dovrebbero sposare solo delle cattive cuoche, poiché una buona cuoca accorcia la vita. (Peter Sellers)
99. Gli uomini eccellenti ritengono in ogni fortuna il medesimo animo e la loro medesima dignità; i deboli s'inebriano nella buona fortuna, attribuendo tutto il bene che hanno a quelle virtù che non conobbero mai: donde nasce che diventano insopportabili e odiosi a tutti coloro che hanno intorno (N. Machiavelli)
100. Gli uomini si fidano delle orecchie meno che degli occhi. (Erodoto)
101. Gl'individui muoiono; ma quel tanto di vero che essi hanno pensato, quel tanto di buono ch'essi hanno operato non va perduto con essi: l'Umanità lo raccoglie e gli uomini che passeggiano sulla loro sepoltura ne fanno lor pro. (G. Mazzini)
102. Godi questo bene, finché c'è, per non ricercarlo quando non ci sia più. (Cicerone)
103. Guai a coloro che non si mantengono onesti! Essi non solo perdono ogni rispetto umano, ma quanto non possono occupare nessuna carica civile... Perciò siamo sempre onesti, scacciando ogni cattivo pensiero dalla nostra mente, e stiamo col cuore sempre rivolto a Dio, il quale ci ha creati e posti sulla terra per conoscerlo, amarlo e servirlo in questa vita e poi goderlo eternamente nell'altra. (S. Pio da Pietrelcina)
104. Guai a quelli che non riconoscono la loro miseria. Guai, ancor più, a quelli che amano questa vita miserabile e destinata a finire; una vita alla quale tuttavia certa gente - anche se, lavorando o elemosinando, mette insieme appena appena il necessario - si abbarbica, come se potesse restare quaggiù in eterno, senza darsi pensiero del regno di Dio. Gente pazza, interiormente priva di fede; gente sommersa dalle cose terrene, tanto da gustare solo ciò che è materiale. (T. da Kempis)
105. Guardatevi dai falsi profeti che vengono a voi in veste di pecore, ma dentro son lupi rapaci. Dai loro frutti li riconoscerete. Si raccoglie forse uva dalle spine, o fichi dai rovi? Così ogni albero buono produce frutti buoni e ogni albero cattivo produce frutti cattivi; un albero buono non può produrre frutti cattivi, né un albero cattivo produrre frutti buoni. Ogni albero che non produce frutti buoni viene tagliato e gettato nel fuoco. Dai loro frutti dunque li potrete riconoscere. (Gesù)
106. Guardiamo con sentimento di commossa riconoscenza a quel sublime mistero che potentemente attrae il Cuore di Gesù verso la sua creatura; guardiamo alla grande degnazione con cui assunse le nostre medesime carni per vivere in mezzo a noi la misera vita della terra; raccogliamo le forze tutte dell'intelletto per considerare degnamente il tenace fervore e la durezza del suo apostolato, per rievocare gli orrori della sua passione e del suo martirio, per adorare il sangue suo... regalmente offerto fino all'ultima stilla per la redenzione del genere umano: e poi con umile fede, con lo stesso ardente amore ond'egli circonfonde e persegue la anime nostre, pieghiamo al suo piede la nostra fronte impura. (S. Pio da Pietrelcina)
107. Ha commesso il delitto colui al quale il delitto è utile. (Cicerone)
108. Ho trovato spesso persone belle ma pessime di cuore, e molte ne ho trovate di ottime, sebbene avessero brutto volto. (Fedro)
109. I cuori dei giovani ondeggiano sempre. (Omero)
110. I cuori forti e generosi non si dolgono che per grandi motivi, ed ancora tali motivi non li fanno troppo penetrare nel loro intimo. (S. Pio da Pietrelcina)
111. I giovani vorrebbero essere fedeli e non lo sono; i vecchi vorrebbero essere infedeli e non possono. È tutto quello che se ne può dire. (O. Wilde)
112. I giudici conciliatori dovrebbero prima di tutto conciliare ciascuno con sé stesso, (M. de Montaigne)
113. I modi e il carattere propri ad un uomo sono quel che più gli si addice. (Marco Tullio Cicerone)
114. I mondani, ingolfati nei loro affari, vivono nell'oscurità e nell'errore, né si danno pensiero di conoscere le cose di Dio, né alcun pensiero della loro salvezza eterna, né alcuna premura di conoscere la venuta di quel Messia atteso e sospirato dalle genti, profetizzato e predetto dai profeti. (S. Pio da Pietrelcina)
115. I padri non dovrebbero essere né visti né sentiti. Questa è l'unica base appropriata per la vita famigliare. (Oscar Wilde)
116. I secondi pensieri, di solito, sono i più saggi (Cicerone)
117. Il bacio di una donna può non lasciare traccia nell'anima, ma ne lascia sempre sul bavero della giacca (Enrique J. de Poncela)
118. Il bene pubblico è la legge suprema. (Marco Tullio Cicerone)
119. Il buon senso è il senso comune guidato dalla pratica; la facoltà di giudicar bene, di discernere il vero dal falso. (C. Cantù)
120. Il caffè, per esser buono, deve essere nero come la notte, dolce come l'amore e caldo come l'inferno. (Bakunin)
121. Il campo della lotta tra Dio e satana è l'anima umana. È in essa che si svolge in ogni momento della vita. È necessario che l'anima dia libero accesso al Signore e sia da lui, in tutte le parti, fortificata con ogni sorta di armi; che la sua luce la irradi onde combattere le tenebre dell'errore; che sia rivestita di Gesù Cristo, della sua verità e giustizia, dello scudo della fede, della parola di Dio per vincere sì potenti nemici. Per essere rivestiti di Gesù Cristo è necessario morire a se stessi. (S. Pio da Pietrelcina)
122. Il cinismo è l'arte di vedere le cose come sono, non come dovrebbero essere (Oscar Wilde)
123. Il distintivo d'una grand'anima è una facile indulgenza, una generosa disposizione al perdono (F. Pananti).
124. Il dolore - Se ti posso sopportare, sei leggero; se non posso, durerai poco. (Seneca)
125. Il dolore è leggero se non lo accresci con la tua suggestione. (Seneca)
126. Il figlio saggio ama la disciplina, lo spavaldo non ascolta il rimprovero. (Salomone)
127. Il frutto dimostra come è coltivato l'albero, così la parola rivela il sentimento dell'uomo. (Siracide)
128. Il lavoro mi affascina. Potrei starmene seduto per ore a guardarlo. (Jerome K. Jerome)
129. Il medico si trova un passo avanti al malato. I due si inseguono lungo il medesimo sentiero, finché non si incontreranno alla meta prefissata. (S. Freud)
130. Il misero non ha altra medicina che la speranza. (William Shakespeare)
131. Il nemico è assai forte, e tutto calcolato sembra che la vittoria dovrebbe arridere al nemico. Ahimè, chi mi salverà dalle mani di un nemico sì forte e sì potente, che non mi lascia libero un istante né di giorno né di notte? È possibile mai che il Signore permetterà la mia caduta? Purtroppo lo meriterei, ma sarà vero che la bontà del celeste Padre debba essere vinta dalla mia cattiveria? Giammai, giammai questo, padre mio. (S. Pio da Pietrelcina)
132. Il nobile amore di Gesù spinge ad operare grandi cose e suscita desideri di sempre maggiore perfezione. L'amore aspira a salire in alto, senza essere trattenuto da alcunché di terreno. Esige di essere libero e staccato da ogni affetto umano, cosicché non abbia ostacoli a scrutare nell'intimo, non subisca impacci per interessi temporali, non sia sopraffatto da alcuna difficoltà. (T. da Kempis)
133. Il numero degli uomini che accettano la civiltà da ipocriti è infinitamente superiore a quello degli uomini veramente civili (Sigmund Freud)
134. Il peccato confessato è mezzo perdonato, ma nascosto è perdonato del tutto (P. Veron)
135. Il pensiero della presenza di Dio ovunque abbilo sempre scolpito nella tua mente: sarà per te un freno potente nell'ora della tentazione ed un forte incoraggiamento a fare il bene. (G. Nardi)
136. Il pensiero fa la grandezza dell'uomo. (Blaise Pascal)
137. Il pensiero fa la grandezza dell'uomo. (Pascal)
138. Il pensiero porta l'uomo dalla schiavitù alla libertà. (Henry Wadsworth Longfellow)
139. Il pensiero successivo è immancabilmente più saggio (Euripide a.C.)
140. Il pericolo dell'abuso consumistico e l'apparizione delle necessità artificiali non debbono affatto impedire la stima e l'utilizzazione dei nuovi beni e risorse posti a nostra disposizione; in ciò dobbiamo, anzi, vedere un dono di Dio e una risposta alla vocazione dell'uomo, che si realizza pienamente in Cristo. Ma per conseguire il vero sviluppo e necessario non perder mai di vista detto parametro, che è nella natura specifica dell'uomo, creato da Dio a sua immagine e somiglianza. (Giovanni Paolo II)
141. Il più ricco fra gli uomini è l'economo, il più povero è l'avaro (Chamfort)
142. Il più sicuro mezzo di trovarsi pago del proprio stato è quello di paragonarsi ad altri più infelici; cosi, quando penso al numero prodigioso di malattie terribili alle quali il corpo umano è soggetto, ho per gran ventura che a me non ne siano toccate in sorte che tre (B. Franklin).
143. Il ricco commette ingiustizia e per di più grida forte, il povero riceve ingiustizia e per di più deve scusarsi. (Siracide)
144. Il Signore ha creato la sapienza; l'ha vista e l'ha misurata, l'ha diffusa su tutte le sue opere, su ogni mortale, secondo la sua generosità, la elargì a quanti lo amano. (Siracide)
145. Il sonno è il fratello gemello della morte. (Omero)
146. Il tempo è l'unico, vero capitale che un essere umano ha, e l'unico che non può permettersi di perdere. (Thomas Edison)
147. Il tempo scorre velocissimo e ce ne accorgiamo soprattutto quando guardiamo indietro: mentre siamo intenti al presente, passa inosservato, tanto vola leggero nella sua fuga precipitosa. (Seneca)
148. Il tuo zelo non sia amaro, non sia puntiglioso; ma sia libero da ogni difetto; sia dolce, benigno, grazioso, pacifico e sollevante. Ah, chi non vede, mia buona figliuola, il caro piccolo Bambino di Betlemme, all'avvento del quale ci andiamo preparando, chi non vede, dico, essere il suo amore per le anime incomparabile? Egli viene per morire al fine di salvare, ed è sì umile, sì dolce e sì amabile. (S. Pio da Pietrelcina)
149. Il vero amore è come l'apparizione degli spiriti: tutti ne parlano, quasi nessuno li ha visti. (F. de la Rochefoucauld)
150. Il vero amore non ha mai conosciuto misura. (Properzio)
151. Il vero bene, saggezza e virtù, non muore, è sicuro ed eterno; è l'unica cosa immortale che tocca ai mortali. (Seneca)
152. Il vero mistero del mondo è ciò che si vede, non l'invisibile. (O. Wilde)
153. Il vero piacere deriva dall'attività della mente e dall'esercizio del corpo: questi vanno sempre di pari passo. (Humboldt)
154. Il vero psicanalista delle donne è il loro parrucchiere. (Ennio Flaiano)
155. Il vero signore è lento nel parlare e rapido nell'agire. (Confucio)
156. Il vero sognatore è colui che sogna l'impossibile. (Elsa Triolet)
157. Il vero sviluppo non può consistere nella semplice accumulazione di ricchezza e nella maggiore disponibilità dei beni e servizi, se ciò si ottiene a prezzo del sottosviluppo delle moltitudini, e senza la dovuta considerazione per le dimensioni sociali, culturali e spirituali dell'essere umano. (Giovanni Paolo II)
158. In molte cose ho taciuto, molto ho condonato, molte ho sistemato con mio dolore. (Cicerone)
159. In ogni cosa e sempre, più rettitudine di intenzione, più esattezza, più puntualità, più generosità nel servizio del Signore e allora sarai quale il Signore vuole che tu sia. (S. Pio da Pietrelcina)
160. In qualunque terra voi siate, dovunque un uomo combatte pel diritto, pel giusto, pel vero, ivi è un vostro fratello: dovunque un uomo soffre, tormentato dall'errore, dall'ingiustizia, dalla tirannide, ivi è un vostro fratello, liberi e schiavi SIETE TUTTI FRATELLI. (G. Mazzini)
161. In quanto alle prove spirituali, alle quali la paterna bontà del celeste Padre ti va assoggettando, ti prego di star rassegnata e possibilmente tranquilla alle assicurazioni di chi tiene il luogo di Dio, in cui ti ama e ti desidera ogni bene e nel cui nome di parla. Soffri, è vero, ma rassegnata; soffri, ma non temere, perché Dio è con te e tu non l'offendi, ma l'ami; soffri, ma credi pure che Gesù stesso soffre in te e per te e con te. Gesù non ti ha abbandonata quando fuggivi da lui, molto meno ti abbandonerà adesso, ed in seguito, che vuoi amarlo. Dio tutto può rigettare in una creatura, perché tutto sa di corruzione, ma non può giammai rigettare in essa il desiderio sincero di volerlo amare. Quindi se non vuoi convincerti ed essere sicura della celeste pietà per altri motivi, devi assicurarti almeno per questo e star tranquilla e lieta. (S. Pio da Pietrelcina)
162. In questi tempi così tristi di morta fede, di empietà trionfante, il mezzo più sicuro per mantenersi esente dal pestifero morbo che ci circonda, è quello di fortificarsi con questo cibo eucaristico. Il che non si potrà facilmente ottenere da chi vive mesi e mesi senza satollarsi delle carni immacolate del divino Agnello. (S. Pio da Pietrelcina)
163. Indispensabili alla vita sono l'acqua, il pane, il vestito e una casa che serva da riparo. E' meglio vivere da povero sotto un tetto di tavole, che godere di cibi sontuosi in case altrui. (Siracide)
164. Invero noi facciamo inganno a noi stessi amando le cose carnali, contro l'ordine stabilito da Dio. Che altro divorerà, quel fuoco, se non i tuoi peccati? Perciò, quanto più indulgi a te stesso quaggiù, seguendo la carne, tanto più duramente pagherai poi, preparando fin d'ora materiale più abbondante per quelle fiamme. Ciascuno sarà più gravemente punito in ciò in cui ebbe a peccare. (T. da Kempis)
165. Io desidero, e voi non l'ignorate, il morire e l'amare Iddio, o la morte o l'amore, giacché la vita senza questo amore è peggiore della morte. O figliuole mie, aiutatemi! Io muoio ed agonizzo in ogni istante. Tutto mi sembra un sogno e non so dove mi aggiro. Dio mio! Quando verrà l'ora in cui anch'io possa cantare: Questa è la mia requie, o Dio, in eterno? (S. Pio da Pietrelcina)
166. Io non altro desidero se non che o morire o amare Dio: o la morte o l'amore; giacché la vita senza quest'amore è peggiore della morte: per me sarebbe più insostenibile di quella che l'è presentemente. (S. Pio da Pietrelcina)
167. Io non ho, di mio, nulla se non me, e invero il possesso ne è in parte manchevole e preso a prestito. (M. de Montaigne)
168. Io non mi stancherò di pregare Gesù. È vero che le mie preghiere sono degne piuttosto di castigo che di premio, perché troppo ho disgustato Gesù con i miei innumerevoli peccati; ma alla fine Gesù si muoverà a pietà di me. (S. Pio da Pietrelcina)
169. Io non posso patire il criticare e il dir male dei fratelli. È vero, a volte, mi diverto a punzecchiarli, ma la mormorazione mi mette nausea. Abbiamo tanti difetti da criticare in noi, perché perdersi contro i fratelli? E noi, mancando alla carità, si intacca la radice dell'albero della vita, col pericolo di farlo seccare. (S. Pio da Pietrelcina)
170. Io non sono come mi ha fatto il Signore, ma sento che mi dovrei sforzare di più a fare un atto di superbia che un atto di umiltà. Perché l'umiltà è la verità, e la verità è che io sono nulla, e tutto quello che di buono è in me, è di Dio. E spesso noi sciupiamo anche quello che di buono Dio ha messo in noi. Quando vedo che la gente a me chiede qualche cosa, non penso a quello che posso dare, ma a quello che non so dare, e per cui tante anime restano sitibonde, per non avere io saputo dare loro il dono di Dio. Pensare che ogni mattina Gesù fa l'innesto di sé in noi, ci pervade tutti, ci dona tutto, dovrebbe dunque spuntare in noi il ramo o il fiore dell'umiltà. Viceversa, il diavolo, che non può innestarsi in noi così profondamente come Gesù, ecco che fa subito germogliare i suoi virgulti di superbia. Questo non ci fa onore. Bisogna dunque combattere e sforzarci di salire. È vero: in cima non arriveremo mai senza un incontro con Dio. Per incontrarci, noi dobbiamo salire e lui scendere. Ma quando non ne possiamo più, allora, nella fermata, umiliamoci e in questa umiltà ci incontreremo con Dio, perché egli discende nel cuore umile. (S. Pio da Pietrelcina)
171. Io sono un uomo: non considero nulla che sia umano estraneo a me (Terenzio)
172. La carità non deve mai guardare dietro di sé, ma sempre avanti, perché il numero delle sue beneficenze è sempre troppo piccolo e perché infinite sono le miserie presenti e future che deve lenire. (F. Cabrini)
173. La civiltà progredisce aumentando il numero di operazioni importanti che possiamo compiere senza pensarci. (Alfred North Whitehead)
174. La cognizione del mondo s'acquista nel mondo e non nella nostra camera da studio. I libri soli non v'istruiranno mai, ma suggeriranno molte cose alla vostra osservazione, che altrimenti vi potrebbero sfuggire alla riflessione (Chesterfield)
175. La condizione umile è in abominio al superbo, così il povero è in abominio al ricco. (Siracide)
176. La confessione generosa e libera smorza il biasimo e disarma l'ingiuria. (M. de Montaigne)
177. La cosa più bella con cui possiamo entrare in contatto è il mistero. E' la sorgente di tutta la vera arte e di tutta la vera scienza (Albert Einstein)
178. La donna amante davvero mi parve sempre una benedizione di Dio, e credo si deva trovare discreta, modesta, casta, chiusa nelle domestiche pareti, esultante nell'amore del suo cuore e dei suoi figli (F. D. Guerrazzi)
179. La fede consiste nel credere non ciò che sembra vero, ma ciò che sembra falso al nostro intelletto. (Voltaire)
180. La fiducia in se stessi è l'essenza dell'eroismo. (Ralph Waldo Emerson)
181. La generosità consiste nel dare più di quel che si potrebbe, l'orgoglio nel prendere meno di quanto si avrebbe bisogno. (Kahlil Gibran)
182. La generosità spesso non è altro che la vanità del donare. (François de La Rochefoucauld)
183. La gente esige la libertà di parola per compensare la libertà di pensiero, che invece rifugge. (Sören Kierkegaard)
184. La gente giudica poco secondo la verità, molto secondo le opinioni. (Cicerone)
185. La giustizia è la gloria suprema delle virtù. (Marco Tullio Cicerone)
186. La Grecia conquistata conquistò il suo fiero vincitore introducendo le arti nel Lazio contadino. (Orazio)
187. La logica è l'anatomia del pensiero. (John Locke)
188. La lontananza impiccolisce gli oggetti all'occhio, li ingrandisce al pensiero (Arthur Schopenhauer)
189. La mano pigra fa impoverire, la mano operosa arricchisce. (Salomone)
190. La mattina, quando il sole si leva, tutti gli uomini dovrebbero lodare Dio, che creò quello per nostra utilità: perché per esso i nostri occhi hanno lume di giorno. E la sera, quando si fa notte, tutti gli uomini dovrebbero lodare Dio per la creazione del nostro fratello fuoco che dà luce ai nostri occhi durante l'oscurità! Perché, per nascita siamo tutti come ciechi, ma Dio dà luce ai nostri occhi per mezzo di questi due fratelli! (S. Francesco di Assisi)
191. La medicina crea persone malate, la matematica persone tristi e la teologia peccatori. (Martin Lutero)
192. La memoria diminuisce se non la tieni in esercizio. (Marco Tullio Cicerone)
193. La mente dovrebbe ogni tanto trovare qualche distrazione, perché con ciò possa meglio rivolgersi al pensiero. (Fedro)
194. La morte ingrata ha ucciso anche me, che ero medico, dimenticando quanti malati io le consegnai... (Iscrizione funeraria romana)
195. La nascita di un bambino porta gioia nella casa: avrebbero potuto essere gemelli (Frank Richardson)
196. La parola è stata data all'uomo per nascondere il pensiero. (Voltaire)
197. La passione è distruggitrice; vero creatore non è che l'affetto; la passione inaridisce l'anima e la tormenta; l'affetto la solleva e la scalda; la passione è cieca, imprudente, provocatrice; l'affetto è costante, umano, magnanimo; la passione è torrente che assorda, strascina, e, per vincere, devasta; l'affetto scorre quieto, ma inesauribile, e per vari rivi discende a portare nei luoghi più riposti le gioie della vita. (N. Tommaseo)
198. La patria è un qualsiasi luogo dove si sta bene. (Cicerone)
199. La pazienza è la più eroica delle virtù giusto perchè non ha nessuna apparenza d'eroico. (G. Leopardi)
200. La pazienza è maggiormente perfetta, quanto è meno mescolata di sollecitudine e di disturbi. Se il buon Dio vuole prolungare l'ora della prova, non vogliate lamentarvi ed investigare il perché, ma tenete sempre presente questo che i figli di Israele stettero a viaggiare per quarant'anni nel deserto prima di mettere piede nella terra promessa. (S. Pio da Pietrelcina)
201. La più bella e profonda emozione che possiamo provare è il senso del mistero; sta qui il seme di ogni arte, di ogni vera scienza (Albert Einstein)
202. La politica è l'arte di fare agli altri ciò che non vorreste che facessero a voi (A.E.Bergerat)
203. La prima legge dell'amicizia è di chiedere agli amici cose oneste, e di fare per gli amici cose oneste. (Cicerone)
204. La principale regola di condotta è quella di essere, sempre, un poco inverosimili. (Oscar Wilde)
205. La ragione dovrebbe dominare e l'appetito obbedire. (Marco Tullio Cicerone)
206. La salvezza del popolo deve essere la legge suprema. (Cicerone)
207. La scienza, figlio mio, per quanto grande, è sempre una povera cosa; è meno che nulla a paragone del formidabile mistero della divinità. Altre vie devi tenere. Monda il tuo cuore da ogni passione terrena, umiliati nella polvere e prega! Così troverai sicuramente Dio, il quale ti darà la serenità e la pace in questa vita e l'eterna beatitudine in quell'altra. (S. Pio da Pietrelcina)
208. La storia è testimone dei tempi, luce della verità, vita della memoria, maestra della vita, nunzia dell'antichità. (Cicerone)
209. La superstizione è un'insana paura di Dio. (Marco Tullio Cicerone)
210. La superstizione immagina le cose più stravaganti e grossolane, piuttosto che restare a riposo. (Denis Diderot)
211. La terra è madre di tutti e tutti devono avere su essa eguali diritti. È come sperare che i fiumi possano andare contro corrente il credere che un uomo nato libero possa essere felice, quando lo si costringe e quando gli si toglie la libertà di andare dove vuole. (Joseph - Capo pellerossa)
212. La toga sottentri alle armi. (Cicerone)
213. La tragedia consiste in questo: che l'albero non si piega ma si spezza (Ludwig Wittgenstein)
214. La tua generosità si estenda a ogni vivente e al morto non negare la tua grazia. (Siracide)
215. La vera beneficenza, oggi, non consiste nel far l'elemosina. Consiste nell'ispirare all'uomo delle classi inferiori il rispetto di sé stesso, il sentimento della dignità umana; consiste nell'ispirargli, e più che con le parole con l'esempio, l'amor del lavoro, il culto del vero, il gusto del bello, l'abito del risparmio che mena all'indipendenza, il più prezioso di tutti i beni. (M. Lessona)
216. La verità autentica è sempre inverosimile. Per renderla più credibile, bisogna assolutamente mescolarvi un po' di menzogna. (F. Dostoevskij)
217. La via del bene ha un nome: si chiama amore; in esso si può trovare la chiave di ogni speranza perché l'amore vero ha la radice in Dio stesso. (Giovanni Paolo II)
218. La via migliore che conduce alla saggezza è quella che vi mette per mezzo delle avversità; e il dito esperto della sventura indica agli uomini i loro errori, come non saprebbe mai farlo quanto ci viene dalla fortuna, la quale nasconde sempre il vero aspetto delle cose. (Danici).
219. La vita dei morti è posta nel ricordo dei vivi. (Cicerone)
220. La vita non è niente senza l'amicizia. (Cicerone)
221. La vita non è retta dalla volontà o dalle intenzioni. La vita è una questione di nervi di fibre e di cellule in lenta formazione, in cui il pensiero si nasconde e la passione elabora i suoi sogni. (O. Wilde)
222. La vita vi fu data da Dio perché ne usiate a benefizio dell'Umanità, perché dirigiate le vostre facoltà individuali allo sviluppo delle facoltà dei vostri fratelli, perché aggiungiate con l'opera vostra un elemento qualunque all'opera collettiva di miglioramento e di scoperta del vero, che le generazioni, lentamente ma continuamente promuovono. (G. Mazzini)
223. L'accondiscendenza partorisce amici, la verità odio. (Cicerone)
224. L'adempimento del dovere è talmente necessario al nostro bene, che persino i dolori e la morte, che sembrano essere il più immediato nostro danno, si cangiano in voluttà per la mente dell'uomo generoso che patisce e muore coll'intenzione di giovare al prossimo. (S. Pellico)
225. L'affetto vero, leale, incondizionato è un gran tesoro, il più grande che esista. (M. D'Azeglio)
226. L'amicizia fra un uomo e una donna è sempre un poco erotica, anche se inconsciamente. (J.L. Borges)
227. L'amor di padre e di madre, perché sia vero, deve, come ogni altro amore, essere forte e comandare a sé stesso. (N. Tommaseo).
228. L'amore che economizza non è mai vero amore. (Balzac)
229. L'amore è attento, umile e sicuro; non fiacco, non leggero, né intento a cose vuote; sobrio, casto, costante, quieto e vigilante nei sensi. L'amore è sottomesso, basso e disprezzato ai suoi propri occhi; devoto e grato a Dio. (T. da Kempis)
230. L'amore è come il morbillo: dobbiamo passarci tutti. (Jerome K. Jerome)
231. L'amore è libero, non è sottomesso mai al destino. (G. Apollinaire)
232. L'amore è sollecito, sincero e devoto; lieto e sereno; forte e paziente; fedele e prudente; longanime; virile e sempre dimentico di sé: ché, se uno cerca se stesso, esce fuori dall'amore. (T. da Kempis)
233. L'amore? Comincia con un parolone, poi tira avanti con paroline e alla fine sono parolacce (E. Pailleron)
234. L'anima si abbellisce ogni giorno con i meriti che crescono. E' un gioiello, cesellato dal sacrificio, un fiore che scintilla sotto la rugiada delle lacrime, ciascuna delle quali, quando siano generosamente accettate, brilla come un rubino meraviglioso. (G. Hoornaert)
235. L'arte umana non è meno opera di Dio che la natura: camminando di conserva colla sua sorella sotto l'impulso onnipotente e il magistero del primo motore, cospira seco a produrre le meravigliose vicende della civiltà e della storia e il concetto mirabile dell'universo. (V. Gioberti).
236. L'aumento dei mezzi e quello del tempo libero sono i due civilizzatori dell'uomo. (Benjamin Disraeli)
237. L'avarizia in età avanzata è insensata: cosa c'è di più assurdo che accumulare provviste per il viaggio quando siamo prossimi alla meta? (Cicerone)
238. L'avaro soffre della sua passione più del povero, e il geloso più del cornuto. (M. de Montaigne)
239. Le ali della scienza potrebbero riportare l'uomo all'età della pietra. (W. Churchill)
240. Le anime generose ricevono più offesa dall'essere adulate che ingiurate; sì perché si dolgono dell'offesa che fa l'adulatore al vero e agli uomini degni di lode e alla propria dignità. (N. Tommaseo)
241. Le città dovrebbero essere costruite in campagna, dove l'aria è più salubre (Henri Monnier)
242. Le discordie fraterne sono la prima pietra di distruzione gettata contro l'edificio della società, una delle maggiori nequizie della famiglia. Peggio ancora se le contese tra fratelli non fossero solo dissidenze di carattere, ma fossero prodotte da calcoli d'interesse. (P. Mantegazza)
243. Le disgrazie sono la pietra di paragone del carattere. Come avviene di alcune erbe che bisogna pestarle, acciocché mandino il loro buon odore; così è di certe nature d'uomini, che non mostrano la bontà di cui sono dotate, se non messe a cimento dal dolore. Non di rado le traversie della vita fanno apparire virtù e grazie, che altrimenti resterebbero nascoste (S. Smile)
244. Le donne dicono spesso il vero, ma non lo dicono tutto intero. (Proverbio)
245. Le donne hanno la passione di fare le cose pericolose. È una delle doti che ammiro di più in loro. Una donna sarebbe disposta a flirtare con chiunque purché la notassero. (O. Wilde)
246. Le elaborazioni di pensiero più complicate sono possibili senza la partecipazione della coscienza. (S. Freud)
247. Le feste dovrebbero essere solenni e rare, altrimenti cessano di essere feste. (Aldous Leonard Huxley)
248. Le liti non durerebbero a lungo se il torto fosse solo da una parte. (F. de la Rochefoucauld)
249. Le moltitudini umane prive dei beni e dei servizi, offerti dallo sviluppo, sono assai più numerose di quelle che ne dispongono. Siamo, dunque, di fronte a un grave problema di diseguale distribuzione dei mezzi di sussistenza, destinati in origine a tutti gli uomini, e così pure dei benefici da essi derivanti. (Giovanni Paolo II)
250. Le ricchezze moltiplicano gli amici, ma il povero è abbandonato anche dall'amico che ha. (Salomone)
251. Le rughe dovrebbero indicare soltanto dove sono stati i sorrisi. (Mark Twain)
252. Le ultime parole famose - Il giorno del mio matrimonio mi vestirò di nero. (Una ragazza)
253. L'esperienza degli anni più recenti dimostra che, se tutta la massa delle risorse e delle potenzialità, messe a disposizione dell'uomo, non è retta da un intendimento morale e da un orientamento verso il vero bene del genere umano, si ritorce facilmente contro di lui per opprimerlo. (Giovanni Paolo II)
254. L'ignoranza è meno lontana dalla verità del pregiudizio. (Denis Diderot)
255. L'individuo si ammala allorché, a causa di ostacoli esterni o per mancanza interiore di adattamento, gli viene negato il soddisfacimento dei bisogni erotici nel mondo reale. (S. Freud)
256. L'infelicità di ciascun uomo è assolutamente eguale a quella di ciascun altro, in qualunque condizione o situazione si trovi questo o quello. E perciò, esattamente parlando, tanto gode e tanto pena il povero, il vecchio, il debole, il brutto, l'ignorante, quanto il ricco, il giovane, il forte, il bello, il dotto: perché ciascuno nel suo stato si fabbrica i suoi beni e i suoi mali (G. Leopardi).
257. L'ira e un'erbaccia, l'odio è l'albero (Sant'Agostino)
258. L'istruzione ha prodotto un gran numero di persone capaci di leggere ma incapaci di distinguere quello che merita di essere letto. (G.M. Trevelyan)
259. Lo scopo del lavoro è quello di guadagnarsi il tempo libero. (Aristotele)
260. Lo stato di diseguaglianza tra uomini e popoli non soltanto perdura, ma aumenta. Avviene tuttora che accanto a coloro che sono agiati e vivono nell'abbondanza, esistono quelli che vivono nell'indigenza, soffrono la miseria e spesso addirittura muoiono di fame; e il loro numero raggiunge decine e centinaia di milioni. È per questo che l'inquietudine morale è destinata a divenire ancor più profonda. (Giovanni Paolo II)
261. Lo stile è l'abito dei pensieri, e un pensiero ben vestito come un uomo ben vestito, si presenta molto meglio (Lord Chesterfield)
262. L'oblio delle offese è segno di sincero pentimento. Chi ne conserva il ricordo crede d'essere pentito, ma è simile a chi corre ... solo in sogno. (Giovanni Climaco)
263. L'operosità è l'anima degli affari e la chiave di volta della prosperità. (Charles Dickens)
264. L'ottimista proclama che viviamo nel migliore dei mondi possibili; il pessimista teme che possa essere vero. (James Branch Cabell)
265. Lucullo, Cesare, Pompeo, Antonio, Catone e altre brave persone furono cornuti, e lo seppero senza farne scalpore. (M. de Montaigne)
266. L'umorismo è lo zucchero della vita. Ma quanta saccarina c'è in giro (Trilussa)
267. L'uomo è il peggior nemico di se stesso. (Marco Tullio Cicerone)
268. L'uomo è un nulla Che è l'uomo? E a che può servire? Qual è il suo bene e qual è il suo male? Quanto al numero dei giorni dell'uomo, cento anni sono gia molti. Come una goccia d'acqua nel mare e un grano di sabbia così questi pochi anni in un giorno dell'eternità. (Siracide)
269. L'uomo si crede savio quando la sua pazzia sonnecchia. (Denis Diderot)
270. Madre mia, profondi in me quell'amore che ardeva nel tuo cuore per lui, in me che, ricoperto di miserie, ammiro in te il mistero del tuo immacolato concepimento, e che ardentemente bramo che per esso tu mi renda puro il cuore per amare il mio e tuo Dio, pura la mente per assorgere a lui e contemplarlo, adorarlo e servirlo in spirito e verità, puro il corpo affinché sia un suo tabernacolo meno indegno di possederlo quando si degnerà venire in me nella santa comunione. (S. Pio da Pietrelcina)
271. Mai mi è passato per il pensiero l'idea di qualche vendetta: ho pregato per i denigratori e prego. Se mai qualche volta ho detto al Signore: "Signore, se per convertirli c'è bisogno di una sferzata, dalla pure, purché si salvino" (S. Pio da Pietrelcina)
272. Mammina bella, Mammina cara, sì sei bella. Se non ci fosse la fede, gli uomini ti direbbero dea. Gli occhi tuoi sono più risplendenti del sole; sei bella Mammina, me ne glorio, ti amo, deh! Aiutami. (S. Pio da Pietrelcina)
273. Mangiare, bere, star sveglio, dormire, riposare, lavorare, e dover soggiacere alle altre necessità che ci impone la nostra natura, tutto ciò, in realtà, è una miseria grande e un dolore per l'uomo religioso; il quale amerebbe essere sciolto e libero da ogni peccato. In effetti l'uomo che vive interiormente si sente schiacciato, come sotto un peso, dalle esigenze materiali di questo mondo; ed è perciò che il profeta prega fervorosamente di essere liberato, dicendo: "Signore, toglimi da queste necessità" (T. da Kempis)
274. Mantieniti, su questa terra, come uno che è di passaggio; come un ospite, che non ha a che fare con le faccende di questo mondo. Mantieni libero il tuo cuore, e rivolto al cielo, perché non hai stabile dimora quaggiù. (T. da Kempis)
275. Maria sia la stella, che vi rischiari il sentiero, vi mostri la via sicura per andare al celeste Padre; essa sia quale ancora, a cui dovete sempre più strettamente unirvi nel tempo della prova. (S. Pio da Pietrelcina)
276. Meglio ascoltare il rimprovero del saggio che ascoltare il canto degli stolti: perché com'è il crepitio dei pruni sotto la pentola, tale è il riso degli stolti. (Ecclesiaste)
277. Meglio libero e povero che schiavo con catena d'oro. (Proverbio)
278. Meglio un povero di aspetto sano e forte che un ricco malato nel suo corpo. (Siracide)
279. Meglio un ragazzo povero ma accorto, che un re vecchio e stolto che non sa ascoltare i consigli. (Ecclesiaste)
280. Meno sono le parole, migliore è la preghiera. (Martin Lutero)
281. Menù di 2000 anni fa - Portate principali: Daino arrosto con salsa di cipolla, ruta, datteri, uova, olio e miele. Ostriche bollite in salsa dolce. Tortora al cartoccio. Pappagallo arrosto. Prosciutto bollito con fichi e mandorle e cotto al forno in un involucro di pasta. Fenicottero bollito con datteri. (Apicio)
282. Mi abbiano in odio, purché mi temano. (Cicerone)
283. Mi considero un uomo comune, eccetto per il fatto che mi considero un uomo comune. (M. de Montaigne)
284. Misero chi non ha in casa sua dove stare a sé, dove farsi la corte in privato, dove nascondersi! (M. de Montaigne)
285. Mistero è una verità del tutto superiore, ma non contraria alla ragione, che crediamo perché Dio l'ha rivelata. (Catechismo di S. Pio X)
286. Molte sono le cose che si getterebbero via se non fosse per il timore che qualcun altro le possa raccogliere. (O. Wilde)
287. Molti si rovinano colla scelta sconsiderata degli amici e dei compagni. Non fate lega se non con quelli che vanno per la strada del bene. Gli altri vi pervertirebbero coi discorsi e cogli esempi; appassirebbero in voi il delicato fiore dell'innocenza, che sorge soave profumo sulla giovinezza (C. Cantù).
288. Molti vanno spesso fuori della buona strada e non danno frutto alcuno, o scarso frutto, di bene, proprio perché si preoccupano più della loro scienza che della santità della loro vita. Che se la gente mettesse tanta attenzione nell'estirpare i vizi e nel coltivare le virtù, quanta ne mette nel sollevare sottili questioni filosofiche, non ci sarebbero tanti mali e tanti scandali tra la gente; e nei conviventi non ci sarebbe tanta dissipazione. (T. da Kempis)
289. Molti, di fronte alle tentazioni, cercano di fuggire, ma cadono poi in esse anche più gravemente. Non possiamo vincere semplicemente con la fuga; ma è con la sopportazione e con la vera umiltà che saremo più forti di ogni nemico. Ben poco progredirà colui che si allontana un pochino e superficialmente dalle tentazioni, senza sradicarle: tosto ritorneranno ed egli sarà ancor peggio. Vincerai più facilmente, a poco a poco, con una generosa pazienza e con l'aiuto di Dio; più facilmente che insistendo cocciutamente nel tuo sforzo personale. (T. da Kempis)
290. Motivo di sdegno, di rimprovero e di grande disprezzo è una donna che mantiene il proprio marito. (Siracide)
291. Né ti devi confondere a saper conoscere se hai consentito o no. Il tuo studio e la tua vigilanza siano rivolti alla rettitudine d'intenzioni che devi tenere nell'operare e nel combattere sempre valorosamente e generosamente le arti maligne del cattivo spirito. (S. Pio da Pietrelcina)
292. Nei dissensi civili, quando i buoni valgono più dei molti, i cittadini vanno pesati e non contati. (Cicerone)
293. Nella carità il povero è ricco, senza la carità il ricco è povero (Sant'Agostino)
294. Nessun vero rivoluzionario muore invano (Fidel Castro)
295. Nessuna buona azione ti sarà difficile se sarai interiormente libero da ogni desiderio non retto. E godrai pienamente di questa interiore libertà se mirerai soltanto alla volontà di Dio e se cercherai soltanto l'utilità del prossimo. (T. da Kempis)
296. Nessuno è libero se non è padrone di se stesso. (Epitteto)
297. Niente è più misero eppur più superbo dell'uomo (Plinio)
298. Niente è più pericoloso di un grande pensiero in un piccolo cervello. (Taine)
299. Niente si regala così generosamente come i consigli. (La Rochefoucauld)
300. Non avere un pensiero e saperlo esprimere: è questo che fa di uno un giornalista. (Karl Kraus)
301. Non basta fare il bene, bisogna anche farlo bene. (Diderot)
302. Non c'è belva tanto feroce che non abbia un briciolo di pietà. Ma io non ne ho alcuno, quindi non sono una belva. (Shakespeare)
303. Non c'è ebreo né greco, non c'è schiavo né uomo libero, non c'è né uomo né donna, ma siete tutti insieme uno solo in Cristo Gesù. (S. Paolo)
304. Non c'è male all'infuori della colpa. (Marco Tullio Cicerone)
305. Non c'è niente di tanto sacro che il denaro non possa violare, niente di tanto forte che il denaro non possa espugnare (Marco Tullio Cicerone)
306. Non c'è nulla che sia buono o cattivo in se stesso, ma è il nostro pensiero che lo rende tale. (William Shakespeare)
307. Non c'è peggiore e più insidioso nemico dell'anima tua, di te stesso, quando il corpo non si accorda con lo spirito. Per avere vittoria sulla carne e sul sangue, devi assumere un totale e vero disprezzo di te. Tu hai ancora invece un eccessivo e disordinato amore di te stesso; per questo sei tanto esitante a rimetterti interamente alla volontà degli altri. (T. da Kempis)
308. Non debbo poi mai far passare il primo mese dell'anno senza portare alla tua anima, o mia carissima figliuola, il saluto della mia ed assicurarti sempre più dell'affetto che il mio cuore nutre pel tuo, al quale non cesso mai di desiderare ogni sorta di benedizione e di felicità spirituale. Ma, mia buona figliuola, cotesto tuo povero [cuore] io te lo raccomando vivamente: abbi cura di renderlo di giorno in giorno grato sempre più al nostro dolcissimo Salvatore, e fare in modo che il presente anno sia più fertile di quello scorso in buone opere, giacché a misura che gli anni scorrono e che l'eternità si appressa, bisogna raddoppiare il coraggio ed innalzare il nostro spirito a Dio, servendolo con maggior diligenza in tutto ciò che la nostra vocazione e professione cristiana ci obbliga. (S. Pio da Pietrelcina)
309. Non desidero cambiare nulla in Inghilterra, salvo il clima. (O. Wilde)
310. Non è giusto disprezzare un povero assennato e non conviene esaltare un uomo peccatore. (Siracide)
311. Non è meno irritante guidare una famiglia che governare un intero stato. (M. de Montaigne)
312. Non esiste cosa tanto assurda da dire che qualche filosofo non la dica. (M.T. Cicerone)
313. Non esiste un uomo tanto povero da non poter donare qualcosa agli altri. (Romano Battaglia)
314. Non essere avidi è una ricchezza, non avere la smania di comprare è una rendita (Cicerone)
315. Non fare agli altri ciò che vorresti che loro facessero a te. Possono avere gusti diversi dai tuoi. (George Bernard Shaw)
316. Non giurate affatto: né per il cielo, perché è il trono di Dio; né per la terra, perché è lo sgabello per i suoi piedi; né per Gerusalemme, perché è la città del gran re. Non giurare neppure per la tua testa, perché non hai il potere di rendere bianco o nero un solo capello. Sia invece il vostro parlare sì, sì; no, no; il di più viene dal maligno. (Gesù)
317. Non maltrattate le bestie, ma abbiatene cura, ché potete cosi esercitare qualche facoltà e del corpo e della mente e dell'animo vostro: potete anche osservare e imparare. Ma non prendete ad allevarle e mantenerle per mero trastullo, ch'è perditempo e spesa non tanto dì denaro quanto d'affetto, il quale poi è negato alle persone a cui più si deve: onde la passione per le bestie diventa insieme ingiustizia e ridicolezza (N. Tommaseo).
318. Non mi sembra un uomo libero quello che non ozia di tanto in tanto. (Marco Tullio Cicerone)
319. Non permettere alla lingua di oltrepassare il pensiero. (Anton Cechov)
320. Non permettere alla tua lingua di correre avanti al tuo pensiero (Chilone di Sparta)
321. Non respingere la supplica di un povero, non distogliere lo sguardo dall'indigente. (Siracide)
322. Non sapete che, come dicono i Francesi, ci sono tre sessi - gli uomini, le donne e il clero. (Sydney Smith)
323. Non si può dire nulla di tanto assurdo che non sia detto da qualche filosofo. (Cicerone)
324. Non solo non trovo a ridire che tu nel ripartire da Casacalenda restituisca le visite alle tue conoscenti, ma lo trovo doverosissimo. La pietà è utile a tutto e si adatta a tutto, a seconda delle circostanze, meno che a ciò che dicesi peccato. Restituisci pure le visite e ne avrai anche il premio dell'ubbidienza e la benedizione del Signore. (S. Pio da Pietrelcina)
325. Non sono avventuriero per scelta, ma per destino. (Vincent Van Gogh)
326. Non vedo come possa essere migliore e più libero di uno schiavo l'avaro che si getta a terra per raccattare un soldo in un incrocio: l'avido è un timoroso, e chi vive nel timore, per me, non sarà mai libero, mai. (Orazio)
327. Non ventilare il grano a qualsiasi vento e non camminare su qualsiasi sentiero. (Siracide)
328. Non vi date pensiero di rubarmi del tempo, poiché il tempo più bene speso è quello che si spende nella santificazione dell'anima altrui, e io non ho come ringraziare la pietà del Padre celeste allorché mi presenta delle anime che posso aiutare in qualche modo. (S. Pio da Pietrelcina)
329. Non voglio farmi migliore di quello che sono, ne approfitterebbero. (Pierre Veber)
330. Non volendo pensare a quello che mi porterà il domani, mi sento libero come un uccello (Mohandas Karamchand Gandhi)
331. Nulla è difficile per chi ama. (Cicerone)
332. Numerosi sono coloro che ascoltano più volentieri il mondo che Dio, e seguono più facilmente i desideri della carne che la volontà di Dio. Il mondo promette cose da poco e che durano ben poco; eppure ci si fa schiavi del mondo, con grande smania. Io prometto cose grandissime ed eterne; eppure il cuore degli uomini resta torbido. (T. da Kempis)
333. O morte, come è amaro il tuo pensiero per l'uomo che vive sereno nella sua agiatezza, per l'uomo senza assilli e fortunato in tutto, ancora in grado di gustare il cibo! O morte, è gradita la tua sentenza all'uomo indigente e privo di forze, vecchio decrepito e preoccupato di tutto, al ribelle che ha perduto la pazienza! Non temere la sentenza della morte, ricòrdati dei tuoi predecessori e successori. (Siracide)
334. O passeggero, ciò che tu sei, io fui; ciò che io sono anche tu sarai ... (Iscrizione funeraria romana)
335. O tempi, o costumi! (Cicerone)
336. Ogni peccato, paragonato alla bestemmia, è più leggero. (S. Girolamo)
337. Ogni qual volta si desidera una cosa contro il volere di Dio, subito si diventa interiormente inquieti. Il superbo e l'avaro non hanno mai requie; invece il povero e l'umile di cuore godono della pienezza della pace. (T. da Kempis)
338. Ogni trattamento psicoanalitico è un tentativo di liberare l'amore rimosso che ha trovato un misero sfogo nel compromesso di un sintomo. (S. Freud)
339. Ogni uomo mente, ma dategli una maschera e sarà sincero.(Oscar Wilde)
340. Oh quanto è prezioso il tempo! Beati coloro che ne sanno bene approfittare, perché tutti, il giorno del giudizio, ne dovremo rendere uno strettissimo conto al supremo Giudice. Oh se tutti arrivassero a comprendere la preziosità del tempo, certamente ognuno si sforzerebbe di spenderlo lodevolmente! (S. Pio da Pietrelcina)
341. Oh, Dio! Fatti sempre più sentire al povero mio cuore e compi in me l'opera da te incominciata. Sento intimamente una voce che assiduamente mi dice: "Santificati e santifica". Ebbene, mia carissima, io ciò voglio, ma non so da dove incominciare. Aiutami tu pure; so che Gesù ti vuole tanto bene e lo meriti. Dunque parlagli per me, che mi faccia la grazia di essere un figlio meno indegno di san Francesco, che possa essere di esempio ai miei confratelli in modo che il fervore continui sempre e si accresca sempre più in me, da far di me un perfetto cappuccino. (S. Pio da Pietrelcina)
342. Ora dirò con quali strumenti si lavora la terra. Alcuni dividono questi strumenti in due categorie: le persone e gli strumenti, senza i quali non potrebbero lavorare. Altri li dividono in tre categorie: strumenti parlanti, strumenti semiparlanti e strumenti muti. I primi sono gli schiavi, i secondi i buoi e gli ultimi gli strumenti inanimati. (Varrone)
343. Parla il ricco, tutti tacciono ed esaltano fino alle nuvole il suo discorso. Parla il povero e dicono: "Chi è costui?". Se inciampa, l'aiutano a cadere. (Siracide)
344. Pazzo diremmo il saggio, iniquo il giusto, se varcassero il limite concesso, fosse pure della virtù. (Orazio)
345. Pensa da uomo d'azione e agisci da uomo di pensiero (Henri Louis Bergson)
346. Pensiamo di essere generosi perché attribuiamo al nostro prossimo le virtù che ci potrebbero essere utili. (O. Wilde)
347. Per apprezzare il vero valore della gioia si deve avere accanto qualcuno con cui spartirla. (Mark Twain)
348. Per chi aspira al primo posto non è indecoroso fermarsi al secondo o al terzo. (Marco Tullio Cicerone)
349. Per il companatico degli schiavi si abbia cura di conservare le olive cadute dall'albero e quelle raccolte, che rendono poco olio; e si badi che durino a lungo. (Catone)
350. Per me è veramente necessario saper soffrire, giacché in questo mondo accadono tante avversità. Invero, comunque io abbia disposto per la mia tranquillità, la mia vita non può essere esente dalla lotta e dal dolore. (T. da Kempis)
351. Perché mai alcuni santi furono così perfetti e pieni di spirito contemplativo? Perché si sforzarono di spegnere completamente in sé ogni desiderio terreno, cosicché - liberati e staccati da se stessi - potessero stare totalmente uniti a Dio, con tutto il cuore. Noi, invece, siamo troppo presi dai nostri sfrenati desideri, e troppo preoccupati delle cose di quaggiù; di rado riusciamo a vincere un nostro difetto, anche uno soltanto, e non siamo ardenti nel tendere al nostro continuo miglioramento. E così restiamo inerti e tiepidi. (T. da Kempis)
352. Piacesse a Dio che si ravvedessero queste povere creature e ritornassero davvero a lui! Per queste persone bisogna essere tutte viscere di madre e per queste bisogna avere somma cura, poiché Gesù ci fa sapere che in cielo si fa più festa per un peccatore pentito, che per la perseveranza di novantanove giusti. È veramente confortante questa sentenza del Redentore per tante anime che disgraziatamente peccarono e poi vogliono ravvedersi e tornare a Gesù. (S. Pio da Pietrelcina)
353. Più lontano accade una catastrofe o un incidente, più alto deve essere il numero dei morti e feriti perché faccia notizia. (A. Bloch)
354. Più parole potenti e azioni generose ha ispirato il dolore agli uomini che la gioia. L'uomo non educato dal dolore rimane sempre bambino (N. Tommaseo).
355. Più uno sta in alto, meno è libero (Sallustio)
356. Porgi l'orecchio al povero e rispondigli al saluto con affabilità. (Siracide)
357. Povero Cinna vuol sembrare: e di fatto povero è. (Marziale)
358. Povero non è chi ha poco, ma chi vuole di più. (Seneca)
359. Preferirei che gli uomini mi chiedessero perché non ho una statua che perché ne ho una. (Catone il Vecchio)
360. Preferirei mille croci, anzi ogni croce mi sarebbe dolce e leggera, se non avessi questa prova, di sentirmi cioè sempre nell'incertezza di piacere al Signore nelle mie operazioni... È doloroso vivere così... Mi rassegno, ma la rassegnazione, il mio fiat mi sembra così freddo, vano!... Che mistero! Gesù deve pensarci lui solo. (S. Pio da Pietrelcina)
361. Qualche volta s'addormenta anche il buon Omero. (Orazio)
362. Quale pace può esservi fra la iena e il cane? Quale intesa tra il ricco e il povero? Sono preda dei leoni gli ònagri nel deserto; così pascolo dei ricchi sono i poveri. (Siracide)
363. Quali sono i primi, i maggiori dei beni? Essere uomo onesto e uomo libero. Pel primo conviene ubbidire alla legge morale, pel secondo ubbidire alla legge politica e civile. (M. D'Azeglio).
364. Quando chi lo interrogava chiese: "Che ne pensi del prestito del denaro?" Catone rispose: "Che ne pensi dell'omicidio?" (Marco Tullio Cicerone)
365. Quando ci rivolgiamo gli uni agli altri per un consiglio noi riduciamo il numero dei nostri nemici. (Kahlil Gibran)
366. Quando entri in Chiesa guarda subito ove si trova la lampada eucaristica. E' quello il segnale che in quell'altare, nel tabernacolo, si trova il Santissimo Sacramento. Dirigi là i tuoi passi, inginocchiati, e prega. Gesù vivo e vero, prigioniero d'amore, ti attende. (G. Nardi)
367. Quando ero fanciullo, parlavo come un fanciullo, avevo conoscenza da fanciullo, pensavo come un fanciullo. Divenuto uomo, debbo spogliarmi di tutto ciò che è proprio del fanciullo. Ora noi vediamo la realtà eterna come un mistero riflesso in uno specchio: allora lo vedremo faccia a faccia. (S. Paolo)
368. Quando sarete nell'abiezione fate come gli alcioni che nidificano sulle antenne delle navi, cioè sollevatevi dalla terra, innalzatevi col pensiero e col cuore a Dio, che è il solo che potrà consolarvi e darvi forza per sostenere santamente la prova. (S. Pio da Pietrelcina)
369. Quando si espone un'idea a un vero inglese, il che è sempre un atto temerario, costui non si sogna nemmeno di valutare se l'idea è giusta o sbagliata. L'importante per lui è sapere se chi l'ha esposta ne è convinto o meno. (O. Wilde)
370. Quando un albero è stato abbattuto, tutti vi fanno legna. (Aristotele)
371. Quando verranno la grazia celeste e il vero amore, allora scompariranno l'invidia e la grettezza del cuore; perché l'amore di Dio vince ogni cosa e irrobustisce le forze dell'anima. (T. da Kempis)
372. Quanto grandi sono la stoltezza e la durezza di cuore dell'uomo: egli pensa soltanto alle cose di oggi e non piuttosto alle cose future. In ogni azione, in ogni pensiero, dovresti comportarti come se tu dovessi morire oggi stesso; ché, se avrai retta la coscienza, non avrai molta paura di morire. (T. da Kempis)
373. Quanto più la coscienza umana, soccombendo alla secolarizzazione, perde il senso del significato stesso della parola "misericordia", quanto più, allontanandosi da Dio, si distanzia dal mistero della misericordia, tanto più la Chiesa ha il diritto e il dovere di far appello al Dio della misericordia "con forti grida". (Giovanni Paolo II)
374. Quanto poca è la terra che da morti ci ospiterà, noi che da vivi, ambiziosi aspiriamo al mondo intero. (Filippo II)
375. Quello che tu chiami schiavo pensa che è nato come te, gode dello stesso cielo, respira la stessa aria, vive e muore, come viviamo e moriamo noi. Puoi vederlo libero cittadino ed egli può vederti schiavo. (Seneca)
376. Questo triste mondo che veste chi è vestito e spoglia gli ignudi (Pedro Calderon de la Barca)
377. Ricordatevi che Dio è in noi, quando siamo in stato di grazia, e fuori, per così dire, di noi quando siamo in stato di peccato; ma il suo angelo non ci abbandona mai... È il nostro amico più sincero e sicuro, quando non abbiamo il torto di rattristarlo con la nostra cattiva condotta. (S. Pio da Pietrelcina)
378. Rifletti su quello che scrivi, perché il Signore te ne chiederà conto. Stai attento, giornalista! Il Signore ti da le soddisfazioni che desideri per il tuo ministero. (S. Pio da Pietrelcina)
379. Saliamo con generosità il Calvario per amore di colui che s'immolò per nostro amore e siamo pazienti, certi di spiccare il volo pel Tabor. (S. Pio da Pietrelcina)
380. Sarà poi vero? - Io sono una ragazza seria! (Anonima)
381. Se a ciascun l'interno affanno / si leggesse in fronte scritto, / quanti mai che invidia fanno / ci farebbero pietà! (P. Metastasio)
382. Se è vero che in ogni amico v'è un nemico che sonnecchia, non potrebbe darsi che in ogni nemico vi sia un amico che aspetta la sua ora? (Giovanni Papini)
383. Se è vero che la giovinezza è un difetto, ce ne correggiamo in fretta (Wolfang Goethe)
384. Se è vero che un tale progresso resta ancora troppo spesso privilegio dei paesi industrializzati, non si può negare tuttavia che la prospettiva di farne beneficiare tutti i popoli e tutti i paesi non sarà più a lungo un'utopia, quando vi sia una reale volontà politica a questo fine. (Giovanni Paolo II)
385. Se fossimo totalmente morti a noi stessi e avessimo una perfetta semplicità interiore, potremmo perfino avere conoscenza delle cose di Dio, e fare esperienza, in qualche misura, della contemplazione celeste. Il vero e più grande ostacolo consiste in ciò, che non siamo liberi dalle passioni e dalle brame, e che non ci sforziamo di entrare nella via della perfezione, che fu la via dei santi: anzi, appena incontriamo una difficoltà, anche di poco conto, ci lasciamo troppo presto abbattere e ci volgiamo a consolazioni terrene. (T. da Kempis)
386. Se gli dei esaudissero le preghiere degli uomini, l'umanità verrebbe dissolta a causa di tutti i mali che gli uomini si invocano l'un l'altro. (Epicuro)
387. Se il ricco vacilla, è sostenuto dagli amici; se il povero cade, anche dagli amici è respinto. (Siracide)
388. Se in te arde la febbre dell'avarizia, cibati di questo Pane, e imparerai la generosità. (S. Cirillo)
389. Se non posso piegare gli dei, muoverò l'Acheronte. (Virgilio)
390. Se per vivere bastassero i desideri, i poveri andrebbero in carrozza. (Proverbio)
391. Se pure è padrone del mondo intero, è un infelice l'uomo che non giudica ingentissimi i propri beni. (Epicuro)
392. Se qualcuno avrà prodotto una piaga sul capo di un uomo libero, in maniera da rompere la sola cute coperta di capelli, darà soldi 6. Se avrà prodotto due piaghe, darà soldi 12. Se saranno fino a tre, darà una composizione di soldi 18. Se invece saranno di più, non si conteranno e si comporranno solamente queste tre. (Editto di Rotari)
393. Se sarai costante nella fede e fervoroso nelle opere, Dio, senza dubbio, sarà giusto e generoso nella ricompensa. (T. da Kempis)
394. Se sarai tutto intento a te stesso e a Dio, ben poco ti scuoterà quello che sentirai dal di fuori. Sei forse da qualche parte, quando non sei presente in te? E se, dimenticando te stesso, tu avessi anche percorso il mondo intero, che giovamento ne avresti ricavato? Se vuoi avere pace e spirituale solidità, devi lasciar andare ogni cosa, e avere dinanzi agli occhi solamente te stesso. (T. da Kempis)
395. Se sei o diventerai ricco col tuo lavoro, sappi che dovrai rendere conto al Signore anche del buon uso delle ricchezze; quindi sii generoso coi poveri e con le opere di bene, procurandoti seriamente di accumulare tesori non per la terra ma per il cielo. (G. Nardi)
396. Se tutti gli economisti fossero stesi uno accanto all'altro, non raggiungerebbero una conclusione. (George Bernard Shaw)
397. Se un medico cura per una piaga un uomo libero e il paziente muore, al medico si faranno tagliare le mani. (Hammurabi)
398. Se uno rompe la faccia ad un libero con la mano o con il bastone, paghi trecento sesterzi, se ad un servo paghi centocinquanta sesterzi. (Dalle leggi delle XII tavole)
399. Se vivrai secondo natura, non sarai mai povero; se vivrai secondo le opinioni, non sarai mai ricco. (Seneca)
400. Se volessero parlare di ciò solo che intendono, gli uomini quasi non parlerebbero (Arturo Graf)




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