- AFORISMI E CITAZIONI - 'cosa'

1. A nulla giova un'azione esterna compiuta senza amore; invece, qualunque cosa, per quanto piccola e disprezzata essa sia, se fatta con amore, diventa tutta piena di frutti. In verità Iddio non tiene conto dell'azione umana in sé e per sé, ma dei moventi di ciascuno. (T. da Kempis)
2. A qualche cosa serve la sventura. (M. de Montaigne)
3. Abbi ben chiara la cosa da dire: le parole verranno. (Catone il Censore)
4. Abbi pazienza nel perseverare in questo santo esercizio del meditare e contentati di cominciare a piccoli passi, finché abbi gambe per correre, e meglio ali per volare; contentati di fare l'ubbidienza, la quale non è mai una piccola cosa per un'anima, la quale ha scelto Dio per sua porzione e rassegnati di essere per ora una piccola ape di nido che ben presto diventerà una grande ape abile a fabbricare il miele. Umiliati sempre ed amorosamente davanti a Dio ed agli uomini, perché Dio parla veramente a chi tiene il suo cuore umile dinanzi a Lui. (S. Pio da Pietrelcina)
5. Ah! Che è una grande grazia, mia brava figliola, l'incominciare a servire questo buon Dio mentre che la floridezza dell'età ci rende suscettibili di qualunque impressione! Oh! Come il dono è gradito, quando si offrono i fiori coi primi frutti dell'albero. E quale cosa potrà trattenerti dal fare una totale offerta di tutta te stessa al buon Dio col deciderti una buona volta per sempre a dare un calcio al mondo, al demonio ed alla carne, ciò che con tanta risolutezza fecero per noi i nostri padrini al battesimo? Forse che il Signore non merita da te questo sacrificio? (S. Pio da Pietrelcina)
6. Ai non sposati e alle vedove dico: è cosa buona per loro rimanere come sono io; ma se non sanno vivere in continenza, si sposino; è meglio sposarsi che ardere. (S. Paolo)
7. All'avaro manca sempre qualcosa: poni un limite fermo alle tue voglie. (Orazio)
8. Amore e cor gentile sono una cosa (Dante).
9. Anche la mente più erudita ha qualcosa da imparare. (George Santayana)
10. Augura bene al tuo vicino, ché qualche cosa te ne viene. (G. Verga)
11. Aurea cosa è la mediocrità, e chi la sceglie vivrà sempre sereno. (Orazio)
12. Avere pregiudizi spesso si dimostra cosa molto utile. (S. Freud)
13. Beato colui che comprende che cosa voglia dire amare Gesù e disprezzare se stesso per Gesù. Si deve lasciare ogni persona amata, per colui che merita tutto il nostro amore: Gesù esige di essere amato, lui solo, sopra ogni cosa. (T. da Kempis)
14. Bisogna prima guardare con chi si beve e si mangia e poi cosa si beve e si mangia: mangiare senza un amico è vivere come i leoni o i lupi. (Epicuro)
15. Camminate con semplicità nella via del Signore e non tormentate il vostro spirito. Bisogna che odiate i vostri difetti ma con odio tranquillo e non già fastidioso ed inquieto; fa d'uopo avere con essi pazienza e ritrarne vantaggio mediante un santo abbassamento. In difetto di tal pazienza, mie buone figliuole, le vostre imperfezioni, invece di scemare, crescono sempre più, non essendovi cosa che unisca tanto i nostri difetti quanto l'inquietudine e la sollecitudine di volerli allontanare. (S. Pio da Pietrelcina)
16. C'è oro e ci sono molte perle, ma la cosa più preziosa sono le labbra istruite. (Salomone)
17. C'è sempre qualche cosa di infinitamente meschino nelle tragedie degli altri. (O. Wilde)
18. C'è solo una cosa al mondo peggiore del fatto che si parli di te e questa è che non se ne parli. (Oscar Wilde)
19. C'era qualche cosa di animalesco nell'anima mentre il corpo aveva i suoi momenti di spiritualità. (O. Wilde)
20. Cerca di capire cosa è necessario e che cosa è superfluo. Il necessario ti si offrirà spontaneamente dappertutto, il superfluo dovrai cercarlo sempre con grandi sforzi. (Seneca)
21. Cerca il tempo adatto per pensare a te e rifletti frequentemente sui benefici che vengono da Dio. Tralascia ogni cosa umanamente attraente; medita argomenti che ti assicurino una compunzione di spirito, piuttosto che un modo qualsiasi di occuparti. (T. da Kempis)
22. Certe dolcezze interiori sono roba da bambini! Non sono segno di perfezione. Non dolcezze, dolore ci vuole. Le aridità, la svogliatezza, l'impotenza, questi sono i segni di un amore vero. Il dolore è piacevole. L'esilio è bello, perché si soffre e possiamo così dare a Dio qualche cosa. Il dono del nostro dolore, delle nostre sofferenze è una gran cosa, che non possiamo fare in paradiso. (S. Pio da Pietrelcina)
23. Certi libri sembrano scritti non perché leggendoli si impari, ma perché si sappia che l'autore sapeva qualcosa. (Wolfgang Goethe)
24. Che cosa aspetti? Di aver esaudito tutti i tuoi desideri? Non arriverà mai quel momento. (Seneca)
25. Che cosa è la felicità se non il possedimento di ogni sorta di bene, che rende l'uomo del tutto pago? Ma su questa terra si trova mai qualcuno che sia pienamente felice? No, certamente. L'uomo sarebbe stato tale, se si fosse mantenuto fedele al suo Dio. Ma giacché l'uomo è pieno di delitti, cioè pieno di peccati, non può mai essere pienamente felice. Quindi solo in cielo si trova la felicità: ivi non pericoli di perdere Dio, non patimenti, non morte, ma sempiterna vita con Gesù Cristo. (S. Pio da Pietrelcina)
26. Che cosa è un amico? Un'anima sola che vive in due corpi (Platone)
27. Che cosa è un'erbaccia? Una pianta di cui non sono ancora state scoperte le virtù (Ralph W. Emerson)
28. Che cosa e', allora, il tempo? Se nessuno me lo chiede, lo so; se dovessi spiegarlo a chi me ne chiede, non lo so (Sant'Agostino)
29. Che cosa poso fare io? Tutto viene da Dio. Io sono ricco di una sola cosa, d'una infinita miseria. (S. Pio da Pietrelcina)
30. Che cosa servono a quel tizio ottant'anni trascorsi nell'inerzia? Costui non è vissuto, ma si è attardato nella vita, e non è morto tardi, ma lentamente. (Seneca)
31. Che cosa so del destino dell'uomo? Potrei dirvi di più a proposito dei ravanelli. (Samuel Beckett)
32. Che cosa vana la pittura, che attira l'ammirazione per la somiglianza di cose di cui non si ammirano affatto gli originali. (Blaise Pascal)
33. Che cosa vi può essere in comune tra il lupo e l'agnello? Lo stesso accade fra il peccatore e il pio. (Siracide)
34. Chi ama vola, corre lietamente; è libero, e non trattenuto da nulla; dà ogni cosa per il tutto, e ha il tutto in ogni cosa, perché trova la sua pace in quell'uno supremo, dal quale discende e proviene tutto ciò che è buono; non guarda a ciò che gli viene donato, ma, al di là dei doni, guarda a colui che dona. (T. da Kempis)
35. Chi è diligente e saggio, anche se ha da imparare qualcosa, già insegna ponendo la sua domanda con avvedutezza. (S. Girolamo)
36. Chi non bada a ciò che mangia difficilmente baderà a qualsiasi altra cosa. (Samuel Johnson)
37. Chi sa ascoltare non soltanto è simpatico a tutti, ma dopo un po' finisce con l'imparare qualcosa. (Wilson Mizner)
38. Chi si ricorderà di te, dopo che sarai scomparso, e chi pregherà per te? Fai, o mio caro, fai ora tutto quello che sei in grado di fare, perché non conosci il giorno della tua morte; né sai che cosa sarà di te dopo. (T. da Kempis)
39. Chi vuol bene alla gente, le proibisca qualcosa affinché goda della trasgressione. (Norman Mailer)
40. Ci sono degli uomini a idee fisse, che parlano sempre di una stessa cosa e somigliano agli orologi fermi, che segnano sempre la stessa ora, con quest'unica differenza, che questi una volta al giorno segnano giusto. (A. Gabelli)
41. Ciò che tu soffri è poca cosa, se ti metti a confronto con coloro che patirono tanto gravemente: così fortemente tentati, così pesantemente tribolati, provati in vari modi e messi a dura prova. Occorre dunque che tu rammenti le sofferenze più gravi degli altri, per imparare a sopportare le tue, piccole. (T. da Kempis)
42. Circa la vostra lettura c'è poco da ammirare e quasi niente da edificarsi. Vi è assolutamente necessario che a simili letture aggiungiate quella dei Libri santi (Sacra Scrittura), tanto raccomandata da tutti i santi padri. Ed io non posso esimervi da queste letture spirituali, troppo premendomi la vostra perfezione. Conviene che deponiate il pregiudizio che avete (se volete da simili letture ricavare il tanto insperato frutto) intorno allo stile ed alla forma con cui questi Libri sono esposti. Sforzatevi nel far questo e raccomandate la cosa al Signore. In questo vi è un grave inganno ed io non posso nascondervelo. (S. Pio da Pietrelcina)
43. Colui che ama può fare ogni cosa, e molte cose compie e manda ad effetto; mentre colui che non ama viene meno e cade. L'amore vigila; anche nel sonno, non s'abbandona; affaticato, non è prostrato; legato, non si lascia costringere; atterrito, non si turba: erompe verso l'alto e procede sicuro, come fiamma viva, come fiaccola ardente. (T. da Kempis)
44. Colui che non è pronto a soffrire ogni cosa e ad ubbidire al suo Diletto, non è degno di essere chiamato uomo d'amore; questi deve abbracciare con slancio tutte le avversità e le amarezze per il suo Diletto, senza da ciò deflettere, qualsiasi evidenza si frapponga. (T. da Kempis)
45. Conoscere se stessi non è soltanto la cosa più difficile, ma anche la più fastidiosa. (Josh Billings)
46. Cosa bella e mortal passa e non dura. (Francesco Petrarca)
47. Cosa da stolti è origliare alla porta: e l'uomo prudente non sopporterà simile infamia (Salomone)
48. Cosa difficile concittadini miei, discutere con il ventre, perché non ha orecchie (Catone il Censore)
49. Cultura è quella cosa che i più ricevono, molti trasmettono e pochi hanno (Karl Kraus)
50. Da che cosa nasce la più spinta follia se non dalla più spinta saggezza? (M. de Montaigne)
51. Da un uomo grande c'è qualcosa da imparare anche quando tace (Seneca)
52. Dall'impuro che cosa potrà uscire di puro? E dal falso che cosa potrà uscire di vero? Oracoli, auspici e sogni sono cose vane, come vaneggia la mente di una donna in doglie. (Siracide)
53. Davanti a uno straniero non fare nulla di riservato, perché non sai che cosa ne seguirà. (Siracide)
54. Devi preferire di farti guidare da uno migliore di te, piuttosto che andare dietro alle tue fantasticherie; prima di agire, devi consigliarti con persona saggia e di retta coscienza. Giacché è la vita virtuosa che rende l'uomo l'uomo saggio della saggezza di Dio, e buon giudice in molti problemi. Quanto più uno sarà inutilmente umile e soggetto a Dio, tanto più sarà saggio, e pacato in ogni cosa. (T. da Kempis)
55. Di tutto quello che fai, niente ti sembri grande, prezioso e ammirevole; niente ti sembri meritevole di stima. Alto, lodevole e desiderabile davvero ti sembri soltanto ciò che è eterno. Più di ogni altra cosa, ti sia cara la verità eterna; e sempre ti dispiaccia la tua estrema pochezza. Nulla devi temere, disprezzare e fuggire quanto i tuoi vizi e i tuoi peccati; cose che ti debbono affliggere più di ogni danno materiale. (T. da Kempis)
56. Dice molta gente, debole e malata nello spirito: guarda che vita beata conduce quel tale; come è ricco e grande, come è potente e come è salito in alto! Ma, se poni mente ai beni eterni, vedrai che tutte queste cose passeggere sono un nulla, anzi qualcosa di molto insicuro e particolarmente gravoso, giacché le cose temporali non si possono avere senza preoccupazioni e paure. (T. da Kempis)
57. Dimmi che cosa mangi e ti dirò che cosa sei (Anthelme Brillat-Savarin)
58. Dimmi cosa mangi e ti dirò chi sei. (Anthelme Brillat Savarin)
59. Dio, tu che sei la verità stessa, fa' che io sia una cosa sola con te, in un amore senza fine. Spesso mi stanco di leggere molte cose, o di ascoltarle: quello che io voglio e desidero sta tutto in te. Tacciano tutti i maestri, tacciano tutte le creature, dinanzi a te: tu solo parlami. (T. da Kempis)
60. Dovunque tu sia e dovunque ti volga, sei sempre misera cosa; a meno che tu non ti volga tutto a Dio. (T. da Kempis)
61. E' bene per noi che incontriamo talvolta difficoltà e contrarietà; queste, infatti, richiamano l'uomo a se stesso, nel profondo, fino a che comprenda che quaggiù egli è in esilio e che la sua speranza non va riposta in alcuna cosa di questo mondo. (T. da Kempis)
62. E' cosa difficile tener fermo il proprio giudizio contro le opinioni comuni. (M. de Montaigne)
63. E' cosa egregia imparare a morire. (Seneca)
64. E' cosa molto misera e rischiosa dipendere da un altro. (M. de Montaigne)
65. E' davvero un ingrato chi, quando perde qualcosa, non si sente debitore per averla avuta. (Seneca)
66. E' difficilissimo parlare senza dire qualcosa di troppo (Luigi XIV)
67. E' ingiusto proibire ai preti di sposarsi. Per che cosa hanno meritato un simile privilegio. (R. Cerda)
68. E' miseria della nostra condizione che spesso ciò che si presenta alla nostra immaginazione come la cosa più vera, non vi si presenti come la più utile per la nostra vita. (M. de Montaigne)
69. E' nobile cosa la povertà accettata con gioia. (Epicuro)
70. È più beata cosa il donare che il ricevere. (M. de' Porres)
71. E' una cosa ben schifosa, il successo. La sua falsa somiglianza con il merito inganna gli uomini (Victor Hugo)
72. E' vergognoso dire una cosa e pensarne un'altra: ma scrivere una cosa e pensarne un'altra lo è ancora di più. (Seneca)
73. Eloquenza è dire la cosa giusta e fermarsi. (L. L. Levinson)
74. Essere adorati è una seccatura. Le donne ci trattano proprio come gli esseri umani trattano i loro dei. Ci adorano e non fanno altro che seccarci chiedendoci di fare qualcosa per loro. (O. Wilde)
75. Fai ogni giorno qualcosa che non ti piace: questa è la regola d'oro per abituarti a fare il tuo dovere senza fatica. (Mark Twain)
76. Figliolo, così tu devi dire in ogni cosa: Signore, se questa è la tua volontà, così si faccia. Signore, se questo è per tuo amore, così si faccia, nel tuo nome. Signore, se questo ti parrà necessario per me, e lo troverai utile, fa' che io ne usi per il tuo onore; se invece comprenderai che questo è male per me e non giova alla mia salvezza, toglimi questo desiderio. (T. da Kempis)
77. Figliuolo, tu non sai cosa produce l'obbedienza. Ecco: per un sì, per un solo sì, fiat secundum verbum tuum, per fare la volontà di Dio, Maria divenne madre dell'Altissimo, professandosi sua ancella, ma conservando la verginità che tanto a Dio ed a lei era cara. Per quel sì, pronunciato da Maria santissima, il mondo ottenne la salvezza, l'umanità fu redenta. Facciamo anche noi sempre la volontà di Dio e diciamo anche al Signore sempre sì. (S. Pio da Pietrelcina)
78. Genio e follia hanno qualcosa in comune, entrambi vivono in un mondo diverso da quello che esiste per gli altri. (Schopenhauer)
79. Gli angioli di una cosa sola sono invidiosi di noi: non poter soffrire per Iddio. Soltanto il dolore permette ad un'anima di dire con certezza: "Mio Dio, vedete bene che io vi amo!" (S. Pio da Pietrelcina)
80. Gli schiavi e gli animali domestici sono quasi uguali e rendono su per giù gli stessi servizi. La natura stessa vuole la schiavitù, perché fa differenti i corpi degli uomini liberi da quelli degli schiavi: gli schiavi col vigore che richiedono i lavori a cui sono predestinati, gli uomini liberi incapaci di curvare la loro diritta statura a opere servili e adatti, invece, alla vita politica e alle occupazioni guerresche o pacifiche. Dunque gli uomini sono liberi o schiavi per diritto di natura: la cosa è evidente. Utile agli stessi schiavi, la schiavitù è giusta. (Aristotele)
81. Gli uomini nascono con due occhi ed una sola lingua, quindi per ogni cosa che dicono ne devono vedere due. (Charles Caleb Colton)
82. Grande cosa è l'amore. Un bene grande, veramente. Un bene che, solo, rende leggera ogni cosa pesante e sopporta tranquillamente ogni cosa difficile; porta il peso, senza fatica, e rende dolce e gustosa ogni cosa amara. (T. da Kempis)
83. Grande è, in verità, colui che ha grande amore; colui che si ritiene piccolo e non tiene in alcun conto anche gli onori più alti. Prudente è, in verità, colui che considera sterco ogni cosa terrena, al fine di guadagnarsi Cristo. Dotto, nel giusto senso della parola, è, in verità, colui che fa la volontà di Dio, buttando in un canto la propria volontà. (T. da Kempis)
84. Guardati dalle ansietà ed inquietudini perché non vi è cosa che maggiormente impedisca il camminare nella perfezione. Poni, figliuola mia, dolcemente il tuo cuore nelle piaghe di nostro Signore, ma non a forza di braccia. Abbi una gran confidenza nella sua misericordia e bontà, ch'egli non ti abbandonerà mai, ma non lasciare per questo di abbracciare bene la sua santa croce. (S. Pio da Pietrelcina)
85. Ho considerato l'occupazione che Dio ha dato agli uomini, perché si occupino in essa. Egli ha fatto bella ogni cosa a suo tempo, ma egli ha messo la nozione dell'eternità nel loro cuore, senza però che gli uomini possano capire l'opera compiuta da Dio dal principio alla fine. Ho concluso che non c'è nulla di meglio per essi, che godere e agire bene nella loro vita; ma che un uomo mangi, beva e goda del suo lavoro è un dono di Dio. Riconosco che qualunque cosa Dio fa è immutabile; non c'è nulla da aggiungere, nulla da togliere. Dio agisce così perché si abbia timore di lui. (Ecclesiaste)
86. Ho pensato: Dio giudicherà il giusto e l'empio, perché c'è un tempo per ogni cosa e per ogni azione. Poi riguardo ai figli dell'uomo mi son detto: Dio vuol provarli e mostrare che essi di per sé sono come bestie. Infatti la sorte degli uomini e quella delle bestie è la stessa; come muoiono queste muoiono quelli; c'è un solo soffio vitale per tutti. Non esiste superiorità dell'uomo rispetto alle bestie, perché tutto è vanità. Tutti sono diretti verso la medesima dimora: tutto è venuto dalla polvere e tutto ritorna nella polvere. (Ecclesiaste)
87. I calabresi sono gente focosa! (Una ragazza)
88. I precetti sono come i semi: danno grossi risultati, eppure sono piccola cosa. (Seneca)
89. I responsabili della cosa pubblica, i cittadini dei Paesi ricchi personalmente considerati, specie se cristiani, hanno l'obbligo morale-- secondo il rispettivo grado di responsabilità--di tenere in considerazione, nelle decisioni personali e di governo, questo rapporto di universalità, questa interdipendenza che sussiste tra i loro comportamenti e la miseria e il sottosviluppo di tanti milioni di uomini. (Giovanni Paolo II)
90. Il dire è cosa diversa dal fare: bisogna considerare da una parte la predica e dall'altra il predicatore. (M. de Montaigne)
91. Il dovere prima di ogni altra cosa, anche santa. (S. Pio da Pietrelcina)
92. Il fine può giustificare i mezzi purché ci sia qualcosa che giustifichi il fine. (Leone Trotsky)
93. Il giusto, che cade in peccato grave, somiglia ad un mercante che ha ammassato immensi tesori e al momento d'approdare perde ogni cosa. (S. Basilio).
94. Il nostro è un mondo in cui le persone non sanno cosa vogliono e sono disposte a passare un'inferno per ottenerlo. (Don Marquis)
95. Il peccato è una cosa che si stampa sulla faccia di un uomo: non lo si può nascondere. (O. Wilde)
96. Il ritardatario è un uomo che è puntuale in una cosa sola: nello smettere di lavorare (J.Garland Pollrd)
97. Il saggio in ogni cosa guarda al proposito, non all'esito; cominciare dipende da noi, del risultato, invece, decide la sorte e io non le riconosco il diritto di giudicarmi. (Seneca)
98. Il Savio loda la donna forte: "Le dita sue, dice, maneggiano il fuso" Volentieri vi dirò qualche cosa sopra queste parole. La vostra conocchia è il cumulo dei vostri desideri; filate, perciò, ogni giorno un poco, tirate filo a filo i vostri disegni fino all'esecuzione e ne verrete infallibilmente a capo; ma avvertite di non affettarvi, perché attorcigliereste il filo coi nodi ed imbrogliereste il vostro fuso. Camminate, perciò, sempre e, sebbene andrete lentamente avanzando, farete però gran viaggio. (S. Pio da Pietrelcina)
99. Il superfluo, cosa quanto mai necessaria. (Voltaire)
100. Il tempo tutto toglie e tutto dà; ogni cosa si muta, nulla s'annichila. (Giordano Bruno)
101. Il vero bene, saggezza e virtù, non muore, è sicuro ed eterno; è l'unica cosa immortale che tocca ai mortali. (Seneca)
102. Il vivere a lungo e il vivere poco tempo sono resi una sola cosa dalla morte. (M. de Montaigne)
103. Immagina di abbracciare l'immensità del tempo e l'universo, e poi paragona all'infinito quella che chiamiamo vita umana: vedrei come è poca cosa questa vita che desideriamo e cerchiamo di prolungare. (Seneca)
104. In ogni cosa e sempre, più rettitudine di intenzione, più esattezza, più puntualità, più generosità nel servizio del Signore e allora sarai quale il Signore vuole che tu sia. (S. Pio da Pietrelcina)
105. In ogni cosa tieni l'occhio fisso al termine finale; tieni l'occhio, cioè, a come comparirai dinanzi al giudice supremo; al giudice che vede tutto, non si lascia placare con doni, non accetta scuse; e giudica secondo giustizia. (T. da Kempis)
106. In realtà non c'è nessun male che non abbia qualcosa di buono (Plinio il vecchio)
107. Inevitabilmente tutti i grandi uomini conservano qualcosa di infantile. (S. Freud)
108. Interroga il prossimo: forse non ha detto nulla, e se qualcosa ha detto, perché non lo ripeta. (Siracide)
109. Interroga l'amico: forse non ha fatto nulla, e se qualcosa ha fatto, perché non continui più. (Siracide)
110. Io non cesso d'implorarvi da Gesù le benedizioni, e pregare il Signore di trasfigurarvi intieramente in lui. O figliuole mie! Quanto è bello il suo volto e dolci i suoi occhi, e quanto buona cosa è lo stare accanto a lui sul monte della sua gloria! Ivi dobbiamo collocare i nostri desideri tutti e le nostre affezioni. Noi siamo, contro ogni nostro merito, sui gradini del Tabor, avendo ferma risoluzione di ben servire ed amare la sua divina bontà. (S. Pio da Pietrelcina)
111. Io non sono come mi ha fatto il Signore, ma sento che mi dovrei sforzare di più a fare un atto di superbia che un atto di umiltà. Perché l'umiltà è la verità, e la verità è che io sono nulla, e tutto quello che di buono è in me, è di Dio. E spesso noi sciupiamo anche quello che di buono Dio ha messo in noi. Quando vedo che la gente a me chiede qualche cosa, non penso a quello che posso dare, ma a quello che non so dare, e per cui tante anime restano sitibonde, per non avere io saputo dare loro il dono di Dio. Pensare che ogni mattina Gesù fa l'innesto di sé in noi, ci pervade tutti, ci dona tutto, dovrebbe dunque spuntare in noi il ramo o il fiore dell'umiltà. Viceversa, il diavolo, che non può innestarsi in noi così profondamente come Gesù, ecco che fa subito germogliare i suoi virgulti di superbia. Questo non ci fa onore. Bisogna dunque combattere e sforzarci di salire. È vero: in cima non arriveremo mai senza un incontro con Dio. Per incontrarci, noi dobbiamo salire e lui scendere. Ma quando non ne possiamo più, allora, nella fermata, umiliamoci e in questa umiltà ci incontreremo con Dio, perché egli discende nel cuore umile. (S. Pio da Pietrelcina)
112. Io stimo che il non aver bisogno di niente sia cosa divina, e aver bisogno di quante meno cose si può, essere cosa prossima alla divinità (Socrate).
113. La censura è una buona cosa, poiché in tal modo ad ogni libro è garantito almeno un lettore attento. (Alan Ayckbourn)
114. La conversazione dovrebbe sfiorare tutto, ma non dovrebbe concentrarsi su alcuna cosa. (Oscar Wilde)
115. La cosa bella dell'essere famosi è che, quando annoi le persone, queste pensano che sia colpa loro. (Henry Kissinger)
116. La cosa più bella con cui possiamo entrare in contatto è il mistero. E' la sorgente di tutta la vera arte e di tutta la vera scienza (Albert Einstein)
117. La cosa più importante in un discorso sono le pause. (R. Richardson)
118. La coscienza e la viltà sono esattamente la stessa cosa. (O. Wilde)
119. La diplomazia consiste nel fare la cosa peggiore nel modo migliore. (Isaac Goldberg)
120. La disperazione e l'ateismo sono una stessa cosa. (G. Mazzini)
121. La giovinezza è l'unica cosa che vale la pena di possedere. (O. Wilde)
122. La giovinezza è una cosa meravigliosa: che crimine, sprecarla nei bambini. (George Bernard Shaw)
123. La guerra è una cosa troppo seria per lasciarla ai militari. (Georges Clemenceau)
124. La moda è qualcosa di barbaro, perché produce un'innovazione senza ragione e un'imitazione senza beneficio. (George Santayana)
125. La natura dei popoli è varia; ed è facile a persuadere loro una cosa, ma è difficile fermarli in quella persuasione. (Niccolò Machiavelli)
126. La pena che i buoni devono scontare per l'indifferenza alla cosa pubblica è quella di essere governati da uomini malvagi. (Platone)
127. La più grande cosa del mondo è di saper stare con sé stessi. (M. de Montaigne)
128. La prima regola è stata di non accettare una cosa per vera finché non la riconoscessi per tale senza neppure un dubbio. (René Descartes)
129. La propria vita: questa è la cosa importante.E per quanto riguarda la vita del prossimo, se uno vuol fare il saccente o il puritano, può sfoggiare il punto di vista morale che ha su di lui, però la cosa non lo riguarda. (O. Wilde)
130. La ragione vera per cui non sempre riesci a fare bene le tue meditazioni, io la rinvengo in questo e non mi sbaglio. Tu ti accosti a meditare con una certa specie di alterazione, congiunta con una grande ansietà, di trovare qualche oggetto che possa far rimanere contento e consolato il tuo spirito; e questo basta per far che tu non trovi mai quel che cerchi e non posi la tua mente nella verità che mediti. Figlia mia, sappi che quando uno cerca con grande fretta ed avidità una cosa perduta, la toccherà con le mani, la vedrà con gli occhi cento volte, e non se ne accorgerà mai. Da questa vana ed inutile ansietà non ti può derivare altro che una grande stanchezza di spirito ed impossibilità di mente; di fermarsi sull'oggetto che tiene presente; e da questo, poi, come da sua propria causa, una certa freddezza e stupidità dell'anima specificatamente nella parte affettiva. Non conosco altro rimedio al riguardo all'infuori di questo: uscire da questa ansietà, perché essa è uno dei maggiori traditori che la vera virtù e la soda devozione possa mai avere; finge di riscaldarsi al ben operare, ma non lo fa se non per raffreddarsi e ci fa correre per farci inciampare. (S. Pio da Pietrelcina)
131. La sabbia del mare, le gocce della pioggia e i giorni del mondo chi potrà contarli? L'altezza del cielo, l'estensione della terra, la profondità dell'abisso chi potrà esplorarle? Prima di ogni cosa fu creata la sapienza e la saggia prudenza è da sempre. (Siracide)
132. La scienza, figlio mio, per quanto grande, è sempre una povera cosa; è meno che nulla a paragone del formidabile mistero della divinità. Altre vie devi tenere. Monda il tuo cuore da ogni passione terrena, umiliati nella polvere e prega! Così troverai sicuramente Dio, il quale ti darà la serenità e la pace in questa vita e l'eterna beatitudine in quell'altra. (S. Pio da Pietrelcina)
133. La vera libertà è potere ogni cosa sopra se stesso. (M. de Montaigne)
134. La verità è cosa tanto grande, che non dobbiamo sdegnare alcun mezzo che ad essa ci conduca. (M. de Montaigne)
135. La virtù è cosa ben vana e frivola se trae la sua fama dalla gloria. (M. de Montaigne)
136. La vita è una cosa troppo seria perché si possa parlarne sul serio (Oscar Wilde)
137. L'amore vince ogni cosa. (Virgilio)
138. L'avarizia in età avanzata è insensata: cosa c'è di più assurdo che accumulare provviste per il viaggio quando siamo prossimi alla meta? (Cicerone)
139. Le donne apprezzano la crudeltà più di qualunque altra cosa. E amano esserne dominate (Oscar Wilde)
140. Le donne devono stare tranquille in chiesa e avervi sempre un posto in secondo ordine. Se desiderano sapere qualcosa, devono chiederlo ai loro mariti a casa, perché è brutto che una donna parli in chiesa. (S. Paolo)
141. Le donne fini credono che una cosa non esista affatto, quando non è possibile parlarne in società. (Friedrich Nietzsche)
142. L'esperienza è quella cosa meravigliosa che ti rende capace di riconoscere un errore quando tu lo commetti di nuovo (Franklin P. Jones)
143. L'esperienza è una cosa che non puoi avere gratis. (Oscar Wilde)
144. L'inconscio è qualcosa che noi realmente non conosciamo, ma di cui siamo obbligati a prendere atto perché spinti da deduzioni irrefutabili. (S. Freud)
145. L'istruzione è certo una cosa ammirevole, ma nulla che valga la pena sapere può essere insegnato. (Oscar Wilde)
146. Lo psicanalista è un uomo che, dopo molte sedute con i propri pazienti, sa dirti che cosa gli manca. (Peter Sellers)
147. L'opinione che hai della tua importanza ti perderà, poiché ti credi qualcosa (Menandro)
148. L'ordine è qualcosa di artificioso; il naturale è il caos. (A. Schnitzler)
149. L'unica cosa che mi consola del fatto di essere donna, è la certezza che non ne sposerò mai una (Caroline Schlegel)
150. L'unica cosa da fare con un buon consiglio è passarlo a un altro: a noi, non può mai essere di alcuna utilità. (Oscar Wilde)
151. L'unica cosa immutabile della natura umana , è la sua mutevolezza. (Wilde)
152. L'unica cosa imperfetta in natura e' la razza umana. (Fowler)
153. L'unica scusa per aver fatto una cosa inutile è di ammirarla intensamente. (O. Wilde)
154. L'uomo che sa tutto: ecco l'ideale moderno. E la mente dell'uomo che sa tutto è una cosa terribile. È come un negozio di cianfrusaglie, pieno di polvere e di mostruosità, dove ogni cosa ha un prezzo superiore di quel che vale. (O. Wilde)
155. L'uomo è nato per muoversi, per scrutare, per sapere chi è, che cosa fa, dove va. Se l'uomo muore sotto la fatica, egli muore onorato e forse utile agli altri. (M. D'Azeglio)
156. L'uomo il quale presume del suo sapere non sa neppure cosa sia il sapere. (M. de Montaigne)
157. Mancare di carità è come ferire Iddio nella pupilla del suo occhio. Che cosa è più delicato della pupilla dell'occhio? Mancare di carità è come peccare contro natura. (S. Pio da Pietrelcina)
158. Meglio la fine di una cosa che il suo principio; è meglio la pazienza della superbia. (Ecclesiaste)
159. Mi piacciono le persone più dei principi e più di qualunque altra cosa mi piacciono le persone senza principi. (O. Wilde)
160. Mi piace la convalescenza: è la cosa per cui vale la pena ammalarsi. (George Bernard Shaw)
161. Mi sento proprio schiantarmi il cuore dal petto nel sentire le tue sofferenze, e non so cosa farei per vederti sollevata. Ma perché agitarti tanto? Perché smani? E via, figliuola mia, mai ho visto regalarti tanti gioielli da Gesù come adesso. Mai ti ho vista così cara a Gesù come adesso. Dunque di che temi, tremi e paventi? Il tuo timore e tremore è simile a quello di un bambino che sta in braccio alla mamma. Dunque è timore sciocco ed inutile il tuo. (S. Pio da Pietrelcina)
162. Molti fanno il conto degli anni trascorsi dalla loro conversione a Dio; ma scarso è sovente il frutto della loro emendazione. Certamente morire è cosa che mette paura; ma forse è più pericoloso vivere a lungo. Beato colui che ha sempre dinanzi agli occhi l'ora della sua morte ed è pronto ogni giorno a morire. (T. da Kempis)
163. Molti, non appena accade qualcosa di male, si fanno tosto impazienti e perdono la buona volontà. Ma le vie dell'uomo non dipendono sempre da lui. E' Dio che può dare e consolare, quando vuole e quanto vuole e a chi egli vuole; nella misura che gli piacerà e non di più. (T. da Kempis)
164. Nella giovinezza non hai raccolto; come potresti procurarti qualcosa nella vecchiaia? (Siracide)
165. Nella sfortuna dei nostri migliori amici troviamo qualcosa che non ci è ingrato del tutto. (François de La Rochefoucauld)
166. Nella simpatia odierna per il dolore c'è qualcosa di tremendamente morboso. Si dovrebbe solidarizzare con il colore, con la bellezza, con la gioia di vivere.Quanto meno si parla dei dolori della vita, tanto meglio. (O. Wilde)
167. Nelle questioni importanti, lo stile e non la sincerità è la cosa vitale. (Oscar Wilde)
168. Nell'ora che pel bruno firmamento / comincia un tremolio / di punti d'oro, d'atomi d'argento, / guardo e dimando: "Dite, o luci belle, / ditemi, cosa è Dio?" / Ordine, mi rispondono le stelle. (A. Aleardi)
169. Nessun uomo civile rimpiange mai un piacere e nessun uomo incivile sa che cosa è un piacere. (O. Wilde)
170. Nessuno ardisca dare o ricevere qualcosa senza il permesso dell'abate, né avere alcunché di proprio, assolutamente nulla, dato che i monaci non sono ormai più padroni né del loro corpo né della loro volontà. (Regola di S. Benedetto)
171. Non affannatevi dicendo: Che cosa mangeremo? Che cosa berremo? Che cosa indosseremo? Di tutte queste cose si preoccupano i pagani; il Padre vostro celeste infatti sa che ne avete bisogno. Cercate prima il regno di Dio e la sua giustizia, e tutte queste cose vi saranno date in aggiunta. (Gesù)
172. Non cercare di sapere, interrogando le stelle, che cosa Dio ha in mente di fare: quello che decide su di te, lo decide sempre senza di te. (Catone)
173. Non chiedete cosa possa fare la patria per voi: chiedete cosa potete fare voi per la patria. (John Fitzgerald Kennedy)
174. Non dire: "Ho quanto mi occorre; che cosa potrà ormai capitarmi di male?". Nel tempo della prosperità si dimentica la sventura; nel tempo della sventura non si ricorda la prosperità. (Siracide)
175. Non dobbiamo credere a tutto ciò che sentiamo dire; non dobbiamo affidarci a ogni nostro impulso. Al contrario, ogni cosa deve essere valutata alla stregua del volere di Dio, con attenzione e con grandezza d'animo. (T. da Kempis)
176. Non è cosa da poco dover governare gli altri, dato che già a governare noi stessi si presentano tante difficoltà. (M. de Montaigne)
177. Non esiste cosa tanto assurda da dire che qualche filosofo non la dica. (M.T. Cicerone)
178. Non esiste un uomo tanto povero da non poter donare qualcosa agli altri. (Romano Battaglia)
179. Non fabbricare menzogne contro tuo fratello e neppure qualcosa di simile contro l'amico. (Siracide)
180. Non fare gran conto di chi ti sia favorevole o contrario; piuttosto preoccupati assai che, in ogni cosa che tu faccia, Dio sia con te. Abbi retta coscienza; Dio sicuramente ti difenderà. Non ci sarà cattiveria che possa nuocere a colui che Dio vorrà aiutare. (T. da Kempis)
181. Non hai veramente capito qualcosa fino a quando non sei in grado di spiegarlo a tua nonna (Albert Einstein)
182. Non ho mai mancato di convincere un pubblico che la cosa migliore che potevano fare era andarsene. (Thomas Love Peacock)
183. Non importa quanto costa qualcosa, ma quanto forte e' lo sconto. (Arthur Bloch)
184. Non lasciarti colpire dal nome dello scrittore, di minore o maggiore risonanza; quel che ci deve indurre alla lettura deve essere il puro amore della verità. Non cercar di sapere chi ha detto una cosa, ma bada a ciò che è stato detto. Infatti gli uomini passano, "invece la verità del Signore resta per sempre" ; e Dio ci parla in varie maniere, "senza tener conto delle persone". (T. da Kempis)
185. Non parliamo di comunismo. Il comunismo era solo un'idea, solo una cosa immaginaria. (Boris Eltsin)
186. Non possiamo fare troppo affidamento su noi stessi, perché spesso ci manca la grazia e la capacità di sentire rettamente. Scarsa è la luce che è in noi, e subitamente la perdiamo per la nostra negligenza. Spesso poi non ci accorgiamo neppure di essere così ciechi interiormente: facciamo il male e, cosa ancora peggiore, ci andiamo scusando. (T. da Kempis)
187. Non provvedere a sé stesso e pretendere di consigliare agli altri, è cosa stolta. (Fedro)
188. Non si gode a possedere qualcosa senza compagnia. (E. da Rotterdam)
189. Non so cosa sia la vita di un mascalzone, non lo sono mai stato; ma quella di un uomo onesto è abominevole. (Joseph de Maistre)
190. Non stupirti di cosa alcuna. (Orazio)
191. Non ti affaticare intorno a cose che generano sollecitudine, perturbazioni ed affanni. Una sola cosa è necessaria: sollevare lo spirito ed amare Dio. (S. Pio da Pietrelcina)
192. Non ti vantare del domani, perché non sai neppure che cosa genera l'oggi. (Salomone)
193. Non tutti possiamo fare ogni cosa. (Virgilio)
194. Non vantarti delle ricchezze, se ne hai, e neppure delle potenti amicizie; il tuo vanto sia in Dio, che concede ogni cosa, ed ama dare se stesso, sopra ogni cosa. (T. da Kempis)
195. Nove situazioni io ritengo felici nel mio cuore, la decima la dirò con le parole: un uomo allietato dai figli, chi vede da vivo la caduta dei suoi nemici; felice chi vive con una moglie assennata, colui che non pecca con la sua lingua, chi non deve servire a uno indegno di lui; fortunato chi ha trovato la prudenza, chi si rivolge a orecchi attenti; quanto è grande chi ha trovato la sapienza, ma nessuno supera chi teme il Signore. Il timore del Signore è più di ogni cosa; chi lo possiede a chi potrà esser paragonato? (Siracide)
196. Nulla ci illumina meglio sul carattere degli uomini del sapere che cosa trovano ridicolo. (Wolfgang Goethe)
197. Nulla deve essere inaspettato; si deve invece sperare qualsiasi cosa (Euripide)
198. Occorre talvolta che tu usi il freno, anche nell'intraprendere e nel desiderare cose buone. Ché il tuo animo potrebbe poi esser distolto da ciò, come cosa eccessiva; o potresti ingenerare scandalo in altri, per essere andato al di là delle regole comuni; o potresti d'un tratto cadere in agitazione perché ti si ostacola. (T. da Kempis)
199. Odio meno l'ingiuria dichiarata che quella traditrice, quella bellicosa piuttosto che quella pacifica. (M. de Montaigne)
200. Ogni cosa ha il prezzo che il compratore è disposto a pagare per averla. (Publilio Siro)
201. Ogni cosa vale il prezzo che l'acquirente è disposto a pagare per averla (Publilio Siro)
202. Ogni qual volta si desidera una cosa contro il volere di Dio, subito si diventa interiormente inquieti. Il superbo e l'avaro non hanno mai requie; invece il povero e l'umile di cuore godono della pienezza della pace. (T. da Kempis)
203. Or se volete un ottimo consiglio, / dei figli vostri non vi fate schiavo, / ché la cosa non è senza periglio. (L. Borsini)
204. Osserva bene: sempre che la tentazione ti dispiacerà, non vi è cosa da temere. Ma perché ti dispiace ella, se non perché non vorresti sentirla? Queste tentazioni sì importune vengono dalla malizia del demonio, ma il dispiacere e la sofferenza che ne risentiamo vengono dalla misericordia di Dio, il quale, contro la volontà del nemico nostro, ritrae dalla sua malizia la santa tribolazione, per mezzo della quale egli purifica l'oro che vuol mettere nei suoi tesori. Dico ancora: le tentazioni sono del demonio e dell'inferno, ma le tue pene ed afflizioni sono di Dio e del paradiso; le madri sono di Babilonia, ma le figlie sono di Gerusalemme. Disprezza le tentazioni ed abbraccia le tribolazioni. No, no, mia figliuola, lascia soffiare il vento e non pensare che lo squillo delle foglie sia il rumore delle armi. (S. Pio da Pietrelcina)
205. Per avere successo quando si scrive, la cosa migliore è unire l'utile al dilettevole (Orazio)
206. Per certo, quando sarà giunto il giorno del giudizio, non ci verrà chiesto che cosa abbiamo studiato, ma piuttosto che cosa abbiamo fatto; né ci verrà chiesto se abbiamo saputo parlare bene, ma piuttosto se abbiamo saputo vivere devotamente. (T. da Kempis)
207. Per la felicità non occorre che l'uomo possieda beni terreni in sovrabbondanza; basta averne una modesta quantità, giacché la vita di quaggiù è veramente una misera cosa. (T. da Kempis)
208. Per la vita eterna, molti a stento alzano da terra un piede. Si corre dietro ad un modesto guadagno; talora, per un soldo, si litiga vergognosamente; per una cosa da nulla e dietro una piccola speranza non si esita a faticare giorno e notte; ma - cosa spudorata - per un bene che non viene meno, per un premio inestimabile, per l'onore più grande e la gloria che non ha fine, si stenta a faticare anche un poco. (T. da Kempis)
209. Per ogni cosa c'è il suo momento, il suo tempo per ogni faccenda sotto il cielo. C'è un tempo per nascere e un tempo per morire, un tempo per piantare e un tempo per sradicare le piante. Un tempo per uccidere e un tempo per guarire, un tempo per demolire e un tempo per costruire. Un tempo per piangere e un tempo per ridere, un tempo per gemere e un tempo per ballare. (Ecclesiaste)
210. Per prima cosa, ammazziamo tutti gli avvocati. (William Shakespeare)
211. Per scrivere una buona lettera d'amore, bisogna iniziare senza sapere che cosa si vuole dire e finire senza sapere che cosa si e' scritto. (Rousseau)
212. Per una cosa di cui non hai bisogno non litigare, non immischiarti nelle liti dei peccatori. (Siracide)
213. Perché vuoi porti avanti ad altri, mentre se ne trovano molti più dotti di te, e più esperti nei testi sacri? Se vuoi imparare e conoscere qualcosa, in modo spiritualmente utile, cerca di essere ignorato e di essere considerato un nulla. E' questo l'insegnamento più profondo e più utile, conoscersi veramente e disprezzarsi. (T. da Kempis)
214. Picchieresti un uomo con gli occhiali? No, userei qualcosa di più pesante (Marco Bini)
215. Posso insegnare come ottenere quello che si vuole dalla vita. Il problema è che non riesco a trovare chi sappia dirmi cosa realmente voglia. (Mark Twain)
216. Povertà, umiltà, abiezione, disprezzo circondano il Verbo fatto carne; ma noi dall'oscurità in cui questo Verbo fatto carne è avvolto comprendiamo una cosa, udiamo una voce, intravediamo una sublime verità. Tutto questo l'hai fatto per amore, e non ci inviti che all'amore, non ci parli che di amore, non ci dai che prove di amore. (S. Pio da Pietrelcina)
217. Prima di intraprendere qualcosa rifletti attentamente e dopo aver riflettuto agisci subito (Sallustio)
218. Procura di vivere ora in modo tale che, nell'ora della morte, tu possa avere letizia, anziché paura; impara a morire al mondo, affinché tu cominci allora a vivere con Cristo; impara ora a disprezzare ogni cosa, affinché tu possa allora andare liberamente a Cristo; mortifica ora il tuo corpo con la penitenza, affinché tu passa allora essere pieno di fiducia. (T. da Kempis)
219. Proibirci qualche cosa è farcene venire voglia. (M. de Montaigne)
220. Promettere di non fare una cosa è il modo più sicuro perché a uno venga una voglia matta di farla. (Mark Twain)
221. Qualsiasi cosa capiti a nostra conoscenza e in nostro godimento, noi sentiamo che non ci soddisfa, e andiamo a bocca aperta dietro le cose future e sconosciute, dato che le presenti non ci saziano. (M. de Montaigne)
222. Qualsiasi cosa qualcuno dica sul tuo conto, non dargli retta, perché non è cosa che ti riguarda (Epitteto)
223. Qualunque cosa che può essere detta, può essere detta in modo chiaro (Ludwig Wittgenstein)
224. Qualunque cosa depositi, contala e pesala; il dare e l'avere sia tutto per iscritto. (Siracide)
225. Qualunque cosa vada male, c'è sempre qualcuno che l'aveva detto. (A. Bloch)
226. Quando all'april la valle, il monte, il prato, / i margini del rio, / ogni campo di fiori è festeggiato, / guardo e dimando: "Dite, o bei colori, / ditemi: cosa è Dio?" / Bellezza, mi rispondono quei fiori. (A. Aleardi)
227. Quando il tuo sguardo innanzi a me scintilla, / amabilmente pio, / io chiedo al lume della tua pupilla: / "Dimmi, se 'l sai, bel messagger del core, / dimmi, che cosa è Dio?" / E la pupilla mi risponde: Amore. (A Aleardi)
228. Quando la si desidera, una cosa sembra straordinaria, ma dopo averla ottenuta nessuno è soddisfatto. (Seneca)
229. Quando s'ode cosa o vede / che tenga forte a sé l'anima volta, / vàssene il tempo e l'uom non se n'avvede (Dante)
230. Quando verranno la grazia celeste e il vero amore, allora scompariranno l'invidia e la grettezza del cuore; perché l'amore di Dio vince ogni cosa e irrobustisce le forze dell'anima. (T. da Kempis)
231. Quando voglio sapere che cosa pensa la Francia, lo chiedo a me stesso. (Charles de Gaulle)
232. Quanto uno abbia progredito si dimostra nella tentazione e nella tribolazione; qui sta il suo maggior merito; qui appare più chiaramente la sua virtù. Non è gran cosa esser devoti e fervorosi quando non si hanno difficoltà; sapere invece sopportare se stessi nel momento dell'avversità dà a sperare in un grande avanzamento spirituale. (T. da Kempis)
233. Quei difetti, nostro od altrui, che non riusciamo a correggere, li dobbiamo sopportare con pazienza, fino a che Dio non disponga altrimenti. Rifletti che, per avventura, questa sopportazione è la cosa più utile per te, come prova di quella pazienza, senza della quale ben poco contano i nostri meriti. Tuttavia, di fronte a tali difficoltà, devi chiedere insistentemente che Dio si degni di venirti in aiuto e che tu riesca a sopportarle lietamente. (T. da Kempis)
234. Quelli che sanno non devono indagare, in quanto essi sanno: né quelli che non sanno, in quanto per indagare bisogna sapere che cosa s'indaga. (M. de Montaigne)
235. Raccontare ai giornalisti stranieri la politica culturale italiana non è cosa semplice. Bisogna prima di tutto cercare di non ridere (Alberto Ronchey)
236. Ripensa con grande, amaro dolore, ai tuoi peccati, e non credere mai di valere qualcosa, per opere buone che tu abbia compiuto. In realtà sei un peccatore, irretito da molte passioni e schiavo di esse. Da te non giungi a nulla: subitamente cadi e sei vinto; subitamente vieni sconvolto e dissolto. Non hai nulla di che ti possa vantare; hai molto, invece, di che ti debba umiliare, giacché sei più debole assi di quanto tu possa capire. (T. da Kempis)
237. Sapere cosa è giusto e non farlo è codardia. (Confucio)
238. Sappiate posporre all'altrui volontà, che non sia colpevole né irragionevole, le voglie vostre: scomodatevi in servigio altrui, ma non pretendete ch'altri si scomodi in vostro: e in ogni cosa richiedete dagli altri il men che potete; e siate, del più che potete, liberali con essi. (N. Tommaseo)
239. Sarebbe meglio star lontano dal peccato che sfuggire alla morte. Se oggi non sei preparato a morire, come lo sarai domani? Il domani è una cosa non sicura: che ne sai tu se avrai un domani? A che giova vivere a lungo, se correggiamo così poco noi stessi? (T. da Kempis)
240. Se alcuno crede di sapere qualche cosa, non ha ancora imparato come bisogna sapere. (S. Paolo)
241. Se brucia la casa del tuo vicino, la cosa ti riguarda, e molto (Orazio)
242. Se c'è una cosa in Italia che funziona è il disordine. (Leo Longanesi)
243. Se ci strappassimo via un solo vizio all'anno diventeremmo presto perfetti. Invece spesso ci accorgiamo del contrario; troviamo cioè che quando abbiamo indirizzata la nostra vita a Dio eravamo più buoni e più puri di ora, dopo molti anni di vita religiosa. Il fervore e l'avanzamento spirituale dovrebbe crescere di giorno in giorno; invece già sembra gran cosa se uno riesce a tener viva una particella del fervore iniziale. (T. da Kempis)
244. Se conosci una cosa, rispondi al tuo prossimo; altrimenti mettiti la mano sulla bocca. (Siracide)
245. Se di una cosa non si sa parlare, bisogna stare zitti. (Ludwig Joseph Wittgenstein)
246. Se esiste un modo sbagliato di fare qualcosa, qualcuno la farà. (Edward A. Murphy)
247. Se facessimo un poco di violenza a noi stessi sul principio, potremmo poi fare ogni cosa facilmente e gioiosamente. Certo è difficile lasciare ciò a cui si è abituati; ancor più difficile è camminare in senso contrario al proprio desiderio. Ma se non riesci a vincere nelle cose piccole e da poco, come supererai quelle più gravi? (T. da Kempis)
248. Se fossimo tutti perfetti, che cosa avremmo da patire dagli altri, per amore di Dio? Ora, Dio così dispone, affinché apprendessimo a portare l'uno i pesi dell'altro. Infatti non c'è alcuno che non presenti difetti o molestie; non c'è alcuno che basti a se stesso e che, di per sé, sia sufficientemente saggio. Occorre, dunque, che ci sopportiamo a vicenda, che a vicenda ci consoliamo, che egualmente ci aiutiamo e ci ammoniamo. (T. da Kempis)
249. Se guardiamo un pezzo di legno perfettamente diritto, immerso nell'acqua, ci sembra curvo e spezzato. Non ha importanza che cosa guardi, ma come guardi: la nostra mente si ottenebra nello scrutare la verità. (Seneca)
250. Se il tuo fratello commette una colpa, và e ammoniscilo fra te e lui solo; se ti ascolterà, avrai guadagnato il tuo fratello; se non ti ascolterà, prendi con te una o due persone, perché ogni cosa sia risolta sulla parola di due o tre testimoni. Se poi non ascolterà neppure costoro, dillo all'assemblea; e se non ascolterà neanche l'assemblea, sia per te come un pagano e un pubblicano. (Gesù)
251. Se le classi inferiori non ci danno il buon esempio, cosa ci sono a fare. (Oscar Wilde)
252. Se sapessi una cosa utile alla mia nazione, ma che fosse dannosa per un'altra, non la proporrei al mio principe, poiché sono un uomo prima di essere francese, o meglio, perché io sono necessariamente un uomo, mentre non sono francese che per combinazione. (Montesquieu)
253. Se sarai tutto intento a te stesso e a Dio, ben poco ti scuoterà quello che sentirai dal di fuori. Sei forse da qualche parte, quando non sei presente in te? E se, dimenticando te stesso, tu avessi anche percorso il mondo intero, che giovamento ne avresti ricavato? Se vuoi avere pace e spirituale solidità, devi lasciar andare ogni cosa, e avere dinanzi agli occhi solamente te stesso. (T. da Kempis)
254. Se ti capita di vedere o di ascoltare dei buoni esempi, devi ardere dal desiderio di imitarli; se, invece, ti pare che qualcosa sia degno di riprovazione, devi guardarti dal fare altrettanto; se talvolta l'hai fatto, procura di emendarti. Come il tuo occhio giudica gli altri, così, a tua volta, sarai giudicato tu dagli altri. (T. da Kempis)
255. Se uno, ammonito una volta e un'altra ancora, non si acquieta, cessa di litigare con lui; rimetti invece ogni cosa in Dio, affinché in tutti noi, suoi servi, si faccia la volontà e la gloria di Lui, che ben sa trasformare il male in bene. (T. da Kempis)
256. Se voi domandate qualche cosa al Padre mio nel mio nome, Egli ve la darà. (Gesù)
257. Se vuoi sottomettere a te ogni cosa, sottomettiti alla ragione; farai da guida a molti se la ragione farà guida a te. (Seneca)
258. Se, in primo luogo, manterrai te stesso nella pace, potrai dare pace agli altri; ché l'uomo di pace è più utile dell'uomo di molta dottrina. Colui che è turbato dalla passione trasforma anche il bene in male, pronto com'è a vedere il male dappertutto; mentre colui che ama il bene e la pace trasforma ogni cosa in bene. (T. da Kempis)
259. Si passa tutta la vita a cercare di fare qualcosa per cui la gente viene messa in manicomio. (Jane Fonda)
260. Siete nati al bene, e ogni qual volta voi operate direttamente contro la Legge, ogni qual volta voi commettete ciò che gli uomini chiamano delitto, v'è tal cosa in voi che v'accusa, tale una voce di rimprovero che voi potrete dissimulare agli altri, ma non a voi stessi. (G. Mazzini)
261. Signore mio Dio, tu sei tutto il mio bene. E io, chi sono per osare di rivolgermi a te? Sono il tuo miserabile piccolo servo, un abietto vermiciattolo, molto più misero e disprezzabile di quanto io stesso non capisca e non osi confessare. Tuttavia, Signore, ricordati di me, che sono un nulla, nulla ho e nulla valgo. Tu solo sei buono, giusto e santo; tutto puoi e ogni cosa viene da te; tutto tu colmi, soltanto il peccatore tu lasci a mani vuote. (T. da Kempis)
262. Signori, chi ha qualcosa da dire si faccia avanti, e taccia. (Karl Kraus)
263. Smettere di fumare è la cosa più facile che esista; lo so perché l'ho fatto un migliaio di volte (Mark Twain)
264. Socrate, il più sapiente degli uomini, piuttosto che adulare i suoi concittadini (che erano ben altra cosa che i nostri d'ora), scelse di morire; ma la sua memoria non morirà mai. (G. Giusti)
265. Socrate, richiesto se era più vantaggioso prendere o non prendere moglie: "Qualunque cosa si faccia delle due", egli disse, "ci se ne pentirà". (M. de Montaigne)
266. Soffro e soffro assai; ma grazie al buon Gesù sento ancora un po' di forza; e di che cosa non è capace la creatura aiutata da Gesù? (S. Pio da Pietrelcina)
267. Solo i rimproveri in cui c'è qualcosa di vero feriscono; solo quelli ci turbano. (S. Freud)
268. Spesso commette ingiustizia non solo colui che fa qualcosa, ma anche colui che non la fa (Marco Aurelio)
269. Spesso l'amore non conosce misura, in un fervore che oltrepassa ogni confine. L'amore non sente gravezza, non tiene conto della fatica, anela a più di quanto non possa raggiungere, non adduce a scusa la sua insufficienza, perché ritiene che ogni cosa gli sia possibile e facile. (T. da Kempis)
270. Spesso, per la maggior parte degli uomini, l'incredulità in una cosa si basa sulla cieca credenza in un'altra. (G. C. Lichtenberg)
271. Spiritualizzare la propria epoca; ecco una cosa che vale la pena di fare. (O. Wilde)
272. Stare ad ascoltare ed accettare un consiglio - come spesso ho sentito dire - è cosa più sicura che dare consigli. Può anche accadere che l'idea di uno sia buona; ma è sempre segno di superbia e di pertinacia non volersi arrendere agli altri, quando la ragionevolezza o l'evidenza lo esigano. (T. da Kempis)
273. Stare sottomessi, vivere soggetti a un superiore e non disporre di sé è cosa grande e valida. E' molto più sicura la condizione di sudditanza, che quella di comando. (T. da Kempis)
274. Stroncare ora i vizi e purgarsi ora dai peccati è miglior cosa che lasciarli da purgare in futuro. (T. da Kempis)
275. Temo che le donne apprezzino la crudeltà, la crudeltà brutale, più di ogni altra cosa. Hanno istinti meravigliosamente primitivi. Le abbiamo emancipate, ma loro rimangono egualmente delle schiave alla ricerca del padrone. Amano essere dominate. (O. Wilde)
276. Tra i popoli libici tua moglie è infamata, o Gallo, gravemente di un'avidità senza misura. Ma sono pure e semplici calunnie: essa non suol ricevere alcuna cosa. Che cosa dunque suol fare? Dare, dare sé stessa. (Marziale)
277. Traversare gli oceani, cambiare città, a cosa serve? Se vuoi liberarti dai tuoi affanni non devi trasferirti altrove, ma diventare un altro. (Seneca)
278. Tutto è instabile, fallace e più mutevole di ogni burrasca: tutto è sconvolto e muta per i capricci della sorte: fra tanto variare delle vicende umane, la sola cosa certa è la morte; eppure, tutti si lamentano della sola cosa che non inganna nessuno. (Seneca)
279. Tutto, ogni cosa che comprendo, la comprendo soltanto perché amo. (L. Tolstoj)
280. Un classico è qualcosa che tutti vorrebbero aver letto e nessuno vuol leggere (Mark Twain)
281. Un egoista non sa mai con precisione cosa vuole, ma lo vuole furiosamente (C. Macklin)
282. Un inglese non scherza mai quando si tratta di una cosa importante come una scommessa. (Jules Verne)
283. Un mondo senz'amore, che sarebbe per il nostro cuore? La stessa cosa che una lanterna magica senza luce. (Goethe)
284. Un uomo molto chiacchierato ha sempre qualcosa di molto attraente. Deve esserci qualcosa in lui, dopo tutto (Oscar Wilde)
285. Un uomo non è vecchio finché è alla ricerca di qualcosa. (Jean Rostand)
286. Un uomo saggio è circospetto in ogni cosa; nei giorni del peccato si astiene dalla colpa. (Siracide)
287. Una cosa buona non ci piace, se non ne siamo all'altezza (Nietzsche)
288. Una cosa non è necessariamente vera perché un uomo muore per essa. (Oscar Wilde)
289. Una cosa non posso assolutamente sopportare ed è questa: se debbo fare io un rimprovero, sono sempre pronto; ma vederlo fare da un altro, no, non posso soffrirlo. Così vedere una altro umiliato o mortificato è per me insopportabile. (S. Pio da Pietrelcina)
290. Una frase sola è netta e bella. Già la successiva le toglie qualcosa. (Elias Canetti)
291. Una pipa dà al saggio il tempo per riflettere, all'idiota qualcosa da mettere in bocca (Trischmann)
292. Una sola cosa è quella che distoglie molta gente dal progresso spirituale e dal fervoroso sforzo di correzione: lo sgomento di fronte agli ostacoli e l'asprezza di questa lotta. Invero avanzano nelle virtù coloro che si sforzano di superare virilmente ciò che è per essi più gravoso, e che più li contrasta; giacché proprio là dove più si vince se stessi, mortificandosi nello spirito, più si guadagna, e maggior grazia si ottiene. (T. da Kempis)
293. Uno scandalo è quella cosa che metà della gente ama inventare e a cui l'altra metà ama credere. (Paul Chatfield)
294. Vedi quanto sei ancora lontano dal vero amore e dalla umiltà di chi non sa adirarsi e indignarsi con alcuno, fuor che con se stesso. Non è grande merito stare con persone buone e miti; è cosa, questa, che fa naturalmente piacere a tutti, e nella quale tutti troviamo facile contentezza, giacché amiamo di più quelli che ci danno ragione. E' invece grande virtù, e lodevole comportamento, degno di un uomo, riuscire a vivere in pace con le persone dure e cattive, che si comportano senza correttezza e non hanno condiscendenza verso di noi. (T. da Kempis)
295. Vi consiglio, nelle vostre opinioni e nei vostri ragionamenti, come nelle vostre abitudini e in ogni altra cosa, la moderazione e la temperanza, e il fuggire dalle novità e dalle cose fuori del comune. (M. de Montaigne)
296. Vi dico, inoltre, di amare la vostra abbiezione; ed amare la propria abbiezione consiste in questo, o figliuole, se voi siete umili, tranquille, dolci, confidenti nel tempo dell'oscurità e dell'impotenza, se voi, dico, non v'inquietate, non v'angustiate, se non vi turbate per tutto questo, ma di buon cuore, non dico già allegramente, ma dico già allegramente, ma dico francamente e costantemente abbracciate queste croci e state in queste tenebre, così facendo amerete la vostra abbiezione, perché che cosa è l'essere abbietto se non l'essere oscuro e impotente? (S. Pio da Pietrelcina)
297. Vi è sempre qualche cosa di ridicolo nelle emozioni delle persone che non si amano più. (O. Wilde)
298. Vivere è la cosa più rara del mondo. Molta gente esiste: ecco tutto. (Oscar Wilde)
299. Vivere non è poi una gran cosa: tutti i tuoi servi, tutte le bestie vivono: l'importante è morire con dignità, saggezza e coraggio. (Seneca)
300. Voi siete il sale della terra; ma se il sale perdesse il sapore, con che cosa lo si potrà render salato? A null'altro serve che ad essere gettato via e calpestato dagli uomini. (Gesù)
301. Voler pensare è una cosa; aver talento per pensare è un'altra (L. Wittgenstein)
302. Vuoi sapere che cosa sia il vero bene o da dove venga? Te lo dirò: dalla buna coscienza, dagli onesti propositi, dalle rette azioni, dal disprezzo del caso, dal tranquillo e costante tenore di vita di chi segue sempre lo stesso cammino. (Seneca)
303. Appartengo alla minoranza silenziosa. Sono di quei pochi che non hanno più nulla da dire e aspettano. Che cosa? Che tutto si chiarisca? L'età mi ha portato la certezza che niente si può chiarire: in questo paese che amo non esiste semplicemente la verità. Paesi molto più piccoli e importanti del nostro hanno una loro verità, noi ne abbiamo infinite versioni. Le cause? Lascio agli storici, ai sociologi, agli psicanalisti, alle tavole rotonde il compito di indicarci le cause, io ne subisco gli effetti. E con me pochi altri: perché quasi tutti hanno una soluzione da proporci: la loro verità, cioè qualcosa che non contrasti i loro interessi. Alla tavola rotonda bisognerà anche invitare uno storico dell'arte per fargli dire quale influenza può avere avuto il barocco sulla nostra psicologia. In Italia infatti la linea più breve tra due punti è l'arabesco. Viviamo in una rete d'arabeschi. (Ennio Flaiano)
304. Che cosa è la storia se non un gioco su cui tutti si sono messi d'accordo? (Napoleone Bonaparte)
305. Che cosa è un governo? Nulla, se non è sostenuto dall'opinione. (Napoleone Bonaparte)
306. Cosa rarissima nella società, un uomo veramente sopportabile. (Giacomo Leopardi)
307. Da quando l'uomo non crede più all'inferno, ha trasformato la sua vita in qualcosa che somiglia all'inferno. Non può farne a meno. (Ennio Flaiano)
308. Dicono che la felicità dell'uomo non può consistere fuorché nella verità. Così parrebbe, perché qual felicità in una cosa che sia falsa? E come, se il mondo è diretto alla felicità, il vero non deve render felice? Eppure io dico che la felicità consiste nell'ignoranza del vero.
309. Io sono andato a parlare nelle fabbriche d’armi. Agli operai ho detto che il lavoro che loro fanno non può avere sotto stampigliata la sigla che c’era sotto le opere che uscivano dalle mani di Dio creatore: e Dio vide che era molto buono. Fece la luce, fece gli alberi.., e vide che erano cosa molto buona. Ho detto che delle loro opere non si poteva dire: è molta buona. (Don Tonino Bello)
310. La convenienza al suo fine è quello in cui consiste la bellezza di tutte le cose, e fuor della quale nessuna cosa è bella.
311. La noia non è se non di quelli in cui lo spirito è qualche cosa. (Giacomo Leopardi)
312. L'amore è una cosa troppo importante per lasciarla fare agli amanti. (Ennio Flaiano)
313. L'esistenza, per sua natura ed essenza propria e generale, è un'imperfezione, un'irregolarità, una mostruosità. Ma questa imperfezione è una piccolissima cosa, un vero neo, perché tutti i mondi che esistono, per quanti e quanto grandi che essi sieno, non essendo però certamente infiniti né di numero né di grandezza, sono per conseguenza infinitamente piccoli a paragone di ciò che l'universo potrebbe essere se fosse infinito; e il tutto esistente è infinitamente piccolo a paragone della infinità vera, per dir così, del non esistente, del nulla. (Giacomo Leopardi)
314. Quando un sovrano conosce gli uomini che vogliono disfarsi di lui, dovrebbe prima d'ogni cosa disfarsi di loro. (Napoleone Bonaparte)
315. Strapazzando un uomo so, da come reagisce, che cosa pensare di lui. Vedo a quale tono è salita la sua anima: se colpite un bronzo con un guanto, non vi darà alcun suono; ma colpitelo con un martello e risuonerà. (Napoleone Bonaparte)
316. Tutto è male. Cioè tutto quello che è, è male; che ciascuna cosa esista è un male; ciascuna cosa esiste per fin di male; l'esistenza è un male e ordinata al male; il fine dell'universo è il male; l'ordine e lo stato, le leggi, l'andamento naturale dell'universo non sono altro che male, né diretti ad altro che al male.
317. Se qualche volta cado per mia debolezza, il vostro sguardo divino purifichi subito la mia anima consumando tutte le mie imperfezioni, come il fuoco che trasforma ogni cosa in se stesso. (Santa Teresa di Gesù Bambino)
318. Gli americani mi adorano e continueranno ad adorarmi fin quando non dirò qualcosa di bello su di loro. (George Bernard Shaw)
319. Nessun uomo impegnato a fare una cosa molto difficile, e a farla molto bene, perde mai il rispetto di se stesso. (George Bernard Shaw)
320. Noi abbiamo bisogno di qualcosa di più alto del nazionalismo: abbiamo bisogno d'un cattolicesimo veramente politico e sociale. (George Bernard Shaw)
321. Per far bene una cosa occorre studio, disciplina ed esercizio! (George Bernard Shaw)
322. Quando sapremo cosa è Dio, noi stessi saremo dei. (George Bernard Shaw)
323. Quando uno stupido fa qualcosa di cui si vergogna, dice sempre che è suo dovere. (George Bernard Shaw)
324. Quando, in questo mondo, un uomo ha qualcosa da dire, la difficoltà non sta nel fargliela dire, ma nell'impedirgli di dirla troppo spesso. (George Bernard Shaw)




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