- AFORISMI E CITAZIONI - 'conosce'

1. Accetta di buon grado le cose nell'aspetto e nel gusto in cui ti si presentano, giorno per giorno; il rimanente è fuori della tua conoscenza. (M. de Montaigne)
2. Al giorno che promise si conosce il buon pagatore. (G. Verga)
3. Al giorno d'oggi per conoscere un uomo bisogna mangiare sette salme di sale. (G. Verga)
4. Anche noi rigenerati nel santo battesimo corrispondiamo alla grazia della nostra vocazione ad imitazione dell'Immacolata nostra Madre, applicandoci incessantemente nella cognizione di Dio per sempre meglio conoscerlo, servirlo ed amarlo. (S. Pio da Pietrelcina)
5. Benedico di cuore Iddio che mi ha fatto conoscere delle anime veramente buone ed anche ad esse ho annunziato che le loro anime sono la vigna di Dio; la cisterna è la fede; la torre è la speranza; il torchio è la santa carità; la siepe è la legge di Dio che le separa dai figli del secolo. (S. Pio da Pietrelcina)
6. Bisogna giudicare con più rispetto questa infinita potenza della natura e riconoscere di più la nostra ignoranza e la nostra debolezza. (M. de Montaigne)
7. Bisogna scegliere tra amare le donne e conoscerle: non c'è via di mezzo. (Chamfort)
8. Carcere, malattie e necessità, si conosce l'amistà. (G. Verga)
9. Certamente un umile contadino che serva il Signore è più apprezzabile di un sapiente che, montato in superbia e dimentico di ciò che egli è veramente, vada studiando i movimenti del cielo. Colui che si conosce a fondo sente di valere ben poco in se stesso e non cerca l'approvazione degli uomini. (T. da Kempis)
10. Chi corregge il proprio figlio ne trarrà vantaggio e se ne potrà vantare con i suoi conoscenti. (Siracide)
11. Chi diffida dei propri lumi è più vicino a conoscere la verità, che un dotto superbo il quale si crede infallibile. Il primo, nel timore d'errare, non errerà; il secondo è già nell'errore, non credendo fallibili le sue cognizioni. (La Bruyère)
12. Chi ha viaggiato conosce molte cose, chi ha molta esperienza parlerà con intelligenza. (Siracide)
13. Chi manca di valore e tuttavia esalta le sue opere, inganna chi non lo conosce, ma viene deriso da chi sa valutarlo. (Fedro)
14. Chi non conosce il male non ne sospetta alcuno. (Ben Jonson)
15. Chi non conosce le leggi si priva del piacere di violarle. (Jean Genet)
16. Chi non ha avuto delle prove, poco conosce; chi ha viaggiato ha accresciuto l'accortezza. (Siracide)
17. Chi non medita può fare come colui che non si specchia mai, e che quindi non si cura di uscire ordinato, poiché può essere imbrattato senza saperlo. La persona che medita e rivolge il suo pensiero a Dio, che è lo specchio della sua anima, cerca di conoscere i suoi difetti, tenta di correggerli, si modera negli impulsi, e rimette la sua coscienza a posto. (S. Pio da Pietrelcina)
18. Chiunque ami soprattutto l'approccio nell'amore non conoscerà mai la gioia di raggiungerlo. (Antoine de Saint Exupéry)
19. Ci sono veleni così sottili che per conoscerne le proprietà è necessario avvelenarsi. (O. Wilde)
20. Ciò che gli uomini vogliono realmente non è la conoscenza, ma la certezza. (Lord Bertrand Russell)
21. Coloro che sanno desiderano apparire ed essere chiamati sapienti. Ma vi sono molte cose, la cui conoscenza giova ben poco, o non giova affatto, all'anima. Ed è tutt'altro che sapiente colui che attende a cose diverse da quelle che servono alla sua salvezza. I molti discorsi non appagano l'anima; invece una vita buona rinfresca la mente e una coscienza pura dà grande fiducia in Dio. (T. da Kempis)
22. Conoscendo io stesso il dolore, so venire in aiuto agli infelici. (Virgilio)
23. Conoscere se stessi non è soltanto la cosa più difficile, ma anche la più fastidiosa. (Josh Billings)
24. Considerate la vostra semenza: / fatti non foste a viver come bruti, / ma per seguir virtute e conoscenza. (Dante)
25. Dalla coda si conosce la volpe, dalle azioni l'uomo. (Proverbio)
26. Davanti alla bellezza del creato, effondi il tuo spirito in calde effusioni d'amore e canta a Dio l'inno di gloria e di riconoscenza. (G. Nardi)
27. Dio ha dato intelletto a ciascun di voi, perché lo educhiate a conoscere la sua Legge. (G. Mazzini)
28. Dotto è colui che sa che quello che conosce è insignificante confrontato a quello che non conosce (Hazrat Ali)
29. Felice chi conosce gli dei agresti. (Virgilio)
30. Felice chi ha potuto conoscere le cause delle cose. (Virgilio)
31. Felicità sta nel conoscere i propri limiti ed amarli (Romain Rolland)
32. Gli uomini che desiderano conoscere il mondo devono imparare a conoscerlo nei particolari. (Eraclito)
33. Guai a coloro che non si mantengono onesti! Essi non solo perdono ogni rispetto umano, ma quanto non possono occupare nessuna carica civile... Perciò siamo sempre onesti, scacciando ogni cattivo pensiero dalla nostra mente, e stiamo col cuore sempre rivolto a Dio, il quale ci ha creati e posti sulla terra per conoscerlo, amarlo e servirlo in questa vita e poi goderlo eternamente nell'altra. (S. Pio da Pietrelcina)
34. Guardatevi dai falsi profeti che vengono a voi in veste di pecore, ma dentro son lupi rapaci. Dai loro frutti li riconoscerete. Si raccoglie forse uva dalle spine, o fichi dai rovi? Così ogni albero buono produce frutti buoni e ogni albero cattivo produce frutti cattivi; un albero buono non può produrre frutti cattivi, né un albero cattivo produrre frutti buoni. Ogni albero che non produce frutti buoni viene tagliato e gettato nel fuoco. Dai loro frutti dunque li potrete riconoscere. (Gesù)
35. Guardiamo con sentimento di commossa riconoscenza a quel sublime mistero che potentemente attrae il Cuore di Gesù verso la sua creatura; guardiamo alla grande degnazione con cui assunse le nostre medesime carni per vivere in mezzo a noi la misera vita della terra; raccogliamo le forze tutte dell'intelletto per considerare degnamente il tenace fervore e la durezza del suo apostolato, per rievocare gli orrori della sua passione e del suo martirio, per adorare il sangue suo... regalmente offerto fino all'ultima stilla per la redenzione del genere umano: e poi con umile fede, con lo stesso ardente amore ond'egli circonfonde e persegue la anime nostre, pieghiamo al suo piede la nostra fronte impura. (S. Pio da Pietrelcina)
36. I giovani d'oggi soprattutto sanno che il progresso della scienza e della tecnica può procurare non solo nuovi beni materiali, ma anche una più vasta partecipazione alla reciproca conoscenza. Ad esempio, lo sviluppo dell'informatica moltiplicherà le capacità creatrici dell'uomo e gli permetterà di accedere alle ricchezze intellettuali e culturali degli altri popoli. Le nuove tecniche di comunicazione favoriranno una maggiore partecipazione agli avvenimenti e un crescente scambio di idee. Le acquisizioni della scienza biologica, psicologica o sociale aiuteranno l'uomo a penetrare meglio nelle ricchezze del proprio essere. (Giovanni Paolo II)
37. I mondani, ingolfati nei loro affari, vivono nell'oscurità e nell'errore, né si danno pensiero di conoscere le cose di Dio, né alcun pensiero della loro salvezza eterna, né alcuna premura di conoscere la venuta di quel Messia atteso e sospirato dalle genti, profetizzato e predetto dai profeti. (S. Pio da Pietrelcina)
38. Il buon pilota si conosce alle burrasche. (G. Verga)
39. Il cuore ha delle ragioni che la ragione non conosce. (Blaise Pascal)
40. Il dubbio è il lievito della conoscenza (Alessandro Morandotti)
41. Il mondo non ci stima perché figli di Dio; consoliamocene che, almeno una volta tanto, esso conosce la verità e non dice bugie. (S. Pio da Pietrelcina)
42. Il regno del motto di spirito non conosce frontiere. (S. Freud)
43. Il Signore ci fa conoscere chi siamo un poco per volta. In verità, mi sembra inconcepibile come uno, che ha intelligenza e coscienza, possa insuperbirsi. (S. Pio da Pietrelcina)
44. In tutti gli umani eventi imparate a riconoscere e ad adorare la divina volontà. (S. Pio da Pietrelcina)
45. Io faccio molta differenza tra le persone.Scelgo gli amici per la bellezza, i conoscenti per il buon carattere e i nemici per l'intelligenza. (O. Wilde)
46. La curiosità di conoscere le cose è stata data agli uomini per flagello, dice la Santa Scrittura. (M. de Montaigne)
47. La donna non è capace di amicizia, conosce solo l'amore. (Nietzsche)
48. La felicità consiste nel conoscere i propri limiti e nell'amarli (Romain Rolland)
49. La natura non conosce pause nel suo progresso e sviluppo, e maledice ogni genere d'inattività. (Wolfgang Goethe)
50. La necessità non conosce altra legge che la conquista. (Publilio Siro)
51. La perplessità è l'inizio della conoscenza. (Kahlil Gibran)
52. La presente generazione avverte di essere privilegiata, perché il progresso le offre molte possibilità, appena qualche decennio fa insospettate. L'attività creatrice dell'uomo, la sua intelligenza e il suo lavoro, hanno causato profondi cambiamenti sia nel campo della scienza e della tecnica, come nella vita sociale e culturale. L'uomo ha esteso il suo potere sulla natura ed ha acquistato una conoscenza più approfondita delle leggi del proprio comportamento sociale. Egli ha visto crollare o restringersi gli ostacoli e le distanze che separano uomini e nazioni, grazie ad un accresciuto senso universalistico, ad una più chiara coscienza dell'unità del genere umano e all'accettazione della reciproca dipendenza in un'autentica solidarietà, e grazie infine al desiderio--e alla possibilità--di venire a contatto con i propri fratelli e sorelle al di là delle divisioni artificialmente create dalla geografia o dalle frontiere nazionali o razziali.(Giovanni Paolo II)
53. La prima regola è stata di non accettare una cosa per vera finché non la riconoscessi per tale senza neppure un dubbio. (René Descartes)
54. La scostumatezza di una donna è nell'eccitazione degli sguardi, si riconosce dalle sue occhiate. (Siracide)
55. La terra senza l'uomo non è che un vasto deserto, o per dir meglio un sepolcro; ella abbisogna delle mani di lui per esser coltivata; cosicché a ragione lo riguarda come un signore e sovrano, ed, attenta in riconoscerne le cure e il dominio, secondo il corso delle stagioni ora gli offre i più vaghi fiori ora i frutti più delicati ed eccellenti. (Ganganelli)
56. La vera conoscenza deriva soltanto o da un sospetto o da una rivelazione. (H. Melville)
57. La vita è fatta di rarissimi momenti di grande intensità e di innumerevoli intervalli. La maggior parte degli uomini, però, non conoscendo i momenti magici, finisce col vivere solo gli intervalli. (Friedrich W. Nietzsche)
58. L'affabilità coi suoi di famiglia, con gli amici e conoscenti non dev'essere mai scurrile, ché dimostra cuor villano. L'affabile bontà è sempre uguale a sé medesima e sta di mezzo alla grossolanità e alla smanceria; mentreché gli ostentatori della familiarità più sgarbata spesso rimbalzano dalle più esose rozzezze alle più svenevoli cerimonie. (A. Alfani)
59. L'amico non si può riconoscere nella prosperità, ma nell'avversità il nemico non si nasconderà. (Siracide)
60. L'amore non soffre dilatazione ed i magi appena giunti non risparmiano fatiche per far conoscere ed amare Colui che con l'influsso della grazia aveva conquistato i loro cuori, ferendoli di quella carità che ama spandersi, perché il cuore nella sua piccola mole non può contenere ed ama comunicare ciò che lo riempie. (S. Pio da Pietrelcina)
61. L'arte è la menzogna che ci permette di conoscere la verità. (Pablo Picasso)
62. L'errore è sventura da compiangersi, ma conoscere la verità e non uniformarvi le azioni, è delitto che cielo e terra condannano. (G. Mazzini)
63. L'esercizio fisico, anche quando è imposto, non fa nessun male al corpo, ma la conoscenza acquisita per forza non ha presa sulla mente (Platone)
64. L'esperienza è quella cosa meravigliosa che ti rende capace di riconoscere un errore quando tu lo commetti di nuovo (Franklin P. Jones)
65. L'esperto lo si riconosce dal fatto che contraddice il dilettante anche quando quest'ultimo ha ragione. (Theo Herbst)
66. L'ignoranza che si riconosce, che si giudica e che si condanna, non è un'ignoranza intera: per esser tale, occorre che essa ignori sé stessa. (M. de Montaigne)
67. L'interpretazione dei sogni è la strada maestra verso la conoscenza delle attività inconsce della mente. (S. Freud)
68. L'ultimo passo della ragione, è il riconoscere che ci sono un'infinità di cose che la sorpassano (Blaise Pascal)
69. L'unica difesa contro il mondo è conoscerlo bene. (John Locke)
70. L'uomo non conosce né l'amore né l'odio; davanti a lui tutto è vanità. (Ecclesiaste)
71. L'uomo non conosce neppure la sua ora: simile ai pesci che sono presi dalla rete fatale e agli uccelli presi al laccio, l'uomo è sorpreso dalla sventura che improvvisa si abbatte su di lui. (Ecclesiaste)
72. Mai si può veramente ben conoscere il pregio e l'utilità di un amico verace, quanto nel dolore (V. Alfieri).
73. Né ti devi confondere a saper conoscere se hai consentito o no. Il tuo studio e la tua vigilanza siano rivolti alla rettitudine d'intenzioni che devi tenere nell'operare e nel combattere sempre valorosamente e generosamente le arti maligne del cattivo spirito. (S. Pio da Pietrelcina)
74. Non abbattere mai una palizzata prima di conoscere la ragione per cui fu costruita. (Gilbert Keith Chesterton)
75. Non astenerti dal parlare nel momento opportuno, non nascondere la tua sapienza. Difatti dalla parola si riconosce la sapienza e l'istruzione dai detti della lingua. (Siracide)
76. Non c'è desiderio più naturale del desiderio di conoscenza. (M. de Montaigne)
77. Non crederti migliore di altri, affinché, per avventura, tu non sia ritenuto peggiore dinanzi a Dio, che ben conosce quello che c'è in ogni uomo. (T. da Kempis)
78. Non importa che non conosce Venere nella sua più piena dolcezza colui che non è andato a letto con una zoppa. (M. de Montaigne)
79. Non puoi dire di conoscere un uomo finché non hai diviso un'eredità con lui. (Johann Caspar Lavater)
80. Non si conosce a fondo una scienza finché non se ne conosce la storia. (Isidore Auguste Comte)
81. Non solo non trovo a ridire che tu nel ripartire da Casacalenda restituisca le visite alle tue conoscenti, ma lo trovo doverosissimo. La pietà è utile a tutto e si adatta a tutto, a seconda delle circostanze, meno che a ciò che dicesi peccato. Restituisci pure le visite e ne avrai anche il premio dell'ubbidienza e la benedizione del Signore. (S. Pio da Pietrelcina)
82. Non ti meraviglierai affatto delle tue debolezze ma, riconoscendoti per quella che sei, ti arrossirai della tua infedeltà a Dio ed in lui confiderai, abbandonandoti tranquillamente sulle braccia del celeste Padre, come un bambino su quelle della propria madre. (S. Pio da Pietrelcina)
83. Non vi chiamo più servi, perché il servo non sa quello che fa il padrone; vi ho chiamati amici, perché vi ho fatto conoscere tutto quello che ho udito dal Padre mio. (Gesù)
84. Oggi la gente conosce il prezzo di tutto e non conosce il valore di nulla. (O. Wilde)
85. Oggi, forse più che in passato, si riconosce con maggior chiarezza l'intrinseca contraddizione di uno sviluppo limitato soltanto al lato economico. Esso subordina facilmente la persona umana e le sue necessità più profonde alle esigenze della pianificazione economica o del profitto esclusivo. (Giovanni Paolo II)
86. Ogni apprezzamento è il prodotto del livello di conoscenza di chi apprezza. (Schopenhauer)
87. Oh!, sciagurato e stolto peccatore, come potrai rispondere a Dio, il quale conosce tutto il male che hai fatto; tu che tremi talvolta alla vista del solo volto adirato di un uomo? Perché non pensi a quel che avverrà di te nel giorno del giudizio, quando nessuno potrà essere scagionato e difeso da altri, e ciascuno costituirà per se stesso un peso anche troppo grave? E' adesso che la tua fatica è producente; è adesso che il tuo pianto e il tuo sospiro possono piacere a Dio ed essere esauditi; è adesso che il tuo dolore può ripagare il male compiuto e renderti puro. (T. da Kempis)
88. Perché vuoi porti avanti ad altri, mentre se ne trovano molti più dotti di te, e più esperti nei testi sacri? Se vuoi imparare e conoscere qualcosa, in modo spiritualmente utile, cerca di essere ignorato e di essere considerato un nulla. E' questo l'insegnamento più profondo e più utile, conoscersi veramente e disprezzarsi. (T. da Kempis)
89. Prima della fine non chiamare nessuno beato; un uomo si conosce veramente alla fine. (Siracide)
90. Qualsiasi cosa capiti a nostra conoscenza e in nostro godimento, noi sentiamo che non ci soddisfa, e andiamo a bocca aperta dietro le cose future e sconosciute, dato che le presenti non ci saziano. (M. de Montaigne)
91. Qualunque ora lieta ti concedano gli dei, prendila con riconoscenza, non rimandarne di anno in anno le gioie, e si possa dire che in ogni situazione sei vissuto volentieri. (Orazio)
92. Quando ero fanciullo, parlavo come un fanciullo, avevo conoscenza da fanciullo, pensavo come un fanciullo. Divenuto uomo, debbo spogliarmi di tutto ciò che è proprio del fanciullo. Ora noi vediamo la realtà eterna come un mistero riflesso in uno specchio: allora lo vedremo faccia a faccia. (S. Paolo)
93. Quando mi sono applicato a conoscere la sapienza e a considerare l'affannarsi che si fa sulla terra - poiché l'uomo non conosce riposo né giorno né notte - allora ho osservato tutta l'opera di Dio, e che l'uomo non può scoprire la ragione di quanto si compie sotto il sole; per quanto si affatichi a cercare, non può scoprirla. Anche se un saggio dicesse di conoscerla, nessuno potrebbe trovarla. (Ecclesiaste)
94. Quando udite dirvi dagli uomini, che predicano la necessità d'un cangiamento sociale, ch'essi lo produrranno invocando unicamente i vostri diritti, siate loro riconoscenti delle buone intenzioni, ma diffidate della riuscita. (G. Mazzini)
95. Quanto più si estende la grande conoscenza dei buoni libri, tanto più si restringe la cerchia degli uomini di cui ci è gradita la compagnia (Ludwig Feuerbach)
96. Questo modo di stare alla presenza di Dio solamente per protestare con la nostra volontà di riconoscersi per suoi servi, è santissimo, eccellentissimo, purissimo e di grandissima perfezione. (S. Pio da Pietrelcina)
97. Se fossimo totalmente morti a noi stessi e avessimo una perfetta semplicità interiore, potremmo perfino avere conoscenza delle cose di Dio, e fare esperienza, in qualche misura, della contemplazione celeste. Il vero e più grande ostacolo consiste in ciò, che non siamo liberi dalle passioni e dalle brame, e che non ci sforziamo di entrare nella via della perfezione, che fu la via dei santi: anzi, appena incontriamo una difficoltà, anche di poco conto, ci lasciamo troppo presto abbattere e ci volgiamo a consolazioni terrene. (T. da Kempis)
98. Se tu saprai tacere e sopportare, constaterai senza dubbio l'aiuto del Signore. E' lui che conosce il tempo e il modo di sollevarti; a lui perciò devi rimetterti: a lui che può soccorrerci e liberarci da ogni smarrimento. (T. da Kempis)
99. Senza l'amore per Dio e senza la sua grazia, a che ti gioverebbe una conoscenza esteriore di tutta la Bibbia e delle dottrine di tutti i filosofi? (T. da Kempis)
100. Si conosce ciò da cui si fugge, ma non quello che si cerca. (M. de Montaigne)
101. Si possono riconoscere gli ideali di una nazione dalla sua pubblicità. (Norman Douglas)
102. Spesso l'amore non conosce misura, in un fervore che oltrepassa ogni confine. L'amore non sente gravezza, non tiene conto della fatica, anela a più di quanto non possa raggiungere, non adduce a scusa la sua insufficienza, perché ritiene che ogni cosa gli sia possibile e facile. (T. da Kempis)
103. Su questa terra è possibile conoscere a fondo le anime e i sentimenti solo dopo le grandi prove. (Napoleone Bonaparte)
104. Troppo fortunati sarebbero i contadini, se conoscessero i loro beni! (Virgilio)
105. Tutti desiderano possedere la conoscenza, ma relativamente pochi sono disposti a pagarne il prezzo. (Giovenale)
106. Tutto ciò che è inutile è sempre rispettabile, per esempio la religione, i vestiti alla moda, la conoscenza della grammatica latina (Henry Louis Mencken)
107. Un animo forte e grande si riconosce dal disprezzo delle cose esteriori. (Cicerone)
108. Uno sviluppo soltanto economico non è in grado di liberare l'uomo, anzi, al contrario, finisce con l'asservirlo ancora di più. Uno sviluppo, che non comprenda le dimensioni culturali, trascendenti e religiose dell'uomo e della società nella misura in cui non riconosce l'esistenza di tali dimensioni e non orienta ad esse i propri traguardi e priorità, ancor meno contribuisce alla vera liberazione. (Giovanni Paolo II)
109. Vi è qualche differenza tra la virtù dell'umiltà e dell'abbiezione, perché l'umiltà è la ricognizione della propria abbiezione; ora il grado sublime dell'umiltà è il non solamente riconoscere la propria abbiezione, ma amarla; questo dunque è ciò a che vi ho esortato. (S. Pio da Pietrelcina)
110. Vi sono persone che senza i loro difetti mai avrebbero fatto conoscere le loro buone qualità. (L. de Clapiers)
111. Vi sono tre regole fondamentali per scrivere un romanzo. Per sfortuna nessuno le conosce. (William Somerset Maugham)
112. Le dittature hanno infine scoperto la magnanimità. Esse condannano a morte i loro nemici (il mondo freme e sussulta), e il giorno dopo li graziano. Così il mondo respira di sollievo, scodinzola di riconoscenza e rovescia altro amore sulle magnanime dittature. (Ennio Flaiano)
113. Quando un sovrano conosce gli uomini che vogliono disfarsi di lui, dovrebbe prima d'ogni cosa disfarsi di loro. (Napoleone Bonaparte)
114. Se i popoli si conoscessero meglio si odierebbero di più. (Ennio Flaiano)
115. Gesù non chiede grandi azioni, bensì soltanto l'abbandono e la riconoscenza. (Santa Teresa di Gesù Bambino)




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