- AFORISMI E CITAZIONI - 'anzi'

1. A chi giova un'ampia e sottile discussione intorno a cose oscure e nascoste all'uomo; cose per le quali, anche se le avremo ignorate, non saremo tenuti responsabili, nel giudizio finale? Grande nostra stoltezza: trascurando ciò che ci è utile, anzi necessario, ci dedichiamo a cose che attirano la nostra curiosità e possono essere causa della nostra dannazione. (T. da Kempis)
2. A me bastano poche persone, anzi una sola o addirittura nessuna. (Seneca)
3. A un ricco faccia garanzia un ricco; a un povero chiunque può fare garanzia. (Dalle leggi delle XII tavole)
4. Abbi pazienza nel perseverare in questo santo esercizio del meditare e contentati di cominciare a piccoli passi, finché abbi gambe per correre, e meglio ali per volare; contentati di fare l'ubbidienza, la quale non è mai una piccola cosa per un'anima, la quale ha scelto Dio per sua porzione e rassegnati di essere per ora una piccola ape di nido che ben presto diventerà una grande ape abile a fabbricare il miele. Umiliati sempre ed amorosamente davanti a Dio ed agli uomini, perché Dio parla veramente a chi tiene il suo cuore umile dinanzi a Lui. (S. Pio da Pietrelcina)
5. Amerei essere trafitto con una lama fredda, anziché dare dispiacere a qualcuno. (S. Pio da Pietrelcina)
6. Appare molto allarmante costatare in molti Paesi il lancio di campagne sistematiche contro la natalità per iniziativa dei loro governi, in contrasto non solo con l'identità culturale e religiosa degli stessi Paesi, ma anche con la natura del vero sviluppo. Avviene spesso che tali campagne sono dovute a pressioni e sono finanziate da capitali provenienti dall'estero e, in qualche caso, ad esse sono addirittura subordinati gli aiuti e l'assistenza economico-finanziaria. (Giovanni Paolo II)
7. Avete inteso che fu detto: Occhio per occhio e dente per dente; ma io vi dico di non opporvi al malvagio; anzi se uno ti percuote la guancia destra, tu porgigli anche l'altra; e a chi ti vuol chiamare in giudizio per toglierti la tunica, tu lascia anche il mantello. E se uno ti costringerà a fare un miglio, tu fanne con lui due. (Gesù)
8. Certamente, la limitazione della libertà religiosa delle persone e delle comunità non è soltanto una loro dolorosa esperienza, ma colpisce innanzitutto la dignità stessa dell'uomo, indipendentemente dalla religione professata o dalla concezione che esse hanno del mondo. La limitazione della libertà religiosa e la sua violazione contrastano con la dignità dell'uomo e con i suoi diritti oggettivi. (Giovanni Paolo II)
9. Chi è pienamente nella pace non sospetta di alcuno. Invece chi è inquieto e turbato sta sempre in agitazione per vari sospetti. Non è tranquillo lui, né permette agli altri di esserlo; dice sovente cose che non dovrebbe dire e tralascia cose che più gli converrebbe fare; sta attento a ciò che dovrebbero fare gli altri, e trascura ciò a cui sarebbe tenuto lui stesso. Sii dunque zelante, innanzi tutto , con te stesso; solo così potrai essere giustamente zelante con il tuo prossimo. (T. da Kempis)
10. Chi si attacca alla terra, ad essa resta attaccato. È meglio staccarsi poco per volta, anziché tutto una volta. Pensiamo sempre al cielo. (S. Pio da Pietrelcina)
11. Col peccato mortale l'uomo perde la bellezza soprannaturale dell'anima e diviene affatto impuro dinanzi a Dio. Come la putrefazione toglie alla mela il colore, l'odore, il sapore ed ogni bellezza di pregio, così il peccato grave toglie all'anima ogni valore di bellezza. (S. Bonaventura).
12. Col pensiero e nella confessione non si deve tornare sulle colpe accusate nelle confessioni precedenti. Per la nostra contrizione Gesù le ha perdonate al tribunale di penitenza. Là egli si è trovato dinanzi a noi e alle nostre miserie come un creditore di fronte a un debitore insolvibile. Con un gesto d'infinita generosità ha lacerato, ha distrutto le cambiali da noi sottoscritte peccando, e che non avremo certo potuto pagare senza il soccorso della sua clemenza divina. Tornare su quelle colpe, volerle riesumare soltanto per averne ancora il perdono, soltanto per il dubbio che non siano state realmente e largamente rimesse, non sarebbe forse da considerare come un atto di diffidenza verso la bontà della quale aveva dato prova, lacerando egli stesso ogni titolo del debito da noi contratto col peccare?... Torni, se ciò può essere motivo di conforto alle anime nostre, torni pure il pensiero alle offese arrecate alla giustizia, alla sapienza, alla infinita misericordia di Dio: ma solo per piangere su di esse le lacrime redentrici del pentimento e dell'amore. (S. Pio da Pietrelcina)
13. Come s'addice il giudicare ai capelli bianchi, e agli anziani intendersi di consigli! (Siracide)
14. Confesso innanzi tutto che per me è una grande disgrazia il non saper esprimere e mettere fuori tutto questo vulcano sempre acceso che mi brucia e che Gesù ha immesso in questo cuore così piccolo. Il tutto si compendia in questo: sono divorato dall'amore di Dio e dall'amore del prossimo. (S. Pio da Pietrelcina)
15. Dammi e conservami quella fede viva che mi faccia credere ed operare per tuo solo amore. E questo è il primo dono che ti presento, ed unito ai santi magi, ai tuoi piedi prostrato, ti confesso senza alcun umano rispetto dinanzi al mondo intero per vero ed unico nostro Dio. (S. Pio da Pietrelcina)
16. Devi piuttosto umiliarti davanti a Dio anzi che abbatterti di animo, se egli ti riserba le sofferenze del suo Figlio e vuol farti esperimentare la tua debolezza; tu devi levare a lui la preghiera della rassegnazione e della speranza, allor che per fragilità si cade, e ringraziarlo dei tanti benefici di cui ti va arricchendo. (S. Pio da Pietrelcina)
17. Dice molta gente, debole e malata nello spirito: guarda che vita beata conduce quel tale; come è ricco e grande, come è potente e come è salito in alto! Ma, se poni mente ai beni eterni, vedrai che tutte queste cose passeggere sono un nulla, anzi qualcosa di molto insicuro e particolarmente gravoso, giacché le cose temporali non si possono avere senza preoccupazioni e paure. (T. da Kempis)
18. Dinanzi a Dio, il quale mi giudicherà per le mie azioni, che mi gioverebbe se io anche possedessi tutta la scienza del mondo, ma non avessi l'amore? Datti pace da una smania eccessiva di sapere: in essa, infatti, non troverai che sviamento grande ed inganno. (T. da Kempis)
19. Dio, tu che sei la verità stessa, fa' che io sia una cosa sola con te, in un amore senza fine. Spesso mi stanco di leggere molte cose, o di ascoltarle: quello che io voglio e desidero sta tutto in te. Tacciano tutti i maestri, tacciano tutte le creature, dinanzi a te: tu solo parlami. (T. da Kempis)
20. E' necessario denunciare l'esistenza di meccanismi economici, finanziari e sociali, i quali, benché manovrati dalla volontà degli uomini, funzionano spesso in maniera quasi automatica, rendendo più rigide le situazioni di ricchezza degli uni e di povertà degli altri. Tali meccanismi, azionati--in modo diretto o indiretto --dai Paesi più sviluppati, favoriscono per il loro stesso funzionamento gli interessi di chi li manovra, ma finiscono per soffocare o condizionare le economie dei Paesi meno sviluppati. (Giovanni Paolo II)
21. E' tanta la stupidità, anzi la follia degli uomini, che alcuni sono spinti alla morte dal timore della morte. (Seneca)
22. Frequenta le riunioni degli anziani; qualcuno è saggio? Unisciti a lui. (Siracide)
23. Il milionario non goderebbe niente se gli mancasse l'invidia del popolo. (Alfredo Panzini)
24. Il pericolo dell'abuso consumistico e l'apparizione delle necessità artificiali non debbono affatto impedire la stima e l'utilizzazione dei nuovi beni e risorse posti a nostra disposizione; in ciò dobbiamo, anzi, vedere un dono di Dio e una risposta alla vocazione dell'uomo, che si realizza pienamente in Cristo. Ma per conseguire il vero sviluppo e necessario non perder mai di vista detto parametro, che è nella natura specifica dell'uomo, creato da Dio a sua immagine e somiglianza. (Giovanni Paolo II)
25. Il sistema monetario e finanziario mondiale si caratterizza per l'eccessiva fluttuazione dei metodi di scambio e di interesse, a detrimento della bilancia dei pagamenti e della situazione di indebitamento dei Paesi poveri. (Giovanni Paolo II)
26. Il tuo agire sarà tanto più saggio, e tanto più grande sarà il tuo merito, quanto meglio ti sarai disposto al patire; anzi lo troverai anche più lieve, se, intimamente e praticamente, sarai pronto e sollecito. (T. da Kempis)
27. In ogni cosa tieni l'occhio fisso al termine finale; tieni l'occhio, cioè, a come comparirai dinanzi al giudice supremo; al giudice che vede tutto, non si lascia placare con doni, non accetta scuse; e giudica secondo giustizia. (T. da Kempis)
28. La nostra teoria dei sogni considera i desideri che risalgono all'infanzia come la forza motrice indispensabile per la formazione dei sogni. (S. Freud)
29. La preghiera è la migliore arma che abbiamo; è una chiave che apre il cuore di Dio. Devi parlare a Gesù anche col cuore, oltre che col labbro; anzi, in certi contingenti, devi parlargli soltanto col cuore. (S. Pio da Pietrelcina)
30. La scienza non esclude gli errori; anzi, talora sono proprio questi a portare alla verità (Giueles Verne)
31. La verità può aspettare, perchè ha dinanzi a sè una lunga vita. (Arthur Schopenhauer)
32. La vita di colui che si è dato a Dio deve essere rigogliosa di ogni virtù, cosicché, quale egli appare esteriormente alla gente, tale sia anche interiormente. Anzi, e a ragione, di dentro vi deve essere molto più di quanto appare di fuori; giacché noi siamo sotto gli occhi di Dio, e a lui dobbiamo sommo rispetto, ovunque ci troviamo; Dio, dinanzi al quale dobbiamo camminare puri come angeli. (T. da Kempis)
33. La vita è l'infanzia della nostra immortalità. (Wolfgang Goethe)
34. La voce della maggioranza non è garanzia di giustizia. (Johann Christoph Friedrich von Schiller)
35. Lasciate pure che la natura si risenta dinanzi al soffrire, poiché niente vi è in questo di più naturale all'infuori del peccato; la vostra volontà, col divino aiuto, sarà sempre superiore ed il divino amore non verrà mai meno nel vostro spirito, se non tralasciate la preghiera. (S. Pio da Pietrelcina)
36. Le colpe dello scassinatore sono le virtù del finanziere. (George Bernard Shaw)
37. L'elemosina, anziché sollevare dalla necessità gli accattoni, li mantiene nel vizio. (F. D. Guerrazzi)
38. L'esperienza del passato e del nostro tempo dimostra che la giustizia da sola non basta e che, anzi, può condurre alla negazione e all'annientamento di se stessa, se non si consente a quella forza più profonda, che è l'amore, di plasmare la vita umana nelle sue varie dimensioni. (Giovanni Paolo II)
39. Libertà è innanzitutto il diritto alla disuguaglianza. (N. A. Berdjaev)
40. L'infanzia guarda davanti a sé, la vecchiaia indietro. (M. de Montaigne)
41. L'orrore della crudeltà mi spinge più innanzi nella clemenza di quanto qualsiasi modello di clemenza non potrebbe attrarmi. (M. de Montaigne)
42. L'unica garanzia di un'innocua applicazione del procedimento analitico non potrà che dipendere dalla personalità dell'analista. (S. Freud)
43. Mangia da uomo ciò che ti è posto innanzi; non masticare con voracità per non renderti odioso. (Siracide)
44. Mantieni una religiosa riverenza dinanzi al giudizio divino, dinanzi allo sdegno dell'Onnipotente. Non volere, dunque, sondare l'operato dell'Altissimo. Esamina invece le tue iniquità: in quante cose hai errato e quante cose buone hai tralasciato. (T. da Kempis)
45. Mille migliaia di Angeli lo servivano ed una miriade di miriadi stavano in piedi dinanzi a Lui. (Bibbia - Daniele)
46. Molti fanno il conto degli anni trascorsi dalla loro conversione a Dio; ma scarso è sovente il frutto della loro emendazione. Certamente morire è cosa che mette paura; ma forse è più pericoloso vivere a lungo. Beato colui che ha sempre dinanzi agli occhi l'ora della sua morte ed è pronto ogni giorno a morire. (T. da Kempis)
47. Nel tumultuare delle passioni e delle avverse vicende ci sorregga la cara speranza della sua inesauribile misericordia. Corriamo fidenti al tribunale di penitenza, ove egli con ansia di padre in ogni istante ci attende; e, pur consapevoli della nostra insolvibilità dinanzi a lui, non dubitiamo del perdono solennemente pronunziato sui nostri errori. Poniamo su di essi, come ce l'ha posta il Signore, una pietra sepolcrale. (S. Pio da Pietrelcina)
48. Nella vita spirituale più si corre e meno si fatica; anzi, la pace, preludio all'eterno gaudio, s'impossesserà di noi e saremo felici e forti a misura che vivendo in questo studio, faremo vivere Gesù in noi, mortificando noi stessi. (S. Pio da Pietrelcina)
49. Nessuno può essere veramente amico dell'uomo se non è innanzi tutto amico della verità. (Sant'Agostino)
50. Non crederti migliore di altri, affinché, per avventura, tu non sia ritenuto peggiore dinanzi a Dio, che ben conosce quello che c'è in ogni uomo. (T. da Kempis)
51. Non ti lamenterai mai delle offese, da qualunque parte ti vengono fatte, ricordandoti che Gesù venne saturato di obbrobri dalla malizia degli uomini che egli stesso aveva beneficato. Scuserai tutti con la carità cristiana, tenendo innanzi gli occhi l'esempio del divino Maestro che scusò persino i suoi crocifissori dinanzi al Padre suo. (S. Pio da Pietrelcina)
52. Preferirei mille croci, anzi ogni croce mi sarebbe dolce e leggera, se non avessi questa prova, di sentirmi cioè sempre nell'incertezza di piacere al Signore nelle mie operazioni... È doloroso vivere così... Mi rassegno, ma la rassegnazione, il mio fiat mi sembra così freddo, vano!... Che mistero! Gesù deve pensarci lui solo. (S. Pio da Pietrelcina)
53. Procura di vivere ora in modo tale che, nell'ora della morte, tu possa avere letizia, anziché paura; impara a morire al mondo, affinché tu cominci allora a vivere con Cristo; impara ora a disprezzare ogni cosa, affinché tu possa allora andare liberamente a Cristo; mortifica ora il tuo corpo con la penitenza, affinché tu passa allora essere pieno di fiducia. (T. da Kempis)
54. Purtroppo, non sempre una vita lunga corregge i difetti; anzi spesso accresce maggiormente le colpe. Magari potessimo passare santamente anche una sola giornata in questo mondo. (T. da Kempis)
55. Quando il tuo sguardo innanzi a me scintilla, / amabilmente pio, / io chiedo al lume della tua pupilla: / "Dimmi, se 'l sai, bel messagger del core, / dimmi, che cosa è Dio?" / E la pupilla mi risponde: Amore. (A Aleardi)
56. Quando si passa dinanzi a una immagine della Madonna bisogna dire: "Ti saluto, o Maria. Saluta Gesù da parte mia" (S. Pio da Pietrelcina)
57. Quanto più la coscienza umana, soccombendo alla secolarizzazione, perde il senso del significato stesso della parola "misericordia", quanto più, allontanandosi da Dio, si distanzia dal mistero della misericordia, tanto più la Chiesa ha il diritto e il dovere di far appello al Dio della misericordia "con forti grida". (Giovanni Paolo II)
58. Rammentati di ciò che avveniva nel cuore della nostra celeste Madre appiè della croce. Ella per l'esuberanza del dolore rimase impietrita dinanzi al Figlio crocifisso, ma non puoi dire che ne fosse abbandonata. Anzi quando meglio l'amò di allora che soffriva e non poteva neppure piangere? (S. Pio da Pietrelcina)
59. Riflettete ed abbiate sempre innanzi all'occhio della mente la grande umiltà della Madre di Dio e nostra, la quale, a misura che in lei crescevano i doni celesti, sempre più si sprofondava nell'umiltà. (S. Pio da Pietrelcina)
60. Saper campare del proprio, poco o molto che sia, è la prima garanzia di una vita onorata e tranquilla. Quando, invece, si comincia a vivere dell'altrui, addio tranquillità e purtroppo non di rado, addio onore (M. D'Azeglio).
61. Se fossimo totalmente morti a noi stessi e avessimo una perfetta semplicità interiore, potremmo perfino avere conoscenza delle cose di Dio, e fare esperienza, in qualche misura, della contemplazione celeste. Il vero e più grande ostacolo consiste in ciò, che non siamo liberi dalle passioni e dalle brame, e che non ci sforziamo di entrare nella via della perfezione, che fu la via dei santi: anzi, appena incontriamo una difficoltà, anche di poco conto, ci lasciamo troppo presto abbattere e ci volgiamo a consolazioni terrene. (T. da Kempis)
62. Se non ti è concesso di poterti trattenere a lungo in preghiera, in letture, ecc., non devi per questo sconfortarti. Finché avrai Gesù sacramentato ogni mattina, devi stimarti fortunatissima. Nel corso del giorno, quando non ti è permesso di fare altro, chiama Gesù, anche in mezzo a tutte le tue occupazioni, con gemito rassegnato dell'anima ed egli verrà e resterà sempre unito con l'anima mediante la sua grazia ed il suo santo amore. Vola con lo spirito dinanzi al tabernacolo, quando non ci puoi andare col corpo, e là sfoga le ardenti brame e parla e prega ed abbraccia il Diletto delle anime meglio che se ti fosse dato di riceverlo sacramentalmente. (S. Pio da Pietrelcina)
63. Se sarai tutto intento a te stesso e a Dio, ben poco ti scuoterà quello che sentirai dal di fuori. Sei forse da qualche parte, quando non sei presente in te? E se, dimenticando te stesso, tu avessi anche percorso il mondo intero, che giovamento ne avresti ricavato? Se vuoi avere pace e spirituale solidità, devi lasciar andare ogni cosa, e avere dinanzi agli occhi solamente te stesso. (T. da Kempis)
64. Se uno non vuole morire, non vuole vivere: la vita ci è stata data con la condizione della morte; noi avanziamo verso di essa. (Seneca)
65. Sono tutto di ognuno. Ognuno può dire: "Padre Pio è mio". Io amo tanto i miei fratelli di esilio. Amo i miei figli spirituali al pari dell'anima mia e più ancora. Li ho rigenerati a Gesù nel dolore e nell'amore. Posso dimenticare me stesso, ma non i miei figli spirituali, anzi assicuro che quando il Signore mi chiamerà, io gli dirò: "Signore, io resto alla porta del paradiso; vi entro quando ho visto entrare l'ultimo dei miei figli". Soffro tanto per non poter guadagnare tutti miei i fratelli a Dio. In certi momenti sto sul punto di morire di stretta al cuore nel vedere tante anime sofferenti senza poterle sollevare e tanti fratelli alleati con satana. (S. Pio da Pietrelcina)
66. Subirei infinite volte la morte, innanzi di offendere il Signore ad occhi aperti. (S. Pio da Pietrelcina)
67. Svilupparsi, agire, vivere secondo la legge di vita, è il primo, anzi l'unico vostro Dovere. (G. Mazzini)
68. Svilupparvi, agire, vivere secondo la vostra legge è il primo, anzi l'unico vostro dovere. (G. Mazzini)
69. Tutte le volte che una virtù non piace più, le si cambia nome. (Alfredo Panzini)
70. Un progresso nella vita spirituale non lo avrai raggiunto quando avrai avuto la grazia della consolazione, ma quando, con umiltà, abnegazione e pazienza, avrai saputo sopportare che essa ti sia tolta. Cosicché, neppure allora, tu sia pigro nell'amore alla preghiera o lasci cadere del tutto le abituali opere di pietà; anzi, tu faccia volenterosamente tutto quanto è in te, come meglio potrai e saprai, senza lasciarti andare del tutto a causa dell'aridità e dell'ansietà spirituale che senti. (T. da Kempis)
71. Un vero sviluppo, secondo le esigenze proprie dell'essere umano, uomo o donna, bambino, adulto o anziano, implica soprattutto da parte di quanti intervengono attivamente in questo processo e ne sono responsabili una viva coscienza del valore dei diritti di tutti e di ciascuno nonché della necessità di rispettare il diritto di ognuno all'utilizzazione piena dei benefici offerti dalla scienza e dalla tecnica. (Giovanni Paolo II)
72. Uno sviluppo soltanto economico non è in grado di liberare l'uomo, anzi, al contrario, finisce con l'asservirlo ancora di più. Uno sviluppo, che non comprenda le dimensioni culturali, trascendenti e religiose dell'uomo e della società nella misura in cui non riconosce l'esistenza di tali dimensioni e non orienta ad esse i propri traguardi e priorità, ancor meno contribuisce alla vera liberazione. (Giovanni Paolo II)
73. Bisogna sempre lasciar trascorrere la notte sulle ingiurie del giorno innanzi. (Napoleone Bonaparte)
74. Certo, certissimo, anzi probabile. (Ennio Flaiano)
75. Quanto più del tempo si tiene a conto, tanto più si dispera d'averne che basti, quanto più se ne gitta, tanto par che n'avanzi. (Giacomo Leopardi)
76. Quasi tutti gli uomini grandi sono modesti: perché si paragonano continuamente, non cogli altri, ma con quell'idea del perfetto che hanno dinanzi allo spirito, infinitamente più chiara e maggiore di quella che ha il volgo; e considerano quanto sieno lontani dal conseguirla. (Giacomo Leopardi)
77. Una donna che fugge attira l'inseguitore, anzi lo crea. (Ennio Flaiano)
78. Dandosi a Dio, il cuore non perde la sua tenerezza naturale, anzi, questa tenerezza cresce divenendo più pura e più divina. (Santa Teresa di Gesù Bambino)
79. La reminiscenza ti fa sentire così deliziosamente anziano e infelice. (George Bernard Shaw)
80. Noi siamo nauseati dalla guerra, noi non desideriamo combattere. Il pensiero di essa riempie ora di spavento i nostri cuori, eppure noi ci rimpianziamo di cadaveri. Simili a corvi, noi viviamo e ci nutriamo di carne, indifferenti alla sofferenza e al dolore che noi così facendo causiamo: se così noi trattiamo per sport o per profitto, animali privi di difesa, come possiamo sperare in questo modo di conseguire la pace di cui diciamo di essere così ansiosi? Noi preghiamo per essa, sopra ecatombi di massacrati, Dio, mentre oltraggiamo la legge morale. Così, la crudeltà genera la sua progenie: la guerra. (George Bernard Shaw)
81. Quando si dice comunemente che i genitori sono i migliori giudici di ciò che più conviene ai propri figli, ciò non dipende soltanto dalla qualità dei genitori, ma anche dal fatto ch'essi sono in condizioni finanziarie abbastanza buone per esercitare il loro istinto paterno e materno. (George Bernard Shaw)




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