- AFORISMI E CITAZIONI - 'ann'

1. A chi giova un'ampia e sottile discussione intorno a cose oscure e nascoste all'uomo; cose per le quali, anche se le avremo ignorate, non saremo tenuti responsabili, nel giudizio finale? Grande nostra stoltezza: trascurando ciò che ci è utile, anzi necessario, ci dedichiamo a cose che attirano la nostra curiosità e possono essere causa della nostra dannazione. (T. da Kempis)
2. A parte l'uomo, tutti gli animali sanno che lo scopo principale della vita è godersela (Samuel Butler)
3. Abbi ben chiara la cosa da dire: le parole verranno. (Catone il Censore)
4. Accanto agli uomini ed alle società agiate e sazie, viventi nell'abbondanza, soggette al consumismo e al godimento, non mancano nella stessa famiglia umana né gli individui né i gruppi sociali che soffrono la fame. Non mancano i bambini che muoiono di fame sotto gli occhi delle loro madri. Non mancano in varie parti del mondo, in vari sistemi socioeconomici, intere aree di miseria, di deficienza e di sottosviluppo. Tale fatto è universalmente noto. (Giovanni Paolo II)
5. Adoro gli scandali che riguardano gli altri, ma quelli che riguardano me non m'interessano. Non hanno il fascino della novità. (O. Wilde)
6. Agli esami gli sciocchi fanno spesso domande a cui i saggi non sanno rispondere. (Wilde)
7. Ai non sposati e alle vedove dico: è cosa buona per loro rimanere come sono io; ma se non sanno vivere in continenza, si sposino; è meglio sposarsi che ardere. (S. Paolo)
8. Al cinema il sesso c'è sempre stato. Solo che adesso è anche sullo schermo. (Danny Thomas)
9. Al mondo ci stanno molte donne, ma poche ci stanno (Totò)
10. Al posto dell'iniziativa creativa nasce la passività, la dipendenza e la sottomissione all'apparato burocratico che, come unico organo "disponente" e "decisionale"--se non addirittura "possessore"--della totalità dei beni e mezzi di produzione, mette tutti in una posizione di dipendenza quasi assoluta, che è simile alla tradizionale dipendenza dell'operaio-proletario dal capitalismo. (Giovanni Paolo II)
11. All'abbondanza di beni e di servizi disponibili in alcune parti del mondo, soprattutto nel Nord sviluppato, corrisponde nel Sud un inammissibile ritardo, ed è proprio in questa fascia geo-politica che vive la maggior parte del genere umano. (Giovanni Paolo II)
12. Allora quale profitto c'è per l'uomo in tutta la sua fatica e in tutto l'affanno del suo cuore con cui si affatica sotto il sole? Tutti i suoi giorni non sono che dolori e preoccupazioni penose; il suo cuore non riposa neppure di notte. Anche questo è vanità! (Ecclesiaste)
13. Ama e tienti amico colui che, quando tutti se ne andranno, non ti abbandonerà, né permetterà che, alla fine, tu abbia a perire. Che tu lo voglia oppure no, dovrai un giorno separarti da tutti; tienti dunque stretto, in vita e in morte, a Gesù, e affidati alla fedeltà di lui, che solo ti potrà aiutare allorché gli altri ti verranno meno. (T. da Kempis)
14. Amo gli scandali che riguardano gli altri, ma quelli che riguardano me non mi interessano. Non hanno il fascino della novità. (O. Wilde)
15. Anche la stupidità è bella, se perfetta. (Thomas Mann)
16. Antipasti di 2000 anni fa - Meduse e uova. Mammelle di scrofa farcite con ricci di mare. Patina di cervella con latte e uova. Funghi bolliti con salsa pepata di pesce. Ricci di mare con salsa di spezie, miele, olio e uova. (Apicio)
17. Appare molto allarmante costatare in molti Paesi il lancio di campagne sistematiche contro la natalità per iniziativa dei loro governi, in contrasto non solo con l'identità culturale e religiosa degli stessi Paesi, ma anche con la natura del vero sviluppo. Avviene spesso che tali campagne sono dovute a pressioni e sono finanziate da capitali provenienti dall'estero e, in qualche caso, ad esse sono addirittura subordinati gli aiuti e l'assistenza economico-finanziaria. (Giovanni Paolo II)
18. Ascoltare significa sentir raccontare delle cose che si sanno da uno che le ignora (M. Donnay)
19. Attraversa pure il mare, lascia che scompaiano terre e città all'orizzonte, i tuoi vizi ti seguiranno dovunque andrai. (Seneca)
20. Avete inteso che fu detto: Occhio per occhio e dente per dente; ma io vi dico di non opporvi al malvagio; anzi se uno ti percuote la guancia destra, tu porgigli anche l'altra; e a chi ti vuol chiamare in giudizio per toglierti la tunica, tu lascia anche il mantello. E se uno ti costringerà a fare un miglio, tu fanne con lui due. (Gesù)
21. Badate ai pence che le sterline baderanno a se stesse. (Philip Dormer Stanhope Chesterfield)
22. Beata l'anima che ascolta il Signore che le parla dentro, e accoglie dalla sua bocca la parola di consolazione. Beate le orecchie che colgono la preziosa e discreta voce di Dio, e non tengono alcun conto dei discorsi di questo mondo. Veramente beate le orecchie che danno retta, non alla voce che risuona dal di fuori, ma alla verità, che ammaestra dal di dentro. (T. da Kempis)
23. Beati gli afflitti, perché saranno consolati. (Gesù)
24. Beati gli occhi, che, chiusi alle cose esteriori, sono attenti alle interiori. Beati coloro che sanno penetrare ciò che è interiore e si preoccupano di prepararsi sempre più, con sforzo quotidiano, a comprendere le cose arcane del cielo. Beati coloro che bramano di dedicarsi a Dio, sciogliendosi da ogni impaccio temporale. (T. da Kempis)
25. Beati gli operatori di pace, perché saranno chiamati figli di Dio. (Gesù)
26. Beati i misericordiosi, perché troveranno misericordia. (Gesù)
27. Beati i miti, perché erediteranno la terra. (Gesù)
28. Beati i puri di cuore, perché vedranno Dio. (Gesù)
29. Beati quelli che hanno fame e sete della giustizia, perché saranno saziati. (Gesù)
30. Beati voi quando vi insulteranno, vi perseguiteranno e, mentendo, diranno ogni sorta di male contro di voi per causa mia. Rallegratevi ed esultate, perché grande è la vostra ricompensa nei cieli. (Gesù)
31. Beltà e follia vanno spesso in compagnia. (Proverbio)
32. Benedico di cuore Iddio che mi ha fatto conoscere delle anime veramente buone ed anche ad esse ho annunziato che le loro anime sono la vigna di Dio; la cisterna è la fede; la torre è la speranza; il torchio è la santa carità; la siepe è la legge di Dio che le separa dai figli del secolo. (S. Pio da Pietrelcina)
33. Bisogna ingannare gli uomini per asservirli; ma si deve loro almeno la cortesia della menzogna (Madame de Stael)
34. Bisognerebbe sposare soltanto una donna bellissima, altrimenti non c'è speranza di disfarsene. (Danny Kaye)
35. Buone recinzioni fanno buoni vicini. (Robert Frost)
36. Cavilla sui tuoi limiti e senza dubbio ti apparterranno. (R. Bach)
37. Certamente, la limitazione della libertà religiosa delle persone e delle comunità non è soltanto una loro dolorosa esperienza, ma colpisce innanzitutto la dignità stessa dell'uomo, indipendentemente dalla religione professata o dalla concezione che esse hanno del mondo. La limitazione della libertà religiosa e la sua violazione contrastano con la dignità dell'uomo e con i suoi diritti oggettivi. (Giovanni Paolo II)
38. Certe carezze ai sinceri fanno schifo, ai cauti paura (N. Tommaseo).
39. Certi animali, per non essere scovati, confondono le loro orme intorno alla tana: devi fare lo stesso, altrimenti non mancheranno i seccatori. (Seneca)
40. Che cosa servono a quel tizio ottant'anni trascorsi nell'inerzia? Costui non è vissuto, ma si è attardato nella vita, e non è morto tardi, ma lentamente. (Seneca)
41. Che i vermi roderanno il mio corpo è un pensiero che posso sopportare; ma che i professori di filosofia rodano la mia filosofia, è un'idea che mi fa venire i brividi. (Schopenhauer)
42. Che importanza ha l'effettivo trascorrere del tempo? Solo le persone superficiali impiegano anni per liberarsi da un'emozione. (O. Wilde)
43. Chi crederà e sarà battezzato si salverà; chi non crederà sarà condannato. (Gesù)
44. Chi falsifica i pesi, le misure o i sigilli, o fa scritture false, o altera atti pubblici, è condannato al taglio della mano. (Antica legge egiziana)
45. Chi in un'arte è diventato maestro, può senza danno scordarsi le regole (Arturo Graf)
46. Chi la tua vana ambizion fomenta, spesso a tuo danno i suoi vantaggi tenta. (A. Bertola)
47. Chi manca di valore e tuttavia esalta le sue opere, inganna chi non lo conosce, ma viene deriso da chi sa valutarlo. (Fedro)
48. Chi non ricorda il passato è condannato a ripeterlo. (George Santayana)
49. Chi non sa l'arte chiuda bottega, e chi non sa nuotare che si anneghi. (G. Verga)
50. Chi si fida con troppa facilità è di animo leggero, chi pecca danneggia se stesso. (Siracide)
51. Chi sradicasse la sensazione del male, estirperebbe contemporaneamente la sensazione del piacere e infine annienterebbe l'uomo. (M. de Montaigne)
52. Chi t'accarezza più di quel che suole, o t'ha ingannato o ingannar ti vuole. (Proverbio)
53. Chi teme il Signore accetterà la correzione, coloro che lo ricercano troveranno il suo favore. (Siracide)
54. Chi vuole comprendere pienamente e gustare le parole di Cristo deve fare in modo che tutta la sua vita si modelli su Cristo. Che ti serve saper discutere profondamente della Trinità, se non sei umile, e perciò alla Trinità tu dispiaci? Invero, non sono le profonde dissertazioni che fanno santo e giusto l'uomo; ma è la vita virtuosa che lo rende caro a Dio. Preferisco sentire nel cuore la compunzione che saperla definire. (T. da Kempis)
55. Chi, potendo trasgredire, non ha trasgredito, e potendo compiere il male, non lo ha fatto? Si consolideranno i suoi beni e l'assemblea celebrerà le sue beneficenze. (Siracide)
56. Chiudete i ruscelli, o fanciulli, i prati hanno bevuto abbastanza. (Virgilio)
57. Chiudi la porta dei sensi, affinché tu possa udire quello che ti dice interiormente Iddio, tuo signore. Questo dice il tuo diletto: "Io sono la tua salvezza, la tua pace, la tua vita; stai accanto a me e troverai la pace; lascia tutte le cose che passano, cerca le cose eterne. Che altro sono le cose corporali, se non illusioni? E a che gioveranno tutte le creature, se sarai abbandonata dal Creatore?". Oh, anima mia, rinuncia a tutto e fatti cara e fedele al tuo Creatore, così da poter raggiungere la vera beatitudine. (T. da Kempis)
58. Ci hanno tenuti tanto legati con lacci, che non sappiamo più camminare da soli. Sono spenti ogni nostro vigore e ogni nostra libertà. (M. de Montaigne)
59. Ci sono alcuni che stanno, essi, nella pace e mantengono pace anche con gli altri. Ci sono invece alcuni che non stanno in pace essi, né lasciano pace agli altri: pesanti con il prossimo, e ancor più con se stessi. Ci sono poi alcuni che stanno essi nella pace e si preoccupano di condurre alla pace gli altri. La verità è che la vera pace, in questa nostra misera vita, la dobbiamo far consistere nel saper sopportare con umiltà, piuttosto che nel non avere contrarietà. Colui che saprà meglio sopportare, conseguirà una pace più grande. (T. da Kempis)
60. Ci sono molti che stanno sottomessi per forza, più che per amore: da ciò traggono sofferenza, e facilmente se ne lamentano; essi non giungono a libertà di spirito, se la loro sottomissione non viene dal profondo del cuore e non ha radice in Dio. Corri pure di qua e di là; non troverai pace che nell'umile sottomissione sotto la guida di un superiore. (T. da Kempis)
61. Ci sono persone che sanno tutto e purtroppo è tutto quello che sanno. (Oscar Wilde)
62. Ci sono quelli -- i pochi che possiedono molto -- che non riescono veramente ad "essere", perché, per un capovolgimento della gerarchia dei valori, ne sono impediti dal culto dell'"avere"; e ci sono quelli -- i molti che possiedono poco o nulla --, i quali non riescono a realizzare la loro vocazione umana fondamentale, essendo privi dei beni indispensabili. (Giovanni Paolo II)
63. Ci sono solo due tipi di persone davvero affascinanti: quelle che sanno tutto e quelle che non sanno assolutamente nulla. (O. Wilde)
64. Ci vogliono venti anni a una donna per fare del proprio figlio un uomo, e venti minuti a un'altra donna per farne un idiota (Charles Dickens)
65. Ciascuno chiama idee chiare quelle che hanno lo stesso grado di confusione delle sue. (Marcel Proust)
66. Ciò che non si comprende non lo si possiede (Johann Wolfgang Goethe)
67. Circa la vostra lettura c'è poco da ammirare e quasi niente da edificarsi. Vi è assolutamente necessario che a simili letture aggiungiate quella dei Libri santi (Sacra Scrittura), tanto raccomandata da tutti i santi padri. Ed io non posso esimervi da queste letture spirituali, troppo premendomi la vostra perfezione. Conviene che deponiate il pregiudizio che avete (se volete da simili letture ricavare il tanto insperato frutto) intorno allo stile ed alla forma con cui questi Libri sono esposti. Sforzatevi nel far questo e raccomandate la cosa al Signore. In questo vi è un grave inganno ed io non posso nascondervelo. (S. Pio da Pietrelcina)
68. Col peccato mortale l'uomo perde la bellezza soprannaturale dell'anima e diviene affatto impuro dinanzi a Dio. Come la putrefazione toglie alla mela il colore, l'odore, il sapore ed ogni bellezza di pregio, così il peccato grave toglie all'anima ogni valore di bellezza. (S. Bonaventura).
69. Coloro che sanno desiderano apparire ed essere chiamati sapienti. Ma vi sono molte cose, la cui conoscenza giova ben poco, o non giova affatto, all'anima. Ed è tutt'altro che sapiente colui che attende a cose diverse da quelle che servono alla sua salvezza. I molti discorsi non appagano l'anima; invece una vita buona rinfresca la mente e una coscienza pura dà grande fiducia in Dio. (T. da Kempis)
70. Colui che sorride quando le cose vanno male ha pensato a qualcuno cui dare la colpa. (Jones)
71. Colui che sorride quando le cose vanno male, ha già trovato qualcuno cui dare la colpa (Arthur Bloch)
72. Come ai raggi del sole si scorgono moltissimi atomi, che senza quella luce non si vedono, così agli occhi d Dio appaiono di gran peso e da castigare severamente i peccati veniali, che a noi sembrano neppure peccato. (S. Giovanni Crisostomo)
73. Come ascoltiamo, così vogliamo essere ascoltati. (Von Hofmannsthal)
74. Come giustificare il fatto che ingenti somme di danaro che potrebbero e dovrebbero essere destinate a incrementare lo sviluppo dei popoli, sono invece utilizzate per l'arricchimento di individui o di gruppi, ovvero assegnate all'ampliamento degli arsenali di armi, sia nei Paesi sviluppati sia in quelli in via di sviluppo, sconvolgendo così le vere priorità? (Giovanni Paolo II)
75. Come le api, che senza esitare attraversano talvolta le ampie distese dei campi, pur di raggiungere l'aiuola prediletta, e poi stanche, ma soddisfatte e cariche di polline, tornano al favo per ivi compiere in feconda opera silenziosa la sapiente trasformazione del nettare dei fiori in nettare di vita: così voi, dopo averla raccolta, tenete ben chiusa nel vostro cuore la parola di Dio; tornate all'alveare, cioè meditatela con attenzione, scanditene gli elementi, ricercatene il significato profondo. Essa vi apparirà allora nel suo luminoso splendore, acquisterà la potenza di annientare le vostre naturali inclinazioni verso la materia, avrà la virtù di trasformarle in ascensioni pure e sublimi dello spirito, di avvincere più strettamente il vostro al Cuore divino del vostro Signore. (S. Pio da Pietrelcina)
76. Come sentiamo, così vogliamo essere sentiti. (H. von Hofmannsthal)
77. Comprendo che le tentazioni sembrano piuttosto macchiare che purificare lo spirito, ma sentiamo qual è il linguaggio dei santi, e a tal proposito vi basti sapere, fra tanti, quello che dice san Francesco di Sales: che le tentazioni sono come il sapone, il quale diffuso sui panni sembra imbrattarli ed in verità li purifica. (S. Pio da Pietrelcina)
78. Con la concordia i piccoli stati crescono, con la discordia vanno in rovina i più grandi. (M. Agrippa)
79. Confesso la verità quando essa mi danneggia, come anche se mi giova. (M. de Montaigne)
80. Convertitevi, perché il regno dei cieli è vicino! (S. Giovanni Battista)
81. Così vanno le cose umane: nella vittoria anche ai vigliacchi è lecito vantarsi, mentre le sconfitte infangano anche i valorosi. (Sallustio)
82. Crescono davvero negli uomini, fra gli uomini, l'amore sociale, il rispetto dei diritti altrui, per ogni uomo, nazione, popolo, o, al contrario, crescono gli egoismi di varie dimensioni, i nazionalismi esagerati, al posto dell'autentico amore di patria, ed anche la tendenza a dominare gli altri al di là dei propri legittimi diritti e meriti, e la tendenza a sfruttare tutto il progresso materiale e tecnico-produttivo esclusivamente allo scopo di dominare sugli altri o in favore di tale o talaltro imperialismo? (Giovanni Paolo II)
83. Cultura è quella cosa che i più ricevono, molti trasmettono e pochi hanno (Karl Kraus)
84. Dei piaceri e dei beni che possediamo non ce n'è alcuno esente da qualche mescolanza di male e di danno. (M. de Montaigne)
85. Dessert di 2000 anni fa - Fricassea di rose. Datteri farciti di noci e pinoli, fritti nel miele. Dolci africani al vino dolce e miele, serviti caldi. (Apicio)
86. Deve anche preoccupare il declino di molti valori fondamentali che costituiscono un bene incontestabile non soltanto della morale cristiana, ma semplicemente della morale umana, della cultura morale, quali il rispetto per la vita umana sin dal momento del concepimento, il rispetto per il matrimonio nella sua unità indissolubile, il rispetto per la stabilità della famiglia. Il permissivismo morale colpisce soprattutto questo ambito più sensibile della vita e della convivenza umana. (Giovanni Paolo II)
87. Di che dovete affannarvi se Gesù vuol farvi pervenire alla patria celeste per i deserti o per i campi, quando e per gli uni e per gli altri si perverrà lo stesso alla beata eternità? Allontanate da voi ogni soverchia preoccupazione che nasce dalle prove con le quali il buon Dio vuole visitarvi; e se ciò non è possibile, allontanatene il pensiero ed in tutto vivete rassegnati ai divini voleri. (S. Pio da Pietrelcina)
88. Di due cose dobbiamo supplicare di continuo il dolcissimo Signor nostro: che cresca in noi l'amore ed il timore, poiché quello ci farà volare nelle vie del Signore, questo ci farà guardare dove mettiamo il piede; quello ci fa guardare le cose di questo mondo per quelle che sono, questo ci fa riguardare ogni trascuratezza. Allorché poi amore e timore si daranno un bacio, non è più in poter nostro il concedere affetto alle cose di quaggiù. (S. Pio da Pietrelcina)
89. Di fronte ai casi di bisogno, non si possono preferire gli ornamenti superflui delle chiese e la suppellettile preziosa del culto divino; al contrario, potrebbe essere obbligatorio alienare questi beni per dar pane, bevanda, vestito e casa a chi ne è privo. (Giovanni Paolo II)
90. Di là da certo segno, la ricchezza e la povertà hanno comune questa maledizione, che fanno dell'uomo uno schiavo (Arturo Graf)
91. Di tutto quello che fai, niente ti sembri grande, prezioso e ammirevole; niente ti sembri meritevole di stima. Alto, lodevole e desiderabile davvero ti sembri soltanto ciò che è eterno. Più di ogni altra cosa, ti sia cara la verità eterna; e sempre ti dispiaccia la tua estrema pochezza. Nulla devi temere, disprezzare e fuggire quanto i tuoi vizi e i tuoi peccati; cose che ti debbono affliggere più di ogni danno materiale. (T. da Kempis)
92. Dieci anni prima del suo tempo una moda è indecente; dieci anni dopo, è orrenda; ma un secolo dopo, è romantica. (James Laver)
93. Dinanzi a Dio, il quale mi giudicherà per le mie azioni, che mi gioverebbe se io anche possedessi tutta la scienza del mondo, ma non avessi l'amore? Datti pace da una smania eccessiva di sapere: in essa, infatti, non troverai che sviamento grande ed inganno. (T. da Kempis)
94. Divenire lo spettatore della propria vita, significa sfuggire i fatti dell'esistenza che ci fanno soffrire. (O. Wilde)
95. Dopo l'amore di nostro Signore, ti raccomando, o figliuola, quello della Chiesa, sua Sposa, di questa cara e dolce colomba, che sola può far le uova e far nascere i colombini e le colombine dello Sposo. Ringrazia Dio continuamente di essere figliuola della Chiesa, ad esempio di tante anime che ci hanno preceduto nel felice passaggio. Abbi gran compassione di tutti i pastori, predicatori e guidatori di anime, e vedi come sono sparsi sopra tutta la faccia della terra, poiché non vi è al mondo provincia dove non ve ne siano molti. Prega Dio per essi, acciocché salvando loro medesimi, procurino fruttuosamente la salute delle anime. (S. Pio da Pietrelcina)
96. Dopo l'ascensione di Gesù Cristo al cielo, Maria ardeva continuamente del più vivo desiderio di riunirsi a lui. Senza del suo divin Figliuolo, a lei sembrava di trovarsi nel più duro esilio. Quegli anni in cui dovette stare divisa da lui, furono per lei il più lento e penoso martirio, martirio d'amore che la consumava lentamente. (S. Pio da Pietrelcina)
97. Dove fanno il deserto lo chiamano pace. (Tacito)
98. Dove finiscono le leggi, comincia la tirannia. (William Conte di Chatham Pitt)
99. Dovrebbe essere altamente istruttiva una sconcertante constatazione del più recente periodo: accanto alle miserie del sottosviluppo, che non possono essere tollerate, ci troviamo di fronte a una sorta di supersviluppo, egualmente inammissibile, perché, come il primo, è contrario al bene e alla felicità autentica. Tale supersviluppo, infatti, consistente nell'eccessiva disponibilità di ogni tipo di beni materiali in favore di alcune fasce sociali, rende facilmente gli uomini schiavi del "possesso" e del godimento immediato, senza altro orizzonte che la moltiplicazione o la continua sostituzione delle cose, che già si posseggono, con altre ancora più perfette. E' la cosiddetta civiltà dei "consumi", o consumismo, che comporta tanti "scarti" e "rifiuti". (Giovanni Paolo II)
100. E' ben noto il quadro della civiltà consumistica, che consiste in un certo eccesso dei beni necessari all'uomo, alle società intere, e qui si tratta proprio delle società ricche e molto sviluppate, mentre le rimanenti società, almeno larghi strati di esse, soffrono la fame, e molte persone muoiono ogni giorno di denutrizione e di inedia. Di pari passo va per gli uni un certo abuso della libertà, che è legato proprio ad un atteggiamento consumistico non controllato dall'etica, ed esso limita contemporaneamente la libertà degli altri, cioè di coloro che soffrono rilevanti deficienze e vengono spinti verso condizioni di ulteriore miseria ed indigenza. (Giovanni Paolo II)
101. E' il miracolo della speranza che rende possibile anche l'impossibile (Papa Giovanni XXIII)
102. E' ingiusto proibire ai preti di sposarsi. Per che cosa hanno meritato un simile privilegio. (R. Cerda)
103. E la luce risplende fra le tenebre, ma le tenebre non l'hanno ricevuta. (5 Giovanni evangelista 1)
104. E' l'animo che devi cambiare, non il cielo sotto cui vivi (Lucio Anneo Seneca)
105. E' necessario denunciare l'esistenza di meccanismi economici, finanziari e sociali, i quali, benché manovrati dalla volontà degli uomini, funzionano spesso in maniera quasi automatica, rendendo più rigide le situazioni di ricchezza degli uni e di povertà degli altri. Tali meccanismi, azionati--in modo diretto o indiretto --dai Paesi più sviluppati, favoriscono per il loro stesso funzionamento gli interessi di chi li manovra, ma finiscono per soffocare o condizionare le economie dei Paesi meno sviluppati. (Giovanni Paolo II)
106. È proprio all'interno dell'uomo che molti elementi si contrastano a vicenda. Da una parte infatti, come creatura, egli sperimenta in mille modi i suoi limiti; d'altra parte, si accorge di essere senza confini nelle sue aspirazioni e chiamato ad una vita superiore. Sollecitato da molte attrattive, è costretto sempre a sceglierne qualcuna ed a rinunciare alle altre. Inoltre, debole e peccatore, non di rado fa quello che non vorrebbe e non fa quello che vorrebbe. Per cui soffre in se stesso una divisione, dalla quale provengono anche tante e così gravi discordie nella società". (Giovanni Paolo II)
107. E' uguale follia piangere del fatto che di qui a cento anni non vivremo, quanto piangere del fatto che cento anni fa non eravamo vivi. (M. de Montaigne)
108. E' una cosa ben schifosa, il successo. La sua falsa somiglianza con il merito inganna gli uomini (Victor Hugo)
109. E' vivo chi è utile a molti, è vivo chi fa buon uso di sé stesso; quelli che si nascondono, immobili nel loro torpore, stanno in casa loro come in una tomba. (Seneca)
110. Esiste già un reale e percettibile pericolo che, mentre progredisce enormemente il dominio da parte dell'uomo sul mondo delle cose, di questo suo dominio egli perda i fili essenziali, e in vari modi la sua umanità sia sottomessa a quel mondo, ed egli stesso divenga oggetto di multiforme, anche se spesso non direttamente percettibile, manipolazione, mediante tutta l'organizzazione della vita comunitaria, mediante il sistema di produzione, mediante la pressione dei mezzi di comunicazione sociale. (Giovanni Paolo II)
111. Essere adorati è una seccatura. Le donne ci trattano proprio come gli esseri umani trattano i loro dei. Ci adorano e non fanno altro che seccarci chiedendoci di fare qualcosa per loro. (O. Wilde)
112. Evitate tutto ciò che piace al volgo e che viene dal caso; fermatevi sospettosi e pavidi di fronte ad ogni bene fortuito: l'esca alletta fiere e pesci e li inganna. (Seneca)
113. Fa conto di essere andato ad Atene o a Rodi; scegli a tuo piacere la città: che importanza hanno gli usi e i costumi locali? Tu ci porti i tuoi. (Seneca)
114. Fanno più disastri gli scienziati di quanti ne abbiano combinati gli ignoranti. (Giovanni Arpino)
115. Fate uso cristiano dei vostri soldi e dei vostri risparmi, e allora tanta miseria scomparirà e tanti corpi doloranti e tanti esseri afflitti troveranno sollievo e conforto. (S. Pio da Pietrelcina)
116. Felice colui che viene ammaestrato direttamente dalla verità, così come essa è, e non per mezzo di immagini o di parole umane; ché la nostra intelligenza e la nostra sensibilità spesso ci ingannano, e sono di corta veduta. (T. da Kempis)
117. Figlio, non sopportare di mal animo se certuni danno un cattivo giudizio su di te e dicono, nei tuoi confronti, parole che non ascolti con piacere. Il tuo giudizio su te stesso deve essere ancora più grave; devi credere che non ci sia nessuno più debole di te. (T. da Kempis)
118. Finché una donna riesce a dimostrare dieci anni di meno di sua figlia è completamente soddisfatta. (O. Wilde)
119. Fra speranza e affanni, fra timori e rabbia, immagina che l'alba di ogni giorno sia l'ultima per te: le ore che seguiranno e non speravi più saranno tutte un incanto. (Orazio)
120. Genio e follia hanno qualcosa in comune, entrambi vivono in un mondo diverso da quello che esiste per gli altri. (Schopenhauer)
121. Gettate in Dio solo ogni vostra sollecitudine, poiché egli ha cura grandissima di voi e di quei tre angioletti di figliuoli dei quali ha voluto che foste adorna. Detti figliuoli vi saranno, per la loro condotta, di conforto e di consolazione nel corso della vita. Siate sempre sollecita per la loro educazione, non tanto scientifica quanto morale. Il tutto vi stia a cuore ed abbiatelo caro più della pupilla dell'occhio vostro. All'educazione della mente, mediante i buoni studi, procurate che vada sempre accoppiata l'educazione del cuore e della nostra santa religione; quella senza di questa, mia buona signora, dà una ferita mortale al cuore umano. (S. Pio da Pietrelcina)
122. Gli alberi grandi fanno più ombra che frutto. (Proverbio)
123. Gli animali non sono stupidi come si crede: non hanno né dottori, né avvocati. (L. Douquier)
124. Gli animali sono amici così simpatici:non fanno domande, non muovono critiche (G.Eliot)
125. Gli anni mi trascinano se vogliono, ma a ritroso! (M. de Montaigne)
126. Gli dei hanno voluto che il dolore seguisse sempre come compagno il piacere (Plauto)
127. Gli Dei, dice Platone, ci hanno fornito di un membro disobbediente e tirannico; il quale, come un animale furioso, si mette, per la sua virulenza del suo desiderare, a sottomettere tutto a sé. (M. de Montaigne)
128. Gli onesti da nessun guadagno sono indotti all'inganno, i disonesti anche da uno piccolo. (Cicerone)
129. Gli unici artisti dotati di fascino personale che io abbia conosciuto sono i cattivi artisti: quelli buoni esistono solamente per quello che fanno e di conseguenza, sono assolutamente privi di interesse per quello che sono. (O. Wilde)
130. Gli uomini bramano sempre essere il primo amore di una donna, e questo è un effetto della loro stupida vanità. Le donne hanno un istinto più sottile. Ciò che a loro piace essere... è l'ultima storia d'amore di un uomo. (Oscar Wilde)
131. Gli uomini che meglio riescono a stare con le donne sono gli stessi che sanno starci benissimo senza. (Charles Baudelaire)
132. Gli uomini condannano le ingiustizie non perché ritengono criminale commetterle, ma perché temono di poterne essere vittime. (Platone)
133. Gli uomini eccellenti ritengono in ogni fortuna il medesimo animo e la loro medesima dignità; i deboli s'inebriano nella buona fortuna, attribuendo tutto il bene che hanno a quelle virtù che non conobbero mai: donde nasce che diventano insopportabili e odiosi a tutti coloro che hanno intorno (N. Machiavelli)
134. Gli uomini hanno gli anni che sentono, le donne quelli che mostrano. (Proverbio)
135. Gli uomini oggetto di invidia sono destinati a scomparire: alcuni verranno eliminati, altri cadranno. La prosperità è inquieta: si tormenta da sé. (Seneca)
136. Gli uomini più saggi e più religiosi hanno vissuto fuggendo ogni fatto esteriore. (M. de Montaigne)
137. Gli uomini sono tormentati dalle opinioni che hanno delle cose, non dalle cose per sé stesse, (M. de Montaigne)
138. Gli uomini, quando si arrabbiano, si danno da fare per cambiare le cose. (Malcolm X)
139. Gl'individui muoiono; ma quel tanto di vero che essi hanno pensato, quel tanto di buono ch'essi hanno operato non va perduto con essi: l'Umanità lo raccoglie e gli uomini che passeggiano sulla loro sepoltura ne fanno lor pro. (G. Mazzini)
140. Gl'italiani non hanno costumi: essi hanno delle usanze. (Giacomo Leopardi)
141. Guardate che nessuno vi inganni; molti verranno nel mio nome, dicendo: Io sono il Cristo, e trarranno molti in inganno. (Gesù)
142. Ho poi considerato tutte le oppressioni che si commettono sotto il sole. Ecco il pianto degli oppressi che non hanno chi li consoli; da parte dei loro oppressori sta la violenza, mentre per essi non c'è chi li consoli. Allora ho proclamato più felici i morti, ormai trapassati, dei viventi che sono ancora in vita; ma ancor più felice degli uni e degli altri chi ancora non è e non ha visto le azioni malvagie che si commettono sotto il sole. (Ecclesiaste)
143. I bambini non hanno il senso del comico. (S. Freud)
144. I computer sono inutili. Ti sanno dare solo risposte. (Pablo Picasso)
145. I consigli sono raramente graditi. E quelli che ne hanno più bisogno sono anche sempre quelli a cui piacciono meno (Lord Chesterfeld)
146. I creditori hanno più memoria dei debitori (Benjamin Franklin)
147. I critici giudicano le opere e non sanno essere giudicati da esse. (Jean Cocteau)
148. I cuori forti e generosi non si dolgono che per grandi motivi, ed ancora tali motivi non li fanno troppo penetrare nel loro intimo. (S. Pio da Pietrelcina)
149. I denari vengono di passo e se ne vanno di galoppo. (Proverbio)
150. I desideri naturali hanno limiti ben definiti, quelli nati da una falsa opinione non ne hanno: il falso non ha confini. (Seneca)
151. I diplomatici tradiscono tutto, tranne le proprie emozioni (Victor Hugo).
152. I figlioli di questo secolo hanno sempre i loro occhi rivolti alla terra; noi teniamoli fissi in alto. (S. Pio da Pietrelcina)
153. I giovani d'oggi soprattutto sanno che il progresso della scienza e della tecnica può procurare non solo nuovi beni materiali, ma anche una più vasta partecipazione alla reciproca conoscenza. Ad esempio, lo sviluppo dell'informatica moltiplicherà le capacità creatrici dell'uomo e gli permetterà di accedere alle ricchezze intellettuali e culturali degli altri popoli. Le nuove tecniche di comunicazione favoriranno una maggiore partecipazione agli avvenimenti e un crescente scambio di idee. Le acquisizioni della scienza biologica, psicologica o sociale aiuteranno l'uomo a penetrare meglio nelle ricchezze del proprio essere. (Giovanni Paolo II)
154. I grandi spiriti hanno sempre incontrato violenta opposizione da parte delle menti mediocri. (Albert Einstein)
155. I mariti hanno il dovere di amare le mogli come il proprio corpo, perché chi ama la propria moglie ama se stesso. (S. Paolo)
156. I mariti non sono mai amanti così meravigliosi come quando stanno tradendo la moglie (Marilyn Monroe)
157. I matrimoni hanno la luna di miele; le vedovanze anche (A.Scholl)
158. I mezzi tecnici a disposizione della civiltà odierna celano non soltanto la possibilità di un'autodistruzione per via di un conflitto militare, ma anche la possibilità di un soggiogamento "pacifico" degli individui, degli ambiti di vita, di società intere e di nazioni, che per qualsiasi motivo possono riuscire scomodi per coloro i quali dispongono dei relativi mezzi e sono pronti a servirsene senza scrupolo. (Giovanni Paolo II)
159. I mondani, ingolfati nei loro affari, vivono nell'oscurità e nell'errore, né si danno pensiero di conoscere le cose di Dio, né alcun pensiero della loro salvezza eterna, né alcuna premura di conoscere la venuta di quel Messia atteso e sospirato dalle genti, profetizzato e predetto dai profeti. (S. Pio da Pietrelcina)
160. I nipoti raccoglieranno i tuoi frutti. (Virgilio)
161. I padri hanno molto da fare per riparare al fatto di avere dei figli (Friedrich Nietzsche)
162. I parenti sono come le scarpe: più sono stretti e più fanno male. (Totò)
163. I politici fanno già tanto di buono quando non fanno nulla di male. (Henri Troyat)
164. I precetti sono come i semi: danno grossi risultati, eppure sono piccola cosa. (Seneca)
165. I privati servono la virtù più difficilmente e francamente di quanto non fanno coloro che rivestono cariche pubbliche. (M. de Montaigne)
166. I problemi degli uomini hanno tre cause: i soldi, le donne ed entrambi. (Carson)
167. I responsabili della cosa pubblica, i cittadini dei Paesi ricchi personalmente considerati, specie se cristiani, hanno l'obbligo morale-- secondo il rispettivo grado di responsabilità--di tenere in considerazione, nelle decisioni personali e di governo, questo rapporto di universalità, questa interdipendenza che sussiste tra i loro comportamenti e la miseria e il sottosviluppo di tanti milioni di uomini. (Giovanni Paolo II)
168. I saggi fanno tesoro della scienza, ma la bocca dello stolto è un pericolo imminente. (Salomone)
169. I santi di legno scolpito hanno certo fatto più per il mondo che quelli in carne e ossa. (Georg C. Lichtenberg)
170. I savi hanno più da imparare dai pazzi che i pazzi dai savi. (M. de Montaigne)
171. I soldati hanno più da temere il loro capo che il nemico. (M. de Montaigne)
172. I soldi non fanno la felicita', dicono. Senza dubbio stanno parlando dei soldi degli altri (Sacha Guitry).
173. I tedeschi sono come le donne, non potete scandagliarne le profondità; non ne hanno (Friederich Nietzsche)
174. I veri servi di Dio hanno sempre più stimato l'avversità, come più conforme alla strada che percorse il nostro Capo, il quale operò la nostra salute a mezzo della croce e degli obbrobri. (S. Pio da Pietrelcina)
175. Il buon senso è come un cannocchiale che fa vedere da lontano il bene e il male (Cesare Cantù)
176. Il cielo è minaccioso prima che si scateni la tempesta, gli edifici scricchiolano prima di crollare, un incendio lo preannuncia il fumo: il danno che proviene dall'uomo è improvviso e si mimetizza con più cura quanto più è vicino. (Seneca)
177. Il consiglio è rifiutato da coloro che ne hanno più bisogno, cioè dagli ignoranti. (Leonardo Da Vinci)
178. Il debito annichilisce la stima che l'uomo deve avere di sé medesimo, lo pone in balia del suo bottegaio e lo rende schiavo per molti rispetti, essendoché ei non possa più vantarsi padrone di sé stesso e guardare in faccia al mondo (S. Smiles).
179. Il demonio è come un cane rabbioso alla catena; oltre il limite della catena egli non può azzannare alcuno. E tu allora stattene lontano. Se ti avvicini troppo, ti fai prendere. (S. Pio da Pietrelcina)
180. Il demonio si serve di coloro che fanno discorsi impuri, come un cacciatore avveduto, il quale, del canto di un uccello preso, si serve per attirare nella rete gli altri (S. Efrem).
181. Il maldicente danneggia se stesso e sarà detestato dal suo ambiente. (Siracide)
182. Il male non consiste nell'"avere" in quanto tale, ma nel possedere in modo irrispettoso della qualità e dell'ordinata gerarchia dei beni che si hanno. Qualità e gerarchia che scaturiscono dalla subordinazione dei beni e dalla loro disponibilità all'"essere" dell'uomo ed alla sua vera vocazione. (Giovanni Paolo II)
183. Il medico si trova un passo avanti al malato. I due si inseguono lungo il medesimo sentiero, finché non si incontreranno alla meta prefissata. (S. Freud)
184. Il mondo non è che una continua altalena. Tutte le cose vanno su e giù senza posa. (M. de Montaigne)
185. Il mondo si fa ingannare facilmente in ciò che desidera. (M. de Montaigne)
186. Il nemico nostro, congiurato ai nostri danni, si fa forte con i deboli, ma con chi l'affronta con l'arma in pugno diventa un vigliacco. (S. Pio da Pietrelcina)
187. Il nostro è un mondo in cui le persone non sanno cosa vogliono e sono disposte a passare un'inferno per ottenerlo. (Don Marquis)
188. Il pericolo dell'abuso consumistico e l'apparizione delle necessità artificiali non debbono affatto impedire la stima e l'utilizzazione dei nuovi beni e risorse posti a nostra disposizione; in ciò dobbiamo, anzi, vedere un dono di Dio e una risposta alla vocazione dell'uomo, che si realizza pienamente in Cristo. Ma per conseguire il vero sviluppo e necessario non perder mai di vista detto parametro, che è nella natura specifica dell'uomo, creato da Dio a sua immagine e somiglianza. (Giovanni Paolo II)
189. Il potere politico nasce dalla canna del fucile. (Mao Tse-tung)
190. Il privilegio dei morti: non moriranno più. (Gabriele D'Annunzio)
191. Il sapone e l'istruzione non hanno effetti rapidi come un massacro, ma a lungo andare sono più micidiali. (Mark Twain)
192. Il sistema monetario e finanziario mondiale si caratterizza per l'eccessiva fluttuazione dei metodi di scambio e di interesse, a detrimento della bilancia dei pagamenti e della situazione di indebitamento dei Paesi poveri. (Giovanni Paolo II)
193. Il suono del bacio non è forte come quello di una cannonata, ma la sua eco dura molto più a lungo. (O. W. Holmes)
194. Il superfluo si misura dal bisogno degli altri.(Giovanni XXIII)
195. Il tempo libera l'uomo dagli affanni. (Terenzio)
196. Il tempo tutto toglie e tutto dà; ogni cosa si muta, nulla s'annichila. (Giordano Bruno)
197. Il tempo--lo sappiamo bene--scorre sempre secondo il medesimo ritmo; oggi, tuttavia, si ha l'impressione che sia sottoposto a un moto di continua accelerazione, in ragione soprattutto della moltiplicazione e complessità dei fenomeni in mezzo ai quali viviamo. (Giovanni Paolo II)
198. Il vero piacere deriva dall'attività della mente e dall'esercizio del corpo: questi vanno sempre di pari passo. (Humboldt)
199. Il vero sviluppo non può consistere nella semplice accumulazione di ricchezza e nella maggiore disponibilità dei beni e servizi, se ciò si ottiene a prezzo del sottosviluppo delle moltitudini, e senza la dovuta considerazione per le dimensioni sociali, culturali e spirituali dell'essere umano. (Giovanni Paolo II)
200. Impara ad obbedire, tu che sei polvere; impara ad umiliarti, tu che sei terra e fango; impara a piegarti sotto i piedi di tutti, a disprezzare i tuoi desideri e a metterti in totale sottomissione. Insorgi infiammato contro te stesso, e non permettere che in te si annidi la tumefazione della superbia. Dimostrati così basso e così piccolo che tutti possano camminare sopra di te e possano calpestarti come il fango della strada. (T. da Kempis)
201. Impariamo a non lasciarci abbagliare dall'ingegno, dalla gloria, dai falsi splendori. Lodiamo ed ammiriamo chi rende gli uomini felici. Condanniamo sempre e teniamo in dispregio chi invece li fa miseri e sventurati (M. D'Azeglio)
202. In amore, i veleni più amari stanno nascosti sotto i mieli più dolci. (Ovidio)
203. In punto di morte non piangete, è l'ora della gioia. (Papa Giovanni XXIII)
204. In qualunque terra voi siate, dovunque un uomo combatte pel diritto, pel giusto, pel vero, ivi è un vostro fratello: dovunque un uomo soffre, tormentato dall'errore, dall'ingiustizia, dalla tirannide, ivi è un vostro fratello, liberi e schiavi SIETE TUTTI FRATELLI. (G. Mazzini)
205. In una convivenza ordinata e feconda va posto come fondamento il principio che ogni essere umano è persona, cioè una natura dotata di intelligenza e di volontà libera; e quindi è soggetto di diritti e di doveri che scaturiscono immediatamente e simultaneamente dalla sua stessa natura: diritti e doveri che sono perciò universali, inviolabili, inalienabili. (Giovanni XXIII)
206. Ingannevole e incostante è l'amore della creatura; fedele e durevole è l'amore di Gesù. Chi s'attacca alla creatura cadrà con la creatura, che facilmente vien meno; chi abbraccia Gesù troverà saldezza per sempre. (T. da Kempis)
207. Invero noi facciamo inganno a noi stessi amando le cose carnali, contro l'ordine stabilito da Dio. Che altro divorerà, quel fuoco, se non i tuoi peccati? Perciò, quanto più indulgi a te stesso quaggiù, seguendo la carne, tanto più duramente pagherai poi, preparando fin d'ora materiale più abbondante per quelle fiamme. Ciascuno sarà più gravemente punito in ciò in cui ebbe a peccare. (T. da Kempis)
208. Io prendo delle decisioni, forse non sono perfette, ma è meglio prendere decisioni imperfette che essere alla continua ricerca di decisioni perfette che non si troveranno mai. (Charles De Gaulle)
209. Io veggo che tutte le stagioni dell'anno si trovano nelle anime vostre; che talora sentite l'inverno di molte sterilità, distrazioni, svogliatezze e noie; ora le rugiade del mese di maggio con l'odore dei santi fioretti; tra i calori del desiderio di piacere al nostro Sposo divino. Non rimane, dunque, se non l'autunno del quale non vedete voi gran frutti; però occorre bene spesso che al tempo di battere le biade e di premere le uve, si trovino raccolte maggiori di quelle che promettevano le mietiture e le vendemmie. Voi vorreste che tutto fosse nella primavera e nell'estate; ma no, mie dilettissime figliuole, bisogna che sia questa vicissitudine così nell'interno come nell'esterno. Nel cielo tutto sarà di primavera quanto alla bellezza, tutto di autunno quanto al godimento, tutto di estate quanto all'amore. Non vi sarà alcun inverno; ma qui l'inverno è necessario per esercizio dell'abnegazione e di mille piccole ma belle virtù che si esercitano nel tempo della sterilità. (S. Pio da Pietrelcina)
210. La bellezza ci può trafiggere come un dolore (Thomas Mann)
211. La bellezza del volto è fuggevole, quella dell'intelletto, al contrario, acquista sempre nuove attrattive col volger degli anni (S. Smiles).
212. La birra, la Bibbia e le sette virtù mortali hanno ridotto la nostra Inghilterra nelle attuali condizioni. (O. Wilde)
213. La buona società londinese conta migliaia di donne rimaste per loro libera scelta trentacinquenni per anni e anni (Oscar Wilde)
214. La carità non verrà meno in eterno: i doni profetici cesseranno, la facoltà delle lingue verrà meno, la scienza sarà distrutta. Noi, infatti, conosciamo e profetiamo solo ciò che è particolare. Quando si compirà ciò che è perfetto ed eterno, tutto ciò che è particolare diventerà privo di valore. (S. Paolo)
215. La causa principale del diffondersi dell'ignoranza di massa è il fatto che tutti sanno leggere e scrivere. (Peter De Vries)
216. La cognizione del mondo s'acquista nel mondo e non nella nostra camera da studio. I libri soli non v'istruiranno mai, ma suggeriranno molte cose alla vostra osservazione, che altrimenti vi potrebbero sfuggire alla riflessione (Chesterfield)
217. La cosa bella dell'essere famosi è che, quando annoi le persone, queste pensano che sia colpa loro. (Henry Kissinger)
218. La cultura ha guadagnato soprattutto da quei libri con cui gli editori hanno perso. (Thomas Fuller)
219. La democrazia fondata sull'uguaglianza assoluta è la più assoluta tirannide. (Cesare Cantù)
220. La distinzione delle classi sociali, come la intendono i nobili che danno un valore al titolo, non esiste più. L'intelligenza governa e governerà irresistibilmente per l'avvenire (M. Lesiona)
221. La fede è quella virtù soprannaturale, per cui crediamo sull'autorità di Dio ciò che Egli ha rivelato e ci propone a credere per mezzo della Chiesa. (Catechismo di S. Pio X)
222. La felicità è una salute buona e una memoria cattiva. (Ingrid Bergmann)
223. La folla è madre di tiranni. (Diogene il Cinico)
224. La funzione del genio è fornire idee ai cretini vent'anni dopo. (Louis Aragon)
225. La giovinezza è quel periodo della vita in cui un ragazzino sa tutto, tranne come guadagnarsi da vivere. (Carey Williams)
226. La gloria si dà soltanto a coloro che l'hanno sempre sognata. (Charles De Gaulle)
227. La libertà non fondata sulla giustizia è una parola vuota, buona per nascondere illusioni. Proprio i più grandi tiranni del genere umano hanno glorificato a voce più alta la libertà. (S. Staszic)
228. La maggior parte di coloro che pensano di cambiare idea, non ne hanno mai avuta una. (Miguel de Unamuno)
229. La mattina, quando il sole si leva, tutti gli uomini dovrebbero lodare Dio, che creò quello per nostra utilità: perché per esso i nostri occhi hanno lume di giorno. E la sera, quando si fa notte, tutti gli uomini dovrebbero lodare Dio per la creazione del nostro fratello fuoco che dà luce ai nostri occhi durante l'oscurità! Perché, per nascita siamo tutti come ciechi, ma Dio dà luce ai nostri occhi per mezzo di questi due fratelli! (S. Francesco di Assisi)
230. La medicina è una delle arti greche, che, malgrado il guadagno che se ne può trarre, non è praticata da un romano veramente serio... Disgraziatamente non esiste una legge che punisca i medici ignoranti, né per essi è prevista la pena capitale. Eppure essi imparano l'arte sulle nostre sofferenze e fanno esperimenti mandandoci a morte! (Plinio il Vecchio)
231. La morte di un uomo è meno affar suo che di chi gli sopravvive. (Thomas Mann)
232. La negazione o la limitazione dei diritti umani--quali, ad esempio, il diritto alla libertà religiosa, il diritto di partecipare alla costruzione della società, la libertà di associarsi, o di costituire sindacati, o di prendere iniziative in materia economica-- non impoveriscono forse la persona umana altrettanto, se non maggiormente della privazione dei beni materiali? (Giovanni Paolo II)
233. La pace è inevitabile; la pace e la distensione non hanno alternative: l'alternativa è solo la morte, l'apocalisse, la distruzione totale, il progetto antigenesi. (C. La Pira)
234. La palma della gloria non è serbata se non a chi combatte da prode fino alla fine. Incominci dunque quest'anno il nostro santo combattimento. Dio ci assisterà e coronerà di un eterno trionfo. (S. Pio da Pietrelcina)
235. La pazienza è maggiormente perfetta, quanto è meno mescolata di sollecitudine e di disturbi. Se il buon Dio vuole prolungare l'ora della prova, non vogliate lamentarvi ed investigare il perché, ma tenete sempre presente questo che i figli di Israele stettero a viaggiare per quarant'anni nel deserto prima di mettere piede nella terra promessa. (S. Pio da Pietrelcina)
236. La più pericolosa sorta di stupidità è l'intelligenza. (Hugo von Hofmannsthal)
237. La presente generazione avverte di essere privilegiata, perché il progresso le offre molte possibilità, appena qualche decennio fa insospettate. L'attività creatrice dell'uomo, la sua intelligenza e il suo lavoro, hanno causato profondi cambiamenti sia nel campo della scienza e della tecnica, come nella vita sociale e culturale. L'uomo ha esteso il suo potere sulla natura ed ha acquistato una conoscenza più approfondita delle leggi del proprio comportamento sociale. Egli ha visto crollare o restringersi gli ostacoli e le distanze che separano uomini e nazioni, grazie ad un accresciuto senso universalistico, ad una più chiara coscienza dell'unità del genere umano e all'accettazione della reciproca dipendenza in un'autentica solidarietà, e grazie infine al desiderio--e alla possibilità--di venire a contatto con i propri fratelli e sorelle al di là delle divisioni artificialmente create dalla geografia o dalle frontiere nazionali o razziali.(Giovanni Paolo II)
238. La rivoluzione si fa a sinistra, i soldi si fanno a destra. (Marcello Marchesi)
239. La sapienza esalta i suoi figli e si prende cura di quanti la cercano. Chi la ama ama la vita, quanti la cercano solleciti saranno ricolmi di gioia. (Siracide)
240. La semplicità è una virtù, però fino ad un certo punto. A questa non deve mai mancare la prudenza; la furberia e la scaltrezza, invece, sono diaboliche e fanno tanto male. (S. Pio da Pietrelcina)
241. La situazione dell'uomo nel mondo contemporaneo, infatti, sembra lontana dalle esigenze oggettive dell'ordine morale, come dalle esigenze della giustizia e, ancora più, dell'amore sociale. (Giovanni Paolo II)
242. La speranza è il solo bene che è comune a tutti gli uomini, e anche coloro che non hanno più nulla la possiedono ancora. (Talete)
243. La vera elevazione dell'uomo, conforme alla vocazione naturale e storica di ciascuno non si raggiunge sfruttando solamente l'abbondanza dei beni e dei servizi, o disponendo di perfette infrastrutture. Quando gli individui e le comunità non vedono rispettate rigorosamente le esigenze morali, culturali e spirituali, fondate sulla dignità della persona e sull'identità propria di ciascuna comunità, a cominciare dalla famiglia e dalle società religiose, tutto il resto--disponibilità di beni, abbondanza di risorse tecniche applicate alla vita quotidiana, un certo livello di benessere materiale-- risulterà insoddisfacente e, alla lunga, disprezzabile. (Giovanni Paolo II)
244. La vera gloria si deve amare e desiderare, ma troppo s'inganna chi la colloca nell'aura popolare o faziosa. La vera gloria è nei posteri, e niuno può ottenerla, se, vivendo, non ebbe l'approvazione della sua coscienza. (V. Monti)
245. La via degli empi è come l'oscurità: non sanno dove saranno spinti a cadere. (Salomone)
246. La via del bene ha un nome: si chiama amore; in esso si può trovare la chiave di ogni speranza perché l'amore vero ha la radice in Dio stesso. (Giovanni Paolo II)
247. La vita è come una commedia: non importa quanto è lunga, ma come è recitata (Lucio Anneo Seneca)
248. La vita non è che una perpetua reazione contro se stessi e non si schiude in bellezza, che a prezzo del dolore. Tenete sempre compagnia a Gesù nel Getsemani ed egli saprà confortarvi nelle ore angosciose che verranno. (S. Pio da Pietrelcina)
249. La voce della maggioranza non è garanzia di giustizia. (Johann Christoph Friedrich von Schiller)
250. L'adempimento del dovere è talmente necessario al nostro bene, che persino i dolori e la morte, che sembrano essere il più immediato nostro danno, si cangiano in voluttà per la mente dell'uomo generoso che patisce e muore coll'intenzione di giovare al prossimo. (S. Pellico)
251. L'amicizia è una fratellanza e, nel suo più alto senso, è il bello ideale della fratellanza. E' un accordo supremo di due o tre anime, non mai di molte, le quali son divenute come necessarie l'una all'altra; le quali hanno trovato l'una nell'altra la massima disposizione a capirsi, a giovarsi, a nobilmente interpretarsi, a spronarsi al bene (N. Tommaseo).
252. L'animale più intelligente non è l'uomo, ma la marmotta. Infatti dorme nei mesi più brutti dell'anno (J.Normand)
253. L'approvazione degli altri è uno stimolante del quale talvolta è bene diffidare. (Cézanne)
254. L'arte e la rivolta non moriranno che con l'ultimo uomo. (Dostojewski)
255. L'arte non ha nessuna influenza sulle azioni: annulla il desiderio di agire. (O. Wilde)
256. Lasciati ingannare! Non disturbare il buon funzionamento del commercio. (Wieslav Brudzinski)
257. L'attenzione deve portarsi su tutti i soggetti, esterni ed interni. Chi non osserva sé non gl'importa degli altri. Volete non annoiarvi in una società, in un viaggio, nella solitudine? Fate attenzione a tutto. (C. Cantù).
258. L'avere oggetti e beni non perfeziona di per sé il soggetto umano, se non contribuisce alla maturazione e all'arricchimento del suo "essere", cioè alla realizzazione della vocazione umana in quanto tale. (Giovanni Paolo II)
259. Le astuzie delle donne, in genere, si moltiplicano e si perfezionano coi loro anni. (Carlo Goldoni)
260. Le carezze dell'uomo malvagio nascondono inganni. (Fedro)
261. Le condanne di sé fatte da se stesso sono sempre credute, le lodi non trovano credito. (M. de Montaigne)
262. Le cose non sono sempre tali quali si mostrano; il loro primo aspetto inganna molti; poche menti scoprono ciò che l'industria nasconde nell'intimo di esse. (Fedro)
263. Le cose più belle della vita o sono immorali, o sono illegali, oppure fanno ingrassare. (George Bernard Shaw)
264. Le disgrazie sono la pietra di paragone del carattere. Come avviene di alcune erbe che bisogna pestarle, acciocché mandino il loro buon odore; così è di certe nature d'uomini, che non mostrano la bontà di cui sono dotate, se non messe a cimento dal dolore. Non di rado le traversie della vita fanno apparire virtù e grazie, che altrimenti resterebbero nascoste (S. Smile)
265. Le donne danno agli uomini la parte più preziosa della loro vita. Ma invariabilmente la vogliono indietro in spiccioli. Questo è il guaio. (O. Wilde)
266. Le donne hanno la passione di fare le cose pericolose. È una delle doti che ammiro di più in loro. Una donna sarebbe disposta a flirtare con chiunque purché la notassero. (O. Wilde)
267. Le donne nella libidine poi non sono da meno dei maschi: destinate per natura a un ruolo passivo (che gli dei le fulminino), hanno escogitato un genere così perverso di impudicizia da montare gli uomini. (Seneca)
268. Le donne non hanno mai niente da dire, ma lo sanno dire così bene ! (O. Wilde)
269. Le donne non perdono mai la testa per il semplice fatto che non ce l'hanno. (H. Jeanson)
270. Le donne possiedono un istinto meraviglioso: hanno la capacità di scoprire tutto tranne l'ovvio. (Oscar Wilde)
271. Le donne sanno che gli uomini non sono stupidi come si crede, ma molto di più. (Paul Jean Toulet)
272. Le donne si lamentano del sesso più frequentemente degli uomini. Le loro lagnanze si dividono in due categorie; non abbastanza, troppo (Ann Landers)
273. Le donne sopportano il dolore meglio degli uomini. Vivono delle loro emozioni. Quando si prendono un amante lo fanno semplicemente per avere qualcuno cui fare scenate. (O. Wilde)
274. Le emozioni hanno il vantaggio di condurci fuori strada, mentre il vantaggio della scienza è quello di essere priva di emozioni. (O. Wilde)
275. Le forze motrici dell'arte sono gli stessi conflitti che portano altri individui alla nevrosi e che hanno indotto la società ad edificare le sue istituzioni. (S. Freud)
276. Le imposture e le corruttele passano, come passano le tirannidi: Dio resta, come resta il Popolo, immagine di Dio sulla terra. (G. Mazzini)
277. Le moltitudini umane prive dei beni e dei servizi, offerti dallo sviluppo, sono assai più numerose di quelle che ne dispongono. Siamo, dunque, di fronte a un grave problema di diseguale distribuzione dei mezzi di sussistenza, destinati in origine a tutti gli uomini, e così pure dei benefici da essi derivanti. (Giovanni Paolo II)
278. Le opinioni non possono sopravvivere se uno non ha occasione di combattere per esse (Thomas Mann)
279. Le parole disposte diversamente fanno un senso diverso, e i sensi diversamente disposti fanno effetti diversi. (Pascal)
280. Le parole fanno un effetto in bocca e un altro negli orecchi (Alessandro Manzoni)
281. Le parole giuste al posto giusto, fanno la vera definizione dello stile. (Jonathan Swift)
282. Le parole riferite hanno, come un altro suono, un senso diverso. (M. de Montaigne)
283. Le paure aumenteranno proporzionalmente ai successi. (Seneca)
284. Le persone altruiste danno via il denaro perché sono troppo stupide o troppo pigre per spenderlo bene per se stesse. (Edward Morgan Forster)
285. Le persone che si credono intensamente impegnate a riflettere in privato di solito non stanno facendo nulla. (John Kenneth Galbraith)
286. Le persone di classe sanno tutto senza avere imparato niente. (Molière)
287. Le persone oneste e intelligenti difficilmente fanno una rivoluzione, perché sono sempre in minoranza. (Aristotele)
288. Le religioni sono come le lucciole: per splendere hanno bisogno delle tenebre. (Arthur Schopenhauer)
289. Le uniche ricchezze che avrai per sempre saranno quelle che hai donato. (Marziale)
290. L'errore è sventura da compiangersi, ma conoscere la verità e non uniformarvi le azioni, è delitto che cielo e terra condannano. (G. Mazzini)
291. L'esperienza degli anni più recenti dimostra che, se tutta la massa delle risorse e delle potenzialità, messe a disposizione dell'uomo, non è retta da un intendimento morale e da un orientamento verso il vero bene del genere umano, si ritorce facilmente contro di lui per opprimerlo. (Giovanni Paolo II)
292. L'esperienza del passato e del nostro tempo dimostra che la giustizia da sola non basta e che, anzi, può condurre alla negazione e all'annientamento di se stessa, se non si consente a quella forza più profonda, che è l'amore, di plasmare la vita umana nelle sue varie dimensioni. (Giovanni Paolo II)
293. L'esperienza insegna che gli uomini dall'esperienza non hanno mai imparato nulla. (George Bernard Shaw)
294. Libri e matrimonio non vanno d'accordo. (Molière)
295. L'ignoranza che si riconosce, che si giudica e che si condanna, non è un'ignoranza intera: per esser tale, occorre che essa ignori sé stessa. (M. de Montaigne)
296. L'innamorato è un individuo i cui discorsi annoiano tutti, fuorchè l'amato. (N. Plume)
297. L'insonnia per la ricchezza logora il corpo, l'affanno per essa distoglie il sonno. (Siracide)
298. L'interesse per la malattia e la morte è sempre e soltanto un'altra espressione dell'interesse per la vita (Thomas Mann)
299. L'istruzione, come la ricchezza, può essere sorgente di bene e di male, a seconda delle intenzioni colle quali s'adopera: consacrata al progresso di tutti, è mezzo d'incivilimento e di libertà; rivolta all'utile proprio, diventa mezzo di tirannide e di corruttela (G. Mazzini).
300. Lo stato di diseguaglianza tra uomini e popoli non soltanto perdura, ma aumenta. Avviene tuttora che accanto a coloro che sono agiati e vivono nell'abbondanza, esistono quelli che vivono nell'indigenza, soffrono la miseria e spesso addirittura muoiono di fame; e il loro numero raggiunge decine e centinaia di milioni. È per questo che l'inquietudine morale è destinata a divenire ancor più profonda. (Giovanni Paolo II)
301. Lo sviluppo della tecnica e lo sviluppo della civiltà del nostro tempo, che è contrassegnato dal dominio della tecnica stessa, esigono un proporzionale sviluppo della vita morale e dell'etica. Intanto quest'ultimo sembra, purtroppo, rimanere sempre arretrato. (Giovanni Paolo II)
302. Lo sviluppo economico, con tutto ciò che fa parte del suo adeguato modo di funzionare, deve essere costantemente programmato e realizzato all'interno di una prospettiva di sviluppo universale e solidale dei singoli uomini e dei popoli. (Giovanni Paolo II)
303. L'oblio delle offese è segno di sincero pentimento. Chi ne conserva il ricordo crede d'essere pentito, ma è simile a chi corre ... solo in sogno. (Giovanni Climaco)
304. Lodiamo gli altri in proporzione alla stima che essi hanno per noi (Charles de Montesquieu)
305. Lodiamo le persone in proporzione alla stima che hanno per noi (Charles de Montesquieu)
306. L'umiltà e la carità vanno di pari passo. L'una glorifica e l'altra santifica. L'umiltà e la purezza dei costumi sono ali che elevano fino a Dio e quasi divinizzano. (S. Pio da Pietrelcina)
307. L'uomo a cui è dato soffrire più degli altri, è degno di soffrire più degli altri. (D'Annunzio)
308. L'uomo astuto, quando si trova in qualche pericolo, suole uscirne con danno degli altri. (Fedro)
309. L'uomo che si affanna per aumentare il patrimonio, ne viene schiacciato, è un vinto, che ha abbandonato le armi sul campo dell'onore. (Orazio)
310. L'uomo contemporaneo ha dunque paura che, con l'uso dei mezzi inventati da questo tipo di civiltà, i singoli individui ed anche gli ambienti, le comunità, le società, le nazioni, possano rimanere vittima del sopruso di altri individui, ambienti, società. La storia del nostro secolo ne offre esempi in abbondanza. Malgrado tutte le dichiarazioni sui diritti dell'uomo nella sua dimensione integrale, cioè nella sua esistenza corporea e spirituale, non possiamo dire che questi esempi appartengano soltanto al passato. (Giovanni Paolo II)
311. L'uomo contemporaneo si interroga spesso, con profonda ansia, circa la soluzione delle terribili tensioni che si sono accumulate sul mondo e si intrecciano in mezzo agli uomini. E se talvolta non ha il coraggio di pronunciare la parola "misericordia", oppure nella sua coscienza, priva di contenuto religioso, non ne trova l'equivalente, tanto più bisogna che la Chiesa pronunci questa parola, non soltanto in nome proprio, ma anche in nome di tutti gli uomini contemporanei. (Giovanni Paolo II)
312. L'uomo d'oggi sembra essere sempre minacciato da ciò che produce, cioè dal risultato del lavoro delle sue mani e, ancor più, del lavoro del suo intelletto, delle tendenze della sua volontà. I frutti di questa multiforme attività dell'uomo, troppo presto e in modo spesso imprevedibile, sono non soltanto e non tanto oggetto di "alienazione", nel senso che vengono semplicemente tolti a colui che li ha prodotti; quanto, almeno parzialmente, in una cerchia conseguente e indiretta dei loro effetti, questi frutti si rivolgono contro l'uomo stesso.(Giovanni Paolo II)
313. L'uomo è un nulla Che è l'uomo? E a che può servire? Qual è il suo bene e qual è il suo male? Quanto al numero dei giorni dell'uomo, cento anni sono gia molti. Come una goccia d'acqua nel mare e un grano di sabbia così questi pochi anni in un giorno dell'eternità. (Siracide)
314. L'uomo ha giustamente paura di restar vittima di una oppressione che lo privi della libertà interiore, della possibilità di esternare la verità di cui è convinto, della fede che professa, della facoltà di obbedire alla voce della coscienza che gli indica la retta via da seguire. (Giovanni Paolo II)
315. L'uomo non può rinunciare a se stesso, né al posto che gli spetta nel mondo visibile; non può diventare schiavo delle cose, schiavo dei sistemi economici, schiavo della produzione, schiavo dei suoi propri prodotti. Una civiltà dal profilo puramente materialistico condanna l'uomo a tale schiavitù, pur se talvolta, indubbiamente, ciò avvenga contro le intenzioni e le premesse stesse dei suoi pionieri. (Giovanni Paolo II)
316. L'uomo sembra spesso non percepire altri significati del suo ambiente naturale, ma solamente quelli che servono ai fini di un immediato uso e consumo. Invece, era volontà del Creatore che l'uomo comunicasse con la natura come "padrone" e "custode" intelligente e nobile, e non come "sfruttatore" e "distruttore" senza alcun riguardo. (Giovanni Paolo II)
317. L'uomo vive sempre più nella paura. Egli teme che i suoi prodotti, naturalmente non tutti e non nella maggior parte, ma alcuni e proprio quelli che contengono una speciale porzione della sua genialità e della sua iniziativa, possano essere rivolti in modo radicale contro lui stesso; teme che possano diventare mezzi e strumenti di una inimmaginabile autodistruzione, di fronte alla quale tutti i cataclismi e le catastrofi della storia, che noi conosciamo, sembrano impallidire. (Giovanni Paolo II)
318. L'uva è rigonfia d'acqua, flagellata da continui acquazzoni; oste, ammesso che tu ne avessi voglia, non puoi vendere quest'anno il vino puro. (Marziale)
319. Ma ciò che gli dei danno, lo tolgono in fretta. (O. Wilde)
320. Marilyn Monroe aveva curve in posti dove le altre donne non hanno nemmeno i posti. (Cybill Shepard)
321. Meglio dormire con un cannibale astemio che con un cristiano ubriaco. (Melville)
322. Meglio essere in due che uno solo, perché due hanno un miglior compenso nella fatica. Infatti, se vengono a cadere, l'uno rialza l'altro. Guai invece a chi è solo: se cade, non ha nessuno che lo rialzi. Inoltre, se due dormono insieme, si possono riscaldare; ma uno solo come fa a riscaldarsi? Se uno aggredisce, in due gli possono resistere e una corda a tre capi non si rompe tanto presto. (Ecclesiaste)
323. Menù di 2000 anni fa - Portate principali: Daino arrosto con salsa di cipolla, ruta, datteri, uova, olio e miele. Ostriche bollite in salsa dolce. Tortora al cartoccio. Pappagallo arrosto. Prosciutto bollito con fichi e mandorle e cotto al forno in un involucro di pasta. Fenicottero bollito con datteri. (Apicio)
324. Mi hanno detto di ragionare col cuore, ma il cuore, come la testa, è un'inutile guida. (Dylan Thomas)
325. Molte donne si danno a Dio quando il diavolo non le vuole più. (Sofia Arnould)
326. Molti fanno il conto degli anni trascorsi dalla loro conversione a Dio; ma scarso è sovente il frutto della loro emendazione. Certamente morire è cosa che mette paura; ma forse è più pericoloso vivere a lungo. Beato colui che ha sempre dinanzi agli occhi l'ora della sua morte ed è pronto ogni giorno a morire. (T. da Kempis)
327. Molti sanno discutere, pochi conversare (A. Bronson Alcott)
328. Molti si rovinano colla scelta sconsiderata degli amici e dei compagni. Non fate lega se non con quelli che vanno per la strada del bene. Gli altri vi pervertirebbero coi discorsi e cogli esempi; appassirebbero in voi il delicato fiore dell'innocenza, che sorge soave profumo sulla giovinezza (C. Cantù).
329. Molti vanno spesso fuori della buona strada e non danno frutto alcuno, o scarso frutto, di bene, proprio perché si preoccupano più della loro scienza che della santità della loro vita. Che se la gente mettesse tanta attenzione nell'estirpare i vizi e nel coltivare le virtù, quanta ne mette nel sollevare sottili questioni filosofiche, non ci sarebbero tanti mali e tanti scandali tra la gente; e nei conviventi non ci sarebbe tanta dissipazione. (T. da Kempis)
330. Molti, di fronte alle tentazioni, cercano di fuggire, ma cadono poi in esse anche più gravemente. Non possiamo vincere semplicemente con la fuga; ma è con la sopportazione e con la vera umiltà che saremo più forti di ogni nemico. Ben poco progredirà colui che si allontana un pochino e superficialmente dalle tentazioni, senza sradicarle: tosto ritorneranno ed egli sarà ancor peggio. Vincerai più facilmente, a poco a poco, con una generosa pazienza e con l'aiuto di Dio; più facilmente che insistendo cocciutamente nel tuo sforzo personale. (T. da Kempis)
331. Molti, non appena accade qualcosa di male, si fanno tosto impazienti e perdono la buona volontà. Ma le vie dell'uomo non dipendono sempre da lui. E' Dio che può dare e consolare, quando vuole e quanto vuole e a chi egli vuole; nella misura che gli piacerà e non di più. (T. da Kempis)
332. Nei dissensi civili, quando i buoni valgono più dei molti, i cittadini vanno pesati e non contati. (Cicerone)
333. Nei libri di devozione si deve ricercare la verità, non la bellezza della forma. Essi vanno letti nello spirito con cui furono scritti; in essi va ricercata l'utilità spirituale, piuttosto che l'eleganza della parola. Perciò dobbiamo leggere anche opere semplici, ma devote, con lo stesso desiderio con cui leggiamo opere dotte e profonde. (T. da Kempis)
334. Nel cammino dei Paesi sviluppati e in via di sviluppo si è verificata in questi anni una diversa velocità di accelerazione, che porta ad allargare le distanze. Così, i Paesi in via di sviluppo, specie i più poveri, vengono a trovarsi in una situazione di gravissimo ritardo. (Giovanni Paolo II)
335. Nel disinganno noi ci gridiamo traditi: e non altro ci tradì che la vanità nostra o la nostra inesperienza (N. Tommaseo).
336. Nel nostro mondo aumenta il senso di minaccia. Aumenta quel timore esistenziale collegato soprattutto con la prospettiva di un conflitto che, in considerazione degli odierni arsenali atomici, potrebbe significare la parziale autodistruzione dell'umanità. Tuttavia, la minaccia non concerne soltanto ciò che gli uomini possono fare agli uomini, servendosi dei mezzi della tecnica militare; essa riguarda anche molti altri pericoli che sono il prodotto di una civiltà materialistica, la quale--nonostante dichiarazioni "umanistiche"--accetta il primato delle cose sulla persona. (Giovanni Paolo II)
337. Nel viaggio della vita non si danno strade in piano: sono tutte o salite o discese (Arturo Graf)
338. Nessun gruppo sociale, per esempio un partito, ha diritto di usurpare il ruolo di guida unica perché ciò comporta la distruzione della vera soggettività della società e delle persone-cittadini, come avviene in ogni totalitarismo. In questa situazione l'uomo e il popolo diventano "oggetto", nonostante tutte le dichiarazioni in contrario e le assicurazioni verbali. (Giovanni Paolo II)
339. Nessun popolo è oppresso se non vuole essere oppresso. (Johann Gottfried Herder)
340. Nessun uomo è stimato per gli abiti sfarzosi, tranne che dai pazzi e dalle donne. (Sir Walter Ralegh)
341. Nessuna donna è un genio. Le donne sono un sesso decorativo. Non hanno mai nulla da dire, ma lo dicono con grazia. (O. Wilde)
342. Nessuno patisce danno se non per propria mano. (Diogene il Cinico)
343. Niente opprime uno stato come l'innovazione; il mutamento dà soltanto forma all'ingiustizia e alla tirannide. (M. de Montaigne)
344. Niente resiste tranne le qualità della persona. (Walt Whitman)
345. Noi abbiamo più buon senso quando le cose vanno male: quando vanno a gonfie vele, ci tolgono la capacità di intendere. (Seneca)
346. Noi per divina grazia siamo all'alba di un nuovo anno; quest'anno, di cui solo Dio sa se vedremo la fine, deve essere tutto impiegato a riparare il passato, a proporre per l'avvenire; e a pari passi coi buoni propositi vadano le sante operazioni. (S. Pio da Pietrelcina)
347. Noi per godere le nostre donne, ci nascondiamo; gli Indiani lo fanno in pubblico. (M. de Montaigne)
348. Non affannatevi dicendo: Che cosa mangeremo? Che cosa berremo? Che cosa indosseremo? Di tutte queste cose si preoccupano i pagani; il Padre vostro celeste infatti sa che ne avete bisogno. Cercate prima il regno di Dio e la sua giustizia, e tutte queste cose vi saranno date in aggiunta. (Gesù)
349. Non affannatevi per il domani, perché il domani avrà già le sue inquietudini. A ciascun giorno basta la sua pena. (Gesù)
350. Non aspettare a convertirti al Signore e non rimandare di giorno in giorno, poiché improvvisa scoppierà l'ira del Signore e al tempo del castigo sarai annientato. (Siracide)
351. Non biasimare prima di avere indagato, prima rifletti e quindi condanna. (Siracide)
352. Non c'è nulla al mondo peggio delle donne impudiche, tranne forse le donne. (Aristofane)
353. Non c'è ricchezza tranne la vita. (John Ruskin)
354. Non c'è uomo, per quanto decrepito, che non pensi di avere ancora in corpo venti anni. (M. de Montaigne)
355. Non ci sono errori; non ci sono stati errori; e non ci saranno errori. (Arthur Duca di Wellington Wellesley)
356. Non compiacerti del benessere degli empi, ricòrdati che non giungeranno agli inferi impuniti. (Siracide)
357. Non confidare in ricchezze ingiuste, perché non ti gioveranno nel giorno della sventura. (Siracide)
358. Non credere che si possa diventare felici procurando l'infelicità altrui (Lucio Anneo Seneca)
359. Non credere di poter rimandare a un tempo futuro la tua salvezza, facendo affidamento sui suffragi degli amici e dei parenti; tutti costoro ti dimenticheranno più presto di quanto tu non creda. Perciò, più che sperare nell'aiuto di altri, è bene provvedere ora, fin che si è in tempo, mettendo avanti un po' di bene. Ché, se non ti prendi cura di te stesso ora, chi poi si prenderà cura di te? (T. da Kempis)
360. Non dare mai spiegazioni - i tuoi amici non ne hanno bisogno e i tuoi nemici non ci crederanno comunque. (Elbert Hubbard)
361. Non debbo poi mai far passare il primo mese dell'anno senza portare alla tua anima, o mia carissima figliuola, il saluto della mia ed assicurarti sempre più dell'affetto che il mio cuore nutre pel tuo, al quale non cesso mai di desiderare ogni sorta di benedizione e di felicità spirituale. Ma, mia buona figliuola, cotesto tuo povero [cuore] io te lo raccomando vivamente: abbi cura di renderlo di giorno in giorno grato sempre più al nostro dolcissimo Salvatore, e fare in modo che il presente anno sia più fertile di quello scorso in buone opere, giacché a misura che gli anni scorrono e che l'eternità si appressa, bisogna raddoppiare il coraggio ed innalzare il nostro spirito a Dio, servendolo con maggior diligenza in tutto ciò che la nostra vocazione e professione cristiana ci obbliga. (S. Pio da Pietrelcina)
362. Non devi cercare di fare in modo che le cose vadano come vuoi, ma accettare le cose come vanno: così vivrai sereno. (Epitteto)
363. Non dimenticate l'ospitalità; alcuni, praticandola, hanno accolto degli angeli senza saperlo. (S. Paolo)
364. Non disprezzare un uomo quando è vecchio, perché anche di noi alcuni invecchieranno. (Siracide)
365. Non è per nulla facile far entrare una donna nel suo quarantesimo anno di vita. Ed è ancora più difficile farcela uscire. (André Roussin)
366. Non è tanto l'aiuto dei nostri amici ad aiutarci, quanto la consapevolezza che essi ci aiuteranno. (Epicuro)
367. Non esaltarti per non cadere e per non attirarti il disonore; il Signore svelerà i tuoi segreti e ti umilierà davanti all'assemblea, perché non hai ricercato il timore del Signore e il tuo cuore è pieno di inganno. (Siracide)
368. Non essere geloso della sposa amata, per non inculcarle malizia a tuo danno. (Siracide)
369. Non fare attenzione a tutte le dicerie che si fanno, per non sentir che il tuo servo ha detto male di te, perché il tuo cuore sa che anche tu hai detto tante volte male degli altri. (Ecclesiaste)
370. Non giudicate secondo l'apparenza. (S. Giovanni evangelista)
371. Non ho nulla da dichiarare, tranne il mio genio. (Oscar Wilde)
372. Non leggere mai un libro che abbia meno di un anno. (Ralph Waldo Emerson)
373. Non meritare il titolo di calunniatore e non tendere insidie con la lingua, poiché la vergogna è per il ladro e una condanna severa per l'uomo falso. (Siracide)
374. Non muovere causa a un giudice, perché giudicheranno in suo favore secondo il suo parere. (Siracide)
375. Non potrò mai dire abbastanza quanto io stimi la bellezza qualità possente e utile. Egli [Socrate] la chiamava una piccola tirannia, e Platone privilegio di natura. (M. de Montaigne)
376. Non può vivere una vita serena chi si preoccupa troppo di prolungarla e annovera tra i grandi beni i molti anni vissuti. (Seneca)
377. Non puoi dire di conoscere un uomo finché non hai diviso un'eredità con lui. (Johann Caspar Lavater)
378. Non riferire mai una diceria e non ne avrai alcun danno; non parlarne né all'amico né al nemico, e se puoi farlo senza colpa, non svelar nulla. Altrimenti chi ti ascolta diffiderà di te e all'occasione ti avrà in odio. (Siracide)
379. Non sono le cose reali a turbare gli uomini, ma le opinioni che essi si fanno delle cose. (Epitteto)
380. Non ti affaticare intorno a cose che generano sollecitudine, perturbazioni ed affanni. Una sola cosa è necessaria: sollevare lo spirito ed amare Dio. (S. Pio da Pietrelcina)
381. Non trascurare i discorsi dei vecchi, perché anch'essi hanno imparato dai loro padri; da essi imparerai l'accorgimento e come rispondere a tempo opportuno. (Siracide)
382. Non vi dolete di essere trascurati e dimenticati dagli uomini, perché molte volte i dimenticati da loro vivono più sicuri e quieti, e certe ammirazioni passionate, certo affetto prepotente e trafficante sono tentazioni pericolose, persecuzione molesta. Ma voi degli abbandonati dagli uomini abbiate rispettosa pietà; essi ne rimeriteranno con gratitudine più preziosa di ogni ricchezza e di ogni gloria del mondo; e, se non essi, Dio buono ve ne rimeriterà certamente. (N. Tommaseo)
383. Novanta volte su cento le donne si annoiano mentre fanno l'amore. (Georges Brassens)
384. Nulla è più ingannevole del credere di essere amati. (F. De la Rochefoucault)
385. Occhio ai melliflui! / Non ti fidare d'un riso ingenuo, / d'un bel parlare. / Sul labbro il nettare, / ma dentro al seno / (all'erta, o incauto!) / hanno il veleno. (A. Stoppani)
386. Occorre che i giovani non solo siano amati, ma che essi stessi conoscano di essere amati. (Don Giovanni Bosco)
387. Oggi forse più che in passato, gli uomini si rendono conto di essere legati da un comune destino, da costruire insieme, se si vuole evitare la catastrofe per tutti. Dal profondo dell'angoscia, della paura e dei fenomeni di evasione come la droga, tipici del mondo contemporaneo, emerge via via l'idea che il bene, al quale siamo tutti chiamati, e la felicità, a cui aspiriamo, non si possono conseguire senza lo sforzo e l'impegno di tutti, nessuno escluso, e con la conseguente rinuncia al proprio egoismo. (Giovanni Paolo II)
388. Oggi, forse più che in passato, si riconosce con maggior chiarezza l'intrinseca contraddizione di uno sviluppo limitato soltanto al lato economico. Esso subordina facilmente la persona umana e le sue necessità più profonde alle esigenze della pianificazione economica o del profitto esclusivo. (Giovanni Paolo II)
389. Ogni qual volta si desidera una cosa contro il volere di Dio, subito si diventa interiormente inquieti. Il superbo e l'avaro non hanno mai requie; invece il povero e l'umile di cuore godono della pienezza della pace. (T. da Kempis)
390. Oh come dietro all'apparenze vane / le menti dei mortali errando vanno! / Sempre si pascon dl lusinghe strane / e mai sensata attenzion non fanno. (G. B. Casti).
391. Oh quanto è prezioso il tempo! Beati coloro che ne sanno bene approfittare, perché tutti, il giorno del giudizio, ne dovremo rendere uno strettissimo conto al supremo Giudice. Oh se tutti arrivassero a comprendere la preziosità del tempo, certamente ognuno si sforzerebbe di spenderlo lodevolmente! (S. Pio da Pietrelcina)
392. Onora tuo padre con tutto il cuore e non dimenticare i dolori di tua madre. Ricorda che essi ti hanno generato; che darai loro in cambio di quanto ti hanno dato? (Siracide)
393. Osserva l'arcobaleno e benedici colui che l'ha fatto, è bellissimo nel suo splendore. Avvolge il cielo con un cerchio di gloria, l'hanno teso le mani dell'Altissimo. (Siracide)
394. Ottimista è chi ritiene che le cose non possano andare peggio di come vanno. (Alessandro Morandotti)
395. Penso tra me e me quanti sono gli uomini che esercitano il corpo e quanto pochi quelli che esercitano la mente; quanta gente accorre a un passatempo inconsistente e vano, e che deserto intorno alle scienze; che animo debole hanno quegli atleti di cui ammiriamo i muscoli e le spalle. (Seneca)
396. Per comandare gli altri è necessario saper ingannare se stessi. (Giuseppe Tomasi di Lampedusa)
397. Per i nemici le leggi si applicano, per gli amici si interpretano. (Giovanni Giolitti)
398. Per impedire un solo peccato veniale, vale la pena di sacrificare la vita! (S. Giovanni Bosco)
399. Per la vostra vita non affannatevi di quello che mangerete o berrete, e neanche per il vostro corpo, di quello che indosserete; la vita forse non vale più del cibo e il corpo più del vestito? (Gesù)
400. Per l'amore il corpo non è che un tramite. (Giovanni Paolo II)




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