- AFORISMI E CITAZIONI - 'alcun'

1. A gusto guasto non è buono alcun pasto. (Proverbio)
2. A volte domandiamo insistentemente cose che rifiuteremmo se qualcuno ce le offrisse. (Seneca)
3. Adoro i bambini. Specialmente quando piangono, perché in genere a quel punto qualcuno li porta via (Nancy Milford)
4. Agire bene, sempre, e avere poca stima di se medesimi, è segno di umiltà di spirito; non cercare conforto da alcuna creatura è segno di grande libertà e di fiducia interiore. (T. da Kempis)
5. Alcuni dotti sono come asini che trasportano un carico di libri. (B. J. Paquda)
6. Alcuni o per essere attaccati al vizio con un legame naturale, o per lunga consuetudine, non ne vedono più la bruttezza. (M. de Montaigne)
7. Alcuni per il peccato s'innalzano e alcuni cadono per la virtù. (William Shakespeare)
8. Alcuni prima agiscono, poi pensano e, infine, si pentono per tutta la vita. (Thomas Secker)
9. Alcuni si immergono nei piaceri e, abituatisi, non ne possono più fare a meno e sono davvero infelici perché arrivano al punto che per loro il superfluo diventa necessario. (Seneca)
10. All'abbondanza di beni e di servizi disponibili in alcune parti del mondo, soprattutto nel Nord sviluppato, corrisponde nel Sud un inammissibile ritardo, ed è proprio in questa fascia geo-politica che vive la maggior parte del genere umano. (Giovanni Paolo II)
11. Amerei essere trafitto con una lama fredda, anziché dare dispiacere a qualcuno. (S. Pio da Pietrelcina)
12. Anche se tu vedessi un altro cadere manifestamente in peccato, o commettere alcunché di grave, pur tuttavia non dovresti crederti migliore di lui; infatti non sai per quanto tempo tu possa persistere nel bene. Tutti siamo fragili; ma tu non devi ritenere nessuno più fragile di te. (T. da Kempis)
13. Avviene che alcuni sono al riparo da grandi tentazioni, ma sono spesso sconfitti nelle piccole tentazioni di ogni giorno; e così, umiliati per essere caduti in cose tanto da poco, non ripongono più fiducia in se stessi, nelle cose più grandi. (T. da Kempis)
14. Beata l'anima che ascolta il Signore che le parla dentro, e accoglie dalla sua bocca la parola di consolazione. Beate le orecchie che colgono la preziosa e discreta voce di Dio, e non tengono alcun conto dei discorsi di questo mondo. Veramente beate le orecchie che danno retta, non alla voce che risuona dal di fuori, ma alla verità, che ammaestra dal di dentro. (T. da Kempis)
15. Che cosa è la felicità se non il possedimento di ogni sorta di bene, che rende l'uomo del tutto pago? Ma su questa terra si trova mai qualcuno che sia pienamente felice? No, certamente. L'uomo sarebbe stato tale, se si fosse mantenuto fedele al suo Dio. Ma giacché l'uomo è pieno di delitti, cioè pieno di peccati, non può mai essere pienamente felice. Quindi solo in cielo si trova la felicità: ivi non pericoli di perdere Dio, non patimenti, non morte, ma sempiterna vita con Gesù Cristo. (S. Pio da Pietrelcina)
16. Chi è pienamente nella pace non sospetta di alcuno. Invece chi è inquieto e turbato sta sempre in agitazione per vari sospetti. Non è tranquillo lui, né permette agli altri di esserlo; dice sovente cose che non dovrebbe dire e tralascia cose che più gli converrebbe fare; sta attento a ciò che dovrebbero fare gli altri, e trascura ciò a cui sarebbe tenuto lui stesso. Sii dunque zelante, innanzi tutto , con te stesso; solo così potrai essere giustamente zelante con il tuo prossimo. (T. da Kempis)
17. Chi non conosce il male non ne sospetta alcuno. (Ben Jonson)
18. Chi si lamenta che qualcuno sia morto, si lamenta che costui fosse un uomo. (Seneca)
19. Chi sterilmente crede / non ha verace fede. / Uom, la tua fede è morta, / se frutto alcun non dà, se non le son di scorta / speranza e carità (G. Rossetti).
20. Chi teme il Signore non incorre in alcun male, se subisce tentazioni, ne sarà liberato di nuovo. (Siracide)
21. Ci sono alcuni che stanno, essi, nella pace e mantengono pace anche con gli altri. Ci sono invece alcuni che non stanno in pace essi, né lasciano pace agli altri: pesanti con il prossimo, e ancor più con se stessi. Ci sono poi alcuni che stanno essi nella pace e si preoccupano di condurre alla pace gli altri. La verità è che la vera pace, in questa nostra misera vita, la dobbiamo far consistere nel saper sopportare con umiltà, piuttosto che nel non avere contrarietà. Colui che saprà meglio sopportare, conseguirà una pace più grande. (T. da Kempis)
22. Colui che può negar Dio davanti a una notte stellata, davanti alla sepoltura dei suoi più cari, davanti al martirio, è grandemente infelice o grandemente colpevole. Il primo ateo fu senza alcun dubbio un uomo che aveva celato un delitto agli altri uomini e cercava, negando Dio, liberarsi dell'unico testimonio a cui non poteva celarlo e soffocare il rimorso che lo tormentava (G. Mazzini).
23. Colui che sorride quando le cose vanno male ha pensato a qualcuno cui dare la colpa. (Jones)
24. Colui che sorride quando le cose vanno male, ha già trovato qualcuno cui dare la colpa (Arthur Bloch)
25. Dammi e conservami quella fede viva che mi faccia credere ed operare per tuo solo amore. E questo è il primo dono che ti presento, ed unito ai santi magi, ai tuoi piedi prostrato, ti confesso senza alcun umano rispetto dinanzi al mondo intero per vero ed unico nostro Dio. (S. Pio da Pietrelcina)
26. Dei piaceri e dei beni che possediamo non ce n'è alcuno esente da qualche mescolanza di male e di danno. (M. de Montaigne)
27. Dirti di amar tua madre, tuo padre, tua moglie, tuo figlio, i tuoi fratelli, sarebbe offenderti mortalmente, ti dirò solo che queste persone ti devono esser sante e che un dolore recato da te ad alcuna di esse deve pungerti più di un pugnale che ti venisse inflitto nel cuore (P. Mantegazza)
28. Dovrebbe essere altamente istruttiva una sconcertante constatazione del più recente periodo: accanto alle miserie del sottosviluppo, che non possono essere tollerate, ci troviamo di fronte a una sorta di supersviluppo, egualmente inammissibile, perché, come il primo, è contrario al bene e alla felicità autentica. Tale supersviluppo, infatti, consistente nell'eccessiva disponibilità di ogni tipo di beni materiali in favore di alcune fasce sociali, rende facilmente gli uomini schiavi del "possesso" e del godimento immediato, senza altro orizzonte che la moltiplicazione o la continua sostituzione delle cose, che già si posseggono, con altre ancora più perfette. E' la cosiddetta civiltà dei "consumi", o consumismo, che comporta tanti "scarti" e "rifiuti". (Giovanni Paolo II)
29. E' bene per noi che incontriamo talvolta difficoltà e contrarietà; queste, infatti, richiamano l'uomo a se stesso, nel profondo, fino a che comprenda che quaggiù egli è in esilio e che la sua speranza non va riposta in alcuna cosa di questo mondo. (T. da Kempis)
30. E dov'è quel sì perfetto che non abbia alcun difetto? (Perego).
31. È proprio all'interno dell'uomo che molti elementi si contrastano a vicenda. Da una parte infatti, come creatura, egli sperimenta in mille modi i suoi limiti; d'altra parte, si accorge di essere senza confini nelle sue aspirazioni e chiamato ad una vita superiore. Sollecitato da molte attrattive, è costretto sempre a sceglierne qualcuna ed a rinunciare alle altre. Inoltre, debole e peccatore, non di rado fa quello che non vorrebbe e non fa quello che vorrebbe. Per cui soffre in se stesso una divisione, dalla quale provengono anche tante e così gravi discordie nella società". (Giovanni Paolo II)
32. E' tanta la stupidità, anzi la follia degli uomini, che alcuni sono spinti alla morte dal timore della morte. (Seneca)
33. Era sempre innamorata di qualcuno e, dato che la sua passione non era mai corrisposta, aveva mantenute intatte tutte le sue illusioni. (O. Wilde)
34. Frequenta le riunioni degli anziani; qualcuno è saggio? Unisciti a lui. (Siracide)
35. Gli uomini oggetto di invidia sono destinati a scomparire: alcuni verranno eliminati, altri cadranno. La prosperità è inquieta: si tormenta da sé. (Seneca)
36. Gloria e merito di alcuni è di scrivere bene; e di altri di non scrivere affatto (Jean de la Bruyère)
37. Grande è, in verità, colui che ha grande amore; colui che si ritiene piccolo e non tiene in alcun conto anche gli onori più alti. Prudente è, in verità, colui che considera sterco ogni cosa terrena, al fine di guadagnarsi Cristo. Dotto, nel giusto senso della parola, è, in verità, colui che fa la volontà di Dio, buttando in un canto la propria volontà. (T. da Kempis)
38. Ho considerato tutte le opere fatte dalle mie mani e tutta la fatica che avevo durato a farle: ecco, tutto mi è apparso vanità e un inseguire il vento: non c'è alcun vantaggio sotto il sole. (Ecclesiaste)
39. I discorsi eleganti e ricercati assomigliano a certe piante che sono belle, alte e rigogliose ma non producono alcun frutto. (Plutarco)
40. I mondani, ingolfati nei loro affari, vivono nell'oscurità e nell'errore, né si danno pensiero di conoscere le cose di Dio, né alcun pensiero della loro salvezza eterna, né alcuna premura di conoscere la venuta di quel Messia atteso e sospirato dalle genti, profetizzato e predetto dai profeti. (S. Pio da Pietrelcina)
41. I rapporti con una gran quantità di persone sono deleteri: c'è sempre qualcuno che ci suggerisce un vizio o ce lo trasmette o ce lo attacca a nostra insaputa. (Seneca)
42. Il bisogno è un male, ma non c'è alcun bisogno di vivere nel bisogno (Epicuro)
43. Il demonio è come un cane rabbioso alla catena; oltre il limite della catena egli non può azzannare alcuno. E tu allora stattene lontano. Se ti avvicini troppo, ti fai prendere. (S. Pio da Pietrelcina)
44. Il fallir d'alcuni sciocchi non fa colpa universale (Pozzi).
45. Il lavoro d'équipe è essenziale. Ti permette di dare la colpa a qualcun altro. (A. Bloch)
46. Il miglior modo di insultare qualcuno consiste nel non fare caso ai suoi insulti. (William Hazlitt)
47. Il nobile amore di Gesù spinge ad operare grandi cose e suscita desideri di sempre maggiore perfezione. L'amore aspira a salire in alto, senza essere trattenuto da alcunché di terreno. Esige di essere libero e staccato da ogni affetto umano, cosicché non abbia ostacoli a scrutare nell'intimo, non subisca impacci per interessi temporali, non sia sopraffatto da alcuna difficoltà. (T. da Kempis)
48. Il non avere alcun male è il maggior bene che l'uomo possa sperare. (M. de Montaigne)
49. Io veggo che tutte le stagioni dell'anno si trovano nelle anime vostre; che talora sentite l'inverno di molte sterilità, distrazioni, svogliatezze e noie; ora le rugiade del mese di maggio con l'odore dei santi fioretti; tra i calori del desiderio di piacere al nostro Sposo divino. Non rimane, dunque, se non l'autunno del quale non vedete voi gran frutti; però occorre bene spesso che al tempo di battere le biade e di premere le uve, si trovino raccolte maggiori di quelle che promettevano le mietiture e le vendemmie. Voi vorreste che tutto fosse nella primavera e nell'estate; ma no, mie dilettissime figliuole, bisogna che sia questa vicissitudine così nell'interno come nell'esterno. Nel cielo tutto sarà di primavera quanto alla bellezza, tutto di autunno quanto al godimento, tutto di estate quanto all'amore. Non vi sarà alcun inverno; ma qui l'inverno è necessario per esercizio dell'abnegazione e di mille piccole ma belle virtù che si esercitano nel tempo della sterilità. (S. Pio da Pietrelcina)
50. Io vi supplico, mie care figliole, per l'amore di Dio, non temete Dio perché egli non vuole farvi male alcuno; amatelo assai perché vi vuole fare gran bene. Camminate semplicemente con sicurezza delle vostre risoluzioni, e rigettate le riflessioni di spirito che fate sopra i vostri mali come crudeli tentazioni. (S. Pio da Pietrelcina)
51. La castità perpetua la giovinezza. Nei volti stanchi e scavati di alcuni preti ho visto occhi di adolescente. (François Mauriac)
52. La conversazione dovrebbe sfiorare tutto, ma non dovrebbe concentrarsi su alcuna cosa. (Oscar Wilde)
53. La diplomazia è l'arte di permettere a qualcun altro di fare a modo tuo (David Frost)
54. La fama alcun termine non serra (Ariosto).
55. La più grande disgrazia che vi possa capitare è di non essere utili a qualcuno e che la vostra vita non serva a nulla. (R. Follereau)
56. La politica è forse l'unica professione per la quale non si ritiene necessaria alcuna preparazione. (Robert Louis Stevenson)
57. La verità è cosa tanto grande, che non dobbiamo sdegnare alcun mezzo che ad essa ci conduca. (M. de Montaigne)
58. Le buone risoluzioni sono come assegni che uno emette su una banca dove non ha alcun conto. (Oscar Wilde)
59. Le disgrazie sono la pietra di paragone del carattere. Come avviene di alcune erbe che bisogna pestarle, acciocché mandino il loro buon odore; così è di certe nature d'uomini, che non mostrano la bontà di cui sono dotate, se non messe a cimento dal dolore. Non di rado le traversie della vita fanno apparire virtù e grazie, che altrimenti resterebbero nascoste (S. Smile)
60. Le donne sopportano il dolore meglio degli uomini. Vivono delle loro emozioni. Quando si prendono un amante lo fanno semplicemente per avere qualcuno cui fare scenate. (O. Wilde)
61. Le mode nascono e muoiono troppo in fretta perché qualcuno possa imparare ad amarle. (Bettina Ballard)
62. L'interno dello stolto è come un vaso rotto, non potrà contenere alcuna scienza. (Siracide)
63. Lo spirito di Dio è spirito di pace, ed anche nelle mancanze più gravi ci fa sentire un dolore tranquillo, umile, confidente, e ciò dipende appunto dalla sua misericordia. Lo spirito del demonio, invece, eccita, esaspera e ci fa provare, nello stesso dolore, quasi l'ira contro noi stessi, mentre invece la prima carità la dobbiamo appunto usare verso di noi. Quindi se alcuni pensieri ti agitano, pensa che questa agitazione non viene mai da Dio, che ti dona la tranquillità, essendo spirito di pace, ma dal diavolo. (S. Pio da Pietrelcina)
64. L'ozio è nemico dell'anima; e quindi i fratelli devono in alcune determinate ore occuparsi nel lavoro manuale e in altre ore, anche esse ben fissate, nello studio delle cose divine. (Regola di S. Benedetto)
65. L'unica cosa da fare con un buon consiglio è passarlo a un altro: a noi, non può mai essere di alcuna utilità. (Oscar Wilde)
66. L'uomo sembra spesso non percepire altri significati del suo ambiente naturale, ma solamente quelli che servono ai fini di un immediato uso e consumo. Invece, era volontà del Creatore che l'uomo comunicasse con la natura come "padrone" e "custode" intelligente e nobile, e non come "sfruttatore" e "distruttore" senza alcun riguardo. (Giovanni Paolo II)
67. L'uomo vive sempre più nella paura. Egli teme che i suoi prodotti, naturalmente non tutti e non nella maggior parte, ma alcuni e proprio quelli che contengono una speciale porzione della sua genialità e della sua iniziativa, possano essere rivolti in modo radicale contro lui stesso; teme che possano diventare mezzi e strumenti di una inimmaginabile autodistruzione, di fronte alla quale tutti i cataclismi e le catastrofi della storia, che noi conosciamo, sembrano impallidire. (Giovanni Paolo II)
68. Mettendo in pubblico e confessando le mie imperfezioni, qualcuno imparerà a temerle. (M. de Montaigne)
69. Mi dispiace tanto vedere soffrire! Per togliere un dispiacere a qualcuno, non troverei difficoltà a tirarmi una pugnalata al cuore!... Sì, questo mi sarebbe più facile! (S. Pio da Pietrelcina)
70. Mi piacciono i bambini. Specialmente quando piangono, perché allora qualcuno viene a portarli via (Nancy Milford)
71. Mi sono fatto debole con i deboli, per guadagnare i deboli; mi sono fatto tutto a tutti, per salvare ad ogni costo qualcuno. (S. Paolo)
72. Molte sono le cose che si getterebbero via se non fosse per il timore che qualcun altro le possa raccogliere. (O. Wilde)
73. Molti vanno spesso fuori della buona strada e non danno frutto alcuno, o scarso frutto, di bene, proprio perché si preoccupano più della loro scienza che della santità della loro vita. Che se la gente mettesse tanta attenzione nell'estirpare i vizi e nel coltivare le virtù, quanta ne mette nel sollevare sottili questioni filosofiche, non ci sarebbero tanti mali e tanti scandali tra la gente; e nei conviventi non ci sarebbe tanta dissipazione. (T. da Kempis)
74. Nel matrimonio ci son molti dolori, ma nel celibato non c'è alcun piacere. (Samuel Johnson)
75. Nessun uomo è padrone del suo soffio vitale tanto da trattenerlo, né alcuno ha potere sul giorno della sua morte, né c'è scampo dalla lotta; l'iniquità non salva colui che la compie. (Ecclesiaste)
76. Nessuno ardisca dare o ricevere qualcosa senza il permesso dell'abate, né avere alcunché di proprio, assolutamente nulla, dato che i monaci non sono ormai più padroni né del loro corpo né della loro volontà. (Regola di S. Benedetto)
77. Nessuno uccida alcun essere vivente. Nessuno prenda ciò che non gli viene dato. Nessuno parli falsamente. Nessuno beva bevande inebrianti. Nessuno venga meno alla castità. (Le cinque regole morali di Buddha)
78. Niente contribuisce di più alla quiete dell'animo del fatto di non avere alcuna opinione. (Georg C. Lichtenberg)
79. Non c'è alcun bisogno di tirare in ballo altre forze che non siano psichiche per spiegare le guarigioni miracolose. (S. Freud)
80. Non c'è belva tanto feroce che non abbia un briciolo di pietà. Ma io non ne ho alcuno, quindi non sono una belva. (Shakespeare)
81. Non credere di aver fatto alcun progresso spirituale, se non ti senti inferiore ad ogni altro. (T. da Kempis)
82. Non dar mai ad alcuno il diritto di essere tuo nemico. L'essere amato da tutti è una delle maggiori gioie della vita (P. Mantegazza)
83. Non dimenticate l'ospitalità; alcuni, praticandola, hanno accolto degli angeli senza saperlo. (S. Paolo)
84. Non disprezzare un uomo quando è vecchio, perché anche di noi alcuni invecchieranno. (Siracide)
85. Non gioire per la morte di qualcuno; ricòrdati che tutti moriremo. (Siracide)
86. Non ho alcun miracolo da offrirvi. Però, attraverso l'addestramento della mente e grazie a uno sforzo costante, possiamo cambiare le nostre percezioni e attitudini mentali. E questo può realmente fare la differenza nelle nostre vite. (Dalai Lama)
87. Non privarti di un giorno felice; non ti sfugga alcuna parte di un buon desiderio. (Siracide)
88. Non riferire mai una diceria e non ne avrai alcun danno; non parlarne né all'amico né al nemico, e se puoi farlo senza colpa, non svelar nulla. Altrimenti chi ti ascolta diffiderà di te e all'occasione ti avrà in odio. (Siracide)
89. Non si può realizzare un guadagno senza che qualcun altro subisca una perdita. (Publilio Siro)
90. Non stupirti di cosa alcuna. (Orazio)
91. Non tenere se stessi in alcun conto e avere sempre buona e alta considerazione degli altri; in questo sta grande sapienza e perfezione. (T. da Kempis)
92. Non ti perdere di coraggio se ti tocca lavorare molto e raccogliere poco. Se pensassi quanto costa un'anima sola a Gesù, non faresti lamento alcuno. (S. Pio da Pietrelcina)
93. Non vedo alcuna qualità così agevole da fingere come la devozione, se non vi si conformano i costumi e la vita: la sua essenza è astrusa e occulta; le apparenze, facili e pompose. (M. de Montaigne)
94. Non vi può essere guadagno di qualcuno senza la perdita di qualcun altro (Publilio Siro)
95. Non volerti gonfiare, dunque, per alcuna arte o scienza, che tu possegga, ma piuttosto abbi timore del sapere che ti è dato. Anche se ti pare di sapere molte cose; anche se hai buona intelligenza, ricordati che sono molte di più le cose che non sai. Non voler apparire profondo (Rm 11, 20;12, 16); manifesta piuttosto la tua ignoranza. (T. da Kempis)
96. Occorre che la carne sia imbrigliata e costretta a stare soggetta, fino a che non sia pronta a tutto; fino a che non sappia accontentarsi, lieta di poche e semplici cose, senza esitare di fronte ad alcuna difficoltà. (T. da Kempis)
97. Ora dirò con quali strumenti si lavora la terra. Alcuni dividono questi strumenti in due categorie: le persone e gli strumenti, senza i quali non potrebbero lavorare. Altri li dividono in tre categorie: strumenti parlanti, strumenti semiparlanti e strumenti muti. I primi sono gli schiavi, i secondi i buoi e gli ultimi gli strumenti inanimati. (Varrone)
98. Per apprezzare il vero valore della gioia si deve avere accanto qualcuno con cui spartirla. (Mark Twain)
99. Perché mai alcuni santi furono così perfetti e pieni di spirito contemplativo? Perché si sforzarono di spegnere completamente in sé ogni desiderio terreno, cosicché - liberati e staccati da se stessi - potessero stare totalmente uniti a Dio, con tutto il cuore. Noi, invece, siamo troppo presi dai nostri sfrenati desideri, e troppo preoccupati delle cose di quaggiù; di rado riusciamo a vincere un nostro difetto, anche uno soltanto, e non siamo ardenti nel tendere al nostro continuo miglioramento. E così restiamo inerti e tiepidi. (T. da Kempis)
100. Poter nuocere a qualcuno e non volerlo fare è un grandissimo titolo di merito (Publilio Siro)
101. Prima di fare un favore a qualcuno, assicuratevi che non sia un imbecille (Eugène Labiche)
102. Procedere tenendo Dio nel cuore, e non essere stretto da alcun legame che venga di fuori, ecco la condizione dell'uomo spirituale. (T. da Kempis)
103. Qualsiasi cosa qualcuno dica sul tuo conto, non dargli retta, perché non è cosa che ti riguarda (Epitteto)
104. Qualunque cosa vada male, c'è sempre qualcuno che l'aveva detto. (A. Bloch)
105. Quando violate le leggi del pudore fate a Dio una grande ingiuria. Se qualcuno coprisse di fango il vostro ritratto o lo lordasse in qualsiasi altro modo, non lo considerereste voi come un'ingiuria? Ebbene, la vostra anima è un'immagine di Dio; e voi credete che non sia fare ingiuria a Dio, lordandola coll'impurità? (S. Agostino).
106. Se aiuti qualcuno che è nei guai, si ricorderà di te. La prossima volta che è nei guai. (H. V. Prochnow)
107. Se alcuno crede di sapere qualche cosa, non ha ancora imparato come bisogna sapere. (S. Paolo)
108. Se esiste un modo sbagliato di fare qualcosa, qualcuno la farà. (Edward A. Murphy)
109. Se fossimo tutti perfetti, che cosa avremmo da patire dagli altri, per amore di Dio? Ora, Dio così dispone, affinché apprendessimo a portare l'uno i pesi dell'altro. Infatti non c'è alcuno che non presenti difetti o molestie; non c'è alcuno che basti a se stesso e che, di per sé, sia sufficientemente saggio. Occorre, dunque, che ci sopportiamo a vicenda, che a vicenda ci consoliamo, che egualmente ci aiutiamo e ci ammoniamo. (T. da Kempis)
110. Se qualcuno avrà prodotto una piaga sul capo di un uomo libero, in maniera da rompere la sola cute coperta di capelli, darà soldi 6. Se avrà prodotto due piaghe, darà soldi 12. Se saranno fino a tre, darà una composizione di soldi 18. Se invece saranno di più, non si conteranno e si comporranno solamente queste tre. (Editto di Rotari)
111. Se qualcuno cava un occhio al figlio di un ricco, si caverà il suo occhio. (Hammurabi)
112. Se qualcuno tra voi si crede un sapiente in questo mondo, si faccia stolto per diventare sapiente; perché la sapienza di questo mondo è stoltezza davanti a Dio. (S. Paolo)
113. Se si spezza un osso di qualcuno, si spezzerà il suo osso. (Hammurabi)
114. Se un architetto costruisce per qualcuno una casa e non lo fa solidamente, e perciò la costruzione crolla e colpisce a morte il proprietario, quell'architetto dovrà essere ucciso. (Hammurabi)
115. Segno di virtù e di grande merito, è questo: lottare quando si affacciano cattivi impulsi dell'animo, e disprezzare le suggestioni del diavolo. Dunque non lasciarti turbare da alcun pensiero che ti venga dal di fuori, di qualsivoglia natura. Saldamente mantieni, invece, i tuoi propositi, con l'animo diretto a Dio. (T. da Kempis)
116. Sei per dare alcun giudizio? / Prendi norma dall'arciero. / Troppo andrai lungi dal vero / se tu fai con precipizio. / Ma cautela usa ed ingegno, / se vuoi cogliere nel segno. (G. Perego).
117. Si nasce tutti pazzi. Alcuni lo restano. (Samuel Beckett)
118. Signore Gesù, chiama qualcuno dei nostri giovani per consacrarlo tutto a te. Il tuo amore riscaldi la sua vocazione fin dal suo nascere e la faccia crescere e perseverare sino alla fine. (Giovanni Paolo II)
119. Sii benedetto, o mio Dio, perché, quantunque io non sia degno di alcun dono, la tua magnanimità e la tua infinita bontà non cessano di largire benefici anche agli ingrati, che si sono allontanati da te. Portaci di nuovo a te, affinché siamo pieni di gratitudine, di umiltà e di devozione. Tu sei infatti il nostro sostegno, la nostra forza, la nostra salvezza. (T. da Kempis)
120. Sorgi dunque, o Signore, e conferma nella tua grazia coloro che mi hai affidato e non permettere che qualcuno abbia a perdersi, disertando l'ovile. Oh, Dio, oh Dio!... Non permettere che vada in perdizione la tua eredità. (S. Pio da Pietrelcina)
121. Stiamo tutti in una fogna, ma alcuni di noi guardano le stelle. (Oscar Wilde)
122. Tanto è fragile la natura umana che essa pende sempre verso il vizio. Ti accusi oggi dei tuoi peccati e domani commetti di nuovo proprio ciò di cui ti sei accusato. Ti proponi oggi di guardarti dal male, e dopo un'ora agisci come se tu non ti fossi proposto nulla. Ben a ragione, dunque, possiamo umiliarci; né mai possiamo avere alcuna buona opinione di noi stessi, perché siamo tanto deboli e instabili. (T. da Kempis)
123. Tra i popoli libici tua moglie è infamata, o Gallo, gravemente di un'avidità senza misura. Ma sono pure e semplici calunnie: essa non suol ricevere alcuna cosa. Che cosa dunque suol fare? Dare, dare sé stessa. (Marziale)
124. Tutti gli animali sono eguali, ma alcuni sono più eguali di altri. (George Orwell)
125. Tutti gli uomini moderni derivano da creature che somigliano ai vermi. Ma in qualcuno si nota di più (Will Cuppy)
126. Tutti i dilettanti scrivono volentieri; per questo alcuni di loro scrivono così bene (F.Durrenmatt)
127. Tutti nasciamo pazzi; alcuni lo rimangono. (Samuel Beckett)
128. Tutto è divertente, finché capita a qualcun altro (Will Rogers)
129. Un editore è qualcuno che separa il grano dalla pula e poi stampa la pula. (Adlai Ewing Stevenson)
130. Un uomo assennato non trascura l'avvertimento, quello empio e superbo non prova alcun timore. (Siracide)
131. Un uomo che non legge buoni libri non ha alcun vantaggio rispetto a quello che non sa leggere. (Mark Twain)
132. Un uomo incapace di avere visioni non realizzerà mai una grande speranza né comincerà mai alcuna grande impresa. (Thomas Woodrow Wilson)
133. Vedi quanto sei ancora lontano dal vero amore e dalla umiltà di chi non sa adirarsi e indignarsi con alcuno, fuor che con se stesso. Non è grande merito stare con persone buone e miti; è cosa, questa, che fa naturalmente piacere a tutti, e nella quale tutti troviamo facile contentezza, giacché amiamo di più quelli che ci danno ragione. E' invece grande virtù, e lodevole comportamento, degno di un uomo, riuscire a vivere in pace con le persone dure e cattive, che si comportano senza correttezza e non hanno condiscendenza verso di noi. (T. da Kempis)
134. Veniva riferito ad Aristotele che qualcuno aveva detto male di lui: "Che faccia di più", rispose, "che mi frusti, purché io non ci sia". (M. de Montaigne)
135. Vivi allegra e coraggiosa, almeno nella parte superiore dell'anima, in mezzo alle prove in cui il Signore ti pone. Vivi allegra e coraggiosa, ripeto, perché l'angelo, che preconizza il nascimento del nostro piccolo Salvatore e Signore, annunzia cantando e canta annunziando ch'egli pubblica allegrezza, pace e felicità agli uomini di buona volontà, acciocché non vi sia alcuno che non sappia che, per ricevere questo Bambino, basta esse di buona volontà. (S. Pio da Pietrelcina)
136. Volete nuocere a qualcuno? Non ditene male, ditene troppo bene (André Siegfried)
137. Strapazzando un uomo so, da come reagisce, che cosa pensare di lui. Vedo a quale tono è salita la sua anima: se colpite un bronzo con un guanto, non vi darà alcun suono; ma colpitelo con un martello e risuonerà. (Napoleone Bonaparte)
138. Il velo della fede … non è più un velo per me, è un muro che si alza fino ai cieli e copre le stelle. Quando canto la felicità del Cielo, il possesso eterno di Dio, non provo gioia alcuna, perché canto semplicemente ciò che voglio credere. (Santa Teresa di Gesù Bambino)
139. Non ho altri mezzi per provarti il mio amore, se non gettar dei fiori, cioè non lasciar sfuggire alcun piccolo sacrificio, alcuna premura, alcuna parola, e profittare di tutte le cose piccole, e farlo per amore. (Santa Teresa di Gesù Bambino)
140. Quando canto la felicità del Cielo, il possesso eterno di Dio, non provo gioia alcuna, perché canto semplicemente ciò che voglio credere. (Santa Teresa di Gesù Bambino)
141. Alcuni vedono le cose come sono e dicono perché? Io sogno cose non ancora esistite e chiedo perché no? (George Bernard Shaw)
142. L'abnegazione ci permette di sacrificare gli altri senza alcuno scrupolo. (George Bernard Shaw)




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